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ESEMPIO DI DOMANDE A RISPOSTA APERTA

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Academic year: 2021

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ESEMPIO DI DOMANDE A RISPOSTA APERTA Redigere una breve trattazione sui temi seguenti.

1. Con riferimento al Processo di Marketing e Vendita, introdurne brevemente i concetti fondamentali, soffermandosi particolarmente sui concetti di

bisogno, desiderio e domanda.

Descrivere brevemente le leve del marketing mix.

2. Descrivere come il Quality Function Deployment (QFD) si connota quale strumento di pianificazione e coordinamento nel Processo di Sviluppo Nuovo Prodotto (PSNP).

3. Uno strumento di grande valenza strategica per le moderne organizzazioni è la Balanced Scorecard.

Illustratene le principali componenti ed il ruolo operativo.

4. La valutazione dei fornitori è uno strumento strategico che permette ad un’organizzazione di controllare più efficacemente le prestazioni degli approvvigionamenti. Spiegare in che modo la classificazione differenziata dei fornitori possa migliorare le prestazioni complessive dell’organizzazione.

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Rispondere ai seguenti gruppi di asserzioni, indicando soltanto le affermazioni ritenute esatte. Per ogni gruppo ci possono essere più risposte corrette.

Nota: risposta esatta +1; risposta errata –1; risposta non data 0

1

Le tecniche DFMA

A Portano alla riduzione del numero dei fornitori e del numero di parti fornite B Portano alla riduzione della probabilità di errori al montaggio

C Si basano sulla riduzione del numero di parti del prodotto

D Puntano all'aumento della qualità tramite la continua riprogettazione di prodotti esistenti

2

La selezione e la valutazione dei fornitori.

A Di norma non competono all'Ufficio Acquisti (il quale si occupa di inviare e ricevere ordini).

B I metodi di valutazione oggettiva (VR) non escludono la necessità di affidarsi all’esperienza dell’approvvigionatore.

C Il Vendor Rating può riguardare sia la Qualità che il Servizio reso dal fornitore.

D E' auspicabile che si basi su criteri e punteggi non conosciuti dal fornitore.

3

Supponendo di aver Implementato un efficace processo di sviluppo di un nuovo prodotto, avanzando lungo il ciclo di sviluppo:

A I costi di eventuali modifiche da apportare al prodotto crescono in modo più che proporzionale.

B Si riducono le occasioni per poter migliorare la qualità del prodotto.

C Le risorse dedicate allo sviluppo del nuovo prodotto aumentano la propria influenza decisionale nel modificare e ripensare le scelte progettuali.

D Le occasioni per anticipare il Time to Market diminuiscono.

4

In un rapporto integrato di fornitura.

A I controlli in accettazione sono svolti congiuntamente da fornitore e cliente.

B Le specifiche qualitative sono preventivamente contrattate e il prezzo può oscillare entro valori stabiliti nell’accordo di fornitura.

C Le aziende di cliente e fornitore effettuano investimenti congiunti in R&D.

D Le forniture possono giungere direttamente ai reparti, senza passare per l'accettazione.

5

Nell'approccio Giapponese alla gestione della produzione (fabbrica "tartaruga") A Le grandi superfici necessarie per le elevate distanze tra i reparti permettono ai

flussi di materiali di non intrecciarsi.

B Il Work In Process è ridotto al minimo.

C I setup sono rapidi.

D Le attrezzature sono relativamente lente ma sempre in funzione.

6

La traduzione delle specifiche del cliente con il metodo QFD.

A Consente di tradurre esigenze qualitative (bisogni del cliente) in caratteristiche misurabili e controllabili (specifiche tecniche).

B Può portare la "voce del cliente" fino alla fase di controllo della produzione.

C Si basa su valutazioni oggettive, che non lasciano spazio ad errori od interpretazioni differenti.

D E' un momento fondamentale di confronto fra i membri del team di sviluppo che richiede un’attenta gestione dei conflitti che si possono generare.

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7

Quali, tra i seguenti indicatori di performance, sono necessari per la valutazione di un fornitore “normale” MA NON RIGUARDANO, IN ALCUN MODO, il giudizio su un fornitore integrato?

A Il prezzo di vendita B La puntualità di consegna C Il lead time di consegna D Nessuno dei precedenti

8

La tecnologia può essere classificata come “di base”, “chiave” e “emergente”:

quali, fra le seguenti, sono affermazioni coerenti con questa distinzione?

A La tecnologia “di base” offre un vantaggio competitivo in quanto riguarda impianti e processi di produzione fondamentali per lo sviluppo di un nuovo prodotto.

B L’evoluzione delle tecnologie industriali, in generale, segue un percorso che può vedere una stessa tecnologia appartenere, in tempi diversi, a tutte e 3 le classi.

C Un’azienda che realizza brevetti e sviluppa prodotti sulla base di una tecnologia

“chiave” ottiene un vantaggio competitivo concreto e consistente sul mercato.

D La tecnologia “emergente” è sviluppata da aziende all’avanguardia nella ricerca, anche se non è detto che tali studi possano costituire vantaggi concorrenziali.

9

Quali, fra i seguenti, sono procedure o “strumenti” di un sistema di Controllo di Gestione?

A La Balanced Scorecard, che declina la strategia aziendale su tutte le aree dell’organizzazione.

B La tecnica TRIZ, che consente di trovare soluzioni innovative di gestione.

C Il confronto fra i dati di budget e di consuntivo rilevati dall’organizzazione.

D Rilevare le voci contabili ed attribuirle a centri di costo omogenei, in base alla competenza.

10

L'azienda X produce accessori di abbigliamento e sponsorizza il proprio marchio finanziando il restauro di un monumento.

Per i prodotti di X, il costo di tale sponsorizzazione:

A è un costo diretto variabile B è un costo diretto fisso C è un costo indiretto variabile D è un costo indiretto fisso

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III SEZIONE

DOMANDE A RISPOSTA SINGOLA

Rispondere alla seguente serie di affermazioni con [V], se la si ritiene vera, oppure con [F] se la si ritiene falsa.

Nota: risposta esatta +1; risposta errata –1; risposta non data 0

V/F 1. La strategia Make, in un Make or Buy strategico, può essere attuata per

porre sotto il diretto controllo dell’organizzazione una nuova tecnologia ed innalzare le barriere all’entrata nel mercato.

2. La Balanced Scorecard include 4 prospettive e, per ognuna, prevede la definizione di una serie di indicatori indipendenti e non interrelati che quantifichino le prestazioni complessive delle funzioni aziendali.

3. La matrice di Kraljic è utile per rappresentare l’evoluzione degli acquisti all’interno di un’organizzazione e per la gestione strategica degli

approvvigionamenti.

4. Quando si instaura un rapporto evoluto fra cliente e fornitore, viene meno la necessità di ricorrere al metodo di valutazione del fornitore.

5. Uno degli obiettivi della tecnica del Robust Design è di ridurre al minimo il rischio di progettare prodotti il cui funzionamento sia fortemente

dipendente dalle condizioni d’uso finale.

6. Fra le tecniche di product costing, il metodo del Direct Costing attribuisce al singolo prodotto solo i costi variabili e i costi fissi diretti.

7. Nelle aziende più competitive, la rete di vendita è costituita da personale, preferibilmente esterno, coordinato dalla Funzione Marketing.

8. Il principio evolutivo della teoria TRIZ afferma che esistono dei percorsi di sviluppo di un prodotto che possono essere schematizzati e previsti.

9. Un piano fattoriale 35 ridotto a metà è un piano di esperimenti costituito da 5 fattori, ciascuno dei quali può assumere 3 livelli ma che necessita solo di 81 esperimenti da effettuare.

10. Il Quality Function Deployment è uno strumento che permette di legare con coerenza e omogeneità tutte le informazioni commerciali e tecniche di prodotto e di processo.

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ESERCIZIO 1 1. Rappresentare un piano fattoriale 23 completo.

2. Estendere – tramite la regola dei prodotti – il piano fattoriale 23 del punto precedente ad un piano fattoriale 25-2 (ridotto a ¼).

3. Completare il piano ridotto con le colonne di tutte le possibili interazioni che rimangono dopo la riduzione.

Spiegare come e perché si è effettuata la scelta delle informazioni che si perdono (sostituzione dei fattori al posto delle interazioni disponibili).

4. Con il piano costruito al punto 3, calcolare gli effetti di tutti i 5 fattori controllabili e di tutte le interazioni che rimangono, utilizzando come colonna dei risultati degli 8 esperimenti, il seguente vettore:

{18, 30, 60, 15, 20, 10, 40, 55}

Vedi soluzione sul file Excel

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ESERCIZIO 2

5. Durante la progettazione del Prodotto Gamma, 2 fattori di progetto (A e B) sono stati analizzati secondo le tecniche di progettazione robusta.

I seguenti grafici rappresentano i risultati degli esperimenti condotti sui due fattori (rapporto Segnale/Rumore) ed il loro comportamento al variare dei disturbi Q e P.

Quale livello (1, 2 o 3) fissereste per i due fattori A e B? Motivare la risposta Vedi soluzione sul file Excel

11 dB 6 dB

B3

B2

B1

S/N S/N

5 dB 7 dB

4 dB 3 dB

A3

A2

A1

L H L H

X

X B3

A2 A1

B1

A3

B2

Fattore di disturbo Q

Fattore di disturbo P

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ESERCIZIO 3

In un’azienda manifatturiera il Responsabile della Qualità sta riscontrando notevoli difettosità sull’impianto di piegatura che realizza i principali componenti di un nuovo prodotto.

Intende avviare un progetto di analisi dei parametri dell’impianto utilizzando la metodologia Taguchi.

I fattori da inserire nell’analisi sono i seguenti:

ID FATTORE NOME FATTORE LIVELLI

A Posizione X coltello superiore -5 mm +5 mm

B Posizione X coltello inferiore -5 mm +5 mm

C Angolo coltello superiore +2° -2°

D Pressione esercitata Bassa Alta

E Pressione dell’olio Normale Bassa

In qualità di ingegneri gestionali vi viene chiesto di coadiuvare il Responsabile della Qualità nell’impostazione del piano degli esperimenti considerando le seguenti informazioni comunicatevi dal vostro superiore:

 il materiale utilizzato è molto costoso: dobbiamo ridurre al minimo il numero di esperimenti;

 dobbiamo considerare che alcune interazioni fra i fattori sono molto importanti, in particolare:

o Pressione dell’olio e pressione esercitata dall’impianto;

o Pressione esercitata e angolo del coltello superiore;

1. Qual è il piano fattoriale che minimizza il numero di esperimenti da eseguire? Quali informazioni si perdono? Quali sono i pre-requisiti per poter applicare il piano fattoriale ipotizzato?

2. Con la situazione fin qui illustrata, costruire il piano fattoriale che minimizzi il numero di fattori rispettando le informazioni del Responsabile della qualità;

3. Rappresentare il piano degli esperimenti esecutivo che esplicita, per ogni fattore, il valore del livello al quale deve essere impostato il fattore per eseguire

l’esperimento.

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