• Non ci sono risultati.

Introduzione – pag.7 1. Introduzione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Introduzione – pag.7 1. Introduzione"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

1. Introduzione

La seguente tesi di laurea si sviluppa attorno alle tematiche di Responsabilità Sociale, applicate ad un’azienda articolata e di grandi dimensioni come la Gucci Logistica S.p.A.

L’obiettivo è stato quello di migliorare la gestione della Supply Chain all’interno del Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale, attraverso sistemi di mappatura dei fornitori e di gestione delle informazioni.

L’attenzione verso la catena di fornitura rappresenta un elemento fondamentale, in considerazione delle peculiarità dell’azienda oggetto di studio.

Il marchio Gucci, tra quelli italiani il più noto al mondo, rappresenta un’azienda leader nel settore della moda e del lusso, che è nata e si è sviluppata nel secolo scorso. Negli ultimi anni si è resa protagonista di una grande crescita, che l’ha portata a diventare una vera e propria multinazionale, attraverso lo sviluppo di una propria catena di negozi ed attraverso l’acquisizione di altri brand del settore moda.

Ma Gucci rappresenta sempre l’essenza del made in Italy, visto che il cuore della sua struttura e la quasi totalità della sua supply chain si trovano in Italia, ed in particolare in Toscana, dove si racchiude il know-how che sta dietro alla realizzazione dei suoi prodotti. Non a caso, la sede della Gucci Logistica è situata a Scandicci, in provincia di Firenze, nel centro dell’area nevralgica del tessile/pelletteria in Italia.

Già da ciò si percepisce l’importanza che la filiera ricopre per quest’azienda, rappresentandone uno straordinario punto di forza rispetto alla concorrenza.

Questo valore è legato anche al ruolo che i fornitori ricoprono, viste le caratteristiche dell’azienda, ed in generale delle aziende facenti parte del settore. Infatti la Gucci affida tutta la propria produzione in outsourcing, sfruttando appunto l’esperienza e l’elevata specializzazione di chi opera in questo territorio.

L’attenzione dell’azienda verso quest’ambito è quindi massima, e questo ha rappresentato lo stimolo per lo sviluppo di questa tesi, ovvero per poter monitorare e controllare la catena di fornitura, con l’obiettivo di coinvolgerla e migliorarla nell’impegno verso la Responsabilità Sociale.

Questa tematica, appunto, rappresenta l’intento dell’azienda di integrare tutte le preoccupazioni di natura etica all’interno della propria visione strategica. Il fine è quello di massimizzare il valore di un’organizzazione, intesa come sistema complesso costituito da risorse materiali, ambientali ed umane e con un impatto sull’ambiente, sulle comunità globali e locali, sul benessere collettivo ed individuale dei propri clienti, collaboratori e fornitori.

(2)

La Gucci, per rendere tangibile la sua sensibilità su questo argomento, ha avviato nel 2006 il suo processo di certificazione, sulla base dei requisiti stabiliti dalla normativa SA8000.

Questo standard, sviluppato nel 1997 dal CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency), assicura il rispetto dei diritti fondamentali nello svolgimento delle attività produttive:

 Il rispetto dei diritti umani;

 Il rispetto dei diritti dei lavoratori;

 La tutela contro lo sfruttamento dei minori;

 Le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.

Secondo la SA8000, la diffusione dell’impegno etico è basata sul concetto di influenza del cliente sul fornitore: ogni anello della catena produttiva deve impegnarsi per la tutela dei diritti delle persone, informando e stimolando l’adeguamento allo standard dei propri fornitori e sub fornitori. Attraverso questo principio si garantisce il rispetto della norma lungo tutta la filiera produttiva, nell’ottica del miglioramento continuo.

Anche per questo motivo l’attenzione verso la propria catena di fornitura risulta fondamentale. Il requisito fondamentale, affinchè questi principi siano realmente applicati, è che i fornitori comprendano la loro reale importanza. Perciò è necessario, da un lato, fare opera di formazione ed informazione e, dall’altro, monitorare costantemente la comprensione e la corretta applicazione dei principi.

In questo contesto si inserisce il presente lavoro di tesi, applicato alla sezione della Gucci Logistica che si occupa di Pelletteria (borse, valigie, cinture, etc.), e che rappresenta la parte maggioritaria del business Gucci. Ha ottenuto la Certificazione Etica nel 2007, ponendo una base concreta da cui continuare a sviluppare l’impegno verso i principi di Responsabilità Sociale.

Questa premessa sulle caratteristiche dell’azienda e sulla Responsabilità Sociale è importante per riuscire a comprendere l’ambito in cui si è svolta l’attività di tesi. Queste tematiche, come successo per quelle relative alla qualità nel passato, si stanno rapidamente sviluppando e rappresentano un grande valore aggiunto per l’azienda. Infatti il cliente non è più interessato solamente al prodotto, ma anche alla sua “storia” ed ai valori che porta in sé, e non è più disposto ad avere un oggetto la cui realizzazione abbia comportato una violazione dei diritti umani.

L’importanza della “storia” del prodotto, quindi, spinge Gucci a mantenere elevata l’attenzione verso la propria supply chain, che si occupa interamente dello sviluppo del prodotto.

Con questa finalità si è sviluppata la seguente tesi. A questo punto è necessario analizzare l’articolazione delle attività svolte, per comprendere quanto è stato fatto. Il seguente diagramma a blocchi riporta i vari passi fatti per il raggiungimento degli obiettivi:

(3)

Settore e Struttura aziendale

Normative di Responsabilità Sociale (SA

8000)

Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale

Mappatura Fornitori e Sub Fornitori

Requisiti di Responsabilità Sociale per l’azienda

Verifiche Ispettive Fornitori e Sub Fornitori Azioni Correttive e Riparatrici Studio Preliminare Aggiornamento anagrafico della Catena di Fornitura

Chiusura Ciclo Verifiche Ispettive / Aggiornamento Database

NO

NC ed Osservazioni

SI

Fig. – Schema delle attività svolte

La prima fase è costituita da uno studio preliminare, suddiviso su due aspetti, ovvero il settore e la struttura dell’azienda, e la Responsabilità Sociale, con le normative di riferimento. Questo approfondimento è stato fondamentale per comprendere quanto detto precedentemente, ovvero le motivazioni che spingono verso l’applicazione dei principi di Responsabilità Sociale.

Inoltre ha permesso di identificare i requisiti che l’azienda dovrebbe rispettare al riguardo, in considerazione, appunto, delle sue caratteristiche e della sua struttura.

Sulla base di ciò, si è analizzato il Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale, già presente in quanto, come detto, la sezione di Pelletteria ha ottenuto la certificazione nel 2007. Questa fase è stata svolta con criticità, ovvero si è cercato di capire quali fossero i punti deboli di tale sistema, con particolare attenzione alla supply chain.

È quindi emersa la necessità di aggiornare le informazioni relative ai fornitori, per ottenere un quadro preciso della situazione attuale. Questa esigenza è legata alle

(4)

caratteristiche dell’azienda, e del settore moda in generale. Infatti l’elevata stagionalità di questo settore, legata ai due cicli di collezioni fatti ogni anno, comporta un continuo ricambio dei suoi fornitori.

Perciò è stato svolto un aggiornamento anagrafico di tutta la supply chain, contattando direttamente i fornitori per informarli sulla necessità di questa operazione e per ottenere direttamente da loro i dati necessari, anche relativamente ai loro sub fornitori.

Nell’ottica di migliorare la gestione della supply chain, obiettivo di questo studio, il primo step risulta importante ma ancora insufficiente. Quindi si è cercato di capire come valorizzare queste informazioni, nell’ottica dei requisiti di Responsabilità Sociale. In particolare, vista l’elevata numerosità della catena di fornitura Gucci, bisognava capire quali aree ed elementi risultavano di maggiore importanza per l’azienda, e quindi richiedevano una maggiore attenzione ed un maggior controllo.

È stata sviluppata, perciò, una modalità di mappatura di fornitori e sub fornitori, che consentisse una classificazione sulla base del rischio. Tale rischio è quello che avrebbe l’azienda se il fornitore non rispettasse i principi di Responsabilità Sociale. La graduatoria è determinata da vari parametri, e da punteggi ad essi associati, ed è suddivisa in area di differente priorità in base al rischio (alta, media bassa).

L’elenco raccoglie i fornitori di tutte le categorie merceologiche (prodotto finito, materie prime, accessori, etc.), e quindi fornisce un quadro dell’intera supply chain Gucci. La finalità di questo lavoro è stata, appunto, la capacità di fornire alla dirigenza uno strumento in grado di riassumere sinteticamente, mediante l’indicatore citato prima, le necessità di intervento e di controllo dei fornitori. In particolare è destinato a definire i cicli di verifiche ispettive che si svolgeranno.

Gli audit, o verifiche ispettive, sono infatti lo strumento più importante verificare il rispetto dei principi di Responsabilità Sociale. È solo attraverso di essi che l’azienda può constatare l’effettivo impegno dei propri fornitori, al di là delle loro dichiarazioni.

Perciò è importante che le verifiche siano incentrate, in particolare, verso elementi che hanno un impatto maggiore sull’azienda. Mediante la mappatura di rischio, il Comitato incaricato di approvare le verifiche può immediatamente identificare i casi più critici, e pianificare su di essi gli audit da svolgere.

Per raggiungere l’obiettivo prefissato, l’ultimo step è stato quello di sviluppare una modalità di gestione dei report di audit. Come detto, infatti, l’audit è l’unico strumento a disposizione per il controllo dei fornitori, ed è necessario che le informazioni derivanti vengano sfruttate adeguatamente. Questo anche nell’ottica del miglioramento continuo, visto che l’esito della verifica rappresenta solo un punto di partenza. Il fornitore, infatti, è tenuto a superare le non conformità riscontrate, attraverso azioni sistematiche da completare entro limiti di tempo fissati.

(5)

È opportuno che questo ciclo di miglioramento venga gestito adeguatamente, per monitorare l’effettiva applicazione delle azioni. Perciò è stato sviluppato un database per gestire gli audit, in grado di seguire lo stato di avanzamento delle risoluzioni.

Per i fornitori e sub fornitori ispezionati vengono riportate le problematiche riscontrate e, in seguito alla loro risposta, vengono riportate le azioni correttive che verranno intraprese. Quando viene verificata la loro effettiva realizzazione, la pratica può essere chiusa e viene modificata la sua colorazione, per capire anche visivamente lo stato.

Attraverso questa gestione è possibile sfruttare le informazioni degli audit anche per le successive mappature di rischio, rendendole facilmente consultabili ed analizzabili mediante report. I dati andranno inoltre ad aggiornare il database fornitore, rendendoli visibili anche insieme alle informazioni anagrafiche e commerciali.

Riferimenti

Documenti correlati

Secondly, we have understood how important it is to measure the social impact created by an Impact Investing initiative, both for social companies, in order to be able

pag.9 1.4 – Risoluzione della EFIE nel dominio della frequenza tramite il metodo dei momenti...pag.12 1.5 – Analisi di antenna in trasmissione mediante il metodo dei

Concetto di procedura aziendale •   Una serie stru3urata di raccomandazioni – desunte dalle linee guida e rivolte alla intera azienda ospedaliera – finalizzate al controllo di

In conclusione i nostri risultati indicano che il tessuto tiroideo dei pazienti obesi non appare maggiormente interessato da processi di infiammazione cronica ne tantomeno,

7 1.4 - Istruzioni Generali del Circolo Superiore di Ispezione per il Po dell’Aprile 1929 e successiva emanazione della Circolare del 25 Luglio 1952...pag.. 24 Marzo 1982 -

L’analisi della redditività dei clienti nella Enrico Giotti S.p.a. 4.1 Costi dei Sotto-centri secondo la capacità

Capitolo Primo – Caratteristiche generali del bacino.. 1.1 Individuazione

Figura 7.2 - Rappresentazione grafica dei valori medi del numero di perossidi misurati nei campioni di olio di oliva prelevati durante il periodo di conservazione dalle tre