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Dall’indagine condotta sui testi emerge un significato univoco di «relatio transcendens» attraverso i vari contesti di occorrenza

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Academic year: 2021

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Tesi di dottorato: La «relatio transcendens» nel pensiero di Duns Scoto Candidato: Salvatore Cirami

ABSTRACT

La nozione di «relatio transcendens» è piuttosto nota nel panorama degli studi su Giovanni Duns Scoto. Egli, infatti, è il primo pensatore a mostrare un uso esteso di tale nozione all’interno delle sue opere. Lo studio di questa nozione, tuttavia, è stato finora condotto in maniera parziale. Il presente lavoro intende supplire a questa mancanza proponendo uno studio della «relatio transcendens» a partire dalle sue occorrenze all’interno dell’intera produzione dell’autore, attraverso un’analisi comparata dei testi. Per comprendere meglio il pensiero di Scoto su questo tema, viene offerta in un primo momento una ricostruzione storica dell’evoluzione delle diverse dottrine sulla relazione (cap.

2); in un secondo momento, segue un’esposizione della dottrina del Dottor Sottile circa la relazione in generale (cap. 3). L’esegesi effettiva dei testi scotiani sulla «relatio transcendens» viene affrontata in tre capitoli distinti, uno per ciascuna opera in cui essi compaiono: i commenti al Libro I delle Sentenze (cap. 4), i commenti al Libro II delle Sentenze (cap. 5), il commento alla Metafisica (cap.

6). Dall’indagine condotta sui testi emerge un significato univoco di «relatio transcendens» attraverso i vari contesti di occorrenza. Questa nozione denota una relazione il cui fondamento è l’ente, e il cui termine è un ente. Pertanto, tale relazione viene detta «transcendens» a motivo della trascendenza del suo fondamento, ossia perché non appartiene ad alcun genere determinato. Ciò suggerisce di accostare la «relatio transcendens» alle altre proprietà trascendentali dell’ente, piuttosto che considerarla come una classe distinta di relazioni, opposte alle relazioni categoriali.

«Relatio transcendens» is a well-known topic among John Duns Scotus’ scholars. Indeed, Scotus was the very first thinker who made a quite extensive use of this notion throughout his works.

However, research on this notion in Scotus’ thought has so far been fragmentary. The present work aims to offer a comprehensive view of «relatio transcendens» by providing a comparative analysis of the texts in which this phrase occurs over the entire production of the author. In order to provide a better understanding of the thought of Scotus on this topic, a historical survey of the evolution of the different theories of relation is offered in chap. 2. Then, chapter 3 presents Scotus’ general theory of relation. Three separate chapters offer an exegesis of the texts on «relatio transcendens» one for each of the following works: The Commentaries on Book I of the Sentences (chap. 4), The Commentaries on Book II of the Sentences (chap. 5), The Commentary on the Metaphysics (chap. 6). From this investigation, there emerges a univocal meaning of «relatio transcendens» throughout the various contexts in which it occurs. This notion denotes a relation whose foundation is being, and the terminus to which it proceeds is some being. Therefore, like other transcendental properties of being, this relation is called «transcendens» because of the transcendence of its foundation, that is, because it is outside any genus. Therefore, it would be preferable to place «relatio transcendens» alongside the other transcendental properties of being rather than considering it as a distinct class of relations opposed to the categorical ones.

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