Tre masse incernierate
Figure 1:
Siano date tre masse m1, m2e m3, collegate da due aste di massa trascur- abile e opportunamente incernierate, in modo che m1 e m3 siano vincolate a muoversi lungo l’asse x, come indicato in figura. m1 e m3 possono essere considerati due manicotti vincolati sui semiassi x− e x+, rispettivamente.
All’istante iniziale, la cerniera `e chiusa con le masse m1 e m3 poste nell’origine. Il sistema viene perturbato spostando leggermente le masse m1 e m3 dalla posizione di equilibrio instabile.
Determinare:
1. l’equazione differenziale, non integrabile in termini di funzioni ele- mentari, la cui soluzione d`a la legge oraria θ(t) (vedi figura per la definizione di θ);
2. l’equazione esplicita della traiettoria seguita dalla massa m2;
3. le velocit´a delle 3 masse e la velocit`a angolare ω0 = ˙θ0 all’istante in cui la massa m2 incontra l’asse x;
4. le forze che le due aste esercitano su ciascuna delle tre masse nello stesso istante del punto precedente.
1 Introduzione: variabili indipendenti
La prima cosa da chiedersi `e quanti siano i gradi di libert`a del sistema.
Potremmo scegliere le coordinate (x2, y2) della massa m2 e l’angolo θ. In realt`a si capisce che queste variabili non sono indipendenti, infatti y2 = l sin θ. Allora possiamo scegliere (x2, θ) come variabili indipendenti.
Il fatto che ci siano 2 gradi di libert`a si ottiene anche contando il numero di variabili e sottraendo i vincoli. Esistono 6 variabili, che sono le 3 coppie di coordinate delle masse, ed i seguenti vincoli:
1. m1 vincolata sull’asse x;
2. m3 vincolata sull’asse x;
3. distanza 2 − 3 uguale a l;
4. distanza 1 − 2 uguale a l.
per un totale di 4 vincoli.
Il numero di grado di libert`a, quindi, `e: NDOF = 6 − 4 = 2, come visto in precedenza. Scriviamo esplicitamente le coordinate e le velocit`a delle tre masse in funzione delle due variabili indipendenti scelte (x2, θ):
x1 = x2− l cos θ x3 = x2+ l cos θ y2 = l sin θ
(1)
˙
x1 = x˙2+ l ˙θ sin θ
˙
x3 = x˙2− l ˙θ sin θ
˙
y2 = l ˙θ cos θ
(2)
2 Legge oraria
Le quantit`a che si conservano nel moto sono la componente x della quantit`a di moto e l’energia. La quantit`a di moto iniziale `e nulla, per cui:
m1x˙1+ m2x˙2+ m3x˙3= M ˙xCM = Qx= 0 (3) dove M `e la massa totale e xCM = (P mixi)/M la coordinata del centro di massa del sistema.
Se ne deduce che xCM rimane costante. Avendo scelto l’asse y passante per le 3 masse all’istante iniziale (m1 e m3 coincidenti e m2 sulla verticale), risulta xCM = 0 per tutta la durata del moto. L’asse y:
• coincide con m1 (m3) nel caso m1 = ∞ (m3 = ∞), cio`e nei casi limite
• coincide con m2 nel caso in cui m1 = m3;
• si trova fra m1 e m2 (m3 e m2) per m1 > m3 (m3 > m1).
Si noti che l’asse y non pu`o mai essere esterno al sistema. La figura rappresenta il caso m1 > m3, nel quale possiamo porci senza perdere di generalit`a.
Sostituendo le relazioni trovate al paragrafo precedente, la conservazione di Qx ci permette di esprimere ˙x2 in funzione di θ:
Qx= M ˙x2+ (m1− m3)l ˙θ sin θ = 0 → x˙2= −m1− m3
M l ˙θ sin θ (4) Il segno “-” indica il fatto che x2 aumenta al diminuire di θ.
L’altra legge di conservazione `e quella dell’energia:
1
2m1x˙21+1
2m2x˙22+1
2m2y˙22+1
2m3x˙23= m2gl − m2gy2 Sostituendo i valori in (2):
M ˙x22+(m1+m3)l2θ˙2sin2θ+2(m1−m3) ˙x2θ sin θ+m˙ 2l2cos2θ = 2m2gl(1−sin θ) (5) Per rispondere alla prima domanda, sostituiamo ˙x2trovato in (4) nell’equazione (5):
4m1m3− m22
M l2θ˙2sin2θ + m2l2θ˙2− 2m2gl(1 − sin θ) = 0 (6) Questa equazione, non integrabile in termini di funzioni elementari, permette di ricavare la funzione cercata θ(t).
3 Traiettoria seguita da m
2La coordinata x2 si ricava dal vincolo xCM = 0:
m2x2= −(m1x1+ m3x3) = −(m1+ m3)x2+ (m1− m3)l cos θ Sostituendo x1 e x2 ricavati da (1) si ricava M x2 = (m1− m3)l cos θ. Com- binando questa relazione con y2 = l sin θ si ottiene:
x22 a2 +y22
b2 = 1 (7)
con a = l(m1− m3)/M e b = l, che rappresenta l’equazione di un’ellisse con semiasse b = l lungo l’asse y (condizione iniziale) e a = m1M−m3l < b, lungo l’asse x.
4 Velocit` a delle masse in θ=0
A questa domanda si pu`o rispondere partendo dall’equazione (6), oppure direttamente dalle relazioni scritte in (2). Infatti, per θ = 0, le velocit`a delle tre masse diventano:
˙
x10= ˙x30= ˙x20 ; y˙20= l ˙θ0
dove abbiamo posto, per semplicit`a di notazione, x10= x1(θ = 0) e analoga- mente per le altre variabili e per le derivate.
Ma, essendo ˙xCM = 0,
˙
x10= ˙x30= ˙x20= 0
La velocit`a lungo y `e data dalla conservazione dell’energia:
˙ y2 =p
2gl ; ω = ˙θ0 = r2g
l
Figure 2:
5 Forze esercitate dalle aste sulle masse in θ=0
Il diagramma delle forze in θ = 0 `e rappresentato in figura 2 dove, per chiarezza, non sono state disegnate le aste di collegamento.
Per trovare le tensioni ~T1= T1eˆxe ~T3= T3eˆx, indicate in figura, conviene derivare ulteriormente le relazioni in (2):
x¨1 = x¨2+ l ¨θ sin θ + l ˙θ2cos θ
¨
x3 = x¨2− l ¨θ sin θ − l ˙θ2cos θ (8) E necessario trovare prima ¨` x2 derivando ulteriormente l’equazione (4):
Per θ = 0, ricordando quanto trovato al punto precedente per ˙θ0, dall’equazione precedente si ricava ¨x20 da sostituire, poi, nella (8):
¨
x10 = m2+2mM 32g
¨
x20 = −m1M−m32g
¨
x30 = −m2+2mM 12g
(9)
Si pu`o verificare che m1x¨1+ m2x¨2+ m3x¨3 = M ¨xCM = 0, come atteso.
Le forze di tensione si trovano moltiplicando per le rispettive masse:
(
T1 = m1x¨10= 2m1(mM2+2m3)g
T3 = m3x¨30= −2m3(mM2+2m1)g (10)