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Academic year: 2021

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CAPITOLO 1

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1.1 INQUADARMENTO TERRITORIALE

Camaiore (34 mt slm) è un comune di 31.221 abitanti situato in Provincia di Lucca nella Regione Toscana.

Le sue origini sono strettamente Romane e come indica il nome Camaiore→Campo Maggiore →Campus Maior era uno dei più grandi “castrum” della zona contigua a Lucca .

Nel suo territorio,che si estende per 84 kmq (è il più vasto comune della Versilia), sono riconoscibili tipologie morfologiche nettamente distinte:

1. Aree pianeggianti 2. Aree collinari-montuose

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Le are pianeggianti di maggior rilievo sono ubicate nel settore centrale e occidentale dell’area comunale ,esse sono rappresentate dalla conca di Camaiore e dalla piana costiera .

In particolare:

 La pianura della conca di Camaiore,al centro del territorio comunale,si sviluppa lungo la parte terminale della valli del T.Lucese e del T.Lombricese. Poco dopo la loro confluenza ,ove ha origine il F.Camaiore , la piana si restringe e sbocca nell’ampia pianura costiera in corrispondenza della strettoia del Ponte di Sasso.

 La pianura costiera,si estende sulla fascia litoranea da Capezzano al Lido di Camaiore. A queste aree si può aggiungere la modesta porzione di fondo del T.Freddana.

Le tre aree sopra indicate sono caratterizzate da morfologie piatte(pianura costiera) o sub-pianeggianti,con deboli spiovenze verso gli impluvi principali. Le valli ad esse laterali sono spesso contraddistinte da pendenze assai più accentuate. Alcune tra le principali vallate secondarie,sono spesso contraddistinte dal fatto di essere state colmate ,per alluvionamenti successivi, da depositi di conoidi di deiezione che attualmente,allo sbocco nelle valli principali,si presentano reincisi e terrazzati;ne sono esempio tipico le grosse conoidi di deiezione laterali della valle del Lucese,le cui scarpate presentano rispetto al fondovalle principale,dislivelli talora superiori ai 20 mt. La fascia collinare-montuosa ,che lambisce o contorna le aree di pianura ,rappresenta la propaggine meridionale delle contigue Alpi Apuane ed assume forme diverse nei rilievi che la costituiscono:

 Forme più blande nel settore centro-meridionale,con quote massime che si aggirano intorno ai 500-600 mt slm,con versanti a media-bassa acclività,raramente incisi da valli incassate e ripide;

 Rilievi con asperità più accentuate nel settore settentrionale,circostanti la conca del capoluogo,culminanti in corrispondenza dei massicci prevalentemente carbonatici del M. Gabberi, del M. Prana e del M. Matanna (circa 1300 m slm). L’aspetto morfologico di questi ultimi massicci è tipico del paesaggio apuano,con presenza di valli incassate a “canyon” caratterizzate da scarso sviluppo di spianate ampie e piatte,con pendii dei versanti da mediamente acclivi a molto acclivi,con speroni rocciosi e doline,risultato di una evoluzione morfologica di tipo carsico.

I rilievi in questione sono incisi da due principali sistemi idrografici,separati dallo spartiacque della dorsale Montemagno-Gombitelli:

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 Un sistema avente direzione E-W , i cui assi di drenaggio sono costituiti dalle aste del T.Lucese e del T.Lombricese; il corso d’acqua che si origina dalla loro confluenza prende il nome di T.Camaiore;

 Un sistema avente direzione W-E ,rappresentato dal T.Freddana ,affluente di destra del F.Serchio .

Tali corsi d’acqua sono molto importanti per il territorio poiché lo hanno caratterizzato conformando,sul proprio andamento,non solo la morfologia del territorio, ma anche quella degli insediamenti e delle infrastrutture antropiche. Esiste infatti una stretta dipendenza tra corso d’acqua ,strada ed insediamenti umani. Le acque hanno storicamente messo in comunicazione il mare con l’entroterra e di conseguenza le vie di comunicazione si sono sviluppate seguendo queste direttrici principali.

Esempio tipico è la S.P.1 Lucca-Camaiore-Viareggio, di cui ci occupiamo nella presente tesi, il cui tracciato corre sull’argine destro del Fiume Camaiore dalla parte versiliese mentre costeggia il Torrente Freddana dalla parte lucchese come si vede in parte nella cartina sottostante .

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1.2 INQUADRAMENTO URBANISTICO

Gli strumenti urbanistici cui facciamo riferimento, ai sensi della L.R.5 del 1995 della Regione Toscana , sono il Piano Strutturale del Comune di Camaiore ,approvato con delibera di C.C. n°130 del 6/12/1999, e il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) del Bacino Regionale Toscana Nord approvato con D.G.R.T. n°767 del 2/8/2004 .

In questo paragrafo si vuole dare una breve spiegazione di che cosa siano, come si relazionino tra loro e come si inserisca al loro interno il nostro progetto .

Partiremo dal PS che si pone al livello più basso di pianificazione territoriale (con ciò si vuole intendere che essendo di ambito comunale le sue previsioni sono ad un livello di dettaglio molto elevato) per poi passare ad analizzare il PAI,che pur ponendosi ad un livello di pianificazione ben più alto (ha come ambito il Bacino idrografico in questo caso della zona settentrionale della Toscana), data la sua specificità , integra e completa le previsioni del PS in ambito idrico e geomorfologico.

Il Piano Strutturale fa parte assieme al Regolamento Urbanistico e al Piano Integrato di Intervento (facoltativo) del Piano Regolatore Generale ed è lo strumento attraverso il quale le amministrazioni comunali esprimono e definiscono l’impianto generale ,a livello di inquadramento spaziale e temporale, delle scelte di organizzazione e di trasformazione del territorio, espresse dalla comunità locale e verificate in funzione dei vincoli programmatici ,dei vincoli e dei progetti esistenti o in corso di elaborazione, da parte degli enti sovraordinati (Regione , Provincia) .

Sulla base del Quadro Conoscitivo il territorio comunale è stato suddiviso,in sostituzione delle tradizionali zone omogenee (A,B, zona agricola,ecc..), in sistemi e sub-sistemi ambientali e unità territoriali organiche elementari (UTOE ).

Queste ultime sono interne ai sub-sistemi ambientali e rappresentano parti di territorio da valutare e pianificare organicamente e con progetti strategici secondo obbiettivi specifici di governo.

La divisione in sistemi e sub-sistemi corrisponde ad un’idea geografica meno astratta di quella delle zone omogenee che tagliavano il territorio secondo logiche funzionali ma in parte estranee ad esso ed avviene sulla base di ricerche storico-culturali e socio-economiche.

I sistemi individuati nel Piano Strutturale del Comune di Camaiore sono due:

 Il Sistema Territoriale delle Città e del Fiume di Camaiore

 Il Sistema Territoriale del Bacino del Massaciuccoli Due sono anche i sub-sistemi ambientali:

 il sub-sistema della pianura

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Per ogni sub-sistema sono state definite le invarianti strutturali,gli indirizzi programmatici, i criteri e la disciplina per la definizione degli assetti territoriali, il perimetro e l’articolazione delle diverse UTOE nonché gli elementi per la valutazione degli effetti ambientali. Le unità territoriali organiche elementari non coprono tutto il territorio.

L’area interessata dagli interventi che costituiscono il presente lavoro ricade nel Sistema Territoriale delle Città e del Fiume di Camaiore nel sub-sistema della pianura, in una zona, indicata come Borghi ed Insediamenti Sparsi,non compresa in alcuna UTOE.

Tale zona si caratterizza per essere costituita da insediamenti storici ma soprattutto recenti che si sono formati in modo più o meno spontaneo ed oggi costituiscono un sistema insediativo diffuso da porre sotto controllo.

Il Piano Strutturale perimetra, sulla base delle cartografie storiche e di elementi fisici presenti sul territorio,tali insediamenti regolamentando in questo modo l’edificabilità e gli interventi su di essi. All’interno del perimetro il Regolamento Urbanistico individua: gli edifici di interesse architettonico da tutelare,gli edifici di interesse tipologico che necessitano di ristrutturazione edilizia o ampliamento, le aree libere da destinare a pubblico utilizzo (parcheggi, attrezzature..), gli interventi necessari per la riorganizzazione delle reti infrastrutturali e dei servizi.

Si riporta di seguito un estratto del Regolamento Urbanistico relativo alle aree interessate dal nostro progetto

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Il Piano di Assetto Idrogeologico, PAI ,del Bacino Regionale Toscana Nord è invece uno strumento urbanistico finalizzato a garantire il mantenimento e il ripristino di condizioni di equilibrio naturale e conseguentemente a definire le condizioni di sicurezza per la collettività che insiste sul bacino.

Esso detta un insieme di norme per un corretto uso del territorio in riferimento alla prevenzione dei rischi e alla disponibilità di risorse naturali.

Si tratta cioè di uno strumento attraverso il quale rendere controllabili gli effetti di trasformazione indotti sui cicli naturali da cause antropiche e naturali e quindi di rendere possibile l’individuazione di azioni e strumenti di prevenzione e mitigazione degli effetti negativi.

I contenuti del piano non sono altra cosa,o almeno non dovrebbero esserlo,da quelli già contenuti in altri strumenti di pianificazione territoriale, la differenza consiste da un lato nella specificità tematica, necessaria e motivata dal fatto che l’analisi prima e le soluzioni prospettate poi, hanno a che fare con il sistema territoriale di base comune a tutti gli altri strumenti di pianificazione, dall’altro nel fatto che tali valutazioni sono possibili ed efficaci solo se riferite all’ambito fisico opportuno, il bacino idrografico, assolutamente indipendente dai limiti amministrativi.

Il piano produce quindi , analisi, valutazioni, proposte a scala di bacino per restituire quadri di riferimento corretti alle diverse scale territoriali/amministrative.

Da qui la necessità anche, di un soggetto dedicato (almeno fino a quando tale logica non sarà in tutto acquisita dai diversi livelli di gestione territoriale), L’Autorità di Bacino (nel caso di bacini regionali come il nostro è la Regione), quale garante dell’obbiettività dell’azione e della sua sostenibilità anche in termini di condivisione.

Non si tratta infatti di un ente ma semmai di una sede di intesa e concertazione di strategie finalizzate alla sicurezza tra i diversi soggetti che con il territorio e le sue trasformazioni hanno a che fare.

Il PAI a partire dagli scenari di pericolosità, dalla loro analisi in termini di cause, di evoluzione attesa e possibili effetti negativi definisce logicamente gli interventi necessari e le relative priorità spazio temporali in funzione degli obbiettivi e della gradualità del loro raggiungimento.

Obbiettivi del piano sono :

a. individuare le condizioni di sostenibilità in termini di risorse e di prevenzione dei rischi naturali

b. definire le azioni necessarie al loro raggiungimento e al loro mantenimento attraverso interventi strutturali e non strutturali (regole di uso del territorio finalizzate al ripristino e mantenimento spazio-temporale di condizioni di equilibrio)

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1.3 I VINCOLI DI PIANO

I vincoli sovraordinati sono contenuti nelle tavole del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Camaiore e sono i seguenti :

 I vincoli paesaggistici

 I vincoli idrogeologici

 Le aree protette

 Le fasce di rispetto

Dalla visione degli elaborati si apprende che l’area dell’intervento è soggetta a vincoli paesaggistici e a vincoli idrogeologici.

I vincoli paesaggistici sono:

 quello relativo al fiume Camaiore che è considerato,nel tratto immediatamente antecedente a ponte alla Gora, corso d’acqua di interesse paesaggistico ai sensi dell’art.142 comma 1 lett. “c” del D.Lgs 42/2004, ex zone B e C della DCR296/88

Tale vincolo interessa la nuova viabilità limitatamente nella sua parte terminale dove si collega tramite un ponte alla strada Provinciale.

Per il superamento del vincolo è richiesta autorizzazione da parte dell’ente competente che nello specifico è il Comune di Camaiore

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 quello di aree boscate ai sensi dell’art. 142 ,comma1, lett. “g” del D.Lgs 42/2004

La figura mette in evidenza la presenza di aree boschive particolarmente estese sui colli in sinistra idrografica al Fiume Camaiore .Esse sono caratterizzate dalla presenza di vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o impiantata dall’uomo,in grado di esercitare un’influenza sul clima ,sul regime

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idrico, sulla flora e sulla fauna. Le aree boscate si distinguono in aree boschive e soprassuoli boschivi e non costituiscono solo forme paesaggistiche di pregio ma rappresentano di fatto elementi di salvaguardia dell’assetto naturalistico e soprattutto idrogeologico.

Questo è un dato importante perché in quelle aree si sviluppa la quasi totalità del percorso della nuova viabilità.

Di conseguenza il vincolo in questione interessa in modo significativo il presente progetto tanto più che l’abbattimento di vaste porzioni di bosco incide sul territorio , come poc’anzi ricordato , anche da un punto idrogeologico poiché va a modificare il deflusso delle acque piovane e va a togliere al terreno l’effetto stabilizzante offerto dagli impianti radicali delle piante.

Si capisce quindi come la trasformazione della zona boschiva abbia ripercussioni significative sul territorio.

Essa dovrà pertanto essere autorizzata dal Comune di Camaiore nel rispetto delle procedure di cui al D.Lgs 490 del 29/10/1999 con parere della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali competente.

Analizziamo ora il vincolo idrogeologico (ai sensi dell’art.38 L.R.39/2000 e del R.D. 3267 del 30/12/1923) .

Esso è riportato nella figura precedente in cui compare assieme al vincolo paesaggistico di area boscata. Quest’ultima,per quanto visto precedentemente, risulta essere anche soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi dell’art.37 della L.R. 39/2000 .

La nuova viabilità sarà quindi interamente sottoposta a vincolo idrogeologico, e al relativo ente competente, fatta esclusione per un breve tratto iniziale in prossimità della S.R.439 Sarzanese-Valdera.

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1.4 PERICOLOSITÀ IDRAULICA E GEOMORFOLOGICA

Il territorio comunale di Camaiore presenta numerosi contesti di dissesto idraulico e geomorfologico conseguenza sia di fattori ambientali sia di fattori di origine antropica quali : l’abbandono e l’incuria del territorio,l’assenza di opere di regimazione delle acque superficiali,il cattivo intervento.

Per analizzare più nello specifico questi aspetti si fa riferimento al PAI (Piano per l’assetto idrogeologico) del Bacino Toscana Nord.

Dalla Relazione Generale del PAI ,nel capitolo terzo,si apprende che circa il 30% della superficie territoriale del comune di Camaiore è area perimetrata con sigla PIME , PIE oppure PFME , PFE . Sempre in questo capitolo si chiarisce cosa si intende con queste sigle.

Nel paragrafo 1.1 si indica che le aree PIME e PIE sono quelle in cui la pericolosità idraulica è rispettivamente molto elevata o elevata e sono state individuate riconducendo i perimetri delle aree allagate ad elementi riconoscibili sul terreno o in cartografia.

Nel paragrafo 1.2 si spiega invece che le aree PMFE e PFE sono quelle in cui la pericolosità geomorfologica è rispettivamente molto elevata o elevata.

In dettaglio:

“pericolosità geomorfologica molto elevata (PMFE) : rientrano in questa categoria tutti i fenomeni franosi attivi e le relative aree di influenza nonché le aree che possono essere coinvolte dai suddetti fenomeni. Rientrano comunque negli ambiti a pericolosità geomorfologica molto elevata le aree che possono essere coinvolte in processi a cinematica rapida e veloce,quali quelle esposte a fenomeni di crollo,a colate rapide di detrito o di terra sui versanti,a voragini per accertati fenomeni carsici,nonché quelle soggette alle ripercussioni di calate rapide di detrito incanalate.

pericolosità geomorfologica elevata (PME) : rientrano in questa categoria tutti i fenomeni franosi quiescenti, le relative aree di influenza,nonché le aree con indizi di instabilità connessi alla giacitura,all’acclività,alla litologia,alla presenza di acque superficiali e sotterranee,nonché a fenomeni di carattere antropico,le aree soggette ad erosione accelerata,subsidenza,aree calanchive.” In caso di nuove progettazioni queste zone dovrebbero essere evitate.

Purtroppo nel caso presente ciò non è stato del tutto possibile a causa della considerevole estensione delle stesse e della particolare ubicazione del’intervento in oggetto.

Osserviamo ora in dettaglio la situazione utilizzando le carte tematiche contenute nel PAI sulle quali, per maggiore chiarezza, è stato riportato il nostro progetto .

Le carte utilizzate sono:

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Carta della pericolosità Idraulica Carta della tutela del territorio

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Quello che si può vedere da questa carta è che la nuova viabilità si sviluppa in una prima parte,all’incirca fino all’acquedotto,in un area campita di bianco e quindi a bassa pericolosità;dopodiché il tracciato comincia a salire ed interessa aree a media pericolosità fino a raggiungere il fosso della Mela. Da qui in poi la strada attraversa dapprima un’ area PFE per passare poi nuovamente in un’area a pericolosità media ed intersecare infine il piede dell’area rossa, PFME , nelle vicinanze del depuratore.

Il tratto finale,al pari di quello iniziale,è il meno critico perché taglia zone a pericolosità media ed a pericolosità irrilevante.

Le aree PMFE e PFE non sono precluse a priori da interventi diversi da quelli di messa in sicurezza, ma, in tali aree è consentita la realizzazione di nuove opere ed infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico non diversamente localizzabili , alle seguenti condizioni:

 non venga aumentato il rischio nelle aree adiacenti o venga pregiudicata la stabilità delle stesse previa realizzazione delle opere funzionali alla messa in sicurezza. Queste ultime dovranno essere supportate da idonei studi geologici,geotecnici ed idrogeologici

 non venga limitata la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni

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Carta della pericolosità Idraulica

Dalla carta si evince che ricadono in area perimetrata soltanto la porzioni del nuovo tracciato che si trovano in pianura. In particolare l’area PIME interessa il tratto iniziale in cui la nuova viabilità si collega alla Sarzanese ; l’area PIE riguarda invece il tratto finale del tracciato ,che dopo la ex- Cartiera Viareggio scavalcando il Fiume Camaiore si ricollega alla Provinciale, ed il tratto compreso tra il Fosso Moneta e l’acquedotto.

Anche per queste aree vale quanto asserito per le precedenti e cioè che è consentita la realizzazione di nuove infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico non diversamente localizzabili, purché siano realizzate in condizioni di sicurezza idraulica per tempi di ritorno di 200 anni, purché non precludano la possibilità di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio e non concorrano ad aumentare il rischio in altre aree .

L’ente competente preposto ad esprimere parere positivo o meno circa i progetti che interessono tutte quante queste aree è l’Autorità di Bacino che nella fattispecie è la Regione Toscana.

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Carta di tutela del territorio

Dalla carta di tutela del territorio si ha un quadro generale e riassuntivo di quanto affermato fino ad ora.

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