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PRIMA PROVA: DESCRIZIONE AMBIENTI

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Academic year: 2022

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PRIMA PROVA: DESCRIZIONE AMBIENTI

I libri sono pieni di descrizioni sia di personaggi che di ambientazioni. Dovete riconoscere a quale libro appartengono gli AMBIENTI di seguito descritti, e di quale luogo in specifico si tratta.

Attenzione: per ogni libro possono esserci più descrizioni; non tutti i libri sono presenti...

Nell’esempio viene citata anche la pagina da cui è stata tratta la descrizione: non è necessario che la mettiate!

Esempio:

Sarà un paio d'anni che vengo quassù. Mi arrampico fino a un ramo un po' più in alto della mia testa e mi ci metto a cavalcioni con la schiena appoggiata al tronco. A volte lascio penzolare le gambe. Altre piego le ginocchia e ci appoggio sopra un libro. E' comodissimo, sembra fatto apposta per me.

- Il libro: La storia di mina

- Il luogo: l'albero di Mina (pag. 23)

1) Sorgeva su una piccola altura, fuori dal fitto della selva d’orchidee. La forma della costruzione era effettivamente quella di una mano gigantesca posata perpendicolarmente sul terreno, come se uscisse dalla terra. Ogni dito era costituito da una torre e il pollice formava una sorta di veranda sormontata, a sua volta, da una torre. Il tutto aveva un’altezza di diversi piani, uno per ogni falange, e le finestre avevano la forma di occhi rilucenti, che parevano guardare in tutte le direzioni.

2) E' un luogo immaginario in cui mettono tutti gli adulti che non smettono mai di parlare di se stessi, delle loro famiglie e dei figli, e di quanto sono tutti straordinari, senza mai prendere fiato per chiederti come va.

3) Era una stanza con un pavimento di legno, tendine bianche alla finestra, sedie di plastica rossa e banchi disposti in cerchio. Su una parete un dipinto murale raffigurava un'immensa foresta con scimmie e serpenti, farfalle e ranocchi. Lungo il bordo inferiore si leggevano i nomi degli autori.

4) Sapeva che in alcune case c'erano vetri a tutte le finestre e lucchetti alle porte. La casa dove abitava, però, non era fatta così. Se anche esisteva una chiave per la porta d'ingresso, lei non l'aveva mai vista: dovevano essersela mangiate le capre che entravano e uscivano dalla cucina.

5) Si ritrovò nella galleria vera e propria, dove c'era un'altra lampadina. E se ne vedevano altre in lontananza a illuminare il cunicolo che si perdeva a destra e a sinistra. Il soffitto era più alto di lei. Sul pavimento ricoperto di detriti scorreva un filo d'acqua. C'era puzza di umido e marcio e di qualcos'altro che le parve l'odore della morte.

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6) Ovunque era sabbia che fluiva lenta come un grande fiume in piena, insinuandosi di qua e di là in stranissimi vortici e correnti, fiotti e cascate, per poi raccogliersi in colline e dune di grandezze e altezze diverse, ma sempre in gruppi dello stesso colore.

La sabbia azzurro chiaro si ammassava in dune azzurre, quella verde in colline verdi e quella viola in montagne viola.

7) Fare tutto il viale è stata una camminata lunga, ma ho seguito i cartelli che dicevano

"Informazioni". E' lì che devi andare sempre quando vuoi sapere qualcosa di un posto che non conosci. Sono andato al bancone. Lo stanzone era tutto illuminato e c'era un bel calduccio.

8) Guardò tanto a lungo che gli occhi si seccarono e cominciarono a pizzicare. Quello che vedeva era l'essenza della bruttezza, pensò disperata; un'infelicità di cemento.

Era tutto grigio: l'edificio squadrato, le panchine, la corteccia degli alberi e infine, il cielo plumbeo. Come una vecchia fotografia.

9) Mentre si dirigeva verso la casa, osservò che essa era in fase di lento ma continuo mutamento. Con la calma e la tranquillità con cui una lumaca mette fuori le sue antenne, sul fianco destro della casetta si formava una piccola protuberanza che, a poco a poco, diventava uno sporto con la sua torretta. Nello stesso tempo, sul lato sinistro, una finestra si chiudeva e piano piano scompariva. Dal tetto cresceva un comignolo e sopra la porta d’ingresso si formava un bel balconcino con una balaustrata di ferro battuto.

10) All'epoca vittoriana era il centro dell'industria mondiale dei merletti. Durante una gita della scuola ho preso un opuscolo dell'Ufficio turistico che spiegava tutto.

Pensare che è solo a un quarto d'ora da casa mia. E' fantastico. A nessun altro della mia classe interessa venire qui, che è pazzesco. I palazzi sono alti come dei veri grattacieli e tutti di mattoni rossi. Ora sono quasi tutti palazzi di appartamenti eleganti che per entrare devi suonare il citofono. In passato venivano usati come negozi e magazzini per lavorare e conservare i merletti.

11) Le ci era voluto del tempo per trovare la casa giusta. I numeri della via non seguivano l'ordine che si aspettava - uno, due, tre da un lato e poi tornando indietro dalla parte opposta come un righello; invece c'erano i numeri pari da una parte e i numeri dispari dall'altra con l'aggiunta di A e b a intervalli regolari, senza alcuna logica.

12) La casa aveva stanze spaziose, pavimenti nudi, pareti spoglie. La mamma illuminò con la torcia gli angoli del soffitto per osservare l'intonaco scrostato, la tappezzeria che si staccava dalle pareti, i fili delle luci penzolanti. C'erano ragnatele ovunque e animaletti che correvano sul pavimento. Dalle assi alle finestre filtravano lame di luce.

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13) C’erano portali a forma di enormi buchi di serratura e altri che somigliavano all’ingresso di una grotta; c’erano porte dorate e altre arrugginite; ce n’erano di imbottite e ferrate; di sottili come carta e di grosse e spesse come le porte di una cassaforte; ce n’era una che aveva la forma della bocca di un gigante e un’altra che si apriva come un ponte levatoio; una che pareva un gigantesco orecchio e un’altra della consistenza del panpepato; uno come lo sportello di un forno e un’altra invece che andava sbottonata.

14) Gli animali avevano un aspetto lucente e pasciuto. Al contrario di lei. Lo stomaco le premeva di nuovo contro la pelle, strillando che era vuoto. Si scrollò di dosso quella sensazione e continuò a camminare, fotografando ogni particolare con gli occhi.

C'erano cespugli - "potrei nascondermi lì dentro" pensò - e panchine. "Serviranno più tardi". C'era un recinto con alcuni impala che scuotevano la testa al sole.

15) Ogni casa è divisa in 4 monolocali, due sopra e due sotto. Oguno ha la sua porta, con scale di cemento che salgono di lato al primo piano. Sono rimasto al buio all'angolo della strada e l'ho seguito con gli occhi. Lui ha preso il vialetto della terza casa, al pianterreno. E' sparito all'interno e poi ha acceso la luce. Le tendine erano sottili e avevano dei disegni. Erano tirate. Sono andato più avanti e mi sono fermato di fronte alla casa. Non lo vedevo, però vedevo la sua ombra e i suoi movimenti attraverso le tende. Il giardino era pieno di spazzatura e il vialetto era sporco e disordinato.

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SECONDA PROVA: TEMA NON-SENSE

Prendendo spunto dal fantastico tema "non-sense" di Mina, intitolato "Lo snaloquace", di pag. 161, fate questa ATTIVITA' STRAORDINARIA: scrivete un tema di completo non-sense (da 20 a 25 righe).

Come dice Mina: "Ovviamente ne verranno fuori bellissime parole nuove. E magari se ne trarranno anche risultati molto sensati".

Il titolo è: LO STRACCHEGNAO

TERZA PROVA: LA GUIDA PER LEGGERE !!!

Mentre il libro "La guida di Charlie Joe per NON leggere" contiene 25 consigli per non leggere, voi dovete scrivere 10 consigli PER LEGGERE (e non lamentatevi, altrimenti ve ne chiedo 25...).

Per ogni consiglio, dare la spiegazione, proprio come fa Charlie Joe!

E siate convincenti...

QUARTA PROVA: MA QUESTA E’ UN’ALTRA STORIA…

“Ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta…”

Questa frase, nel libro “La storia infinita”, viene ripetuta ben 13 volte !!!

Trovate le pagine e le situazioni in cui questa frase viene ripetuta e scrivetemele.

Successivamente inventatevi una breve storia che cominci proprio da una di quelle frasi, a scelta, e che non si racconterà un'altra volta, ma ORA!

La storia deve essere tra le 20 e le 30 righe.

Esempio da pag. 35: ( e vi facilito, svelandovi che è la prima volta che viene detta…)

“Durante la lunga attesa i quattro messaggeri (Mordipietra, Incubino, Fuoco Fatuo, Minuscolino), così diversi fra loro, finirono per fare grande amicizia, tanto che poi rimasero insieme anche in seguito. (Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta).”

Continuazione della storia:

Infatti, dopo tre giorni, ancora non erano riusciti a parlare con l’Infanta Imperatrice, e di aspettare altro tempo non erano più disposti.

Una sera, che si erano radunati intorno al fuoco per scaldarsi e mangiare insieme, sentirono due fauni parlare di un’antica grotta protetta da un terribile e malvagio drago, nella lontana regione del Cielo Spinato, dove si pensava fosse racchiusa una potente medicina in grado di curare qualsiasi malattia.

Il drago era chiamato Bruciacarne perchè inceneriva qualsiasi valoroso che si avvicinasse alla grotta che proteggeva.

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“Forse è proprio la medicina che potrebbe servire alla nostra Imperatrice” disse Wuswusul, l’incubino, ai suoi tre compagni.

“Con la mia lumaca da corsa forse potrei arrivare prima che l’Imperatrice si aggravi”

replicò Ukuk, il minuscolino.

“Avrai sicuramente bisogno di un compagno coraggioso che ti aiuti a sconfiggere il drago-guardiano; uno come me!” aggiunse Piornakzakil, il gigante di pietra.

“ E io potrei distrarlo con i miei giochi di luce” aggiunse Blubb, il fuoco fatuo.

E così decisero di partire insieme per questa avventura: non vedevano l’ora di poter essere considerati degli eroi per aver salvato il Regno di Fantasia dalla terribile malattia che lo affliggeva…

Ma più di ogni altra cosa volevano assolutamente salvare la dolcissima sovrana tanto cara a qualsiasi creatura del Regno.

QUINTA PROVA: ACROSTICO

Sempre prendendo spunto da Mina (pag. 195), scrivete un ACROSTICO dei titoli dei libri letti (tutti, tranne "La storia di Mina" da cui è tratto l'esempio qui sotto), descrivendo brevemente trama e/o personaggi del libro in questione.

Per facilitarvi, potete utilizzare congiunzioni e articoli e pochissime altre parole per spiegare meglio il significato del vostro acrostico. Meno parole in più usate, meglio è !!!

ESEMPIO: LA STORIA DI MINA Leggiadra,

Artista e Spensierata, Trova

Ovunque una Risposta.

Innamorata degli Animali,

Desidera che Il mondo sia Magico e Inventa Nuove Attività.

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SESTA PROVA: PEZZO RAP

Nell'ultima pagina del libro "Ammare: vieni con me a Lampedusa" (pag. 250) il protagonista Mattia scrive un pazzo rap sul mondo che vorrebbe, che è uno dei temi del libro.

Scrivete un pezzo rap per ognuno dei libri letti (tranne "Ammare"), dove venga trattato uno dei temi della trama oppure una sintesi dei temi trattati nel libro.

Come nel brano di esempio, scrivete almeno 4 strofe di 4 righe ciascuna; se poi siete proprio ispirati, al massimo 6 strofe...

Con un bel ritmo, mi raccomando !

SETTIMA PROVA: FRASI MESCOLATE

Qui sotto ho scritto un brano, le cui frasi che lo compongono sono prese da tutti i libri che avete letto… Dovete indovinare ogni frase a quale libro appartiene.

Ovviamente, per non rendervi la vita facile, i nomi dei personaggi sono stati omessi e, inoltre, le frasi sono tutte mescolate, e sta a voi capire dove iniziano e dove finiscono per ogni libro. Vi aiuto dicendo che in totale sono da trovare dieci frasi.

Attenzione: possono esserci più frasi per lo stesso libro!

Sono arrivato a scuola dieci minuti prima della campanella. Mi sono fermato al mio posto, nell'angolo in fondo al cortile, sotto l'auracaria. Lì mi piace perchè vedo tutto quello che succede ma nessuno si accorge di me. Qualche volta faccio finta che i rami dell'albero mi fanno diventare invisibile. A volte mi scopro a pensare che la scuola potrebbe (potrebbe proprio) essere un posto meraviglioso. A volte mi scopro addirittura a pensare che ci sono già scuole che sono un posto meraviglioso. Ma questo non cambia nulla. Che strana, la 3A. Per tutte era cominciata la pubertà, ma a ritmi differenti. Erano tutte preoccupatissime. I ragazzi se ne accorgevano e agivano di conseguenza. L'unico a non accorgersi di nulla era... indovinate chi? Non c'era nessuno felice di vedermi come lui. Mi faceva sempre passare il malumore. Anche se mi ero ficcato in qualche guaio a scuola o avevo perso qualcosa o qualche bambino si era comportato da idiota e mi aveva detto o fatto qualcosa di brutto, per lui non faceva differenza. Tutte le volte diventava matto, come se io fossi una specie di eroe o di attore famoso o la persona più importante del mondo. Ed era un po' così che mi faceva sentire. Intanto si guardava intorno, osservando le persone tra cui era capitata: dei disadattati in un posto che li accettava come tali. Erano tutti molto diversi da lei, ma lei li conosceva, li capiva. Era una cosa strana. Quei bambini avevano tutti grosse difficoltà d'inserimento, ma lì, in mezzo ad altri simili a loro, venivano accettati per quello che erano e si trovavano a proprio agio, e per qualche ora al giorno cessavano di essere dei disadattati. Ho scoperto che ci sono persone speciali che non si fermano alle apparenze. Che ti guardano e ti ascoltano con occhi e orecchie attenti. Sentire che per loro sei importante è una vera rivoluzione. Fai di tutto per non crederci, ma se poi ti arrendi è una meraviglia. Io l'ho provato e giuro che è così. Inspirai più a fondo, credo, di quanto abbia mai fatto in vita mia. Poi feci una cosa che andava contro ogni

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mio interesse, ogni fibra del mio essere, ogni grammo della mia personalità. Contro tutto ciò che ha fatto di me la persona fuori dal comune che sono oggi. Dissi la verità.

E fu così che ruppi con i miei vecchi amici. Fu una rottura pacifica: continuavamo a salutarci e a ricordare i vecchi tempi insieme. Mi sentivo un po' sola a volte, ma non mi pesava. Ero felice di fare le cose a modo mio. Di gente con il cuore crepato ne puoi vedere dappertutto. Le persone si passano una vicino all'altra per la strada o ai grandi magazzini. Non si guardano, ma se usi il tuo spirito d'osservazione vedi che qualcuno ha gli occhi tristi. Se succede qualcosa che ti crepa il cuore, ti si spengono gli occhi.

Era convinta che il cuore non potesse farle più male di così. Lo immaginava rosso vivo, come una vescica scoppiata. Poi l'automobile accostò davanti al cancello della scuola, e comprese di essersi sbagliata. Il cuore le si strinse come un pugno. Si fece ancora più piccola sul sedile e rimase a guardare. Guardò tanto a lungo che gli occhi si seccarono e cominciarono a pizzicare.

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