VOLTMETRI NUMERICI o DIGITALI (NUMERALI)
• Generalita’
• Visualizzazione
• I Convertitori A/D
• I Convertitori D/A
• Circuiti aggiuntivi dei voltmetri
VOLTMETRI NUMERICI
• DIGITAL VOLTMETER (D.V.M)
• Danno indicazione della tensione sotto forma di numero invece che con indice su scala
• Esegue il campionamento del segnale in ingresso
• E’ un voltmetro per DC o per grandezze variabili lentamente
• Il cuore dello strumento e’ il Convertitore analogico/digitale (ADC)
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VOLTMETRI NUMERICI - visualizzazione
• Pregi e difetti del display numerico
• Pregi
– Riduce incertezze di lettura (parallasse, interpolazione, ecc.) – Puo’ essere visto a distanza e in ambienti bui (LED)
– Facile lettura con operatore non esperto – Sopporta sollecitazioni, urti, vibrazioni
– No attriti (no parti meccaniche in movimento)
– Tempi di risposta anche molto piccoli (frequenza di campionamento elevata)
• Difetti
– Tende a dare un falso senso di precisione
– Difficile la stima dell’evoluzione della grandezza misurata – Difficile la lettura ‘a colpo d’occhio’
30/11/2013 - 3 Miselt – 2013 FF
Convertitori Analogico-Digitali o ADC
• Tipi di convertitori
• Flash
• Ad approssimazioni successive
• Subranging
• Integratori a singola/doppia rampa, multislope
• Sigma delta
• Caratterizzazione degli ADC
Generalità
• Consentono la valutazione
numerica dell’ampiezza di una tensione applicata al loro
ingresso
• Restituiscono un numero da
cui si può risalire alla tensione
applicata
ADC
• Molteplici principi di
funzionamento dipendenti da:
– accuratezza
– tempo di misurazione – complessità circuitale
– automazione della misurazione – costo dello strumento
– evoluzione tecnologica dei
componenti elettronici
ADC
• Due grandi categorie:
– ‘Spot’
• Flash
• Ad approssimazioni successive
• Subranging
– Ad ‘integrazione’
• A Doppia rampa
• Sigma Delta
Convertitori spot
• Forniscono un’uscita legata al valore dell’ingresso in uno
specifico ‘istante di campionamento’
• Sono caratterizzati da:
– Intervallo di campionamento – Risoluzione
tn-1 tn tn+1
Tc
t
Convertitori flash
• Si confronta la tensione da
misurare con una serie di comparatori
• Un comparatore per ogni livello (non bit !) di
uscita
Convertitori flash
• Pregi:
– Veloce: tempo di conversione pari a al tempo di un comparatore
(+tempo di codifica)
• Difetti:
– Costoso (8 bit = 256 comparatori) – Bassa impedenza di ingresso (8 bit
=256 ingressi in parallelo)
Convertitori ad approssimazioni successive
• Si confronta la tensione di ingresso con la tensione
generata da un convertitore Digitale/Analogico (DAC)
comandato per approssimare la
tensione
Convertitori ad approssimazioni successive
• Si inizia a metà scala
• Ogni volta si incrementa o decrementa il codice del DAC di un valore pari a metà del passo precedente
Convertitori ad approssimazioni successive
• Esempio convertitore a 4 bit (unipolare) FS=16 V
• Tensione in ingresso 11.2 V
Passo Codice Tensione Confronto
1 1000 8 DAC minore
2 1100 12 DAC maggiore
3 1010 10 DAC minore
4 1011 11 (fine)
Convertitori ad approssimazioni successive
• Pregi
– Poco costoso: un comparatore, un DAC e un circuito SAR
– Converte N bit in N colpi di clock
• Difetti
– Meno veloce del convertitore flash
– Richiede una tensione in ingresso stabile per tutto il periodo di conversione (sample&hold)
Convertitori subranging
• ‘Piccoli’ convertitori flash in cascata
• Il codice del primo convertitore viene riconvertito in tensione e si converte la
differenza tra ingresso e segnale rigenerato
Convertitori subranging
• Pregi
– Flash semplici e meno costosi (per 8 bit servono 2 convertitori da 4 bit cioé 32 comparatori)
– Le specifiche di incertezza del primo comparatore sono ridotte
• Difetti
– Più lento del convertitore Flash
Convertitori ad
‘integrazione’
• Forniscono un’uscita legata al valore ‘medio’ dell’ingresso in un certo intervallo di tempo
• Sono caratterizzati da
– Tempo di integrazione
– Tempo di conversione
– Risoluzione
Convertitori ad
‘integrazione’
• Pregi dell’operazione di media
• Sono eliminate le componenti
sinusoidali multiple dell’inverso
dell’intervallo di integrazione T (f=1/T)
• Agisce come un filtro passa basso con un polo posizionato alla frequenza f
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30/11/2013 - 19 ElapB2 - © 2012 DDC
Convertitori ad
‘integrazione’
Convertitori ad
‘integrazione’
• L’intervallo di integrazione e’
sceglibile dall’utente
• Quale e’ il piu’ conveniente?
• T=20 ms – Eliminazione della
frequenza di rete a 50 Hz e dei suoi multipli
• Convengono intervalli piu’ lunghi?
• Si, per minimizzare le incertezze
dovute allo scarto tra la frequenza di integrazione f e la componente di rete
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A doppia rampa
• due fasi:
– carica di un condensatore
tramite la tensione incognita Vx – scarica del condensatore tramite
una tensione di riferimento Vr
• si misurano i tempi di carica e
di scarica
Doppia rampa
• fase di “run-up”: si chiude l'interruttore Iu e si carica il condensatore
• uscita integratore: tensione a rampa
R C Iu
Id Vx
Vr
Vs -
+ Ic
Doppia rampa
• dopo un tempo Tu fisso, la
tensione della rampa raggiunge il valore:
Tu t 0
u x u
u
V T
T RC
V 1
)
( = −
Doppia rampa
R C Iu
Id Vx
Vr
Vs -
+ Ic
• istante Tu
– apertura interruttore Iu
– chiusura interruttore Id
Doppia rampa
• fase di “run-down”: si scarica C
• tensione di riferimento Vr di polarità opposta a Vx
• Si misura il tempo Td
Vs
Td t Tu
t RC V
V t
V
u S1
R)
( = −
Doppia rampa
• dopo un tempo Td C è scarico
Vs
Td t Tu
u d r x
d r u
s T
V T V
T RC V
T
V − 1 = 0 ⇒ = )
(
Evoluzioni: ADC Multirampa (multislope)
• Si impiegano rampe di scarica con diversa pendenza in sequenza
• Maggiore risoluzione con tempo di scarica inferiore
• In altri casi si inizia la scarica durante il periodo di integrazione (che rimane
costante !)
Convertitori Sigma-Delta
• Struttura recente che consente di avere risoluzioni (e accuratezze) molto elevate (24 bit o più)
• Convertitori semplici da costruire ed economici
• Velocità di conversione bassa
(decine di kilohertz)
Convertitori Sigma-Delta
• Si basano su
– un integratore reazionato ed un comparatore
– un filtro digitale
Convertitori Sigma-Delta
• Il modulatore opera ad 1 bit ma ad una frequenza molto alta (100-1000 volte la frequenza di
campionamento all’uscita)
• Il rumore di quantizzazione all’ingresso del filtro digitale è
– molto elevato (convertitore ad un bit)
– a spettro esteso su una banda molto ampia (legata alla frequenza del modulatore) con poco rumore alle basse frequenze (grazie all’integratore nella catena diretta)
• Il filtro digitale opera
– come una sorta di contatore up-down (aumentando il numero di bit)
– come filtro passa-basso (eliminando il rumore ad alta frequenza)
– come decimatore (riducendo la frequenza di campionamento)
• L’accuratezza di un convertitore viene
espressa dai costruttori, talvolta in modo
implicito, con una serie di numeri sotto forma di: non-linearità differenziale, non-linearità
integrale, accuratezza assoluta, accuratezza relativa, ecc.
• Il costruttore normalmente preferisce indicare il valore a lui più favorevole, cosa che
generalmente si ottiene:
– in condizioni statiche, – riferendosi al “full-range”
– in condizioni ambientali ottimali
Caratterizzazione degli ADC
Numero di bit e risoluzione
LSB FS
U = N
2
Se il convertitore è bipolare il valore dell’LSB è definito come:
Se il convertitore è unipolare il valore dell’LSB è definito come:
LSB FS
B = N−
2 1 Una formula unica si ottiene
facendo riferimento all “full
range”, definito come differenza tra la massima tensione
misurabile e la minima tensione misurabile
LSB FR
= N
2
Caratteristiche degli ADC
• (Errore di) Quantizzazione: metà dell’intervallo di quantizzazione (ovvero dell’LSB).
• Non-linearità differenziale (DNL): scostamento dalla risposta di un convertitore ideale di un singolo gradino
Caratteristiche degli ADC
• Non linearità integrale (INL): scostamento massimo della caratteristica di un ADC dal valore di un ADC ideale
Caratteristiche degli ADC
• Accuratezza (statica) assoluta: massimo scarto tra valore presente all’ingresso del convertitore e valore “ideale”, ottenuto dalla funzione di trasduzione inversa
• Accuratezza (statica) ridotta: grandezza
adimensionata calcolata come rapporto tra il massimo scarto tra valore presente
all’ingresso del convertitore e valore “ideale”, ottenuto dalla funzione di trasduzione inversa, ed il “full range”
Caratteristiche degli ADC
Confronto tra un ADC ideale e uno con accuratezza 1/4 LSB
VOLTMETRI DIGITALI
• Circuiti aggiuntivi
• Attenuatore di ingresso
– Rete di resistori accurati (partitori di tensione)
– Commutazione elettronica per cambio automatico di ‘range’ (autoranging)
• Circuiti di gestione della sequenza di operazioni
– Reset, start conversion, ecc.
• Circuiti di codifica o conversione dei codici
• Driver dei display numerici
– Indicatore di segno e punto decimale, indicatore di overrange, ecc.
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VOLTMETRI DIGITALI
• Circuiti aggiuntivi
• Circuiti di Auto Test
– Controllo dell’efficienza e dell’accuratezza di alcuni circuiti interni
• Circuiti di AUTOZERO
– Per eliminare gli offset e le derive degli offset
• Circuiti di AUTOCALIBRATION
– Per eliminare gli errori di guadagno
• Circuiti di interfaccia per connessione con BUS per creare sistemi automatici di misura
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VOLTMETRI DIGITALI
• Parametri caratteristici specificati per un DVM
• Numero di cifre
– Ogni cifra può variare da 0 a 9, tranne la cifra più significativa che può assumere solo i valori 0 o 1
– Esempio:
Indicazione max 1999» In tal caso si parla di voltmetro con 3 ½ cifre con overrange del 100%
» Nota: la portata è 1000 e l’incertezza si stima con riferimento alla portata
– In qualche caso la seconda cifra puo’ variare fra 0 e 4, indicazione max 1499
» In tal caso si parla di voltmetro con 3 ½ cifre con overrange del 50%
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VOLTMETRI DIGITALI
• Parametri caratteristici specificati per un DVM
• Risoluzione
– I voltmetri del lucido precedente hanno la stessa
risoluzione, che convenzionalmente è fissata a 0,001
• Sensibilità
– E’ la cifra meno significativa della portata scelta
» Esempio
» Se la portata e’ 2 V (massima indicazione 1.999 V), un voltmetro a 3 ½ cifre presenta una sensibilità pari a 1 mV
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VOLTMETRI DIGITALI
• INCERTEZZA
• Normalmente espressa con formula binomia, valida in un campo di temperatura intorno a 25°C, per un periodo limitato dall’ultima
verifica di taratura
δV = ε
1% V
portata+ ε
2digit
• I voltmetri più economici hanno 3 ½ cifre, I più accurati 6 ½ cifre
• L’impedenza di ingresso e’ normalmente superiore a 5 M Ω
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