Xenobioti
Sostanze estranee all’organismo
Xenobiotici:
sostanze estranee all’organismo che possono causare effetti biologici indesiderati. La loro attività biologica
è condizionata dalla risposta dell’organismo.
- Alcuni esempi:
ü Contaminanti ambientali ü Prodotti chimici industriali
ü Prodotti di pirolisi
della cottura dei cibi(decomposizione termochimica di materiali organici)
Alcaloidi
(metaboliti secondari delle piante, sostanze azotateprodotte a partire da amminoacidi aromatici)
ü Tossine prodotte da funghi, piante, animali
ü Farmaci
ASSORBIMENTO
DISTRIBUZIONE
BIOTRASFORM.
BIOACCUMULO E RILASCIO
ELIMINAZIONE ESPOSIZIONE AD UN MUTAGENO CHIMICO Induzione di una mutazione
La tossicità e quindi gli effetti di un composto dipendono:
⇒ Dal flusso sanguigno e quindi dalla distribuzione nell ’ organismo e dalla localizzazione in particolari distretti
HALF LIFE = tempo necessario a dimezzare la concentrazione iniziale di una sostanza nel plasma o nelle urine
⇒
Dalla concentrazione nell’ambiente
⇒
Dalle vie di esposizione e dalla durata dell ’ esposizione
⇒
Dalle dimensioni del corpo (peso corporeo e densità corporea)
⇒
Dalla velocità di assorbimento e dalla quantità di materiale assorbito
La tossicità e quindi gli effetti di un composto dipendono:
⇒ Dalla velocità di eliminazione
HALF LIFE= tempo necessario a dimezzare la concentrazione iniziale di una sostanza nel plasma o nelle urine
⇒
Dalla velocità di biotrasformazione e dalla natura dei metaboliti
⇒
Dalla permeabilità delle membrane, cioè dalla capacità della
sostanza o dei suoi metaboliti di passare le membrane cellulari e giungere a contatto con particolari strutture cellulari (DNA)
⇒
Dalla quantità e durata dell ’ immagazzinamento della sostanza o
dei suoi metaboliti nell ’ organismo
CIBI
APP.
RESPIRATORIO PELLE
BEVANDE GAS E VAPORI
APP. DIGERENTE
FARMACI
Principali vie di esposizione dell’organismo agli xenobiotici
SANGUE
FEGATO
POLMONI PELLE E
POLMONI
Sistema circolatorio
METABOLISMO METABOLITI RENI
FECI URINE ARIA RESPIRATA
ASSORBIMENTO
Principali vie di assorbimento e di eliminazione degli xenobiotici dall’organismo
Bile
ACCUMULO
ORGANI, OSSA
TESS. ADIPOSO METABOLISMO
BIOTRASFORMAZIONE
Tratto
gastrointestinale
FLUIDI
EXTRACELLULARI
ESCREZIONE
Enzimi di fase I o di funzionalizzazione: OSSIDAZIONE ⇒ introduzione di gruppi funzionali reattivi ( -OH; - COOH; -NH2) che forniscono i siti per la coniugazione con unità fortemente polari
Enzimi di fase II o di coniugazione con un gruppo idrofilico (aumento della idrofilicità degli xenobiotici e inattivazione delle loro proprietà biologiche)
Sostanza esogena
Metabolita attivato
Derivato idrosolubile
fase II coniugazione Molte sostanze sono eliminate
solo dopo essere state modificate chimicamente attraverso processi metabolici mediati da complessi enzimatici
Schema generale del metabolismo degli xenobiotici
Lipofilo Idrofilo
• Diminuzione dell’attività biologica
• Aumentata escrezione
Xenobiotico Fase I
(ossidazione) Fase II
(sintesi) Metabolita
• Variazione di polarità
• Variazione di funzionalità • Variazione di dimensioni
• Variazione di carica
• Variazione di solubilità
Metabolita
ENZIMI DEL METABOLISMO DEGLI XENOBIOTI
citocromo P450:
(famiglia del citocromo P450)
coinvolto nella detossifi- cazione dell'organismo;
è in grado di agire su differenti substrati,
⇒ sia esogeni (farmaci e tossine di origine esterna)
⇒ sia endogeni (prodotti di scarto dell'organismo).
A livello cellulare, negli eucarioti gli enzimi della famiglia si ritrovano principalmente legati alle membrane del reticolo endoplasmatico liscio e alla membrana mitocondriale interna tramite la regione N-terminale idrofobica, in particolare nella frazione microsomiale delle cellule epatiche.
La reazione che catalizzano è: NADPH + H+ +O2 + SH ⇒ NADP+ H2O + SOH
Substrati del Citocromo P450
Xenobiotici Composti di origine fisiologica
Reazione Esempi
Xenobiotici Metabolizzati dal Citocromo P450
Reazioni catalizzate dal citocromo P450
…. più almeno altre 20
Alcol deidrogenasi:
contenuta nel rivestimento dello stomaco e nel fegato.
Catalizza l’ossidazione dell’etanolo a acetaldeide:
CH3CH2OH + NAD+ CH3CHO + NADH + H+
Questo permette il consumo delle bevande alcoliche, ma sembra che da un punto di vista evolutivo fosse deputato alla ripartizione degli alcol naturali contenuti nei cibi o prodotti dai batteri nei tratti digestivi.
L’ alcol deidrogenasi è anche coinvolta nella tossicità da altri tipi di alcol.
Infatti ossida il metanolo a formaldeide.
Test di Ames: identifica i
potenziali cancerogeni analizzando la loro mutagenicità
Per simulare l’azione del metabolismo dei mammiferi, i tossicologi spesso aggiungono una soluzione di enzimi di
fegato di ratto alla sostanza che stanno analizzando con il test di Ames
*
*
I mutageni chimici
⇒ Mutageni diretti: interagiscono direttamente con il DNA.
⇒ Mutageni indiretti: sono in grado di formare specie reattive che interagiscono con la sintesi, la replicazione e il corretto
mantenimento della struttura del DNA (antimetaboliti e inibitori mitotici). Oppure possono formare specie reattive dell’ossigeno (mutageni ossidativi).
⇒ Promutageni: composti non polari che possono essere attivati metabolicamente a forme più reattive.
⇒ Mutageni mitocondriali: sostanze che reagiscono preferenzialmente con il DNA mitocondriale.
Mutageni diretti
• Analoghi di basi:
Sostanze chimiche che hanno una struttura molecolare estremamente simile a quella delle normali basi che si trovano nel DNA.
• Agenti che modificano le basi:
Sostanze chimiche che agiscono come mutageni modificando direttamente la struttura chimica e le proprietà delle basi:
• Agenti idrossilanti: aggiungono gruppi ossidrilici (idrossilamina, NH2OH)
• Agenti alchilanti: metilmefanosulfonato (MSS) aggiungono gruppi alchilanti come CH3 o CH2CH3
• Agenti deaminanti: rimuovono gruppi amminici (acido nitroso, HNO2)
• Agenti cross link
• Agenti intercalanti:
Sostanze chimiche capaci di inserirsi, più o meno stabilmente, tra due coppie di basi in una o entrambe le eliche del DNA.
Analoghi di basi: possono agire da mutageni solo durante la replicazione del DNA
Forma chetonica Forma enolica
Transizione tautomerica
esempio bromouracile (differisce dalla timina per Br in C5 al posto del metile)
5-BrU (cheto) Adenina 5-BrU (enol) Guanina
CH3 Br
Fludarabina
Analogo delle purine molto usato nel trattamento dei tumori del sangue (leucemia mieloide acuta e linfomi).
Inibisce la sintesi del DNA
interferendo con la ribonucleotide reduttasi e con la DNA polimerasi.
Analoghi di basi: esempio fludarabina (analogo delle purine)
Fludarabine phosphate
F
purine: A e G pirimidine: C, T e U
a. Agenti idrossilanti: es. idrossilammina
Reagisce con le pirimidine non metilate (citosina e uracile).
L’idrossilammina è utilizzata, principalmente, nell’industria elettronica (semiconduttori), per la pulizia delle superfici metalliche, nella produzione del nylon, di inchiostri e
nell’industria farmaceutica e fotografica. Il problema maggiore nella sua manipolazione
risiede nella sua elevata instabilità. Non può essere utilizzata, trasportata o conservata allo stato puro, ma solo in soluzione acquosa al 50 % in peso.
Ha provocato due violente esplosioni: nel 1999 in Pennsylvania, USA, e nel 2000 in Giappone,
• Agenti che modificano le basi: Sostanze chimiche che agiscono come mutageni
modificando direttamente la struttura chimica e le proprietà delle basi
b. Agenti alchilanti: esempio Ethyl methane sulfonate (EMS)
Composto organico mutagenico, teratogeno e cancerogeno con formula C3H8O3S.
Produce mutazioni random nel materiale genetico introducendo sostituzioni nucleotidiche tramite alchilazione della guanina.
Il gruppo etile dell’EMS reagisce con la guanina formando una base anomala la O-6-ethylguanine che si appaia con la timina invece che con la citosina (errore di accoppiamento). Oppure può causare
l’alchilazione di un azoto (generalmente in posizione 7) determinando una redistribuzione delle cariche che rende il legame della guanina con lo zucchero molto labile e come prima conseguenza la perdita della
guanina (depurinazione). L’EMS può indurre un tasso di mutazione da 5x10-4 a 5x10-2 per gene.
c. Agenti deaminanti: esempio acido nitroso
L'acido nitroso (HNO2) è un liquido estremamente instabile dall'odore pungente e di colore verde-azzurro, a temperatura ambiente si decompone rapidamente in acido nitrico,
liberando contemporaneamente biossido di azoto (2HNO2--->NO2 + NO + H2O)
Ossida i gruppi amminici (-NH
2) a gruppi chetonici (=O)
d. Agenti cross linking: esempio cis-platino
il cis-platino non dissocia all'esterno della membrana cellulare grazie all'elevata concentrazione di ioni Cl, una volta all'interno della cellula, invece, dissocia in presenza di acqua diventando estremamente reattivo e si lega alle basi del DNA.
I legami più frequenti sono i cross link 1,2 intra-strand con le purine (GpG o ApG) e 1,3 cross link intra-strand (GpXGp).
Si possono formare anche legami interstrand o legami DNA proteina con le HMG.
Biologia: la formaldeide preserva o fissa i tessuti tramite un cross-linking irreversibile dei gruppi amminici primari delle proteine con gli atomi vicini di azoto di altre proteine o del DNA attraverso un legame -CH2-. Come soluzione acquosa la formaldeide può essere usata come disinfettante per uccidere batteri e funghi (incluse le spore). In medicina viene anche usata come preservativo nei vaccini e in applicazioni locali per il trattamento delle verruche.
La formaldeide presenta il tipico
comportamento chimico delle aldeidi, con la differenza di possedere una maggiore reattività.
La formaldeide è un forte elettrofilo ed in quanto tale può dare reazione di sostituzione con i composti aromatici e di addizione agli alcheni
Industria: La maggior parte delle formaldeidi è usata nella produzione dei polimeri e di altri prodotti chimici. Una volta unita con il fenolo, l'urea, o la melammina, produce una resina dura.
Queste resine sono usate comunemente come adesivi permanenti, come quelli usati per pavimenti o moquette. La formaldeide è usata anche come resina per la resistenza all'acqua aggiunta a prodotti della carta sanitaria come i fazzoletti da naso, i tovaglioli da tavolo e i rotoli asciugatutto. La formaldeide è usata anche per fare numerosi altri prodotti chimici usati nella produzione dei prodotti per l’igiene personale, quale il dentifricio in pasta.
La formaldeide appartiene alla categoria dei Composti Organici Volatili, è la più semplice e comune aldeide, nonché irritante e sospetta di cancerogenità sia per l’essere umano che per gli animali. A temperatura ambiente è un gas incolore, con odore pungente.
A concentrazioni superiori ad 0.1 mg/m3 nell’aria, la formaldeide può irritare gli occhi e le membrane mucose, con conseguente lacrimazione.
Se inalata, la formaldeide a questa concentrazione può causare emicranie, una sensazione di bruciore nella gola e difficoltà respiratorie, così come innescare o aggravare i sintomi
dell’asma. Lunghe esposizioni possono anche causare la morte.
La formaldeide nel corpo viene convertita in acido formico, questo determina un aumento dell’acidità del sangue (acidosi), respirazione veloce e poco
profonda, visione vaga o cecità completa, ipotermia e, nei casi più severi può portare al coma o alla
morte.
Nel corpo, la formaldeide può indurre le proteine a legarsi irreversibilmente al DNA.
La cancerogenicità è stata accertata sui roditori, dove la formaldeide provoca un tasso di incidenza di cancro al naso ed alla gola superiori al normale.
Si ritiene che le concentrazioni di formaldeide
normalmente riscontrate all'interno degli edifici non
siano sufficientemente elevate da rappresentare un
pericolo in questo senso.
Sono potenti mutageni in quanto inducono modificazioni strutturali al DNA che possono portare a modificazioni funzionali come l’inibizione della trascrizione e del processo di replicazione. Sono spesso usati nel trattamento chemioterapico per inibire la replicazione del DNA nelle cellule tumorali in attiva proliferazione.
Agenti intercalanti:
Agenti intercalanti: es. acridine (2,8-diamminoacridina)
Meccanismo d’azione:
è un agente intercalante utilizzato comunemente in laboratorio per colorare gli acidi nucleici durante elettroforesi su gel. Il bromuro di etidio fluoresce quando esposto ai raggi UV, in maniera molto più intensa quando legato al DNA.
Le proprietà intercalanti di questo agenti sono dovute alla struttura altamente aromatica che ne permette l'inserimento all'interno della doppia elica del DNA. A causa di queste proprietà, l'EtBr è altamente mutageno (cancerogeno e teratogeno), quindi va sempre utilizzato con guanti e possibilmente sotto cappa. I vapori di bromuro di etidio sono ugualmente tossici.
Agenti intercalanti: es. Bromuro di Etidio (EtBr)
Seveso: l ’ incidente alla ICMESA
Sabato 10 luglio 1976
Stabilimento per la produzione di intermedi per l ’ industria cosmetica e farmaceutica tra i quali, dal 1969, il 2,4,5
triclorofenolo (TCP) composto tossico non infiammabile
utilizzato come base per la produzione di erbicidi.
Il TCP (2,4,5 triclorofenolo) a
temperature elevate può innescare la produzione di 2,3,7,8
tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD) ad altissima tossicità persistenza e stabilità.
Il 10 luglio 1976 una reazione esotermica nella vasca del TCP provocò il cedimento di una valvola di sicurezza, la pressione salì a 4 atmosfere e la temperatura salì a 250 gradi determinando la
fuoriuscita di circa 3000kg di TCDD
.
Fig.11.1 Mappa schematica della zona colpita dall’incidente ICMESA
Il monitoraggio della distribuzione della diossina nel suolo, effettuato per oltre 17 mesi, dimostrò che la TCDD nella parte superiore del terreno, pari a oltre il 90% della diossina misurabile, si riduceva del 50% nei primi 5 mesi, a causa della fotodecomposizione, ma poi tendeva a stabilizzarsi.
disponibilità di ambulatori di pediatria, internistica, ostetricia, ginecologia, neonatologia, dermatologia, medicina del lavoro, oculistica, neurologia,
immunologia, genetica e del laboratorio diagnostico.
per rilevare incidenza e prevalenza di vari tipi di patologie e di variazione di eventi rari in popolazioni di cui andava identificato il rischio.
in modo da contribuire a orientare il programma di sorveglianza.
Furono effettuati oltre 20 test di laboratorio comprendenti analisi sulla funzionalità epatica, renale, ossea, del sistema immunitario; sul metabolismo dei lipidi, sul sistema nervoso nonché studi sul tasso di aborti spontanei e sulla presenza di eventi malformativi congeniti.
I test furono eseguiti su un campione di circa 17.000 persone nel periodo 1976-1984.
controllo sanitario sistematico delle persone colpite o a rischio:
sorveglianza epidemiologica degli abitanti:
ricerche di laboratorio sugli effetti della TCDD:
CLORACNE:
eruzione cutanea provocata dalla reazione dell'organismo a certi idrocarburi aromatici alogenati. Dal momento della esposizione, la sua manifestazione va da poche settimane a qualche mese, protraendosi talvolta per alcuni anni. Si
presenta sotto forma di lesioni e cisti sebacee gialle dal forte odore di cloro. In alcuni casi le cicatrici provocate dalla cloracne possono essere permanenti.
Le dibenzo-para-diossine e i dibenzofurani policlorurati appartengono alla classe dei composti organici policiclici alogenati e hanno proprietà chimico-fisiche simili.
Sono solidi e con elevati punti di fusione ed ebollizione, - scarsamente solubili in acqua e marcatamente lipofili.
L’isomero 2,3,7,8 tetraclorurato (la diossina di Seveso, TCDD) presenta caratteristiche che ne spiegano la specifica rilevanza:
Ø acuta tossicità nella cavia, evidenziata già nello stadio preliminare;
Ø effetto dermatologico sull’uomo, dopo esposizione prolungata, chiamato cloracne;
Ø si forma alquanto velocemente da uno specifico precursore, il 2,4,5 triclorofenolo.
Stabilità termica:
la pirolisi degli alcali a 800°C provoca la formazione di composti aromatici. Questi
possono facilmente generare un alto numero di strutture poliaromatiche, compresi diossine e furani policlorurati, stabili e distruttibili solo a temperature superiori a 950°C.
Scarsa volatilità:
questi composti presentano una bassa tensione di vapore che ne impedisce la dispersione molecolare nell’aria, permettendola però a livello di adsorbimento sugli aerosol particolati. Pertanto possono risultare alquanto persistenti nel suolo.
Scarsa biodegradabilità ambientale:
tali molecole resistono facilmente sia agli attacchi biotici che a quelli abiotici e sono pertanto fortemente persistenti nell’ambiente. L’emivita media della TCDD nel suolo è di circa 10 anni.
Liposolubilità:
i composti clorurati e aromatici sono dei perfetti solventi di grassi.Condensazione del TCP (2,4,5 triclorofenolo) a diossina (2,3,7,8 tetraclorurato):
I fenoli clorurati con almeno un cloro in posizione orto rispetto al gruppo idrossile, condensano a
temperature > ai 300°C per formare dibenzo-p-diossine, in una reazione specifica.
⇓
ü specie animale e tipo di alimentazione,
Effetti biologici della diossina
(TCDD) dipendono da:
ü sesso ed età dell’animale ü curva di esposizione.
ü nessuna specie animale presenta tutti gli effetti osservati.
ü Le ricerche hanno convalidato un marcato effetto embriotos- sico e teratogenico su topo, coniglio e scimmia.
ü Al contrario, la maggior parte dei test sulla genotossicità ha dato risultati negativi.
La TCDD non crea addotti del DNA, mentre è comunemente riconosciuto che le diossine
sono promotori di effetti cancerogenici.