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Lettera aperta a Filippo Anelli Caro Filippo, è

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Academic year: 2021

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1 Lettera aperta a Filippo Anelli

Caro Filippo,

è a tutti nota l’azione intrapresa dall’Ordine che mi onoro di presiedere in difesa dei principi e valori deontologici connessi al concreto esercizio della professione medica e del loro dovuto rispetto da parte degli iscritti e, nondimeno, delle strutture di cura in cui si trovano ad operare.

La C.C.E.P.S., Giudice del deontologico, ha potuto confermare gli anzidetti principi anche in occasione delle decisioni rese sui procedimenti disciplinari attivati da quest’Ordine, iniziative che “qualcuno tra noi” ha qualificato come un intervento “a gamba tesa” e - pur non essendone associato - ha sentito il bisogno di dissociarsene pubblicamente bollandolo come “un uso un po’ troppo disinvolto ed inappropriato dello strumento ordinistico disciplinare”.

E dire che l’oggetto “deontologico” di quei procedimenti riguardava temi quali la delegabilità di atti medici quale ordinario assetto e modello organizzativo di intervento nel settore dell’emergenza-urgenza, di certo contrastante con quei principi deontologici involgenti la “diretta specifica, esclusiva e non delegabile competenza del medico”

involgente la “prescrizione” che necessariamente deve far seguito ad una diagnosi, che, a sua volta, proprio in quanto tale, è anch’essa “una diretta, esclusiva e non derogabile competenza del medico ed impegna la sua autonomia e responsabilità”.

Sono, questi citati, i principi cardine che trovano genetico conio nei nostri Codici Deontologici e, nell’attuale, negli articoli di riferimento che noi tutti ben conosciamo e dai quali le citazioni sono letteralmente estrapolate.

La Commissione Centrale, nelle sue decisioni sul tema, ha inequivocabilmente affermato che “le determinazioni ASL relative ai protocolli operativi di cui trattasi, pur trovando supporto nell’atto regionale, si pongono in contrasto con il codice Deontologico” e ribadito che “ il rapporto di impiego e l’esercizio dell’attività professionale coesistono in posizione parallela, nel senso che il vincolo della subordinazione derivante dal rapporto di pubblico impiego non esclude, ma anzi presuppone, la continuità della prestazione professionale soggetta ai vincoli di natura deontologica ed alla vigilanza dell’Ordine professionale di appartenenza”. (C.C.E.P.S. decisioni n. 72,73,74,75,76,77,78, 79,80/2017).

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2 Eppure quel qualcuno tra noi, che pur nella sua qualità di Presidente di Ordine, si è permesso di pubblicamente conferire patenti di inappropriatezza, disinvoltura oltre che di

“fallosità” di intervento (“gamba tesa”) della azione di altro Ordine fondata su quei principi, si è spinto, nella medesima occasione e su quella tematica, ad affermare che

“l’Ecg a distanza e la somministrazione di farmaci, ad esempio, l’infermiere può farli, in consulto telefonico con il medico”.

Quel qualcuno, caro Anelli, non solo è, legittimamente, tra noi, quale Presidente di Ordine, ma, resa da Te nota la lista FNOMCeO, scopro oggi, con sorpresa, che quel qualcuno è fra Voi si spera non prescelto in virtù dell’essere stato non certo un araldo deontologico nell’occasione sottolineata, per i particolari contenuti di quei messaggi sopra evidenziati, affidati alla stampa a mezzo di una intervista concessa all’edizione locale di un quotidiano nazionale in data 22 marzo 2017. Messaggi - per usare le stesse espressioni ricevute - un po’ troppo disinvolti ed inappropriati come strumento di affermata critica dissociativa nei confronti di un altro Ordine e costituenti un intervento a gamba tesa rispetto alla censurata azione di quest’ultimo, legata alla tematica dell’indelegabilità di atti medici quali diagnosi e prescrizione.

Sono certo tu non sapessi quanto ora evidenziato e confido – non solo da parte mia- che ciò possa essere stato un semplice infortunio comunicativo di quel qualcuno e che quell’isolato episodio - pur deontologicamente dissonante - non possa e non potrà significare nulla rispetto agli obiettivi di precisa difesa dei principi deontologici e di autonomia che ci si è impegnati a perseguire anche come propri della FNOMCeO – e quindi della Tua lista tutta così come espressa e formata – tutta chiamata – senza eccezione alcuna - a darne attuazione in riferimento al riconosciuto primato dei valori deontologici e della loro dovuta osservanza tramite gli “Ordini professionali ai quali sono attribuiti poteri finalizzati ad assicurare la conformità delle condotte degli iscritti e norme e principi per il corretto svolgimento delle professioni sanitarie posti nell’interesse pubblico” (C.C.E.P.S. decisioni n. 72,73,74,75,76,77,78, 79,80/2017).

Dott. Giancarlo Pizza

Presidente OMCeO di Bologna

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