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(1) . RASSEGNA STAMPA 05-06-2018 1. LA STAMPA Terra bruciata nell'habitat del tumore con l'immunoterapia 2. PHARMA KRONOS Aiom, medicina di precisione impone nodo sostenibilità 3. LA STAMPA.IT In Italia la lotta al cancro costa 19 miliardi di euro 4. LA REPUBBLICA Se il tempio dell'oncologia si inchina all'umano 5. GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO La Grillo teme i tagli al sistema sanitario «I vaccini? 6. LIBERO QUOTIDIANO La ministra Grillo frena sul no ai vaccini: «Seguiremo il contratto» 7. ADN KRONOS Salute: Grillo, sinergia col Mef per invertire rotta finanziamenti 8. QUOTIDIANO SANITÀ Governo. Si è insediata la nuova ministra della Salute. Passaggio di consegne tra Lorenzin e Grillo 9. MESSAGGERO Liste d'attesa e fondi per il personale la Sanità riparte con il piano-pazienti 10. CORRIERE DELLA SERA Sanità, oltre 800 offerte in Europa 11. DOCTOR 33 Boom di sinistri dopo legge Gelli. Le Asl li aprono ogni volta che trattano risarcimenti 12. STAMPA Dieta mediterranea sì, ma con l'occhio al microbiota 13. STAMPA I "pezzi" di Dna che ingannano anche la morte.

(2) IMMUNONCOLOGIA.

(3) IMMUNONCOLOGIA.

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(5) 04-06-2018. http://www.lastampa.it/2018/06/04/scienza/in-italia-la-lotta-al-cancro-costa-miliardi-di-euro-allanno-HdlNwrria3PbbwTKC2eygP/pagina.html. In Italia la lotta al cancro costa 19 miliardi di euro all’anno. Italia tra i Paesi più all’avanguardia per le cure. Ma occorre ottimizzare ancor di più le risorse. Il messaggio degli oncologi italiani dell’AIOM al congresso ASCO di Chicago. DANIELE BANFI. Ogni anno il nostro Paese spende 19 miliardi di euro nella cura del cancro. A differenza di quanto si possa pensare però solo il 25% di questa cifra finisce in farmaci. Con il passare del tempo -complice l’avvento di terapie sempre più mirate e costose- la cifra aumenta ad un ritmo di 400 milioni all’anno. Sino ad oggi, complice il fondo fortemente voluto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), il sistema sanitario italiano è riuscito a garantire a tutti i cittadini i farmaci anti-cancro innovativi. Complice però l’incremento della spesa, sarà sempre più fondamentale che il sistema diventi efficiente. A lanciare il messaggio sono gli oncologi dell’AIOM riuniti in questi giorni a Chicago in occasione del congresso ASCO. Solo il 25% della spesa è costituita dai farmaci «I costi associati alle patologie tumorali in Italia -spiega Giordano Beretta, presidente eletto AIOM- sono stati pari a 18,9 miliardi di euro nel 2015, il 57% rappresentato dai costi diretti (per assistenza primaria, ambulatoriale, ospedaliera, pronto soccorso, follow up e farmaci) e il 43% costituito dalle perdite di produttività legate a mortalità, disabilità e pensionamento anticipato. Queste uscite sono destinate ad aumentare, perché il cancro è soprattutto una malattia della terza età. Nel 2017 sono state stimate nel nostro Paese circa 369mila nuove diagnosi di cancro: più del 50%, cioè oltre 184mila casi, riguarda proprio gli anziani. E l’Italia, con una quota di over 65 pari al 22%, è il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone». Italia, Paese all’avanguardia nella cura dei tumori Numeri alla mano il nostro Paese si dimostra all’avanguardia nella cura di parecchi tumori. In particolare la sopravvivenza a 5 anni è più alta rispetto a quella dei Paesi dell’Europa centrale e settentrionale. Dato evidente nei cinque tumori più frequenti: colon (Italia 65,5%; Europa Centrale 60,5%; Europa Settentrionale 59%), seno (rispettivamente 87,1%; 83,9%; 84,7%), prostata (91,5%; 88%; 84,9%), polmone (15,8%; 14,8%; 12,2%) e vescica (79,5%; 67,9%; 73%). Ma per confermare e migliorare questi risultati nel futuro occorrerà un maggiore impegno.. La strada per continuare a rimanere all’avanguardia Come spiega Stefania Gori, presidente AIOM, «serve più impegno da parte di tutti perché il nostro sistema universalistico continui a rendere possibile a tutti l’accesso alle cure migliori. I clinici con l’applicazione rigorosa dei criteri di appropriatezza prescrittiva, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) premiando la reale innovazione e rendendo disponibili le nuove molecole nel più breve tempo possibile, le Regioni con la realizzazione effettiva delle Reti oncologiche, i pazienti e i cittadini aderendo ai programmi di screening e seguendo stili di vita sani, e l’industria.

(6) favorendo la ricerca e mettendo a disposizione i farmaci a prezzi equi. È necessario anche uno sforzo di ricerca clinica indipendente, finanziata dalle agenzie nazionali e dai sistemi sanitari, atta a individuare strategie terapeutiche che ottimizzino l’impiego di questi farmaci. Serve quindi un’alleanza fra tutti gli attori coinvolti»..

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(8) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Giuseppe De Tomaso Tiratura: 29504 - Diffusione: 22342 - Lettori: 452000: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 3 foglio 1 Superficie: 11 %.

(9) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Pietro Senaldi Tiratura: 75105 - Diffusione: 25982 - Lettori: 215000: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 6 foglio 1 Superficie: 22 %.

(10) 04-06-2018 Lettori 80.400 http://www.adnkronos.com/. Salute: Grillo, sinergia col Mef per invertire rotta finanziamenti In taxi al ministero per passaggio consegne con Lorenzin. Roma, 4 giu. (AdnKronos Salute) - E' arrivata in taxi il neoministro della Salute, Giulia Grillo, al dicastero di lungotevere di Ripa a Roma, dove oggi è avvenuto il passaggio di consegne con Beatrice Lorenzin. "Questo sarà un periodo di gestazione necessario per avviare un lavoro finalizzato a trovare una sinergia in particolare col Mef, che e' la mia grande preoccupazione perché voglio difendere il sistema pubblico, invertendo la rotta dei finanziamenti di questi ultimi anni". Queste le prime parole di Grillo al termine dell'incontro col ministro uscente."C'è stato un vero e proprio passaggio di consegne che ho molto apprezzato - ha aggiunto - Lorenzin mi ha illustrato le misure intraprese e quelle che transitano per essere completate nella nuova legislatura, come alcuni decreti attuativi sulla responsabilità medica, l'intervento sul nomenclatore tariffario e le relative coperture economiche. Ci sono poi dossier su nomine in scadenza con una certa urgenza. Mi trovo subito a prendere atto di quello che c'è da fare e inizieremo ad attuare il contratto di governo, cercando di capire come calare la parte nuova con quello che c'è da completare. Spero in un rapporto sinergico col Mef, in vista della legge di bilancio, in collaborazione anche con la Lega"..

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(143) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Virman Cusenza Tiratura: 143384 - Diffusione: 114339 - Lettori: 1041000: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 9 foglio 1 / 2 Superficie: 45 %.

(144) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Virman Cusenza Tiratura: 143384 - Diffusione: 114339 - Lettori: 1041000: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 9 foglio 2 / 2 Superficie: 45 %.

(145) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Luciano Fontana Tiratura: 326768 - Diffusione: 308275 - Lettori: 2136000: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 35 foglio 1 Superficie: 19 %.

(146) 05-06-2018  . LETTORI 15.000.   http://www.doctor33.it/politica‐e‐sanita/ . Boom di sinistri dopo legge Gelli. Le Asl li aprono ogni volta che trattano risarcimenti Boom di sinistri aperti e potenziali contenziosi per gli anestesisti, e forse non solo per loro. La causa sembra essere la legge Gelli-Bianco, proprio quella che doveva tenere lontane le preoccupazioni a suon di dimostrazioni di aver seguito le linee guida. Invece non sembra così almeno per gli anestesisti: i 10 mila italiani hanno un osservatorio costituito dal sindacato Aaroi-Emac che tiene d'occhio l'andamento delle polizze e i sinistri degli assicurati, inclusi i contenziosi civili e penali che si aprono. Proprio Aaroi con il broker Aon ha presentato a Saqure 18 una ricerca sul trend dei contenziosi 2017, con risultati inquietanti. L'inquadramento dello scorso anno conferma che i primi 3 mesi erano stati "piatti" o anzi con contenziosi in calo: i sinistri erano in calo dal 2010 (quando coinvolgevano il 6,5% degli anestesisti, ora il coinvolgimento era sceso al 3,5%). Dal 1° aprile, data di entrata in vigore della legge Gelli-Bianco il trend si è invertito e c'è un aumento vorticoso di sinistri aperti che coinvolgono i professionisti, anche tanti per uno stesso evento: si è passati da 384 sinistri nel 2016 a 603 del 2017, con un salto del 57%. Il trend denuncia un andamento esattamente contrario dagli obiettivi che la legge 24/17 sulla sicurezza delle cure dichiarava di prefiggersi, almeno per l'anestesista. Qual è il motivo? L'articolo 13 della legge Gelli-Bianco dice che l'azienda ospedaliera o sanitaria deve comunicare al dipendente che è in corso un contenzioso dove si mette in gioco la sua responsabilità. E lo deve far sapere non solo quando il contenzioso è giudiziario (penale o civile) ma anche quando intraprende trattative stragiudiziali. «Il fatto che la legge imponga tempi ristrettissimi per l'invio di queste comunicazioni, unito alla sanzione prevista per le strutture sanitarie in caso di omissione tardiva o incompletezza della comunicazione , ha indotto gli ospedali ad applicare indiscriminatamente la norma, coinvolgendo decine e decine di medici in ogni singolo sinistro, con situazioni kafkiane che arrivano a interessare in un unico sinistro l'intera équipe di anestesisti rianimatori di un ospedale», afferma Alessandro Vergallo presidente Aaroi Emac. Non solo. «Da aprile 2017 -continua Vergallo- siamo sommersi da parte delle Aziende di richieste di relazioni scritte su specifici casi clinici senza che i professionisti possano sapere esattamente a che cosa andranno incontro dopo averle firmate». «Aaroi Emac ed Aon hanno avviato un approfondimento che ha l'obiettivo di analizzare i motivi di questa tendenza»,.

(147) dice Franco Marinangeli, Presidente del Meeting SAQURE 2018 «Cercheremo di capire se le denunce sono fatte per reali motivi o se risentono di motivazioni meramente strumentali ad un fine risarcitorio che prescinde dall'effettivo avvenuto danno per malpractice». Per pianificare azioni a difesa dei colleghi «sarà inoltre necessario allargare le analisi dei dati», tanto più in quanto si evidenzia che lavorare in ospedali piccoli e del Sud in media è più rischioso. I 1382 sinistri catalogati nel database di oltre 10.500 medici, confermano una maggior incidenza in strutture tra 120 e 500 letti. «Ma facendo riferimento al parametro 'normalizzato' di 1.000 posti letto evidenzia Marinangeli- risultano più coinvolti sgli ospedali di minori dimensioni, perché hanno un'incidenza maggiore sia di eventi avversi che di sinistri aperti: 7 eventi ogni 1.000 posti letto (rispetto ai 5 dei medi e ai 4 dei grandi ospedali) e 9 denunce di sinistro (contro le 8 dei medi e 6 dei grandi ospedali)». Gli incidenti possono accadere soprattutto in sala operatoria al momento dell'induzione dell'anestesia, nel suo mantenimento e nel post-operatorio. Negli ultimi anni iniziano ad essere coinvolti anestesisti che lavorano nell'ambito della terapia del dolore, esposti a possibili inadempienze rispetto alla legge 38/2010 che ha normato il diritto del paziente a ricevere adeguato sollievo dal dolore..

(148) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Maurizio Molinari Tiratura: 0 - Diffusione: 0 - Lettori: 0: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 31 foglio 1 Superficie: 22 %.

(149) 05-GIU-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Maurizio Molinari Tiratura: 0 - Diffusione: 0 - Lettori: 0: da enti certificatori o autocertificati. da pag. 32 foglio 1 Superficie: 6 %.

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