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DISEGNO DI LEGGE N. 233

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DISEGNO DI LEGGE N. 233

presentato dalla Giunta regionale il 12 ottobre 2017

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito

dell’apprendimento non formale>>

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA CONTESTO E FINALITÀ Signor Presidente, Signori Consiglieri,

il presente disegno di legge regionale, riguardante gli “Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale”, vuole non soltanto aggiornare e revisionare la legislazione di settore che risultava ormai datata, ma portare altresì ad unità la molteplicità di fonti che nel frattempo erano intervenute a disciplinare la materia. Viene così superata la normativa transitoria che autorizzava la Regione alla concessione di sovvenzioni straordinarie alle Università della terza età proprio nelle more della revisione della disciplina regionale. Inoltre, giova ricordare come le funzioni provinciali di promozione e sostegno economico di attività e di iniziative – di interesse provinciale – di cui all’articolo 26 della legge regionale 27 novembre 2006, n. 24 sono state trasferite alla Regione per effetto della legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26.

Il disegno di legge si inserisce altresì all’interno della recente normativa regionale in materia di apprendimento permanente (legge regionale 21 luglio 2017, n. 27), andando quindi a occuparsi della promozione e dello sviluppo dell’educazione di adulti e anziani nel contesto dell’apprendimento non formale. L’apprendimento riguarda oggi tutte le fasi della vita e centrale importanza è rivestita proprio dall’apprendimento non formale, poiché connesso ad attività scelte intenzionalmente e liberamente dal soggetto, realizzate al di fuori del sistema di istruzione e formazione, pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento; non sono infatti erogate da una istituzione formativa bensì da un organismo che persegue scopi educativi e formativi, anche del volontariato, e non sfociano normalmente in una certificazione. Viene quindi stimolata la piena consapevolezza della persona negli snodi di un percorso educativo e di apprendimento che non è limitato ad una sola fase né ad un solo aspetto della vita, caratterizzandosi invece per essere lifelong e lifewide, e che non richiede il possesso di particolari titoli di studio.

Il disegno di legge valorizza il rilievo culturale e sociale delle Università della terza età e della libera età, quale patrimonio importante del territorio regionale, e ne riconosce il ruolo di promozione e sviluppo della formazione di adulti e anziani. Viene così favorito l’esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole della persona, promuovendone la realizzazione e il benessere personale, valorizzando e rafforzando in modo continuo nel tempo le competenze e le conoscenze, in un’ottica di integrazione e di inclusione sociale.

In tale contesto, con il presente disegno di legge la Regione intende sostenere le attività culturali e didattiche realizzate dalle Università della terza età e della libera età del territorio tramite contributi destinati, tra gli altri, per l’organizzazione di corsi, viaggi, visite di istruzione o per l’acquisto di materiale didattico.

Viene anche valorizzata e stimolata una dimensione più europea e sovranazionale dell’apprendimento non formale, che al giorno d’oggi non può essere tralasciata. Al riguardo, infatti, la Regione può concedere alle Università della terza età e della libera età contributi a titolo di concorso nelle spese di progettazione per la partecipazione a programmi e progetti europei coerenti con le finalità del disegno di legge.

È stabilito che i contributi siano concessi a Università della terza età e della libera età che presentino una serie di requisiti, tra cui l’assenza di scopo di lucro, e svolgano le proprie attività nel territorio regionale.

Ancora, si prevede la convocazione annuale di una Assemblea delle Università della terza età e della libera età del Friuli Venezia Giulia, con il precipuo compito di coordinare le attività didattiche e culturali nonché dialogare con gli enti del territorio, al fine di addivenire ad una più completa sinergia e una efficiente ed efficace attuazione degli interventi stessi.

Gli interventi a sostengo delle Università della terza età e della libera età sono oggetto di controllo e di valutazione al fine di documentarne lo stato di attuazione.

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ILLUSTRAZIONE DELL’ARTICOLATO

Passando all’esame dell’articolato, il disegno di legge regionale prevede 17 articoli.

L’articolo 1 indica le finalità della legge, con la quale la Regione riconosce – all’interno del sistema regionale dell’apprendimento permanente – il particolare rilievo culturale e sociale delle Università della terza età e della libera età e il loro ruolo di promozione e sviluppo dell’educazione degli adulti e degli anziani nel contesto dell’apprendimento non formale, per l’esercizio di una cittadinanza attiva e consapevole e l’integrazione e l’inclusione sociale. Ne sostiene quindi le attività nei limiti previsti dalla presente legge.

L’articolo 2 individua i soggetti che possono beneficiare dei contributi, e le due tipologie di contributi che sono previsti, a seconda che siano diretti – da un lato – all’organizzazione di corsi, seminari, laboratori didattici, viaggi e visite di istruzione connessi con l’attività, o l’acquisto di materiale didattico (comma 1) e, dall’altro, alla progettazione per la partecipazione a programmi e progetti europei e internazionali (comma 3).

L’articolo 3 prevede come l’iscrizione e le frequenza alle attività siano libere; nondimeno, le Università della terza età e della libera età possono prevedere quote associative o di partecipazione. Inoltre, non è richiesto il possesso di alcun titolo di studio per l’accesso alle attività stesse.

All’articolo 4 invece sono indicati i contenuti che devono presentare le attività per poter godere del contributo regionale. Infine è ribadito come – pur potendo le università rilasciare un attestato di partecipazione – questo non possa in ogni caso assumere valore legale.

L’articolo 5 disciplina i requisiti che le Università della terza età e della libera età devono possedere, mentre le modalità per la presentazione della domanda per l’ammissione ai contributi sono contenute all’articolo 6. L’articolo 7 si occupa poi dei criteri per il riparto dei contributi di cui all’articolo 2, comma 1.

L’articolo 8 demanda all’adozione di un regolamento la puntuale disciplina delle modalità di presentazione della domanda, della relativa documentazione da allegare, nonché di modalità e termini per concessione, erogazione, revoca e rendicontazione del contributo. Quanto ai contributi di cui all’articolo 2, comma 3, il regolamento disciplina altresì gli scaglioni di valore dei progetti e programmi europei cui le università intendono partecipare, unitamente all’importo del contributo (in misura forfetaria) che viene erogato per ciascuno scaglione.

Composizione e funzioni dell’Assemblea delle Università della terza età e della libera età del Friuli Venezia Giulia sono invece contenuti all’articolo 9.

Gli articoli 10 e 11 si occupano delle modalità di rendicontazione e controllo degli interventi oggetto di contributo regionale. Per contro, è all’articolo 12 che si rinviene la clausola valutativa, prevendendosi che il Consiglio regionale eserciti il controllo sull’attuazione della presente legge e valuti i risultati ottenuti in termini di interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età. A tal fine la Giunta regionale predispone, con cadenza triennale, una relazione informativa in cui è documentato lo stato di attuazione degli interventi di cui alla presente legge, il livello di coinvolgimento raggiunto dalle università, le attività svolte e i contenuti trattati in occasione della Assemblea di cui all’articolo 9.

Con l’articolo 13, invece, si prevede che gli interventi siano effettuati nel rispetto delle norme in materia di aiuti di Stato stabilite dall’Unione europea.

L’articolo 14 si occupa delle abrogazioni, mentre gli articoli 15, 16 e 17 contengono rispettivamente le norme transitorie, finanziarie e l’entrata in vigore della legge.

Si confida nel voto favorevole del Consiglio regionale.

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Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia - 1 - XI Legislatura - Atti consiliari

DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

INDICE

Art. 1 - (Finalità)

Art. 2 - (Soggetti e benefici) Art. 3 - (Accesso alle attività) Art. 4 - (Contenuti delle attività)

Art. 5 - (Requisiti dei beneficiari dei contributi regionali) Art. 6 - (Domanda di ammissione ai contributi regionali) Art. 7 - (Criteri di riparto)

Art. 8 - (Regolamento)

Art. 9 - (Assemblea delle Università della terza età e della libera età del Friuli Venezia Giulia) Art. 10 - (Rendicontazione)

Art. 11 - (Controlli)

Art. 12 - (Clausola valutativa) Art. 13 - (Aiuti di Stato) Art. 14 - (Abrogazioni) Art. 15 - (Norme transitorie) Art. 16 - (Norme finanziarie) Art. 17 - (Entrata in vigore)

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DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

Art. 1 (Finalità)

1. La Regione riconosce, all’interno del sistema regionale dell’apprendimento permanente, il particolare rilievo culturale e sociale delle Università della terza età e della libera età, comunque denominate, quale fattore di promozione e sviluppo della formazione degli adulti e degli anziani nel contesto dell’apprendimento non formale.

2. Al fine di promuovere la centralità e il benessere della persona e la sua realizzazione personale, culturale e sociale, di favorire la partecipazione, l’integrazione e l’inclusione sociale, nonché l’esercizio di una cittadinanza attiva, consapevole e responsabile, la Regione sostiene le attività delle Università della terza età e della libera età, comunque denominate, nei limiti previsti dalla presente legge.

Art. 2 (Soggetti e benefici)

1. Per il raggiungimento delle finalità di cui all’articolo 1, l’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere contributi, a titolo di concorso nelle spese per lo svolgimento delle attività culturali e didattiche istituzionali, alle Università della terza età e della libera età, comunque denominate, istituite o gestite da associazioni e fondazioni che si prefiggono tale scopo.

2. I contributi di cui al comma 1 per le attività culturali e didattiche possono essere utilizzati per l’organizzazione di corsi, seminari e laboratori didattici, per la redazione, stampa e diffusione di dispense relative ai corsi, per viaggi e visite di istruzione connessi con l’attività, per l’acquisto di libri, di riviste, di giornali e di altro materiale didattico.

3. Al fine di sostenere e promuovere la dimensione europea e internazionale dell’apprendimento non formale degli adulti e degli anziani, l’Amministrazione regionale è altresì autorizzata a concedere ai soggetti di cui al comma 1 ulteriori contributi, a titolo di concorso nelle spese di progettazione, per la partecipazione a programmi e progetti europei e internazionali coerenti con le finalità della presente legge.

4. I contributi di cui al comma 3 sono commisurati al costo del progetto, e comunque in misura non eccedente a 1.500 euro.

Art. 3

(Accesso alle attività)

1. L’iscrizione e la frequenza alle attività delle Università della terza età e della libera età, comunque denominate, di cui alla presente legge è libera, fatto salvo l’eventuale versamento di una quota associativa o di partecipazione che, in particolari casi di bisogno o indigenza da parte degli utenti, può essere oggetto di riduzione o di esenzione in conformità ai relativi statuti e regolamenti associativi.

2. Per l’accesso alle attività non è necessario il possesso di alcun titolo di studio.

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Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia - 3 - XI Legislatura - Atti consiliari

DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

Art. 4

(Contenuti delle attività)

1. Il programma delle attività è rivolto particolarmente al rafforzamento della formazione civica, sociale e culturale della persona, al fine di favorire il senso di appartenenza alla comunità e la costruzione di un progetto di vita consapevole che definisca la persona quale soggetto attivo nella società. Può altresì tenere conto delle esigenze di tutela e valorizzazione delle varie identità linguistiche e culturali della Regione.

2. Il programma di cui al comma 1 può altresì favorire i rapporti di collaborazione con enti locali, istituzioni pubbliche e private operanti nei settori culturali, educativi, ricreativi, dei servizi sociali e del volontariato.

3. Al termine dell’anno accademico o della attività culturale o didattica, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, possono rilasciare un attestato di partecipazione che, in ogni caso, non può assumere valore legale.

Art. 5

(Requisiti dei beneficiari dei contributi regionali)

1. Per poter accedere ai contributi di cui alla presente legge, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

a) operare senza fini di lucro;

b) avere sede legale e svolgere l’attività nel territorio regionale;

c) essere legalmente costituiti e possedere regolare atto costitutivo o statuto;

d) svolgere la propria attività da almeno un anno;

e) prevedere lo studio della realtà culturale, socio-economica e artistica del Friuli Venezia Giulia;

f) disporre di strutture idonee rispetto alle norme in materia di accessibilità, sicurezza e igiene e adeguate rispetto alle attività culturali e didattiche da svolgere;

g) rispettare le disposizioni delle leggi vigenti in materia lavoristica, fiscale, tributaria, previdenziale e di regolarità contributiva;

h) essere in possesso di idonea copertura assicurativa per infortuni e responsabilità civile del personale e degli utenti;

i) avere personale docente in possesso di un diploma di laurea o di una esperienza specialistica nella disciplina attinente agli argomenti del corso o dell’attività svolta.

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DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

2. La struttura regionale competente in materia di formazione e di istruzione procede alla verifica del possesso dei requisiti di cui al comma 1 in sede di valutazione della domanda di ammissione al contributo.

3. Il possesso dei requisiti di cui alle lettere f), g) e h) deve essere posseduto alla data di avvio delle attività finanziate.

Art. 6

(Domanda di ammissione ai contributi regionali)

1. Le domande di ammissione ai contributi di cui all’articolo 2, comma 1, vanno presentate alla struttura regionale competente in materia di formazione e di istruzione entro quarantacinque giorni dalla data di emanazione di appositi bandi annuali.

2. Le domande di ammissione ai contributi di cui all’articolo 2, comma 3, vanno presentate alla struttura regionale competente in materia di formazione e di istruzione e le relative attività sono finanziate tramite procedimento valutativo a sportello.

Art. 7 (Criteri di riparto)

1. Per ciascun anno accademico i contributi di cui all’articolo 2, comma 1, sono concessi:

a) nella misura del quaranta per cento, in base al numero di ore di didattica e di laboratorio realizzate nell’anno accademico precedente;

b) nella misura del sessanta per cento, in base al numero degli utenti iscritti nell’anno accademico precedente.

Art 8 (Regolamento)

1. Con regolamento regionale sono disciplinati, con riferimento ai contributi di cui all’articolo 2, commi 1 e 3, le modalità di presentazione alla Regione della domanda di ammissione ai contributi, la documentazione da allegare alla domanda a pena di inammissibilità, comprensiva dell’attestazione del possesso dei requisiti di cui all’articolo 5, i termini e le modalità di concessione, di erogazione, anche anticipata, e di revoca dei contributi, le tipologie di spese ammissibili, nonché i termini di rendicontazione.

2. Con regolamento regionale sono altresì disciplinati gli scaglioni relativi al valore dei programmi e dei progetti europei e internazionali di cui all’articolo 2, comma 3, nonché l’ammontare per ciascuno scaglione del contributo forfetario erogato per la partecipazione ad ogni singolo progetto.

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Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia - 5 - XI Legislatura - Atti consiliari

DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

Art. 9

(Assemblea delle Università della terza età e della libera età del Friuli Venezia Giulia)

1. Al fine di favorire la sinergia delle attività culturali e didattiche dei soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, la Regione convoca annualmente l’Assemblea delle Università della terza età e della libera età del Friuli Venezia Giulia, di seguito anche Assemblea. L’Assemblea ha il compito di verificare lo stato di attuazione delle attività, di dibattere le istanze provenienti dal territorio, nonché di esprimere proposte alla Giunta regionale.

2. All’Assemblea sono invitati i rappresentanti delle Università della terza età e della libera età, comunque denominate, presenti sul territorio regionale ed è convocata e presieduta dall’assessore regionale alla formazione e all’istruzione.

3. Possono partecipare altresì, su invito dell’assessore regionale alla formazione e all’istruzione, altri soggetti la cui presenza è ritenuta utile in ragione degli argomenti oggetto di dibattito.

Art. 10 (Rendicontazione)

1. È fatto obbligo ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, di presentare alla Regione, entro il termine fissato dal regolamento di cui all’articolo 8 il rendiconto nelle forme previste dall’articolo 43 della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso) esclusivamente in relazione all’utilizzo delle somme percepite a titolo di incentivo, unitamente a una relazione sull’attività realizzata con il contributo concesso, fatti salvi gli eventuali ulteriori vincoli di rendicontazione previsti dalla vigente normativa in materia di aiuti di Stato.

Art. 11 (Controlli)

1. La Regione effettua il controllo amministrativo e finanziario, anche a campione e in loco, sugli interventi oggetto dei contributi di cui alla presente legge, al fine di verificare lo stato di attuazione degli stessi, il rispetto degli obblighi previsti dal provvedimento di concessione, la veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni prodotte dal beneficiario.

2. Qualora, a seguito del controllo, l’Amministrazione regionale ravvisi gravi o reiterate irregolarità o il mancato rispetto degli obblighi di cui al comma 1, può disporre, con decreto del responsabile della struttura regionale competente, la revoca dei contributi concessi.

Art. 12 (Clausola valutativa)

1. Il Consiglio regionale esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e valuta i risultati ottenuti in termini di interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età, comunque denominate, nel contesto dell’apprendimento non formale degli adulti e degli anziani.

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DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

2. La Giunta regionale predispone, con cadenza triennale, una relazione informativa per il Consiglio regionale. La relazione, in particolare, documenta lo stato di attuazione degli interventi di cui alla presente legge, il livello di coinvolgimento raggiunto dai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, le attività svolte e i contenuti trattati in occasione della Assemblea di cui all’articolo 9.

3. La relazione prevista al comma 2 è resa pubblica, insieme ai documenti consiliari che ne concludono l’esame, in particolare, mediante pubblicazione sul sito Internet istituzionale del Consiglio regionale.

Art. 13 (Aiuti di Stato)

1. Le attività di cui alla presente legge sono effettuate nel rispetto delle norme in materia di aiuti di Stato stabilite dall’Unione europea.

Art. 14 (Abrogazioni)

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate, in particolare, le seguenti disposizioni:

a) la legge regionale 11 dicembre 1989, n. 31 (Interventi a sostegno dell’attività delle Università della terza età);

b) l’articolo 131, comma 1, della legge regionale 5 febbraio 1992, n. 4 (Legge finanziaria 1992);

c) l’articolo 11 della legge regionale 25 marzo 1996, n. 16 (Ulteriori disposizioni procedurali e norme modificative di varie leggi regionali);

d) l’articolo 2, comma 1, della legge regionale 30 agosto 1996, n. 37 (Modificazioni ed integrazioni di provvedimenti legislativi in materia di beni ed attività culturali);

e) l’articolo 20, comma 14, della legge regionale 12 febbraio 1998, n. 3 (Legge finanziaria 1998);

f) i commi da 14 a 20 dell’articolo 7 della legge regionale 25 luglio 2012, n. 14 (Assestamento del bilancio 2012).

Art. 15 (Norme transitorie)

1. Ai procedimenti amministrativi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge continua ad applicarsi la normativa regionale previgente.

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Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia - 7 - XI Legislatura - Atti consiliari

DISEGNO DI LEGGE N. 233

<<Interventi a sostegno delle Università della terza età e della libera età nell’ambito dell’apprendimento non formale>>

Art. 16 (Norme finanziarie)

1. Per le finalità di cui all’articolo 2, comma 1, è autorizzata la spesa complessiva di 570.000 euro suddivisa in ragione di 285.000 euro per l’anno 2018 e 285.000 euro per l’anno 2019 a valere sulla Missione n. 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali) - Programma n. 2 (Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale) - Titolo n. 1 (Spese correnti) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2017-2019.

2. Agli oneri derivanti dal disposto di cui al comma 1, si provvede come di seguito indicato:

a) mediante rimodulazione, per complessivi 340.000 euro suddivisi in ragione di 170.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, all’ interno della Missione n. 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali) - Programma n. 2 (Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale) - Titolo n. 1 (Spese correnti) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2017-2019;

(S/5710)

b) mediante storno, per complessivi 230.000 euro suddivisi in ragione di 115.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, dalla Missione n. 4 (Istruzione e diritto allo studio) - Programma n. 2 (Altri ordini di istruzione non universitaria) - Titolo n. 1 (Spese correnti) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2017-2019. (S/5056).

3. Per le finalità di cui all’articolo 2, comma 3, è autorizzata la spesa complessiva di 30.000 euro suddivisa in ragione di 15.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 a valere sulla Missione n. 5 (Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali) - Programma n. 2 (Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale) - Titolo n. 1 (Spese correnti) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2017-2019.

4. Agli oneri derivanti dal disposto di cui al comma 3 si provvede mediante storno di pari importo dalla Missione n. 4 (Istruzione e diritto allo studio) - Programma n. 2 (Altri ordini di istruzione non universitaria) - Titolo n. 1 (Spese correnti) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2017-2019. (S/5056)

Art. 17 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

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DISEGNO DI LEGGE N. 233

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TESTO NOTIZIALE

Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicate è stato redatto ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 13 maggio 1991, n. 18 al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti.

Note all’articolo 10

- Il testo dell’articolo 43 della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso) è il seguente:

Art. 43

(Rendicontazione di incentivi a istituzioni, associazioni, fondazioni e comitati)

1. Le istituzioni, le associazioni senza fini di lucro, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), le fondazioni e i comitati beneficiari di incentivi erogati dall'Amministrazione regionale con fondi propri, con esclusione dei contributi per spese di investimento relative ad immobili, sono tenuti a presentare, a titolo di rendiconto, soltanto l'elenco analitico della documentazione giustificativa da sottoporre a verifica contabile a campione a mezzo di un apposito controllo disposto dall'ufficio regionale che ha concesso l'incentivo. Le associazioni di volontariato presentano il rendiconto esclusivamente in relazione all'utilizzo delle somme percepite a titolo di incentivo.

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