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Il curricolo di Istituto: basi teoriche e proposta di attuazione Il D.M. n. 35 del 22 giugno 2020

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Il curricolo di Istituto: basi teoriche e proposta di attuazione

Il D.M. n. 35 del 22 giugno 2020

Con la Legge n. 92/2019, viene introdotto l’insegnamento obbligatorio dell’Educazione civica, in ogni ordine e grado di scuola.L’art. 2, co. 1, del D.M. n. 35 del 22 giugno 2020, Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, ai sensi dell’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92 dispone che per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione definiscono, in prima attuazione, il curricolo di educazione civica, tenendo a riferimento le Linee guida, indicando traguardi di competenza, i risultati di apprendimento e gli obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza ed eventuale integrazione con le Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché con il documento Indicazioni nazionali e nuovi scenari. L’art. 4 del D.M. prevede misure di formazione, di accompagnamento e monitoraggio da parte del MI destinate alla fase di prima attuazione (2020/2022).

Formazione e accompagnamento avranno come destinatari i dirigenti scolastici e il personale docente; il monitoraggio di quanto svolto dalle scuole sarà attuato secondo tempi, forme e modalità definite dal Ministero dell’Istruzione stesso.

Fonti e caratteri

● Trasversalità: l’insegnamento dell’Educazione civica, deve essere trasversale alle Discipline curricolari, infatti ogni disciplina è, di per sé, parte integrante della formazione civica e sociale di ciascun alunno. ● Finalità: conoscenza e comprensione dei sistemi sociali, economici, giuridici, civici e ambientali, con l’integrazione di percorsi di promozione della cittadinanza attiva e responsabile. ● Coordinamento delle attività: per ciascuna classe è coordinatore il Docente di Scienze giuridiche ed economiche o Docente di altra disciplina, individuato dal Cdc

L’orario

“Per l’introduzione nel curricolo di istituto dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica la legge di attuazione specifica che l’orario, non inferiore a 33 ore annue, per ciascun anno di corso, deve svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Tale inserimento non può apportare incrementi o modifiche all’organico del personale scolastico né ore d’insegnamento eccedenti rispetto all’orario obbligatorio previsto dalla norma.

Si ricorda che la cifra di questo insegnamento è la trasversalità che, superando i

vincoli della disciplinarietà, garantisce un approccio pluriprospettico e lo sviluppo di

processi di apprendimento”. L’insegnamento è affidato, in contitolarità ai docenti

sulla base del curricolo, avvalendosi delle risorse dell’organico dell’autonomia e per

ciascuna classe la scuola individua, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento

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dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento, prevalentemente il docente di diritto.

EDUCAZIONE CIVICA INTEGRAZIONE DEL CURRICULO VERTICALE IL CURRICOLO DI ISTITUTO DI EDUCAZIONE CIVICA

Il curricolo di istituto di Educazione Civica, al fine di sviluppare e potenziare le competenze in materia di cittadinanza attiva di ogni studente, opta per una impostazione assolutamente interdisciplinare e trasversale (e non limitata solo all’area storico sociale o giuridico economica), coinvolgendo i docenti di tutte le discipline del consiglio di classe.

Il curricolo di Educazione Civica è definito di “istituto” perché vuole fornire una cornice formale ed istituzionale che inglobi e valorizzi attività, percorsi e progetti elaborati nel corso degli anni scolastici

da docenti, dipartimenti e commissioni; è, inoltre, curricolare perché, avendo come finalità lo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva, trasversali e disciplinari, comprende azioni ed interventi formativi non estemporanei o extracurricolari, ma che anzi rientrano a pieno nel curriculum della studentessa e dello studente da allegare al termine del percorso quinquennale di studi al diploma finale.

L’educazione civica e la trasversalità dell’insegnamento

UdA: strumento della trasversalità dei saperi

L’art. 2 del Decreto interministeriale n. 92 del 24 maggio 2018 definisce l’Unità di apprendimento: «insieme autonomamente significativo di competenze, abilità e conoscenze in cui è organizzato il percorso formativo della studentessa e dello studente [...] Le UdA partono da obiettivi formativi adatti e significativi, sviluppano appositi percorsi di metodo e di contenuto, tramite i quali si valuta il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite e la misura in cui la studentessa e lo studente hanno maturato le competenze attese» L’UdA, progettata dal Consiglio di classe, costituisce quindi lo strumento privilegiato per lo sviluppo delle tematiche di Educazione civica in modo trasversale.

Compito di realtà

Situazione-problema vicina alla realtà dello studente; nuova; complessa; trasversale;

risolvibile con gli strumenti acquisiti. 2. Progettare la soluzione per rispondere alla

situazione problematica; attività di tipo pratico, che consente di superare le difficoltà

proprie del pensiero astratto; replicabile in contesti diversi. 3. Realizzazione e

condivisione: produzione di brochure informativa, decalogo/vademecum,

video/ebook/ presentazione multimediale, questionario per indagine conoscitiva,

elaborati per la partecipazione a concorsi.

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La valutazione

L’insegnamento dell’educazione civica è oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste sia dal D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62 che dal D.P.R. del 22 giugno 2009, n. 122.

È compito del docente coordinatore formulare la proposta di voto (espresso in decimi) dopo avere acquisito elementi conoscitivi dai docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica. Le Linee guida recepiscono la novità normativa introdotta per gli alunni della scuola primaria ai sensi del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41. Il docente coordinatore propone l’attribuzione di un giudizio descrittivo, sulla base dei criteri valutativi indicati nel PTOF, da riportare nel documento di valutazione. Il voto (o giudizio) di educazione civica concorre all’ammissione alla classe successiva e/o all’esame di Stato del primo ciclo di istruzione”.

I criteri di valutazione deliberati dal collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel PTOF dovranno essere integrati in modo da ricomprendere anche la valutazione dell’insegnamento di educazione civica. La valutazione deve essere coerente con le competenze, abilità e conoscenze indicate nella programmazione per l’insegnamento di educazione civica e affrontate durante l’attività didattica.

Per i primi tre anni scolastici la valutazione dell’insegnamento di educazione civica farà riferimento agli obiettivi/risultati di apprendimento e alle competenze che il collegio docenti, nella propria autonomia di sperimentazione, avrà individuato e inserito nel curricolo di istituto. A partire dall’anno scolastico 2023/2024 la valutazione avrà a riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi/risultati di apprendimento definiti dal Ministero dell’istruzione.

Il voto di educazione civica concorre all’ammissione alla classe successiva e/o all’esame di Stato del primo e secondo ciclo di istruzione e, per le classi terze, quarte e quinte degli Istituti secondari di secondo grado, all'attribuzione del credito scolastico.

La legge non contiene indicazioni specifiche su criteri e strumenti di valutazione. Le linee guida hanno indicato i traguardi delle competenze da raggiungere, ma non i risultati di apprendimento, e non i criteri di valutazione da seguire.

Le tematiche

Le tematiche (art. 3, c. 1, lettere a, b, c, d) oggetto dell’insegnamento di educazione civica sono:

1. Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;

2. Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale

delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;

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3. educazione alla cittadinanza digitale (l’articolo 5 approfondisce questa tematica);

4. elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;

5. educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;

6. educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;

7. il Service Learning

8. educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;

9. formazione di base in materia di protezione civile;

10. educazione alla salute e al benessere

L’insegnamento si sviluppa intorno a tre nuclei tematici:

1. Costituzione, diritto, legalità e solidarietà;

2. Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e

del territorio;

3. Cittadinanza digitale.

Il Patto Educativo di corresponsabilità

Nell’ambito del curricolo di educazione civica proporremo esperienze extra- scolastiche per integrare e/o potenziare l’insegnamento dell’educazione civica tramite la costituzione di reti anche di durata pluriennale con:

altri soggetti istituzionali;

con il mondo del volontariato e del Terzo settore;

con i comuni (su conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali, conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali).

La mission e l’attinenza con l’educazione civica

“La nostra mission è formare persone in grado di pensare ed agire autonomamente

e responsabilmente all’interno della società, strutturando un progetto globale (ptof)

che coinvolga lo studente nella interezza della sua persona: soggettiva, cognitiva,

relazionale, spirituale e professionale, quindi non solo destinatario di un servizio

scolastico, ma parte in causa capace di partecipare attivamente alla realizzazione di

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se stesso, del proprio progetto di vita ed intervenire per migliorare la scuola e più in generale il proprio contesto di appartenenza.

La famiglia contribuisce all’attuazione del curricolo condividendo il patto educativo finalizzato al raggiungimento della maturità dei ragazzi.

I docenti nell’esercizio della loro professionalità, attivano un processo di apprendimento continuo, graduale, flessibile, centrato sullo sviluppo di abilità e competenze, in una continua riflessione sulle pratiche didattiche innovative e coinvolgenti.

Il personale ATA, per le parti di competenza, contribuisce alla crescita della comunità scolastica

Il territorio che, in un rapporto organico, attivo, funzionale e condiviso con le istituzioni e ampliato in una dimensione europea, viene inteso come contesto di appartenenza ricco di risorse e vincoli, da cogliere e da superare e con il quale interagire ed integrarsi. Infatti, la realtà contemporanea richiede alti profili culturali e professionali e perché ciò avvenga l’esperienza di sviluppo e realizzazione rende assolutamente indispensabile costruire reti con tutti gli organismi presenti.

L’organizzazione dei contenuti

Nel tempo dedicato all’insegnamento dell’educazione civica, i docenti, sulla base della programmazione già svolta in seno al Consiglio di classe con la definizione preventiva dei traguardi di competenza e degli obiettivi/risultati di apprendimento, potranno proporre attività didattiche che sviluppino conoscenze e abilità relative ai tre nuclei fondamentali sopra indicati, avvalendosi di unità didattiche di singoli docenti e di unità di apprendimento e moduli interdisciplinari trasversali condivisi da più docenti. Avranno cura, altresì, di definire il tempo impiegato per lo svolgimento di ciascuna azione didattica, al fine di documentare l’assolvimento della quota oraria minima annuale prevista di 33 ore.

Monte orario complessivo relativi al quinquennio 165 ore totali (33 ore x 5 anni)

Tutte le tematiche verranno trattate secondo un approccio più approfondito e

consapevole in considerazione alle diverse fasce di età e dell’indirizzo scolastico

(istituti tecnici e professionali).

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INDICATORI GENERALI DI COMPETENZA: PROPOSTA

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N.B.

Si tratta di indicatori generali che riassumono tutte le competenze individuate dalla

normativa che ha introdotto “l’insegnamento scolastico dell’educazione civica”, allo

stesso modo eventualmente potranno costruirsi indicatori specifici per ogni

competenza.

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Link Tramontana

https://www.youtube.com/watch?v=RmA1_bIHSpw&feature=emb_rel_pause

https://www.youtube.com/watch?v=31UokN3s4tU&feature=emb_rel_pause

https://www.youtube.com/watch?v=J8xzGXlg144&feature=emb_rel_pause

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