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BALCANI E LA QUESTIONE BALCANICA :: NOTE GEOGRAFICHE - STORICHE ETNOGRAFICHE - POLITICHE - MILITARI LETTERARIE e DESCRITTIVE

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(1)

V

♦ ♦ ♦

BALCANI

E LA QUESTIONE BALCANICA ::

NOTE GEOGRAFICHE - STORICHE ETNOGRAFICHE - POLITICHE - MILITARI

LETTERARIE e DESCRITTIVE

Con

cartine appositamente disegnate e illustrazioni fotografiche recentissime dei paesi, dei costumi, dei personaggi

—•= e

degli avvenimenti

-=

MILANO

SOCIETÀ EDITRICE SONZOGNO

, Via Pasquirolo N. 14.

f

%

(2)

proprietà artjstjca e letteraria riservata

- Stab/o^afico Matarell'i, via Passarella, 13-1^

(3)

LA BALCANIA

Halc.v.nia, o liEGioNK IJai.c'amca, 0(1 aiicii'e seniplict'meuto, a I Haloani » ((Icfiiiizioiie, questa,' figurativa, oonuinemeute usata ])er indicare il conijìlesso dei diversi Stati e dei diversi jiojuili della l'c- gioiie), e, fi u al ni (ui te, Penisola Slavo-Ctueca : ecco una caratteristica varietà di iKimi che già significa trattarsi di un jia'Sse di niultivaria e(l inaiterrahile fisionomia fisica, etnica, jiolitica: di un paese la cui unica lornia e ragione di unità è data dalla circoscrizione jie- liinsiilare: di un jiaese in cui, infatti, allo strano grovigdio dei suoi sisteiui nioutani corrisponde e rivaleggia il non meno strano grovi¬

glio delle sue razze abitatrici.

I utto vi è indeterminato e pressoché indetinihile : dove finiscono cnniinciano, rispettivamente, PAlbania, la Macedonia, la Traciaf' La Macedionia non comiirende tutti i Macc^doni, ed è ben lungi dal comjirendere solo abitatori macedoni; nè l’Albania tutti e .soltanto g"!! Albanesi ; nella Bulgaria ste.s.sa, pui'e Stato indipiuidente che ha raggiunto un’ottima situazione politica sono tutti e .soltanto i Hulgari.

(Visi ])urc sono artificMKsi imprecisi in sè, indecisi jiolitica- niente -- i confini del regno montenegrino: causa precipua del pe¬

renne litigio, e dell’attuale scoppio di guerra, tra il fiero Davide della Cz'crnagora e il vecchio Golia ottomano.

Così, incerti sono non solo' in tutta la lialcania, ma in ogni singola sua zona, in ogni distretto, (juasi in ogni borgata i confini

0 i diritti di ogni idioma: e con gl’idiomi la contrastante miscela dei culti, (lei costumi, dei campi di attività, delle tendenze di razza.

II sistema montano: a ijonente, quasi ])arallela alle coste adria- tictie, una lunga ed erta catena: le Alpi /ii rari che ; ])oi a sud-est di (juesta, un gran nodo: lo Sfiiir-Jidfjh : dal quale diramano, a sud, le Alpi Albuncni, la Ctifeiui tiri Pindo, i Monli Elìeniri -a sud-est, con num-erosL' e lunghe diramazioni, la ])odei\Ksa catena del Eodopr to Dexpoto Jiiifjli) clic costitui.sce i monti della Macedonia; e final- tiieule dal jmnto (le Porte di ferro) dove il Danubio .sembra come divincolarsi strozzato fra due siieroni di opposti monti (i Italcani e i Transilvani; — svolgendo una linea leggermente curva da ponente a levante, lino al Mar Nero —ecco la vera e jiropria catena dei Monti Jitiìeani, che dà il nome predominante alla regione.

Nel lembo sud, dove la (talcidica dischiude sull’Egeo, come tre dita convulse, le tre penisolctte, si aderge, superbamente i.solato.

(4)

>netn\ cluMiisi)iH^e snpprl.o monte, alto ;!()00

„ <livm.e .one le J5 ^

l’Adriatico e del ,Tonio V \J/T sul versante del- iiHuituosi e silvestri; eli’iuso tr/V? f{ ll''•c■lli) paesi

■siriaco), i'Atla.„ia é ! . "e V J (territorio au- -luesti paesi, la .SVr/L (re^o) e Ve’/ >^ord di i' levante dell’Alhania, la^'lW/Jn/L

■sta - dal IJare Egeo al Mar « •'“'‘''.'te ‘H que- iiord di queste, finalmente nell’) ^'■acia (Costantinopoli); a

quelle ancora soggette alla Tureln'., >V"‘'^"’'“;'ui!^zati. Ma in ratteristico fenomeno "lalean^c^ ^^:y7'*'f1^ il -- '■ristiani e maomettani c^ittoliei !’■?'« lingue o dei culti;

‘li stirpe Mav:7opme!:^7erm!ri”' “7 7“'* ‘^*”1"' "H- '‘emiclie, l’una contro 'altra aizzate -il'T 7'"•

A questo si ao-ium-, 7 'l‘"*'“*atore.

zinne geografica e"d .r7““-T «Iella conforma-

rii;,,;,, " ™f;)■“ - - n ~„i.,

deirAustria e della Mu-si^i do. l' esterne; gh interessi sjiingono veis,o rEoeo- i) 7ntin, “^‘■‘«'■ssita er-ononiiclm e politiciie trono i Greci, i R^hi i \w ! ^ «l'in- ente jmlitico, non solò alti difes'7r' f ' ^n Kari già costituiti in Allmiua, nella MaceiLl^ mdir'I^mi T" -^7^7-11’^l-i-. nella ma anche al iiatronato ner’ln ovèx- I ' *') tonho 1 opjire.ssore turco,

«li .sei-vaggio. ' prevalenza .1. essi sugli altri compagni

detto a questione «l'Oiient ■ altannoso ])rol)lema giu

'.t

con frasi ita ■ na « ‘Td i“ Knrtqia vecchia Elmo Hh ''^ll'’

rata nel presente Conflitto ' semhianze ,li crisi dispe- .-leineiiti iiiiovi, .■ iwei,fo. „li

fc. rn.)

«rato. Cent. 50; e la nmtrniflca XeV, V/i, T- ^ riccamente i n-

-ntato - n. .. ... ...

(5)

•■j

CARTAETNOGRAFICA.LecLver&erazz?chepopolanoi territoridellaTurchiaeuropea.

(6)

0

Il complicato conflitto.

precedenti. _ I diversi

‘Prob emi» nazionali. - Le «riforme»

ffoiK) la lidiaiù4''^”'mn]HnL^^ 'ìiverei Siali e ])ae,si die coinpoii- vergeuilo, cnn.elHiz^li'al

lao-ioiu striiielle del vaslo eouflitti, ,,L.’ ‘l'pi’IP a I>in(e le dro «iiitetico. celile. \ ediaiuo nitaiito il ijua-

decalùllo'e,Ìé fo/l'ndlllT" viltoeio.sa, una futura ed ipotecala pmla pd lTr1ldr’'xdla'l,a

liarlianca, lufalti uessim-i v.tol.'i' • ftinipugiue assiuiiladiuie ed àiroroaulzadoue dX'^l/'Tindi

upssuiia afhuilà con le Doiiolazinui ..,.+7’ '1“'»^”. al progresso;

fan gli interessi, con le aspirazioni eoi •. solidarietà Solo quando già sul finire del s;eolo Vviì l’’'hi usd^^^

e dure la grande Oatei iii., • •- ' ’ ^ ‘> ‘a iiussia —auspice

■l"

cominciò a trovare 1’iiiteressof ' ''•^ nnpeui ottouiauo, questo llnssia da p ■ , I If rZ alla

•Vel listi ir -s h a r'f'

<lasi la Crimea. Coi'iiis! ’h Z'

lu

^ annetten- Pei- .falcile f C;'

iutta\ia, un giorno famoso, a Tilsitt fvi V-,.,,.! i

e il (piasi iKj.s.sesso drdl’Fo-itt,, fi, ,7; ** passesso di ( quo lilica. Da allora del <li questa po- ileir Eurujia — tutela dell'Furo'n',' '^PCfi-f «li tutela suliendo

h

C:a,,iSi,uli eiS ,n " r" ''''' ^ agni Potenza ui^^;;-il; -citata da

gevicli, vittorio.sa: nell’anno ISSI), la (irecia ' aiuhn tT''r'''’

eurojiee. .\r.l 1848 in.snrgevano i Val-icdii ; It • • > 1 otenze Fi-ini: ma con avversa hrtunà. .IciÌmì T’F r''*''’ ’/^””icne- d)l)e pietà. * i- 1j Fuiopa egoista non ne

»/i71 ^ '■

(ini ,.ni.i„«ia. i,

(7)

V

— i

CARTA GENERALE della penisola balcanica e dei paesi confinanti.

Il'sistema montano —Me diverse zone politiche.^regionaliTed etniche.

col pretesto della « liljeiiìt della uavigiizione del Danuliio e del llar Nero B ; le vittoiie di Crimea portano al Conj^resso di Pai iffi (18óó), ove la Turchia è salvata e Cavour eousaera il diiitto <l’Italia.

Ma la Turtdiia rimane, da allora, il « punto nero b della politica

(8)

I

8 ~

(’oniinue onuni.f s,,,,,) le in,sinTeKÌ..,ii .lei »„esi eun.nei s,,..

.•U> asialu l.e coulinue sono |.e rivolte iul.>rne: atì'o..-ate i , n -.ss , ,Ì

<•<1 on'or, elle fanm, ral.l,rivi,lire TEuropa. n.as.satn vivile protestav^-^ !'n''Ì f u , J1 „,aii,io

18'S •1*1 *r’"'"i-«iiliito iiecisu; jinnnise nel

'-s' ;:::: "'rr'"

•sin.,, sultano, si prese f^iuoeo .lell’Eurnpa.’ ' ''

r- a> « Kii.lo ,Ìi .lolore» dei popoli l.-i]

O H ""n ' '>’i"‘'i«'>'a^iune .lei n.on.lo civile e ^i i

anva^o^;:;;;;; ^ «^>''i'“I«lare .lai rin-

*“ l'opnU cristiani .kdla Tur. l.ia si fece anche ne--

^ le i»ei 1 erulente settaria tendenza .lei « Giovani Tnr.'lii » •, lnT clnzzare tati, i popoli .Idi’inip.no. ‘

La rurcliia, do},o E esiM-riniento ostituzionale, si è .limosfrat'i

1.1 un* natura sua, jiiù che mai irieiue.liahihnente inetta

•n un rep-une civile, in,,,utente ad opni riforma .li sè stessa, .11,1 stizia jici su.)i sop'p'elti. ’ ' ror..^' ;^^'''>"tnna e jicr .luminare col ter-

Gosì le crisT 1 ^“.annule Imrharica o vivere non jiiiti.

Posi le ciis, halcaniclie si sono continuate Ira continue c nvul sioni ed lu <a,nt,nua insanabile anarchia.

Gnsi ,1 ]>rohlema cretese, il i.rohlenia albanese, il problema nc, colonico, e sintesi di tutti - ij problema delle « Vifln ” in It cale .lai ,,opol, e reclamate dalle ,,utenze riforme fon.b.tc sul ■

Le cause remote del conflitto.

Gli antagonismi europei.

Si sono trascinati, insoluti, perchè alle grandi potenze eoemoni a. Ciò thè, lacihneute, oguuiia ili loro uvrebbe poluto e po-

,L

(9)
(10)

— in —

trpl)I>e ottenere, non è nossiliili. -i • i , .

vecchia e - ovane ' T"”*' insieme: percliè hi Tnrcliia prolìlt,,, ,.n, ” '■"»

Rii nut.isio,,;,,,,,- ,|,g|i

ropa^^i^.^re'^lmS"’"* ” 1^- vao-o'io il inincinin'^/'^l'V^*'*/!'*'^ Imlcanici ancora ■••pmenti nel ser-

torp straniero in Enron-i Ji.i ' ‘ I ^ ‘‘Ila iurcliia — doinina-

e o,li,, è ,,„mi,.», “".i"',.!.;,"'"

Potenze ‘'è^’^voltT v <*h'<iistici. Onauino delle {brandi

f’„iì I’ 1 \ lire,sente dominio.

« .l‘i “"/X”.''","-'',''' '",■ ,Wln

So,

-hi,,

ilfl I,rol,ip,oa alliaiipsp' '.'Sia 1 “ 'l<;i prol.leaia »pi-|,„ o (Novi Ilaaar)- l-, S»"RÌi.„cal„

>'« . ci,,,, ,1, à fncii,.,o„,«

Turchi’. ^ l'^iancia .si scmtono intere.ssate a sostenere la a im volta ' "i"™" ‘ « IH^rchè sono paesi deir'r’sl” mussulmane », avendo va.stis.sime colonie iii

ilella'TinXà^*"”’ patrona e dominatrice chali in ^ ferroviari e commer- lia... impedito alP llaìia'' Pim^

occhi ciei'oHi hàtnim.*'"

alla loro”,sm-te^ Le Potem" Pahhandono dei popoli oppressi

■ill-> T,. 1- 1 P 1 otenzo non hanno saputo che « consiodiare »

L’intervento degli Stati balcanici.

pormtanuu.\V-'’w‘a\^^^^^ c^iJpm- italo-turca per la Libia ““ conseguenza - alla guerra

(11)

Il

Di fronte al!’inii)otenle discordia delle {fraudi l’oteii7/e, i qnattn) Siati lialcanici iudi]iendeiifi hanno compiuto il miracolo <li una loro potente e {{'ià creduta impos.sil)ile concordia : strinffendoisi ad uu patto nella « Le<ra (Quadruplice balcanica ».

E il patto è (|ue«to: ottenere con la forza, nel nome della civiltà e dell’ umanità, jiel diiitto delle nazioni e pel diritto dei ])o])oli alla vita, ()uell© (serie e {jarantite a riforme » che il Concerto euro]n>o non ha .sai)uto imporre: intervenii-e per diritto e j>er dovere di popoli ledenti, verso i fratelli inedenti.

Co.sì fu che verso la fine del settembre 11)12, aiiparentemoiite oifiiuna per conto projirio, in realtà coalizzate, la IJul{faria, prima, poi la Grecia, la Serbia, il iIontene{{ro, mobilizzarono i loro esei'citi alle rispettive frontiere verso la 'rurchia.

Allora le {iraudi Potenze si sforzaiono d’ interessarsi : con {fli Stati balcafiici, eonsi{fliando la calma e il disarnm; con la Turchia, consi{>diand() ma non ancora intimando le riforme.

La Turchia risimse e.sumando da{fli archivi .c iiroponendo di ap- jilicare la nata-morta dcllt’ lifoniic del 1<S8I). Pro])osta che parve — e non .«sfdo ai popoli balcanici -- uu’irrisione I

E poi, era tardi : il Montene{fro, rompendo {fli indugi, il 1) otto¬

bre 1912 dichiarava la guerra. E due giorni dojro riportava le sue {rriuK' brillarrti vittorie, al rtord e al .sud delbt frontiera albanese, cot((|rristando .salde jrosizioni str'ategiche, resjringerrdo i Tirrchi, ini- ziando la rrrareia .su Srutari.

E molte tribrr albartesi insor-gevano attaccando, a loro volt:r, i Turchi.

JLa legge del 1880

per le Riforme nella TurcHia Europea.

li’e.sunrazione, irrtantir, della Legge del 1880, che voleva essere irn giuoco furbo della Turcliirt, Arriva col fare il brron girroco degli Stati balcanici: iroichè veniva a docunrentare il bumr diritto rii ()ue- sti. - Vediarrro in che cHursiste (luesta Legge.

Nel Trattato di Berliiro (1878) la Porta rrccettri Pimposizione delle Poterrze, per la (juale s’inrjregrtava ad airjrlicare con ajrirosila leg{fe d’accordo con urrà Corrtrrrissiotte irrterrrazionale conrposta di dele¬

gati delle Potenze stesse - - una si>rio di « Iliforrne » jrolitiche, vale a dire di ordinanrenti speciali jrcr la Itumelia, estensibili eventual¬

mente alle altr-e pi-ovirtcie europee dell’ Impero.

L’articolo 23 del Trattato dice sostarrzialmente che bt Porta ela- bor-erà per i vHdyets di Ertro]»a. utr regolamerrto airrnrinistrativo da sottonrettersi ad una Conrmissioue irrternazionale.

Xel 1880 la Porta elabori} la leg{fe — che non fu poi mai apjrli- cata — in 327 articoli.

La Cotrrnrissione internazionale esantirti^il progetto e vi aprpor'tò delle rrrodihcazioni con uu rapporto (in data da l’crapia, 1880) alle gr-andi Potenze.

(12)

Il testo 1110(1 iticiito teriiiiiia r-on la «.frueiite iio.slilla •

o'e'i^.ìeII \T r'**""-’ coiisif-lio alla Coi.iiin-s.sioi,e euro-

"ovS!:: ^l^- introdurre ^:eHe - Ijni euioiH'a, la eui oifi-aiiizzazioiie siieciale non

\|,n V» "-el, suddetto trattato, noi sidto.seritti eoiinuiss-iri 1 He Potenze ftru.atarie del trattato st<.so dicluariaino c .

Questa l(.a-jre - „ ii,ef,dio, profretto di le<,-<rp -- „oii diuiiuuisce I.'d'itiVr- <lel ‘^tiltaiio e non istituisee ui.’autononiia l.i.imtivo ' Prn.fiino di uu hu-o decentra,iiento aiiin.i- ' i"*' eHempio, i.tdle locatiti, i„ cui la nia/r-io- lu mani "ir iriTi’ ^ * kal,„aron dovranno essK^re mu.s- ''7^^ In n.af..,Moranza della ],opolazio„e è

'i.-

IllesiT~’ ^ della liiiffua delle varie iiazioiialiti, è aiii- n.essa ne, triliunali e in tutti i rami dell-ammini.sirazione. Inoltre li'nra''',H"chÌ'^ iicliieste di o^ni sorta possono ess,>re pre,sentati nella

ni tUKo e iiolia Jiii^ua lo-fule. ^

Secondo 1 art. 24 il Vali, eletlo dal Sultano o^nii ciuiiue anni

.■ ,1 „e,, „„ r';;™;;

-isiiiiv',''e fp'i-pRii 'li liivit TOii »iiiii,i«i„„i I,.

„i.sl. tiM. e^tse in materia ,1, imposte, di istruzione juibblica di Consio-nT"’ “ l’'’l‘=''>n, ecc. Tutte le le-f-i elaborate da ipiesti tonsipl, devono essere sanzionate dal Sultano.

Secondo l’art. 207 la f-cndariiuuia .sarà formala jier mezzo del re¬

clutamento regionale conservando una i>roporzioue esatta fra mus- .sulmaiii c non mussulmani.

.. 'i»''

Le aspirazioni dei popoli balcanici.

L,e domande formali dei quattro Stati.

/ '1*1 niini e il mondo Ita camminofo ma grado 1-immobilità ddia Turchia - quelle cniice.ssioni Z b,":

Ztl V’r' f'I'L' - P per malafede e lau'

:::ì; d;'r "szr ^ ---‘i-

I J.opoli sogg-etti .seviziati, massacrati jieriodicanieiite più che mai allarmati dal iirogramma di turcliizzazioiie generale voluto

(13)

SUL TEATRO DELLA GUERRA. — in alto: un coiiHne turco-bulgaro. — Jii mezzo: una frontiera turco-monleiiegrin ■. — In baeso: confine tesHulico (turco-greco).

(14)

14

^n', ;Ì+Ì 1 • iifti'i'alnionlo, l’iiulii.eiidonza) non onò sfr ^ ”* ** propria « anloiioiiiia » uu’ammini r-.nzTrd^IlTr’, J>'pparata .la nella (urea, sotto la va¬

lènze'I.alc-uiicl è' preferita, delle po-

Cosi i (]uattro Stali Malcaniei c-lie ora in.soip'ono in armi non no, contio la Jnieiiia, ma rniiiovam. aiielie, eolletlivameute rim

r.rx; .-.l.."/.

f (inattro Governi prolestano liensì es.sere lungi dal loro pensiero ottn. prop..s:to ,h eomp.isle ierriloriali (e in eiò sono w'sT.r;, anehe perche sarei,he poi loro .liffieile trovarsi .raceonh, nelle risi,et- tne pretese), ma d, vo ere sollant., la tnlela dei loro casa non nei e c. rreligionari soggetti alla Mezzaluna. ^oo^iunei Ma le aspirazioni irredentisle dei singoli p-opoli dei quattro Stati mm sono «n ini.stero : non., per esmnpio, l'a],passionalo sgnar.lo della

:ìrt'v. 1 .r","'"” *■ i"“ ii .-.ili;

1 Aiistiia, olle già tiene pronto l’avido artiglio

dallV sèrhi'r’i ‘^•7i IH>«ti.lati particolari confessati pa< ifietioie in<lispensahili alla vof.hiV. rri.stiano per la Veccliia Serhia, eletto e re¬

va òi nn ‘ì" «Irlir grandi IWnze, coa.lin- nato (la un aggiunto cristiano e da uno mussulmano.

da reclutato per questo paese e comandato (la un jiroprio g’enerale.

3. Un’as.s,eml)lea, nazionale, avente le attrihuzioni del hihnicio hliea lT ‘l<''l’‘-'f^>icoItura, deiristruzione ],nl.-

ilica, del eommercio, delle eoniunieazioni, eoe., eoe.

f, di tutto il personale di amministrazione afiidala al Goamnalore, autorizzato, una. volta per .smnpre, dal Sultano

Il Montenegro, come si sa, reclama la delimitazione precisa dei oufiiii e intanto h sta allargando a colpi di eannoiie.

.-..r V”Tf’ «{'iiza duhhio, oltreché a risol¬

ere il prohl.'ina di Creta con l’aniiessioue definitiva, anche ad una

™"deVSyi\'‘' il -lisgniziafo Quanto alla Jiiilgaria, i suoi iiropositi furono ahhastanza chiara- ' r'i *^^'1 gioi'ii della mohilifazloue, 0 delle pressioni diplomatiche;

I 1“ i Bulgari - appliclieiehhe le riforme elahoiafe il ^3 ago.sto 1880, riforme che non fnrou mai aiipliciite -juantunque sanzionale da un urulè imperiale e sebbene fii.s-sero uuà

(15)

— 15 —

pmaiiazione (Ipll’art. 2:Ì del trattato di Berlino. Tali rifoiine, in so¬

stanza, inantenj^ono il paese diviso in rihiijrfs coi loro vali, stabili¬

scono dei Consigli di i‘ihitjet.'< e accordano c-erti diritti alla popola¬

zione, ina non parlano di as.semblea, nè di governatore generale.

a Ora si osserva die col temilo si è manifestata 1 assoluta neces¬

sità di introdurre altre riforme assai più importanti. Inoltre, visto die le riforme elaborate nel 1880 rimanevano lettera morta, si venne alla nuova « costituzione finanziaria », i>er la Macedonia concretata a Miirzsteg fra la Uussia e l’Austria, e al piano di riforme di Ueval (Convegno anglo-russo).

«Quando fu proclamata la nuova Costituzione turca, la Bussia ritiro dalla Macedonia anche i consiglieri finanziari, ma inviò la fa¬

mosa circolare Isvolski del 25 luglio 1908, accettata dalle 1 otenze, con la (inule si rinunciava al piano di riforme, ri.servandosi pero di richiamarlo in vigore se gli avvenimenti lo impone.s.sero, poiché resperimeiito costituzionale turco non poleva modificare i tiattati.

« Ebbene, sono (luest’ultime riforme che la Bulgaria domanda. » lira, siccome la promotrice ed il nodo della I^ega (iuadriiplice Balcanica è stata la Bulgaria, è naturale che nutdo, (munziato dalla Bulgaria, rappresenti il postulato comune degli alleali.

E siccome le promesse turche sono oramai completanieute svalu¬

tate a priori, così la Bulgaria e gli alleati evidentemente esigono, oltre la jironiessa, solide garanzie.

Per ottenere le (piali - • dopo aver, invano, richiesto che 1 Eu¬

ropa imiionga e garantisca Papplicazione (Ielle invocate riforme ■ gli Stali balcanici sono scesi, compatti, in campo.

Il diritto d’intervento degli Stati balcanici.

Da parte dell’Europa (o meglio, dello grandi l’otenze, poicbè Pespressione « l'iurnpa » come significato di collettività, si è dimo¬

strata senza valore) il rifiuto di garantire l’esecuzione delle riforme, si<>‘infica non voler t-eiier conto delTart. 24 del Trattalo di llcrniio : significa rinunciare, a favore della Turebia, all’olibligo assunt(i dal¬

l’Europa, nel Trattato di Berlino, verni gli Stati cristiani, di sor¬

vegliare all’applicazione delle riforme; significa, insomnia, lilw'rare la Turebia anche dal freno morale che le si era voluto imporro nel 1878, e renderla assolutamente padrona di fare e non fare: di non fare assolutamente nulla per la civiltà, per la soluzione della crisi balcanica, per la pace stessa dell’ Europa: di fare (pianto le paro ii piace come Stato barbarico (m1 anarchico, e continuare lo strazio del diritto civile e del diritto umano, a danno dei popoli crisliaui della Balcania. . . ., ,• t .•

E ipiiudi sigiiiHca dare agli Stati Balcanici il diritto di sosti-

^;iij-5ji _ forti di concordia c d’armi - alPiueile Europa, nella tu¬

tela ilei fratelli oppressi, e nel mandato esecutivo per l’aclempiniento dei decreti daH’Europa .stessa emanati nel Congresso di Berlino.

(16)

ir;

nieìite fìt^n-uonin i"ni.ca attual- (letfo concerto delle Pnlen? <U'l (juale il cosi- P..ten.e, fu Hi nati de^ ‘’-n»- le

i’h-.

Le cause immediate del conflitto.

L’anarchia nelle provincie turche - Gl'ir.

tiu!dJaS^o'I;;”t^; tta^idi'aéur^'’"''"’

■Hi pr-niinat^ r ''••'<>

stato conico di l.arParica ■nCel ; l i "'’"• »pieffal)ile con lo ffiovaiio turco che sia iii,,,! JpS'huc oltoiuano, vecchio o iPlihe inesatto e,l in^usto “nnullst'T'" l** («a- surrezione dei jìoiìoIì Iialcanici ^’7' nsoluta in- dei rispettivi (ìoverni. ' ' '‘a-eiftico atteo-o-i;,mento O kH w'd"'vii'i',l“''"' <■ s™'-i i«<'i'l<‘'.ti f..„ h. T,.,-d,i„

..dupli»,™'“,r;:H“;irr,di

•“

s«iom™...

« d.ovuiip-l.u'ca . (Iella Ju'du Alili,u,'p°'V^'’ 1alili- evitata A>ueri-i civil,. 1 ^ af'Ptaie, la nmiacciata e faticosamente vaia .1.1'",:,™ s;'”

"f"»-

i«i.™ ~i .'.lei-iH.

.i™iL,iais,rt;^,ii^~:'iSi':i;:3^ «

1... "‘ii“;f:, ™r;.;;;;™rf "'i.. i«m,.-

vincie tui^he e le rinetu . -• I ” " e i Greci delle prn- fcrmento poiiolare_luno-imeìite"'!' ‘’a ciò il crèsccnte verni — nella Serhio nell .11,1 • alla i.rudciua dei Go-

_ r,. a™,,,liea io

coinplesirdrcausj'clm costituT/‘“ "’i'"*’''’‘'a di™ /?!

«rande urto balcanun ^ so n o i" ' ' * immediati ,lel

j

(17)

Fra Turchia e Bulgaria.

2 nijosto 1H12. Massacri di f'olciaiia jìcr (»])('ra delle Iriippe (arche, in se”'UÌ1o ad tiii misterioso sco])])io di homhe : la popola¬

zione hnlfraia, anche le donne, i tanciulli e i vecchi, sono viKinic* di of>:ni fer()cia ; la citta incendiata, (iiiindi, vivo fermento in Muloaria.

IH (ujnsfo. Il (Toverno hiilffaro domanda s])iefrazioni alla l’orto sol massacro di f^oteiana, ma .senza risultali soddisfacenti.

Aumenta raoitazione, si ten}>'ono numciDSi comizi : a Sofìa treu-

('avalleria iiiontene^riiia in tcrrilorio albanese.

taiuila cillaiìiiii invocane* la ^jueira : Kc Fcnilinando c iniiiacciaio da ir imi ili nazione jxijndare.

2fJ rn/oxlo. Il {'onsifflio di {ruena hulfj'aro discute le prohahi- lità di un conllitio con la Tuichia.

‘2ó (ìtjdslo. Grande ('ong-r<‘sso nazionale a Sofìa.

14 xcttemhrc. lai Bulgaria domanda alle Potenz.e l’apjdica- zione deirarticolo W del trattato di Berlino relativo alla Macedo¬

nia. Ijo Porta jirotesta.

Le grandi manovre turche minacciose verso il contine bulgaro.

21 xetteiiihre. Fri battaglione turco è decimato da bande bul- gar’e, al confine.

2-) xrltt-.nilire. - Nuovi incidenti al confine bulgaro-turco.

.')fJ si’ltenilìie. La Bulgaria mobilita il suo e.sercifo.

Il jiojiolo risiioude con meraviglioso fervore jiatriottico.

(18)

18

Fra Turchia e Serbia.

Tu,Si”"'®""' ■ " «■'»■ >'■ è ,„»w.cn,la ,l.i

•W 'aaoZ' ~ f ]>rot^^st<> «Iella Serbia.

31 ano!tò — treni «lir.Mti alla Serbia.

.leva.staÌoni.' ^ V.^cchia Serbia: inceiull,

h l’allean^sa fra gli Stafi balcanici.

II Governo serbo profesta Hiatenale «la gnerra .serbo.

30 seUcubrr. - Mobilitazione generale .serba.

Fra Turchia e Grecia.

t'.spongi,no i 'loro pro\rsiti\a"

oft„t,n. _ La Grecia chiede riparazione, e mobilita.

Fra Turchia e Montenegro.

-».e e.ò .1ì™ì

fzz"'- n,“r T'":° ’■ , TU ,.,„rti

ir, im,i„ ,1 ^ 'l''’<'nt“«o Vfri con,I,„11Ì,|,enti.

tinaia (li morti e feriti. ^ * ‘’r^roi distiiitti; eeu- MoÌlner.rpr,.tesLi continuano. Il per fare^rispettato^I confine. costretto a misure militari

V‘f

(19)

— Jf) —

Cartageneraledelpresumibileteatrodellaguerrabalcanica.

(20)

f'o^jT"''"'{i

, .,/'"“''*‘->‘'imenti al i-onfim*.

<> nu Z' ^ iHontene-rina.

L

tnn‘n™ .Tu-H.ia.

battimenti ili Ukhvnv e di Tlvt i't'> primi com- .lella iiontien, - iniziano la Ina.enfi;;;;:t:''

Le forze militari dei due campi.

Gli eserciti alleati.

1/e.sei\-itti (Iella Miticiht, .i;»- • - i

iiizzazioiie ammirata Heendfi ‘ pià oltre 1’oi-o-a- cmioeutrati alla fròiìtiera. fin ben Hit) Otto uomini, <^ià uomini, c-o.sì eiistìtuHa'”^‘^l)'*n!,l*''^ "‘ 1'“^^, fli firea 28 000 '■ia <la fani,,a.nia , ,.ell; ^reo•^.imenti d’artinlio-

<lie.fi fcunpainiie (^l^l yeni,;!'' " "" - .i...i,iiii,„,.: a») ....

'"“ini;"" “■"Ì'«kì'ì'ì .lermi"""" ~

^00(100 l’mmin'ì’"*' «^'bi può a.scendere a circa

L'artiglieria montencgrina da montagna, la mareia su Tuzi.

(21)

viillorin :ì ipjj:f>'iiueu(i ili iirtiolieria da raiii]iai,ma : (i liaitcrip da iiioiilafj'iia, i‘ ;5 di artifrlii-ria jiosaiite d (,•(llllJla{^llie del fceiiio.

Ili tempo di «•iierra può mobi¬

litale: (IO liattafrlioui di t'anteida 18 sijuadnmi di cavalleria — òO liatlei-ie d’aidij^lieria d bat- taiidioiii del f^eiiio.

-Ma eoa un ma.ssimo sl'orzo la (ìreeia puii schieravi* — come ha mobilitato rapidamente nella ]irima settimana deirottobre l!J12 ben lóO ()()() uomini, 2ó() cannali da lanijiao-iia e da montagna.*

li’esi'rcito fri-eco è stato riordi¬

nato, nel 1010-12, da una « mis¬

sione » francese, afrli ordini l'el fren. Kydeux.

Il -MoN'i’KXKiino, col suo ordi¬

namento di 0 naiìioiie aiinata », in temilo di pace consta di: 11 brifra- te di lanteria 2 batterii* da c<im- pafrna 1 coiniiafcnia del peiiio.

AIkIuHuIi pasciù. g^ncTaliseimo turco.

In t<‘m])o di fruerra puii mobili¬

tare una settantina ili battafriioni

di tanteria una ventina di batterie di artifrlieria e (|natlru i om- pafinie mitrafriiatrici - iiuindici com])afrnie del fri'iiio.

1 combattenti possono sommare in totale a liOOOt).

In tutto, duiH|ue, i iiualtro Stati scliierano in canipo una forza di 800 000 uomini. Forza m a f>n iti nani ente oifraaiica e com])atla:

(|uattro eserciti cooperanti, afrli ordini di Ferdinando di Uulfraria.

LE FORZE TURCHE.

1 iKiricainente, .sulla carta, alFimpero turco si attribuisce una po¬

tenzialità, in caso di fruerra, di oltre un milione iruomini in camini.

In realta, ai primi d’oltobre 1012, si calcolavano nella Tnrcliia europea (Macedonia, Tracia, Albania, ccc.), mobilizzati lirca 200 mila uomini, ed altri 120 mila si anniinziavano in via di conceiitra- zione dall’Asia Minore.

La concentrazione delle truppe e fatta dalla Turcbia unicamente per terra, e cioè luiifro i scfruenli tronclii:

1. Smirne-Aidin-llurdur 2. Smirne-Afiun Karabissur •’!.

Atiun Karaliissar-lsmid-Haidar piascià.

A nuest ultimo tronco s’innestano anclie le linee di Anfi'ora, e di Konia-Adana per la parte della ferrovia di Mafrdad.

(iue.sta concentrazione in causa della modesta capacità delle indi¬

cate linee è necessariamente assai lenta, mentre in due settimane i

(22)

JSttub

LscoinbrrKtoi

.

^■f'4^/Wrjrw '^Or^dJCw

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^erJ(toi

K^irXioi L^g/cbaéa

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str"''' i»k-.u„c...,.

avanzale nemiche più ,Ji

fiOO ODO IIOIIUIII. I>OH?a ujtpon-e alle

I PAESI BALCANICI

LA TURCHIA EUROPEA.

C'oBtanlinopoli e il Boaforo.

^ 1 urt'Jii —• coni'' tiitii u

citato opuscolo Turchi^^^ -.l)rovenienti da] Tui'kestan .vedi

•tal -sultano SoIinn,no , " ^ J ^«i'iati volta nel lliòH, a (lallipoli M^d I o-/ I-'i»- londo la capitale atl Adriann»oll “l’ava poi h, Thaci i, stahi- e l^slcnh domava la sollevazione Vlpil .n-rt i .

Bajazet, suo figlio, rendevi trih, f ,‘’“\,^vhi (l:J89).

leva la Iìuì,jnria, comiuislava la l/mU/o/'' '' »ottomet- tiava in Gtecia. -'/«tff/onm e la I eumi/lia e jiene- ci)ii()iiistava il Ihimiìù,,,,,, e

. kCT'lTaifle ™ C»»-'-'.' riKoroL,.

(23)

— 23 —

(1521) c-iKleva ÌMgrado; noi 1Ó22 Rodi, nel 1-)^ ) JiUipri II (1 I nfj'licria ; o i Turolii s’allacciavano a V'ienna (.10211).

erano cacciali dalle ultimo colonie efj;eie (V. il volume // Mare Egeo e le sue isole).

l’oi viene la lenta decadenza. Sclim IT è vinto a Lepanto; ITn- f>-licna SI rivendica; Venezia riiiiende Cortù e il Peloponneso; Mu- stata II, costretto alla pace di Karloritz (Kilt!)), cede l’Un}.'lieria al- I Awsli-ia, la f’rimea alla Russia, la Podolia e l’Ticrania alla Pidonia;

w 1 i-~‘* '^‘‘’’5ia, cniÈ^,Jlol<i'rado, jiure all’Austria.

Ael 1,73 1 Russi entrano in Jliiln-aria, coiuiuistaiio ai Turchi la co.sta nord del Mar Nero e il protettorato su .Moldavia e Valac¬

chia. La Grecia insorge nel 1821 ; ricouo.sciuta indipendente nel

Clavalleria turca in marcia da Aclrianopoli verso la frontiera bulgara.

1829. Nel 18o9 MoLIavia e ^’alacchia si uniscono nella Riimenia.

Nel 1878 i Russi avanzano fin sotto Costantinopoli.

Con la pace di S. Stefano la Rumania c la Serhia sono ricono¬

sciute indipendenti, la Serhia e il Montenegro sono ingranditi, si crea il principato di llulgaria. (V. rari ina a pag. 3ó.J

Nel Qongre,sso di Berlino (1878) si costituisce autonoma la Ru- nielia orientole, e nel 1885 (liissa sotto il governo della Bulgaria, e la Bosnia etl Erzegovina sotto tiuello austriaco.

Nel 1897 (guerra, gi-eco-turca) la Turchia perde Creta. .Nel 1908 la Bosnia è annessa all'Austria e la Bulgaria si proclama regno indi- ]iendente.

Questa, in .sommario, la storia ilei dominio turco in Eui-opa.

Vediamone le provincie superstiti.

(24)

- 24 —

LA macedonia.

V II' . po’ di storia antica.

nnnie -ai m.nl .Ic.ll'Kll,,!,., massicci dell’Olimpo al sud ó !]T/ ? ^ '-nentale del Pi„,|o, f.a i yHal,acn„.n, dell’ L-.v/o, dello SVr,/!"'"Vv^ le vallate del-

»muti Oc/ic/o.s-. Srnuuo, e Iln,ro!^ «lai 'letizia contrastava con la i-ihIp i * T-* ^ ' valli, la cui opima l’Rjiiro e della Tracia la \r i sterili moutao-ne del- l-epoca classica, iT no ie ir <11-

ind(>europeo ald.astanza affine al -.reco’"" ' ’ "" 'Haletlo vano S'jpra^ttuttr’i^J/m^.£7'^^^^ cÌl‘/r'T'’ Pievale- traihi, e la loro citta, Ilmùlea ne ""“'f' >'II" con-

-Non si lianno, sui tempi I.e.r..’e, i 'J ‘'‘'"♦'o jaditico.

elle racconti ,li scarso valore stoHcc! Ti iR'eedouia, st nlfinio indica come nrimo i-e I l’ l''eidiilec di Erodoto, {^ue- cacciato da Argo l’erdicca I T; 1’''^''’*' ^l''aclide, emigrato o Eroj.e, Alcela, Aminta I) acmeldiem

^enza poter tuttavia rendersi l.a.lTffi d'il rT ’ ^

«l'i horenti colonie della Greci;! jiropri-i ' '•ccnpata

ccs-sore Ale.ssandro 1 ov, i 1"**^^''’“’ Aminta I e il suo sue- finirono co] ricevevo iì '^‘lusa pcisumit a favore dei Aicl.elao 1, che vTT ael ^

sto, cominciò ii disciplinare le suTtiT''''''

vise in indomite si-niorie di '‘"'■«m semi-harliare, e di-

Alessamlro il (brande ereilit'" " p’'*” ^ *1'PP^’ H iMacedoue.

■1»",. - '• i»._

KMiio, .-lui f.jihnia toiÌ/v'/i'I ' ''

. '"r" ''Tri:' ™ ‘è

scosse, resero a4i Eflenr’'^' ’ iT 'l‘‘!l‘\ cittii greche, : i-

^‘*T;rÌlacT7“T '‘1 = tica ins'ignificante nel Tioud(?’ÌnÌc'inr' 1’*“ l’"''' a l’iiTo, re dell’Epiro al tr ice‘I «"Itoines.sa .successivamente fine ad Antigomn d e riùU i V'- e in-

«tohile alla quai; a ^ai

tmVT . 1 /Tt’ “• ■ f'”

llg’ouo li, Filippo e infìne lw l’-limrete, An-

(25)

IXMACEDONIA.Un'officinadibombenmanoperlebanderivoluzionarie.

(26)

2(J —

Nell’anno 2(l() a. V., sotto il regno ,li Filippo V, conuiuM-aruno e guerre con Koma : vennero le .lisfatte delle Cinocefale fanno IJi) e di 1 idna (1()8); e, dopo il regno di l'erseo e la rivolta di suo figlio Andr.sco, il vittorioso console Metello, cl.o ri.lusse (anno 141)) la Macedonia a provincia romana.

LA MACEDONIA MODERNA.

L odierna iirovincia macedone delFinijicro ottomano è cuinnresa come dicemmo, fra rAll.aiiia alFovesl, e la Tracia .ill’est. All’ovest Il i indo, con le numerose raniiticazioni, all’est il Eodopo, ue se¬

gnano 1 ajiprussiinativo confine, e protendono airinterno un gran numero di coutralforli di piccola altezza, dai quali il suolo assai ccidentato della Macedonia è diviso in compartinienti — antichi liacim lacustri — oggi trasforniati in jiianure fertilissime.

r - I questi massici trasversali, che unisce il l'im o al Itodopo, distingue eoi suoi due versanti al nord l’alta, al sud la hassa Macedonia : la prima, ].iuttosto montagnosa, la seconda ncca (Il vallate, di bacini di disiiluvio, ove shoccano il Tardar, lo otriima, ed altri fiumi minori.

Il grande .shc^co ed emporio della Macedonia è Salonicco, d’onde Il paese esporta rapprezzatissinio tabacco, lana, oppio, cereali e co- one, vini (vini, iiero, ai quali si nu'.scola la resina per conservarli Il che h rende sgradevoli agli Occidentali) e gran copia di frutta

La popolazione si calcola a circa 2 milioni d’abitanti: nella lia.s.sa .lacedoiiia e nelle citta del litorale iirevalgono i Greci: gli Slavi (bulgari .Serbi) nella regione del Kodopo : gli xVlbanesi nell’alta vallata del Tardar.

Ciò .sjiiega come la Macedonia sia il principale focolare del]’a<'i- tazione nella peni.sola dei llalcani. ”

LA TRACIA.

Col nome di Tracia (Thracia) si designava nei (empi antichi una vasta (•ontrada la cui estensione ha molto variato nelle diverse ei.o- che. \i fu un temilo, ad esempio, in cui la Tracia, sotto il nome di quarta parte del mondo, compieiideva tutta rFuropa al nord della (ircela, la Scizia e la stessa Macedonia.

1 iù C‘i<l>. «1 tempo dei lloniani, si considcuavano come naturali confini (Iella 1 racla : a nord T Lster; all’ e.s( il l’out-Eusino (Mar Nero) c la l’ropoiitide (Mar di Marinara); al sud il Mar Egeo, e al- I ovest una barriera mal definita di monti e di fiumi che la sepa- ravqno da pae.si allora .sconosciuti o solo vagamente noti.

1 Iraci antichi (lerivavano, a c|uanto sembra, dalla razza dei Pe- l.a.sgi, ed erano divisi in un grande numero di tribù: Mosi, Edonii, Suiti, (hlniiuinti, Edoniti, DeuteletI, Bersi, (klrisii, Bistonil, ,m;c.

Le citta delle coste, in potere delle colonie greidie, governate p.er

(27)

10 più (la « tiranni » — cioi' da si<>'nori<' personali e (lis])otieli(? — l'iirono Rottoinesse da Dario, o cosi imre le ffenti triieie vicine al mare.

(jli Odrisii, limasti indi|)endenti, comjinstarono a lor volta du¬

rante il V' .secolo av. Cristo, (piasi tutta la Tracia, finché, vinti a lor volta da Filip]io (anno ddd) dovettero snitire la dominazione macedone.

Sotto Aufi'usto il ])aese compreso al di (pia del Daniihio divenne Provincia Itomana, col nome di Mexia. M sefpui iioi, come f>’li altri jiaesi halcanici, le sorti deH’imiiero e delfe .successive invasioni.

Ofiffidì la Tracia comprende il viliii/cl turco di Adriauoiioli, e 11 lihero paese della Hiimclia orientale c della Hiilffaria.

Iv’ALBANIA.

Il paese, il clima, i prodotti.

I'] così nominalo tutto il va.sto territorio che costituisce il sud- ovest della Turchia europea: refi'ione jiiiittosto etnografica che po¬

litica. Suoi confini: il ;^Iontcnel>■ro, la Hosnia e la Serhia al nord;

la ilaoedonia aH’est, la (irecia al sud, IMonio e l’Adriatico alPovest.

la* ])arti settentrionali e centrali di cpicsto jiaese apiiartenK’oiio

<;'(*olop’icamente al sistema delle Alpi, i cui rami mei'idionali sono di natura vulcanica. Msso è il più moiitaji’iioso della 'l'urchia eni'opca.

11 primo terrazzo, (jmdlo costiero, domina il mare al sud-ovest, con scofrliere hruschc e dirupate; «J'ii altri, interni, si innalzano fino alle montafyne della Itumelia, col mezzo di catene ])arallele in di-

Un accampamento montenegrino preRso Tnzi.

(28)

rezionp da iiord-pst a siid-ovpst, rlip adprfjoiin, iniorno al lajjo Ocklirida ed altri minori, le suiierlM? vette di 2(101) o 2d()0 metri.

Parecclii defluvii traversano e eireondano i massicci montanfiiosi ; ma lianno in ffencrale un cor.so juk'o sviluiìpato, stante la conti^u- razifìue .«tmsa del paese: sono, i)er lo più, toriienti celati in inverno,

“■Oliti e {irorompeuti in iirimavera e al princijiio deH'estate al tempo dello seiog-limeiito delle nevi, e quasi a secco alla fine deH’estate.

Tuli il Ihin, la Morartt, la ]'ojout.iii, VA.tpropofniin), eco. Solo, r.lrti/ (die sedila in jiarte il contine verso la Grecia), è accessiliile alle iiarche simi alla città di Aita; e la Hojana e relativamente navioaliilie fino alle jiorte di Scutari.

l)<‘i numerosi lao'hi deli’Alliania (l’Ockrida, il l’re.slia e il Veli- trok) il inao:“;iore è quello di .Scutari situato in parte su territorio alhanese, in [iurte in iriurisdizfone montenejjrina.

11 litorale allianese (50t) km. circa fra la Hojana e l’Ai-ta) è molto frastafrliato e in certi jiunti roccioso e riiddo, ma con ['oche liaie inqiortanti (l)urazzo, Valona); nella [iurte settentrionale è orlato di [liccoli laf^'lii e di lajrune. Al siul frontei>'i>'ia l’isola di Corfù, vicinissima, n]i[iartenente alla Grecia.

Alla “■rande varietà del suolo e ilei clima cnrris[ionde la varietà dei [irodotti: aranci, cedri, inelefrrane, olivi, ticlii, vifi'iie, oltie i cereali, ri“0“liann lun^o il mare; le fonssie di ()uerce, di cast.ioni, di noci, co[ii'ono le inontao'ue deirinterno; “li eccellenti [lascoli sono [i<i[iolati di buoi, montoni e capie. V’è inoltre in Albania una razza a[i|irezzati.s,sima di cavalli, di asini e di muli.

Il raim> e il [liombo ai^<?entifero oifrono buone, ma non sfruttale risorse, nella [)arte meridionale del [)a<‘se.

Amministrativamente, rAlbania. è divisa nei tre rihiijet^ (]iro- vincie) di Jànina, Scutari e Kos'sovo, e in saiidjackn (san“iaccati).

Le città [)iinci[iali sono i ca[)oluo“'lii dei tre riliij/etx : .lanina (dO 000 abitanti), «Scutari, die i Tinelli diiamano Skailrn (00 000 ab.) e Tljakova (25 000 ab.). Notevoli anebe alcuni [lorti — Durazzo, ^ a- lona, Prevesa — sull’Adriatico.

Industrie (oli il redime turco!) nessuna: le ste.sse miniere dd- l’Albania, [lur [irezio.^e, sono finora assolutamente verdini.

Guanto al commercio, ben [lotrc’ldie fiorire in Albania, e svilu|i- [larsi se vi fossero vie di comunicazione die [lermettessero di met¬

tere in valore le magnitidie foreste deH’iuterno.

Gli Albanesi e la loro storia.

Attualmente, il numero dej’li Albanesi si calcola (il censimento, in Turdiia, quando c’è, è una bulletta) a circa 1 7o0 000, di cui ra mussulmani o mussulmauizzati, e mistiani dello scisma

“■reco; “li altri, cattolici.

Si dividono in irrandi tribù (della .]//ilissiti, o .\/iiìissi>i-i; della Miriìiziii o Miriìiti), ed in altre minori (i Kìeini'iiti, ecc.), suddivise

(29)

Panorama<liScutarid’.Ubania.

(30)

alla loro volta in j)icooli cìnn (villagg-i, o gruppi di villafijjt'i, slrc-tti da una specie di vincolo patriarcale): s])csso, in lotta fra loro.

Sono, in gran pait-c, pa.stori, l>p]licosi e sclvafffj’i. l’ariano una lin<rua ancora as.<<ai male nota, che li differeiizia dai vicini.

(Juale popolo sono, dunque, gli Albanesi?

11 nome che gli Albanesi (lànno a se stessi, è quello di « Schipe¬

tari B, come quello di « Schiperia b al paese.

E.ssi difleriscono totalmente, per i caratteri etnici, l’impronta fisica e la lingua, dalle altre razze della Tui'chia Europea.

Quale la loro origine? Oscura : sperduta nella cla.ssica notte dei tempi. For.se sono degli Illiri molto anticamente emigrati, e incro¬

ciati poi con (ireci. Serbi e Bulgari.

Certo è che il paese era abitato fin dai piimi temju dell’evo sto¬

rico dalla rude razza degli Skipetari, (dio gdi autori antichi chia¬

mano Albani, e che l’Albania fu jiei (Ireci un paese misterioso e ccinsiderato con superstiziosa attenzione, ricco di leggende mitolo¬

giche e di favolosi luoghi.

L Albania seguì, sino alla fine deH’impero romano, la sorte della Macedonia, che ne aveva conquistato una delle parti, l’Epiro, dopo la morte del celebre Pirro.

Nel millennio tra il \ e il XY secolo doiio Cri.sto,’ dell'Albania si sa soltanto che fece parte della Grande Bulgaria, poi del « Despo¬

tato b (Signoria) di Michael Angelus, un bastardo della famiglia d(M Comneni di Bisanzio.

Gli Schipetari si resero indijiendenti jier (jualche temjio alla fine del .sec. XIII; lottarono con Venezia nel XJV, resistettero con terribile energia ai Turchi nel XV. fino alla morte del loro grande Scanderherg. Sentali, ultimo rifugio, si arrese più tardi (14TS).

Da allora la storia dell’Albania si fonde con quella dei Monte¬

negrini, contro cui furono in continua lotta, fino al 1770.

A (juest'ejioca ilahmoud Butsciatly, e dopo lui il suo parente .Mustafà Butsciatly, tentarono, ma senza successo, di rendere il pa:'"-*

indipendente dal Turco, che lo mantenne, tramjuillo e fedele, s.;i la sua dominazione fino al 1878.

A quest'epoca la Lega Alhane.se, formata per opporsi con la forza alle decisioni del trattato di Berlino conceinente lo smembramento della iSckiperia, dovette cedere davanti all’imposizione della grandi Potenze. \ i fu un’insunezione, nel 1879, ma fu ben presto repre.ssa.

Da (lueir .epiK-a gli Albanesi furono da Ahdul Hamid — con (luelle arti scaltrissime in cui era maestro — più che domali, afie- zionati ,e resi fedeli al Sultano, sì che essi soli fornivano la sicura guardia imperiale. In compenso, il despota li premiava coi privilegi

esenzioni dalla leva, dalle impo.ste, uso della loro lingua, ecc. • di cui essi erano estremamente fieri e gelosi.

Così quando Tavvento del regime « Giovane Turco b, nel 1908, col jiarveute pretc.sto del liberalismo co.stituzionale cd egualitario, volle privameli, gli Albanesi in.sor.sero, nè si sono quietati più.

(31)

— :u

Da allora gli Albanesi — special mente

1

Malissori eil i ^lii diti lianuo guardato con simpatia al vicino Monteuegio.

Nell’insurreziou:' del l'tll essi ebbero dal vicino Regno geuciosa copia di soccorsi e di api)oggio. ... . i • i

Probabilmente re Nicola, rompendo gli indugi e diclnaramlo la guerra, si è tenuto sicuro die la .sua marcia attraverso 1 Alliaiiia contro I Turebi, non troverà i fieri montanari .scliierali in armi contro di lui, ma, fors’anebe, amici ed alleati.

E pare, dallo inime notissic, non si sia ingannato.

LA TESSAGLIA.

E la provincia nordica continentale del regno ellenico, la pro¬

vincia di frontiera turca: l’antica 7'/ic.f.'m//(/ fcli.c dei i>oeti, ed anebe ai temili no.stri la . fiorente Tes.saglia »: nome suggestivo di cla.s- .siclie rievocazioni per tutta un’aureola di celebri fasti storici e ( i non meno celebri miti; suggestivo di non lieti, eppure epici, ricordi recenti: «luelli del 18iJT, di Làrissa, sconfitta ellenica: di Domoko,s, nobile e tragica epopea di gioventù italica generosa.

Geograficamente la Tessaglia è limitata al nord dal niassiccio deiroliinpo ; a.ll’ovest, dalla catena del l’indo; al sud dal monte (tota, aU’est dal PelioiLji,glàir<)ssa.

Politicamente, perula Tessaglia è spartita

inano {rilayet di .Tónina) e la Grecia (eimnhni di l'tiotide, nomos di Ftiotide e Focide). , ,

Il sistema di monti costitiikce nella 'lessaglia due zone, (piasi due compartimenti cliiusi, che comunicano fra loro per mezzo della vallala del Peneo. A levante c’è un vero ventaglio di fiumi (die scendono dal Pindo : poi le belle pianure di Tournavos e di Larissa, dominate dal massiccio delPOssa, e die declinam) gradatamente a bas.sopiano, per formare il lago di Karla, a jiiè del monte 1 dio.

Clima assai didce, suolo fertilissimo, abbondanza di cereali, olire e gelsi. Cn’iiulustria precipua è (piella del filato rosso.

Gli antiebi Tessali ebbero progres.si di vita civile prima degli altri Greci, e ciii senza dubbio in ragione della ricchezza naturale del snido. I Greci d’Atene, di Corinto, di Messene andavano in tes- saglia a cercare i miglioii inodoftì manifatturieri dell epoca.

Làrissa, Fàrsalo, Cranono erano le principali citta della lessa- glui. Sottomessa dai Re della Macedonia nella si-conda inet.i del IV secolo a. Cb, i Tessali seguirono seinpie le wrti 'Iella Macedonia c caddero con essa dopo la battaglia delle Cinocefale (R). a. t .) sotto la dominazione romana.

A Fàrsalo Cesare e Pompeo si disputarono 1 impero del iiiomlo.

Più tardi, sotto il regime imperiale, la poviucia tessalica ac¬

quistò un alto grado di prosperità. Costantino fece della lessagha un:i provincia particidarc, dipendente dalla pre ottura Illirica.

Passò in seguito sotto lo scettro degli iinperaton d Oneule, poi.

(32)

!'l piiiicijìio del XIII ,

^ »ol i KjO, ,lopo la ,.res;,li CcTs ,n( '''‘'IKTafori latiui;

-\el I«;{0 la TeisaLdli annega a!l’i„,j,p,.„

«-'.pno <li (Irecia. " ««lo in i-aHe! al

Jjll _ j _

alla Tessaglia.

l.« gU..T„ lS!jr,

L’ EPIRO.

i<nnente naa.e evidea-

to.ilrada, antinuo di f-, .: •

1111 \ero aiuiiiasso di iiioiilague *11^^ si'Vl"*'"' 1 '** nimifi A 11,ama . — di costoni vm^À ’ ’ chiami « Zossa Inirroui, tutta seJvag-gia 0 /<un ’ ''«‘ta ila piaticalnle; era iiojìolata, al tenipo dén"'r i»*- xma indoniita, feroce. ^ iulgida, di j,e„te

'■ngioni: 7’"*; in .lue grau.li

nni assai popolala, cgovernat-i’d-. , prima

<1 AcJ.ille, alla testa dei 3Iirmidoui‘'si std t " %]io Tpiro) e VI fond,', ,,,1 regno ,die mò/r Molos.side (l’alto

(il. A’m iV// o ;;; ' (nido a in.gramlirsi.

I più conosciuti sono: Adme(r’wi,r'"u

A!es.sandro II e Pirro HI -1 ’ Alessandro I, Pirro II , , Tu s«.oIo .lupo gli -'ni 480 al 242 a. (■"

‘l|'l>«I.Ii dalle loro conteÌe, caddZ nìil'T''i ma, in- - latedonia e, do],o h, disfatta di Peiseo ^‘*V ‘l r*r '/ ‘’^''(n ella provincia romana di ilacedonia noi(’d'.in fece j,arte . Ani n .secido delPera iiosha fo 4-/ «’nlPAduna,

divenne imlipemlente imf p/w'"7’/r’'-

«■Ila t omnena; fu con,,,listato dai Tnr^ì P..'nneipi .Iella fami- 'leiTerg, dal H.j; 14,;,^'.'7''' nnl l44o; lihe.ato la Scan-

*’"7/,;;;,;’'‘fi:^''(ivan..ente neir’imper,? hi'rom '

'li Berlino (It57.S) e sotto Urpres,siol,VV l/ «’guito al Congresso alla (4recia (trattato 14 giuom,', lysi ‘ì, "" t'*"'nniies.sa

I monti dell’Epiro oP, P? ' ^.«'nl.m e Grecia), eoi massiccio del l’indo, che separa'p HI•''V'''neeiano a levante

Lungo la .spiaggia di aa/// <lalla Te.s.saglia vette fino ai 1900 nmlri’, m„ lielpTuteruriT 0 '"'“’ le aspre i,„'f'niti brulli, duu.jne, cime calve f, ,/* '^^^nie arrivano ai lóOO.

(33)

J'I una slrificia rncciosa din- in tutto non aruva ai 2(J mila km.

(li .supc'i'ficie; con (iòO mila abitanti sogfretti alla Turchia (rilayet di Jdniua) e 400 mila alla Grecia (prov. di Arta).

Ij’immensa mafi'ffioranza degli Epiroti è composta d’Albane«i;

ma nella zona sud dominano i Greci, i (|uali — malgrado la disa- stro.sa guerra del 18!)7 — non hanno, pare, abbandonato la pretesa di annettersi tutto l’Ejtiro. '

GLI STATI BALCANICI CRISTIANI 2 4

LA BULGARIA.

Il paese.

Il Eegno di lUilgaria, che occupa tutta la zona nord-est della penisola balcanica, consta della Bulgaria propriamente detta, e della llumelia orientale.

Per tutta la sua lunghezza da ponente a leA’ante la Bulgaria è jìercorsa dall’arcuata catena dei liaìcani, e dai pre-Iiaìrnni, i quali si uniscono, nella zona di Sofia, ai massicci rumelioti deV l’erivi- Dcigli, e del Denpoto Dtit/li (Rodlmpo) e «e])arano itna dall’ultra le due depressioni del Danubio Infoiaore e di Filippopoli.

TI nodo montagnoso vicino a Sofia costituisce una zona impor¬

tante dal punto di vista delle comunicazioni naturali. Sono lunghe catene granitiche e calcaree, da nord-ove.st a sud-est, tagliate da i)ro- fonde vallate come ()uelle dell’alto Struma, (Sfnfvion) e il cui in-•

sieine si trova delimitato, vei'so la zona balcanica, dal « bacino di Sofia » (alta valle dell’Iscker) : fondo acquitrinoso d’antico lago.

(Queste montagne si allacciano coi massicci eruttivi del Perim Dayìi, e del De.spoto ÌPiuh, per mezzo d’un enorme nodo montano che comincia al sud di Sofia, al monte Vitocli (2800 m.) e tocca la sua maggiore altezza sulla fi’ontiera al Hilo-Dagb (m. 2()73), in mezzo a selvagge solitudini di iwce nude abitate dai camosci. Il «■ bacino di Sofia » ste-sso comunica con quello di Filippopoli attravei’so facili passi fra l’Iscker e la Maritsa.

La dei)ressione del Danubio inferiore è costituita in Bulgaria da un pianoro addossato ai Balcani, e che degrada dai 450 ai 150 m. ; dalle a colline degli Avan-Balcani » al fiume medesimo, di cui do¬

mina con scoscesi dirupi di 100 metri le adiacenze.

Costituito da terre calcari e (jrèa miocenici, coperte da uno spesso strato fangaso, questo jnauoro si .svolge a nord-ovest in steppe o in terrazze .squallide, al nord-est in ondulazioni piii accentuale e a.ssai boschive, ricche di fauna selvatica: orsi, linci, cinghiali, caprioli.

Dappertutto si incrociano le valli, jierpeudmolaei-^iJ Danubio al-

(34)

— ;i4 —

IW.sl (fiumi Lsckur, Osinu. .livui-renfi fra loro alfesl. ma tutti assai stretti; e accidentate nella loro parte superiore.

Invece il bacino di Filijijiopoli, (media altitudine 180 m ) è iiici

‘*'"1'^'’ abbondanti della .1/u- il Rotìonu *e fondo calcareo si eleva al sud, verso Il L\o(ìopu^ e Jo ^kiiuiìpi l}iigìt.

(Iue.sta conca co.stitui.sce una reprionc ben riparata, il cui clima quantunque ancora continentale, è più reprolare e «qirattutto i-iù umido che al nord dei llalcani. ' 'auuno j ni n fomperatura non arriva mai agli estremi di (fuella di Sofia, che pa.ssa dai rigori della neve alle arsure del sole.

L'organizzazioni e.

La llulgaria vera e propria copre (id IbO km.‘ ili superficie, e con la Ilumelia Orientale, un totale di Db (ititi km.-’

(ino fomples.si va mente ^ assai aumentata, nell’ul- m., ‘pf? Pl'fo più di d milioni ehe era valutata risulta oia .salita a 4 milioni e fidi) mila abitanti: di cui eirca 570 mila Turebi, (iti mila Greci, 52 mila Tzi¬

gani, do mila Fbrei, db mila Tece-

■scili, ilOOO Russi, il resto Hulgari.

(juaiito alla religione, si contano circa bOO mila iiiu.ssulmani (com¬

presi. quindi, i non turebi mus.sul- manizzati), dO mila cattolici; il le¬

sto, ili rito ortodo.s.so .scismatico, die costitui.sce l’immeii.sa mag'gioranza.

Kiguardo però ai maomettani è da osservare che .sono di.scondenti di pura razza slava : degli 'iiiticlii mus-

•sulmauizzati : gente pacifica, niente afi'atto pericolosa nè iiigomlnaute.

rissi, sono ben l'isti e fio.sseggono pieni diritti politici.

Ogni intrigo dei Giovani Turclii per cmire in llulgaria un’ agita¬

zione islamita li trovò refrattari.

Certo è che la religione non me¬

no della razza concorre a forni,ire 1 uuioiie conqiatta della .Bulgaria T,. liiiiiielia, 0(1 a sjjicfj'an' Czar Ferdinando I, (li Bulgaria. 1 influenza della liulgaiia nei ?b|]-

T T) 1 - , cani.

(35)

— :{5 —

IhisU-iuk, Raz^nad, Scuiuilia, Kdestemlir, 'l’rn, Sili.sfria, fioiii, Ra- liova, \ralsa, Rlevua Lovetoli, Filijìi.apoli, Sevlievo, SvitcLtov, Stara-Zag-oia, Slivouo, Tatar-Eazaril, Kl.askoci, Homf-as

Filii.popoli, ..apoluo-d

«lolla RuuK-ha, OU nula; \ ama, porto sul Mar Nero, 45 mila.

li osempio (Iella Ruiffaria, «Iella flori«lezza rapi«lanienle raKR'iuiita

«lai .SUOI pojioh in un quarto di .secolo, hen si conipreu«le die sia eniiiieutenieiite .suKKostivo sui jiopoli balcanici, sulle «renti ancora niiseriuneute soi>>>ette al nialf?overno turco.

fi«i «liniostra all evidenza come le asiiirazioni e rivendicazioni

«Ielle freiiti Imlcaniclie non .siano .solo sentimentali e politiche ma anche cissenzialinente economiche : vera «luestione di diritto alla vita.

In ne.ssun altro jiae.se halcanico, intanto, la mes.sa in valore «lei .suolo Ila COSI proKiaalito come in Rulparia.

IR'i minerali, il ferro è industrializzato a Saniakov, la li.rnite a Y'Ii’i. il carhon fossile a l’ernik, vicino a Samakow.

Y’,'!'"’ «un ventesima parte è incoltivahile: un terzo e heii utilizzato per lavoro, foreste, praterie, vigile e friardini

'di .Strumenti e i metodi afjricoli non sono più più co.si primitivi ; la iertili a naturale «lei suolo e la passione «lei Bulgari -- che la¬

vorano 1 loro campi apoiotrando i bufali — procurano ottimi raccolti

(36)

m

vi»....™ -

(Ielle rose per l’essenza di r-ni lini j’" ilupatissiiua quella

''TirlY'’""'”

<■ F.,..

Fr,lh,ir,"cZ;,r;MM™ ^ ri,„,,„rt„.i™., cl,. eo„ii,te s„-

*ione''",,VÌr “"K*"''.** I"•■■ Hnec ,li „a„>„.

MfUiiiUi’i-ies ìnarììiwes (KiVnnnhT ''• ’ vhjkh'Ì i|(.]]e

Costituzione politica.

tario sotto l’altl’ .t^v S I t-’'-

«tiano, e^l’ol.l.l lo Pi rr l’orta, con Governo n-i-

«lifficoltà fu superata allevamir’-r ortodosso. (Questa Il potere eJ s ‘ principe Boris nell’ortodossia.

che deve contare un deputatro<nd 2() "i” (^olnanj{) potendo peri) essere .sciolta dal^Be'sntln ' t’ per a anni,

•lei ministri che LTTeì - affa,. f “«torizzazione del C'onsif-Iio pubblica, finanze, giustizia,'Kuerra'.

Il poderoso esercito bulgaro.

TOH maBnifÌTO ordin,, l.e!,

45

n mii” ”‘iih oH.’’ ”

rn„ )• f<a moutagua, cui bisogna a-cffiiiuo-ere <) bn7 tag-houi d. zappatori, 1 battaglione di ferrovieii, poitfer etelec^raHs i con sezioni di aerostieri ed automobilisti teiegiafisti

(37)

Con le riserve, -un totnle ili olire 400 000 uomini

K stato (luriiute il reRuo dello Czar Ferdinando che ha avuto liioS’o la ritorma per l’acquisto dei cavalli. Fino al 1887 l’es<>riito s torniva dalla llussm e dall-Fnf.l,eria. perchè nel re-nio non esi¬

sterà allevamento di cavalli. Dopo quindici anni di premure del (.overno, su 1 reggimenti, 7 sono torniti di cavalli indii-eni

I lassumendo, SI pud dire che in Bulgaria, negli ultimi ventici..- qiie anni, 1 e.sercito si e tniilicato.

Es.so è ora un poderoso strumento, inteso alla

rivendicazione del

diritto halcan.co -

di cui

la Bulgaria ha voluto e sa,,uto fars egemone energica e temuta.

Kf Ferdinando di Bulgaria e il priiic. Danilo di Montenegro.

Debole è ancora soltanto la marina: la flotta bulgara consiste in I.oche navi sul Mar N’ero e .sul Danubio.

Pagine di storia bulgara.

Bulgaria attuale e che, nell’antichità, tacer ano parte della Iracia, furono colonizzate dai K-omani che ne

•.rsud uoi<l dei Balcani) e della Tracia al sud. Gh Slavi VI penetrarono nel V e nel VI .secolo. I Bulgari — popolo di razza finnica - arrivarono nel (179 e foudamno «,r reno la cui popolazione era in maggior jiarte slava. F anch’essi, i Bul¬

gari, SI slavizzarono a poco a poco. Nell’HtD, il loro re, Boris si converti al cristianesimo . ’ '

Il regno di Bulgaria ebbe il .suo periodo di gloria, parlicolar-

(38)

— .38 —

mente Sf)tt« Simeone (8.).3-i):?, ), die fece vaste conquiste. Sottomessa .lall impero bizantino dal IU18 al la Ihiloaria fu liberata da noviluni e 1 letro Asen, la cui dinastia ledilo, a Tirnovo, tino al Uni e stese la dominazione fino al mar Egeo.

Attaccata nel XIV secolo dai Serbi e dal Turchi, la Bulgaria fu smembrata; nel IdUG mstb tutta intera nelle mani dei Turchi.

'Il gran numero di Bulgari si fecero mu.s.sulmani ; quelli che re¬

starono cristiani furono sottome.ssi al clero fanariota. 1 Turchi li mantennero sotto un giogo di ferro.

Biyoltatasi nel 187Ó. fi, Bulgaria fu messa a .sangue e rovine dai Hasci-btizìih della Turcliia.

(Ih « orrori hulgail » furono il i-rineipio della crisi che finì colla guerra ru.<wo-turca (18i .); come oggidì gli « orrori macedoni »...

I Bussi penetrando in Bulgaria, vi costituirono truppe indicene che presero inute ai brillanti fatti di quella guerra. ” ’

II trattato di Santo Stefano (3 marzo 1878) impostò dalla Bussia alla lurcliia vinta, costituiva una grande Bulgaria, che doveva conijii-eiidere tutti i paesi situati fra il Danubio, il ilar iVero e 1’ir- cipc ago, ad eccezione dei dintorni di Costantinopoli. Ma il tratt ilo .Il Berlino ^ imi.osto, dalle potenze riunite, al vincitore lasciò a la lurchia una parte .lei territori prome.s.si ai Bulgari; costituì al nord .lei Balcani un a Principato vassallo », governato da un jirincipe scelto col consenso delle Potenze; e al sud (dei Balcani) una provincia autonoma, la Bumelia Orientale (13 giugno 1878).

Ael di;^'embre 1878, l’A.ssemblea Aazionale, riunita a Tirimvo, eleis.se il principe Alessan.lro di Battemberg.

Alcuni ufficiali nessi organizzarono IWrcito bulgaro.

De tendenze unioniste ].resero nei due partiti della Bulgaria una terza tale da maturare la rivoluzione del settembre 1885 a Filiiipo- poh 11 principe Ale.s.san.lro, invocato, riunì la Bumelia alla Jhilgaria.

e \lilau (li Serbia ^'li tlk-Iiiarò allora la guerra, ma fu compk- tameiite battuto (iiovenil)re 1885).

ha Turcliia, rassegnata, conferì al principe Alessandro il oo- verno della Bumelia.

Castretto Alessandro ad abdicare (7 settembre 1880), i reggenti (» tambuiol, Karavelof, Moutkourof), fecero el-eg’ffere il princiiu* \Val- novemlire 1800) che rifiutò, poi il jirincipe fierdiuando di Sassonia Coburgo (agosto 1887). Le grandi potenze non poterono mettersi d'accordo jier riconoscere il nuovo priiicijie,

•/io**'*' però trattò con particolare benevolenza, soprattutto . (i])0 il li 89, e che il sultano si mostrò l>en pre.sto disposto a ricono¬

scere; ma la Bussia rimaneva assai ostile.

Xel 1890 il (lovcrno bulgaro ottenne dalla Porta la conce.ssionc .Il Belati ai vescovi bulgari della Macedonia.

All’interno il (loverno di Stambulof eblie a lottare contro una ina ojiposizione che egli reiircsse severamente (processo cd esecu¬

zione del magg’’— n..- .'i-. locr, iore Panitza, 1889, ecc.)

(39)

S<>giiirono molti assassini politici: riiltinio fu quello <lello ste^sso iStambulof, nel 1895, quando, in dissenso col principe, aveva (1894) rassegnate le sue dimissioni.

La nomina del suo successore, Stoilof (1894) fu il ])niito di jiar- tenza ]K‘r un lum'icinamento colla llussia. La diplomazia avvedutis¬

sima. del priucijie Ferdinando infine vinse. Suo tiglio, il princiiie Horis, era passato all ortodossia (189(i), e la conseguenza immediata fu una riconciliazione, seguita dal riconoscimento di Ferdinando da parte di tutte le potenze.

Da allora la Bulgaria seguì con fede e con diseiiiliua la direttiva del suo principe. E ne colse i frutti.

Nel 1908, (]uando l’Austria-Unglieria, per prevenire ogni com- idicaziono del nuovm regime (liovane Turco, .si annesse la Bosnia- Erzegovina, lacerando così il Trattato di Berlino, la Bulgaria colw nuvolo l’occasione: mobilizzando il suo osc'rcito, proclamò a sua ■"olta 1 annessione definitiva della llumelia orientale.

E nella sacra città degli antichi Czar bulgari — a Tirnovo ^—

Ferdinando mutava la corona di principe, in quella di re, assu¬

mendo il titolo di Czar di Bulgaria.

La Bulgaria è un saldo e cosciente popolo che da trent’anni, con una energia instancabile, consacra al proprio t\sercito somme f ro- porzionatamente i)iù alte che non qualsiasi altro paese d’Euroi)n. In previsione della guerra si è allenato fisicamente e moralmente in modo incomparabile.

Ed ha già colto, anche durante la pace, i Ijenetìcì di tale alle¬

namento: jxiicbè, grazie alla sua forza militare, la Bulgaria ha con¬

cluso i prestiti che le hanno permesso dì costruire la sua rete ferro¬

viaria e mettere in valore le proprie risorse; ed ha potuto, .senza sguainare la spada, proclamarsi indipendente e aunettcr.si la Bu- melia orientale.

Ed ora, formidabilmente conqtatto, il popolo bulgaro - dopo aver rinnovato il suo giuramento .solenne sulla piazza di Sofia, ìji- nanzi alla statua dello « Czar Liberatore » — ha iniziato la sua mar¬

cia ri.soluta ver.so il sud, con la suprema ambizione di essere, a sua volta, il popolo liberatore.

LA GRECIA MODERNA.

Il glorioso retaggio.

1{accogliere, anche in rapida sintesi, l’immensa storia ilella (Ire- cia antica, descriveic anche sommariamente i gloricwi ruderi di cui la Grecia è tutta sparsa e che attestano le tracce superbe di una civiltà che non fu mai superata, non è jìiogiamma nostro, nè sarebbe possibile alla mole compendiosa di questo volumetto.

Quella storia, del lesto, è trnpjio dilt'usamente nota.

La Urt-cia antica, divisa politicamente in molte repubbliche in¬

dipendenti, era però « una di sangue, di mente, di cor » : ed « una

(40)

— 40 —

d’aimi » fu alle Tennopili, a Maratona, a Snlaiuiiia, .luauclo si tratto (Iella (lif(isa contro il barbaro invasore ^ il Turco rii quei tempi yenieute tlall’Asia : una era nella lingua, nella religione, nei taniosi giuochi ginnici, nell'indole dei siuji popoli.

l()ndatrioe d infinite colonie, la (Jrecia tu maestra e madre di civiltà a tutti i popoli antichi : civilizzatrice del mondo mediterra- neo,^il suo fastigio rifulse e graiideggii) sulle costo dei tre continenti.

l'oi cadde sotto Itoma, e ne seguì i destini, fino a quando, diviso in due rimpero, da essa picpse il nome quello d’Oriente, detto Im¬

pero^ Greco, con setle a Bisanzio, nomata poi Costantino])oli.

Con la caduta di questa e dell’imjmro tutto (14513; anche la Gre¬

cia subì la feroce signoria ottomana, j)er quasi quattro secoli.

La ^guerra per l’indipendenza.

Ael 18.^1 cominciò l’insurrezione dei Greci contro la Turchia.

Dalla Morea il niovimeuto guadagnò le isole dell’Arcipelago.

Il 13 gennaio 1822, un’Assemblea nazionale, riunita ad Argos, proclamò 1 indipendenza, e istituì per la * legge organica d lilpi- dauroi), un Governo composto di 5 membri, la cui jìresideuza tu affidata a Maurocordato.

Nella notte 18-19 giugno 1822 Canaris distrusse la flotta turca nello stretto di Cliio. Tuttavia Ibraibm Pascià pervenne a ricomjui- staie poco a poco il paese, e Itecbid pascià, ritolse loro Atene.

I Greci, però, con eroismo degno dell’antica gloria, resistevano disperatamente.

Allora le potenze, spinte daH'opinione publdica europea com¬

mossa invocava per la Grecia, combattendo e morendo, il poeta Byron — si deci.sero ad interv'cnire.

^ Intervenne prima, approfittando dell’occasione, contro l’odiata lurcliia, la Kiissia : poi, gelose delTegemonia, intc'rvenuero l’In¬

ghilterra e la Irancia. Per quella volta il giuoco degli egoismi eu- lopei come più tardi per l’Italia — giovava ai popoli oppi'essi.

II 20 ottobre 1827 le flotte francese, russa e inglese distrussero la flotta turco-egiziana a Navarino.

Nel 1828 la Russia avanzava con gros.se truppe alle frontiere tur¬

che. E, incalzato da un corpo di spedizione traneese, e dalla perse¬

verante rivolta dei Greci, ingro.ssata da volontari d’ogni paese, spe¬

cialmente Italiani — Ibrahim pascià dovette abbandonare il paese.

Nel gennaio 1828, la Commissione di Governo rimi.se i poteri al conte di Capo d’Istria, che si circondò d’un Consiglio di .Stato di 27 membri (Panellcni), sostituito poi l’anno successivo da un Senato nominato dal Pre.sidente.

Il protocollo di Londra (22 marzo 1829) dichiarava la Grecia co¬

stituita in moiiarchia ereditaria, tributaria della Turchia: e col Trattato di Adrianopoli (14 settembre 1829) la Turchia aderiva.

Ma un secondo protocollo (Londra, 3 febbraio 1830) dichiarava la Grecia regno sovrano.

(41)

— 41 —

Il Trattato ilei 7 mofi'fì'io 18:i2, coneluso fra la Grecia, la llaviera e le tre potenze protettrici, desiffiiava il principe Ottone, figlio del

He di Baviera Luig-i II, come Ile di Grecia.

Il nuovo regno. — L’irredentismo ellenico.

Da i|ne.st'epoca la ])olitiea greca fu sempre intesa a realizzare il gran sogno dell’idea panellenica : 1 unità ])olitica dei (^reci, togliendo alla Turchia i territori gieci irredenti. Ma queta jiolitica è sempre stata incejipata dalle [Mitenze, cupide e gelo.se sia degTintere.ssi loro innestati nella Turchia, sia deH’eventuale succe.ssione di domiuii e d'influenze nei Balcani. ... . .

Bisogna pur notare che dal punto di vista interno la Grecia mostrò per lungo tempo una grande inettitudine a goveruaie sè stessa.

%

Venitzelos, capo del Governo greco.

Re Giorgio di Grecia.

La sua Costituzione, data da uii’asseinlìl'ea nazionale {2 tVLhraio 1844), dava al He il potere esecutivo, riservato il legislativo a una Camera e a un Senato (ulteriormente soppresso).

Durante la guerra per riudipeudenza d’Italia, un’agitazione na¬

zionale si produsse di nuovo nel giovane regno. Il Ile, per motivi di politica internazionale, non avemlo creduto di accedeie a questo mo¬

vimento, fu tosto rovesciato da una rivoluzione.

L’Assemhlea Nazionale elesse a nuovo le il principe Giorgio di Danimarca. E questo regno cominciò sotto felici auspici, avendo ringliilterra accon.sentite le i.sole Ionie alla Grecia (giugno 18(14).

Ma durante la grande convulsione di Creta (180(5-1808), avendo il Governo dovuto restare inattivo in seguito all’opposizione delle potenze, il malcontento fu vivo: re Giorgio ]iarve vacillare sul trono.

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