equilibrata. Per conciliare la salute con delle prospettive sostenibili dobbiamo essere attenti alla provenienza di
questi prodotti, ai metodi di produzione, all’impatto ambientale dei trasporti e degli imballaggi, e prediligere
prodotti certificati da marchi che garantiscono il rispetto della natura e delle condizioni di lavoro
dignitose.
www.iocisto.net
Acquistare un prodotto regionale e di stagione (del periodo in cui cresce naturalmente) permette di sostenere il lavoro locale e di
limitare l’inquinamento dovuto ai trasporti. Se la frutta e la
verdura vengono raccolte quando sono giunte a maturazione, hanno più sapore e sono più ricche di sostanze nutritive. L’indicazione del
luogo di provenienza di un prodotto è obbligatoria sull’etichetta o sullo scaffale.
www.iocisto.net
Domande
Locale?
L’acquisto di frutta che porta il marchio del com- mercio equo (Claro, Max Havelaar ecc.) permette ai
piccoli produttori di ricevere un prezzo minimo ga- rantito e di mettersi al riparo dal calo dei prezzi di
vendita sul mercato mondiale.
www.iocisto.net
Esotico ed equo?
Gli asparagi proposti in pieno inverno nei nostri negozi hanno sicuramente preso l’aereo per arrivare sul nostro mercato. Il
traffico aereo partecipa for-
temente al riscaldamento climatico e all’inquinamento acustico.
www.iocisto.net
Domande
Fuori stagione?
Per arrivare in buono stato sugli scaffali dei negozi, alcuni prodotti necessitano imballaggi che generano una grande quantità di rifiuti. È dunque preferibile scegliere frutta e
verdura sciolta.
www.iocisto.net
Troppi imballaggi?
L’esistenza di alcune varietà tradizionali e locali di frutta e di verdura è minacciata. Per preservarle e mantenere la diversità dei sapori, vale la pena di conoscerle e cercarle sugli scaffali dei negozi. In genere sono prodotte con l’aiuto
di metodi rispettosi dell’ambiente.
www.iocisto.net
Domande
Biodiversità?
Frutta e verdura provenienti dall’agricoltura biologica presentano meno residui di pesticidi
e di nitrati, e contengono più elementi protettori della salute, quali i polifenoli.
www.iocisto.net
Bio?
La frutta e la verdura dovrebbero costituire la base della nostra alimentazione. I medici raccomandano di mangiarne
cinque porzioni al giorno (una porzione equivale a 120 gr), per diminuire i rischi di malattie cardiovascolari, infettive e
cancerogene.
www.iocisto.net
Tener presente che...
Una carta vincente per la salute
Coltivate nelle regioni dove vengono consumate, la frutta e la verdura possono essere raccolte mature ed offrire così tutto il loro
sapore e le preziose vitamine. Quando provengono da lontano, devono essere raccolte prima della loro maturazione, per
sopportare il viaggio in nave o in camion. Se trasportate in aereo, l’effetto sul riscaldamento climatico ha conseguenze ancora
peggiori.
www.iocisto.net
Priorità ai prodotti regionali
La necessità di avere a disposizione frutta e verdura che si conservi a lungo, spinge i produttori a selezionare un numero di varietà limitate, molto spesso a scapito della biodiversità.
I criteri di rendimento, di estetica e di resistenza ai
trasporti, vanno spesso a scapito del sapore e dell’ambiente.
www.iocisto.net
Tener presente che...
La biodiversità in pericolo
Si chiama “sovranità alimentare” la capacità di disporre di alimenti che rispondono alle attese della popolazione. Una collettività che mantiene un’agricoltura
diversificata preserva le sue scelte rispetto alla propria alimentazione. La
“sovranità alimentare” favorisce il lavoro locale, influenza il destino del paesaggio e garantisce una migliore sicurezza alimentare, visto che la vicinanza facilita la sorveglianza dei modi di produzione e del circuito di vendita dal produttore al
consumatore.
www.iocisto.net
Il concetto di “sovranità alimentare”
Un cocomero della regione, acquistato in estate (il suo periodo di maturazione naturale) e coltivato all’aria aperta, necessita complessivamente di 0,3 litri di petrolio per la coltivazione ed il trasporto al magazzino. Quello che compriamo in febbraio, coltivato in serre riscaldate e trasportato su una distanza di 1000 km, ne
necessita 1,1 litri. Un chilo di fragole della regione, comprate in stagione (maggio, giugno, luglio), necessitano 0,2 litri di petrolio. Se sono prodotte oltremare e trasportate in aereo per essere vendute in marzo, ci vogliono 4,9 litri di petrolio (25
volte di più).
www.iocisto.net
Tener presente che...
A proposito del petrolio
I resti di frutta e verdura non devono essere messi nel sacco della spazzatura. Questi rifiuti organici bruciano molto male,
essendo composti fino al 90% di acqua. Recuperandoli come scarti vegetali possono essere trasformati in un composto che
permette di migliorare la fertilità del suolo, risparmiando le torbiere.
www.iocisto.net