• Non ci sono risultati.

la disidratazione dei tessuti e il danneggiamento dei pigmenti fotosintetici sono le cause principali dell’aumento della riflettanza nello SWIR e nel rosso visibile rispettivamente 3

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "la disidratazione dei tessuti e il danneggiamento dei pigmenti fotosintetici sono le cause principali dell’aumento della riflettanza nello SWIR e nel rosso visibile rispettivamente 3"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

188

Conclusioni

In questa tesi è stata studiata la rigenerazione della vegetazione boschiva colpita da incendi, attraverso un’analisi remota del segnale riflesso dalla copertura interessata, e mediante indici di vegetazione calcolati con diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico.

L’ambito di studio corrisponde al territorio della Provincia di Pisa dove sono stati individuati, attraverso una procedura semiautomatica, quegli eventi potenzialmente idonei alle finalità della tesi. Tra questi sono stati scelti due incendi di riferimento avvenuti nell’estate del 2001 nell’ANPIL Monte Castellare di San Giuliano Terme (incendio “01_07”), e sulle colline delle Cerbaie in un’area compresa nei Comuni di Santa Maria a Monte e Castelfranco di Sotto (incendio “01_08”).

Gli incendi “01_07” e “01_08” hanno interessato rispettivamente le seguenti formazioni boschive:

• bosco misto di leccio e sughera degradante in gariga

• pineta a prevalenza di pino marittimo e/o domestico

L’analisi delle nove scene Landsat a disposizione è stata mirata a tracciare un profilo dell’evoluzione spettrale delle aree incendiate di cui sopra, nel periodo di osservazione 2001 – 2004. Il confronto tra i valori di riflettanza antecedenti e successivi alla data degli incendi campionati ha messo in luce i seguenti aspetti:

1. i danni prodotti dal fuoco su entrambe le coperture determinano una forte perdita di segnale nell’infrarosso vicino, attribuibile alla degradazione dei tessuti fogliari responsabili della riflessione della radiazione incidente

2. la disidratazione dei tessuti e il danneggiamento dei pigmenti fotosintetici sono le cause principali dell’aumento della riflettanza nello SWIR e nel rosso visibile rispettivamente

3. nel bosco misto tendente alla gariga sono stati rilevati segnali di recupero della vegetazione già a due mesi dagli incendi

4. nella pineta delle Cerbaie il primo evidente segnale di recupero è stato registrato a quasi un anno dall’incendio

(2)

189

5. a tre anni e due mesi dagli incendi campionati entrambe le coperture mostrano caratteristiche spettrali confrontabili a quelle antecedenti al fuoco, anche se la firma spettrale del bosco misto presenta delle leggere differenze di riflettanza soprattutto nel NIR (circa 2%), rispetto allo status iniziale 6. l’analisi temporale delle fasi successive al recupero dell’attività vegetativa ha

mostrato l’esistenza di fluttuazioni anche significative nell’infrarosso vicino e nell’infrarosso a onda corta; nel primo caso è possibile che abbiano influito le variazioni fenologiche stagionali, mentre nello SWIR il segnale, probabilmente, ha risentito oltreché degli stress idrici della vegetazione, anche della rimozione dei prodotti della combustione che può aver contribuito alla riflessione dell’energia incidente da parte del suolo sottostante.

La ricostituzione della vegetazione è stata valutata anche mediante una serie di indici di vegetazione sensibili al LAI (Leaf Area Index). Tali indici sono stati calcolati, sfruttando i valori di riflettanza ricavati dall’analisi spettrale, come funzioni basate sulle lunghezze d’onda del rosso visibile – NIR e dello SWIR – NIR.

Nel caso della regione di interesse relativa all’incendio “01_08” (“ROI_01_08”) è stato possibile stimare degli indici di vegetazione (famiglia PVI) che riducono il disturbo causato dalla riflessione della radiazione incidente da parte del suolo sottostante la pineta.

Da un’analisi qualitativa degli andamenti temporali di ciascun indice, nel periodo di osservazione 2001 – 2004, emergono le seguenti caratteristiche:

• in tutti i casi, a partire dalla data dell’incendio, il recupero della vegetazione è confermato dall’aumento del valore degli indici (rosso visibile – NIR), o dalla loro diminuzione (SWIR – NIR)

• nel bosco misto i VIs più lontani dall’incendio risultano sempre inferiori a quelli precedenti l’evento

• nella “ROI 01_08” i VIs più lontani dall’incendio equivalgono a quelli antecedenti, o addirittura li superano in qualche caso

• il MNLI e il “NLI” sono, tra gli indici del bosco misto e della pineta, quelli in cui il recupero della vegetazione risulta meno evidente

• la famiglia del PVI (PVI, WDVI, TSAVI), presente nella sola “ROI 01_08”, è caratterizzata da variazioni meno evidenti rispetto agli altri indici

(3)

190

• tra gli indici per ridurre il disturbo del suolo, studiati in entrambe le regioni di interesse (SAVI, MNLI, SAVI*SR), quello che ha scandito il recupero della vegetazione in maniera più netta è il SAVI*SR.

Al fine di valutare gli effetti degli incendi e la ripresa della vegetazione, sono stati ricavati due indicatori normalizzati detti di effetto (IEN) e di recupero (IRN).

L’andamento dell’indicatore IRN, sistematicamente di poco inferiore rispetto a IEN, suggerisce che la vegetazione del Monte Castellare ha subito danni consistenti (“SR” molto elevato nello spazio SWIR – NIR), non del tutto recuperati a distanza di circa tre anni dalla data dell’incendio.

Tramite il rilevamento sul campo, infatti, è stata presa visione del fatto che le fiamme abbiano interessato tutto lo spessore della copertura boschiva e arbustiva, inoltre le piante rigermoglianti non hanno ancora raggiunto le dimensioni tipiche degli stadi maturi.

Gli indicatori IEN e IRN calcolati per la pineta mostrano che il recupero, a distanza di quasi tre anni, è pressoché completo.

L’incendio “01_08”, nella sua vastità, è stato meno distruttivo di quello dell’ANPIL Monte Castellare, infatti, in questo caso, l’indice “SR” è moderatamente maggiore degli altri VIs all’infrarosso. In aggiunta, la riflettanza misurata nello SWIR dopo l’incendio, sebbene più alta nei confronti dei dati precedenti, nei confronti dell’altra regione di interesse è più bassa del 3% e del 6% nella bande ETM 5 e 7 rispettivamente.

I valori di riflettanza più recenti che si sovrappongono a quelli iniziali, in tutto lo spettro ETM, e l’indicatore IRN quasi sempre analogo o maggiore a quello IEN, per tutti i VIs analizzati, suggeriscono un recupero perlopiù completo della pineta.

L’indagine sul campo ha permesso di osservare che l’incendio “01_08” ha interessato prevalentemente il sottobosco, mentre diversi nuclei di alberi ad alto fusto sono scampati alla distruzione. In questo caso il recupero del sottobosco può aver ristabilito delle condizioni spettrali analoghe a quelle precedenti l’incendio. Non si deve trascurare il fatto che molti degli ettari di bosco bruciati appartenevano alla riserva Statale di Montefalcone. Al recupero di quest’area senz’altro hanno contribuito le opere di manutenzione eseguite dal Corpo Forestale dello Stato.

Riferimenti

Documenti correlati

La parte restante del capitolo 3 è dedicata alla descrizione delle caratteristiche delle sorgenti e dei ricevitori di radiazione infrarossa scelte per la realizzazione del

Piante di eucalipto deperenti attaccate da Phytophthora

Buoni risultati sono stati ottenuti anche nella stima della risposta emodinamica: dal confronto con i tre metodi già noti alla letteratura (descritti nel cap. 2) si

German nationality is lost by release from citizenship upon request if a person has applied for the acquisition of a foreign nationality and when the conferment of this nationality

Proprio l’esperienza dell’amore alla fine del ’17, quando tutte le forze leopardiane sono entrate in fervido ed eccitato movimento, viene a congiungere

Fissando dunque la frequenza del chopper a 130 Hz abbiamo misurato la fotocorrente circolante nel nostro SHAB in risposta al segnale generato dalla radiazione di corpo nero a 300 K

Il sistema è in grado di fornire immagini in 14 canali spettrali: 3 nel visibile ed infrarosso vicino (VNIR), con risoluzione spaziale di 15 m, 6 nell’infrarosso (SWIR)

• Le due righe dell’O I a 1.1287 µm e del C I a 1.1330 µm sono spesso osservate con un unico profilo; la riga risultante può mostrare una notevole evoluzione nel tempo dovuta al