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ANNO XIV - N. 11. TORINO, 15 Giugno 1918.

RIVISTA

di INGEGNERIA SANITARIA

e , .

0 1 EDILIZIA MODERNA

È riservata la proprie/a letteraria ed artistica degli articoli e dei disegtti pubblicati uella RtvisTA DI INGEGNERIA SANITARIA E DI EDILIZIA MoDERNA. - Gli originali, pubblicati o 11011 pubblicati, 11011 vengouo restituiti agli Autori.

SOMMARIO. - Memorie Origiuali: Sulle proprietà fisiche dei m:neriali da costruzioni leggieri e in particolare della « Se- lenit " . L. Pagliatti - Recensioni: Cemento impermeabile all'acqua e resistente agli acidi - Riscaldamento a gaz. Nuovi ap- parecchi Jonidès - Carles: Le scatole di conserva - Lamb: La

MEMORIE 01\IGINALI

Istituto d"lgicne del1a R. Università di Torino diretto dal prof. L. Pagliani

SGLLE PROPRIE"Ì'/\' FISICHE DEI l\L-\TERIALl DA COSTRGZIONl

LEGGlERI

E IN P.-\PTICOLARE DELLA « SELE:\IT ,,

per L. PAGLIA:\!.

L 'esigenza di una rapicl!a costruzione di numerosi locali improvvisati, temporanei e possibilmente tra-

sportabili, per ricovero di truppe, o per inferme;·ie o pitaliere, o per capa n noni ad uso di depositi, ri- chiesti dalla attuale guerra, ha reso necessario lo impiego di materiali diversi, ,adoperati o non per l'innanzi a tali scopi, e scelti, dato il momento, piuttosto ;n bas.t> al loro relativo minor costo e alla facilità di provvedersene, che non alla considera- zione delle toro buone proprietà intrinseche rela- tive alla loro destinazione.

Egl•i è per questa ragione, che, mentre è a sperar<:' resterà pure qualcosa di istruttivo nei riguardi pra- tici di que~ta larga empirica esperienza, speci~l­

mente in merito a quei materiali, che, per essere più abbondanti da noi in natura, sono pure per il loro consumo di non piccolo interesse per il nostro Paese, riter.iamo sia interessante di studiare pur(!

questi materiali nei riguardi delle loro proprietà 11- siche .in rapporto all'influenza che essi p_ossono avere sulle condizioni igieniche degli ambienti nella cui costmzione siano impiegati.

Le proprietà fisiche dei materiali impiegati a co- slruire part-ti di locali chiusi, che più possono va- leçe a far determinare un relativo benessere fisiolo- g ico nel loro ambiente, sono : la loro permeabilità

utilizzazione dellt:: calzature milit~ri di rifiuto in Inghilterra - E. C. vo" Leersum: Il biscotto di fecola di patate e la sua uti- lizzazione per aumentare gli idrnti di carbonio nella razione - Notizie: Nuovo processo per ignifugazione del legno. - :Mas·

sime di Giurisprudenza it1 questioni di edilizia ;auitaria.

ed il modo di comportarsi coll'umidità dell'aria e la lor'o conducibilità calorifica.

I. Permeabilùa per l'aria- In quanto alla permea- bilità, giova tenere conto, in primo luogo, che, se i materiali da costruzione sono in g,rado conveniente permeabili, ne resta fayorito attraverso alle pareti con essi formate, quando specialmente sono di poco SpE5sore, il ricambio spontaneo dell'aria negli am- bienti fra l'esterno e l'interno. Che, se anche tale ricambio non è, in genere, molto rilevante, non è tutta,·ia trascurabile, sopratutto nella stagion·e :n- vernale, quando le grandi aperture di comunicazio- ne verso il di fuori degli ambienti debbono essere tenute chiuse. In condizioni, invero, di marcata dif- ferenza di temperatura fra l'interno e l'esterno degli amb-ienti, il ricambio dell'aria attraverso ai fini pori della grande esten ione di tali pareti deye farsi ab- bastanza sensibile, e preferibile ad ogni altro, che potrebbe divenire incomodo per azione diretta Ji correnti fredde su chi resta nelle sale.

Nelle stesse condizioni si fa pure attivo tale n- cambio di aria nella buona stagione, quando man- cherebbe lo squilibrio di temperatura e quindi di pressione sulle due faccie delle pareti, se vi sono cor- renti esterne atmosferiche abbastanza forti, che battano centro i mtlri o li rasentino.

La pressione dei venti può essere, invero, più ar.cora della differenza di temperatura, capace di determinare un passaggio di aria attraverso a masse di pareti anche più spesse, che non siano quelle delle costruzioni in parola, come si può dimostrare con facili esperimenti.

Non vi è dubbio, d'altra parte, che attraverso a p; reti permeabili, si deve fare continuamente, per diffusione, lo scambio di ossigeno e di anidride car- bonÌ!ca, quando si ha differenza di tensione par- ziale di tali gas fra l'aria di fuori e quella di den- tro degli ambienti. Il miscuglio aereo in un am-

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RIVISlA DI ll\'(;EGNERIA SANITARIA

biente comune ch1uso delle nostre abitazioni, in cui vi siano racc>lte più persone, si mantiene, infatti, costante riguardo alla quantità di òssigeno, per quanto grande sia il -consumo che di esso se ne

fé~ocia, appunto perchè le pareti delle nostre case sono permeahili e le chiusure delle porte e delle fi- nestre non sono per-fette. Per la stessa an id ride carbonica, che, per avere minore potere di diffu- sione dell'ossigeno, si ricambia- meno attivamente e in certa proporzione più o meno p re -w si accu- mula negli ambienti é:bitati, tale suo accumulo cre- sce più rapirlamente quando le pareti di questi sono impun.eabili o sono ricoperte di carte o di ,-erntci, o sono umide; per cui ne risulta diminuita la poro- sità e _quindi anche la permeabilità-

-La permeabilità dei materiali delle pareti ha pure valore per regolare nelil'interno degli ambient;

la umidità, quando ;n essi, o per la respirazione di persone o di animali, o per la combustione di ma- teriali di illuminazione, o per riscaldamento di ac- qua nelle t:ucine o nei bagni, si sviluppa del vapore acqueo in abbondanza.

Se, in queste contingenze, le pareti sono imper- mfabili, come quando sono di marmo, di vetro, .ii stucco, ecc., l'ambiente presto si saltura di umidità.

e questa si depo.,;ita pure in goccie liquide sulle pa- reti stc8se. se più fredde dell'aria dell'ambiente, e sgocciola lungo di esse, spesso impregnata di mai teniali organici del pulviscolo aereo. Se im-ece l pareti sono permeabili, l'umidità, man mano si pro duce, se non è in forte eccesso, viene assorbita e trat- tenuta nei fini pori della loro faccia interna, e si ~

suddivide m essi largamente, essendovi fissata, come avviene in materiale spugnn8o, per attrazione dell'ampia superficie solida, che insieme offrono ;:li innumereyoli canalicoli del materiale stes~o.

Si comprende che se poi, in seguito a periodi di forte t!midità nell'ambiente, sopravvengono altri di secchezza, l 'acqua acquisita dalle pareti, si deve ridiffondPre nell'<>.mbiente in modo molto più re- golare e mpido nel secondo che non nel primo caso. L'aria, percio, si manterrà, a parità di tempera- tura c di ~viluppo di vapore acqueo, in un dato am- biE:nte in migliori condizioni di media umidità re- latiYa, se le 5Ue pareti sono alquanto permeabili, e quindi .assorbenti, che non altrimenti.

E' anche superfluo aggiungere, che 1a condizione stessa di penneabilità delle pareti vale a mantenerJe asciu1te, perchè l'aria che le attraversa, anche len- tamente, ne esporta dal loro spessore l'umidità.

In ragione della sua particolare importanza igie- nica per gh ambienti, abbiamo perciò preso, an- zitutto. in studio tale proprietà per i materiali che più ci interessa di conoscere comparativamente, pt:rchè piÙ US.?.ti per COStrurre pareti di padiglioni o di baracche temporarie di una qualche stabilità., vale a dire: C~.S'>i di legno; quadrelli di terra cotta semplici e mattoni forati; lastre <11 cemento. di

« Selenit n e di << Eternit n.

_ \bbiamo fattO ali 'uopo uno studio compara~ivo

sperimentale sui detti materiali, quali si troYano in commercio, anche se di diverso spessore, non ayendo intenzione di cercare per ciascuno di detti materiali i coefficienti di perrneabilità, che non hanno prc,ùcamente moMo valore, date le non po- che differenze nel moclb di adop-erarsi e di essere preparati i materiali.

Che ia differenza nello spessore dei diYersi mate- riali non influisca gran fatto sulla loro p-ermeabi- lità, specie quando questa si sperimenta su forme di materiali di spessore relati,·amente piccolo, si può dedurre dala stessa considerazione del come

manif·~stasi la p~rmeab!lità in essi. Essa, in vero, -i w•rifica anzitutto solo nei materiali porosi; ma il suo ,-ahre relali,-o, per Ciascuno di questi, non di- pende dalla maggiore o minore loro porosità, cioè dal rapporto in cui i n essi sta la somma delle c;a- pacità dei loro pori col loro Yolume totale appa- rente, bensì dalla ampiezza dei loro pori stessi. E' il continuc.rsi di questi pori nello sptssore dei mate- riali, a partire dalle loro superiìci a formare dei veri pori-canali, più o •neno ampi, che li percor- rono in mille sensi, che permette ai fluidi di com·

pE'neaarli, di diffondersi in essi e, in caso di su- perfici opposte su cui si;wo soggetti a diversa éen- sione, di attrcn·ersarli nel loro intiero spessore in una o in altra direzione. Ora, la facilità di tale movi- mento de,-e dipendere evidentement>::: sopratutw dalla larghezza del lume di questi pori-canali, a pa- ritù cii altre condizioni, e relativamente poco dalla loro larghezza, se si tratta di piccole differenze di questa.

Collo spt-rimentare, perc1ò, lastr di diYersi mate- riali a superfici parallele, di eguale ampiezza, e '1i poca .differenza di spessore, detierminandoYi eguali differenze di pressione deU'aria ~ulle due faccie op- poste, si può ragionevolmente presumere di rica- ,-are dalla quantità di questa, che attmverso ad esse passa nel!C'unità di tempo, indicazioni abbastanza esatte sul valore Pelativo della loro permeabilità, anche se l'o spessore delle lastre non è uguale, ma relati,·amente piccolo per tutte.

In base a queste considerazioni, noi abbiamo pre::;o in esame i detti materiali ridotti in _quadrelli eli eguale larghezza, di 400 cmq. (20 x 20 cm.);

quali risultarono ri.spetiivamente dello spessore e dd peso qui sotto indicato :

Spessore Peso

111111. ko-,-

J - Quadrello di terra cotta COmUl11e 28 2,014

2 - Quadrello di legno 20 0,399

3 - Lastra di « Selenit n 42 I,7s5 4 - Mattone forato (di pasta finiss.) 55 2,og6

~ Lastra di cemento 43 3,603

6

- Lastra di « Eternit n 6 0,533 Questi dtv{:-rsi quadrelli furono tenuti prima per tre ore i r. _ tufa a I.)0°. per essioca.rli uniformemente. Vennero quindi, con speciale disposizione, collo- cati in modo, da non potere essere attraversati

E Ul EDILIZIA MOOERNA

d !l'aria, che per le loro p1L1 ampie faccie. paral-

a · d'ff di pres-

lele, quando si c!etermmas~ero l erenze sione rlell'aria stessa su di esse.

L'esperienza fu condotta col seguente_ processo: Ogni quadrello di materiale fu allogato _m un qua- cL di lastra di latta, bene adattata a nvesttrne le

ro d •

quattro superfici laterali più piccole;_ essen o

:u

L t~

all'intorno del quadro impedito ogm passag~w di

· pe1- le commessure con mastice da vetraw, su

ana . .

cui si \- rsò ancora una miscela fusa dt colofoma e cera vergine (fig. I)·

L_;"na delle faccie più larghe dei quadrelli fu la- sciat:1. libera. mentre sull'altra faccia si adattò u;1

imbuto di ,etro capovolto, combaciante con essa per il suo bordo e fissato pure a perfetta tenuta col mez-

zo di mastice da vetrai, rivestito ancora di uno s:r~to di· cera vergine e colofonia colate allo sta t~ d1 tu-

sione tutto all'intorno. Su tutta la superficte n la- nente della faccia, non occupata dall'imbuto: si' è- - steso un abbondante strato della stessa mtsceta fusa e poi si è rivestita di vernice essiccativa. Ogm quadrello fu così ridotto in condizion~ che, derer~

minando 'Una minore _pressione nell mterno del l'imbuto, l'aria esnerna, spinta dalla più forte pres- sione atmosferica, doveva p-enetrare per tutta la superficie libera del quadrello e attraversare questo per uscire per il tubo dell'imbuto stesso. .

La quantità dell'<~~ria passata doveva essere. dt- versa a seconda : della maggiore o minore. dl~è- d. ·one determinata sulle due faccie, del

tenza 1 press1 _

tempo in cui durava l'esperienza e della permeab;- lità del materiale.

Poichè nelle nostre prove si mantenevano uguali

· · lle

le differenze di pressione in ogm espenenza su - .

· - · 1- ale pUJ'e 11 due faccie dei d1vers1 matena 1• e ugu .. tempio di durata dell'esperienza, presa per unnà

di questo un minuto primo, la diversa quantità_ di a.ria che passava per i vari quadrelli d'i matenah do,·eva dare t;n valore abbastanza preciso della re- lati,-a loro penneabilità, nello spessore in cui in pratica sono usati.

E poichè si tratta di spessori assai p:ccoli dei singoli quadrelli, si può anche ritenere _che que- sti Yalori rappresentino, con molta approsstmazJvne, quelli della relativa permeabilità dei materiali di- ' ersi sperimentati, _quale si avrebbe più esattamente se i _quadrelli avessero avuto uguale spes~ore.

La dttferenza di pressione fu determmata con

======= • =====

Fig. :.

Disposizione delle esperienze sulla permeabilit:l.

per l'aria

dei quadrelli cii materiali òiversi:

a,L

quadrelle in qu:~dro di latta

.visto dal lato dell'aspirazione;

b, visto dal lato libero.

======= ~:=======

1-,uns"n ad acqua. Un contatore a gas, una pompa "> ~ _ ,

a buona tenuta, serviva per misurare la quant~tà d~

l ' · ' d' t 0 d' 11 1 van ana attra\·ersante nel umta l emp ' l ' materiali in litri e centilitri. Un manometro a m~r­

curio, intercalato fra la pompa ed il contatore, m- dicava la differenza di pressione.

[ risultati delle esperienze ripetute con questo procedimento sono state le seguenti :

1o Col mantenere costante una differenza di pres- sione di 40 mm. Hg fra le due fac.cie, passano at- traverso i quadrelli :

dri. terra cotta litri 2,IS al I'

legno )) I,40 ))

di

« Selenit n )) 1,07 )) di

Col mantenere costante una differen~a di pre~­

sione di 20 mm- Hg fra le due facoie del quadre-lh, pé<ssano attraverso . a quelli :

di terra cotta di legno di « Selenit ))

litri 1,22 )) 0,94 )) o,6s

al I'

)) ))

Secondo questi dati si avrebbe, per . metro ~ua~

drato ed ora, il passaggio dei seguenti volumi dt aria in litri :

(3)

6-4 KIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

Per differenze di 40 mm. Hg:

Attrav. ai quadrelli di terra cotta .3225 litri d'aria Attraverso ai quadrelli di legno 2100 n

AttraY. ai quadrel'Li di <e Selenit n r6o6 ,,

Per differenze di 20 mm. Hg:

Attrav. ai quadrelli di terra ootta 1830

Attraverso ai quacl!relli di legno I4IO Attray. ai quadrelli di <e Selenit n 900

litri d'aria

)) ))

Come altri ha pure già osservato, il passaggio dell'aria attraYerso ai materiali permeabili speri- mentati cresce coll'aumento della differenza di pressione, ma non in proporzione di essa: si può sp1egare ciò perchè coll'aumentare della velocità d.ell'aria attraverso ai pori-canali dei materiali

,

au- menta la resistenza da vincere dall'aria sulle loDO pareti.

Benchè assolutamente impermeabili, hanno p1erò la loro 1permeabilità in grado così ridotto da riti- scire indeterminabile col contatore a aas anche

b '

con differenze di pressione mo1tto più forti d'i quelle sopra indicate: i quadreJrli in cemento dli 43 mm.

d!i spessore; quelli di "Eternit n di 6 ·mm. di spes- sore, ed anche i mattoni forati da noi sperimentati, costituiti da pasta argillosa molto fina e compatta e molto ben cotta, di 55 mm. di spessore.

I dati così ottenuti dànno un'idea della relativa permeabihtà dei materiali esaminati, per quanto non indichino il ricambio di cui sarebber9 capaci le pareri fatte con essi per ogni mq. all'atto pratic::J, perchè le differenze di pressioni nelle condizioni or- dinarie atmosferiche non sono mai così alte.

La differenza di 40 mm. di Hg o quella di 20 mm.

di Hg di pressione sulle due facoie darebbero, in vero, rispettivamente pres:;iom di 54 Kg. e 27 Kg.

in cifra to~cla per mq. di su:perficie soggetta alla maggior pressione. Queste differenze eli pressione fra due pareti, o fra le due faccie di una stessa pa- rete eli un ambiente, difficilmente si verifi.cano al- l'atto pratic'o, se non per venti fortissimi. Tutta- Yia, anche ridotti a rjro o 1jroo, nelle condizioni meno favorevoli, dato il numero molto grande di mq. che misurano le pareti stesse degli ambienti delle baracche, questi valori rappresentano un ~

neficio di rica:n~io orario di aria non trascurabile, quando esse si devono tenere altrimenti chiuse.

In ogni caso, oltre il beneficio di ventilazione che possono dare, vi ha pur sempre il vantaggio, per parte dei materiali permeabili : terra cotta, le- gno e Selen-it, nelle pareui, di essere mialiori reo·o- latori della umidità negli ambienti, chet> non i

~a­

teriali di minima permeabilità sopra accennati, d'a noi sperimentati, secondo le considerazioni innanzi svolte.

Se si paragonano i dati ottenuti per i tre mate- riali risultanti clot'l.ti rli buona permeabilità, si può stabilire, che questa è alquanto più marcata per i laterizi cotti comuni di 28 mm. di spessore, che non gli assi di legno di 20 mm. di spessore o per le

piastrelle di (( Selenit >> di 42 mm. di spessore. Que- ste. ultime,. con uno spessore più del doppio delle asstcelle dt legno, hanno permeabilità di poco in- feriore ad esse.

( Contim~a).

1\ECENSIONI

Ceme1110 impameabile alì'a.cqua e resistente agli acidi.

Questo nuovo cemento, studiato d~lla " Electro-C!1emi- cal Supply and Engineerin C. » e brevettato, si prepara méS'COlando i seguer.ti el!"menti: una sostanza si!icea che puÒ essere si!ice, qu<JrZ() U cristallo nella proporzio~e di 9 parti;_ del . fosfato di calcio, tricalcico puro o apatite per

IO par~t e lmalmente del solfato di calcio per 3 parti. Tuttt · que~;ti elemeJ,ti debbono essere perfettamente asciutti e finemente polverizzati.

Immediatamente prima o doro la presa, la miscela è sottomess::t all'azione di un acido caoace di reagire sugli elementi componenti per farne una. massa impermeabile all'acqua.

Le re<!zioni che si determinano fanno ottenere una massa dura, densa, imp<>n·,u·abile, insolubile ed inerte in P' e~cnza

dell'acqua e degli ::!O::idi.

Riscaldamento a gaz _ Nuo;•i aP:iJarer.chi Jonidès.

Nella controversa questione sulla conve"nienza o meno del riscaldamento a gaz", ;n ronfront•' agli altri sistem 1.

gli apparecchi J onidès comribuis2c•n:-J assai a rivolgere I::t preferenza a ta1.e riscaldamento, inquantochè assicurano h costanza della miscela di gaz ed aria e realizzano una com- bustione quasi perfetta. Da ciò una sensibile economia, che

l'A. valuta fino al 50 % e che, se non raggiunge propri<>

questa elevata proporzione, è certamente tale da indune ~ prendere in considerazione gli apparecchi immaginati e che furono vantaggiosamente provati t!a parecchi industri<'Jli in. glesi.

Fig. t.

Regolatore di pressione

sistem:~ Jonidès.

L 'apparecchio, che assicura una miscela costante del combustibile e del e0mburenre, è rappresentato schenlatica- monte nella figura I ed ha per elemento essenziale una campana a gaz sospesa a mo' del piattello eli una bilancia.

Essa è sottoposta internamente alla pressione del gaz, che vi giunge per la valvola e dal tubo jg ed esternamente alla pressione dell'aria sboccante dalla valvola l. Ecco come si realizza la misce!a costante : supponiamo che la pressione statica del gaz subisca un aumento : allora, dato i! modo di funzionare della bilancia, si determina uP 'otturazi.one parziale dell'orificio di uscita del gaz, per cui questo sbocca in qm:ntità minore. Ma sollevandosi la campana, che è

E DI EDILIZIA M00ER!'\A

attaccata per mezzo della catena m ;:di'asta i, quest'ultima oscilla intorno al coltello 11, obbligando l'estremità opposta ad 11 a solleva,·si anch'essa e detenmnando nel:'altra asta k (collegata con i mediante la catena .1) una oscillazione intorno ai suo coltello di sospensione 1\. ; ciò provoca un ab- bassamento della valvola d'ammissione dell'aria l, che è appunto sospesa all"estremità libera dt::ll'asta h e, di con~l'­

guenzn una maggiore ammissione d'aria.

Quando invece non solo aumenta la pressione del gaz, ma _an;he quella clell 'aria, si ha uno sforw tendente a soli e- . \·are la v;~ l vola ì, il quale sforzo si oppone all'i nnalzam<>nto

della campana ::. gaz (dovuto all'aumei1tO di pressÌOll<' dPI gaz stesso) e riesce acl impedirlo oppure anche a mutarlo in un movimento eli abhass:·tlnento. Le funzioni regolatrici della bilancia· non sono sol~·mr ... ;1 te provocate da mutamenti nella pressione da due elementi della miscela, gaz ed aria,

111a anche da v<t1·i:1Zioni ne: loro coi1sumo; per cui l'appa- recchio è chiamato a funzionare ogni qual volta, per una r<tgione o per l'alu-:~, si manifesta uno squilibrio nella mi- scela, che esso riconduce automaticamente alla proporzione .

·n Iuta.

Fig. 2 e 3· - Forno a ero·

giuolo sistema Jonidès.

Fig. 4 e - Forno rettan·

golare sistema Jonidès.

Ouestn regolatore, che ;:ostituisce il ritrovato piìt ap~rez­

zat~ dell 'J onirl€-s, può venir applicato a qualsia~i apparec- chio di riscaldamento e l 'inventore ne ha essenzialoneute provvisto i forn'. da lui immaginati per raggiunger~ ì"altra co:;dizionc di ecor.omia e cioè la perfetta, o quasi, combu- stione della miscela.

l forni studiat~ a questo scopo e descritti dall'« Engi- neering », da cui togliamo i nostri appunti, possono essere a crogiuolo o rHtangolari, cntr;:unbi basati sullo ste~<;v principio di non àare ;~ccesso alla miscela gazosa nella ca-

mera principale l forno se non attra\·erso uno stretto

orilìcio e di guidare i gaz della combustione in modo rhe

avvolgano tutt"attorno la cantera eli riscaldamento, utiliz zando n.-1 miglim· modo possibile le c::Jiorìe in essi vonte- nute ed impedendo ;l raffredclamooto esterno della camera stessa.

Nel forno a crogiuolo (v. figure 2 e 3) l'orificio di pas- saggio della mi~cel.a gazos..: è costituito da una stretta aper tura anubre q che separa !a ca111era a dall'anticamera· o dove sbocca la tuhatura del gaz p proveniente dall'apparec· chio regolatore del tipo già descritto. Il forno poi è protetto dagli involucri c e d, f e g, fra i quali esiste l'intervallo libero e che viene percorso dai gaz della combustione di- rigentisi verso la \·alvola eli scappamento attraverso gli ori- lìci h. i, ì.

01el forno rett::.ngolare (v. figure 4 e s) la soglia e porta un blocco trapezoidale, il quale forma, mediante ciaS<Cuno dei due spigoli orizzontali corrispondenti ai lati piì1 lunghi del forno, una camera ausiliaria separata

f,

che non comunica

col!:1 canwra p:·iJ~CitJale 11 se nc•n attraverso uno su·eC<u orilìcio i in forma di fessura longitudinale; nelle car.tere j sboccano le due tubature di ammissione della miscela gazosa disposte parallelamente agli spigoli e dirette in se'lso inverso, in modo da completare la perfezione della miscela re<Jlizz:·tta nell"apJ->arecchio tegolatore a bilancia KHL.

CAl'LES: Le scato(e di consl'rva - (Annales des fal.sifìcations el des fraudes, 1917).

L·."\. pone il pubt.lico in guardia contro un speciale trat- tamento che alcuni fabbricanti poco scrupolosi (purtropp'' non sonc. tanto rari) fanno subire alle scatole di alimenti conset vati che siano state primitivamente anche steriliz- zate nel!'autoclave. Queste scatole, nelle quali la materia alimentare ha fermentato, presentano i fondi convessi per effetto della pl-e5~ione interna dei gaz svi!uppatisi. Il fabbri- e nte ;c,l!ora vi fa u:1 piccolo toro, cl:1l quale escono i gaz, poi Io ritura con una gocci:> di saldatura e fa 1-ipassat·e le scatc,Ie nell'autoclave.

Se l'cperazione è stata praticata senza indugio e su sca- tole che rontengono delle sostanze vegetali, riesce in ge- nerale iJ'offc-nsiva, ma se si è tardato e si tratta di carne o pesci conservati, può avere gravi cons'.'!guenze Infatti, sono l'inrluen/::t della fermentazione della sos,anza animale, i micr.obi che l'hanno determinata hanno prodotto delle tos- sinC', sulie quali il calor·~ non ha più il potere sterilizzante che possedeva invece riguardo ai microbi. Specialmente· per i pesci Li~Ggna ~tar<é in guardia, poiche la fermentazione butirrica ed ammoniacale incomincia quasi subito dopo la morte dell'.ar.imale c le tossine che ne risulta>no sono molto H·lt-nase.

Le scatole di carne o eli pesci alterate, alle quali la ri- cordata Oferazione ha reso ur.t buon aspetto, non dovrebbero e~scre venclùlc nemmeno a prezzo ridotto. Lo stesso può dirsi delle scatole molto grandi di pesce conservato e ven-

ciuto al Jettaglio, q~ando il negozio che le vende non ha un oommucio ~uffiriente per assicurare un rapido consu- mo dopo !"apertura dell'è scatole !;tesse.

LA~!B: L'utilù:.sa::;ione delle cal::;alure m·ìlit.ari i ·rifiuto in Inghilterra _ (Bul7.ctin oj Society of Chemical Industry.

1917)·

E' questo un argomento che, sempre interessante, acqui- sta un 'importanza speciale nei tempi che corrono, in cui i e ci1·cost;~nze speciali ci i,mpongono la massima economia, la pii.1 completa utilizzazione di ogni ncsiduo.

ln Inghilterra le calzature militari usate vengono anzi- tutto separate in tre categorie: quelle suscettibili di essere riparate ed utilizzate nuovamente per 1 soldati; quelle in peggiori condizioni, n1.a anvor tali eia poter servire, un.l volta aggit.:state, ai borghesi e finalmente quelle che ~o~

serv01110 più a nulla e eli cui conviene utilizzare i maternh che le cGmpongono.

Per queste, si utilizzano le suole, tagliandole in pezzi di 25 millimetri di lato, i quali mescolati nella proporzione del 5 a 10 % acl asfalto o bitume, servono per la manuten~

zione straclale; il materiale così ottenuto si cii·stende a strati sulla massicciata e si ricopte con granito, c<tlcare o con scorie, ottenendo un suolo molto resistente e silenzioso che ha sul macadam il vantaggio di essere meno polveroso e di consumare meno i piedi dei cavalli e le gomme degli auto- mobili; per una strada ordinaria occonono circa 100 t~nnel­

Iate eli cuoio (compresi i tacchi, che utilizzano intien) per ogni chilometro.

Altro modo eli utilizzare il cuoio è quello di fabbricare con esso del nero animale; sottomettendo il cuoio alla distil- lazione a seC'OO si ottiene il 35

%

di nero_ animal~ ~-rezzo.

Facendo inyece bollire il cuoio con clell'actdo clondnco cll- luito e trattandolo poi con della soda caustica diluita, si può

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