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aspetti clinico-organizzativi,tecnologici e innovativi nella presa in carico del soggetto amputato di arto inferiore

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

Il Programma Protezione – un impegno verso il paziente amputato è stato elaborato a

cura della Associazione Onlus Progetto Riabilitazione di Pisa che negli ultimi anni ha

seguito con particolare interesse i fenomeni correlati all’ amputazione di un arto in

pazienti prevalentemente vasculopatici geriatrici e questo ha favorito l’ impostazione e lo

sviluppo di un iter post dimissione del paziente amputato con un approccio metodologico

che prevede azioni di intervento pronte, coordinate, continue a carattere multidisciplinare,

utilizzando tutte le figure professionali necessarie per il miglior recupero

psico-motorio-funzionale possibile e per questo motivo si è reso necessario un approccio terapeutico a

più ampia valenza rispetto al trattamento tradizionale per altro assente come servizio

destinato. Superare la condizione attuale ed elaborare la condizione migliore possibile,

questo rappresenta di fatto la complessa natura della riabilitazione come disciplina di

sintesi tra saperi diversi. Questa considerazione appare tanto più vera di fronte ad

esperienze drammatiche come quella dell’ amputazione di un arto che di fatto ha in sé la

negazione delle opportunità. Il Programma Protezione rappresenta proprio il superamento

della cruda evidenza perché opera solamente nella direzione delle possibilità. Un

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consenta di elaborare percorsi riabilitativi rigorosi, dotati di strumenti di verifica e

controllo che sappiano andare oltre l’evidenza del fenomeno che appare agli occhi di tutti

impietosa. Un percorso con queste caratteristiche è più che mai necessario per il paziente

amputato la cui patologia si presenta da subito drammatica e come la negazione del

possibile, scopo del programma è quindi quello di generare un percorso riabilitativo che

permetta la ricostruzione della funzione, intesa globalmente con le sue caratteristiche di

evoluta variabilità e di dinamica interazione con il mondo.

Nelle pagine che seguono verranno analizzate le fasi più importanti che un paziente

amputato deve necessariamente affrontare. Sono fasi difficili e faticose tanto quanto

essenziali per un processo che possiamo definire di rinascita. La corretta cura della

porzione distale dell’arto amputato, la accettazione di una nuova situazione molto diversa

dalla precedente, il riassetto socio-lavorativo e familiare conseguente all’iniziale perdita

della autonomia, la rieducazione funzionale all’uso della protesi, sono questi in sintesi gli

stadi più importanti di questo programma .

La programmazione di un percorso riabilitativo con le caratteristiche ipotizzate richiede il

superamento della interpretazione meccanicistica dei modelli culturali di tipo cartesiano,

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questi pezzi l’ha perduto irrimediabilmente, ne nega ogni potenzialità e porta come

conseguenza l’assimilazione dell’uomo alla protesi

al contrario, pensare il corpo come un sistema fondato dalle relazioni tra le sue

componenti permette di ipotizzare scenari riabilitativi evoluti in cui la protesi assume il

ruolo dinamico di “prolungamento percettivo”, con dati clinici oggettivi incoraggianti circa

il livello di recupero funzionale ottenuto dopo amputazioni maggiori di arto inferiore.

Alcune conferme di interazioni molto complesse che coinvolgono tutti i livelli di controllo

dalla periferia alla corteccia attraverso il midollo ed i centri sottocorticali , arrivano dai dati

di ricerca neurofisiologica circa le problematiche relative alla sensazione dell’arto fantasma

nei soggetti con ipotesi patogenetiche ragionevoli per questi fenomeni, tali da permettere

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