Il modello in cui si è considerato il rinfianco estradossale sul contorno della volta ammette soluzione fino ad carico accidentale uniformemente distribuito di 200 kg / m

CONCLUSIONI

Per poter essere in grado di recuperare l’enorme patrimonio edilizio storico cui le volte in muratura appartengono è indispensabile un apprendimento dell’argomento acquisito con moderne tecniche di modellazione rivolte anche a stimolare la percezione di funzionamenti intuiti in passato in modo empirico.

In questo elaborato è stato tracciato un ideale percorso volto alla comprensione dei molteplici aspetti tecnico- ingegneristici inerenti alla costruzione ed al consolidamento di archi e volte.

Dai modelli in cui si è schematizzato il solo padiglione al quale, successivamente, sono stati aggiunti i rotoli, si è evinto che queste configurazioni non sono in grado di far fronte al peso proprio ed a quello del riempimento di estradosso. Le parti deboli in cui la funicolare dei carichi esce dallo spessore della volta è situata all’estradosso, nella zona compresa tra l’imposta e le reni.

Il modello in cui si è considerato il rinfianco estradossale sul contorno della volta ammette soluzione fino ad carico accidentale uniformemente distribuito di 200 kg / m

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Il contributo fondamentale del rinfianco era stato percepito dai costruttori antichi mediante l’osservazione e la percezione del funzionamento, processo che ha portato alla realizzazione di opere aventi un grado di evoluzione sempre maggiore.

Per ridurre il peso complessivo del riempimento estradossale passivo esteso fino alla quota di posa del pavimento sono state introdotte otto lunette e due unghie.

Quest’ultime hanno anche la funzione di mutare il funzionamento globale dell’opera per quanto concerne la ripartizione delle spinte sui muri di imposta. Gli spicchi di padiglione al di sotto delle unghie appaiono sostanzialmente scarichi per cui i carichi verticali sono ripartiti sui due muri di imposta adiacenti.

Nella volta posta a copertura dei locali ristorante in un edificio situato a Pisa in piazza dell’Arcivescovado le unghie e le lunette consentono una riduzione del riempimento passivo da 24 a 16 tonnellate, senza originare modificazioni nell’andamento della curva delle pressioni.

La modellazione mostra un carico accidentale massimo di 200 . La necessità di un cambiamento di destinazione d’uso e la presenza di un evidente quadro fessurativo hanno indotto alla realizzazione di un intervento di rinforzo.

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Esso è stato eseguito rimuovendo il riempimento incoerente e sostituendolo con un calco di calcestruzzo alleggerito armato appoggiato su di uno strato soffice posto sull’estradosso delle mezzane della volta.

In questo modo la volta è stata sgravata dai carichi accidentali che sono così applicati all’estradosso del calco ed è tenuta in forza dai soli carichi permanenti (calcestruzzo armato compreso) che equivalgono a quelli originari.

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Tenuto conto della rigidezza del calco in calcestruzzo armato, di quella della volta e del letto deformabile interposto, si evince dalla modellazione agli elementi finiti che l’incremento di carico che si trasferisce alla vecchia volta quando il calco è sollecitato da un sovraccarico utile di 500 oscilla dal 2 al 7% a seconda delle caratteristiche di deformabilità del letto. Il calco peraltro è capace di sopportare da solo il sovraccarico, quando le murature perimetrali sono in grado di fornire un incastro, grazie all’entità dei carichi su esse gravanti.

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È quindi così possibile rinforzare questo tipo di voltine, di per sé molto deboli, fino a renderle capaci di sovraccarichi, anche concentrati, molte volte superiori a quelli compatibili con la loro sicurezza senza incrementi di pesi propri e contemporaneamente realizzando diaframmi di connessione fra le pareti.

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