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Giovanni Cerri che, oltre a darmi utili suggerimenti sui testi in questione, mi ha spinto a ricercare una linea guida su cui fondare il mio lavoro

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Academic year: 2021

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Ringraziamenti

Questo studio è il risultato di un percorso che, a differenza di quello del kouros parmenideo, non si è mosso lontano dal cammino degli uomini, ma che, anzi, proprio del contatto con le altre persone, si è grandemente giovato.

Tra queste, vorrei ringraziare per primo il prof. Riccardo Di Donato che, non solo mi ha guidato con attenzione e partecipazione durante la stesura di questo lavoro ma che, avendo seguito la mia formazione di antichista fin dall'inizio, ha avuto una funzione decisiva nell'indirizzarmi verso la definizione del tema e verso la scelta del metodo di ricerca che sta alla base di questo studio.

Vorrei poi ringraziare la prof.ssa Maria Michela Sassi per la generosità con cui mi ha aiutata, leggendo le pagine del mio testo e discutendo con me molte delle questioni che qui vengono affrontate, spesso stimolandomi a mettere in discussione o a chiarire meglio i miei pensieri.

Il primo capitolo e una piccola parte del terzo sono stati letti dal prof. Giovanni Cerri che, oltre a darmi utili suggerimenti sui testi in questione, mi ha spinto a ricercare una linea guida su cui fondare il mio lavoro. A lui va, quindi, una sincera gratitudine.

Un'occasione utile di scambio e discussione è stata per me la partecipazione alle sessioni di

“Eleatica” ad Ascea Marina. Lì ho avuto infatti modo di avviare un proficuo dialogo con il prof.

Livio Rossetti e con tre giovani studiosi del pensiero parmenideo: Francesca Gambetti, Massimo Pulpito ed Enzo Passa. Le discussioni con loro, spontanee e vivaci, mi hanno molto aiutato e, per questo, li ringrazio.

Qui a Pisa ho avuto la fortuna di incontrare molte amiche e colleghe con cui poter discutere e a cui poter chiedere consigli su alcuni aspetti del mio lavoro tangenti alle loro ricerche. Grazie, quindi, a Chiara Ferella, Fiorella La Guardia, Luigia Businarolo, Carla Maria Lucci e Giulitta Nardi Perna. Con loro vorrei ringraziare anche Lucia Marrucci e Andrea Taddei per il loro continuo sostegno.

Un ringraziamento particolare va alla mia amica e collega Valeria Piano con cui ho avuto la fortuna di condividere gli anni della formazione universitaria. In seguito, mentre i nostri percorsi di vita si sono – seppur di poco – separati, i nostri interessi di studio hanno iniziato a convergere sempre di più, rendendo via via più stimolante e proficuo un dialogo che, purtroppo, la lontananza ha reso non sempre costante.

La scelta di studiare Parmenide mi ha dato l'opportunità di avviare un dialogo anche con la IV

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mia cara amica Aurora Corti che, oltre ad aiutarmi ad utilizzare alcune fonti relative all'opera parmenidea – come i testi di Plutarco e di Sesto Empirico – ha seguito con partecipazione lo sviluppo del mio lavoro. Per questo io la ringrazio. E con lei ringrazio il mio amico Ludovico de Lutiis che, pur non essendo un antichista, mi ha accompagnata con utili consigli nel corso della stesura della tesi.

Durante la mia esperienza dottorale, ho passato alcuni mesi a Cambridge come visiting student presso la facoltà di Classics. Il prof. David Sedley ha seguito, in quel periodo, il mio lavoro, leggendo il primo capitolo della tesi e discutendo con me altre questioni relative al testo parmenideo. Lo vorrei per questo ringraziare. E con lui ringrazio il prof. Malcolm Schofield per le preziose discussioni che abbiamo avuto insieme. Un ringraziamento particolare va a Stavros Kouloumentas che, oltre a permettermi di leggere la sua tesi di dottorato prima della pubblicazione, dal nostro incontro, seppure a distanza, mi ha sempre sostenuta.

Nel mio cammino sono stata accompagnata da cari amici e dalla mia famiglia che mi ha scortata con costanza e con amore. Grazie.

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