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IV. Strategie di traduzione

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IV.

Strategie di traduzione

§ IV. 1 La traduzione

Tradurre consiste nel produrre nella lingua di arrivo il più vicino equivalente naturale del messaggio nella lingua di partenza, in primo luogo nel significato, e in secondo nello stile. Questo tipo di definizione riconosce la mancanza di qualsiasi corrispondenza assoluta, ma puntualizza l’importanza di trovare l’equivalenza più vicina.1

La dinamica del processo traduttivo si articola in varie fasi, che aiutano il traduttore a sciogliere le strutture più complesse, che si possono incontrare in un corpus testuale. La “analisi del testo traduttologica”2 si basa sull’identificazione degli elementi di maggiore rilievo informativo, utili nella programmazione di una strategia traduttiva, che il traduttore elabora secondo il tipo di difficoltà del testo in lingua originale che si trova ad affrontare. Dopo una prima fase ricettiva, in cui il traduttore compie una prima lettura del testo, formandosi un’idea generale delle informazioni veicolate, e tentando di interpretare il testo tramite un’analisi a livello macro- testuale (tipologia di testo, contesto culturale, funzione comunicativa), si passa alla fase produttiva, in cui si cercano, a livello micro- testuale, le strutture nella lingua di arrivo più vicine, semanticamente parlando, a quelle del testo in lingua originale.3 In questa fase la traduzione può incontrare problemi linguistici, dovuti alla differenza delle strutture linguistiche delle due lingue, come spesso avviene nel caso della traduzione tedesco- italiano, in campo morfologico- sintattico, nonché semantico.4

1 Nida 1995

2 Cinato Kather 2011 3 Kautz 2002

4 Segue una terza fase di revisione del testo prodotto. Per ulteriori approfondimenti concernenti l’analisi

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Il procedimento traduttivo può seguire due stili di traduzione, ovvero la traduzione letterale, tipica dei testi specialistici, e la parafrasi (o traduzione di senso).5 Nel caso della traduzione di un testo narrativo, il traduttore è solito optare per il secondo tipo di orientamento, tentando dunque una

rielaborazione della formulazione dell’originale per tradurne il potenziale semantico in una forma che non sia marcata dal punto di vista pragmatico e che soddisfi le aspettative dei nuovi destinatari.6

Nonostante la traduzione sia un’operazione specifica, che varia a seconda dei testi tradotti, le traduzioni tendono a presentare caratteristiche particolari, i cosiddetti “universali traduttivi”, ovvero tratti comuni (parlando di strategie traduttive), che li differenziano dagli originali, come la tendenza a seguire la struttura della fonte (legge dell’interferenza).7

§ IV.2 Strategie di traduzione utilizzate durante l’analisi del testo

Durante l’analisi del romanzo tedesco della scrittrice U. Haas, Freispruch für Medea, ho proceduto nell’osservazione dei contenuti linguistici del racconto attraverso i livelli di descrizione linguistica, partendo dall’osservazione della macrostruttura del corpus testuale, fino a giungere al livello morfologico e lessicale. Per superare le divergenze riscontrate nelle strutture linguistiche delle due lingue, ho dovuto ricorrere ad alcune strategie di traduzione, ovvero gli strumenti tipici della rielaborazione del testo nel processo traduttivo che segue l’orientamento della parafrasi, che mi hanno

5cfr. Barone, Bruti, Foschi Albert, Tocco 2011

6 Scarpa 2008 7 Baker 1993

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permesso di trovare in italiano strutture equivalenti, al fine di veicolare i significati semantico- comunicativi delle espressioni tedesche, e di rendere il testo di arrivo scorrevole per un lettore di madrelingua italiana. Per questo scopo, ho basato la mia analisi sulle seguenti strategie di traduzione: esplicitazione, semplificazione, compensazione.8 Tali procedimenti si sono rivelati appropriati nei casi in cui una traduzione prettamente letterale degli elementi linguistici del testo originale tedesco appariva insufficiente per una trasposizione esaustiva, nella lingua di arrivo, del senso globale veicolato dal testo di partenza. Si è reso pertanto indispensabile il ricorso a determinate strategie, che affrontassero il problema del residuo traduttivo, inteso come materiale linguistico della lingua di partenza, che non trova una corrispondenza immediata nelle strutture della lingua di arrivo.

 IV. 2. 1 Esplicitazione

L’esplicitazione è il processo di introdurre informazioni nella lingua ricevente che sono presenti solo in senso implicito nella lingua emittente, ma che possono essere derivate dal contesto o dalla situazione.9

Essendo una modifica traduttiva della categoria delle aggiunte, l’esplicitazione si applica nei casi in cui vi sia una mancata corrispondenza tra le unità lessicali dei due testi, situazione assai frequente, aumentando il livello di esplicitezza del testo tradotto.10 Nel caso del processo traduttivo, che coinvolge il tedesco come lingua di partenza e l’italiano come lingua di arrivo, è frequente l’aggiunta di connettivi (avverbi, forme verbali infinitive), dato che la lingua italiana esplicita i nessi logico- semantici, mentre

8 Cinato Kather 2011 9 Vinay e Darbelnet 1958 10 Barhudarov 1975

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nella lingua tedesca le frasi tendono a essere giustapposte.11 Talvolta è opportuno, dunque, modificare il numero dei costituenti della frase della lingua di partenza, aumentandoli nella lingua di arrivo, affinché il significato venga adeguatamente spiegato, e l’informazione si traduca nella nuova lingua senza perdere le sue peculiarità, evitando le ambiguità semantiche. L’utilizzo di questo espediente può, tuttavia, fare apparire la traduzione ridondante rispetto al testo originale, proprio a causa della tendenza a esplicitare che, in molti casi, non è dovuta a una necessità oggettiva nel passaggio da una lingua all’altra, ma a una propensione spontanea del traduttore:

Il processo d’interpretazione eseguito dal traduttore sull’originale potrebbe portare a una traduzione più ridondante rispetto al prototesto. Tale ridondanza è esprimibile da un aumento del livello di esplicitezza coesiva nel testo tradotto. Questa argomentazione può essere definita «ipotesi dell’esplicitazione», che postula un’osservabile esplicitezza coesiva passando da prototesto a testo tradotto indipendentemente dall’aumento attribuibile a differenze tra i due sistemi linguistici e testuali implicati. Ne consegue che l’esplicitazione è qui considerata come intrinseca al processo di traduzione.12

 IV. 2. 2 Semplificazione

Per semplificazione linguistica, proponiamo di intendere il processo secondo cui a un elemento, forma o struttura X di una certa lingua o varietà di lingua si sostituisce/contrappone/paragona un corrispondente elemento, forma o struttura Y della stessa lingua o varietà di lingua o di un’altra lingua o varietà di

11 Cinato Kather 2011 12 Blum- Kulka 1986

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lingua, tale che Y sia di più immediata processabilità, cioè più facile, più agevole, meno complesso, meno faticoso, meno impegnativo cognitivamente ecc. 13

Questa procedura prevede la riduzione del numero dei costituenti che si trovano nella frase della lingua di partenza, per eliminare quegli elementi sintattici che possono apparire ridondanti nella lingua di arrivo (nel passaggio dal tedesco all’italiano, ad esempio, si omette solitamente la particella del pronome personale soggetto, che non viene tradotta, poiché la sua pregnanza informativa in italiano è inclusa nel predicato, fatta eccezione per i casi in cui si voglia dare marcatezza alla frase, o vi sia pericolo di ambiguità).14 È talvolta necessario utilizzare l’eliminazione, nei casi in cui un vocabolo della lingua di partenza (solo se esso non ha alcuna rilevanza all’interno del contesto semantico, ovvero se la sua omissione non influisce sul significato o sulla forza espressiva della frase) non trovi una giustificazione culturale una volta tradotto nella lingua di arrivo, e non abbia pertanto alcun significato pragmatico per il lettore.

 IV. 2. 3 Compensazione

Per compensazione si intende la tecnica di recuperare il residuo traduttivo di caratteristiche importanti del prototesto approssimando i loro effetti nel metatesto usando mezzi diversi da quelli usati nel prototesto.15

Nel caso in cui non sia possibile tradurre le frasi della lingua di partenza in modo letterale, ovvero, non vi sia corrispondenza fra il significato veicolato dalla parola

13 Berruto 1990 14 Cinato Kather 2011 15 Hervey e Higgins 1992

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originale e quello del suo equivalente nella lingua di arrivo, è necessario fare appello alla tecnica della compensazione, che consiste nel trovare espressioni, che producano lo stesso effetto comunicativo, benché divergano nella loro struttura formale da quelle del testo originale,16 e talvolta anche nella loro posizione all’interno del contesto linguistico. Questo procedimento deve essere però utilizzato nel caso in cui si presentino determinate circostanze all’interno della struttura linguistica analizzata, ovvero, quando sussista il rischio di perdita semantica, causata dalla parziale o totale intraducibilità di alcuni elementi del testo originale, e non vi siano pertanto equivalenti che permettano una piena corrispondenza di significato fra le due lingue.17 Per superare tale impedimento traduttivo, è opportuno compensare la perdita semantica, trasmettendo la medesima informazione tramite un altro mezzo linguistico, proprio della lingua di arrivo. Il ricorso alla strategia della compensazione deve pertanto essere il frutto una ponderata analisi fra le relazioni delle caratteristiche dell’originale e quelle della traduzione, per determinare la sua effettiva utilità nel processo di traduzione,18 al fine di produrre un testo di qualità nella lingua di arrivo.

§ IV. 3 Livelli di analisi del testo

Di seguito mi soffermerò a osservare alcuni aspetti più rilevanti nelle strutture linguistiche tedesche, che possono risultare problematiche durante la traduzione in italiano, nonché illustrerò alcuni esempi pratici, tratti dal corpus del romanzo Freispruch für Medea, delle strategie sopramenzionate, da me applicate su determinati casi incontrati durante la traduzione del testo. Procederò partendo dal macro- livello formale e testuale, per poi passare al livello sintattico, e in seguito analizzare determinati aspetti del livello grammaticale (aggettivi, verbi, pronomi) e, infine, porre l’attenzione su talune osservazioni riguardanti alcuni aspetti del livello lessicale e morfologico.

16 Cinato Kather 2011 17 Barhudarov 1975 18 Crisafulli 1996

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 IV. 3. 1 Livello formale: la punteggiatura; uso della  lineetta, o trattino lungo19

«Segno paragrafematico costituito da un breve tratto orizzontale posto ad altezza media rispetto al rigo» (Corno 2008: 601), la lineetta può presentarsi da sola oppure, a differenza del trattino, in coppia, formando un segno composto da due elementi correlati, di cui il secondo può essere assorbito da un altro segno di interpunzione più forte (ad es., il punto fermo).20

La scrittrice all’interno del corpus del romanzo Freispruch für Medea fa un uso molto sobrio della punteggiatura, che si presenta come supporto al valore espressivo della narrazione, mettendo in evidenza l’intonazione degli enunciati e, segmentando questi, determina il ritmo dell’andamento narrativo. Per quanto concerne l’utilizzo del trattino lungo (lineetta), esso è molto frequente lungo le pagine del romanzo, in cui appare prevalentemente all’interno dei discorsi diretti dei personaggi (il trattino lungo si usa al posto delle virgolette dopo i due punti per introdurre un discorso diretto),21 ma si può trovare talvolta nel mezzo di un passaggio narrativo, in alternativa a virgole e parentesi tonde, come indicatore di un inciso, e per dare risalto a una determinata frase all’interno di un contesto sintattico:

19 Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti

segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino d’unione, con calco del francese trait-d’union: ‹-›) Essi differiscono invece tanto nella forma grafica quanto nelle funzioni: la lineetta ha un tracciato più lungo e sottile, il trattino «è più corto e ha più spessore, almeno nelle stampe più precise» (Mortara Garavelli 2003: 36); se la prima ha in genere il ruolo di separare, operando sia entro la stessa frase sia tra frasi diverse, il trattino breve serve invece a unire le parole tra le quali è inserito, agendo sia entro una stessa parola sia tra parole diverse. [Treccani, Enciclopedia dell’Italiano 2011]

20 Treccani, Enciclopedia dell’Italiano 2011 21 Accademia della Crusca 2004

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 Von Tieren, die dort in Reservaten oder auch frei lebten – vor allem über Wölfe, Löwen und Schweine – sprach sie, als handle es sich um menschliche Wesen.22

 Ihr Kern, die Burg, die Akropolis, der Felsenhügel kam ihr groß und unbesiegbar entgegen. Der Ort thronte – von allen Seiten fiel der Fels steil herab – und nur die Westseite öffnete den Eingang zu dem königlichen Haus des Aigeus.23

 Hatte sie früher den Mann als etwas Fremdes empfunden – wie der Vater damals mit seinen Gefährten ein anders Leben führte, – so hatte sie nie gehaßt.24

 War sie Jasons Opfer gewesen – der Held braucht die Opfer –, war sie nun im Begriff, ihren Sohn zu ihrem Abhängigen zu machen?25

Nella traduzione ho utilizzato la lineetta proprio con lo scopo di enfatizzare talune frasi, che nel testo tedesco trasmettono un determinato valore espressivo, che sembra però affievolirsi una volta che gli elementi linguistici vengono tradotti nei corrispettivi equivalenti della lingua italiana. Inserendo tali segmenti di enunciato entro una coppia di lineette, che si affianca alla punteggiatura presente nel testo originale, ho tentato di trasporre l’espressività della frase tedesca nella sua traduzione in italiano:

Medea sprang vom Bett auf und umarmte Viviane überschwänglich. Jasons kräftige Schultern tauchten in ihr auf. Spannung dort, keine aufgesetzte Geste.

Junge, männliche Stärke, die nur sich selbst gehörte.26 22 Freispruch für Medea, p. 28 23 Freispruch für Medea, p. 169 24 Freispruch für Medea, p. 175 25 Freispruch für Medea, p. 182 26 Freispruch für Medea, p. 59

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Medea balzò fuori dal letto e abbracciò Viviane esaltata. Le spalle possenti di Jason le riaffiorarono alla mente, piene di tensione, un gesto sincero, vero.

– forza giovane e virile, fine a se stessa –

 IV. 3. 2 Livello testo27

Il corpus del romanzo si presenta attraverso una struttura gerarchica, che prevede la ripartizione del testo narrativo in quattro macro- capitoli, che si suddividono ulteriormente in trentanove capitoli minori, senza che questi abbiano alcuna distribuzione regolare. Dopo la prefazione, in cui la scrittrice espone le proprie considerazioni sulla sua opera, e le motivazioni che hanno contribuito alla sua scelta di seguire un determinato percorso di trama narrativa, il contenuto del libro è dunque diviso in quattro parti principali, o meglio sezioni narrative, in cui la narrazione procede in un continuum narrativo, interrotto dalla numerazione dei capitoli minori, alcuni dei quali hanno come incipit brevi riassunti extra- testuali del contenuto delle pagine successive.

 IV. 3. 3 Livello sintattico

La sintassi della frase tedesca è uno dei problemi fondamentali (oltre a quello della ricerca del significato più appropriato delle parole tradotte) in cui si incorre durante la traduzione di un testo; ovvero l’individuazione dei costituenti di frase all’interno delle strutture sintattiche tedesche, spesso articolate in costruzioni complesse.

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Costituente in linguistica strutturale, l’analisi in c. immediati è la teoria secondo cui la frase non è una semplice successione di termini connessi l’uno all’altro, ma è formata da una combinazione di sintagmi, a loro volta costituiti da unità più piccole, e così via sino a giungere agli elementi minimi indivisibili.28

I modelli strutturali della lingua tedesca divergono nettamente da quelli della lingua italiana, ciò è dovuto al diverso posizionamento dei costituenti di frase nelle due lingue. Mentre in italiano si può arrivare a concludere, che SVO (soggetto, verbo, oggetto) è l’ordine dei costituenti in una frase standard, non marcata, in tedesco la posizione dei costituenti (Satzgliedstellung) rimane ancora oggi un argomento discusso, a causa dei diversi elementi linguistici che intervengono nella costruzione di una frase (e della struttura stessa della Verbalklammer, di cui parlerò in seguito), come la frequente presenza dei “satelliti”, ovvero particelle verbali posizionate in fondo alla frase, che completano l’informazione del predicato. Per quanto concerne il verbo, la sua posizione nella frase italiana, sia essa principale o secondaria, può variare in modo abbastanza libero, senza interferire con il suo significato; in tedesco, al contrario, in una proposizione principale enunciativa non marcata, il verbo deve obbligatoriamente trovarsi nella seconda posizione (Verbzweitsätze). Se il verbo in una frase tedesca appare in prima posizione (Verberstsätze), esso influenza l’intento comunicativo della frase stessa, che può assumere un carattere imperativo, ipotetico, o interrogativo. Nelle frasi secondarie del tedesco il verbo deve invece obbligatoriamente trovarsi in ultima posizione (Verbletztsätze).29 La frase tedesca è caratterizzata dalla struttura parentetica, o parentesi frasale (Satzklammer), anche detta Verbalklammer, che crea un

effetto “suspence”: crea nell’ascoltatore aspettative di tipo semantico – nel momento in cui si apre la parentesi - che vengono colmate solo a chiusura di parentesi.30

28 Zingarelli 1970

29Cinato Kather 2011 30Foschi Albert 2006

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In primis, l’individuazione della posizione del verbo, quindi il nucleo della Verbalklammer (ovvero il pre- verbo, das Vorverb, che corrisponde alla forma coniugata e indica le informazioni grammaticali del tema, e il post- verbo, das Nachverb, che trasmette l’informazione semantica dell’azione), permette di identificare le informazioni principali veicolate dalla frase, e in seguito gli altri costituenti di frase, il soggetto e i complementi, inclusi nelle altre parentesi (Nominalklammer e Adjunktklammer/ Nebensatzklammer).31 La centralità del verbo all’interno della frase è la base su cui si fonda la teoria grammaticale della valenza verbale (die Verbvalenz), che vede il verbo quale nucleo di pregnanza semantica, la cui sola presenza è sufficiente a fare intuire il concetto che viene trasmesso dalla frase in cui si trova, e formulare ipotesi sugli altri elementi che completano la proposizione, come soggetto e oggetto.32 Il corpus testuale è così segmentato dalla Verbalklammer in segmenti sintattici, o campi sintattici: campo anteriore/ pre- posto (das Vorfeld), campo centrale/ interposto (das Mittelfeld), campo posteriore/ post- posto (das Nachfeld), in cui si possono collocare i vari costituenti, che veicolano le informazioni rematiche del testo.33

 IV. 3. 3. 1 Strategie di focalizzazione

All’interno del corpus testuale del romanzo, la narrazione descrittiva degli avvenimenti che danno vita alla vicenda di Medea procede prevalentemente attraverso l’utilizzo di strutture sintattiche semplici e conformi allo standard. La scrittrice, tuttavia, si avvale anche di alcune variazioni nella costruzione frasale,34 volte a marcare determinate parti della narrazione, e a focalizzare l’attenzione della lettura su determinati elementi linguistici. La dislocazione fuori parentesi dei costituenti della

31 Weinrich 1993 32 Foschi 2006

33 Per ulteriori approfondimenti sulla segmentazione della frase tedesca in campi sintattici rimando a

Foschi Albert 2006, pp. 27-38 (cap. II Analisi grammaticale del testo) e pp. 63-80 (cap. IV L’analisi grammaticale del testo: la griglia sintattica)

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frase (Ausklammerung) è una strategia di focalizzazione comune nei testi narrativi, che consiste in una diversa occupazione dei campi sintattici, che si discosta da quella ordinaria di una frase non marcata.35 Di seguito sono riportati alcuni esempi di dislocazione dei costituenti sintattici all’interno di strutture frasali tratte dalle pagine del romanzo, che sono emerse durante la lettura di campioni di testo.

- Focalizzazione del Nachverb, che appare dislocato nel Vorfeld

VF VV MF NV NF

Verschwommen wurde

die Silhouette erst abends, wenn die Bauern schweigsam beieinander saßen.36

Weinen konnte sie nicht.37

- Dislocazione a destra degli elementi tipicamente presenti nel Vorfeld, che rimane vuoto

VF VV MF NV NF

War ein Tier gestorben,

übergab sich Medea38

Lagen die Männer zur Ruhe auf den Betten,

ließ

sie die Flöte in so beunruhigenden

Tönen erklingen, daß ihre Phantasie n sich auf den Weg machten39 35 Foschi 2006 36 Freispruch für Medea, p. 68 37 Freispruch für Medea, p. 164 38 Freispruch für Medea p. 48

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197 War sie unsicher, roch sie daran,

nahm mit dem Finger eine winzige Probe, um sie abzuschmecken.40

- Vorfeld occupato da una pluralità di elementi, che posticipano la nuova informazione data dal rema.

NF VV MF MF

Wurde im Laufe des elterlichen Zankes deutlich, daß kein Sieger daraus hervorging, oder aber war die Lust am Streiten in

Gleichgültigkeit gerutscht,

schaffte

das gleiche Wort Aiaia die

Schlichtung zwischen den Alten.41

Im ersten Monat des attischen Jahres,

zwischen Juli und August, am Erntedankfest der Schutzgöttin Athene,

fand

die Vermählung von Aigeus und Medea statt.42 39 Freispruch für Medea, p. 122 40 Freispruch für Medea, p. 214 41 Freispruch für Medea, p. 26 42 Freispruch für Medea, p. 170

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 IV. 3. 4 Livello grammaticale: l’aggettivo possessivo in terza persona singolare

A differenza del tedesco, in cui l'aggettivo possessivo della terza persona singolare appare in due diverse forme, distinguendo il genere femminile (ihr/ ihre) da quello maschile e neutro (sein/ seine), in italiano esso ha per entrambi i generi la forma suo, sua. Questo fatto può talvolta creare ambiguità semantica nel testo in traduzione italiana, nel caso in cui non si riesca ad identificare l'elemento linguistico a cui si riferisce il possessivo. In tali situazioni ho ritenuto opportuno ricorrere alla strategia della esplicitazione, sostituendo la forma dell’aggettivo possessivo suo, sua con il complemento di specificazione di lui, di lei, in modo da chiarire il nesso sintattico fra ciascun costituente di frase introdotto dal possessivo e il relativo elemento linguistico a cui è riferito:

Vermißt hatte Medea den Vater nicht. Daß er lange weggewesen sein mußte, bewies IHR herzrasendes Erschrecken, als SEINE Stimme sich plötzlich durch das Haus bäumte.43

Medea non sentiva la mancanza del padre. Il SUO cuore batté all'impazzata quando la voce DI LUI riecheggiò per l'ampio palazzo, dal momento che egli avrebbe dovuto trattenersi lontano da casa a lungo.

 IV. 3. 5 Livello grammaticale: i tempi verbali

A causa dell'appartenenza delle due lingue, il tedesco e l'italiano, a due tipi linguistici differenti (il germanico la prima, e il romanzo la seconda), i rispettivi sistemi verbali non hanno la stessa organizzazione delle varietà di marche morfosintattiche, e

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delle loro relative funzioni. Il sistema italiano, erede della grammatica del latino classico, distingue ad esempio fra tempi perfettivi ed imperfettivi, discriminazione che si annulla nel sistema verbale tedesco, poiché questo determina l'aspetto dell'azione con l'uso di congiunzioni (als, wenn) e deissi temporale (dann, plötzlich). A una determinata forma in cui si presenta un verbo tedesco, possono corrispondere quindi più tempi verbali in italiano, a seconda del contesto funzionale della frase in cui si trova; come nel caso del Präteritum, che può tradursi sia con il passato remoto, sia con l'imperfetto.44

In Freispruch für Medea ho tradotto il Präteritum seguendo il principio dell'aspetto verbale, secondo cui il passato remoto, tempo perfettivo, esprime un'azione momentanea e conclusa nel passato, mentre l'imperfetto esprime un'azione durativa, e si utilizza ad esempio nelle descrizioni e nelle azioni abitudinarie.45

Bevor Medea den Schmerzen des Vaters genau nachging, beugte sie sich nah über sein Gesicht. Sie fuhr ihm die harten Barthaare entlang, bis ihre Hände ihm sicher um die Ohren lagen. Sie starrte so intensiv auf seine weitweg schauenden Augen, um ihn aus der Verwirrung seiner ungezähmten Schmerzen herauszuholen.46

Prima di occuparsi dei suoi dolori, Medea si avvicinò al viso del padre. Passò le mani lungo la sua barba ispida, fino ad arrivare alle orecchie. Osservò intensamente i suoi occhi, che stavano fissando il vuoto, per farlo uscire dal disorientamento provocato dai dolori selvaggi.

44 Cinato Kather 2011 45 Cinato Kather 2011 46 Freispruch für Medea, p. 37

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Die riesige Tafel entlang der Fensterseite strahlte von solcher Pracht, daß Farben und Gerüche einander übertrafen. Vielfarbige Blütenblätter bedeckten den mit weißem Stoff belegten Tisch, über dem Kränze und Girlanden aus frischen Blumen hingen. Auch in den großen Wasserschalen, die auf dem Tisch zum Säubern der Finger standen, schwammen Blütenblätter.47

Le enormi lastre, poste lungo la parte delle finestre, risplendevano con un tale sfarzo, che i colori e gli odori si intrecciavano. Foglie variopinte ricoprivano il tavolo, rivestito di un tessuto bianco, sopra il quale stavano appese corone e ghirlande di fiori freschi. Negli ampi recipienti d’acqua, che erano stati posti sul tavolo per pulirsi le dita, nuotavano i petali.

Il tedesco, lingua analitica che tende ad esprimere il contenuto delle sue forme tramite particelle specifiche, è priva della forma sintetica del gerundio, che al contrario è un tempo verbale frequente nell'uso della lingua italiana scritta. Questa forma verbale, nella traduzione dal tedesco all'italiano, può essere utilizzata ad esempio per tradurre determinate frasi subordinate, oppure per legare due frasi fra loro giustapposte, e contribuire quindi a rendere il testo tradotto più scorrevole, la cui continuità del ritmo narrativo potrebbe essere spezzata, al contrario, da una traduzione letterale delle strutture tedesche.48 Nella frase seguente, ad esempio, ho deciso di tradurre la forma verbale di Erfolgversprechend con il gerundio, sostituendo il punto, che divideva le due strutture tedesche, con la virgola; anziché tradurre letteralmente la forma originale, che avrebbe corrisposto al participio presente (Promettente).

Von Anfang an standen die Sterne gut. Erfolgversprechend.49

47 Freispruch für Medea, p. 57 48 Cinato Kather 2011 49 Freispruch für Medea, p. 51

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Fin dall’inizio le stelle erano state di buon auspicio, promettendo il successo dell’impresa.

Attraverso il processo di compensazione, attuato tramite l’utilizzo del gerundio e del sintagma nominale il successo dell’impresa, sono riuscita a mantenere l’intera informazione veicolata dalla parola del testo di partenza, ovvero Erfolgversprechend, che si sarebbe in parte omessa nel caso in cui la traduzione fosse risultata Fin dall’inizio le stelle erano state di buon auspicio. Promettente, poiché, all’interno della forma verbale italiana, non sarebbe stato percepibile il valore informativo veicolato da Erfolg.

 IV. 3. 6 Livello grammaticale: la Wiederholung

La stesura di un testo narrativo deve seguire determinati principi di testualità, che determinano la grammatica del testo, e rendono efficace la comunicazione dell’informazione veicolata dal testo. La coesione è il principio, secondo cui si denotano le relazioni fra gli elementi presenti nel testo, e si manifesta attraverso le strutture connettive grammaticali, sintattiche e semantiche, affinché vi sia continuità logica di senso (coerenza testuale) nei contenuti delle espressioni narrative. La ricorrenza è uno strumento di coesione ampiamente utilizzato, che consiste nella ripresa degli elementi linguistici lungo le frasi di un testo, che può avvenire tramite la ripetizione letterale degli stessi, o tramite la referenza pronominale, conferendo al testo una connessione sintattico- semantica.50

Rekurrenz meint die Wiederholung und Wiederaufnahme von sprachlichen Einheiten in aufeinander folgende Sätzen eines Textes.51

50 Hepp 2012 51 Brinker 2010

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La referenza pronominale, anche detta pronominalizzazione, si avvale dell’uso delle particelle pronominali, che sostituiscono quei nomi o segmenti di testo che, nella situazione comunicativa, assumono il ruolo di referente.52 Il pronome, svolgendo la funzione di referenza standard, allude a un referente reale noto, creando un legame fra esso e la parte di testo in cui compare la particella pronominale.

Pronominalisierung heißt Stellvertretung und semantische Fortführung eines Namens durch ein referenzidentisches Pronomen.53

La referenza pronominale, creando catene legate a un determinato tema all’interno del testo, si sostituisce alla ripetizione del nome, che potrebbe risultare ridondante all’interno di un continuum narrativo. La pronominalizzazione è pertanto una strategia coesiva volta ad alleggerire il testo, secondo il principio comunicativo di economia dei mezzi linguistici, rendendo più scorrevole il passaggio dell’informazione semantica della narrazione. In caso di possibile ambiguità nelle relazioni fra le particelle pronominali e i rispettivi temi, la catena viene interrotta dalla rinominalizzazione del referente, ad esempio quando sussistano molteplici catene pronominali con tratti omonimi che si intersecano (come nel caso di catene tematiche riferite a sostantivi che presentano lo stesso genere grammaticale).

Nel testo originale di Freispruch für Medea, alla referenza pronominale è talvolta preferita la ripetizione dei nomi di personaggi e i luoghi all’interno di uno stesso passaggio narrativo. Nella traduzione italiana la scelta di tradurre letteralmente tali sostantivi sarebbe risultata essere una ridondanza, che avrebbe appesantito la struttura delle frasi, ostacolando la scorrevolezza del testo. Per evitare ciò, in determinati casi ho ritenuto opportuno ricorrere alla pronominalizzazione, ho dunque sostituito la ricorrenza del sostantivo nel testo di partenza con il suo corrispettivo

52 Foschi 2008 53 Weinrich 1993

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pronome personale. Il passaggio narrativo seguente è un esempio di intreccio di due catene tematiche, riferite ai sostantivi Idyia e Medea:

Aufgeregt stand MedeaM1 vor den Augen ihrerM2 Mutter.I1 IhreI2 bronzefarbenen Schuhe drückten IdyiaI3 schwer auf die Erde. Rauh kam die Stimme auf sieI4 zu. Anklagend wie immer, rief sieI5 in der TochterM3 ein schlechtes Gewissen hervor. War sieM4 zu schnell gerannt, hatte sieM5 einen Auftrag der MutterI5 nicht erfüllt, oder war es nur deshalb, weil sieM6 sich ein wenig verspätet hatte?

Unter dem strengen Blick IdyiasI6 fand MedeaM7 sich nicht sogleich zurecht, und sieM8 versuchte zu ordnen, was an Ausflüchten ihrM9 einfiel. Aber sieM10 stotterte und murmelte, als sieM11 zu antworten begann. Die MutterI7 überfuhr sieM12 sogleich, und MedeaM13 drängte ihreM14 Entschuldigungen zurück. Wie klein die MutterI8 war, und wie grau ihrI9 dünnes Haar. Die ganze PersonI10 schien in diese Farbe getaucht zu sein. SieI11 ist eine Eselin, dachte Medea,M15 und gleich wird sieI12 michM16 mit ihremI13 bronzefarbenen Schuh treten.54

All’interno della ricorrenza tematica che riguarda il sostantivo Idyia è alta la frequenza di rinominalizzazione del nome (in I5- I6- I7- I8 si fa ricorso a essa in serie), che viene riproposto sei volte lungo la sua catena, presentandosi solamente due volte nella forma standard del nome proprio, in I3 e I6 (sebbene in quest’ultima sia inclusa la particella s del possessivo), una volta in quella dell’equivalente semantico die ganze Person in I10, e ben quattro volte nella forma Mutter (I1- I5- I7- I8), con la quale si da incipit alla catena tematica stessa. Nella catena tematica del sostantivo Medea, al contrario, la ripetizione del nome è occasionale (M3- M7- M13- M15), e avviene soprattutto attraverso la ripetizione della forma del nome proprio (ad eccezione di M3, in der Tochter), mentre si fa un ampio ricorso alla pronominalizzazione.

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 IV. 3. 7 Livello morfologico- lessicale: strategie di traduzione

Nel testo in tedesco la scrittrice talvolta si avvale di neologismi, creati dall’unione del nome proprio Medea con appellativi familiari di affetto in un’unica forma complessa, come «Medliebes Kind»55 e «Medliebe»,56 che nella traduzione italiana ho deciso di sciogliere in costruzioni nominali, tramite la tecnica dell’esplicitazione, per esprimere al meglio il valore semantico insito in essi: «piccola adorata Medea»; «Medea adorata». La frase seguente è un ulteriore esempio di applicazione del processo di esplicitazione dei contenuti di un termine tedesco, che si esplicitano nella traduzione italiana attraverso un sintagma nominale:

Sie weibte einen Teppich aus zurückgelassenen Unvergeßlichkeiten.57 Tessé un tappeto di indimenticabili momenti perduti

Nell’esempio che segue, al contrario, non ho ritenuto necessario tradurre letteralmente un sintagma nominale, i cui elementi linguistici sarebbero risultati semanticamente ridondanti nella traduzione italiana, attraverso il procedimento della semplificazione:

Sein geplantes Vorhaben schien wirklich kinderleicht zu sein.58 Il suo piano sembrava veramente agevole.

55 Freispruch für Medea, p. 20 56 Freispruch für Medea, p. 218 57 Freispruch für Medea, p. 124 58 Freispruch für Medea, p. 56

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Nel caso in cui il termine della lingua di partenza non trovi un suo equivalente, che sia di rilevanza pragmatica nella cultura della lingua di arrivo, è utile ricorrere alla tecnica della compensazione, sostituendo ad esempio la parola tedesca, come illustrato nell’esempio sottostante, con un’espressione più comprensibile al lettore di lingua italiana:

Diese Kolibriwelt der Mädchen legte sich wie ein feines Netz um Medea.59 Il mondo fatato della fanciulla si estese come una rete sottile intorno a Medea.

 IV. 3. 7. 1 Livello lessicale: forestierismi e nomi propri

Nei casi in cui nel testo tedesco apparivano forestierismi, ovvero prestiti lessicali da altre lingue, come l’espressione francese «dame sans chemise»,60 oppure le parole che denotano caratteristiche greche (come l’acconciatura femminile che raccoglie i riccioli in una crocchia a onde fermata sopra la nuca, la «Melonenfrisur»,61 e il capo di abbigliamento maschile, lo «Himation»62), e le parole della lingua colchica (come la tipica danza «lesginka»,63 e i vocaboli uditi nella Colchide «Deda, sapchuli, okro, ssachli, piri war Mutter, Pferd, Gold, Haus, Mund, ohne daß Medea Zeit brauchte zwischen Hören und Verstehen»64), ho preferito non tradurre tali termini, per non togliere alcuna sfumatura culturale allo stile usato nel libro. Anche per quanto concerne i nomi propri dei personaggi e delle città, incontrati all’interno del corpus narrativo, ho ritenuto opportuno lasciare la loro forma originale anche nella traduzione italiana

59 Freispruch für Medea, p. 97 60 Freispruch für Medea, p. 29 61 Freispruch für Medea, p. 102 62 Freispruch für Medea, p. 171 63 Freispruch für Medea, p. 207 64 Freispruch für Medea, p. 208

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(mentre ho tradotto quelli delle divinità e dei luoghi geografici, come la Colchide, il Bosforo, la Pianura Padana, L'Attica, il Caucaso, il Mar Nero; fatta eccezione per il Danubio, di cui ho preferito lasciare la forma latina Ister, e dell’isola di Korkyra, ovvero la forma antica usata per nominare l’odierna Corfù), per mantenere l’originalità alla narrazione, e non appesantire la lettura con l'aggiunta di una nota nel momento in cui la scrittrice, nella prima parte del romanzo, quando si annuncia l’arrivo dell’ospite proveniente dalla Grecia, compie un gioco di parole fra i nomi Jason e Jolkos:

Das doppelte J spannte sich für Medea wie zwei Wurzeln zwischen Erde und Wolken.65

Nella traduzione, in caso di italianizzazione dei due nomi propri (Jason  Giasone, e Jolkos  Iolco), non sarebbe stata infatti possibile un’adeguata comprensione della frase, che si basa sul fatto che entrambi i nomi propri trovino il loro incipit nella lettera J.

 IV. 3. 8 Considerazioni complessive sulla traduzione del romanzo Freispruch für Medea

Lo stile che U. Haas impiega nel corpus narrativo del suo romanzo Freispruch für Medea è caratterizzato da un registro semplice, costituito in gran parte da strutture frasali brevi. La narrazione, ricca di pause narrative dedicate alla descrizione minuziosa di oggetti e luoghi fisici e stati psicologici dei personaggi, procede prevalentemente attraverso la giustapposizione delle proposizioni, a cui è affiancato un uso sobrio della subordinazione, sebbene in alcuni casi le strutture ipotattiche presentino una forma

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intricata, dovuta alla diversa disposizione dei costituenti frasali rispetto all’ordine standard. Durante il processo di traduzione del racconto, ho cercato di tradurre nel modo più fedele possibile le strutture delle frasi tedesche in quelle della lingua italiana. Ho deciso di privilegiare la trasposizione del senso veicolato dal testo, rispetto a una traduzione più letterale della narrazione, dando quindi maggiore importanza all’informazione contenuta nel messaggio narrativo, al fine di ottenere nella traduzione finale tutte le sfumature contenute nei dati narrativi del testo originale. L’utilizzo delle summenzionate strategie di traduzione mi ha permesso di conseguire tale scopo, e di superare i maggiori problemi incontrati durante l’analisi del testo tedesco. Per riuscire a comprendere esaurientemente tutti gli elementi lessicali inseriti dalla scrittrice all’interno del romanzo, mi sono talvolta avvalsa dell’uso degli strumenti online, come enciclopedie e motori di ricerca, per chiarire le parole e le espressioni specialistiche presenti nel testo (soprattutto riguardo l’ambiente erboristico e le pratiche medicinali del mondo antico, e i nomi dei popoli antichi).

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