Sociologia della comunicazione
Lucia D’Ambrosi
Gli ultimi modelli
Alla fine degli anni 60’ la rappresentazione di modelli di comunicazione lineari si conclude. Emergono nuovi modelli quali:
La comunicazione a mosaico di Becker
Il modello di Anders, Staats e Bostrom
Il modello transazionale di Barnlund
Johari deriva dall’incontro tra i nomi dei due autori, John Luft e Harry Ingham che hanno coniato il modello nel 1963.
La finestra è un modello grafico di matrice psicologica di rappresentazione della consapevolezza di sé, riguardo le emozioni, i comportamenti e le relazioni.
La finestra di Johari
Finestra di Johari
illustra i rapporti fra coscienza e consapevolezza attraverso la bipolarizzazione tra ciò che è noto (o ignoto) a se stessi e ciò che è noto (o ignoto) agli altri
viene impiegato come schema interpretativo dell’atteggiamento e del comportamento individuale
La finestra di Johari
1. Aperto 2. Cieco
3. Segreto 4. Ignoto
Noto a sé
Non noto ad altri
Noto ad altri
Non noto a sé
Finestra di Johari
Le interazioni fra i quattro quadranti determinano quattro tipi di rapporti:
comunicazione aperta, informazioni che trapelano o rivelazioni inconsapevoli, confidenze o sfoghi, contagio emozionale.
GLI EFFETTI DELLA
COMUNICAZIONE
Quali effetti?
Esistono tre linee d’indagine:
studi sulla persuasione (privilegiano i contesti macrocomunicativi sul versante degli effetti individuali – profilo psicologico)
studi sociologici (privilegiano la comunicazione gestita dai mass media e ne analizzano gli effetti sociali, ovvero le ripercussioni sul sistema sociale nel suo complesso)
approcci conversazionalisti (attenzione per le dinamiche relazionali in un contesto
microcomunicativo, viene trascurata
l’impostazione classica problema-effetti)
I livelli di effetto
modifica cognitiva (influenza sulle conoscenze e sulle opinioni)
modifica affettiva (influenza sugli atteggiamenti e sui sentimenti)
modifica del comportamento
modifica valoriale
I tipi di effetti
Effetti sociali o involontari
Effetti deliberati o volontari
Effetti programmati o imprevisti
Effetti sociali o involontari
Gli effetti sociali (Golding, 1981) risultano dall’incrocio delle variabili dell’"involontarietà" e del "lungo termine:
controllo sociale (sistematica propensione dei media alla conferma dell’ordine costituito)
socializzazione (ruolo nella diffusione di norme e valori)
avvenimenti come conseguenza dei media (importanza dei media assumono oggi duranti gli eventi sociali più "critici", quali guerre, rivoluzioni, crisi sociali, etc.)
definizione della realtà (quest’effetto si produce nella sfera delle cognizioni anziché in quella dei valori)
mutamento istituzionale e culturale (potenziale innovativo dei media )
Effetti deliberati o volontari
Producono una reazione individuale o collettiva al messaggio
La fonte mira, con una apposita campagna a raggiungere precisi obiettivi negli atteggiamenti e nel comportamento di individui e gruppi
1. I media vengono impiegati per stimolare il consenso attraverso campagne di comunicazione: obiettivi specifici e palesi, a breve o medio raggio, tendenti a produrre una sensibilizzazione abbastanza limitata nel tempo, perseguiti da soggetti forniti di legittimità e autorevolezza ( es.
campagne politiche, campagne sociali)
Effetti programmati e imprevisti
2. I media svolgono la funzione di fiancheggiamento nell’invito all’adesione o nella semplice diffusione di determinati modelli economici, culturali e di sviluppo
3. I media perseguono la finalità di distribuzione della conoscenza
Si tratta di effetti non sempre programmabili
Effetti programmati e imprevisti
4. Un effetto collaterale, a breve termine e imprevisto, è quello della reazione collettiva a stimoli insoliti provenienti dai media (es amplificazione di situazioni di panico)
Effetti programmati e imprevisti
Amplificazione della devianza
si intende la conferma delle carriere devianti prodotta dalla reazione sociale
• è soprattutto attraverso i media che il pubblico viene a sapere degli episodi di criminalità producendo, oltre alla semplice conoscenza, effetti psicologi di preoccupazione o addirittura di panico.
• la rappresentazione di termini di comportamenti stereotipati, unita al frequente sensazionalismo, contribuisce a creare circostanze tali da indurre i devianti stessi ad aderire agli stereotipi proposti
Gli effetti dei media
Effetto di contagio
estende la capacità amplificativa dei media ben oltre la sfera della difesa morale
Effetto di catarsi
l’aggressività e la violenza veicolate attraverso la comunicazione di massa possono rivestire valore terapeutico, proprio perché contengono una partecipazione immaginaria ("esperienza vicaria") all’atto aggressivo
Gli effetti dei media
Gli effetti dei media
Disfunzione narcotizzante (Lazarsfeld e Merton):
un’esposizione sempre più elevata contribuisce a sostituire la partecipazione attiva degli individui alla vita sociale con una forma di conoscenza sostanzialmente passiva (situazione di apatia anziché di crescita culturale)