• Non ci sono risultati.

I. Dunque A ` e l’anello delle coordinate di X = V (I) ⊂ k n . Sia U un aperto di X. Una funzione u : U → k si dice regolare se per ogni punto x di U vi sono un intorno aperto W e elementi g, h di A tali che

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "I. Dunque A ` e l’anello delle coordinate di X = V (I) ⊂ k n . Sia U un aperto di X. Una funzione u : U → k si dice regolare se per ogni punto x di U vi sono un intorno aperto W e elementi g, h di A tali che"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

FUNZIONI REGOLARI SU VARIET ` A AFFINI

MAURIZIO CORNALBA

Sia k un campo algebricamente chiuso, e sia A una k-algebra di tipo finito senza nilpotenti.

Si pu` o rappresentare A (in modo tutt’altro che unico) come quoziente A = k[X 1 , . . . , X n ]/I, dove X 1 , . . . , X n sono indeterminate su k e I = √

I. Dunque A ` e l’anello delle coordinate di X = V (I) ⊂ k n . Sia U un aperto di X. Una funzione u : U → k si dice regolare se per ogni punto x di U vi sono un intorno aperto W e elementi g, h di A tali che

h(x) 6= 0 e u(x) = g(x)

h(x) per ogni x ∈ W .

La nozione di regolarit` a ` e dunque una nozione locale, nel senso che, se U = S U i ` e un ricoprimento aperto di U , una funzione su U la cui restrizione a ogni U i sia regolare ` e a sua volta regolare. Inoltre, date funzioni regolari u i su ogni aperto U i con la propriet` a che le restrizioni di u i e u j a U i ∩U j coincidano per ogni scelta di i e j, esiste una e una sola funzione regolare su U la cui restrizione a U i sia u i per ogni i. Infatti le funzioni u i si incollano in una funzione u : U → k, che risulta regolare per quanto prima detto. Le funzioni regolari su U possono essere sommate e moltiplicate, e costituiscono una k-algebra.

Sia ora f un elemento di A. Poniamo D f = X rV (f ) = {x ∈ X : f (x) 6= 0}. Gli aperti D f

costituiscono una base per la topologia di Zariski di X. Infatti, da un lato D f ∩ D f

0

= D f f

0

, dall’altro ogni aperto di X ` e della forma U = X r V (I) per qualche ideale I e dunque, se f 1 , . . . , f ` sono generatori di I, si ha che

U = X r V (f 1 , . . . , f ` ) = X r \

i

V (f i ) = [

i

D f

i

.

Lemma 1. Siano a, f elementi di A. Se a(x) = 0 per ogni x ∈ D f , allora f a = 0.

Dimostrazione. Dato che f si annulla in ogni punto del complementare di D f , f a si annulla in ogni punto di X. In altre parole, V (f a) = X. Per il teorema degli zeri (Nullstellensatz), f a deve allora essere nilpotente, quindi nullo per le ipotesi su A.  Indichiamo con R f l’anello delle funzioni regolari su D f . Sia q = a/f N un elemento di A f . Per ogni x ∈ D f , poniamo u(x) = a(x)/f (x) N . ` E chiaro che u ` e una funzione regolare su D f . Inoltre ` e immediato verificare che u non dipende dalla rappresentazione di q come frazione. Quindi la posizione α(q) = u individua una applicazione ben definita α : A f → R f . E ugualmente immediato verificare che α ` ` e un omomorfismo di anelli.

Lemma 2. α : A f → R f ` e un isomorfismo.

Dimostrazione. Mostriamo in primo luogo che α ` e iniettivo. Se α(a/f N ) = 0, necessaria- mente a(x) = 0 per ogni x ∈ D f . Allora f a = 0 per il Lemma 1, e quindi a/f N = f a/f N +1 = 0.

Date: 10 ottobre 2008.

1

(2)

2 MAURIZIO CORNALBA

Ora mostriamo che α ` e suriettivo. Sia u una funzione regolare su D f . Ci` o significa che vi sono un ricoprimento finito D f = D f

1

∪ · · · ∪ D f

`

ed elementi g i , h i di A tali che

h i (x) 6= 0 e u(x) = g i (x)

h i (x) per ogni x ∈ D f

i

. Dato che D f

i

⊂ D f e D f

i

⊂ D h

i

, si ha che D f

i

= D f h

i

f

i

. Inoltre

g i (x)

h i (x) = g i (x)f (x)f i (x) h i (x)f (x)f i (x)

Quindi, rimpiazzando f i con h i f f i e g i con g i f f i , si pu` o supporre che u(x) = g i (x)

f i (x) per ogni x ∈ D f

i

.

Ne segue in particolare che g i (x)f j (x) = g j (x)f i (x) per ogni x ∈ D f

i

∩ D f

j

= D f

i

f

j

. Quindi f i f j g i f j = f i f j g j f i per il Lemma 1. Rimpiazzando eventualmente g i con g i f i e f i con f i 2 possiamo dunque supporre che

(1) g i f j = g j f i per ogni i e ogni j .

Dato che V (f ) = V (f 1 ) ∩ · · · ∩ V (f ` ) = V (f 1 , . . . , f ` ), si ha che f ∈ p(f 1 , . . . , f ` ) per il teorema degli zeri. In altri termini

f N = X a i f i ,

dove a i ∈ A per ogni i, per qualche intero N . Ora poniamo v = P a i g i . Se x ∈ D f

i

, si ha che

f (x) N g i (x) = g i (x) X

a j (x)f j (x) = X

a j (x)g j (x)f i (x) = v(x)f i (x) per la (1). Dunque

u(x) = g i (x)

f i (x) = v(x) f (x) N .

Questo mostra che u = α(v/f N ), e dunque che α ` e suriettivo. 

Riferimenti

Documenti correlati

Corso di Laurea Sp ecialistic a in Ingegneria

Corso di Laurea Sp ecialistic a in Ingegneria

Osservazione Possiamo introdurre sulla variet` a differenziabile N una misura positiva n dimensionale µ, con la condizione che il suo pull-back rispetto a ciascuna carta locale sia

Anche tenendo presente i riferimenti che sono stati fatti ai problemi di decisione, possiamo osservare come in un problema di ricerca del punto di massimo per una funzione, ci` o

Siccome anche il campo di spezzamento ha cardinalit` a q, abbiamo uguaglianza... Questo dimostra

Per risolvere il Problema di Dirichlet per l’equazione di Poisson in una palla, comin- ciamo con lo studiare tale problema nel caso che i dati siano polinomi..

[r]

Essendo parallele r, s sono contenute in qualche piano, ma non ` e detto che tale piano sia unico in quanto le due rette potrebbero