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Tratto da SaluteInternazionale.info

Migrazioni e salute. La cattiva informazione

2015- 06- 10 09:06:11 Redaz ione SI

Anna Meli

Da un lat o una part e dei giornalist i e dei media it aliani sembrano animat i da un’af f annosa e maniacale vigilanza sui rischi di cont agio rispet t o ai nuovi arrivi di migrant i e dall’alt ro si most rano t ot alment e incurant i o incapaci di

comprendere i rischi per la salut e pubblica che il mancat o accesso alle cure agli irregolari pot rebbe comport are. Il ruolo dell’Associazione Cart a di Roma per rendere più corret t a l’inf ormazione su migrazioni e salut e.

“Evit are la dif f usione di inf ormazioni imprecise, sommarie o dist ort e e comport ament i superf iciali e non corret t i, che possano suscit are allarmi ingiust if icat i”, cit a il secondo punt o della Cart a di Roma (vedi Risorse), il codice deont ologico dei giornalist i su migrant i, rif ugiat i e vit t ime della t rat t a.

Se c’è un ambito nel quale tale indicazione viene più spesso disattesa è quello delle notizie sulle salute.

Nella rassegna st ampa t emat ica che l’Associazione Carta di Roma realizza vengono raccolt i in un dat abase gli art icoli delle principali t est at e giornalist iche it aliane e cat alogat i per parole chiave e per argoment o.

Il mat eriale giornaliero viene ordinat o secondo 11 sot t o cat egorie che, pur non propriament e omogenee t ra loro, riescono a coprire i vari ambit i t emat ici t ra cui appunt o quello relat ivo alle not izie sulla salut e e la sanit à.

Dai dat i est rapolat i relat ivi al periodo che va da aprile 2014 a maggio 2015 la percentuale di articoli che trattavano in modo specif ico di salute e immigrazione erano solo il 2,23%. In t ermini assolut i 353 art icoli sui più di 15mila monit orat i.

Figura 1. Dati rassegna stampa Waypress per Associazione Carta di Roma – articoli dal 1.04.2014 al 1.05.2015

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È sulla cronaca e sulle polit iche dell’immigrazione che si accent ra l’at t enzione del giornalismo it aliano soprat t ut t o in rif eriment o all’arrivo di nuovi f lussi di richiedent i asilo sulle cost e meridionali. Di rif ugiat i e di sbarchi si è ampiament e parlat o nei quot idiani per t ut t o l’anno di rilevazione indicat o. Ma solo in

rif eriment o al periodo che va dall’aprile a set t embre del 2014 che si concent rano invece la st ragrande maggioranza delle not izie relat ive alle t emat iche sanit arie.

Si tratta di quello che potremmo chiamare “l’ef f etto Ebola”. Aument a l’inf ormazione sull’espandersi dell’epidemia nei paesi af ricani colpit i, vengono diramat e le prime circolari sulle misure di vigilanza dai Minist eri della Salut e nei paesi europei e assist iamo alla ripresa degli arrivi via mare dei prof ughi. Come sappiamo inolt re lo sbarco si conf igura come un’aut ent ica “icona mediale”

dell’int ero f enomeno migrat orio. Le immagini dei barconi in mezzo al mare, af f ollat i di poveri “disperat i” e la carica di t ermini “bellici” (invasione, assalt o ecc) che accompagnano le not izie sugli sbarchi monopolizzano l’at t enzione sul moment o dell’ingresso nel t errit orio it aliano, relegando in un cono d’ombra mediat ico e del discorso pubblico, la st oria dell’immigrat o e del suo percorso migrat orio. Se associamo quindi alla ripresa degli arrivi la paura ancest rale che ha suscit at o e uscit a il virus di Ebola ecco che la miscela divent a esplosiva.

Inf at t i dei 353 art icoli sulla salut e e immigrazione ben il 67% si sono concent rat i in un arco t emporale rist ret t o e sono t ut t i relat ivi ad allarmi sanit ari legat i agli sbarchi.

T ra aprile e set t embre del 2014 abbiamo assist it o ad un cont inuo alt alenarsi di allarmi per l’arrivo insieme ai prof ughi di virus e malat t ie le più varie, da

Ebola ovviament e, alla f ebbre emorragica, dalla T BC al vaiolo. Emblemat ici da quest o punt o di vist a i t it oli della rassegna st ampa del 1 luglio:

Forse un caso di vaiolo tra i migranti. Gazzet t a del Sud, pag 18 Dalla f ebbre emorragica all’inf luenza aviaria. La Sicilia, pag 2

Immigrati, aumentano le inf ezioni. Gazzet t a del Mezzogiorno, Campania pag 7

Rezza: migrazioni, rischio contagi l’Italia tiene alta la sorveglianza.

Mat t ino, pag 3

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Allarme virus killer, Ebola o vaiolo su un’altra nave. La Repubblica, pag 5 Dopo la tbc, il vaiolo. Allarme Italia. Il T empo, pag 5

Scabbia, lebbra e perf ino ebola: se il contagio mortale viene dal mare. Il T empo, pag 7

Allarmi puntualmente smentiti il giorno successivo dalle st esse t est at e, quando apprendono che gli accert ament i f at t i a bordo di una delle navi

dell’operazione Mare Nost rum su un migrant e salvat o e che present ava sint omi di inf ezioni avevano dat o riscont ro di una “semplice” varicella.

Ma quando parte la stagione degli allarmi sanitari sui media italiani?

Proviamo a ricost ruirne le t appe. Il 3 aprile il minist ero della Sanit à f rancese allert a gli ospedali nazionali su possibili casi di Ebola. Il 4 aprile il minist ero della Salut e it aliano, sulla scia di quant o f at t o olt ralpe, emet t e una circolare in cui raccomanda di «adot t are ogni ut ile azione di vigilanza in rif eriment o ad arrivi diret t i o indiret t i» dai paesi dell’Af rica occident ale (Guinea, Liberia, Sierra

Leone, Mali) dove è st at a riscont rat a la presenza del virus ebola «per casi che present ino sint omi riconducibili alla malat t ia in at t o». L’8 aprile il Minist ero

aggiorna la circolare.

Il 10 aprile nel port o di Pozzallo su disposizione della Direzione cent rale dell’Immigrazione giungono migrant i di varie nazionalit à soccorsi da un

mercant ile nelle acque int ernazionali dove erano arrivat i a bordo di una barca f at iscent e. T ra quest i un giovane del Mali accusa un malore ed è port at o nell’ospedale di Ragusa dove muore meno di 24 ore dopo. La prassi prevede la disposizione dell’aut opsia. È l’11 aprile e su blog e social network inizia a f arsi strada la voce f alsa che un migrante sia morto a causa dell’Ebola. Il minist ero della Salut e int erviene subit o con un comunicat o uf f iciale dal t it olo eloquent e “Virus ebola, nessun rischio per l’It alia”, chiarendo che con le

precedent i circolari “pur in presenza di un rischio remot o di import azione dell’inf ezione il minist ero della Salut e it aliano ha dat o per t empo disposizioni per il raf f orzament o delle misure di sorveglianza nei punt i di ingresso

int ernazionali”. Quest o document o ribadisce che “l’Oms non raccomanda rest rizioni di viaggi e moviment i di persone, mezzi di t rasport o e merci”.

Il 15 aprile la Polizia di St at o comunica di aver dispost o il f ermo di due uomini rit enut i responsabili non solo dell’ingresso dei migrant i irregolari sbarcat i a Pozzallo il 10 aprile, ma anche del decesso del giovane, avvenut o “in

conseguenza delle disumane condizioni del viaggio f at t e af f ront are ai migrant i”. Dai raccont i emerge, inf at t i, che i migrant i sono st at i t enut i segregat i per 15 giorni in un capannone il Libia, in at t esa della part enza in mare. Il risult at o dell’aut opsia è ancora at t eso, ma nessuna delle dichiarazioni rilasciat e allude in alcun modo al virus dell’ebola.

Il 19 aprile parte la speculazione politica sui f alsi allarmi. “Si teme un arrivo del contagio tramite questa immigrazione clandestina selvaggia”,

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t uona un deput at o di Frat elli d’It alia in un’ int errogazione parlament are. “Già ora gli immigrat i clandest ini che arrivano, spesso sono malat i di scabbia o alt re malat t ie e vengono mandat i in giro per l’It alia met t endo a rischio la

salut e delle popolazioni locali”, cont inua lo st esso. Il 20 aprile si cont inua quindi a t it olare L’Allarme Ebola (La Padania, 20 aprile 2014) ment re t ut t e le

t est at e giornalist iche dovrebbero da t empo aver recepit o le dichiarazioni del minist ero della Salut e, essere a conoscenza dei f at t i di Pozzallo e aver messo f ine alla speculazione sul pericolo ebola. Dovrebbero. Non lo f anno. O meglio non lo f anno t ut t e. “Abissi spavent osi quelli che sa t occare la peggiore

polit ica”, comment a Gianluigi Pellegrino (La Repubblica, 22 aprile), esprimendo un pensiero condiviso dall’associazione Cart a di Roma.

Se pensiamo che nel rest ant e 33% di not izie relat ive a salut e e immigrazione t rovano spazio per lo più alt ri f alsi allarmi sanit ari legat i a casi t bc e

soprat t ut t o all’ipot esi di sospensione in Lombardia delle cure ai migrant i irregolari e ai loro f igli, capiamo la schizof renia dell’inf ormazione sul t ema.

Da un lato una parte dei giornalisti e dei media italiani sembrano animati da un’af f annosa e maniacale vigilanza sui rischi di contagio rispetto ai nuovi arrivi di migranti e dall’altro si mostrano totalmente incuranti o incapaci di comprendere i rischi per la salute pubblica che il mancato accesso alle cure agli irregolari potrebbe comportare.

Così come la capacit à di un chirurgo si misura davant i alla dif f icile prova di operare su un corpo sof f erent e e debilit at o, così la capacit à di un giornalist a di rest it uire pienament e la verit à sost anziale dei f at t i si speriment a nel

t rat t are in modo corret t o ed ef f icace una realt à f ragile, mut evole,

cont raddit t oria, drammat ica come quella dell’immigrazione. Ma l’af f inament o t ecnico che il chirurgo acquisisce operando un corpo sof f erent e, gli sarà ut ile – e f orse sarà ut ile a t ut t i i suoi colleghi – anche quando si t roverà a svolgere un’operazione di rout ine su un corpo giovane e sano. La nost ra ambizione è che le buone prat iche int rodot t e e promosse dalla Cart a di Roma promuovano un migliorament o qualit at ivo non solo del “giornalismo dell’immigrazione” ma del giornalismo t out court .

Risorse

La Cart a di Roma [PDF: 139 Kb]

Anna Meli. Giornalist a f ree lance – Associazione Cart a di Roma Facebook

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