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Osservazione: anche θ 2 = −iπ ` e una radice del polinomio M . Denotiamo con θ 3 , θ 4 , . . . , θ d le altre radici. Consideriamo l’espressione

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Consideriamo il numero (complesso) θ 1 = iπ; supponiamo che sia alge- brico: allora esiste un polinomio irriducibile M (z) (di grado diciamo d) con coefficienti interi tale che M (θ 1 ) = 0.

Osservazione: anche θ 2 = −iπ ` e una radice del polinomio M . Denotiamo con θ 3 , θ 4 , . . . , θ d le altre radici. Consideriamo l’espressione

E = (1 + e θ

1

)(1 + e θ

2

)(1 + e θ

3

) . . . (1 + e θ

d

) = X

ν∈{0,1}

d

e Θ

ν

dove ν = (ε 1 , ε 2 , . . . , ε d ) dove ε j ∈ {0, 1} (ν ∈ {0, 1} d ), e Θ ν = ε 1 θ 1 + ε 2 θ 2 + ε 3 θ 4 + · · · + ε d θ d (∈ C)

Alcuni di questi Θ ν sono nulli (per esempio per ν = (0, 0, 0, . . . , 0) e ν = (1, 1, 0, . . . , 0)). Indichiamo con n il numero di termini Θ ν non nulli, indican- doli per semplicit` a con α 1 , α 2 , . . . , α n . Allora l’espressione E si scrive

E = q + e α

1

+ e α

2

+ e α

3

+ · · · + +e α

n

, q = 2 d − n.

D’altra parte e = −1 e quindi abbiamo

E = q + e α

1

+ e α

2

+ e α

3

+ · · · + e α

n

= 0.

Introduciamo ora la quantit` a

J = I(α 1 ) + I(α 2 ) + · · · + I(α n ) = −q P (0) −

n

X

k=1

P (α k )

con (con le stesse notazioni precedenti) P (z) = P m

j=0 f (j) (z), dove il poli- nomio, di grado m = (n + 1)p − 1, f (z) ` e

f (z) = ` np z p−1 (z − α 1 ) p (z − α 2 ) p (z − α 3 ) p · · · (z − α n ) p

dove ` ` e il coefficiente di grado massimo (= d) di M (z). Come nel caso di e risulta che

 

 

f (j) (0) = 0 j < p − 1

f (p−1) (0) = ` n (−1) np1 α 2 · · · α n ) p

f (j)i ) = 0 j < p

1

(2)

da cui

J = −q ` n (−1) np1 α 2 · · · α n ) p (p − 1)! + p! γ, γ ∈ C che si pu` o pi` u convenientemente scrivere

J = (p − 1)! 

− q ` n (−1) np1 α 2 · · · α n ) p + p γ 

, γ ∈ C con

p! γ = −q X

j=p

f (j) (0) −

m

X

j=p n

X

k=1

f (j)k )

Ora si osservi che i coefficienti del polinomio f (z) sono polinomi simme- trici in ` α 1 , ` α 2 , ` α 3 , . . . , ` α n , quindi sono polinomi simmetrici anche in

` Θ ν , ν ∈ {0, 1} d e quindi infine sono polinomi simmetrici in

` θ 1 , ` θ 2 , ` θ 3 , . . . , ` θ d .

Applicando il teorema che ogni polinomio simmetrico in n variabili si pu` o scrivere come polinomio nei polinomi fondamentali abbiamo che i coefficienti di f (z) sono interi e prendendo p sufficientemente grande otteniamo che

|J| ≥ (p − 1)!. (1)

D’altra parte dalla disuguaglianza

|I(t)| ≤ |t| e |t| f (|t|) ¯ otteniamo

|J| ≤ C p che ` e incompatibile con la (1) per p grande.

Concludiamo che iπ ` e trascendente e quindi anche π ` e trascendente.

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