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DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE

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Academic year: 2022

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Banco di Brescia Società per Azioni avente unico socio

Sede Sociale e Direzione Generale: Brescia, Corso Martiri della Libertà 13 Codice Fiscale, Partita IVA ed Iscrizione al Registro delle Imprese di Brescia n. 03480180177

Iscritta all'Albo delle Banche al n. 5393 - ABI n. 3500

Appartenente al Gruppo bancario Unione di Banche Italiane, iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari n. 3111.2 Sito internet www.ubibanca.com/bancodibrescia

Soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Unione di Banche Italiane Scpa

Il presente documento, unitamente ai suoi eventuali supplementi e ai documenti incorporati mediante riferimento, costituisce un documento di registrazione (il “Documento di Registrazione”) dell’emittente Banco di Brescia San Paolo CAB S.p.A. (“Banco di Brescia” o l’“Emittente” o la “Banca”) ai fini della Direttiva 2003/71/CE, così come successivamente modificata ed integrata (la “Direttiva Prospetto”) ed è redatto in conformità all’articolo 14 del Regolamento 809/2004/CE e della delibera CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999, così come successivamente modificati ed integrati. Esso contiene informazioni sull’Emittente, in quanto emittente di una o più serie di strumenti finanziari (gli “Strumenti Finanziari”) per la durata di dodici mesi a decorrere dalla sua data di approvazione.

Ai fini di un’informativa completa sulla Banca e sull’offerta di strumenti finanziari, il presente Documento di Registrazione deve essere letto congiuntamente al prospetto di base (il “Prospetto di Base”), alle condizioni definitive (le “Condizioni Definitive”) e alla nota di sintesi relativa ad ogni singola emissione (la “Nota di Sintesi dell’Emissione”), nonché ai supplementi o agli avvisi integrativi, a seconda del caso, alla documentazione ed alle informazioni indicate come incluse mediante riferimento nei medesimi, come di volta in volta modificate ed aggiornate.

Si veda inoltre il Capitolo “Fattori di Rischio” nel presente Documento di Registrazione e nella rilevante Nota Informativa per l'esame dei fattori di rischio che devono essere presi in considerazione con riferimento alla Banca ed ai tipi di strumenti finanziari di volta in volta rilevanti.

L'adempimento di pubblicazione del presente Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.

Il presente Documento di Registrazione e gli altri documenti che costituiscono il Prospetto di Base sono messi a disposizione del pubblico ed una copia cartacea di tale documentazione sarà consegnata gratuitamente agli investitori che ne facciano richiesta presso la Sede Sociale dell’Emittente in Corso Martiri della Libertà n. 13, 25122 Brescia, le sedi e le filiali dello stesso e sono altresì consultabili sul sito internet dell’Emittente www.ubibanca.com/bancodibrescia.

DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE

depositato presso la CONSOB in data 29 aprile 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n. 0030996/15 del 23 aprile 2015

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INDICE

1. PERSONE RESPONSABILI ... 4 

1.1. Indicazione delle persone responsabili... 4 

1.2. Dichiarazione di responsabilità ... 4 

2. REVISORI LEGALI DEI CONTI ... 5 

2.1. Nomi e indirizzo dei revisori dell’Emittente... 5 

2.2. Informazioni sui rapporti con i revisori ... 5 

3. FATTORI DI RISCHIO ED INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE ... 6 

3.1. Fattori di rischio ... 6 

3.2. Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente ... 11 

4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE ... 17 

4.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente ... 17 

4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente ... 18 

4.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione ... 18 

4.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente ... 18 

4.1.4. Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della Sede Sociale ... 18 

4.1.5. Qualsiasi evento recente nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità ... 18 

5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ ... 19 

5.1. Principali attività ... 19 

5.1.1. Breve descrizione delle principali attività dell’Emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati ... 19 

5.1.2. Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi ... 19 

5.1.3. Principali mercati ... 19 

5.1.4. Base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’Emittente nel presente Documento di Registrazione riguardo la sua posizione concorrenziale ... 19 

6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA ... 20 

6.1. Descrizione della struttura organizzativa del gruppo di cui fa parte l’Emittente e posizione che l’Emittente vi occupa ... 20 

6.2. Dipendenza all’interno del Gruppo ... 23 

7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE ... 24 

7.1. Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato ... 24 

7.2. Informazioni sulle tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso ... 24 

8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI ... 25 

9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA ... 26 

9.1. Nome, indirizzo e funzioni presso l’Emittente dei componenti degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza ... 26 

9.2. Conflitti di interessi degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza... 29 

10. PRINCIPALI AZIONISTI ... 30 

10.1. Informazioni relative agli assetti proprietari ... 30 

10.2. Accordi, noti all'Emittente, dalla cui attuazione possa scaturire ad una data successiva una variazione dell'assetto di controllo dell'Emittente ... 30 

11. INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE ... 31 

11.1. Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati ... 31 

11.2. Bilanci ... 31 

11.3. Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati ... 31 

11.3.1. Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione .. 31 

11.3.2. Eventuali altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei conti ... 32 

11.4. Data delle ultime informazioni finanziarie ... 32 

11.5. Informazioni finanziarie infrannuali ... 32 

11.6. Procedimenti giudiziari e arbitrali ... 32 

11.7. Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria dell’Emittente ... 33 

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12. CONTRATTI IMPORTANTI ... 34 

13. INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI ... 35 

13.1. Relazioni e pareri di esperti ... 35 

13.2. Informazioni provenienti da terzi ... 35 

14. DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO ... 36 

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1. PERSONE RESPONSABILI

1.1. Indicazione delle persone responsabili

Banco di Brescia S.p.A., con Sede Sociale in Brescia, Corso Martiri della Libertà n. 13, si assume la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione.

1.2. Dichiarazione di responsabilità

Banco di Brescia S.p.A. con Sede Sociale in Brescia, Corso Martiri della Libertà n. 13, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, attesta che le informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.

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2. REVISORI LEGALI DEI CONTI

2.1. Nomi e indirizzo dei revisori dell’Emittente

L’Assemblea Ordinaria dei Soci, in data 5 aprile 2012, ha conferito l’incarico di revisione legale dei conti alla società di revisione KPMG S.p.A. (la “Società di Revisione”) per la durata di nove esercizi (dall’esercizio 2013 fino alla chiusura dell’esercizio al 31 dicembre 2021).

KPMG S.p.A., con sede in Milano, Via Vittor Pisani n. 25, è iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze – di cui all’art. 1 c. 1 lett. g) del D. Lgs. N. 39/2010 e all’art. 1 del D.M: 20 giugno 2012 n. 144 – al numero progressivo 70623. KPMG S.p.A. appartiene all’ASSIREVI Associazione Italiana Revisori Contabili.

La Società di Revisione ha espresso un giudizio senza rilievi con apposite relazioni per il bilancio d’esercizio dell’Emittente relativi agli esercizi chiusi rispettivamente al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013; le relazioni della Società di Revisione sono incluse nei fascicoli del bilancio d’esercizio messi gratuitamente a disposizione del pubblico come indicato nel successivo capitolo 14 “Documenti accessibili al pubblico” cui si rinvia.

2.2. Informazioni sui rapporti con i revisori

Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziare selezionate relative agli esercizi passati e di cui al Documento di Registrazione, non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione, né la stessa si è dimessa o è stata rimossa dall’incarico o è stata revocata la conferma dall’incarico ricevuto.

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FATTORI DI RISCHIO

3. FATTORI DI RISCHIO ED INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE

3.1. Fattori di rischio

Si invitano i potenziali investitori a leggere attentamente il presente Capitolo, che descrive i fattori di rischio, prima di qualsiasi decisione sull’investimento, al fine di comprendere i rischi collegati all'Emittente e di ottenere un migliore apprezzamento delle capacità dell’Emittente di adempiere alle obbligazioni relative agli Strumenti Finanziari emessi dall’Emittente e descritti nella Nota Informativa ad essi relativa. L’Emittente ritiene che i seguenti fattori potrebbero influire sulla capacità dell’Emittente stesso di adempiere ai propri obblighi derivanti dagli Strumenti Finanziari emessi nei confronti degli investitori.

Gli investitori sono altresì invitati a valutare gli specifici fattori di rischio connessi agli Strumenti Finanziari. Di conseguenza, i presenti fattori di rischio devono essere letti congiuntamente, oltre che alle altre informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione, anche ai fattori di rischio relativi agli Strumenti Finanziari offerti ed indicati nella Nota Informativa.

Nello svolgimento delle proprie attività l'Emittente potrà essere esposto ad una serie di rischi caratteristici del settore bancario, quali, a titolo non esaustivo, il rischio connesso al reperimento della liquidità sui mercati, alla fluttuazione dei tassi di interesse e all’adeguatezza delle relative strategie di copertura, ai tassi di cambio, nonché quello più generale connesso alla debolezza dell’economia ed alla volatilità dei mercati finanziari.

Di seguito sono sinteticamente esposti alcuni dei rischi significativi che potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria ed i risultati operativi dell'Emittente. Alcuni di questi rischi sono gestiti secondo politiche e procedure di gestione del rischio prestabilite, la maggior parte delle quali è descritta nella “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” del documento “Relazioni e Bilancio di Banco di Brescia al 31 dicembre 2014”, a disposizione del pubblico ed inclusa mediante riferimento nel presente Documento di Registrazione, come indicato al Capitolo 11.1.

Avvertenza

Si richiama l’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di una obbligazione plain vanilla di propria emissione ed il tasso interest rate swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente.

Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie

L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia e CONSOB ). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi.

Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore).

La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari.

In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un

«cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria).

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FATTORI DI RISCHIO

Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Relativamente a questi indicatori, si segnala che:

- per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”);

- per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018.

Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi.

La Bank Recovery and Resolution Directive

Tra le novità regolamentari si segnala la Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicata il 12 giugno 2014 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive o “BRRD”, o “Direttiva”), che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie.

Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base alla direttiva, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). di valore/importo eccedente il limite della garanzia. Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.

A tal fine la Direttiva richiama il principio secondo cui i creditori che abbiano subito la conversione in capitale o la riduzione dei loro crediti non potranno aver diritto ad una somma inferiore a quella che avrebbero recuperato se la Banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza, conformemente al principio secondo cui nessun creditore possa essere svantaggiato.

Inoltre, ove ricorrano i presupposti, le Autorità potranno richiedere l’utilizzo del Fondo di risoluzione unico di cui al Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, finanziato mediante contributi versati dalle banche a livello nazionale.

La Direttiva dovrà essere recepita a livello nazionale entro il 31 dicembre 2014 ed è entrata in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in” per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al più tardi, al 1° gennaio 2016 anche se le relativa disposizioni potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione ancorché emessi prima dei suddetti termini. Si segnala, inoltre, che è tuttora in corso il processo di recepimento a livello nazionale della Direttiva. Peraltro, le disposizioni della Direttiva potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, anche se emessi prima dei suddetti termini.

Rischi connessi con la crisi economico/finanziaria

La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del Paese in cui l’Emittente opera, inclusa la sua affidabilità creditizia, nonché dell’“Area Euro” nel suo complesso.

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FATTORI DI RISCHIO

Al riguardo, assumono rilevanza significativa l’andamento di fattori quali, le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Assume altresì rilievo nell’attuale contesto economico generale la possibilità che uno o più Paesi fuoriescano dall’Unione Monetaria o, in uno scenario estremo, che si pervenga ad uno scioglimento dell’Unione Monetaria medesima, con conseguenze, in entrambi i casi, allo stato imprevedibili.

Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente e sulla sua stessa solidità patrimoniale.

Rischio di credito

L’attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente dipendono dal grado di affidabilità creditizia dei propri clienti.

L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all’attività creditizia. Pertanto, l’inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l’eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Per maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alle tabelle di cui al paragrafo 3.2. del presente Documento di Registrazione.

Più in generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell’Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. L’Emittente può essere inoltre soggetto al rischio, in determinate circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di terze parti non siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. Mentre in molti casi l’Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all’ammontare della garanzia che l’Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato.

Le strategie e le policy per l’assunzione del rischio di credito e gli strumenti per la gestione dello stesso sono definite nell’ambito della Capogruppo UBI Banca. Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”, sezione 1, capitolo 1 - Rischio di credito, paragrafo “Policy a presidio dei Rischi Creditizi” della Nota integrativa al Bilancio Consolidato del Gruppo UBI Banca per l’esercizio chiuso al 31.12.2014.

Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 1 – Rischio di credito della Nota integrativa inserita nel documento “Relazioni e Bilancio di Banco di Brescia al 31 dicembre 2014”.

Esposizione al rischio sovrano

La crisi del debito sovrano ha condizionato l’andamento dei mercati e le scelte di politica economica di molti Paesi europei.

Al 31 dicembre 2014 l’Emittente ha esposizioni verso debitori sovrani per complessivi Euro 440.603 migliaia, di cui Euro 24.230 migliaia rappresentati da titoli di debito e Euro 416.373 migliaia rappresentati da altri impieghi; si precisa che tale esposizione è interamente nei confronti dello Stato Italiano.

Per una analisi dettagliata dell’esposizione al debito dei singoli stati sovrani si rinvia al paragrafo “Informativa relativa alle esposizioni Sovrane” del documento “Relazioni e Bilancio di Banco di Brescia al 31 dicembre 2014” .

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FATTORI DI RISCHIO

Rischio di mercato

Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente.

I risultati finanziari dell’Emittente sono legati al contesto operativo in cui l’Emittente medesimo svolge la propria attività. L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani, dovuti a fluttuazioni di tassi di interesse, dei tassi di cambio delle valute, dei prezzi dei titoli quotati sui mercati e delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi.

Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre la banca a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale.

Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo.

Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 2 – Rischi di mercato della Nota integrativa inserita nel documento “Relazioni e Bilancio di Banco di Brescia al 31 dicembre 2014”.

Rischio operativo

Il rischio operativo è definito dalla Banca d’Italia come il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

I rischi operativi si differenziano dai rischi di credito e di mercato perché non vengono assunti dall’Emittente sulla base di scelte strategiche, ma sono insiti nella sua operatività e ovunque presenti.

L’Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e di rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente.

L’Emittente attesta che alla data del presente Documento di Registrazione le strategie di mitigazione e contenimento del rischio operativo poste in essere sono tali da limitarne i possibili effetti negativi e non si ritiene che possano avere impatti significativi sulla sua solvibilità.

Per ulteriori informazioni si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 4 – Rischi operativi della Nota integrativa inserita nel documento “Relazioni e Bilancio di Banco di Brescia al 31 dicembre 2014”.

Rischio di liquidità dell’Emittente

Si definisce rischio di liquidità, il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza, sia per incapacità di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a smobilizzare propri attivi (market liquidity risk).

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FATTORI DI RISCHIO

Normalmente, la Banca è in grado di fronteggiare le proprie uscite di cassa mediante i flussi in entrata, le attività prontamente liquidabili e la propria capacità di ottenere credito, ma in termini generali la liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata temporanea impossibilità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di ricevere fondi da controparti esterne o del Gruppo, dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, nonchè da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l’Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità.

Sono esempi di manifestazione del rischio di liquidità il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, che potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte degli altri istituti bancari, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. Oppure, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni, che potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità.

Rischio connesso all’assenza di rating dell’Emittente

Si definisce rischio connesso all’assenza di rating dell’Emittente, il rischio relativo alla mancanza di informazioni sintetiche sulla capacità dell’Emittente di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero alla rischiosità di solvibilità dell’Emittente relativa ai titoli emessi dallo stesso.

Va tuttavia tenuto conto che l’assenza di rating non è di per sé indicativa della solvibilità dell’Emittente.

Rischio collegato a procedimenti giudiziari

Il rischio derivante da procedimenti giudiziari consiste nella possibilità per l’Emittente di dover sostenere risarcimenti, in caso di esito sfavorevole degli stessi. Le più consuete controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento danni conseguenti a operazioni afferenti all’ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dall’Emittente.

Nel corso dello svolgimento della propria attività, l’Emittente è parte di alcuni procedimenti amministrativi, giudiziari e/o arbitrali da cui potrebbero derivare obblighi risarcitori per importi rilevanti a carico dello stesso.

A fronte dei propri contenziosi, nel bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, l’Emittente evidenzia un fondo rischi ed oneri pari ad un ammontare complessivo di 10,1 milioni di Euro.

Per una dettagliata informativa sui principali contenziosi si rinvia al paragrafo 11.6.

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3.2. Informazioni finanziarie selezionate dell’Emittente

Si riporta di seguito una sintesi dei dati e degli indicatori patrimoniali, economici e finanziari su base individuale maggiormente significativi, tratti dal bilancio sottoposto a revisione degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, redatti secondo i principi contabili internazionali.

Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base tenendo conto degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il calcolo dei coefficienti e dei rischi di mercato nonché della nuova normativa di Basilea 3, ed in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la Circolare n 285 del 17 dicembre 2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche) e successive modifiche e in conformità alla normativa di volta in volta vigente.

Tabella 1 – Indicatori patrimoniali e fondi propri (dati in migliaia di Euro e valori in percentuale) INDICATORI E

FONDI PROPRI (NORMATIVA IN VIGORE DAL 01/01/2014)

ESERCIZIO CHIUSO

AL 31 DICEMBRE

20141

Soglie minime transitorie comprensive della Riserva di conservazione del capitale

INDICATORI E FONDI PROPRI (NORMATIVA IN VIGORE FINO AL 31/12/2013)

ESERCIZIO CHIUSO

AL 31 DICEMBRE

2013 Common equity Tier

1/Attività di rischio

ponderate (CET1 ratio) 13,57 % 5,125%

CORE TIER ONE RATIO (Patrimonio di base al netto delle preference shares / Attività di rischio ponderate - RWA)

17,89%

Tier 1/Attività di rischio ponderate –

(Tier 1 capital ratio) 13,57 % 6,125%

TIER ONE CAPITAL RATIO (Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate - RWA)

17,89%

Total Capital Ratio (Fondi propri/Attività di rischio ponderate- RWA)

13,57 % 8,625%

TOTAL CAPITAL RATIO (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate - RWA)

17,89%

Fondi Propri

1.134.022 - PATRIMONIO DI

VIGILANZA 1.152.664 Capitale Primario di

Classe 1 (CET1) 1.134.022 - PATRIMONIO DI

BASE 1.152.664

Capitale aggiuntivo di

classe 1 (AT1) - - -

Capitale di Classe 2

(Tier 2) - - PATRIMONIO

SUPPLEMENTARE -

- ELEMENTI DA

DEDURRE -

RWA 8.359.314 - RWA 6.443.300

RWA / Totale Attivo

59,75% - RWA / Totale Attivo

44,60%

1 I dati al 31 dicembre 2014 non sono confrontabili con quelli al 31 dicembre 2013 in quanto la normativa di riferimento ha subito un radicale cambiamento così come meglio specificato nella “Parte F - Informazioni sul Patrimonio” del fascicolo di Bilancio al 31.12.2014.

Dal 1° gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, che traspongono nell’Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (cd.

framework Basilea 3).

(12)

Si precisa che l’Emittente non fornisce coefficienti patrimoniali fully phased e che Banca d’Italia non ha imposto all’Emittente requisiti prudenziali ulteriori rispetto a quelli vigenti.

La Banca, a seguito di autorizzazione da parte dell’Autorità di vigilanza*, utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito - segmento “Esposizioni verso imprese” (“Corporate”) – e dei rischi operativi, a far data dalla segnalazione al 30 giugno 2012.

In seguito al provvedimento di autorizzazione della Banca d’Italia n. 689988 del 19 luglio 2013, dalla segnalazione al 30 giugno 2013 la Banca utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali anche a fronte del rischio di credito relativo al segmento Retail regolamentare (sotto-classi “Altre esposizioni al dettaglio” (“SME Retail”) ed “Esposizioni garantite da immobili residenziali”).

Di seguito si riporta una tabella con gli indicatori della qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente.

Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia ESERCIZIO

CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2014

SEMESTRE CHIUSO

AL 30 GIUGNO

2014

DATI MEDI DI SISTEMA

AL 30 GIUGNO

2014 (*)

ESERCIZIO CHIUSO

AL 31 DICEMBRE

2013

DATI MEDI DI SISTEMA

AL 31 DICEMBRE

2013 (*)

SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI LORDI

4,89% 4,59% 10,1% 3,92% 9,4%

SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI NETTI

3,26% 2,79% n.d. 2,34% n.d.

PARTITE ANOMALE LORDE (**) /IMPIEGHI LORDI

14,61% 13,75% 17,5% 12,87% 16,6%

PARTITE ANOMALE NETTE (**) /IMPIEGHI NETTI

11,921% 11,19% n.d. 10,50% n.d.

RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE

21,38% 21,38% 44,7% 21,02% 44,6%

RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE

35,871% 41,26% 58,4% 42,27% 58,6%

RAPPORTO SOFFERENZE

NETTE/PATRIMONIO NETTO (***)

29,24% 25,22% n.d. 21,10% n.d.

RETTIFICHE SU CREDITI / CREDITI NETTI VERSO CLIENTELA

1,45% 1,03% n.d. 1,16% n.d.

* Provvedimento della Banca d’Italia n. 423940 del 16 maggio 2012.

(13)

INDICE GRANDI RISCHI / IMPIEGHI NETTI (****)

4,14% 3,91% n.d. 3,54% n.d.

(*)I dati di sistema, laddove disponibili, sono fonte Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, Tavola 3.4 (novembre 2014) e Tavola 3.1 (maggio 2014) riferiti ai primi 5 gruppi.

(**) Categorie che compongono i crediti deteriorati: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati, esposizioni scadute e sconfinate;

(***) Patrimonio netto comprensivo del risultato dell’esercizio.

(****) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio della Banca, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi rischi”.

1 Partite Anomale Nette / Impieghi Netti e Rapporto di copertura delle sofferenze.

La crescita annua dei crediti deteriorati netti è prevalentemente correlata alla voce "Mutui", caratterizzata dalla presenza di garanzie reali che rendono fisiologico un più contenuto livello di copertura.

Inoltre, nel corso del 2014, sono state realizzate cessioni di crediti in sofferenza per circa 33,3 milioni di euro, rettificate per circa 28 milioni, che hanno influenzato negativamente l'indice di copertura che si attesta al 35,9%

(42,3% nel periodo di raffronto).

Alla data del presente Documento di Registrazione non sono disponibili i dati medi di sistema al 31.12.2014 in quanto Banca d’Italia non ha ancora pubblicato il Rapporto sulla stabilità finanziaria.

(14)

La tabella di seguito riportata espone alcuni indici che esprimono la composizione dei crediti deteriorati, per ciascuno dei periodi di riferimento.

Tabella 2bis – Composizione dei crediti deteriorati al 31.12.2014 e al 31.12.2013 (migliaia di Euro) ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2014

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

SOFFERENZE 641.080 -229.939 411.142 512.734 -216.744 295.990 INCAGLI 947.217 -143.249 803.968 812.576 -106.542 706.033

ESPOSIZIONI

RISTRUTTURATE 228.201 -30.229 197.972 238.069 -26.121 211.949 ESPOSIZIONI SCADUTE 96.685 -5.694 90.991 118.028 -3.998 114.030

Tabella 3 – Principali dati di conto economico (in migliaia di Euro) ESERCIZIO

CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2014

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2013

VARIAZIONE %

MARGINE D’INTERESSE 262.373 241.025 8,86%

COMMISSIONI NETTE 212.361 198.766 6,84%

MARGINE DI

INTERMEDIAZIONE 479.272 452.173 5,99%

RISULTATO NETTO DELLA

GESTIONE FINANZIARIA 294.906 304.047 -3,01%

COSTI OPERATIVI 274.089 286.637 -4,38%

UTILE DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE

25.315 18.041 40,32%

UTILE D’ESERCIZIO 9.046 3.386 n.s.

(15)

Tabella 4 – Principali dati di stato patrimoniale (in migliaia di Euro) ESERCIZIO CHIUSO

AL 31 DICEMBRE 2014

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2013

CREDITI VERSO CLIENTELA 12.615.509 12.644.164

RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA 10.555.021 11.369.332

RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA 21.434.939 18.947.588

POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA -1.174.109 -833.977

ATTIVITÀ FINANZIARIE (*) 77.188 64.573

TOTALE ATTIVO 13.991.526 14.448.453

PATRIMONIO NETTO (ESCLUSO UTILE

D’ESERCIZIO) 1.396.881 1.399.630

CAPITALE SOCIALE 615.632 615.632

(*) Sono state considerate le attività finanziarie detenute per la negoziazione, valutate al fair value, disponibili per la vendita e detenute fino alla scadenza.

Tabella 5 – Indicatori di liquidità

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2014

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2013

LOAN TO DEPOSIT RATIO 119,52% 111,21%

Il loan to deposit ratio è calcolato come rapporto tra impieghi a clienti e raccolta diretta (debiti verso clientela e titoli in circolazione) come riportati nel bilancio.

Non sono ancora disponibili informazioni relative agli indicatori Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio, che diventeranno obbligatori, rispettivamente a partire dal 1° ottobre 2015 e dal 1° gennaio 2018. Al momento il Gruppo UBI Banca nonché l’Emittente ha in corso il processo di implementazione di tali indicatori.

(16)

Esposizione dell’Emittente nei confronti dei titoli del debito sovrano

L’Emittente ha esposizioni verso debitori sovrani interamente nei confronti dello Stato Italiano. Il rating dello Stato Italiano rilasciato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s è BBB-.

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2014

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2013

Valore nominale

Valore di

bilancio Fair Value Valore nominale

Valore di

bilancio Fair Value Titoli di debito (*) 24.000 24.230 24.230 24.000 23.519 23.519

% incidenza su ammontare complessivo delle attività finanziarie (**)

31,19% 31,39% 31,39% 36,89% 36,42% 36,42%

Ammontare titoli di

debito strutturati - - - - - -

Crediti 97.718 98.534 98.417 47.073 48.794 48.102

% incidenza rispetto all’ammontare dei crediti verso la clientela

0,75% 0,78% 0,76% 0,36% 0,39% 0,38%

Garanzie e Impegni 317.853 317.839 n.a. 302.158 301.745 n.a.

* Tali titoli sono classificati nella voce 40 dello stato patrimoniale (Attività finanziarie disponibili per la vendita).

** Al denominatore sono state considerate le attività finanziarie detenute per la negoziazione, valutate al fair value, disponibili per la vendita e detenute fino alla scadenza.

Esposizione dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in Euro)

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2014

ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE

2013

VALUE AT RISK DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE (TRADING BOOK)

15.765* 27.753*

VALUE AT RISK DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL PORTAFOGLIO BANCARIO (BANKING BOOK)

108.593* 308.940*

*VaR a 1 giorno calcolato con modelli interni non validati da Banca d’Italia

(17)

4. INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE

4.1. Storia ed evoluzione dell’Emittente

Banco di Brescia è una società facente parte del gruppo bancario Unione di Banche Italiane (“Gruppo UBI Banca”), avente quale soggetto Capogruppo Unione di Banche Italiane S.c.p.A. (“UBI Banca”), ha sede in Brescia, Corso Martiri della Libertà n. 13, ed è stata costituita in data 11 novembre 1998.

Banco di Brescia è operativo dal 1° gennaio 1999 in seguito al conferimento in capo allo stesso della maggior parte delle attività di commercial banking di Banca Lombarda e Piemontese S.p.A., istituto sorto nel 1998 per effetto della fusione dei gruppi bancari facenti capo, rispettivamente a CAB S.p.A. (“CAB”) e a Banca San Paolo di Brescia S.p.A. (“Banca San Paolo”), ciascuno dei quali vantava una tradizione storica locale ed un ruolo istituzionale consolidato nell’ambito del tessuto economico della Lombardia ed in particolare nella provincia di Brescia.

Il CAB, fondato nel 1883 quale società anonima cooperativa denominata “Credito Agrario Bresciano”, ha perseguito nel corso degli anni un programma di costante sviluppo, prevalentemente in provincia di Brescia, diversificando gradualmente la propria attività nei nuovi settori dell’intermediazione finanziaria. Dalla fine degli anni ‘80, il CAB ha realizzato numerose acquisizioni di banche a diffusione locale consolidando inoltre la propria posizione nel territorio di riferimento. Nel 1978, le azioni del CAB sono state ammesse alla quotazione sul Mercato Ristretto di Milano e, nel 1995, sull’MTA.

La Banca San Paolo venne costituita nel 1888 da esponenti della realtà bresciana in forma di società anonima cooperativa di credito denominata “Banca San Paolo”. Negli anni successivi la banca sviluppò le aree della propria attività, diversificandola, tra l’altro, nei comparti del risparmio gestito e del parabancario e consolidando il proprio ruolo istituzionale di realtà bancaria di riferimento nei mercati di maggior radicamento.

Nel 1996 le azioni di Banca San Paolo vennero ammesse alla quotazione sull’MTA.

Nell’ambito del processo di consolidamento che ha interessato l’intero sistema bancario italiano nel corso degli anni novanta, il gruppo CAB e il gruppo Banca San Paolo ravvisarono la necessità di realizzare una crescita dimensionale tale da consentire di competere con i principali gruppi nazionali, accrescere la diversificazione dei prodotti offerti e consolidare il posizionamento nei mercati di presidio storico. Con delibere del 13 e 14 novembre 1998, le assemblee straordinarie di Banca San Paolo e CAB approvarono rispettivamente la fusione per incorporazione di Banca San Paolo in CAB e la conseguente ridenominazione della banca incorporante in Banca Lombarda S.p.A., con efficacia dal 31 dicembre 1998. Nell’ambito del nuovo assetto organizzativo CAB e Banca San Paolo costituirono una nuova società denominata Banco di Brescia, che ha assunto il ruolo di principale banca commerciale del Gruppo con lo specifico obiettivo di sviluppare le relazioni commerciali con i clienti e promuovere i prodotti ed i servizi finanziari del Gruppo tramite le proprie filiali.

In data 13 novembre 2006 i Consigli di Amministrazione di Banche Popolari Unite S.c.p.A. e Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. hanno approvato all’unanimità il protocollo d’intesa per l’aggregazione fra i due gruppi mediante incorporazione di BLP in BPU per l’aggregazione di un nuovo gruppo bancario.

In data 12 dicembre 2006 i Consigli di Amministrazione di BPU e di BLP hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di BLP in BPU.

In data 3 marzo 2007 le Assemblee sociali di BPU e BLP hanno approvato il progetto di fusione da attuarsi secondo il rapporto di cambio pari a 0,83 azioni ordinarie BPU di nuova emissione per ogni azione ordinaria BLP in circolazione.

Le Assemblee hanno approvato, tra l’altro, l’adozione da parte dell’incorporante della nuova denominazione di

“Unione di Banche Italiane S.c.p.A.” in forma abbreviata “UBI Banca” e di un nuovo testo di statuto sociale connotato, tra l’altro, dall’adozione del sistema di amministrazione e controllo dualistico, costituito dal Consiglio di Sorveglianza e dal Consiglio di Gestione.

Con atto 28 marzo 2007 è stato stipulato l’atto di fusione. La fusione ha avuto efficacia giuridica e contabile dal 1°

aprile 2007.

(18)

Le informazioni sull’operazione di fusione di cui sopra sono contenute nel Documento Informativo sulla fusione redatto ai sensi dell’articolo 70 comma quarto del regolamento Consob 11971/1999, e successive modifiche e nei relativi allegati (il “Documento Informativo sulla Fusione”).

Il Documento Informativo sulla Fusione è disponibile sul sito web di UBI Banca: www.ubibanca.it.

4.1.1. Denominazione legale e commerciale dell’Emittente

La denominazione legale dell’Emittente è “Banco di Brescia San Paolo CAB Società per Azioni”, in forma abbreviata “Banco di Brescia S.p.A.”. La denominazione commerciale dell’Emittente è “UBI >< Banco di Brescia”.

4.1.2. Luogo di registrazione dell’Emittente e suo numero di registrazione

L’Emittente è iscritto al Registro delle Imprese di Brescia al n. 03480180177. L’Emittente è inoltre iscritto all’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 5393 e appartiene al Gruppo UBI Banca, iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari n. 3111.2.

4.1.3. Data di costituzione e durata dell’Emittente

L’Emittente è stato costituito l’11 novembre 1998 con atto n. 40807 di Repertorio del Notaio Giovanni Battista Calini di Brescia.

La durata dell’Emittente è fissata fino al 31 dicembre 2103 e potrà essere prorogata.

4.1.4. Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della Sede Sociale

L’Emittente ha Sede Sociale in Corso Martiri della Libertà n. 13, 25122 Brescia, telefono +3903029921.

L’Emittente è stato costituito in Italia nella forma di società per azioni ed opera ai sensi della legislazione italiana.

Nello svolgimento delle proprie attività bancarie, l’Emittente in quanto appartenente al Gruppo UBI Banca, dal 4 novembre 2014 è soggetto alla vigilanza unica della Banca Centrale Europea.

Ai sensi di quanto previsto dagli artt. 2497 e ss. del Codice Civile, l’Emittente è soggetto all’attività di direzione e coordinamento di UBI Banca.

4.1.5. Qualsiasi evento recente nella vita dell’Emittente sostanzialmente rilevante per la valutazione della sua solvibilità

Non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente che siano sostanzialmente rilevanti per la valutazione della sua solvibilità.

(19)

5. PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ

5.1. Principali attività

5.1.1. Breve descrizione delle principali attività dell’Emittente con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati

L’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Banco di Brescia può compiere, con l’osservanza delle disposizioni in materia e previo ottenimento delle prescritte autorizzazioni, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. L’Emittente può emettere obbligazioni conformemente alle disposizioni normative.

All’interno del Gruppo UBI Banca, Banco di Brescia, oltre a svolgere le tipiche attività di intermediazione creditizia, offre alla propria clientela i servizi e prodotti finanziari del Gruppo UBI Banca, quali la gestione di patrimoni, la prestazione di servizi di investimento e prodotti del comparto parabancario (in particolare leasing, factoring e credito al consumo); l’Emittente distribuisce altresì prodotti assicurativi.

In particolare si segnala il prodotto Social bond UBI Comunità, uno strumento finanziario che offre al sottoscrittore l’opportunità di ottenere un ritorno sull’investimento e nello stesso tempo contribuire al sostegno di iniziative di interesse sociale. Nel dettaglio, la Banca emittente devolve parte dell’importo raccolto a supporto di tali iniziative (per lo più progetti promossi da organizzazioni non profit), oppure lo immette in un plafond destinato all’erogazione di finanziamenti ad iniziative del Terzo settore. Questo prodotto rientra nella strategia commerciale del Gruppo UBI Banca di accompagnamento del Terzo settore su un percorso di crescita e di sostegno ai progetti ad alto impatto sociale promossi da soggetti pubblici e privati nei territori di riferimento.

5.1.2. Indicazione dei nuovi prodotti e/o delle nuove attività, se significativi

Salvo quanto indicato al paragrafo precedente, l’Emittente non ha nuovi prodotti e/o attività significative da indicare.

5.1.3. Principali mercati

Al 31 dicembre 2014 l’Emittente è presente con 316 sportelli (ed 1 Tesoreria) distribuiti in 5 regioni italiane - Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige e Lazio.

A seguito di interventi volti a riorganizzare la copertura territoriale ed il presidio commerciale, realizzati nel corso del mese di gennaio 2015, si è proceduto alla chiusura di 28 sportelli, interessati da sovrapposizioni territoriali, al fine di ottimizzare la gestione della clientela attuale e potenziale.

Di conseguenza, l’Emittente è, ora, presente con 288 sportelli (ed 1 Tesoreria) distribuiti in 5 regioni italiane - Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige e Lazio.

Al 31 dicembre 2014 l’organico a “libro paga” del Banco di Brescia consisteva di 2.442 unità. Poiché alla medesima data risultavano operative 101 risorse distaccate da altre Società del Gruppo, mentre il Banco di Brescia contava, a sua volta, 109 dipendenti distaccati presso altre Aziende del Gruppo, complessivamente l’organico “operativo” della Banca assommava a 2434 unità.

5.1.4. Base di qualsiasi dichiarazione formulata dall’Emittente nel presente Documento di Registrazione riguardo la sua posizione concorrenziale

Il presente Documento di Registrazione non contiene dichiarazioni dell’Emittente in merito alla propria posizione concorrenziale.

(20)

6. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

6.1. Descrizione della struttura organizzativa del gruppo di cui fa parte l’Emittente e posizione che l’Emittente vi occupa

L’Emittente è società parte del gruppo bancario facente capo a Unione di Banche Italiane S.c.p.A..

L’Emittente è tenuta all’osservanza delle disposizioni che la Capogruppo, ai sensi dell’art. 61 D.Lgs. 1 settembre 1993 n. 385 e sue successive modifiche ed integrazioni e nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento, emana per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalla Banca d’Italia nell’interesse della stabilità del Gruppo UBI Banca. Gli amministratori di Banco di Brescia forniscono a UBI Banca ogni dato ed informazione per l’emanazione delle disposizioni.

Il Gruppo UBI Banca è nato a seguito della fusione di Banca Lombarda e Piemontese in Banche Popolari Unite. La Capogruppo del Gruppo UBI Banca, Unione di Banche Italiane S.c.p.A., ha mantenuto la forma giuridica di banca popolare cooperativa ed ha adottato un modello polifunzionale, federale e integrato con capogruppo popolare quotata, in grado di esprimere gli indirizzi strategici, di svolgere funzioni di coordinamento e di esercitare il controllo su tutte le strutture e società dello stesso Gruppo.

Il Gruppo UBI Banca, alla data del 31 dicembre 2014, operava attraverso la seguente struttura:

 UBI Banca, Capogruppo del Gruppo UBI Banca con Sede Sociale in Bergamo, svolge direttamente – oltre che attraverso le banche controllate – l’attività bancaria tramite quattro sportelli in Lombardia.

Nell’ambito del Gruppo UBI Banca, UBI Banca ha come compito:

o la direzione, il coordinamento ed il controllo del Gruppo;

o il coordinamento delle funzioni di business, assicurando il supporto alle attività delle banche rete e delle società prodotto nel loro core business attraverso il presidio sia dei mercati sia dei segmenti di clientela;

o la fornitura, direttamente o attraverso società controllate, di servizi di supporto al business nell’ottica di facilitare lo sviluppo degli affari e consentire un efficace servizio alla clientela.

 otto banche rete:

o Banca Popolare di Bergamo S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Bergamo;

o Banco di Brescia S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Brescia;

o Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Milano;

o Banca Regionale Europea S.p.A., con Sede Sociale in Cuneo e Direzione Generale in Torino;

o Banca di Valle Camonica S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Breno;

o Banca Popolare di Ancona S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Jesi;

o Banca Carime S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Cosenza;

o UBI Banca Private Investment S.p.A., con Sede Sociale e Direzione Generale in Brescia;

 una banca online, IW Bank S.p.A., con sede a Milano;

 società prodotto operanti principalmente nell’area dell’asset management (UBI Pramerica SGR S.p.A.), bancassurance vita (Aviva Assicurazioni Vita S.p.A., Aviva Vita S.p.A., Lombarda Vita S.p.A.), consumer finance (Prestitalia S.p.A), leasing (UBI Leasing S.p.A.) e factoring (UBI Factor S.p.A.);

 una società, UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A., per la fornitura di servizi e prodotti per lo svolgimento dell’attività d’impresa; una corporate university del gruppo, UBI Academy, che fornisce attività, di formazione e sviluppo professionale/manageriale alle società consorziate, società operanti nel comparto immobiliare: SBIM (Società Bresciana Immobiliare Mobiliare S.p.A.), SOLIMM (Società Lombarda Immobiliare S.r.l.) e BPB Immobiliare S.r.l.;

(21)

 società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione e per le operazioni di emissione di covered bond:

UBI Finance S.r.l., 24-7 Finance S.r.l., UBI Lease Finance 5 S.r.l.,., UBI Finance 3 S.r.l., UBI Finance CB 2 S.r.l., UBI SPV BBS 2012 Srl, UBI SPV BPA 2012Srl, UBI SPV BPCI 2012 Srl.

Il Gruppo UBI Banca all’estero, alla data del 31 dicembre 2014, era così composto:

 una Banca controllata denominata UBI Banca International S.A., in Lussemburgo (con filiali a Madrid e Monaco di Baviera);

 altre quattro Filiali:

- a Nizza, Antibes e Mentone, in Francia, della Banca Regionale Europea;

- a Cracovia, in Polonia, di UBI Factor S.p.A.;

 una joint venture nell’Asset Management in Cina-Zhong Ou Asset Management Co. Ltd;

 una Società di Gestione in Lussemburgo UBI Management Company S.A.;

 una società di Trust in Lussemburgo UBI Trustee S.A..

Dispone inoltre di 5 Uffici di Rappresentanza a San Paolo (Brasile), Mumbai (India), Hong Kong, Shanghai (Cina) e Mosca (Russia) finalizzati ad assistere la clientela corporate e retail del Gruppo UBI Banca che hanno interessi o attività commerciali e industriali in tali Paesi.

Nella pagina seguente è riportato un grafico della struttura del Gruppo UBI Banca al 31 dicembre 2014 con evidenziazione della posizione occupata dall’Emittente.

(22)

22

(23)

6.2. Dipendenza all’interno del Gruppo L’Emittente è controllato al 100% da UBI Banca.

(24)

7. INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE

7.1. Cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato

L’Emittente attesta che dal 31 dicembre 2014, data dell’ultimo bilancio annuale dell’Emittente sottoposto a revisione legale dei conti e pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente.

7.2. Informazioni sulle tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso

L’Emittente non è a conoscenza di tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso.

(25)

8. PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI

Il presente Documento di Registrazione non include previsioni o stime degli utili.

(26)

9. ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA

9.1. Nome, indirizzo e funzioni presso l’Emittente dei componenti degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza

Consiglio di Amministrazione

L’Emittente adotta il sistema di amministrazione tradizionale di cui all’articolo 2380, primo comma, del Codice Civile.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco di Brescia, ai sensi dello statuto vigente al 4 marzo 2015, può essere composto da un minimo di nove ad un massimo di quindici membri.

A seguito della modifica statutaria approvata dall’Assemblea del 5 marzo 2015, il Consiglio di Amministrazione di Banco di Brescia potrà essere composto da un minimo di nove ad un massimo di tredici membri.

L’Assemblea ordinaria di Banco di Brescia tenutasi in data 20 marzo 2014 ha nominato i membri del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2014/2016, che resteranno in carica fino alla data dell’assemblea convocata per approvare il bilancio dell’esercizio che terminerà al 31 dicembre 2016, determinando in tredici il loro numero.

Le modifiche statutarie sopra richiamate (per la cui efficacia è previsto il rilascio del provvedimento di accertamento ex art. 56 T.U.B. da parte della Banca d’Italia) prevedono, inoltre, l’eliminazione della possibilità di costituire un Comitato Esecutivo. Tale previsione acquisirà efficacia, in forza di una norma transitoria, con decorrenza dalla data dell’assemblea ordinaria chiamata a nominare il Consiglio di Amministrazione in sostituzione di quello in carica.

I componenti del Consiglio di Amministrazione in carica alla data del presente Documento di Registrazione e l’elenco delle principali attività da essi esercitate al di fuori dell’Emittente, ove significative riguardo all’Emittente sono indicati nella seguente tabella:

Tabella 6 – Consiglio di Amministrazione

Nome Carica ricoperta

nell’Emittente

Principali attività esercitate al di fuori dell’Emittente, ove significative riguardo all’Emittente VITALI Costantino Presidente e Membro del

Comitato Esecutivo

Vice Presidente: UBI Banca International S.A.

GUSSALLI BERETTA Pietro

Vice-Presidente e Membro Comitato Esecutivo

Presidente del Consiglio di Amministrazione: UBI Banca International S.A., Benelli U.S.A. corp.

Vice Presidente: Beretta U.S.A. corp

Vice Presidente e Consigliere Delegato: Beretta Holding S.p.A., Benelli Armi S.p.A.

Consigliere Delegato: Arce Gestioni S.p.A.

Consigliere: Fabbrica d’Armi Pietro Beretta S.p.A., Lucchini RS S.p.A.

RAMPINELLI ROTA Pierfrancesco

Vice-Presidente e Membro Comitato Esecutivo

Presidente: CFE – Corporation Financiere Europenne S.A., Etablissements Mesura S.A.

BAZOLI Francesca Consigliere e Membro Comitato Esecutivo

Consigliere: UBI Sistemi e Servizi S.c.p.a., Editoriale Bresciana S.p.A., Alba Private Equity S.p.A.

BETTONI Francesco Consigliere Presidente del Consiglio di Amministrazione:

Autostrade Lombarde S.p.A., Società Progetto

(27)

Autostrada diretta Brescia Milano BREBEMI S.p.A.

BOSSONI Franco Consigliere Segretario e

Membro Comitato Esecutivo

Consigliere: Editoriale Bresciana S.p.A.

FRANCESCHI Giorgio Consigliere Consigliere Delegato: Istituto Atesino di Sviluppo S.p.A.

Amministratore Delegato: Calisio S.p.A.

Consigliere e Membro del Comitato Esecutivo: Mittel S.p.A., Dolomiti Energia S.p.A.

Consigliere: Castello SGR S.p.A., Terme e Grandi Alberghi Sirmione S.p.A., Iniziative Bresciane S.p.A.

GIANOTTI Stefano Consigliere Consigliere: Calisio S.p.A., Mittel S.p.A., Banca Popolare di Bergamo S.p.A.

NIBOLI Orlando Consigliere Presidente del Consiglio di Amministrazione: Raffmetal S.p.A., Fondital S.p.A.

Consigliere Delegato: Fondital Group S.p.A.

PASSERINI GLAZEL Francesco

Consigliere Consigliere e Membro del Comitato Esecutivo: Agenzia ANSA, Editoriale Bresciana S.p.A.

RIELLO Giuseppe Consigliere Presidente: Camera di Commercio di Verona

Amministratore Unico: Aerogest S.r.l., Fermi Immobiliare S.r.l., Riello CRD s.r.l.

Consigliere Delegato: Riello industries S.r.l., Ghibli S.p.A, RPS S.p.A.

RIZZARDI Raffaele Consigliere e Membro Comitato Esecutivo

Presidente del Consiglio di Amministrazione: O&D S.r.l.

Presidente Collegio Sindacale: L Holding S.r.l.

ZANNONI Giuseppe Consigliere Consigliere: Ceramic Industries Limited, Rallen Limited Gli aggiornamenti relativi alle informazioni dell’organo amministrativo saranno di volta in volta pubblicati sul sito internet dell’Emittente www.ubibanca.com/bancodibrescia.

Tutti i membri del Consiglio di Amministrazione risultano in possesso dei requisiti di professionalità e di onorabilità previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari.

Tutti i membri del Consiglio di Amministrazione, ai fini della carica svolta, sono domiciliati presso la Sede Sociale dell'Emittente.

Comitato Esecutivo

I componenti del Comitato esecutivo in carica alla data del presente Documento di Registrazione sono indicati nella seguente tabella:

Tabella 7 – Comitato Esecutivo Nome

VITALI Costantino – Presidente

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