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3274 del 20 marzo 2003, con cui sono state approvate nuove norme per la progettazione in zona sismica ed una nuova classificazione sismica del territorio italiano

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Introduzione

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Introduzione

L’8 maggio 2003 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, con cui sono state approvate nuove norme per la progettazione in zona sismica ed una nuova classificazione sismica del territorio italiano. Essa intende innovare profondamente le norme tecniche adottando, in modo omogeneo per tutto il paese, soluzioni in linea con il sistema di normative già definito a livello europeo (Eurocodice 8, UNI EN 1998).

L’Eurocodice 8 costituisce un sistema integrato di norme per la progettazione antisismica di edifici, ponti serbatoi, torri, fondazioni ed opere geotecniche e per la valutazione della sicurezza e l’adeguamento di strutture esistenti. I principi ed i metodi adottati dall’EC 8 sono in completa armonia con quelli contenuti nelle norme dei Paesi a più alta attività sismica, quali USA, Giappone e molti dei paesi dell’America latina ed Asia del Sud-Est.

Una delle differenze sostanziali tra le norme di nuova generazione, quali l’EC8, e quelle precedenti, improntate a considerare il sisma come una forza orizzontale uguale ad una determinata quota dei carichi verticali, consiste nell’abbandono del carattere semplicistico (sia nell’impostazione che nell’analisi) a favore di una impostazione esplicitamente prestazionale, nella quale gli obbiettivi della progettazione che la norma si prefigge vengono dichiarati, ed i metodi utilizzati allo scopo (procedure di analisi strutturale e di verifica degli elementi) vengono singolarmente giustificati. Il vantaggio di questa impostazione è duplice: fornisce al progettista l’obbiettivo finale ed il controllo di ogni singola operazione e consente alla Committenza, comunque intesa, di graduare le prestazioni richieste all’opera in

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Introduzione

7 corso di progettazione in relazione ad esigenze specifiche di natura sociale ed economica.

La nuova norma persegue una sostanziale ridefinizione del rischio sismico, estendendo la classificazione di rischio sismico anche a quelle zone precedentemente escluse ma teatro di terremoti con effetti disastrosi (si pensi a San Giuliano di Puglia), con essa infatti tutto il territorio nazionale viene diviso in zone sismiche contrassegnate da un differente parametro atto a definire il terremoto, l’accelerazione orizzontale massima al suolo.

La O.P.C.M. 3274/03 è stata oggetto di modifiche ed interpretazioni che hanno trovato luogo nella O.P.C.M. 3431/05, la quale a sua volta, è stata di seguito integrata nel D.M. 14/09/05 Norme tecniche per le costruzioni, testo organico che sostanzialmente raccoglie, unifica e razionalizza le normative tecniche nel campo delle opere civili.

Scopo della tesi

Lo scopo della presente tesi di laurea è proporre un Progetto di recupero ed adeguamento sismico di un edificio storico rurale situato pressi dell’ospedale di Cisanello a Pisa. Questa esigenza nasce dal processo di espansione, attualmente in atto, di tale complesso che andrà, in un futuro prossimo, ad inglobare l’edificio oggetto dello studio; ciò accadrà poiché lo stabile, attualmente dimesso e lasciato in stato di totale abbandono, è situato proprio in adiacenza al comprensorio.

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Introduzione

8 L’immobile è attualmente posto sotto sequestro dalle autorità giudiziarie per ragioni igienico-sanitarie: esso mostra, infatti, carenze da svariati punti di vista (strutturale, impiantistico, funzionale ecc..) oltre che un degrado generalizzato. Malgrado ciò, le scelte progettuali dei tecnici del Azienda Ospedaliera Pisana si sono rivolte verso un recupero del fabbricato che, tra l’altro, è sottoposto a vincolo posto dalla Soprintendenza dei beni culturali e su di esso vige il divieto di abbattimento. Il fabbricato, anche se di scarsa rilevanza artistica, ricopre un ruolo d’interesse storico secondo la nuova normativa sui beni vincolati (D.L. n. 42/2004 “Codice di beni culturali e del paesaggio”): esso, infatti, è gia presente nel catasto leopoldino del 1749 come edificio rurale, successivamente, con l'aggiunta di ulteriori annessi, la sua destinazione d'uso è mutata in foresteria, funzione che ha svolto fino a qualche decennio fa quando lo stato di degrado sopraggiunto ha fatto sì che venisse abbandonato. In seguito l’edificio è stato occupato abusivamente da ignoti, fino a quando non è stato posto sotto sequestro dagli organi giudiziari.

L’immobile si presenta funzionalmente inadatto ad usi direttamente legati all'attività medica; dato, però, che il complesso ospedaliero prevede svariate attività di ausilio, che gravitano intorno a quella medica, per la costruzione è stata sviluppata, coerentemente al piano di zona del complesso Ospedaliero, una destinazione d’uso ben precisa: uffici per la gestione dell’Ospedale, in sintonia con ciò che è stato previsto per gli edifici situati nel medesimo lotto. L’edificio in esame, infatti, verrà a costituire insieme ai suddetti fabbricati, di futura costruzione, un lotto amministrativo-gestionale con una propria autonomia dal complesso ospedaliero secondo la pianificazione concepita per l’intero comprensorio.

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