• Non ci sono risultati.

Teorema 2. Sia k un campo di q elementi. Allora (a) si ha che x q = x per ogni x ∈ k;

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Teorema 2. Sia k un campo di q elementi. Allora (a) si ha che x q = x per ogni x ∈ k;"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Algebra 2. Dieci teoremi sui campi finiti. Roma, dicembre 2015.

Teorema 1. Sia k un campo finito. Allora #k ` e una potenza di un numero primo.

Dimostrazione. Poich´ e k ` e finito, il suo sottocampo minimale ` e anche finito ed ` e quindi uguale a Z p per un certo numero primo p. Come consequenza k diventa uno spazio vetto- riale su Z p di dimensione n per un certo intero n ≥ 1. Il campo k ha quindi p n elementi come richiesto.

Teorema 2. Sia k un campo di q elementi. Allora (a) si ha che x q = x per ogni x ∈ k;

(b) Il gruppo k ` e ciclico di ordine q − 1.

Dimostrazione. (a) Poich` e #k = q − 1, il Teorema di Lagrange implica che x q−1 = 1 per ogni x ∈ k . Come consquenza si ha che x q = x per ogni x ∈ k.

(b) Ogni sottogruppo finito del gruppo moltiplicativo di un dominio ` e ciclico. In particolare il gruppo k ` e ciclico.

Teorema 3. Per ogni potenza q di un numero primo p esiste un campo finito di cardi- nalit` a q. Il campo F q ` e unico a meno di isomorfismi.

Dimostrazione. Sia q una potenza di p. Sia k un campo di spezzamento di X q − X su Z p e sia Z ⊂ k l’insieme degli zeri di X q − X. Allora Z ` e un sottocampo di k. Poich´ e k

`

e generato dagli zeri di X q − X, si ha che Z = k. Dal fatto che gli zeri di X q − X sono distinti, segue la cardinalit` a di k ` e q. Questo dimostra l’esistenza. Nell’altra direzione, ogni campo k di cardinalit` a q contiene un campo di spezzamento di X q − X. Siccome anche il campo di spezzamento ha cardinalit` a q, abbiamo uguaglianza. I campi di cardinalit` a q sono quindi tutti isomorfi.

Notazione. La notazione (non completamente corretta) per un campo di q elementi ` e F q . In particolare si ha che F p = Z p .

Richiamiamo che per un numero primo p e per un polinomio irriducibile f ∈ Z p [X]

di grado d l’anello Z p [X]/(f ) ` e un campo finito di cardinalit` a q = p d .

Esempio 1. L’unico polinomio irriducibile di grado 2 in Z 2 [X] ` e X 2 + X + 1. Il campo F 4 = Z 2 [X]/(X 2 + X + 1) ` e l’insieme {0, 1, α, α + 1} dove α ` e uno zero del polinomio X 2 + X + 1. Si ha quindi che α 2 = α + 1.

Teorema 4. Sia p un primo e sia N ≥ 1. Siano K e K 0 due sottocampi di F p

N

con

#K = p n e #K 0 = p n

0

. Allora si ha che K ⊂ K 0 se e solo se n divide n 0 . In particolare, per ogni divisore n di N il campo F p

N

contiene un unico sottocampo di cardinalit` a p n . Dimostrazione. Se K ⊂ K 0 , allora K 0 ` e un K-spazio vettoriale e quindi #K 0 ` e una potenza di #K. Questo implica che n divide n 0 . Per dimostrare il viceversa osserviamo che per il Teorema 2 ogni x ∈ K soddisfa x p

n

= x e quindi x p

n0

= x. Per la dimostrazione del Teorema 3, il campo K 0 ` e un campo di spezzamento del polinomio X p

n0

− X su Z p . Ne segue che x ∈ K 0 come richiesto.

1

(2)

Teorema 5. Sia p un primo, sia q = p n e sia α ∈ F q . Allora il grado del polinomio minimo di α su Z p divide n.

Dimostrazione. Sia f ∈ Z p [X] il polinomio minimo di α su Z p . Sia d = deg f . Abbiamo che Z p (α) ⊂ F q . Poich´ e Z p (α) = Z p [α] ∼ = Z p [X]/(f ) ha grado d su Z p , il Teorema 4 implica che d divide n come richiesto.

Teorema 6. Sia p un primo, sia n ≥ 1 e sia q = p n . Allora (a) esiste un polinomio irriducibile f ∈ Z p [X] di grado n;

(b) esiste α ∈ F q tale che F q = Z p (α).

Dimostrazione. Sia α un generatore del gruppo ciclico F q . Allora si ha che Z p (α) = F q e quindi il grado del polinomio minimo di α ` e uguale a n. Questo dimostra il teorema.

Teorema 7. Sia p un primo e sia q = p n una potenza di p. Allora si ha che Y

f ∈Fp[X] irr.

deg f |n

f (X) = X q − X.

Dimostrazione. Sia F q un campo di q elementi. Allora gli zeri di X q −X sono esattamente gli elementi di F q . D’altra parte, ogni α ∈ F q genera un sottocampo il cui grado ` e un divisore d di n. L’elemento α ` e zero del suo polinomio minimo su Z p , il quale ha grado d.

Viceversa, se f ` e un polinomio irriducibile di grado un divisore d di n, allora il suo campo di spezzamento ` e isomorfo ad un sottocampo di F q . Il polinomio f ha quindi d zeri in F q . Teorema 8. Sia p un primo e sia f ∈ F p [X] un polinomio irriducibile di grado d. Sia α ∈ F p

d

[X] uno zero di f . Allora si ha che

f (X) =

d−1

Y

i=0

(X − α p

i

).

Dimostrazione. Il campo F p (α) ` e un’estensione di grado d di F p . Quindi, d ` e la pi` u piccola potenza ≥ 1 tale che α p

d

= α. Questo implica che gli elementi

α, α p , . . . , α p

d−1

di F p (α) sono distinti fra loro.

Scriviamo f = X n + . . . a 1 X + a 0 ∈ Z p [X]. Abbiamo che f (α p ) = α pn + . . . a 1 α p + a 0 ,

= (α n + . . . + a 1 α + a 0 ) p ,

= 0.

E quindi anche α p ` e zero di f . Ripetendo quest’argomento vediamo che α, α p , . . . , α p

d−1

sono d zeri di f . Poich´ e sono distinti fra loro, concludiamo che

f (X) =

d−1

Y

i=0

(X − α p

i

), come richiesto.

2

(3)

Teorema 9. Sia p un primo e sia q = p n una potenza di p. Allora (a) la mappa ‘di Frobenius’ ϕ data da x 7→ x p ` e un automorfismo di F q ;

(b) Il gruppo Aut F q degli automorfismi di F q ` e il gruppo ciclico di ordine n generato da ϕ.

Dimostrazione. (a) La mappa di Frobenius ϕ ` e un omomorfismo di campi. Poich´ e F q ` e finito, il fatto che ϕ ` e iniettiva implica che ` e suriettiva. Osserviamo che il fatto che n ` e la pi` u piccola potenza tale che x p

n

= x per ogni x ∈ F q implica che l’ordine dell’automorfismo di Frobenius ` e uguale a n.

(b) Sia ψ un automorfismo di F q . Per il Teorema 6 (b) si ha che F q = F p (α) per un certo elemento α. Sia f = X n + . . . a 1 X + a 0 ∈ F p [X] il polinomio minimo di α. Poich´ e ψ fissa il sottocampo primo F p , si ha che

f (ψ(α)) = ψ(α) n + . . . a 1 ψ(α) + a 0 ,

= ψ(α n + . . . + a 1 α + a 0 ),

= 0.

In altre parole, ψ(α) deve essere uno zero di f . Per il Teorema 8 si ha quindi che ψ(α) = α p

i

per un certo i = 0, 1, . . . d − 1. Dal fatto che F q = F p (α) si deduce che ψ(x) = x p

i

per ogni x ∈ F q . Poich´ e x p

i

= ϕ i (x) per ogni x ∈ F q , concludiamo che ψ = ϕ i come richiesto.

Teorema 10. (Corrispondenza di Galois per F q ) Sia p un primo e sia q una potenza di p.

Sia G = Aut F q . Allora la mappa che ad un sottogruppo H ⊂ G associa il sottocampo F H q = {x ∈ F q : σ(x) = x per ogni σ ∈ H} ` e una biiezione

{sottogruppi di G} ↔ {sottocampi di F q }.

Si ha che [G : H] = [F H q : F p ] per ogni sottogrupo H ⊂ G.

Dimostrazione. Scriviamo q = p n . Il gruppo G = hϕi ` e ciclico di ordine n. Per ogni divisore d di n il sottogruppo H = hϕ d i ` e l’unico sottogruppo H di G di indice d.

Similmente, il sottocampo di F q fissato da H ` e uguale a {x ∈ F q : x p

d

= x} e per il Teorema 4 esso ` e l’unico sottocampo di F q di cardinalit` a p d . Questo dimostra il teorema.

Osservazione. Costruiamo una chiusura algebrica di Z p come segue. Per ogni n ≥ 1, sia k n un campo di spezzamento del polinomio X p

n

− X. I campi k n formano un insieme parzialmento ordinato: si ha che k n ≤ k m se n divide m; in quel caso k n ` e isomorfo all’unico sottocampo di k m di p n elementi. I campi k n! formano un sottoinsieme cofinale ben ordinato. Per ogni n il campo k n! ` e isomorfo all’unico sottocampo di p n! elementi di k (n+1)! .

Identificando k n! con quel sottocampo di k (n+1)! , abbiamo quindi delle inclusioni Z p = k 1! ⊂ k 2! ⊂ k 3! ⊂ . . . ⊂ k n! ⊂ . . .

L’unione ` e una chiusura algebrica di Z p . Notazione: Z p .

3

(4)

Tabella 1. Il campo F 16 .

α i additivo polinomio minimo ordine in F 16

− 0 X −

1 1 X + 1 1

α α X 4 + X + 1 15

α 2 α 2 X 4 + X + 1 15

α 3 α 3 X 4 + X 3 + X 2 + X + 1 5

α 4 α + 1 X 4 + X + 1 15

α 5 α 2 + α X 2 + X + 1 3

α 6 α 3 + α 2 X 4 + X 3 + X 2 + X + 1 5

α 7 α 3 + α + 1 X 4 + X 3 + 1 15

α 8 = α −7 α 2 + 1 X 4 + X + 1 15

α 9 = α −6 α 3 + α X 4 + X 3 + X 2 + X + 1 5

α 10 = α −5 α 2 + α + 1 X 2 + X + 1 3

α 11 = α −4 α 3 + α 2 + α X 4 + X 3 + 1 15 α 12 = α −3 α 3 + α 2 + α + 1 X 4 + X 3 + X 2 + X + 1 5 α 13 = α −2 α 3 + α 2 + 1 X 4 + X 3 + 1 15

α 14 = α −1 α 3 + 1 X 4 + X 3 + 1 15

Tabella 2. Il campo F 27 .

β i additivo polinomio minimo ordine in F 27

− 0 X −

1 1 X − 1 1

β β X 3 − X + 1 26

β 2 β 2 X 3 + X 2 + X − 1 13

β 3 β − 1 X 3 − X + 1 26

β 4 β 2 − β X 3 + X 2 − 1 13

β 5 −β 2 + β − 1 X 3 − X 2 + X + 1 26

β 6 β 2 + β + 1 X 3 + X 2 + X − 1 13

β 7 = −β −6 β 2 − β − 1 X 3 + X 2 − X + 1 26 β 8 = −β −5 −β 2 − 1 X 3 − X 2 − X − 1 13

β 9 = −β −4 β + 1 X 3 − X + 1 26

β 10 = −β −3 β 2 + β X 3 + X 2 − 1 13 β 11 = −β −2 β 2 + β − 1 X 3 + X 2 − X + 1 26 β 12 = −β −1 β 2 − 1 X 3 + X 2 − 1 13

β 13 = −1 −1 X + 1 2

β 14 = −β −β X 3 − X − 1 13

β 15 = −β 2 −β 2 X 3 − X 2 + X + 1 26

β 16 = −β 3 −β + 1 X 3 − X − 1 13

β 17 = −β 4 −β 2 + β X 3 − X 2 + 1 26 β 18 = −β 5 β 2 − β + 1 X 3 + X 2 + X − 1 13 β 19 = −β 6 −β 2 − β − 1 X 3 − X 2 + X + 1 26 β 20 = β −6 −β 2 + β + 1 X 3 − X 2 − X − 1 13 β 21 = β −5 β 2 + 1 X 3 + X 2 − X + 1 26

β 22 = β −4 −β − 1 X 3 − X − 1 13

β 23 = β −3 −β 2 − β X 3 − X 2 + 1 26 β 24 = β −2 −β 2 − β + 1 X 3 − X 2 − X − 1 13 β 25 = β −1 −β 2 + 1 X 3 − X 2 + 1 26

NB. Poich´ e X 3 − X + 1 = (X − β)(X − β 3 )(X − β 9 ), si ha che β 13 = ββ 3 β 9 = −1.

4

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

[r]

[r]

La parte (b) si ottiene con calcoli diretti, ma segue anche dalla parte (f ).. La parte (c) si ottiene con calcoli diretti, ma segue anche dalla parte (e) ed

Intro durre i concetti di sup er cie integrale, direzioni caratteristiche e. curve caratteristiche p er le equazioni quasi-lineari del

Nel caso di PL (Programmazione Lineare) allora se il problema di min- imizzazione ammette soluzione allora il punto di minimo globale si trova nella frontiera del poliedro

[r]

c) l’accelerazione di gravit` a d) la sua temperatura.. Due cariche elettriche di uguale valore assoluto ma di segno opposto, si muovono con la stessa velocit` a in un campo