P IANO DI M IGLIOR amento (P D M)
D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80
Torre di Castelvenere Abbazia di San Salvatore Telesino
Delibera n. 542 Collegio dei Docenti del 22/10/2019 verbale n. 199
I
STITUTOS
COLASTICOC
OMPRENSIVOS
TATALE“S.GIOVANNI BOSCO”
Sc. Infanzia, Primaria e Secondaria di I g. San Salvatore Telesino – Castelvenere Distretto Scolastico n.9 – C.F. 81002250629 – C.M. BNIC841008
Tel. e Fax 0824948247 – e-mail: bnic841008@istruzione.it PEC: bnic841008@pec.istruzione.it Sto Web: www.icbosco.edu.it
SAN SALVATORE TELESINO (BN) – Via Bagni, 46
AMBITO BN-05
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INDICE
INTRODUZIONE
Pag. 2Tabella 1 - Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche Pag. 3
Tabella 2 - Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità ed
impatto Pag. 4
Tabella 3 - Risultati attesi e monitoraggio Pag. 4
Tabella 4 - Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni Pag. 5
Tabella 5 – Caratteri innovativi Pag. 6
Tabella 6 - Descrivere l’impegno di risorse umane interne alla scuola Pag. 7
Tabella 7 - Descrivere l’impegno finanziario per figure professionali esterne
alla scuola e/o beni e servizi Pag. 7
Tabella 8 - Tempistica1 delle attività Pag. 8
Tabella 9 - Monitoraggio delle azioni Pag. 10
Tabella 10 - La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI Pag. 11
Tabella 11 - Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento Pag. 12
Tabella 12 - Le azioni di diffusione dei risultati interne ed esterne
Tabella 13 alla scuola Pag. 13
Tabella 14 - Composizione del Nucleo di valutazione Pag. 13
INTRODUZIONE
Il PDM è, per la nostra Istituzione Scolastica, un’occasione mirabile per riflettere approfonditamente sulla scelta degli obiettivi di processo effettuata in occasione della compilazione del RAV. La riflessione è utile per individuare e progettare le azioni di miglioramento necessarie al fine di rafforzare i punti forti del nostro progetto-scuola e per superare quelli critici.
Nel RAV i principali elementi di debolezza individuati riguardano l’area degli esiti degli alunni che non ottengono validi risultati alla somministrazione delle prove standardizzate, l’area della costruzione del curricolo e dell’orientamento e quella del rapporto scuola-territorio.
Ecco perché si intende intervenire prioritariamente in questi ambiti, prevedendo azioni specifiche da realizzare, ma anche gli attori coinvolti, la tempistica degli interventi, le risorse da utilizzare e le modalità di monitoraggio degli esiti e dei processi attivati.
Il Piano di Miglioramento si articola in 4 sezioni:
1. Scelta degli obiettivi di processo più utili e necessari alla luce delle priorità individuate nella sezione 5 del RAV.
2. Decisione in merito alle azioni più opportune per il raggiungimento degli obiettivi scelti
3. Pianificazione degli obiettivi di processo individuati
4. Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del PdM
SEZIONE 1 – Obiettivi di processo più rilavanti (sezione 2.2 del RAV) Tabella 1 - Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
(Elencare gli obiettivi di processo come indicati nella sezione 5 del RAV e barrare le colonne 1 e/o 2 per indicare l’attinenza di ciascuno a una o entrambe le priorità)
Area di processo
Obiettivi di processo
È connesso alle priorità…
Diminuire la varianza tra classi in Italiano,
allineandola a quella della macroarea
Migliorare i risultati nelle prove di Italiano e
Matematica degli alunni della primaria, riportandoli
alla media del 2014/15
Risultati nelle prove
standardiz- zate
nazionali
Adottare opportune azioni correttive (attività di recupero per gli alunni più deboli, potenziamento delle
eccellenze, approccio reticolare e interdisciplinare dei saperi, maggiore attenzione alle competenze oltre che ai contenuti)
x
X
Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Al fine di valutare la rilevanza di ciascuno degli obiettivi di processo, è importante compiere una stima della loro fattibilità. Ad ogni obiettivo si attribuisce un valore di fattibilità e uno di impatto, determinando una scala di rilevanza.
La stima dell’ impatto implica una valutazione degli effetti che si pensa possano avere le azioni messe in atto al fine di perseguire l’obiettivo descritto.
La stima della fattibilità si attua sulla base di una valutazione delle reali possibilità di realizzare le azioni previste, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie a disposizione.
Si considerano i punteggi da 1 a 5 come segue:
1= nullo 2= poco
3= abbastanza 4=molto
5= del tutto
Il prodotto dei due valori fornisce una scala di rilevanza degli obiettivi di processo da mettere in atto.
TABELLA 2 - Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità ed impatto
(Al fine di calcolare la rilevanza dell’obiettivo utilizzare la tabella riportando le stime sulla fattibilità e sull’impatto e il prodotto dei due valori numerici.)
Obiettivo di
processo elencati Fattibilità (da 1 a 5)
Impatto (da 1 a 5)
Prodotto: valore che identifica la
rilevanza dell’intervento 1 Adottare opportune azioni
correttive (attività di recupero per gli alunni più deboli, potenziamento delle eccellenze, approccio reticolare e interdisciplinare dei saperi, maggiore attenzione alle competenze oltre che ai contenuti)
4 4 16
Tabella 3 - Risultati attesi e monitoraggio
(Nella colonna “indicatori di monitoraggio” esprimere un elemento su cui basare il controllo periodico del processo in atto. L’indicatore dovrebbe essere un valore misurabile o comunque accertabile in modo univoco)
Obiettivo di processo in via
di attuazione
Risultati attesi Indicatori di monitoraggio
Modalità di rilevazione
Adottare opportune azioni correttive (attività di recupero per gli alunni più deboli, potenziamento delle eccellenze, approccio reticolare e
interdisciplinare dei saperi, maggiore attenzione alle competenze oltre che ai contenuti)
Arrivare al 10% di scarto
Prevedere un miglioramento del 20%
Concordanza con Somministrazione questionari strutturati;
analisi delle programmazioni;
esame dei risultati delle prove di valutazione comuni;
incontri formali per dipartimenti per l’analisi della documentazione dei processi e la
valutazione degli esiti.
i traguardi per le competenze contenuti nelle indicazioni nazionali e con gli esiti delle prove standardizzate nazionali.
SEZIONE 2 – Azioni da compiere
Tabella 4 - Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni
Azione prevista
Effetti positivi all’interno
della scuola
Effetti negativi all’interno della scuola
a medio termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo termine
Effetti negativi all’interno della scuola a lungo termine
Percorsi mirati a recupero, potenziamento e consolidamento
Crescita dei livelli motivazionali e dell’autostima Miglioramento degli esiti delle prove
standardizzate nazionali
Rilevazioni di incongruenze tra gli interventi didattici dei docenti
Piena condivisione del percorso didattico per discipline affini.
Operare in classe con lo sguardo ai traguardi in uscita.
Relazione tra la linea strategica del Piano e il progetto didattico di ogni classe.
Ridotta flessibilità didattica.
Dare agli alunni la possibilità di conoscere meglio se stessi.
Azioni di orientamento più efficaci e consape- voli.
Contrazione del tempo scuola
Allineamento
delle scelte dell’alunno con il consiglio orientativo dei docenti
Eccesso di informazioni e ridondanza.
Intensificare le attività di
esercitazione delle prove INVALSI
Affrontare le prove con maggiore sicurezza
Contrazione del tempo da dedicare alla
programmazione curricolare
Miglioramento degli esiti Possibile rallentamento dell’azione didattica
Le azioni individuate risultano connesse con:
● gli obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015 - Appendice A
● i principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie Educative su cui Indire sta lavorando per favorire la disseminazione di pratiche innovative nelle scuole- Appendice B
Tabella 5 – Caratteri innovativi
Caratteri innovativi dell’obiettivo
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
OBIETTIVO
Progettare, all'interno della classe, l’attuazione di percorsi di recupero e consolidamento anche attraverso l’uso delle TIC.
Il carattere innovativo si coglie
nell’opportunità data a ciascun alunno di conoscere e valorizzare i propri talenti, sviluppando competenze, dando il proprio contributo alla vita della comunità ed utilizzando le TIC non come fini a se stessi, ma come strumenti per l’esercitazione e il conseguente apprendimento.
Appendice A
a. Valorizzazione delle competenze linguistiche;
b. Sviluppo delle competenze digitali;
Appendice B
1. Trasformare il modello trasmissivo della scuola;
2. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare;
SEZIONE 3 - Azioni di processo da pianificare
Tabella 6 - Descrivere l’impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure
professionali Tipologia di attività
Ore aggiuntive
presunte
Costo previsto
Fonte finanziaria
Docenti attività di ricercazione e
sperimentazione dei docenti FIS
Docenti Attività di insegnamento in
corsi di recupero FIS
Personale ATA Supporto alla didattica FIS
Altre figure
Tabella 7 - Descrivere l’impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi
Impegni finanziari per
tipologia di spesa Impegno presunto Fonte
finanziaria Formatori
Consulenti
Attrezzature Servizi Altro
Al momento della progettazione ed anche ai fini del monitoraggio in una fase successiva, è importante definire una tempistica chiara dell’attuazione delle azioni pianificate. La tabella di pianificazione, per questo motivo, si configura come una vera e propria “tabella di marcia”, monitorando costantemente l’andamento del processo di miglioramento.
Tabella 8 - Tempistica1 delle attività
Attività Pianificazione delle attività
1 Sett.
2
Ott. 3
Nov. 4
Dic. 5
Gen. 6
Feb. 7
Mar. 8
Apr. 9
Mag. 10
Giu.
Percorsi mirati a recupero, potenziamento e consolidamento
Incontri collegiali per dipartimenti per la costruzione del curricolo verticale
formulazione della griglia di valutazione secondo indicatori collegialmente condivisi
delibera della griglia di valuta zione
Attività didattica
Attività didattica Costruzione di prove di verifica comuni
verifica della modalità di applicazio ne della griglia di valuta- zione
Attività didattica
Attività didattica
Attività didattica Costruzione di prove di verifica comuni
verifica della modalità di applicazione della griglia di valuta- zione
Intensificare le attività di
esercitazione delle prove INVALSI
Osservazione in classe
Progettazione prove INVALSI
Progettazione prove INVALSI
Esercitazione prove INVALSI
Autovalutazi one e riflessione sugli esiti delle esercitazioni
Progettazio ne percorsi di recupero
Percorsi di recupero nelle discipline linguistiche;
eszercitazion e INVALSI
Percorsi di recupero nelle discipline linguistiche
Riflessione finale sugli esiti delle prove INVALSI
Attività Pianificazione delle attività
Sett. 1 2
Ott. 3
Nov. 4
Dic. 5
Gen. 6
Feb. 7
Mar. 8
Apr. 9
Mag. 10
Giu.
Dare agli alunni la possibilità di conoscere meglio se stessi
Osservazione in classe
Osservazione in classe
individua- zione delle risorse per la realizza- zione dei percorsi di orientamento
Incontri con il referente del COP
realizzazione delle attività di orien- tamento delle scuole coinvolte.
Attività didattiche presso la futura scuola.
PdM IC “San G. Bosco” San Salvatore T. 11
TABELLA 9 - Monitoraggio delle azioniData di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche/
necessità di aggiustamenti
Febbraio Valutazione dello spread tra medie di valutazione delle singole discipline nelle classi parallele (esiti INVALSI)
Elaborazione statistica/
Registro elettronico
Giugno Valutazione dello spread tra medie di valutazione delle sin-gole discipline nelle classi parallele (esiti INVALSI)
Elaborazione statistica/
Registro elettronico
Gennaio Interesse per le disciplina d’indirizzo mo- strato durante le attività di orientamento (esiti INVALSI)
Simulazioni prove INVALSI
Marzo grado di
soddisfaciment o del bisogno formativo (esiti INVALSI)
Simulazioni INVALSI
Tabella 10 - La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI Priorità 1
Esiti degli studenti (dalla sez. 2.2 del RAV)
Traguardo (dalla sez. 2.2 del RAV)
Data rileva -zione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati Differenza Considerazioni critiche e proposte di integrazione e/o
modifica
Risultati scolastici: valutazione
dello spread tra medie di valutazione rispetto alla media nazionale INVALSI
riduzione della sperequa- zione
Migliorare il rendimento
Arrivare al 10% di
scarto giugno
complessivo degli alunni
al fine di favorire il
successo formativo di ciascuno
Risultati scolastici: Prevedere un miglioramento del 20%
valutazion e dello spread tra medie di valutazion e rispetto alla media nazionale INVALSI
riduzione della sperequa- zione
Progettare e
realizzare percorsi giugno
personalizzati con obiettivi
formativi calibrati sulle reali
capacità di partenza di ciascun
allievo.
Tabella 11 - Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento
Strategie di condivisione del PdM
all’interno della scuola Momenti di
condivision
e interna Persone coinvolte Strumenti
Considerazioni nate dalla condivisione Collegio dei Docenti Dirigente Scolastico
Tutti I docenti
analisi delle tabelle confronto e dialogo Dipartimenti
disciplinari
Dirigente Scolastico Docenti delle discipline
analisi delle tabelle confronto e dialogo
Riunioni di coordinamento di plesso
Consigli di Interclasse
Dirigente Scolastico Docenti della Primaria
Presentazione, discussione ed eventuali modifiche analisi delle tabelle confronto e dialogo Consigli di Classe Dirigente Scolastico
Docenti della classe Rappresentanti dei genitori
Presentazione, discussione ed eventuali modifiche
Tabelle 12 e 13 - Le azioni di diffusione dei risultati interne ed esterne alla scuola
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola
Metodi/Strumenti Destinatari Tempi
Incontri/dibattiti Docenti della Scuola al termine delle attività di ogni anno scolastico
Incontri/dibattiti Personale della Scuola al termine delle attività di ogni anno scolastico
Azioni di diffusione dei risultati del PdM all’esterno Metodi/Strumenti Destinatari delle azioni Tempi sito web – pubblicazione report
conclusivo
stakeholders al termine delle attività di ogni anno scolastico
Incontri/dibattiti stakeholders al termine delle attività di ogni anno scolastico
Tabella 14 - Composizione del Nucleo di valutazione
Nome Ruolo
Prof.ssa Maria Ester Riccitelli Dirigente Scolastico Prof. Mariano De Marco Docente I collaboratore Prof.Filippo Sanzari Docente II collaboratore Prof. Massimo Mazzarella Funzione Strumentale area 1 Prof.ssa Teresa Assunta Del Gaudio Funzione Strumentale area 3A Ins.te Antonella Crisci Funzione Strumentale area 4A Prof.ssa Giuseppina F. La Fazia Funzione Strumentale area 4B Prof.ssa Luigia Maria Pacelli Docente Scuola Secondaria I grado
Piera Colella Ass.te Amm.va
Dott.ssa Maria Teresa Leone
X X
Format 15 - Caratteristiche del percorso svolto
15.1. Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in qualche fase del Piano di Miglioramento? (collegata a 15.2)
□ Sì No
15.2 Se sì chi è stato coinvolto?
□ Genitori
□ Studenti (di che classi):……….
□ Altri membri della comunità scolastica (specificare quale):……….
15.3 La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? (collegata a 15.4)
□ Sì No
15.4 Se sì da parte di chi?
□ INDIRE
□ Università (specificare quale):……….
□ Enti di Ricerca (specificare quale):……….
□ Associazioni culturali e professionali (specificare quale):……….
□ Altro (specificare):………..
15.5 Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel percorso di Miglioramento?
Sì □ No
15.6. Il Dirigente ha monitorato l’andamento del Piano di Miglioramento?
Sì □ No
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Maria Ester Riccitelli Firma autografa sostituita da indicazioni a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3 comma 2, D.Lgs. n. 39/1993
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