FORMAZIONE
NEOASSUNTI 2017
APPUNTI PER UN
INIZIO
Incontro Formativo propedeutico plenario (Art.7 D.M. 850 del 27.10.2015)
Tenuto conto degli obiettivi nazionali le scuole
educano, formano, istruiscono la persona attraverso il loro strumento di identità culturale e progettuale.
tramite il
Il PTOF
Piano Triennale dell’offerta formativa che tiene conto degli obiettivi dell’indirizzo di studio, del territorio , dei gruppi minoritari , delle
offerte aggiuntive, integrative, extracurricolari che ampliano e arricchiscono l’offerta formativa
Obiettivo Nazionale è la realizzazione di un sistema istruzione
( funzioni delegate a regioni e compiti agli EE.LL.)
Materiali a cura del Dirigente Scolastico: Anna Maria Masci
Il DIRIGENTE SCOLASTICO: sentiti EE.LL, associazioni genitori, organizzazioni, associazioni di categoria locali e non solo e, in particolare, il Collegio Docenti in funzione propositiva, emana delle linee di indirizzo
IL GRUPPO LAVORO D.S. - DOCENTI: a seguito dell’emanazione delle linee di indirizzo e tenendo conto del Rav, elabora il PTOF, prevedendo percorsi individuali, forme di flessibilità, aggregazioni, metodologie, recuperi, criteri di valutazione degli allievi e dei risultati della scuola, riconoscimento crediti , progetti, POSTI DOCENTI ED ATA ED ATTREZZATURE NECESSARIE
I DOCENTI: sono sempre l’elemento portante della
scuola e ne determinano qualità e futuro e hanno la
responsabilità maggiore dell’educazione, formazione ed
istruzione degli allievi
I DOCENTI
che hanno come compito L’INSEGNAMENTO
(attività discrezionale e tecnica regolata da norme e disposizioni),
sono inquadrati in un particolare STATO GIURIDICO
ovvero norme che regolano il rapporto di servizio.
L’impiego pubblico è regolato da una contrattazione collettiva nazionale e decentrata .
Il profilo docente è definito dal CCNL, art. 27
Il
PROFILO GIURIDICOprevede
competenzedisciplinari, psico-pedagogiche, organizzative,
relazionali, metodologiche - didattiche, di ricerca, di
documentazione, di valutazione.
E’ dovere di ciascun docente il personale sviluppo delle competenze, tramite
• maturazione di esperienze didattiche,
• studio,
• sistematizzazione delle pratiche didattiche
• esplicazione del modo scelto di trasmissione,
• elaborazione della cultura,
• impulso alla partecipazione dei giovani a
tale processo
DIRITTI E DOVERI DEI DOCENTI:
fonti sono la costituzione, il codice civile, la legge sul lavoro subordinato, i CCNL.
DIRITTI: patrimoniali (retribuzione, trattamento di quiescenza e di previdenza), diritti non patrimoniali (quelli relativi alla funzione come quello alla prestazione didattica, alla progressione di carriera), diritti sindacali (di associazione, sciopero, assemblea sindacale, rispetto, alla sede, al riposo, al recupero, alle ferie, al part-time, alla pensione …) diritto all’aggiornamento e alla formazione.
Libertà di insegnamento*
DOVERI: dal codice e da quello del comportamento del dipendente della pubblica amministrazione del 2000: dovere di lealtà, imparzialità e diligenza (fedeltà esclusività, condotta irreprensibile, segreto d’ufficio...)
Il codice di comportamento è sul sito di ogni scuola e vi è stato consegnato dal Dirigente Scolastico.
un privilegio con più condivisori:
Art. 33, 39, 40 della costituzione.
• Forma espressiva della libertà di pensiero, figlia della libertà dell’arte e della scienza, è un diritto pubblico soggettivo di natura culturale.
• Il d. lgvo 297/94 art 25 e il d. lgvo 165/2001 ne identificano il contenuto, le finalità, le condizioni.
• È autonomia didattica cioè libertà professionale nell’attività scientifica e di ricerca, nell’innovazione metodologica.
• È diretta alla piena formazione della personalità degli allievi e a produrre istruzione aperta a sviluppi culturali e sociali. E’
connessa alla libertà di apprendimento dello studente che ne costituisce il limite. Deve mirare all’efficacia del metodo.
• Limite: il coordinamento del collegio in relazione alle metodologie
• I metodi devono assicurare l’efficacia del servizio di istruzione.
la libertà di
insegnamento
L’autonomia didattica
Tenendo conto del PTOF ogni scuola mette in atto tramite i suoi docenti:
►
Percorsi individualizzati
►
Articolazione modulare del gruppo classe (anche
►
da diverse classi e anni di corso)
►
Aggregazione disciplinare
►
Recupero
►
Sostegno
►
Orientamento
Le competenze professionali del docente dpr 275/99 e CCNL 2006-09
Sa accogliere gli allievi sapendo gestire le dinamiche interpersonali, utilizzando la mediazione
Crea spazi di apprendimento anche “fisico” con materiali necessari e utilizza modalità diverse di comunicazione e varie strumentazioni
Sa autoaggiornarsi e migliora la propria formazione in campo culturale, civile, professionale, anche partecipando a corsi organizzati dall’amministrazione e non su tematiche e aree specifiche della professionalità docente
Conosce e utilizza le nuove tecnologie nell’attività;
Controlla i fondamenti della propria disciplina;
Determina gli obiettivi specifici in relazione al sapere da insegnare e al contesto;
Adatta i programmi in relazione al contesto e progetta azioni di insegnamento/apprendimento e li monitora;
Rinforza la motivazione ad apprendere e valorizza le diverse strategie di apprendimento;
Promuove sostegno e recupero;
Sollecita l’autonomia nell’apprendimento e l’autovalutazione nei soggetti in apprendimento
Costruisce prove di verifica differenziate
Caratteristiche del nuovo docente:
Dinamismo nei confronti del proprio futuro;
Consapevolezza dei problemi e disponibilità ad innovazioni mirate a risolverli.
(ricerca di Laura Gianferri, USR Emilia Romagna)
Competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologiche, didattiche, organizzative, relazionali e di ricerca, documentazione, valutazione tra loro correlate ed interagenti
(art. 26-27-28 ccnl)Apertura alla discontinuità e alla sorpresa, all’incertezza, alle sfide della scoperta al modo più giusto di affrontare il mondo (strategia è apprendere in tempo reale dall’ambiente i comportamenti più fecondi per un particolare momento)
Alto livello di motivazione e di identità professionale;
……con queste competenze
Capisce le esigenze di ciascun alunno rispondendovi con ampia gamma di strategie;
Userà cose nuove sia nelle applicazioni didattiche, sia nei dispositivi tecnologici;
Accetterà con entusiasmo le nuove tecnologie;
È aperto alle domande e alle discussioni sociali;
Svilupperà abilità nel saper individuare le informazioni
necessarie all’aggiornamento per organizzare le proprie lezioni;
Collaborerà coi colleghi per programmare, progettare,
collaborerà con le commissioni e le figure di sistema;Realizzerà attività integrative;
Conoscerà le risorse del territorio;
Promuoverà l’orientamento;
Affronterà doveri e problemi etici della professione Promuoverà le attività di stage
Quando sarà valutato
si dovrà considerare se ha competenze:
didattiche, culturali, metodologiche, disciplinari, relazionali, organizzative,
gestionali e psicopedagogiche Inoltre si valuterà se :
ha partecipato alle attività formative raggiungendo gli obiettivi previsti
osserva i doveri connessi alla funzione
docente
Saperne di più……
NOI E I RAGAZZI SPECIALI:
L’INCLUSIONE
Se precedentemente l’inclusione era «garantire il diritto di istruzione e successo formativo dei minori disabili», oggi «rappresenta un valore fondamentale e fondante l'identità stessa delle singole istituzioni scolastiche»
riguarda tutti gli alunni e gli studenti» ed è «impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità
scolastica».
dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, studenti e famiglie nonché tutti gli operatori istituzionali deputati al perseguimento
degli obiettivi di inclusione e che vivono l'esperienza scolastica inclusiva in termini di "supporto" all'alunno e allo studente con
disabilità
La disabilità di un alunno verrà certificata con una
"valutazione diagnostico-funzionale" in luogo della
"diagnosi funzionale" e del "profilo dinamico-funzionale".
Schema di decreto legislativo recante norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità (Atto del Governo 378).
Trasmesso ai sensi dell'articolo 1, commi 180, 181, lettera c), e 182 della legge 13 luglio 2015, n. 107.
Da approvare nel mese di marzo
Le novità operative
si tratta di una semplificazione sia in termini documentali (un solo documento in luogo di due)
che in termini temporali
(i due documenti, redatti da soggetti diversi, implicavano un allungamento dei tempi».
Schema di decreto legislativo recante norme per la promozione dell'inclusione scolastica egli studenti con disabilità (Atto del Governo 378).
Trasmesso ai sensi dell'articolo 1, commi 180, 181, lettera c), e 182 della legge 13 luglio 2015, n. 107.
Da approvare nel mese di marzo
Le novità operative
L'articolo 6 modifica le Commissioni mediche composte da:
- un medico specialista in medicina legale che assume le funzioni di presidente
- due medici : dei quali uno scelto tra gli specialisti in neuropsichiatria infantile e l'altro tra gli specialisti in pediatria
integrate da:
- medico INPS
- un rappresentante dell' Amministrazione scolastica con specifiche competenze in materia di disabilità
- uno specialista (terapista della riabilitazione) - l'operatore sociale.
La Commissione, così integrata ,sarà maggiormente
responsabilizzata nell'identificare le provvidenze sulla base della valutazione diagnostico-funzionale e non sul solo dato
della "disabilità certificata»
GLHO
: educatore + docenti della classe + insegnanti di sostegno + genitori + specialisti del servizio di neuropsichiatria infantile o del centro riabilitativoPEI
: sempre modificabile, concordato coi docenti della classe, dopo aver stabilito se l’alunno può raggiungere gli obiettivi minimi, specifica le osservazioni iniziali, le ore di sostegno, le materie seguite dai docenti di sostegno, il luogo degli interventi, gli obiettivi, i metodi, i contenuti, gli strumenti, i tempi, i criteri di valutazione; relazione finale sugli apprendimenti finali e la crescita dell’alunnoNOI E I RAGAZZI SPECIALI:
un po’ di vocabolario
(certo già conosciuto)
la vigilanza sugli alunni
►
Codice civile art 2047-48; legge 312/80: ccnl/2003;
profili ata
►
Si è responsabile del danno cagionato da fatto
illecito quando è sotto nostra vigilanza a meno che non si provi di non aver potuto impedire il fatto
►
(vedi regolamento di istituto relativo alla vigilanza)
►
Solo in caso di colpa grave c’è responsabilità
anche patrimoniale; comunque l’amministrazione si surroga al personale salvo rivalsa
Saperne di più……
Il docente non si allontani dalla classe neanche se il collega ritarda o se ritiene la situazione della classe non sia priva di rischi.
Bisogna provare il fatto fortuito per esimersi dalla culpa in vigilando, o che l’accaduto non era evitabile con la normale diligenza.
Rientrano nelle attività soggette alla sorveglianza tutte quelle didattiche, la mensa, il completamento dell’ orario di servizio, la ricreazione, gli spostamenti, le gite, tutte le attività stabilite dal collegio, i cinque minuti precedenti le lezioni iniziali, l’uscita degli allievi secondo l’età. C’è responsabilità anche per fatti dannosi operati da allievi maggiorenni.
Al genitore può rimanere la culpa in educando.
Oramai reso pubblico per ogni scuola sul portale del MIUR in scuola in chiaro.
Scopo è: innestare un percorso di riflessione per individuare piste di miglioramento.
Fornisce una rappresentazione della scuola attraverso un’analisi del funzionamento.
ATTORI: Dirigente Scolastico e unità di autovalutazione; essi individueranno obiettivi e modalità operative con la comunità scolastica incoraggiando nuovi approcci
STRUMENTI: statistiche, questionario scuola sulle esperienze svolte, pratiche educative e didattiche, gestionali ed organizzative.
Vengono esplicitati contenuti, richiedendo di individuare aree di intervento e formulando un giudizio
Saperne di più: IL RAV
Saperne di più……
Collegio docenti: nel definire il Piano delle Attività esamina le proposte dei consigli di classe e fa proprie le mete ritenute valide per gli aspetti culturali e metodologici
Dirigente: fa eventualmente integrare le polizze assicurative; designa gli accompagnatori, il referente del progetto; sottoscrive il programma da questi predisposto;
individua agenzia con l’offerta più vantaggiosa; stipula contratti ,servizi turistici
Docente referente: predispone programma dettagliato, raccoglie adesione scritta delle famiglie, consegna autorizzazioni e ricevute di versamento alla segreteria DSGA : attività istruttoria dell’attività, contratto agenzia,
contestazione in caso di inadempienza negoziale
Genitori:
restituiscono programma firmato, autorizzano per scritto i figli a partecipare, versano acconto e saldo su cc postale della scuola consegnando ricevuta al docente referente
Docenti accompagnatori: garantiscono a tutti
l’effettuazione delle attività programmate, consegnano relazione scritta sull’andamento dell’iniziativa, segnalano tempestivamente eventuali inadempienze imputabili alla ditta di trasporto a all’agenzia viaggi o altre inadempiente. A seguito delle ultime precisazioni del Miur, è opportuno chiamare la Polizia Stradale prima di partire, per controllo autoveicolo e conducente
Saperne di più……
Tempo di gite ……
le procedure giuste
TORNIAMO A NOI……
Il progetto formativo del docente dovrà documentare la propria esperienza con un portfolio,dopo
3 h di incontro propedeutico iniziale +12 h di lab.formativi
+12 h di peer to peer col proprio tutor
(3 h di progettazione condivisa - 4 h di osservazione tutor – 4 h di osservazione neoassunto – 1 h di verifica dell’esperienza)
+20 h su indire
+ 3 h di incontro di restituzione finale
180 giorni di servizio di cui 120 per attività
didattiche
tenendo conto di:
• Competenze possedute
• Domanda formativa da soddisfare
• Bisogni del territorio
alla fase di diagnosi e di rilevazione di bisogni deve seguire la strutturazione di un progetto
professionale di sviluppo col tutor ,dopo che col D.S.
si sono stabiliti gli obiettivi da perseguire
AVERE STRUMENTI E METODI PER
AUTOVALUTARSI E CURARSI DEI BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI
RIMODULARE LO STILE D’INSEGNAMENTO COSTRUENDO UN CURRICOLO CHE
PREVEDA LA COSTANTE VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI
SVILUPPARE L’ATTITUDINE ALLA RIFLESSIONE E ALLA CAPACITA’ DI
RISOLVERE I PROBLEMI
AL TERMINE DEL PERCORSO FORMATIVO I NUOVI DOCENTI DOVRANNO:
Il tutor: un amico,una guida,uno stimolo
╤ Momenti di tutoring con l’attività denominata peer to peer
╤ Il tutor, possibilmente stessa classe di concorso
╤ Osserva in classe il neoassunto e lo riceve in osservazione nella propria classe
╤ Programma con lui finalizzando allo sviluppo professionale
╤ Lo guida nella scelta dei materiali da studiare e da utilizzare
╤ Attesta il lavoro svolto
╤ Fornisce parere motivato sulle caratteristiche dell’azione professionale del neoassunto
Alcuni suggerimenti
Per ognuna delle esperienze col tutor indicare :
→ Definizione della situazione di apprendimento
→ Descrittori osservati
→ Giorno,ora di inizio e di fine
→ Il ruolo del tutor e del neoassunto ( in
insegnamento o osservatore)
ESEMPI DI DOMANDE DA FARSI IN COLLABORAZIONE CON IL TUTOR
1. Con quali strumenti vogliamo condurre le osservazioni? (diario, checklist ecc…)
2. Quali aree dell’insegnamento vogliamo migliorare?
(usiamo questionari, discussioni, ecc…) 3. Cosa vogliamo osservare e come?
4. Cosa consideriamo al di fuori dell’aula sia con il tutor che senza di lui? (autovalutazione, tempi e strumenti)
5. Cosa facciamo per dare una valutazione dei risultati raggiunti?
IL RAPPORTO FINALE DEL TUTOR
terrà conto di quanto segue:
1. Esperienze precedenti
2. Livelli di competenze riscontrate
3. Nuove pratiche apprese
4. Valutazione delle performance d’insegnamento in relazione alla didattica: conoscenze, abilità, applicazioni, relazioni, responsabilità, autonomia
5. Aree di miglioramento individuate
6. Bisogni formativi individuati
Con il tutor ci formiamo attraverso un vero lavoro di ricerca e con lui ci si scambia il ruolo di
osservatore/osservato
Con lui sarebbe bene individuare le aree di qualità dell’insegnamento e se ci sono anche aree
problematiche da osservare (come bullismo) Ciò che si osserverà confluirà nel portfolio
Con il tutor è bene anche progettare e gestire il lavoro nella classe che si osserva, condividere i descrittori Annotare gli elementi di qualità del tutor, le domande da porgli e con lui individuare punti deboli e forti nella propria azione didattica
SCEGLIERE CON IL TUTOR COSA
OSSERVARE IN CLASSE IN RELAZIONE ALL’ APPRENDIMENTO
Materiali a cura del Dirigente Scolastico: Anna Maria Masci
Esempio di mappa aperta di una situazione di apprendimento in osservazione
(linee guida dell’USR dell’Emilia Romagna 2015)
a) Strategie didattiche (strutturazione dell’attività, stile comunicativo, sostegno all’apprendimento
b) Gestione della classe (uso del tempo, organizzazione degli spazi, motivazione allo studio)
c) Relazione (empatia, accoglienza, solidarietà, cooperazione, conflitto)
d) Utilizzo dei laboratori (biblioteca, laboratori disciplinari e di informatica, parternariato con esperti
e) Utilizzo dell’extraclasse (territorio in cui è inserita la scuola, gite scolastiche, viaggi d’istruzione, gemellaggi f) Utilizzo nuove tecnologie (Lim in classe, PC,
Osservazione durante il peer to peer
situazione cosa fa il
docente e gli allievi risultato atteso
Spiegazione Spiegazione verbale dell’argomento
Ascolto attivo Numero accettabile di domande e
interruzioni Conversazione -
discussione
Presentazione degli argomenti e delle regole di discussione
Partecipazione e rispetto delle
regole
Numero, congruenza e
qualità degli interventi
Osservazione finale:
ci si eserciterà ad analizzare gli aspetti culturali, didattici e metodologici della
propria attività prevedendo forme di collaborazione e scambio con i colleghi
Esempio di situazione di apprendimento
Oggetti di riflessione del tutor
• La gestione della disciplina
• Le pratiche valutative
• La progettazione e valutazione dell’attività didattica
• La gestione della relazione pedagogica e delle dinamiche relazionali del gruppo classe
• La gestione delle comunicazioni con gli altri docenti e con e le famiglie
• La cooperazione progettuale dentro l’organizzazione
Infine……il portfolio
1.
È da discutere alla fine dell’anno di prova all’interno della relazione finale
2.
E’ un progetto formativo personale dopo un’autoanalisi della competenze maturate alla fine della formazione ,circa i propri bisogni e quelli della scuola,e contiene due microattività (con progettazione,descrizione,riflessione).
3.
Terrà conto :
della partecipazione al forum on line
dell’accesso alle risorse didattiche
disponibili in rete
cosa fa il docente in formazione durante il corso ?
Analizza gli aspetti culturali, didattici e metodologici della propria attività
Collabora e scambia impressioni con i colleghi
Programma con il tutor lo sviluppo professionale
Elabora il portfolio ed il proprio
progetto formativo
Cosa osservera’ il D.S.
La gestione delle dinamiche interne alla classe
Il ricorso alle metodologie inclusive
L’uso di una efficace mediazione didattica per la materia insegnata
L’uso dei materiali e delle risorse didattiche predisposte
La valorizzazione degli apporti degli
allievi
IL PRIMO INCONTRO
LE ASPETTATIVE DELL’AMMINISTRAZIONE
IL PROFILO PROFESSIONALE ATTESO
LE INNOVAZIONI IN ATTO E D IN
PARTICOLARE QUELLE INERENTI LA PROFESSIONE
LE MODALITA’ DEL PERCORSO
FORMATIVO
ULTIMA GIORNATA
╠
CONDIVISIONE DEL LAVORO SVOLTO
╠
RIFLESSIONE SUI PUNTI DI FORZA E SULLE CRITICITA’ DELL’ESPERIENZA
╠
VERIFICA DELL’ATTIVITA’ DI TUTORING
╠
COSTRUZIONE DEL PORTFOLIO
IL FUTURO
IL DOCENTE MENTOR
L’ORIENTATORE DIDATTICO E FORMATIVO
L’ESPERTO DI EUROPROGETTAZIONE FORMATIVA
IL DOCENTE DEL LAVORO
IL DOCENTE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA (PNSD)
IL DOCENTE PER LA PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E PER
L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DELLE ATTIVITA’ RELATIVE
IL DOCENTE ESPERTO D’ INNOVAZIONE
ORGANIZZATIVO-DIDATTICA
Una scuola in trasformazione 1
una sfida che ci coinvolge tutti
un cambiamento delle metodologie di lavoro in classe
Un modo diverso di valutare
Un tentativo di frenare dispersione e disuguaglianze
Una scuola sempre aperta
Un organico maggiorato per i progetti e per le attività
Materiali a cura del Dirigente Scolastico: Anna Maria Masci
Una scuola in trasformazione 2
Ruolo dell’apprendimento in situazione lavorativa,coinvolgimento degli esterni Tecnologia digitale in classe
Formazione continua e obbligatoria
Noi e i ragazzi capaci di cambiare le situazioni
La grande speranza:essere tutti eticamente
migliori
Una finalità:
insegnare come ciascuno apprende
• Osservare cosa sa fare ciascun alunno
• Valorizzare i traguardi che l’allievo raggiunge
• Insegnare ciò di cui abbisognano specie per il futuro
• Rendersi inutili se si è di sostegno (S.Versari)
• Saper parlare con le famiglie e usare il linguaggio della speranza
• Programmare per obiettivi
possibili,pochi,chiari,osservabili,valutabili
• Mettersi in gioco,trovare strade per andare avanti
Buon lavoro a tutti
e un augurio di una carriera lunga e ricca di soddisfazioni
in cui realizzerete davvero il sogno di contribuire alla formazione di un mondo
migliore.
NOI CI CREDIAMO
Lavoriamo in una scuola viva
…