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RESILIENZA E TERRITORIO

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Academic year: 2021

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DIP

AR

TIMENTO D

I ARCHITETTURA

FIRENZE

W

didaworkshop

a cura di

Stefania Viti

Marco Tanganelli

Resilienza e territorio

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La serie di pubblicazioni scientifiche DIDAWorkshop ha l’obiettivo di diffondere i risultati di una

specifica attività del Dipartimento di Architettura DIDA: i workshop ed i seminari nazionali ed

in-ternazionali condotti sulle tematiche del progetto dell'architettura, del territorio, del paesaggio

e del design. Ogni volume è soggetto ad una procedura di accettazione e valutazione qualitativa

basata sul giudizio tra pari affidata ad un apposito Comitato Scientifico del Dipartimento. Tutte

le pubblicazioni sono inoltre open access sul Web, favorendo una valutazione effettiva aperta a

tutta la comunità scientifica internazionale.

Nella diversità dei temi, della durata, dei luoghi, i workshop sviluppano la continua

sperimenta-zione che unisce ricerca, formasperimenta-zione e progetto nella Scuola e nel Dipartimento di Architettura

dell’Università di Firenze.

Nei workshop si esprimono inoltre le intense relazioni del Dipartimento sia con altre Università

che con i territori, con le loro Associazioni, ONG, Amministrazioni, Enti ed imprese.

DIDAWorkshop series of scientific publications has the purpose of divulging the results of a

spe-cific activity of the Department of Architecture (DIDA): the national and international

workshop-s and workshop-seminarieworkshop-s that are undertaken on the variouworkshop-s themeworkshop-s related to architecture, territory,

lan-dscape and design projects.

Every volume is subject to a qualitative process of acceptance and evaluation based on peer review,

which is entrusted to a specialized Scientific Committee from the Department of Architecture

(DI-DA). Furthermore, all publications are available on an open-access basis on the Internet, which

fa-vors an effective evaluation from the entire international scientific community.

Within their diversity of subject matter, duration, and location, the workshops develop a

conti-nuous process of experimentation which blends research, education and specific projects within

the School and in the Department of Architecture of the University of Florence.

The workshops also reflect the intense relationships the Department maintains with other

Univer-sities, as well as with the territories and their associations, NGOs, agencies, governmental

autho-rities and enterprises.

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Il workshop Resilienza e territorio è un'iniziativa realizzata con il contributo del Consiglio Regionale della Toscana ai sensi della L.R. 4/2009.

Si ringraziano il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e la Vicepresidente Lucia De Robertis per l'attenzione dimostrata al tema, e per aver aperto le porte della massima istituzione regionale ad un dibattito scientifico ma di grande impatto sociale.

© 2016

DIDA Dipartimento di Architettura

Università degli Studi di Firenze via della Mattonaia, 14 50121 Firenze ISBN 9788896080634 Laboratorio Comunicazione e Immagine Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze progetto grafico

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Resilienza e territorio

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Introduzione

La resilienza può essere definita come la capacità di un sistema di

ri-pristinare la propria efficienza a seguito di un evento disastroso che

ne abbia procurato una repentina riduzione. In questi anni questa

disciplina si sta imponendo come strumento di analisi, controllo ed

intervento sul territorio alle sue diverse scale di osservazione

(edi-ficio, infrastruttura, piccolo o grande centro urbano, regione). Essa

consente infatti di misurare la 'tenuta' di un sistema nei confronti di

un qualsiasi evento che ne possa compromettere l’assetto e,

conse-guentemente, la sua funzionalità.

La necessità di valutare – e misurare – la funzionalità di un sistema

conferisce inevitabilmente all’analisi un carattere 'olistico'. Se il

ripri-stino dell’integrità, infatti, ha come unico punto di riferimento lo

sta-tus quo del sistema, ovvero l’esaustiva conoscenza delle sue

fattez-ze, caratteristiche e proprietà in condizioni precedenti al verificarsi

dell’evento catastrofico, le valutazioni di funzionalità sono più

com-plesse. Esse presuppongono la comprensione delle esigenze cui il

si-stema risponde, che richiede la conoscenza — e la conseguente

clas-sificazione — di un numero molto superiore di informazioni, non più

circoscritto al solo manufatto destinato all’espletazione del servizio,

ma al servizio stesso, comprensivo dei suoi utenti e della loro

distri-buzione sul territorio, delle specifiche tecniche e delle analisi

statisti-che volte a prevederne gli sviluppi futuri.

La valutazione della funzionalità di un sistema presuppone la

capaci-tà di controllo del territorio a diverse scale di osservazione. Anche se

volessimo focalizzare l’attenzione sulla resilienza di un singolo

edi-ficio, infatti, sarebbe inevitabile includere nell’analisi della sua

fun-zionalità tutti i sistemi che ne assicurano la piena operatività, come

la rete di distribuzione di energia elettrica e di acqua, il sistema di

telecomunicazione, e le infrastrutture viarie che ne consentono

l’ac-cesso. Ognuna delle infrastrutture menzionate ha una diversa

sca-la di osservazione, che deve essere presa in esame e fatta interagire

con le altre. Lo studio della resilienza di un sistema territoriale,

quin-di, presuppone la preliminare definizione di una griglia di

interrela-zioni tra i diversi sistemi che garantiscono la funzionalità del

territo-rio, e di tutte le componenti che lo costituiscono. Negli ultimi

decen-ni la comudecen-nità scientifica internazionale ha prodotto preziosi

contri-buti (Bruneau et al. 2003, Cimellaro et al. 2009, 2010a,b) che

han-no consentito di mettere a punto le complesse relazioni tra i sistemi

territoriali definiti alle diverse scale di osservazione. Il background di

conoscenza acquisito ha favorito la nascita di numerose

piattafor-me di analisi, tra cui (limitandosi ed alcune delle principali): PEOPLES

(http://peoplesresilience.org/), H2020 (http://www.resolute-eu.

org/, http://smr-project.eu/home/, http://www.h2020darwin.eu/

http://improverproject.eu/, http://resilens.eu/resilens-outputs/) e

SENDAI (http://www.unisdr.org/we/coordinate/hfa-post2015).

Se l’esaustiva quantificazione della resilienza di un sistema

territo-riale è ancora in fase di messa a punto, i diversi approcci analitici

so-no concordi nel ricoso-noscere la necessità dell’intervento di specialisti

con professionalità diverse, capaci di coordinarsi e lavorare insieme.

Affinché questo approccio all’analisi/gestione del territorio dia i

frut-ti sperafrut-ti, pertanto, è necessario non solo disporre di professionalità

di alto profilo in ciascuna delle molteplici discipline coinvolte, ma

an-che modificare l’approccio attualmente più ricorrente, an-che consiste

nell’affrontare — e nella migliore delle ipotesi risolvere — un

proble-ma alla volta. Quest’ultiproble-ma afferproble-mazione, che può sembrare ovvia,

merita un maggior approfondimento. Le discipline tecniche, in

que-sti anni, hanno tutte subìto un notevole incremento di complessità e

di conoscenze preliminari. L’espletazione di un’analisi specifica

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Stefania Viti, Marco Tanganelli Resilienza e territorio

suppone, da parte del professionista in carica, un livello di

professio-nalità, di conoscenza del quadro normativo internazionale, e di

espe-rienza, che sono frutto di un percorso di formazione lungo e

fatico-so. E, inevitabilmente, prevalentemente monodisciplinare.

Convin-cere un professionista qualificato ed esperto che le sue valutazioni

devono essere, se non subordinate, almeno coordinate con quella di

colleghi che si occupano di tutt’altra materia, non è ovvio, e richiede

la creazione di un sostrato culturale che è il necessario presupposto

dello sviluppo della resilienza di sistemi complessi.

Lo sviluppo della resilienza, quindi, ha bisogno sia di esperienze

ap-plicative a casi reali, che diano modo di sviluppare metodi di

valu-tazione sempre più esaustivi ed efficienti, che di preparare i

singo-li speciasingo-listi alla necessità di 'fare un passo indietro', ovvero di

relati-vizzare il proprio giudizio, coordinandolo con quello scaturito

dall’ap-plicazione di competenze del tutto diverse.

In questi anni sono state compiute numerose esperienze

sull’appli-cazione della resilienza; di volta in volta sono state utilizzate

diver-se finalità e scale di osdiver-servazione ed approcci metodologici

differen-ti. Affinché queste esperienze possano contribuire ad una maggiore

capacità di conoscenza e di gestione del territorio, tuttavia, è

impor-tante che possano essere confrontate tra di loro, ovvero 'trasferite',

con i dovuti accorgimenti, da un contesto all’altro. Vista l’estrema

complessità della materia, infatti, c’è il rischio che le inevitabili

diffe-renze tra i molteplici fattori caratterizzanti lo specifico scenario

terri-toriale prevalgano sull’unitarietà della procedura, rendendo le

singo-le esperienze difficilmente confrontabili.

Per ovviare a questo inconveniente è necessario far riferimento ad un

inquadramento estremamente generale, all’interno del quale le

di-verse esperienze possano essere collocate. Questo obiettivo è

fon-damentale non solo a scopi 'divulgativi', ma per conferire una

effetti-va efficacia agli sforzi che i singoli comparti amministrativi possono

compiere in questa direzione. È quindi di primaria importanza che le

esperienze attivate in questo filone di ricerca siano coordinate con le

linee-guida internazionali, ed ancorate allo stato dell’arte più

aggior-nato di questa disciplina.

Il workshop è orientato a catalizzare l’attenzione di ricercatori e

libe-ri professionisti attivi sul terlibe-ritolibe-rio fiorentino sulla valutazione

del-la sua resilienza, cercando al contempo di stabilire un contatto con le

Istituzioni Pubbliche incaricate del controllo e della gestione del

ter-ritorio. L’intervento di alcuni tra i più rappresentativi ricercatori attivi

in questo filone di ricerca offre uno spaccato significativo ed

aggior-nato delle potenzialità di questo approccio metodologico. La città di

Firenze costituisce un esempio ottimale per l’applicazione di analisi

di resilienza. Essa infatti, pur presentando una dimensione

contenu-ta sia a livello di estensione territoriale che demografico, è

caratteriz-zata da una spiccata valenza multi-dimensionale. Città d’arte,

con-sacrata a patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, riveste da sempre un

ruolo di primo piano nella moda e nelle arti. Ma conserva, insieme alla

sua dimensione umanistica, una memoria dei mestieri e

dell’artigia-nato ormai smarrita nella maggior parte dei centri italiani. Sede

Uni-versitaria di importanza storica, ha superato l’alluvione del 1966

dan-do prova di insospettabile capacità reattiva.

E proprio l’alluvione, di cui quest’anno ricorre il cinquantenario, ha

co-stituito lo spunto per quest’iniziativa. Anche se nel 1966 la resilienza

non aveva ancora fatto la sua comparsa nel panorama scientifico

in-ternazionale (se non ne nella sua primigenia accezione psicologica),

la reazione della città all’alluvione può essere senz’altro considerata

resiliente. Il desiderio di salvare i tesori, sia storici che artistici, dalle

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Introduzione

acque dell’Arno ha mobilitato — malgrado l’assenza delle attuali reti

informatiche — non solo tutta la cittadinanza, ma un’ampia

comuni-tà Nazionale ed Internazionale. L’alluvione del ’66, infatti, ha messo

in luce un’altra importante qualità, essenziale per lo sviluppo della

ri-cerca della resilienza: l’enorme attaccamento della Popolazione alla

propria città, e la disponibilità ad investire tutta l’energia e il tempo

necessari al suo ripristino.

Certi, quindi, che Firenze sia l’esempio perfetto di città

potenzial-mente resiliente, abbiamo preso l’iniziativa di organizzare questo

workshop, e cogliamo adesso l’occasione per ringraziare i relatori che

si sono generosamente messi a disposizione per fornire il loro

prezio-so contributo alla riuscita della giornata, e il Consiglio della Regione

Toscana che ci ha prima spronati e poi sostenuti in questa iniziativa.

Bibliografia

Cimellaro G.P., Duenas-Osorio L., Reinhorn A.M. 2016, Special Issue on Resil-ience-Based Analysis and Design of Structures and Infrastructure Systems, «ASCE Journal of Structural Engineering», n. 142 (in press).

Cimellaro G., Renschler C., Reinhorn A.M., Arendt L. 2016, PEOPLES: A Frame-work for Evaluating Resilience, «ASCE Journal of Structural Engineering», n. 142, 10.1061/(ASCE)ST.1943-541X.0001514, 04016063 (in press).

Bruneau M., Chang S.E., Eguchi R. T., Lee G.C., O’Rourke T.D., Reinhorn A.M., Shinozuka M., Tierney K., Wallace W.A., Von Winterfeldt D. 2003, A Frame-work to Quantitatively Assess and Enhance the Seismic Resilience of Commu-nities, «Earthquake Spectra», n. 19(4), pp. 733-752.

Cimellaro G.P., Renschler C., Reinhorn A.M., Arendt L. 2016, PEOPLES: A Framework for Evaluating Resilience, «Journal of Structural Engineering». Cimellaro G.P., Fumo C., Reinhorn A.M., Bruneau M. 2009, Quantifica-tion of Seismic Resilience of Health care facilities. MCEER Technical Report-MCEER-09-0009, Multidisciplinary Center for Earthquake Engineering Re-search, Buffalo, NY.

Cimellaro G.P., Reinhorn A.M., Bruneau M. 2010, Framework for analyti-cal quantification of disaster resilience, «Engineering Structures», n. 32, pp. 3639-3649.

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Riccardo Gaddi Interventi non strutturali per la qualifica del territorio

Interventi non strutturali per la

protezione del territorio

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Interventi non strutturali

per la protezione del territorio

Riccardo Gaddi

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Andrei M. Reinhorn Disaster Management of Communities Through Resilience-Based-Design

Disaster Management of Communities

Through Resilience-Based-Design

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Disaster management of communities

through Resilient-Based-Design

Andrei M. Reinhorn

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Mario De Stefano Architettura e Resilienza Sismica

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Architettura e Resilienza Sismica

Mario De Stefano

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Giovanni Cardinale Rischio sismico ed evoluzione normativa

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Rischio sismico ed evoluzione normativa

Giovanni Cardinale

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Gian Paolo Cimellaro Edifici ed infrastrutture resilienti: esperienze sul territorio

Edifici ed infrastrutture resilienti:

esperienze sul territorio

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Edifici ed infrastrutture resilienti:

esperienze sul territorio

Gian Paolo Cimellaro

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Marco Vona Strumenti e strategie per la mitigazione del rischio sismico

Strumenti e strategie

per la mitigazione del rischio sismico

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Strumenti e strategie

per la mitigazione del rischio sismico

Marco Vona

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Sonia Giovinazzi Infrastrutture Resilienti per Città e Comunità Resilienti dalla teoria alla pratica

Infrastrutture Resilienti

per Città e Comunità Resilienti

dalla teoria alla pratica

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Infrastrutture Resilienti per Città e Comunità

Resilienti dalla teoria alla pratica

Sonia Giovinazzi

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Stefania Viti Il territorio di Firenze e la sua resilienza

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Il territorio di Firenze e la sua resilienza

Stefania Viti, Marco Tanganelli

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Ipotesi di sviluppo dei temi trattati

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La giornata di lavoro organizzata il 1 Aprile ha fornito a tutti i

parte-cipanti una stimolante opportunità di confronto. L’esito positivo

del-la giornata è ovviamente da accreditare aldel-la qualità dei redel-latori che vi

hanno partecipato, tutti in prima linea nel tema della resilienza,

alcu-ni nella ricerca, altri in ambito normativo o nelle applicazioalcu-ni sul

ter-ritorio.

Gli interventi hanno illustrato interessanti esperienze, incentrate su

diverse realtà territoriali, sia in Italia che negli Stati Uniti e in Nuova

Zelanda. Le presentazioni hanno sottolineato l’importanza di

con-frontare sistemi organizzativi diversi, con scale di rappresentazione

differenti: il confronto, infatti, mette in luce i molteplici fattori che

condizionano la resilienza dei sistemi, e fa emergere l’unitarietà degli

aspetti procedurali, facendo capire l’opportunità di declinare la

disci-plina in modo diverso, in funzione dei diversi ambiti applicativi.

Un’altra osservazione scaturita dagli interventi della giornata

riguar-da la necessità di applicare le metodiche elaborate per la

quantifica-zione della resilienza a casi reali. Gli studi inerenti alla resilienza,

in-fatti, ancor più di quanto avviene per altri temi di interesse

ingegne-ristico, acquisiscono una chiarezza di contenuto soltanto

confron-tandosi con contesti territoriali reali, e non simulati. Risulta quindi

importante ed auspicabile che le linee di ricerca da sviluppare siano

fissate in stretta collaborazione tra il mondo della ricerca, delle

pro-fessioni, e dell’amministrazione territoriale alle sue diverse scale.

Poiché dagli interventi presentati è emerso che sul territorio di

Firen-ze sono attivi diversi nuclei di ricerca distinti ed indipendenti l’uno

dall’altro, sarebbe auspicabile attivare una collaborazione più

siste-matica e permanente tra i diversi ricercatori operanti, in modo da

mi-gliorare le banche-dati disponibili, e confrontare i risultati

raggiun-ti, anche se riferiti a scenari legati ad eventi catastrofici diversi.

Ri-teniamo particolarmente interessante la valutazione della resilienza

di sottosistemi omogenei relativi ad uno stesso sistema territoriale,

e il territorio di Firenze, multivalente nelle sue sfaccettate e

poliedri-che funzionalità, ben si presta allo sviluppo di uno studio del genere.

La giornata di lavoro si è conclusa con un interessante dibattito sul

significato da attribuire alla disciplina. Infatti, se la potenzialità delle

resilienza come strumento di gestione del territorio è riconosciuta da

tutti gli operatori del settore, le finalità delle ricerche ad essa

ancora-te sono ancora oggetto di discussione tra gli 'addetti ai lavori'; alcuni

ricercatori ne promuovono un uso traslato, orientato all’analisi del

ri-schio ad alla valutazione preventiva dei danni da associare ad eventi

estremi, mentre gli esponenti più 'ortodossi' del mondo della ricerca

sottolineano come questa disciplina sia intrinsecamente legata

al-la gestione post-emergenza dei sistemi territoriali, e come

allonta-narsi da questo inquadramento rischi di farle perdere la

connotazio-ne che le è propria.

Da parte nostra, non possiamo che sentirci fieri di aver raccolto

nu-merosi apprezzamenti positivi, sia da parte degli ascoltatori,

costi-tuiti prevalentemente da liberi professionisti (appartenenti agli

Or-dini Professionali degli Architetti e degli Ingegneri) che da parte

de-gli stessi relatori.

Spinti da questo proposito, abbiamo cercato – per quanto

possibi-le – di intraprendere delpossibi-le iniziative volte a creare, a Firenze, possibi-le

con-dizioni idonee allo sviluppo di un’attività di ricerca permanente in

te-ma di resilienza.

La prima iniziativa concreta che possiamo attribuire alla

catalizzazio-ne di interesse che lo workshop ha costituito è rappresentato

dall’at-tivazione dell’Unità di Ricerca COmmunities REsilience (CORE)

all’in-terno del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze.

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Stefania Viti, Marco Tanganelli Resilienza e territorio

nità di ricerca raccoglie diversi ricercatori, attivi — all’interno del DiDA

— in ambiti disciplinari differenti, nonché alcuni esponenti del

Dipar-timento di Ingegneria Civile ed Ambientale (DiCEA). Essa potrà

inol-tre contare sulla partecipazione del Prof. Emerito Andrei Reinhorn,

che ha risposto all’iniziativa con l’entusiasmo che gli è consueto,

of-frendosi di fornire la sua preziosa esperienza, ampiamente

accredi-tata in campo internazionale.

Un altro importante effetto della giornata di lavoro è

rappresenta-to dall’introduzione, all’interno del percorso formativo offerrappresenta-to dalla

Scuola di Architettura, del seminario tematico 'Resilienza a

Territo-rio', tenuto da docenti afferenti a discipline diverse, e volto a

sensibi-lizzare gli studenti di Architettura nei confronti di questo complesso

ed importante tema di ricerca. In questo momento, infatti,

malgra-do il crescente interesse che la resilienza sta riscuotenmalgra-do, essa

risul-ta di esclusivo rerisul-taggio di operatori molto specialistici e motivati. La

coscienza dell’approccio multidisciplinare alla cura e alla gestione del

territorio, e dell’importanza di inquadrarne i fattori determinanti in

condizione di crisi, non è ancora entrata a far parte del bagaglio

'or-dinario' degli operatori. Introdurre un corso sulla resilienza

all’inter-no del percorso formativo degli Architetti costituisce un primo passo

per la formazione di una professionalità più moderna e preparata

al-la gestione del territorio.

Le due iniziative intraprese (l’attivazione dell’Unità di Ricerca e del

Seminario Tematico) sintetizzano, in qualche modo, l’impegno che

abbiamo intenzione di assumerci, relativamente a questo

importan-te importan-tema: impegno nella ricerca multidisciplinare, volta a coordinare i

contributi di esperienze, background a conoscenze relative a

diver-si ambiti disciplinari e percordiver-si scientifici, e impegno nella didattica.

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Biografie degli autori

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Biografie degli autori

Riccardo Gaddi

L’ing. Riccardo Gaddi si è laureato in Ingegneria Civile presso l’Università degli Stu-di Stu-di Pisa. Ha quinStu-di conseguito l’abilitazione alla professione Stu-di Ingegnere (1988), l’abilitazione “Project Management Professional PMP®”, e l’abilitazione di Coor-dinatore alla Sicurezza per cantieri temporanei e mobili (1997); dal 2003 fino al-la soppressione dell’Albo è stato arbitro delal-la Camera Arbitrale presso l’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici, ed ha svolto un Master per Responsabile del pro-cedimento presso la Scuola di Pubblica Amministrazione, conseguendo il Diploma di Specializzazione.

Si riportano, di seguito, le principali esperienze professionali svolte, a partire dall’incarico attuale.

Dal 1 giugno 2016 ad oggi lavora per la Regione Toscana, rivestendo il ruolo di Diri-gente del settore “Protezione Civile e Riduzione del Rischio alluvioni” e di Dirigen-te ad inDirigen-terim del settore “Idrologico Regionale”.

Dal 1 gennaio 2016 al 31 maggio 2016 ha lavorato per la REGIONE TOSCANA rive-stendo il ruolo di Dirigente del settore “Protezione Civile e Riduzione del Rischio Alluvioni” e di Commissario delegato dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile e titolare della contabilità speciale aperta.

Dal 23 luglio 2015 al 31 dicembre 2015 ha lavorato per l’Amministrazione di Lucca rivestendo il ruolo di Dirigente del servizio “Organizzazione e Personale, politiche comunitarie e di sviluppo. Protezione Civile” — Dirigente del servizio “ambiente”, e di Capo del Personale provinciale ai sensi del d.lgs. 165/2001, assolvendo l’incarico di datore di lavoro ai sensi del d. lgs. 81/2008, di titolare delle banche dati gestite dall’ente ai sensi del d.lgs. 196/2003, e di curatore del progetto di riordino dell’En-te di Area Vasta in accordo con il Decreto del Presidendell’En-te 23/2015 pardell’En-tecipando in rappresentanza dell’amministrazione ai tavoli di lavoro ed istituzionali.

Dal 22 giugno 2011 ad 22 luglio 2015 ha lavorato come Direttore Generale per l’am-ministrazione Provinciale di Lucca assolvendo gli incarichi di: Commissario Stra-ordinario Consorzio 1 Toscana Nord, di componente del gruppo di lavoro in rap-presentanza ANCE presso la Regione Toscana per il progetto interregionale per la predisposizione della Guida operativa per l’utilizzo del criterio di

aggiudicazio-ne dell’offerta economicamente più vantaggiosa aggiudicazio-negli appalti di lavori pubblici di sola esecuzione, di docente nel Seminario “Direzione e Organizzazione di piani e

progetti Complessi” organizzato per gli studenti del Master in gestione dei Siste-mi Logistici all’Università degli Studi di Pisa. Ha inoltre effettuato il Collaudo della Rete di teleriscaldamento a Radicondoli, e partecipato a numerose commissioni (Europa park srl: nomina componete commissione giudicatrice Parcheggio Piazza Europa a La Spezia, Consorzio Bonifica padule di Fucecchio: Nomina commissio-ne Giudicatrice Torrente Pescia di Collodi, Regiocommissio-ne Toscana: compocommissio-nente commis-sione giudicatrice per la realizzazione di tre ponti sul fiume Magra, Provincia di Pi-sa componente commissione ex art 240 d.lgs. 163/2006 – Incarico revocato dopo misura cautelare).

Dal 1 aprile 2001 al 21 giugno 2011 ha lavorato nell’amministrazione Provinciale di Lucca nel ruolo di Ingegnere Capo Dirigente dell’Ufficio Tecnico provinciale con competenza in materia di viabilità ed edilizia e fabbricati scolastici, Direttore Cen-trale Infrastrutture, Responsabile Protezione Civile e Responsabile del procedi-mento di Lavori Pubblici, assolvendo l’incarico di Responsabile della struttura tec-nica provinciale per il censimento dei danni ai beni mobili ed immobili in via Pon-chielli (Regione Toscana), di Responsabile della Funzione Assistenza alla Popo-lazione per il Dipartimento Nazionale Della Protezione Civile (Serchio Evento al-luvionale Natale 2009, rottura arginature Serchio a Lucca e Pisa), e gestendo l’e-mergenza legata all’incidente ferroviario Viareggio 2009. Ha inoltre tenuto il Cor-so di Master “Previsione e Prevenzione del Rischio idraulico nel Territorio” (anno accademico 2001 – 2002) all’Università di Firenze, e svolto, all’interno della QUA-LITAL (Consorzio Universitario Di Ingegneria Della Qualità), attività di ricerca com-missionata dal Diritto allo Studio dell’Università di Pisa. Ha inoltre fatto parte del-la Commissione per del-la sicurezza Stradale Regionale in rappresentanza deldel-la Unio-ne delle Province della Toscana, e del consiglio di amministrazioUnio-ne della SALT spa. Dal 1 gennaio 2000 al 31 marzo 2001 ha lavorato per l’amministrazione Provinciale Lucca e Regione Toscana rivestendo il ruolo di Ingegnere Capo Dirigente dell’Uffi-cio Tecnico Provinciale con competenza in materia di Viabilità ed Edilizia e Fabbri-cati Scolastici, di Direttore Centrale Infrastrutture, di Competenza di Protezione Civile, e di Comando del Dipartimento della Presidenza ed Affari Giuridici. Dal maggio 1997 al 31 dicembre 1999 ha lavorato per la Regione Toscana — Ufficio del Commissario Straordinario per eventi alluvionali come Responsabile Ufficio per le Attività tecniche con le competenze di Supporto Tecnico a tutte le attività del Commissario, redazione ed eventuali rimodulazioni dei piani per gli interven-ti strutturali; pareri tecnici finalizzainterven-ti alla presa d’atto degli interveninterven-ti, atinterven-tività di indirizzo e controllo tecnico-amministrativo per l’attuazione dei piani anche me-diante verifiche periodiche collegati allo stato di avanzamento lavori; collabora-zione con le strutture regionali a tutte le attività di programmacollabora-zione e prevenzio-ne relativamente al rischio idrogeologico e/o idraulico da attuare prevenzio-nelle zoprevenzio-ne colpi-te dall’alluvione della Lunigiana (Novembre 1996), Versilia e Garfagnana (Giugno 1996), progettazione e direzione di interventi.

Dal 1 marzo 1992 al maggio 1997 ha lavorato per La Regione Toscana (Ufficio del genio Civile di Grosseto) rivestendo il ruolo di Responsabile “Sismica e Cemento Armato”. Ha inoltre rivestito il ruolo di Responsabile “Idraulica” — Competenze: progettazione, esecuzione e controllo di opere idrauliche, polizia idraulica, servizio di piena, sistema di monitoraggio idro pluviometrico, adempimenti RD 523/1904, sbarramenti di ritenuta, Responsabile “Porti”, Responsabile del Servizio di Pie-na, in attuazione del RD 2669/1937 — Competenze: Opere idrauliche di II categoria (Ombrone, Bruna, Sovata, Pecora, Allacciante) e gestione di tutte le procedure per l’allertamento delle Prefettura e dei vari Enti Locali.

Dal 1 luglio 1989 al 28 febbraio 1992 ha rivestito il ruolo di Responsabile del settore Ingegneria Civile per USA ARMY– Setaf Engeneering Design Office “Special Assi-stant for the Italian Engineering Liason“, certificando la rispondenza dei progetti da realizzare nelle basi italiane alla normativa Italiana, svolgendo attività di pro-gettazione e direzione dei lavori per sistemazioni civili e per opere strutturali da realizzare all’interno delle basi americane in Italia, Grecia e Turchia. Ha inoltre par-tecipato alla progettazione di interventi per le basi in Italia, Grecia e Turchia. Ha inoltre operato come ingegnere civile e responsabile di settore per la UNITED STA-TES ARMY EUROPE (Attestazione “Superior Performances”).

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Stefania Viti, Marco Tanganelli Resilienza e territorio

Dr. Andrei Reinhorn, Professor Emeritus, is a former Professor of Structural Engi-neering at University at Buffalo for 33 years. He was educated at the Technion — Israel Institute of Technology where he obtained the undergraduate and graduate degrees (1968, 1978, resp.).

A structural engineer and professor of civil engineering, he is experienced in struc-tural dynamics, testing, analysis, design and development of strucstruc-tural systems, advanced vibration reduction systems and vibration control for seismic retrofit. Dr. Andrei Reinhorn has conducted research on the seismic evaluation and retro-fit of existing structural systems, including buildings, bridges and special struc-tures using conventional and innovative structural control. Dr. Reinhorn has di-rected multiple research experiments investigating the behavior of structures under dynamic loads near collapse. He carried pioneering experiments of active-ly controlled structures and developed design procedures for controlled systems with active or passive damping components. Experienced in implementation and testing of several active control systems, such as active bracings and mass damp-ers, with novel control strategies of fuzzy sets and nonlinear feedback, he devel-oped numerous analytical methods for evaluation and analysis of structures in damage state without and with control systems.He has worked on defining and quantifying seismic resilience of structures including technical and organization-al aspects.

Prof. Reinhorn lead the design and construction of the large seismic shaking ta-ble at University at Buffalo and developed the seismic laboratory operations. He lead the expansion of the $21M large scale dynamic testing system and network-ing of University at Buffalo Equipment Site of NSF’s George E. Brown Jr. Network of Earthquake Engineering Simulation (UB-NEES).  He is a past-director of the SEESL which supports services for the UB’s Department of Civil Structural and Environmental Engineering (CSEE), for the Multidisciplinary Center for Extreme-events Engineering (MCEER), for George E. Brown Jr. Network of Earthquake Engi-neering Simulation (NEES) and for industry research and development.  Past academic positions include lecturer and visiting fellowship at Technion — IIT/ Haifa, Israel and junior to senior positions (including Department Chairman) at University at Buffalo (SUNY). Taught design of reinforced concrete structures, earthquake engineering and structural dynamics, experimental dynamics meth-ods and structure analysis. Member of the executive committee of Multidisci-plinary Center for Earthquake Engineering Research (MCEER), lead several proj-ects on seismic evaluations.

Experienced in structural dynamics and engineering as employee of various firms in Israel (Israeli Army Corps of Engineers, Milstein and Singer Engineers) and in US (Fruchtbaum Engineers) and as independent consultant (Reinhorn Consulting Engineers). Experience include seismic evaluations of existing buildings / bridges and retrofit using advanced techniques of vibration control, energy dissipation, base isolations and combinations of conventional concrete technologies and

ep-oxy based coatings. Additional experience in design, construction and site inspec-tions of residential and industrial buildings. Special experience in structural de-sign of machine tools and instrumentation. Holding for US Patents related to ma-chine tools and diagnostic systems, and seismic protective systems.

Registered Professional Engineer (PE) in New York State and in Israel. Fellow of the American Society of Civil Engineers (ASCE) and member of American Con-crete Institute (ACI) and Earthquake Engineering Research Institute (EERI). Cur-rent member of ASCE committees on structural control and seismic effects and of EERI committee on experimental research. Former President of ASCE/Buf-falo Section and chair of ASCE/structural control committee. Technical Program Chairman of 7th National Conference of Earthquake Engineering, Boston, 2002 Received several professional awards, i.e. 2015 ASCE Moisseiff Award, 2011 ASCE/SEI/EMI Nathan M. Newmark Medal, 2007 SUNY Chancellor’s Award for Excellence in Scholarship and Creative Activity, 2006 UB — University at Buffa-lo Sustained Achievement Award, 2005 NEES Outstanding Service Award — for development of NEES Data Sharing and Archiving Policies, 2005 ASCE/CERF Charles Pankow Award for Innovation — Coupled Truss Walls with Damped Link

Elements (with WSF Cantor — Seinuk, with E.M. Romero(SA), with Taylor

De-vices Inc, with UB / SUNY — joint with M.C. Constantinou, 2002 Engineer of the Year Award NYSPE (2002) 1996 — Outstanding Achievements Award — Los Ange-les Tall Buildings Structural Design Council: For outstanding contributions to the

advancement of state-of-the-art in structural analysis techniques (1996); 1995 —

Outstanding Journal Paper Award — Los Angeles Tall Buildings Structural Design Council: Seismic Performance Analysis of a Multistory Steel Moment Frame

Build-ing Damaged DurBuild-ing the 1994 Northridge Earthquake (1996); 1995 —

NYSPE/Buf-falo Historical Society-Historical Achievement Award: Active Control

Implemen-tation 1992; Best Paper Award — 3rd World Congress on Joint Sealing and Bearing;

Received several educational and administrative awards, i.e. Lady Davis Fellow-ship/Theresa Palay Manson Lectureship/Technion IIT (1991); Educator of the Year Award, NYSPE (1991); ASCE Award for outstanding service (1983,1984). Published 3 books, more than 200 papers in archival journals and edited books and more than 500 papers in conference proceedings and extended profession-al reports. Authored three computer platforms (IDARC, 3D-BASIS and NSPEC-TRA) for evaluation of structures and for base isolation analysis, respectively, for national and international distribution. Received and managed research grants from NSF, (N)MCEER and private industries in excess of fifteen million dollars. He was senior Project Investigator of $21M NSF/NEES expansion and of the $7.5M maintenance-operations grant. Advised, supervised and graduated 39 PhD and 35 MS students and, supervised and instructed 27 post-doctoral fellows and visit-ing scholars from US and overseas universities.

Details of his performance can be found in the extended curriculum vitae:

http://civil.eng.buffalo.edu/~reinhorn

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Biografie degli autori

Il Prof. Mario De Stefano ha conseguito nel 1986 la Laurea in Ingegneria Civile presso l’Università di Napoli Federico II, il Master of Science presso l’Università della California a Berkeley nel 1990 ed il Dottorato di Ricerca presso l’Università di Napoli Federico II nel 1992. È professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni pres-so il Dipartimento di Architettura (DIDA) dell’Università di Firenze. Ha rivestito la carica di Direttore del Dipartimento di Costruzioni e Restauro da Aprile 2010 a Di-cembre 2012. Ha svolto attività di ricerca in cooperazione internazionale con l’Uni-versità della California a Berkeley, il Technion — Israel Institute of Technology e la State University of New York at Buffalo. Attualmente, è il Coordinatore del Wor-king Group 8 (Seismic behaviour of irregular and complex structures) dell’Asso-ciazione Europea di Ingegneria Sismica. È stato membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica e del Consiglio Diretti-vo della Sezione Italiana dell’American Concrete Institute. È stato Responsabile Scientifico di numerosi progetti di ricerca finanziati dal Dipartimento della Prote-zione Civile, dal MIUR, dalla Regione Toscana, dal Ministero dei Beni e Attività Cul-turali, dal CNR e da altre Istituzioni scientifiche. È autore di oltre 100 lavori scien-tifici, di cui numerosi pubblicati su rivista internazionale; ha organizzato eventi scientifici nazionali ed internazionali; è stato membro dei comitati scientifici di Convegni nazionali ed internazionali ed è stato invitato a tenere Seminari scienti-fici presso Università nazionali ed estere, fra cui l’Università della California a Ber-keley, la Columbia University, la State University of New York at Buffalo ed il Tech-nion — Israel Institute of Technology.

Mario De Stefano

Nasce a Bastia Umbra (PG) il 17/07/1952, coniugato, due figlie. Si Laurea in inge-gneria civile (sezione edile-strutture) presso l’Università degli Studi di Firenze nel 1976. Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Arezzo dal 1977. Libero professionista, è professore a contratto di Tecnica delle Costruzioni pres-so la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze. Svolge la professione nel campo della progettazione architettonica e strutturale, direzione lavori, collau-di, ordinamento e project management di opere pubbliche e private. È consiglie-re dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Aconsiglie-rezzo dal 05.02.1999 e Pconsiglie-residente dal 14.10.2009. È consigliere della Federazione Regionale degli Ordini degli Inge-gneri della Regione Toscana dal 17.12.2001 e Presidente dal 29.05.2006. È compo-nente del gruppo di lavoro sulle Federazioni e Consulte dell’Assemblea Nazionale dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri.

Altre cariche ricoperte: Componente del Consiglio Direttivo del Centro Studi CNI, di ITACA e Agenzia Quacing in rappresentanza del CNI.

(150)

148

Stefania Viti, Marco Tanganelli Resilienza e territorio

Marco Vona

L’attività di ricerca inizia nel 1997 presso il Dipartimento di Strutture, Geotecnica, Geologia applicata all’ingegneria (DiSGG) dell’Università della Basilicata. Nel set-tembre del 1998 è iniziata la partecipazione a progetti nazionali ed internaziona-li (progetto ENSERVES — European Network on Seismic Risk, Vulnerabiinternaziona-lity, and Earthquake Scenarios, Prof. M. Dolce).

L’attività di formazione e ricerca prosegue quindi con il dottorato di ricerca Proget-tazione, riabilitazione e controllo delle strutture convenzionali ed innovative – XIV ciclo (conseguito nell’Aprile del 2002) attivato presso il dipartimento di Scienze, Storia dell’Architettura e Restauro e poi presso il nuovo dipartimento di Proget-tazione, Riabilitazione e Controllo delle Strutture architettoniche (PRICOS) della facoltà di Architettura dell’Università G. D’Annunzio di Chieti, coordinato dal Prof. Camillo Nuti.

Tra il 2002 ed il 2009 Marco Vona è stato titolare di assegni di ricerca e numero-si contratti per attività di ricerca presso l’Univernumero-sità degli studi della Banumero-silicata e presso il PRICOS dell’Università, 'G. D’Annunzio' di Chieti. L’attività di ricerca si è incentrata prevalentemente sull’ingegneria sismica e sul rischio sismico, con par-ticolare riferimento alla vulnerabilità degli edifici, sia su ampia scala territoriale che nell’analisi di dettaglio, in laboratorio o in conseguenza di eventi sismici reali. In tale ambito, interessanti sono state anche le attività sperimentali su elementi strutturali e strutture per lo studio di metodologie di indagine finalizzate alla va-lutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo.

È stato inoltre affrontato il delicato problema dell’interazione tra mitigazione del rischio e pianificazione del territorio. Alcuni interessanti studi sulla resilienza ur-bana sono stati condotti integrando differenti approcci e discipline nell’intento di individuare idonee procedure di pianificazione del territorio che siano rispettose delle esigenze di mitigazione dei rischi, di gestione delle emergenze e sviluppo so-stenibile. Un ulteriore filone di ricerca è rappresentato dalle attività connesse al-la valutazione del comportamento dinamico delle strutture, con particoal-lare riferi-mento ai periodi fondamentali di strutture in c.a., determinate sia mediante mo-delli numerici sia mediante sperimentazioni di laboratorio e su casi reali. Nel corso del 2013, nell’ambito del PRIN Modelli ed algoritmi per l’analisi non

line-are delle strutture e la validazione di regole di progettazione a base prestazionale,

è stata avviata una ulteriore interessante attività di ricerca indirizzata alla valida-zione di modelli ed algoritmi ed alla definivalida-zione e validavalida-zione di semplici ed effi-cienti procedure di progettazione, con particolare riferimento alle strutture esi-stenti in c.a..

L’attività di ricerca è documentata dalle numerose pubblicazioni presentate a con-gressi nazionali e conferenze internazionali, su prestigiose riviste scientifiche na-zionali ed internana-zionali e come capitoli di libri.

Gian Paolo Cimellaro

Gian Paolo Cimellaro is currently Visiting Professor at the University of Califor-nia, Berkeley. He is on leave from the Department of Structural, Geotechnical and Building Engineering of the Politecnico di Torino where is Associate Professor. He obtained his M.S. (2005) and Ph.D. (2008) from the University at Buffalo (SUNY) in USA. Graduated cum laude in Civil Engineering, University of Rome La Sapien-za, 2001. He is the Chair of the ASCE Committee on Disaster Resilience of

Struc-tures, Infrastructures and Communities in USA.He has been invited to 3 Keynote

lectures in India, Chile and Lettonia and more than 30 invited seminars in USA, Canada and Europe. He has authored 40 journal refereed papers, 98 international conference proceedings, 11 book chapters and 2 edited books. Bibliometric indices: total number of citations: 382 (Web of knowledge) 1140 (Google Scholar); h-index: 12 (Web of knowledge).Dr. Cimellaro current research interests address communi-ty disaster resilience and sustainabilicommuni-ty to natural disasters such as earthquakes, seismic risk mitigation of civil infrastructures and strategic buildings such as hos-pitals using advance technologies such as smart phones, monitoring and struc-tural control of building vibrations, probabilistic methods and earthquake engi-neering. Gian Paolo Cimellaro has recently been awarded a grant of 1.3 M € by the European Research Council for the research project IDEAL RESCUE: Integrated

Design and control of sustainable communities During emergencies ERC-2014-StG

(2015-2019). This is the most prestigious prize assigned in Europe to research-ers, performing high-risk and high-gain ground-breaking research.He is Guest Ed-itor of the special Issue entitled: Resilience-Based Design of Structures and

Infra-structures in the ASCE Journal of Structural Engineering. He is Professional

Engi-neer, P.E. in Italy, since July 2001 in the Professional Engineers Boards of Rome. He is Principal Investigator of the European projects IDEAL RESCUE (2015-2019),

IRUSAT (2013-2016) and ICRED (2010-2014), sponsored by the European

Com-mission; ECRIS (2012-2014), sponsored by Israel-Italy Joint Innovation Program for Industrial, Scientific and Technological Cooperation in R&D; of two joint MI-TOR projects (2011, 2013) between Massachusetts Institute of Technology (MIT) and the Politecnico di Torino. In 2011, he has received the Fib Achievement Award

for Young Engineers to recognize outstanding contribution to structural concrete,

sponsored by fib – the international federation for structural concrete. In 2015, he has received the Seed Grant Award from the Siebel Energy Institute of UC Berkeley. He is member of the Editorial Board of the Journal Earthquake Engineering and

Engineering Vibration – Springer edition, KSCE Journal of Civil Engineering and Frontiers. Further details can be found in www.cimellaro.org.

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149

Biografie degli autori

Sonia Giovinazzi

Dr Sonia Giovinazzi expertise and research activities focus on natural-hazard risk analysis and damage scenarios, toward risk mitigation and management and post-disaster resilient recovery at regional scale for buildings, infrastructures, lifeline infrastructures, and health systems.

Present research includes: definition of empirical and analytical seismic vulnera-bility and fragility models for buildings, infrastructure, and lifeline infrastructure components; development of models and tools to support postdisaster event de-cision-making and pre-event mitigation planning. Sonia’s research is contribut-ing to different national and international projects aimcontribut-ing to assess and mitigate the impacts from disastrous events (e.g. MBIE funded RiskScape and

Econom-ics of Resilient Infrastructure project in NZ; EUfunded Syner-G project; the

Glob-al Earthquake Model, GEM; etc.). Sonia is a founder partner of the mHARP con-sortium developing an open-source GIS Multi-Hazard Assessment Response and

Planning decision support tool. Professional speciality includes: development of

damage scenario at territorial scale and within GIS-based environment; definition of resilience enhancement strategies, including risk reduction, risk mitigation, emergency management, post-disaster recovery. In the aftermath of the Canter-bury earthquakes, Sonia directed and managed different projects to support to the initial recovery phase for multiple end-users and agencies, including SCIRT, CETAS, Orion, WDC, CHDB. Sonia acted as a consultant for the Canterbury Earth-quake Recovery Authority (CERA) on decision support tools for post –disaster re-construction planning at urban scale.

Stefania Viti

Stefania Viti si è laureata in Architettura nel 1994 presso l’Università di Firenze. Nel 2000 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria Strutturale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze. Dal 2001 al 2003 ha svol-to un post-doc presso la SUNY University di New York, collaborando con il Prof. An-drei Reinhorn su temi inerenti alla valutazione della prestazione sismica di strut-ture complesse, all’adozione di metodi alternativi di intervento su strutstrut-ture esi-stenti in c.a. e in acciaio e alla resilienza di sistemi territoriali.

Dal 2003 lavora come Ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università di Firenze, svolgendo attività didattica. Ha tenuto corsi di Tecnica delle Costruzioni, Laboratorio di Costruzioni e Progetto di strutture, parte dei qua-li in qua-lingua inglese.

I principali temi di ricerca affrontati riguardano la valutazione della prestazione si-smica di edifici irregolari in c.a., la valutazione delle risorse duttili di strutture rea-lizzate con materiali ad elevate prestazioni, la vulnerabilità sismica dei centri ur-bani e il ruolo della modellazione nella valutazione della sicurezza strutturale di edifici in c.a. e in acciaio.

Attualmente si occupa di resilienza e prevenzione del rischio sismico, con partico-lare riferimento all’edilizia esistente, sia residenziale che strategica. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, e frequenta con regolarità Convegni scienti-fici Internazionali nell’ambito dell’ingegneria sismica.

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Stefania Viti, Marco Tanganelli Resilienza e territorio

Marco Tanganelli

Marco Tanganelli è ricercatore di Tecnica delle Costruzioni (SSD ICAR/09, Area 08/B3) dal 2009 presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Stu-di Stu-di Firenze. Si è laureato nel novembre 2002, nel 2003 vince una borsa Stu-di stu-dio dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze dal titolo Vulnerabilità sismica di

edi-fici storici e monumentali coordinato dal Prof. Mario De Stefano. Nel 2007

conse-gue il titolo di Dottore di Ricerca (XIX° ciclo) con una tesi dal titolo Analisi delle

pre-stazioni sismiche di strutture intelaiate tridimensionali in c.a.. Nel 2007 vince una

borsa di studio post-dottorato, messa in palio dall’Università degli Studi di Firen-ze, dal titolo Previsione della risposta sismica di edifici irregolari mediante

anali-si pushover coordinata dal Prof. Mario De Stefano. Dal 2002 svolge attività

scien-tifica nell’ambito dell’ingegneria sismica, con specifico riferimento alla valutazio-ne delle prestazioni sismiche delle strutture civili esistenti e non. Nel dettaglio: 1. Valutazione delle prestazioni sismiche di strutture irregolari, con particolare rife-rimento ai fenomeni torsionali. 2. Analisi non lineare di strutture in c.a., conside-rando gli effetti indotti dalle diverse fonti di deformazione inelastica e dissipazio-ne edissipazio-nergetica che può nascere dissipazio-nelle membrature di un telaio in c.a. 3. Procedure e metodologie per la caratterizzazione meccanica del cls prelevato da strutture esi-stenti in c.a.. 4. Vulnerabilità sismica di edifici storico-monumentali. 5. Vulnerabi-lità a sismica di sistemi urbani complessi. Ha partecipato a progetti PRIN ex quo-ta 40% e a progetti di ricerca riguardanti la valuquo-tazione della vulnerabilità sismica di edifici strategici e di edifici storico-monumentali finanziati da Regione Tosca-na e da fondazioni bancarie. Dal 2009 svolge con regolarità attività didattica, te-nendo corsi di Laboratorio di Costruzioni e Progetto di strutture e seguendo Te-si di Laurea.

(153)

Indice

Introduzione

Interventi

Interventi non strutturali per la protezione del territorio

Riccardo Gaddi

Disaster management of communities through Resilient-Based-Design

Andrei M. Reinhorn

Architettura e Resilienza sismica

Mario De Stefano

Rischio sismico ed evoluzione normativa

Giovanni Cardinale

Edifici ed infrastrutture resilienti: esperienze sul territorio

Gian Paolo Cimellaro

Strategie e strumenti per la mitigazione del rischio sismico

Marco Vona

Infrastrutture resilienti per città e comunità resilienti: dalla teoria alla pratica

Sonia Giovinazzi

Il territorio di Firenze e la sua resilienza

Stefania Viti, Marco Tanganelli

Ipotesi di sviluppo dei temi trattati

Biografie degli autori

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Finito di stampare novembre 2016

DIDAPRESS Dipartimento di Architettura

Università degli Studi di Firenze via della Mattonaia, 14

www.dida.unifi.it

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Stefania Viti, si è laureata in Architettura nel 1994 presso l’Università di Firenze. Nel 2000 ha

conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria Strutturale presso la Facoltà di

Ingegne-ria dell’Università di Firenze. Dal 2001 al 2003 ha svolto un post-doc presso la SUNY

Universi-ty di New York, collaborando con il Prof. Andrei Reinhorn su temi inerenti alla valutazione della

prestazione sismica di strutture complesse, all’adozione di metodi alternativi di intervento su

strutture esistenti in c.a. e in acciaio e alla resilienza di sistemi territoriali. Dal 2003 lavora come

Ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università di Firenze, svolgendo

attività didattica. Ha tenuto corsi di Tecnica delle Costruzioni, Laboratorio di Costruzioni e

Pro-getto di strutture, parte dei quali in lingua inglese. I principali temi di ricerca affrontati

riguarda-no la valutazione della prestazione sismica di edifici irregolari in c.a., la valutazione delle risorse

duttili di strutture realizzate con materiali ad elevate prestazioni, la vulnerabilità sismica dei

centri urbani e il ruolo della modellazione nella valutazione della sicurezza strutturale di edifici

in c.a. e in acciaio. Attualmente si occupa di resilienza e prevenzione del rischio sismico, con

par-ticolare riferimento all’edilizia esistente, sia residenziale che strategica. È autrice di numerose

pubblicazioni scientifiche, e frequenta con regolarità Convegni scientifici Internazionali

nell’am-bito dell’ingegneria sismica.

Marco Tanganelli, è ricercatore di Tecnica delle Costruzioni (SSD ICAR/09, Area 08/B3) dal 2009

presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Si è laureato nel

no-vembre 2002, nel 2003 vince una borsa di studio dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze dal

ti-tolo Vulnerabilità sismica di edifici storici e monumentali coordinato dal Prof. Mario De Stefano.

Nel 2007 consegue il titolo di Dottore di Ricerca (XIX° ciclo) con una tesi dal titolo Analisi delle

prestazioni sismiche di strutture intelaiate tridimensionali in c.a.. Nel 2007 vince una borsa di

studio post-dottorato, messa in palio dall’Università degli Studi di Firenze, dal titolo Previsione

della risposta sismica di edifici irregolari mediante analisi pushover coordinata dal Prof. Mario De

Stefano. Dal 2002 svolge attività scientifica nell’ambito dell’ingegneria sismica, con specifico

riferimento alla valutazione delle prestazioni sismiche delle strutture civili esistenti e non. Nel

dettaglio: 1. Valutazione delle prestazioni sismiche di strutture irregolari, con particolare

riferi-mento ai fenomeni torsionali. 2. Analisi non lineare di strutture in c.a., considerando gli effetti

indotti dalle diverse fonti di deformazione inelastica e dissipazione energetica che può nascere

nelle membrature di un telaio in c.a. 3. Procedure e metodologie per la caratterizzazione

mec-canica del cls prelevato da strutture esistenti in c.a.. 4. Vulnerabilità sismica di edifici

storico-monumentali. 5. Vulnerabilità a sismica di sistemi urbani complessi. Ha partecipato a progetti

PRIN ex quota 40% e a progetti di ricerca riguardanti la valutazione della vulnerabilità sismica di

edifici strategici e di edifici storico-monumentali finanziati da Regione Toscana e da fondazioni

bancarie. Dal 2009 svolge con regolarità attività didattica, tenendo corsi di Laboratorio di

Co-struzioni e Progetto di strutture e seguendo Tesi di Laurea.

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