I MAESTRI PRIMORDIALI
Indice
MAESTRI PRIMORDIALI...1
Seminario Nazionale...1
Seminario Nazionale...2
ABRAMO ...3
MOSE’...8
CONFUCIO...13
Il modello educativo di Confucio...14
Restaurare l’antichità...14
Momento dell’azione...15
Il fondamento della prospettiva etica di Confucio...15
LAO TZE ...18
ZARATHUSTRA...25
GURU NANAK...43
RAJA JANAKA...53
SOCRATE...58
MAOMETTO...64
SHRI SAI BABA OF SHIRDI...67
ABRAMO
Abramo visse all'incirca tra il XVI ed il XVIII sec. a.C. (l.500-1.700 anni prima di Cristo), discendente della famiglia di Sem (uno dei tre figli di Noè).
La Famiglia di Abramo era originaria di Haran, situata nella regione indiana del Kashmir (precisamente alcune miglia a nord della capitale Srinagar) e non, come comunemente si sostiene, sulla riva dell'Eufrate, nel Nord-Ovest della Mesopotamia.
Il nome Abramo deriva infatti dalla parola sanscrita Brahmin, in quanto la sua gente usava all'inizio servire degli dei, che poi rigettarono, diventando a-Brahmin, - non-Brahmini appunto (Cfr. «Bible enlightened», D. Cosidan, Computex Graphics, BotnNy, 1995, cap. VI, pagg. 59-60-61).
La vita e le vicende di Abramo sono riportate sia nel libro della Genesi dell'Antico Testamento (11, 10 - 25,11), sia nel Corano, in ben 24 sure (capitoli).
La figura di Abramo è, come noto, assai importante anche per gli Ebrei, che vedono in lui il patriarca attorno al quale si è consolidata nel corso dei tempi la loro nazione.
In Sahaja Yoga è considerato come una manifestazione del Maestro Primordiale (Adi Guru), cioè di quel principio incarnatosi per ammaestrare, dirigere e condurre il genere umano per la via centrale che porta all'evoluzione.
Cronologicamente possiamo dire che egli sia venuto per secondo, dopo Raja Janaka e prima di Mosè.
Vita e vicende di Abramo
Abramo a 75 anni, con sua moglie Sarai ed il nipote Lot, lascia la terra di Haran per ordine di Dio.
L’Eterno gli dice (Gen. 12, 1):
«Vattene dal tuo paese (ove) io ti mostrerò; ed io farò di te una grande nazione e ti benedirò, e renderò grande il tuo nome».
Giunti a Canaan, l’Eterno appare ad Abramo dicendo (Gen. 12,7):
"Io darò questo paese alla tua progenie ".
A causa di una carestia, Abramo e Sarai vanno in Egitto. Dio colpisce con grandi piaghe il faraone che insidia la moglie. Ritornando verso casa Lot va a vivere a Sodoma, nella pianura del Giordano, mentre Abramo, ricco di ori, servi e bestiame che con grande astuzia ha ottenuto, giunge a Hebron.
L’Eterno gli dice (Gen. 13, 14-16):
"Alza ora gli occhi tuoi e mira, dal luogo dove sei, a settentrione, a mezzogiorno, a oriente, a occidente. Tutto il paese che vedi, io lo darò a te e alla tua progenie, in perpetuo.
E farò sì che la tua progenie sia come la polvere della terra; in guisa che, se alcuno può contarla, anche la tua progenie si possa contare".
Dopo una guerra con il re di Salem, Melchisedec, in cui fu fatto prigioniero Lot, poi liberato da Abramo stesso, Dio appare per rassicurarlo che non sarebbe stato Eliezer, suo servo, ad ereditare, ma uno della sua discendenza.
"Questi (Eliezer) non sarà tuo erede, ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà erede tuo. (...) Mira il cielo, e conta le stelle, se le puoi contare (...): così sarà la tua progenie".
Abramo all'età di 86 anni ha un figlio, Ismaele, dalla sua domestica Agar (Sarai non poteva avere figli).
Nuova promessa di Dio ad Abramo (Gen. 17,1):
"lo sono l'Iddio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro, ed io firmerò il patto fra te e me e ti moltiplicherò grandissimamente (...), e non sarai più Chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraham (...).
Quanto a Sarai, tua moglie, il suo nome sarà invece Sara.
Dio chiede anche la circoncisione di ogni maschio in segno di alleanza
1.
Abramo viene visitato dagli angeli, che gli annunciano che sua moglie Sara nonostante abbia novant'anni, avrà un bambino.
Risalta in questo passo la sollecitudine di Abraham verso questi tre messaggeri divini:
"Corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò (...) e disse:
'Deh, mio Signore, se ho trovato grazia di fronte a Te, non passare senza fermarti dal tuo servo! Lasciate che vi porti un po' d'acqua e lavatevi i piedi; e riposatevi sotto questo albero(...)'. (Gen. 18,2-4).
e un po' di apprensione allorché:
"Vide che le loro mani non lo toccavano" (Corano, XI, 70), ovvero quando si rese conto del loro stato incorporeo.
Isacco viene quindi promesso ad Abraham e Sara, ma quest'ultima non vi crede e ride dentro di sè.
«E l'Eterno disse ad Abraham: 'Perché mi ha riso Sara?(...) V’è forse cosa che sia troppo difficile per l'Eterno?' (...) Allora Sara negò dicendo: ’Non ho riso’, perché ebbe paura.
Le città di Sodoma e Gomorra sono distrutte a causa della loro perversione, dopo che Abraham aveva contrattato con Dio il numero minimo di giusti (dieci) che avrebbe dovuto essere presente nella città di Sodoma, per essere risparmiata dalla distruzione (Gen. 18, 1633).
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