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BUONE PRASSI per l INTEGRAZIONE

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Academic year: 2022

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BUONE PRASSI per l’INTEGRAZIONE

Protocollo Operativo

di accoglienza ed integrazione/inclusione a scuola degli alunni con disabilità

ALUNNI CERTIFICATI ai sensi L 104/92 e del DPCM 185/2006

“Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso difficile. La seconda dipende da voi, da quello che

saprete dare. Sono nati due volte e il percorso è più tormentato.”

Giuseppe PONTIGGIA in “Nati due volte”

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INTEGRAZIONE DELLE PERSONE DISABILI A SCUOLA Premessa generale

Integrazione Scolastica non significa imparare le stesse cose negli stessi momenti, ma percorrere ognuno (sia in presenza, che in assenza di deficit) una strada individuale di apprendimento all’interno di un curriculum generale integrato. L’inclusione scolastica, non è il semplice inserimento o adattamento, ma presuppone e si correla all’integrazione sociale, che costituisce la condizione necessaria e sufficiente per la qualità della vita, ad essa ed al suo miglioramento deve quindi essere finalizzata.

L’integrazione degli alunni con disabilità è un’attività che coinvolge soggetti diversi: insegnanti, famiglie, medici specialisti, esperti; comporta la redazione di documentazioni specifiche, incontri con operatori esterni e consulenze.

La scuola è uno degli enti che contribuisce a creare le condizioni per la piena realizzazione esistenziale del soggetto con disabilità e attivare le capacità di risposta complessiva del sistema in grado di attenuare o contenere lo svantaggio del soggetto stesso.

Perché ciò avvenga è necessario che si creino alcune condizioni essenziali:

• Il raccordo con i servizi socio-sanitari del territorio al fine di cooperare al progetto complessivo di riabilitazione e di integrazione sociale del soggetto.

• La definizione/elaborazione di progetti educativi individualizzati volti alla valorizzazione ed allo sviluppo delle potenzialità degli alunni con disabilità ed all’individuazione di metodologie educative e didattiche idonee.

• La dotazione di attrezzature e di materiali didattici adatti e di ambienti idonei.

• Il coinvolgimento delle famiglie, sia dell’alunno con disabilità che degli altri, nel progetto educativo e di integrazione scolastica.

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3 Scuola • Il Dirigente Scolastico (DS)

• La Funzione Strumentale (FS)

• gli insegnanti curricolari

• gli insegnanti di sostegno

• il personale di segreteria

• il personale ATA

• il Gruppo di Lavoro Handicap GLH

ASL • gli operatori socio-sanitari, medici, specialisti, esperti Ente

Locale • assessorato all’Istruzione, ai Servizi Sociali,

• Assistente Sociale

• Assistenti-educatori all’autonomia

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RUOLI DEL PERSONALE SCOLASTICO

DIRIGENTE SCOLASTICO - Promuovere e incentivare attività diffuse di aggiornamento e di formazione del personale operante a scuola (docenti, collaboratori, assistenti)

- Valorizzare progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione

- Guidare e coordinare le azioni/iniziative/attività connesse con le procedure previste dalle norme di riferimento:

presidenza del GLH d’istituto, formazione delle classi, utilizzazione degli insegnanti per le attività di sostegno - Indirizzare l’operato dei singoli Consigli di classe/interclasse

affinché promuovano e sviluppino le occasioni di apprendimento, favoriscano la partecipazione alle attività scolastiche, collaborino alla stesura del P.E.I.

- Coinvolgere attivamente le famiglie e garantire la loro partecipazione durante l’elaborazione del PEI

- Curare il raccordo con le diverse realtà territoriali (enti di formazione, cooperative, scuole, servizi socio-sanitari, ecc.) - Attivare specifiche azioni di orientamento per assicurare

continuità nella presa in carico del soggetto da parte della scuola successiva o del percorso post-scolastico prescelto - Intraprendere le iniziative necessarie per individuare e

rimuovere eventuali barriere architettoniche e/o senso- percettive.

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5 FUNZIONE

STRUMENTALE - Promuovere i contatti con il CTRH (Centro Territoriale Risorse Handicap).

- Curare tutte le procedure previste dall’esistenza del GLH d’Istituto.

- Coordinare la commissione disabilità.

- Raccordare le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ASL e famiglie).

- Supervisionare la corretta stesura dei PEI, delle valutazioni quadrimestrali e finali, delle relazioni finali.

- Assistere i gruppi docenti nella procedura di individuazione degli alunni disabili.

- Accogliere i nuovi docenti di sostegno e gli assistenti educatori.

- Supervisionare la qualità didattica degli orari di sostegno e di assistenza.

- Assistere i docenti nella stesura e nel monitoraggio di progetti per l’integrazione scolastica.

GRUPPO DOCENTE - Ha pari responsabilità nel processo di

integrazione/inclusione dell’alunno disabile.

- Periodicamente, all’interno dei consigli di classe/delle ore di programmazione, effettua incontri dedicati agli alunni disabili.

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- Accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’integrazione attuando strategie e metodologie favorenti, anche in assenza dell’insegnante di sostegno.

- Partecipa alla stesura del Piano Educativo Individualizzato (PEI).

- Partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata.

- Concorre alla verifica e alla valutazione collegiale del Piano Educativo Individualizzato.

INSEGNANTE DI

SOSTEGNO - Ha la contitolarità nella classe in cui è inserito l’alunno e condivide con tutti gli altri colleghi i compiti professionali e le responsabilità sull'intera classe.

- E’ il referente del processo per l’integrazione dell’alunno disabile.

- Partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione.

- Cura gli aspetti metodologici e didattici relativi all’integrazione nel gruppo classe.

- Svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici.

- Tiene rapporti con la famiglia, operatori ASL, operatori comunali.

- Coordina la stesura del PEI e tutta la modulistica riferita all’alunno disabile.

- Partecipa alla Commissione disabilità.

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7 PERSONALE EDUCATIVO

PROFESSIONALE

Assistente per l’autonomia / comunicazione/educatore

- Coopera al progetto di integrazione del bambino elaborato collegialmente, all’interno delle funzioni e delle responsabilità attribuite dal proprio ruolo.

- E’ evidente che all’assistente per l’autonomia/educatore competano funzioni specifiche che differenziano queste figure dall’insegnante di sostegno, con cui devono cooperare in sinergia, secondo gli obiettivi del PEI (Piano Educativo Individualizzato).

- E’ un operatore che media la comunicazione e l’autonomia dello studente disabile con le persone che interagiscono con lui nell’ambiente scolastico e ciò può compiersi anche mediante strategie e ausili necessari per garantire un’interazione efficace.

- Collabora con gli insegnanti per la partecipazione dell’alunno a tutte le attività scolastiche e formative; si attiva per il potenziamento dell’autonomia, della comunicazione e della relazione dell’alunno.

PERSONALE ATA - E’ parte significativa del processo d’integrazione scolastica degli alunni disabili, partecipa al progetto educativo individuale dell’alunno e collabora con gli insegnanti e la famiglia per favorirne l’integrazione scolastica.

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- Può partecipare ad appositi corsi di formazione per operare con gli alunni con bisogni speciali.

- Su richiesta aiuta l’alunno negli spostamenti interni all’edificio scolastico e assiste l’alunno relativamente ai bisogni primari.

PERSONALE DI SEGRETERIA

- Cura le pratiche burocratiche necessarie al processo per l’integrazione/inclusione dell’alunno: in particolare trasmette il PEI ai genitori, manda le informazioni ufficiali e le convocazioni ai docenti, aggiorna periodicamente il fascicolo personale dell’alunno, ….

GRUPPO DI LAVORO

(GLH) - E’ un gruppo di lavoro e di studio aperto alla componente genitori e alle agenzie territoriali (art.15 L.104/92).

- Si avvale per le questioni tecniche della Commissione Disabilità che si configura come un sottogruppo del GLH in quanto affronta problemi pedagogico-didattici che si possono verificare nella quotidianità e quindi snelliscono il carico di lavoro del GLH. Tutte le funzioni e i compiti del GLH sono dettagliate nel “Regolamento del GLH d’Istituto”.

RAPPORTI CON LA FAMIGLIA

La famiglia è una fonte inesauribile di risorse e di coinvolgimento, di stimolo all'autonomia e alla crescita e va sempre trattata come un alleato prezioso nel percorso di integrazione scolastica e sociale. La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale.

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9 RAPPORTI CON OPERATORI SANITARI E SPECIALISTI

La scuola intende stabilire rapporti continuativi con gli operatori dell’ASL o privati per progettare in maniera più coerente ed adeguata l’azione didattica in risposta ai bisogni del bambino/ragazzino.

Sono previsti incontri a scansione fissa tra la scuola, l’ASL e i genitori. Gli incontri sono utili se consentono:

- lo scambio reciproco di informazioni tra terapisti ed insegnanti, - l’armonizzazione delle finalità dei diversi interventi

- e la sintesi sull’evoluzione del bambino.

Il primo incontro è previsto nei mesi di ottobre/novembre per la presentazione del caso e per l’elaborazione del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato (attraverso la compilazione degli Accordi preliminari alla stesura del PEI: allegato E) il secondo incontro per la verifica, a fine anno salvo accordi specifici in relazione alle singole situazioni. Per ciascun incontro deve essere redatto apposito verbale da allegare al registro personale dell’insegnante di sostegno (secondo la modulistica in uso nel nostro Istituto).

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I DOCUMENTI DELL’INTEGRAZIONE

Per ciascun alunno con disabilità il gruppo docente unitamente agli altri soggetti coinvolti, provvede a pianificare le seguenti attività:

FASCICOLO PERSONALE DELL’ALUNNO

Documenta il percorso scolastico dell’alunno, le informazioni familiari e diagnostiche e lo accompagna in tutto il percorso scolastico.

Va compilato all’ingresso dell’alunno nella scuola e aggiornato periodicamente.

E’ depositato in segreteria ed è possibile consultarlo.

DIAGNOSI FUNZIONALE

D.F.

E’ il documento che attesta la situazione di handicap ai fini dell’integrazione scolastica. Descrive analiticamente “la compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell’alunno in situazione di handicap” allo scopo di permettere ai docenti di conoscere le aree di possibile intervento educativo sul bambino stesso.

E’ stilato dall’Unità Multidisciplinare dell’ASL al termine di un iter che comprende:

¨ la segnalazione del caso, che avviene a cura della famiglia

¨ la diagnosi clinica che è effettuata dell’UONPIA (Unità Multidisciplinare dell’Età Evolutiva, dell’azienda ospedaliera);

¨ la valutazione del deficit individuato

¨ la sottoscrizione di un modulo da parte dei genitori

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11 OSSERVAZIONE INIZIALE Prende spunto dalla valutazione finale dell’anno precedente e

dall’osservazione sistematica delle diverse aree di sviluppo nel primo mese di scuola.

Viene formulata dall’insegnante di sostegno con la collaborazione del gruppo docente della classe in cui è inserito l’alunno/a.

Viene compilata all’inizio di ogni anno scolastico ed è inserita nel Piano Educativo Individualizzato (PEI). E’ consigliabile osservare ed individuare soprattutto i punti di forza e le potenzialità del bambino/ragazzino, utili per sviluppare

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l’intervento didattico ed educativo.

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

P.D.F.

E’ il primo documento di progettazione dell’integrazione che fa seguito alla Diagnosi Funzionale.

E’ redatto all’inizio dell’anno scolastico dopo un primo periodo di inserimento, in collaborazione fra genitori, docenti curricolari e di sostegno, A.S.L. e altre figure che si occupano dell’alunno.

Costituisce la previsione dello sviluppo del soggetto nel medio e lungo termine.

Indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali e affettive dell’alunno/a in termini di evoluzione e di sviluppo prevedibili in relazione:

- alle difficoltà di apprendimento conseguite alla situazione di handicap;

- alle possibilità di recupero, alle capacità e alle potenzialità che l’alunno possiede e che vanno sollecitate, sviluppate e rafforzate in riferimento a tutte le aree di sviluppo (cognitiva, affettivo-relazionale, linguistico- comunicazionale, sensoriale, motorio- prassica, neuropsicologica, autonomia e apprendimento).

Nella modulistica in uso nel nostro Istituto (consigliata dai CTRH della provincia di Brescia) il PDF è inglobato al PEI. Gli obiettivi dovranno essere generali.

Il PDF è aggiornato entro la fine del mese di novembre di ogni anno, a conclusione dei cicli scolastici, al termine di ogni anno scolastico e, comunque, ogni qualvolta lo si ritenga utile per seguire l’evoluzione della situazione del singolo soggetto.

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13 PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO P.E.I.

All’elaborazione e alla definizione del PEI concorrono gli insegnanti curricolari e di sostegno, i genitori e l’ASL mediante un incontro ad inizio d’anno che vede la compilazione dell’allegato E: Accordi preliminari alla stesura del PEI.

La compilazione e la stesura su apposito modulo d’Istituto é competenza della scuola, deve avvenire all’inizio di ogni anno scolastico. La presentazione in segreteria deve avvenire entro il 30 di novembre. Una copia va allegata al fascicolo personale dell’alunno, una copia va consegnata alla famiglia che precedentemente lo ha sottoscritto e una copia va allegata al registro personale dell’insegnante di sostegno.

Indica un progetto di intervento globale specificatamente predisposto per l’alunno/a ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione.

A valenza annuale indica ciò che si prevede di attuare nell’arco dell’anno (interventi, modalità, ..) avendo come punto di riferimento il PDF (dove intendo arrivare) e l’osservazione iniziale.

A valenza periodica consiste nella declinazione, articolazione del PEI ovvero progettazione didattica curricolare.

In particolare contiene:

- l’osservazione iniziale degli insegnanti e dell’ASL.

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- Gli obiettivi da raggiungere (a medio e breve termine) previsti nelle varie aree di sviluppo. Si precisa che all’area dell’apprendimento sono riferiti gli obiettivi disciplinari generali e specifici per l’alunno.

- Gli interventi della scuola e le modalità di utilizzo delle ore di sostegno.

- Gli eventuali supporti sanitari, sociali e riabilitativi dell’ASL (attività extrascolastiche)

- Gli eventuali interventi del Comune in cui l’alunno/a risiede (attività extrascolastiche).

- Gli interventi di collaborazione con la famiglia.

VALUTAZIONE INTERMEDIA QUADRIMESTRALE E

FINALE

Viene svolta al fine di verificare il riscontro delle attività programmate nel PEI ed attuare, se necessario, le eventuali modifiche.

Alla valutazione dell’alunno disabile concorrono gli insegnanti di sostegno e gli insegnanti curricolari della classe.

Viene fatta a metà anno scolastico (fine gennaio) e alla fine dell’anno scolastico (giugno).

Nel nostro Istituto è predisposta una modulistica specifica da allegare al documento di valutazione.

RELAZIONE FINALE E’ formulata dagli insegnanti di classe e dall’insegnante di sostegno.

Analizza i seguenti aspetti:

• Area dell’autonomia

• Area relazionale

• Area psicomotoria

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15 VERIFICA E VALUTAZIONE

La verifica e la valutazione del processo d’integrazione del minore è un’operazione costante ed è finalizzata a rendere l’azione educativa sempre più efficace.

La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. Inoltre, la valutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.

E’ comunque opportuno prevedere dei momenti anche formali nei quali fare il punto della situazione a diversi livelli:

• all’interno della scuola tra tutte le persone che progettano e realizzano l’intervento educativo e didattico con il minore con disabilità;

• con gli operatori dell’ASL;

• con la famiglia del minore

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CONTINUITA’ FRA I DIVERSI ORDINI Dl SCUOLE

Al fine di favorire il processo di integrazione dovrà essere garantita la continuità tra i diversi ordini di scuola all’interno dell’Istituto in modo da consentire la realizzazione di un Progetto Educativo lndividualizzato unitario rispondente efficacemente ai bisogni educativi ed ai ritmi di apprendimento dell’alunno disabile.

Per realizzare questo scopo:

• si elabora un progetto di accompagnamento

• si prevedono incontri di presentazione del bambino

• si trasmette e si condivide la documentazione ritenuta necessaria ed utile.

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