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CAPITOLO III CLASSIFICAZIONE ISTOPATOLOGICA DELLE NEOPLASIE MAMMARIE DELLA CAGNA

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CAPITOLO III

CLASSIFICAZIONE ISTOPATOLOGICA

DELLE NEOPLASIE MAMMARIE DELLA

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3.1 CLASSIFICAZIONE ISTOPATOLOGICA DELLE

NEOPLASIE MAMMARIE NELLA CAGNA

La classificazione delle neoplasie mammarie canine è particolarmente complessa e nel tempo sono stati proposti numerosissimi sistemi di classificazione. Nel cane, la classificazione istopatologica più rilevante è quella dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o World Health Organization (WHO) del 1992.

La classificazione WHO divide i tumori mammari del cane in categorie, nel tentativo di ordinarli secondo un criterio di malignità crescente, ma è solo parzialmente efficace nel definire la malignità correlata alla prognosi.

La classificazione WHO è comunque sicuramente una delle più chiare e consente al clinico e al patologo di comunicare comprendendosi, in quanto unisce elementi prognostici ad una descrizione morfologica descrittiva.

Classificazione istopatologica dei tumori mammari nel cane (WHO) 1. Neoplasie maligne

1.1 Carcinoma non infiltrante (in situ) 1.2 Carcinoma complesso

1.3 Carcinoma semplice

1.3.1 carcinoma tubulopapillare 1.3.2 carcinoma solido

1.3.3 carcinoma anaplastico

1.4 Tipi speciali di carcinoma

1.4.1 carcinoma a cellule fusate 1.4.2 carcinoma squamoso 1.4.3 carcinoma mucinoso 1.4.4 lipid-rich carcinoma 1.5 Sarcoma 1.5.1 fibrosarcoma 1.5.2 osteosarcoma

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1.5.3 altri sarcomi

1.6 Carcinosarcoma

1.7 Carcinoma o Sarcoma in tumore benigno 2. Neoplasie benigne 2.1 Adenoma 2.1.1 adenoma semplice 2.1.2 adenoma complesso 2.1.3 adenoma basalioide 2.2 Fibroadenoma

2.2.1 fibroadenoma a bassa cellularità 2.2.2 fibroadenoma ad alta cellularità

2.3 Tumore misto benigno 2.4 Papilloma duttale 3. Neoplasie non classificate

4. Iperplasia e displasia mammaria 4.1 Iperplasia duttale 4.2 Iperplasia lobulare 4.2.1 iperplasia epiteliale 4.2.2 adenosi 4.3 Cisti 4.4 Ectasia duttale

4.5 Fibrosi focale (fibrosclerosi) 4.6 Ginecomastia

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Un'altra classificazione prevede una suddivisione delle neoplasie, non tanto in base all'istotipo, quanto in funzione del grado duttale, dell'invasività, della morfologia nucleare e della reattività linfonodale.

In base a questo sistema classificativo, i carcinomi sono divisi in quattro stadi, la tipicità nucleare in tre e la reattività linfonodale in quattro. Lo stadio istologico e il grado di differenziazione sono significativamente correlati con l'aggressività neoplastica.

I gradi duttali 1 e 2 designano un parenchima, con o senza iperplasia, che non mostra segni di atipia. I gradi duttali 3 e 4 (proliferazione epiteliale moderatamente o marcatamente atipica) sono invece considerati segni di una mastopatia precancerogena. In contrasto con le lesioni normotipiche, le mastopatie precancerogene sono associate ad un maggiore rischio di sviluppare carcinomi invasivi nelle donne. Lo stesso vale per le lesioni di grado duttale 5, che soddisfano i criteri citologici di malignità tumorale.

Per quanto riguarda il grado di differenziazione nucleare, è interessante notare come questo aumenti all'aumentare del grado di differenziazione, come avviene nella classificazione dei tumori del seno nelle donne.

Le reazioni cellulari linfoidi possono essere di due tipi diversi: infiltrazione cellulare linfoide diffusa consistente prevalentemente di plasmacellule e infiltrati cellulari linfoidi perivenosi, costituiti principalmente da piccoli linfociti disposti intorno alle vene adiacenti ai foci neoplastici. Nel cane, gli infiltrati perivenosi sembrano avere una più alta proporzione di plasmacellule rispetto a quelli osservati nelle donne (Gilbertson et al., 1983).

Stadiazione dei carcinomi mammari in base allo stadio istologico e al grado di differenziazione (Romanelli, 2007)

Grado duttale (indica l'atipia dell'epitelio duttale)

1. Epitelio normotipico e normoplastico 2. Epitelio normotipico ed iperplastico

3. Proliferazione epiteliale moderatamente atipica 4. Proliferazione epiteliale marcatamente atipica 5. Carcinoma in situ

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1. Nuclei atipici 2. Nuclei intermedi 3. Nuclei tipici

Reazione cellulare linfoide (stima l'infiltrato linfoplasmacellulare)

0. Reazione assente 1. Reazione minima 2. Reazione moderata 3. Reazione spiccata

Stadio istologico (indica l'espansione della proliferazione neoplastica maligna

verso l'interstizio e/o verso i vasi linfatici ed ematici) 0. Tumore non invasivo o carcinoma in situ

1. Invasione stromale 1a. Invasione parziale 1b. Invasione completa

2. Emboli neoplastici nei vasi e/o metastasi al linfonodo regionale 3. Metastasi ad altri linfonodi o ad altri organi

Gli stadi 0, 1 e 2 sono definiti su base istologica, mentre lo stadio 3 è definito su base clinica. Numeri più alti sono legati a comportamento più aggressivo e prognosi peggiore.

Un ulteriore sistema di gradazione istologica (Classificazione di Elston-Ellis) prevede un punteggio basato su tre caratteristiche: formazione di tubuli, ipercromatismo e numero di mitosi, dimensioni e forma del nucleo. Per ciascuna caratteristica viene assegnato un punteggio che va da 1 a 3: il punteggio finale, ottenuto dalla somma dei precedenti, viene utilizzato per determinare il grado istologico del tumore esaminato. A punteggio maggiore corrisponde prognosi peggiore.

Stadiazione dei carcinomi mammari: Classificazione di Elston-Ellis Formazione di tubuli

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- moderata (dal 10 al 75% del campione): punteggio 2 - minima o assente (<10% del campione): punteggio 3

Pleomorfismo nucleare

- nuclei piccoli e regolari e occasionali nucleoli: punteggio 1 - moderato grado di pleomorfismo nucleare: punteggio 2 - elevato grado di pleomorfismo nucleare: punteggio 3

Indice mitotico (numero di mitosi in 10 campi microscopici ad elevato

ingrandimento 400X)

- da 0 a 7 mitosi per 10 campi microscopici: punteggio 1 - da 8 a 16 mitosi per 10 campi microscopici: punteggio 2 - > 17 mitosi per 10 campi microscopici: punteggio 3

I punteggi delle tre caratteristiche vengono sommati per arrivare ad un punteggio totale compreso tra 3 e 9, che determina il grado istologico della neoplasia:

 GRADO I: tumore ben differenziato; punteggio da 3 a 5

 GRADO II: tumore moderatamente differenziato; punteggio da 6 a 7  GRADO III: tumore scarsamente differenziato; punteggio da 7 a 9

In uno studio effettuato da Tavasoly e colleghi nel 2013 sono stati esaminati 37 campioni di tumori mammari della cagna. I risultati hanno evidenziato che tutti i campioni erano costituiti da neoplasie maligne, di cui l'86,5% erano carcinomi e il restante 13,5% sarcomi. L'istotipo tumorale più rappresentato era il carcinoma semplice (56,8%), seguito dal carcinoma complesso e dal sarcoma (13,5%), dal carcinoma in tumore benigno (10,8%) e infine da tipi speciali di carcinoma (5,4%).

I carcinomi semplici erano costituiti, per l'80,9% da carcinomi tubulopapillari, per il 4,8% da carcinomi solidi e per il rimanente 14,3% da carcinomi cribriformi.

I tipi speciali di carcinoma erano suddivisi in metà lipid-rich carcinomi e metà carcinomi a cellule fusate.

I sarcomi, infine, erano ripartiti per l'80% in carcinosarcomi e per il 20% in condrosarcomi.

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Dei 32 carcinomi presi in esame, il 37,5% è risultato di grado I, il 46,9% di grado II e il 15,6% di grado III con un elevato indice mitotico. Le neoplasie di grado I includevano 10 carcinomi semplici e 2 carcinomi in tumori benigni; i campioni neoplastici di grado II, invece, erano costituiti da 9 carcinomi semplici, 5 carcinomi complessi e un carcinoma in tumore benigno. Nel gruppo di neoplasie di grado III erano presenti, infine, due carcinomi semplici, un carcinoma in tumore benigno e due tipi speciali di carcinoma.

Una denominazione specifica viene riservata al carcinoma infiammatorio. In uno studio effettuato da Pérez Alenza e colleghi, il 17% di 186 neoplasie mammarie maligne sono state classificate come carcinomi infiammatori. Al momento della diagnosi, i cani con carcinoma infiammatorio avevano un'età nettamente superiore rispetto agli altri. Lo sviluppo del carcinoma infiammatorio è strettamente dipendente dalla fase del ciclo ovarico: nei cani con carcinoma infiammatorio, il tumore è stato inizialmente evidenziato tra 7 e 240 giorni dopo l'inizio dell'ultimo estro osservato, mentre negli altri pazienti tra 0 e 730 giorni dopo l'inizio dell'ultimo estro osservato. La maggior parte dei cani con carcinoma infiammatorio si presentava in condizioni fisiche precarie: il 97% dei pazienti esaminati, infatti, mostrava debolezza generalizzata, il 53% presentava anoressia e il 34% poliuria e polidipsia. I segni clinici più importanti nei pazienti affetti da carcinoma infiammatorio erano segni di dolore che coinvolgeva la regione mammaria, le ascelle, l'inguine e le parti interne delle regioni prossimali degli arti, insieme ad edema e segni d'infiammazione.

Anche lo stato nutrizionale dei cani con carcinomi infiammatori presentava notevoli differenze dagli altri: il 43% dei cani con carcinoma infiammatorio, infatti, era magro, il 36% normale e il 21% obeso (rispetto ai pazienti con altre neoplasie mammarie maligne, dove il 6% si mostrava magro, il 55% normale e il 40% obeso). Nel 96% dei cani con carcinoma infiammatorio, inoltre, si evidenziava una linfoadenomegalia a livello dei linfonodi ascellari o inguinali e , nel 32% dei pazienti affetti da carcinoma infiammatorio, le radiografie mostravano evidenti metastasi toraciche.

In tutti i cani con carcinoma infiammatorio erano presenti noduli mammari multipli e, nel 55% di questi, venivano colpite entrambe le file mammarie.

Sono state identificate due forme di carcinoma infiammatorio: quello primario, che si sviluppa senza anamnesi di precedenti noduli mammari e che colpiva il 42% delle cagne esaminate e quello secondario, che invece insorge in pazienti precedentemente affetti da neoplasie mammarie e che coinvolgeva il rimanente 58% dei pazienti.

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3.2 DESCRIZIONE DELE PRINCIPALI TIPOLOGIE

DI NEOPLASIE MAMMARIE DELLA CAGNA

1. CARCINOMA NON INFILTRANTE O IN SITU

Il carcinoma in situ è un tumore epiteliale maligno semplice, che non ha invaso la membrana basale e che consiste in cellule neoplastiche strettamente impacchettate tra loro e disposte in tubuli irregolari.

Le cellule hanno una forma che può variare da quella poligonale, a quella rotonda o cuboidale, una scarsa quantità di citoplasma eosinofilico e un elevato rapporto nucleo:citoplasma. I nuclei delle cellule possono essere ipercromatici, centrali, rotondi od ovoidali con cromatina compattata e un nucleolo singolo, centrale e basofilico, oppure si possono presentare come vescicolari con un piccolo nucleolo. Anisocariosi e anisocitosi sono moderate e si possono riscontrare mitosi in numero variabile.

Istologicamente sono classificati come carcinomi semplici, ma talvolta è difficile distinguerli dall'iperplasia lobulare con grave atipia e dall'epiteliosi atipica, come avviene anche in ambito umano.

In alcuni casi, il carcinoma in situ può rappresentare aree di proliferazione cellulare neoplastica intraduttale proveniente da un carcinoma presente altrove nella ghiandola mammaria.

Fig. 9: Carcinoma in situ in tessuto mammario di cagna

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2. CARCINOMA COMPLESSO

Il carcinoma complesso è composto da una componente epiteliale maligna e da una componente mioepiteliale displastica. La neoplasia è caratterizzata dalla presenza di due popolazioni cellulari sostenute da uno stroma fibrovascolare. La prima popolazione di cellule epiteliali forma tubuli irregolari, disposti su uno o più strati di cellule cuboidali o colonnari con una quantità, da scarsa a moderata, di citoplasma eosinofilico. Queste cellule mostrano anisocitosi e anisocariosi da moderate a marcate e un numero variabile di mitosi. Può essere presente necrosi focale o mutifocale e foci occasionali di differenziazione squamosa. La seconda popolazione cellulare è composta da cellule mioepiteliali all'interno dell'interstizio, disposte in fasci irregolari all'interno di una matrice fibrillare basofilica. Queste cellule mostrano margini cellulari poco marcati, citoplasma eosinofilico scarsamente o moderatamente omogeneo e nuclei centrali, rotondi od ovoidali, con fini granuli di cromatina e un piccolo nucleolo centrale. Anisocariosi e anisocitosi sono minime. Alla periferia della neoplasia possono essere presenti foci infiammatori primari costituiti da linfociti e plasmacellule. I carcinomi complessi devono essere differenziati dagli adenomi complessi, grazie alla loro maggiore cellularità e allo spiccato pleomorfismo della componente epiteliale, al maggiore indice mitotico, alla presenza di foci necrotici e ad un pattern di crescita infiltrativo.

Fig. 10: Carcinoma complesso in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-veterinaria/oncologia/neoplasie-mammarie/carcinomi/)

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3. CARCINOMA SEMPLICE

Si tratta di una neoplasia frequente, compoIsta da un solo tipo cellulare e, secondo la morfologia, si può classificare come tubulopapillare, solido e anaplastico. Il carcinoma semplice tende ad invadere il tessuto circostante e i vasi linfatici nel 50% dei casi: pertanto, le metastasi ematogene o linfatiche sono piuttosto frequenti.

3.1 Carcinoma semplice tubulopapillare

Il carcinoma tubulopapillare è una forma di carcinoma semplice nella quale i tubuli di cellule neoplastiche si dispongono prevalentemente a formare papille sessili o peduncolate. Questa forma differisce dal carcinoma tubulare semplice perchè presenta papille che si estendono nel lume tubulare. Le papille sono supportate da un sottile stroma di tessuto connettivo fibrovascolare.

La nomenclatura OMS o WHO tende a raggruppare i carcinomi tubulari e quelli papillari sotto l'unico nome di carcinoma tubulopapillare.

Fig. 11a: carcinoma papillare

semplice in tessuto mammario di una cagna

(http://www.omeopatiapossibile.it/cl

inica- veterinaria/oncologia/neoplasie-mammarie/carcinomi/)

Fig. 11b: Carcinoma tubulare semplice in tessuto

mammario di una cagna

(http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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3.2 Carcinoma semplice solido

Nel carcinoma solido le cellule neoplastiche sono disposte a formare monostrati solidi, cordoni o ammassi cellulari. Questa forma di carcinoma è meno frequente di quella tubulopapillare ed è costituita da cellule strettamente impacchettate tra loro a formare lobuli densi e di forma irregolare, sostenuti da un sottile stroma fibrovascolare. Le cellule possono essere da poligonali ad ovali e presentano spesso margini cellulari poco marcati e scarso citoplasma, che può essere da lievemente eosinofilico a basofilico. I nuclei cellulari sono ovoidali e spesso ipercromatici, con grossolane punteggiature di cromatina e un singolo nucleolo centrale e basofilico. Anisocariosi e anisocitosi possono essere da moderate a marcate e il numero di mitosi è estremamente variabile. Alla periferia della neoplasia è possibile riscontrare infiltrazione di cellule neoplastiche nei vasi linfatici, con metastasi ai linfonodi regionali.

Fig. 12: Carcinoma semplice solido in tessuto

mammario di una cagna

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3.3 Carcinoma semplice anaplastico

Il carcinoma anaplastico è la forma più maligna dei carcinomi mammari canini, in quanto si evidenzia spesso un'invasione diffusa del tessuto connettivo interlobulare e dei vasi linfatici da parte delle cellule neoplastiche. A volte risulta difficile trovare l'origine del tumore all'interno del tessuto mammario, a causa del mancato riscontro di noduli neoplastici nei campioni esaminati con l'istopatologia. Le cellule neoplastiche si presentano, spesso, singole o raggruppate in piccoli nidi; sono rotondeggianti, ovali o poligonali con un diametro dai 15 ai 70 μm e un moderato o abbondante citoplasma eosinofilico. I nuclei cellulari possono essere da rotondi ad ovoidali, occasionalmente frastagliati, con grossolane punteggiature di cromatina. Sono presenti frequentemente nucleoli multipli (2 o 3), di dimensioni variabili. Anisocariosi e anisocitosi sono, in genere, marcate e le mitosi sono molto comuni. In alcuni casi si possono evidenziare cellule multinucleate contenenti più nuclei di forma irregolare. Le cellule neoplastiche metastatiche evocano spesso una marcata risposta dell'ospite, caratterizzata da proliferazione miofibroblastica, che può essere accompagnata da un infiltrato di linfociti, plasmacellule, mastociti, occasionali neutrofili ed eosinofili, e macrofagi. Il tessuto interstiziale si presenta spesso edematoso, con numerosi linfatici ectasici. Le cellule neoplastiche, sia singole che in gruppi, sono spesso presenti all'interno dei vasi linfatici, con metastasi ai linfonodi regionali e, di conseguenza, ai polmoni. L'esame radiografico dei polmoni mostra spesso un pattern interstiziale piuttosto che uno di tipo nodulare.

Fig. 13: Carcinoma semplice anaplastico in tessuto mammario di

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4. TIPI SPECIALI DI CARCINOMA 4.1 Carcinoma a cellule fusate

Si tratta di una neoplasia maligna composta da cellule fusate disposte in fasci, che si incrociano e che presentano moderato pleomorfismo e attività mitotica. A volte la morfologia delle cellule neoplastiche può risultare insufficiente per arrivare ad una diagnosi definitiva, pertanto, può essere necessaria l'immunoistochimica per differenziare queste neoplasie dai sarcomi mesenchimali a cellule fusate.

Fig. 14: Carcinoma a cellule fusate in tessuto

mammario di cagna

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4.2 Carcinoma squamoso

Neoplasia epiteliale maligna con differenziazione squamosa, che può originare, sia dalle cellule duttali squamose del capezzolo, sia dalle cellule galattofore duttali cubiche. Spesso risulta difficile capire la vera origine di questa neoplasia (cutanea epidermica o duttale), in quanto la morfologia è identica. Sono presenti isole e corde di cellule epiteliali squamose, che possono formare perle

cheratiniche. Le cellule e i nuclei sono grandi, eucromatici, con produzione di

tonofilamenti citocheratinici intracitoplasmatici. La cheratina stimola una spiccata risposta infiammatoria secondaria. Questa neoplasia può facilmente invadere i vasi linfatici, ma le metastasi a distanza sono rare.

4.3 Carcinoma mucinoso

Il carcinoma mucinoso è una forma rara di carcinoma caratterizzata da abbondante produzione di mucina. Le cellule neoplastiche epiteliali

mucina-Fig. 15: Carcinoma squamoso in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-veterinaria/oncologia/neoplasie-mammarie/carcinomi/)

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produttrici possono essere disposte singolarmente oppure formare tubuli e nidi cellulari. Questa neoplasia deve essere differenziata dai carcinomi complessi con abbondante matrice extracellulare mucino-simile.

4.4 “Lipid-rich Carcinoma”

Questa neoplasia, piuttosto rara, si trova in genere in cagne più giovani e non sterilizzate. È caratterizzata dalla presenza di cellule epiteliali neoplastiche con abbondante citoplasma eosinofilico, con un unico grande vacuolo otticamente vuoto, che spinge il nucleo verso la periferia della cellula. Possono essere presenti anche vacuoli più piccoli. I nuclei sono grandi, ipercromatici, con nucleoli prominenti, ma il pleomorfismo è lieve e le figure mitotiche sono poco frequenti. Ai fini classificativi, si può fare diagnosi di carcinoma ricco in lipidi quando le cellule neoplastiche che producono lipidi sono presenti in percentuale superiore all'80%. Si possono riscontrare casi d'invasione linfatica e di metastasi linfonodali.

5. SARCOMA

5.1 Fibrosarcoma

Fig. 16: Lipid-rich carcinoma in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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Il fibrosarcoma è una neoplasia maligna mesenchimale poco comune, composta da fibroblasti producenti collageno. Questa neoplasia può insorgere da un tumore mammario preesistente o dallo stroma interstiziale mammario. Le cellule fusate proliferano portando alla formazione di caratteristici tralci intersecanti. Le cellule neoplastiche presentano margini indistinti, una ridotta quantità di citoplasma fibrillare eosinofilico e un nucleo, da ovale ad allungato, contenente grossolane punteggiature di cromatina e nucleoli variabilmente distinti. Anisocariosi e anisocitosi possono essere da moderate a marcate e le mitosi sono molto comuni. I fibrosarcomi devono essere differenziati dai mioepiteliomi maligni, dai carcinomi a cellule fusate (mediante l'immunoistochimica) e dagli emangiopericitomi, che sono comuni nella parte ventrale del torace e nell'addome.

5.2 Osteosarcoma

L'osteosarcoma è la neoplasia mesenchimale mammaria più frequente ed è spesso associata ad una crescita rapida e recente di una massa mammaria presente da tempo (anche anni). Le cellule neoplastiche possono avere una forma variabile, da fusiforme a stellata ad ovale e possono essere associate ad aree di deposizione matricale osteoide e/o tessuto osseo. Il comportamento

Fig. 17: Fibrosarcoma in tessuto mammario di cagna

(http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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biologico di questa neoplasia è simile a quello di altri osteosarcomi che insorgono in altre aree e sono frequenti le metastasi, per via ematogena, ai polmoni.

5.3 Carcinosarcoma

Il carcinosarcoma è una neoplasia maligna poco frequente composta, in parte da cellule morfologicamente simili a cellule epiteliali e in parte da cellule mesenchimali connettivali, entrambe maligne. La componente epiteliale metastatizza per via linfatica ai linfonodi regionali e ai polmoni, mentre la componente mesenchimale metastatizza per via ematogena ai polmoni.

Fig. 18: Osteosarcoma in tessuto mammario di cagna

(http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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5.4 Carcinoma o Sarcoma in Tumore Benigno

In questa neoplasia sono presenti aree di spiccato pleomorfismo cellulare con un aumentato numero di mitosi, accanto a neoplasie benigne, quali adenomi complessi o tumori misti benigni. Questo marcato aumento del pleomorfismo nucleare e cellulare, se comparato alla componente epiteliale benigna preesistente, dovrebbe essere una caratteristica utile ai fini diagnostici.

6. ADENOMA

Se ne possono identificare tre tipi diversi: 6.1 Adenoma semplice

Gli adenomi semplici sono lesioni nodulari non infiltrative e ben demarcate composte da cellule disposte in tubuli. Lo stroma fibrovascolare di supporto si presenta da scarso a moderato. I tubuli sono distribuiti su un monostrato di cellule cuboidali o colonnari con una moderata quantità di citoplasma eosinofilico. I nuclei sono centrali, rotondi od ovali, con grossolane punteggiature di cromatina e un piccolo nucleolo centrale. Anisocariosi e anisocitosi sono minime e sono visibili soltanto sporadiche figure mitotiche.

Fig. 19: Carcinosarcoma in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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6.2 Adenoma complesso

L'adenoma complesso è costituito, sia da una proliferazione cellulare epiteliale (tubulare), sia da una mioepiteliale benigna. Questa neoplasia consiste di due popolazioni cellulari e di una quantità variabile di stroma fibroso. La prima popolazione cellulare è composta da tubuli, costituiti da cellule cuboidali o colonnari e da una moderata quantità di citoplasma eosinofilico. I nuclei sono rotondeggianti od ovali con grossolane punteggiature di cromatina e un singolo nucleolo centrale basofilico. Anisocariosi e anisocitosi sono, in genere, minime. La seconda popolazione cellulare è composta da cellule fusate o stellate a margini scarsamente delineati e da una moderata quantità di citoplasma. I nuclei sono da rotondeggianti a fusiformi con grossolane punteggiature di cromatina e un singolo nucleolo. Intimamente associata a queste cellule è un'abbondante matrice fibrillare mixoide.

Fig. 20: Adenoma semplice in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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6.3 Adenoma basalioide

Questa neoplasia si riscontra spesso all'interno del lume di uno o più dotti ectasici. É composta da cellule disposte in un doppio strato uniforme di corde con due file distinte (luminale e basale). Le cellule luminali si presentano di forma cuboidale o colonnare, con margini cellulari relativamente poco distinti e una quantità scarsa o moderata di citoplasma eosinifilico. I nuclei sono rotondeggianti od ovali, centrali o basali e, occasionalmente, ipercromatici, con un nucleolo basofilico prominente. Anisocariosi e anisocitosi sono minime, così come le figure mitotiche. Possono essere presenti, inoltre, aree multifocali di differenziazione squamosa, con accumuli di detriti cheratinici all'interno del lume duttale.

Fig. 21: Adenoma complesso in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

veterinaria/oncologia/neoplasie-mammarie/neoplasie-benigne/)

Fig. 22: Adenoma basalioide in tessuto

mammario di cagna

(http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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7. FIBROADENOMA

Il fibroadenoma è una massa neoplastica che consiste in tubuli, costituiti da cellule colonnari o cuboidali, con nuclei che si presentano rotondeggianti e uniformi. Uno stroma esteso di tessuto connettivo lasso, ricco in mucopolisaccaridi, circonda i tubuli. Le cellule fibroblastiche dello stroma hanno nuclei allungati, con scarso citoplasma e margini cellulari indistinti. Neoplasie di lunga data sono costituite da tessuto connettivo fibroso più denso e da una ialinizzazione dello stroma.

8. TUMORE MISTO BENIGNO

Il tumore misto benigno è caratterizzato, sia da proliferazione epiteliale tubulare sia da proliferazione mioepiteliale con foci di cartilagine e/o osso. La neoplasia consiste di più di due popolazioni cellulari e di quantità variabili di stroma fibroso. La prima popolazione è composta da tubuli e corde di cellule colonnari o cuboidali con una moderata quantità di citoplasma eosinofilico. I nuclei sono rotondeggianti od ovali con grossolane punteggiature di cromatina e un singolo nucleolo centrale basofilico. Anisocariosi e anisocitosi sono minime. La seconda popolazione cellulare è composta da cellule fusate o stellate con margini scarsamente definiti e una moderata quantità di citoplasma. I nuclei si presentano da rotondeggianti a fusiformi con grossolane punteggiature di cromatina e un unico nucleolo. Intimamente associata a queste cellule è

Fig. 23: Fibroadenoma in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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un'abbondante matrice basofilica fibrillare mixoide. Sono inoltre presenti aree multifocali di cartilagine, osso e/o tessuto adiposo. In merito all'origine della cartilagine e dell'osso, sono state formulate diverse ipotesi: metaplasia delle cellule epiteliali, metaplasia connettivale e metaplasia delle cellule mioepiteliali. Il tessuto osseo può derivare da un'ossificazione encondrale della cartilagine, costituita dalle cellule mioepiteliali o da un'ossificazione intramembranosa del tessuto connettivo dello stroma.

9. PAPILLOMA DUTTALE

Neoplasia epiteliale benigna, caratterizzata da una proliferazione arboriforme composta da fronde epiteliali e/o mioepiteliali sostenute da uno stroma fibrovascolare. Le cellule epiteliali sono cubiche o cilindriche e presentano nuclei ovalari, vescicolari, basali, con piccoli nucleoli regolari, mentre il citoplasma è eosinofilo. I dotti interessati dal papilloma possono essere dilatati fino alla formazione di cisti.

Fig. 24: Tumore misto benigno in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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10. IPERPLASIA DUTTALE

Proliferazione di cellule epiteliali all'interno del lume duttale, che si presenta spesso occluso in parte o totalmente. Le cellule presentano nuclei ipercromatici con ridotto pleomorfismo cellulare e nucleare e scarso citoplasma. Lesioni di maggiori dimensioni possono risultare difficili da differenziare dai carcinomi in situ.

11. IPERPLASIA LOBULARE

Può essere di vario tipo e consiste in una proliferazione non neoplastica di dotti intralobulari che, conseguentemente, aumentano di numero in modo marcato. Si può evidenziare nel tessuto mammario adiacente a neoplasie mammarie benigne o maligne.

12. ECTASIA DUTTALE

Fig. 25: Papilloma duttale in tessuto mammario di

cagna (http://www.omeopatiapossibile.it/clinica-

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Si presenta come una dilatazione cistica di ampi dotti con accumulo di detriti necrotici e un numero variabile di macrofagi con materiale lipidico nel lume duttale. L'ectasia duttale può essere secondaria all'occlusione del lume duttale da parte di neoplasie intraduttali.

13. GINECOMASTIA

Consiste in un ingrossamento delle ghiandole mammarie nei maschi ed è accompagnato ad ectasia duttale e iperplasia lobulare, riscontrate all'esame istopatologico. Possono essere coinvolte una o più ghiandole mammarie. Questa condizione si associa spesso a tumori testicolari delle cellule del Sertoli.

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