ricerca&innovazione
PLATINUM - Luglio 2019
114
Icontaminanti che inquinano le acque sono molteplici. Al- cuni di questi sono particolar- mente diffi cili da trattare, sia per- ché non si degradano facilmente in acqua, sia perché derivano da pro- dotti recenti e quindi ancor po- co studiati: farmaci di nuova con- cezione, prodotti per la cura della persona, nuovi pesticidi… Sostan- ze che in certi casi non sono anco- ra entrate nella legislazione euro- pea, e di cui non è ancora chiaro l’effetto sull’ecosistema o sull’uo- mo. L’H2020 “AQUAlity” nasce proprio con questo obiettivo: svi- luppare nuove tecnologie che trat- tino le acque per rimuovere i con- taminanti problematici. E lo fa con la formula dei progetti “Marie Cu- rie”: formando giovani ricercato- ri che – dopo alcuni anni di studi specifi ci e di interscambi interna- zionali reciproci – siano in grado di affrontare il problema in manie- ra matura, innovativa ed interset- toriale.
Il progetto – che è giunto alla metà
dei quattro anni previsti – coinvol- ge 18 partner internazionali (fra atenei, aziende e centri di ricerca) ed ha come lead partner il Dipar- timento di Chimica dell’Universi- tà di Torino. “Scopo di AQUAlity è sviluppare tecnologie di nuova concezione, tramite processi sia ossidativi che riduttivi, con un fo- cus particolare sui processi di tipo green: nel senso che vogliamo tec- nologie effi caci, ma anche sosteni- bili da un punto di vista ambientale e a basso costo”, spiega la profes- soressa Paola Calza, coordinatrice del progetto.
I giovani ricercatori faranno ricer- che sulle acque provenienti da tut- ta Europa, con analisi sia chimi-
che che di tossicità, alla ricerca dei nuovi contaminanti: i risultati ver- ranno inseriti in un’apposita piat- taforma, una banca dati a livello europeo di tutte le sostanze peri- colose.
“A questo punto del percorso, ab- biamo già raggiunto alcuni risulta- ti importanti, sia dal punto di vista dei metodi analitici che da quello dei materiali sviluppati per la lo- ro rimozione– sottolinea Calza -.
Questi ultimi comprendono so- stanze fotoattive e fotocatalizzato- ri; in parallelo, abbiamo sviluppato membrane ibride, che combinano i processi fotocatalizzati con nuo- ve membrane ceramiche in grado di migliorare la nanofi ltrazione”.
Alla ricerca dei nuovi inquinanti dell’acqua
Come rilevare (e trattare) i contaminanti di ultima generazione
IL TEAM DEL PROGETTO IN OCCASIONE DEL 2ND AQUALITY MEETING