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come Parcheggi interrati

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Academic year: 2021

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R

iprende, se mai si è fermato, il dibattito sul problema dei box sotterranei per residenti e sui parcheggi pubblici, in una città che sempre più as- somiglia a una “città delle automobili”, incurante di pe- doni, ciclisti, mezzi e spazi pubblici.

Facciamo quindi il punto della situazioni dei parcheg- gi nella nostra zona, così co- me siamo riusciti a rico- struire basandoci sui docu- menti della Amministrazio- ne comunale ed interpellan- do gli operatori.

Innanzitutto ci sono i pro- getti da riesaminare, per i quali non è stata ancora sti- pulata la convenzione e per i quali ricorre una delle se- guenti condizioni (citiamo dal provvedimento ufficiale dell’Amministrazione) : - i Consigli di Zona compe- tenti abbiano espresso pare- re non favorevole alla loro

realizzazione

- siano state presentate os- servazioni e segnalazioni da parte di una pluralità di cit- tadini ed associazioni che la- mentano carenze riguardan- ti i contenuti progettuali e/o la procedura sinora seguita per la loro esecuzione, che in alcuni casi hanno dato luogo a contenziosi tuttora pen- denti davanti al TAR.

Il procedimento prevede una serie di fasi che si dovranno concludere entro il 15 di- cembre.

Questo l’elenco dei par- cheggi residenziali, con al- cuni dettagli (il numero si ri- ferisce complessivamente a posti auto e box):

via Cipro: Bando 2004, 368 posti auto; si attende il riesame

via Frapolli: Bando 1985, 280 posti auto, 3 piani; il

Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail quattro@fastwebnet.it.

Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella.

Hanno collaborato a questo numero: Maria Teresa De Angelis, Laura Fogli, Carlo Greco, Francesco Mapelli, Chiara Orlandi, Simone Paloni, Adriana Pedrazzini, Franco Portinari, Luca Ragone. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie.COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno X, numero 78, ottobre 2006

Cascina Merezzate, realtà rurale della Zona 4

pag. 10

Arredo urbano:

Del pubblicizzare

pag. 5 Curiosi

per natura

pag. 10

Il cioccolato e i bambini

pag. 6 Marcia

o crepa,

di Giovanni Chiara pag. 12

No alla sala giochi di via Malipiero

pag. 7 Arte e cultura

pag. 14-15 Nelle

pagine interne:

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segue a pag. 3

come Parcheggi interrati

Il nostro pensiero addolorato per le vittime di via Lomellina

C

’è una cosa che come cittadino e come ammini- stratore pubblico non posso accettare: è la morte di quattro persone innocenti. Al più presto deve esse- re fatta chiarezza sulle cause dell’esplosione di via Lo- mellina 7, per rendere giustizia a chi non c’è più e per evi- tare che tali tragedie possano ripetersi.

Ci sono persone che anche in quei momenti hanno avuto la forza e il coraggio di precipitarsi tra le macerie e inizia- re a scavare prima che arrivassero i soccorsi, giunti co- munque tempestivamente e ai quali va tutto il nostro rin- graziamento. Il quartiere tutto ha fatto poi sentire la sua so- lidarietà in occasione della messa che due giorni dopo si è svolta nella parrocchia di viale Corsica.

Un pensiero particolare va al piccolo Francesco che stava serenamente giocando: il ricordo della sua piccola bara bianca nella Basilica di Sant’Ambrogio e il dolore dei suoi genitori ci siano sempre di monito per l’avvenire.

Il Consiglio di Zona 4 ha ricordato Tommaso, Esmeralda, Iuka e Francesco nella seduta del 28 settembre. Ha anche manifestato la volontà di mettersi a disposizione, per ogni evenienza, del comitato delle famiglie che in questa trage- dia hanno perso la loro casa. I consiglieri hanno voluto an- che promuovere un aiuto economico.

Alcune famiglie sono ora ospitate nell’edificio comunale di piazzale Dateo, ad altre è stata trovata una sistemazio- ne in case comunali e Aler o in albergo. Qualcuno fino ad ora ha preferito stare presso parenti o amici. Il nostro au- spicio è che tutte le famiglie possano al più presto tornare nel loro quartiere, perché la perdita della casa non sia ac- compagnata anche dalla perdita di relazioni, amicizie, con- tatti. Noi tutti ci stringiamo intorno a queste famiglie per sostenerle in un momento così difficile e doloroso.

Paolo Zanichelli Presidente del Consiglio di Zona 4

La Biblioteca rionale Calvairate ed il Consiglio di Zona 4

vi invitano a

QUATTRO INCONTRI SUL GIORNALISMO:

DA DOVE VIENE E DOVE VA LA NOTIZIA

a cura di Valeria Andreoli, giornalista professionista Biblioteca Calvairate

via Ciceri Visconti 1 – ang. piazzale Martini Mercoledì 8 – 15 – 22 – 29 novembre - ore 17.30 – 19.00

Ingresso libero

Per informazioni: Tel 02 88465801 - biblioteca.calvairate@comune.milano.it

La Presidente della Commissione Il Presidente del

Educazione e Biblioteche Consiglio di Zona 4

dott.ssa Antonella Di Troia dott. Paolo Zanichelli

Scavi in via Facchinetti e via Dalmazia (foto di Simone Paloni)

in collaborazione con

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✤✤✤✤✤

Comitato di solidarietà Lomellina

E' stato istituito un comitato di solidarietà per gli inquilini de- gli edifici di via Lomellina distrutti dall'esplosione del 18 set- tembre.

Il comitato si occupa della raccolta e distribuzione di beni di prima necessità per gli sfollati: vale a dire abbigliamento, bian- cheria per la casa, stoviglie, elettrodomestici, ecc., tutto in otti- mo stato.

Chiunque avesse oggetti da donare può recarsi alla parrocchia della Beata Vergine Immacolata e Sant'Antonio di viale Corsi- ca 68 (telefono 02-70123010), consegnandoli presso la cripta cui si accede dal sagrato, nei giorni di lunedì e mercoledì dalle 9 alle 11 oppure di giovedì dalle 15 alle 17. Per qualsiasi in- formazione è possibile contattare il numero 320-4503208, op- pure il signor Tucci dell'omonimo negozio di via Lomellina 5.

Il comitato di solidarietà è composto dalle famiglie dei civici 7 e 9, da padre Pio, parroco della parrocchia di viale Corsica, e dai suoi collaboratori, nonché dai cittadini e commercianti che si sono adoperati fin dall'inizio e in varie forme a favore degli sfollati.

✤✤✤✤✤

La Croce d’Oro “Pro Francesco”

Una delle persone che si sono particolarmente prodigate dopo lo scoppio di via Lomellina per assistere i feriti e salvare vite umane, è stato lo zio, volontario pompiere, del piccolo France- sco, la più giovane delle quattro vittime. Lo zio, Mario Balsa- mo, è un dipendente della Croce d’Oro, l’associazione di Pron- to Soccorso che ha sede presso il Polo Ferrara: per dimostrare vicinanza e solidarietà alla famiglia, la Croce d’Oro Milano ha aperto un Conto Corrente Postale Nr. 75178996

intestato ad: Associazione Volontariato Pronto Soccorso Croce d’Oro pro Francesco.

✤✤✤✤✤

Vandalismo gratuito

In zona Corvetto, nei pressi di via Sulmona, da qualche mese si stanno verificando atti di vandalismo gratuito a danno di auto- mobili parcheggiate. Per diversi giorni, in piena notte, piccoli gruppi di ragazzi sono stati visti mentre si aggiravano attorno ad alcune vetture. Puntualmente, le mattine seguenti, diverse auto- mobili risultavano danneggiate: finestrini sfondati a colpi di pie- tra, fiancate rigate, retrovisori esterni rotti ma nessun furto.

Marco è un ragazzo che vive in Via Sulmona: “Nel giro di un

mese ho trovato per ben due volte un finestrino rotto ed in una di queste occasioni hanno cercato, fortunatamente senza ri- uscirci, di collegare i fili per rubarmi la macchina. Evidente- mente – aggiunge Marco – non erano ladri esperti ed hanno ten- tato il furto solo perché nessuno aveva sentito il rumore del ve- tro infranto”.

E’ chiaro che, oltre al disagio provocato alle persone che avreb- bero dovuto utilizzare la vettura per motivi di lavoro, i malca- pitati sono stati costretti a pagare di tasca propria danni provo- cati - per puro divertimento - da giovani ai quali il rispetto per i beni altrui non è stato insegnato.

Gli abitanti del quartiere hanno segnalato di volta in volta l’ac- caduto alle autorità, ma il buio e l’ubicazione periferica dell’a- rea in questione hanno consentito ai vandali una rapida fuga, rendendo così vano l’intervento delle forze dell’ordine.

I cittadini chiedono che questo “gioco” venga fermato al più presto ed intanto escono di casa la mattina sperando che l’o- biettivo della notte non sia stata la loro automobile.

Luca Ragone

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Vi….Consiglio

Riceviamo da Giancarlo Galimberti, Capogruppo A.N. in Con- siglio di zona 4, la seguente comunicazione.

“(omissis) Per quanto riguarda le dimissioni del consigliere Carmelo Lupo dal gruppo di A.N. non vi è mistero alcuno.

Le dimissioni, date nella prima seduta, non sono state presen- tate per motivi nobili o politici, ma semplicemente in quanto A.N. non ha ritenuto opportuno affidare al consigliere né la ca- rica di capogruppo né alcuna delle presidenze spettanti ad A.N.

D’altro canto ciò era stato detto al momento della compilazio- ne della lista stante che nella precedente consigliatura il sig.

Lupo era già uscito, per motivi personali, da A.N. facendo poi anche campagna elettorale alle elezioni europee per un candi- dato dell’UDC.

Comportamento questo che aveva destato più di un’opposizio- ne all’interno per la sua nuova presentazione.

Personalmente sono dispiaciuto, come capogruppo, per la per- dita di un consigliere, ma sono soprattutto dispiaciuto per gli elettori di A.N. che avevano dato fiducia per la seconda volta anche su indicazione di importanti personaggi del partito al sig.Lupo.”

Il consigliere di zona 4 Pierpaolo Pecchiari, eletto nella Rosa nel pugno e candidato presidente per l’Unione, ha comunicato alla sua coalizione, e formalizzerà in Consiglio di zona, la sua decisione di dimettersi dalla carica di consigliere per motivi di lavoro, essendo stato impegnato negli ultimi mesi in lunghe tra- sferte all’estero e non potendo quindi garantire una presenza in Consiglio neppure saltuaria. Il primo dei non eletti nella lista della Rosa del Pugno è Daniele Oliveri.

P

asseranno ancora me- si, però adesso alme- no sappiamo che l’e- dificio di edilizia residenzia- le pubblica dietro l’ipercoop di viale Umbria (per la preci- sione in via Magistri 4) ver- rà assegnato in locazione tra- mite un bando pubblico.

Gli alloggi interessati da que- sto Bando sono i 58 di via Magisteri, 86 nel quartiere Rubattino e 100 a Quarto Og- giaro, tutti all’interno di Pro- grammi di Recupero Urbano.

Verranno assegnati a famiglie di nuova costituzione (per il 60%), a nuclei familiari sog- getti a provvedimenti esecu- tivi di sfratto (per il 30%) e a nuclei familiari comprenden- ti soggetti portatori di handi- cap permanenti che occupa- no alloggi con barriere (per il 10%).

Sono previsti anche requisiti relativi al reddito (per il nu- cleo familiare deve essere compreso fra i 18.075,99 e i 38.734,27 euro annui, come da dichiarazione IRPEF 2006.

Per quanto riguarda il cano- ne di locazione, si tratta di

“canone concordato”, che tradotto in cifre significa che per i bilocali (54-77 mq) si va dai 2.592,00 ai 3.696,00 eu- ro; per i trilocali (72 – 103 mq) si va dai 3.456,00 ai 4.944,00 euro; per i quadri- locali (mq. 126 circa), il ca- none annuo è di 6.048,00 cir- ca. Spese escluse.

Il termine di consegna della domanda di partecipazione è il 22 novembre 2006.

Le domande possono essere presentate o presso la sede dell’ALER in viale Romagna 26 o presso i CAAF dei sin- dacati CGIL, CISL, UIL o delle ACLI.

Per informazioni presso l’A- LER tel. 840021212 - Orari:

lunedì-giovedì dalle 9,00 al- le 13,00 e dalle 14,00 alle 17,30 - venerdì dalle 9,00 al- le 13,00.

Il Bando completo è disponi- bile sul sito del Comune di Milano www.comune.mila- no.it/bandi Settore Demanio e Patrimonio.

Un bando pubblico per alloggi pubblici a canone concordato

TELEFONO AMICO

A fine ottobre comin- cerà il corso di forma- zione ‘La relazione d’aiuto al telefono’ or- ganizzato da TELEFO- NO AMICO – CEN- TRO DI MILANO.

La novità di quest’an- no è il numero unico nazionale partito ai pri- mi di settembre. I vo- lontari di Telefono Amico Centro di Mila- no (sito internet www.associazioni.mi- lano.it\telefonoamico, indirizzo e-mail telefo- noamico@associazio- ni.milano.it) rispondo- no ogni giorno dalle 18 alle 24 al numero 02.55.230.200 oppure dalle 10 alle 24 al nu- mero 199.284.284 a chiunque senta il biso- gno di comunicare il proprio stato d’animo a una voce anonima e ac- cogliente.

Dal mese di settembre ha aperto lo “sportello immi- grazione” di ARCI Milano, presso il Circolo ARCI Cor- vetto di via Oglio 21. Lo sportello è aperto lunedì e martedì dalle 14.30 alle 18.30 e offre servizio di co- unselling e segretariato sociale per tutto quanto ri- guarda la materia dell'immigrazione: prassi per l'in- gresso in Italia e per l'ottenimento di un permesso di soggiorno, consulenza su problematiche di tipo le-

gale o burocratico relative all'ingresso o al permesso di soggiorno, consulenza ai datori di lavoro, orienta- mento ai servizi per immigrati, ai servizi sociali e al- le strutture socio culturali della zona 4 e della città.

Per informazioni Tel/fax 02-5694840 e mail sportello.corvetto@yahoo.it.

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progetto definitivo è stato presentato ed approvato dai Settori Comunali; vi sono problemi di cantiere legati alle opere di viabilità prov- visoria, agli interventi sulle reti di servizi e alla interfe- renza della falda. L’inter- vento prevede il trapianto di 20 alberi.

piazzale Libia/Cirene:

Bando 1985; 260 posti auto, 3 piani. Il progetto definitivo è stato presentato ed appro- vato. L’autorizzazione paesi- stica è del 15 dicembre 2005.

Nessuna interferenza con gli alberi.

piazzale Libia/Lazio:

Bando 1985; 300 posti auto, 3 piani. Il progetto definitivo è stato presentato ed appro- vato. L’autorizzazione paesi- stica è del 15 dicembre 2005.

Nessuna interferenza con gli alberi.

via Monte Velino/Ma- spero:Bando 2002, 173 po- sti auto, 2 piani. Il progetto ha tutte le approvazioni.

via Venosa: Bando 2004, 612 posti auto. Da riesami- nare.

Parcheggi in project financing:

Piazza Grandi: 236 posti auto per residenti, 156 posti auto pubblici

Vi sono poi i parcheggi resi- denziali, molti già in costru- zione, che non verranno ri- esaminati. Questo lo “stato dell’arte”:

Avezzana-Boncompagni:

Bando 2004, 191 posti auto;

si è tenuta il 12 ottobre una assemblea per i residenti per la presentazione del proget- to presso la parrocchia di via Fr. Rosselli

Bonfadini/Del Liri: Ban- do 2002, 150 posti auto, 1 piano. E’ stato presentato un progetto per lo spostamento della localizzazione in UN- GHERIA/DIONE CASSIO (problemi di sottoservizi, vi- cinanza scuole)

Dalmazia: Bando 2002, 215 posti auto, 2 piani. In co- struzione con consegna dei box nell’estate 2007; vi so- no stati problemi legati alla interferenza della falda. So- no stati trapiantati 18 alberi.

Facchinetti/Bellosio:

Bando 1998, 170 posti auto, 2 piani. Il parcheggio è in co- struzione e la consegna è prevista per la primavera 2007. L’allungamento dei tempi è dovuto a problemi legati alla interferenza della falda. Sono stati trapiantati 5 alberi.

Maffei: Bando 2004, 567 posti auto; come avevamo scritto nello scorso numero, hanno iniziato i rilievi per la progettazione definitiva; per la sistemazione superficiale, è da definire con la Parchi e giardini, si tratta di una si- stemazione a verde, comun- que.

Mecenate/Salomone:

Bando 2004, 122 posti auto

Montemartini: Bando 2004, 99 posti auto. Per que- sto e per Mecenate è già sta- to presentato il progetto de- finitivo in Comune da mesi.

Si attende che i progetti ven-

gano trasmessi in Consiglio di Zona 4 per il parere di competenza.

Mondolfo/Ungheria:

Bando 2002, 160 posti auto, 1 piano. E’ stato presentato un progetto per lo sposta- mento della localizzazione fuori dal sedime stradale

Monte Popera/Medea:

Bando 1998, 114 posti auto, 1 piano. E’ in costruzione, con- segna dei box nell’estate 2007. Fra i problemi rilevati, il terreno da compattare e l’in- terferenza con il Cavo Sala.

Morosini/Bezzecca: Ban- do 2002, 163 posti auto, 5 piani. Sembrava che i lavori non potessero iniziare fino al 2008, per il rifiuto di lascia- re liberi due prefabbricati in- terni all'area da parte degli occupanti. Ora, in data 21 settembre, è stato loro dato lo sfratto esecutivo per cui, essendo abusivi, se ne do- vrebbero andare. L’impresa Vitali, avendo già fatto il pro- getto esecutivo ed avendo la convenzione, sarebbe quindi in grado di poter iniziare i la- vori, fatti salvi i tempi tecni- ci necessari per mettere in piedi un cantiere non previ- sto nell’immediato. E’ cadu- ta invece l’ipotesi di un am- pliamento dell’intervento sotto la sede stradale.

Ravenna: Bando 2004, 135 posti auto; tutto tace

Serrati: Bando 1998, 44 posti auto, 1 piano. E’ in co- struzione, consegna dei box nell’estate 2007. E’ stata ap- provata una variante per evi- tare interferenze con la falda.

S.A.

S

ono da poco terminati i lavori di demolizione del forno e della struttura del vecchio inceneritore di via Zama, già fermo ormai da alcuni anni.

AMSA ci ha confermato che al termine dei lavori di abbattimento della struttura e di messa in sicurezza dell’area, la stessa, a partire dai primi mesi del 2007, verrà riadattata per adibire a magazzino le strutture non abbattute, e verranno edificate delle pensiline per il parcheggio dei mezzi dell’azienda milanese.

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DAL MARTEDÌ AL SABATO, CHIUSO IL LUNEDÌ

L’inceneritore non c’è più

P

arliamo della via Fiamma, che un lettore ci ha segnalato per questa sua caratteristica: essere una bella via nel trat- to che dà su corso Indipendenza, ed essere mal tenuta nel- la parte iniziale, entrando dalla piazza S. Maria del Suffragio.

Qui, scrive il lettore, e lo si vede dalle foto, “esistono una die- cina di contenitori di rifiuti vari im- p r o p r i a m e n t e chiamati "fiorie- re". Questa inde- cenza è lì da anni, nella più completa indifferenza degli esercizi commer- ciali prospicienti (negozio di lampa- dari - che ora ha cessato l’attività, n.d.r.-, fotocopie, parrucchiere per signora, agenzia immobiliare). Sa- rebbe interessante sapere di chi sono, chi li ha messi e chi li dovrebbe

"curare" (si fa per dire)”.

Fiamma bifronte

segue da pag. 1

(4)

I

lettori più attenti ricorde- ranno che nel settembre 2004 la rubrica Paesaggi urbani si era occupata della cartellonistica pubblicitaria sugli edifici in ristrutturazio- ne. Torniamo oggi sullo stes- so argomento, anche visto il dibattito sull’arredo urbano che Quattro ha introdotto dal mese scorso. La cartellonisti- ca pubblicitaria, infatti, si può considerare anch’essa una for- ma di arredo urbano, pur se temporanea, in grado di inci- dere notevolmente sul pae- saggio.

Quale era la tesi sostenuta al- lora? Che quelle espressioni estetiche possano diventare a tutti gli effetti una forma vir- tuosa di mutazione tempora- nea del paesaggio urbano. Ar- chitetture provvisorie che na- scondono edifici/monumenti che ormai la quotidianità non ci fa più riconoscere e che, quando i lavori finiscono, ri- usciamo a riscoprire nuova- mente. Nei casi migliori, una forma compiuta di espressio- ne artistica contemporanea che unisce valenze estetiche e business economico legato al- la pubblicità: in breve, il frut- to innovativo della creativa imprenditoria milanese.

Arriviamo così al caso che qui ci interessa, la cartellonistica pubblicitaria che è attualmen- te in allestimento intorno al progetto di restauro e riuso delle mura spagnole in Porta Romana. Un progetto di una certa importanza (che include

il Bastione, viale Filippetti e Sabotino, la Piazza Medaglie d’Oro, le via Caldara e Viale Montenero), sia per il valore storico della cinta cinquecen- tesca che per la discreta ma vi- gorosa presenza dei manufat- ti nello skyline urbano: il Ba-

stione di Porta Romana, in pri- mo luogo, ma anche i resti delle mura che si spingono fi- no al giardino collocato tra Viale Montenero e Caldara (verso nord) e fino allo slargo con la fontana lungo il viale Filippetti (verso sud-ovest).

Un progetto che, a quanto di- chiarato dal Comune, si auto- finanzia con la sponsorizza- zione pubblicitaria.

Quali sono le caratteristiche salienti di questa cartellonista, o, per lo meno, di ciò che si può osservare oggi visto che non è ancora completata? Due sono gli elementi chiave: un grande schermo che domina parte del Bastione su Piazza Medaglie d’Oro/Viale Saboti- no e una pennellatura a forma rettangolare più bassa che, ri- petuta con ossessione, viene moltiplicata su Viale Sabotino e lungo l’intera viale Filippet- ti fino a via Ripamonti.

Ciò detto, giungiamo al pun- to nodale della questione, che – detto per inciso – non è rap- presentato dall’opportunità di veicolare il restauro dei mo- numenti collettivi alla pubbli- cità estetico-consumistica. Se le casse comunali sono vuote

appare certamente ammissibi- le finanziare un buon proget- to di restauro con le sponso- rizzazioni private: il punto, in altre parole, non è se fare que- ste operazioni bensì come far- le.

Si tratta, in questa logica, di inventare progetti che colga- no l’occasione dell’evento pubblicitario per introdurre con creatività delle modifica- zioni innovative nel paesaggio urbano contemporaneo, anche dal punto di vista del messag- gio promozionale: adeguate alle specificità del luogo e, se possibile, in grado di offrire usi di città ancorati alla storia del sito ma proiettati nel futu- ro. Esattamente ciò che non si sta facendo con le mura spa- gnole (forse il giudizio è af- frettato, in quanto l’installa- zione non è ancora completa, ma le premesse sembrano elo- quenti). Il problema principa-

le è rappresentato dalle pen- nellature rosse a forma rettan- golare con angolo smussato, le medesime che si usano ovunque nella città comprese le aree periferiche: manufatti adatti, nella migliore delle ipotesi, agli svincoli autostra- dali. Per di più sono accostati l’uno all’altro con opprimen- te ripetitività (su viale Filip- petti) moltiplicando l’effetto di intrusione nel paesaggio. La vicinanza ai resti delle mura di alcuni di quei manufatti, inoltre, sembra creare un og- gettivo intralcio ai futuri lavo- ri di restauro.

Per concludere: Milano re- staurerà i suoi preziosi bastio- ni spagnoli ma l’occasione di tradurre nel paesaggio urbano con grande innovazione arti- stica, e senza perdere l’effetto pubblicitario, la consistenza e la morfologia lineare delle mura è andata persa. Tenendo a mente le straordinarie opere degli scultori Christo e Jean- ne-Claude, che pure a Milano hanno lavorato, poteva diven- tare una lunga strip urbana di grande forza espressiva e co- municativa.

Ma, se questo fosse stato l’o- biettivo, serviva un “proget- to”, inteso come azione cultu- rale consapevole, e non la so- lita ripetizione di elementi standard: a maggior ragione era necessario nel caso dei Ba- stioni milanesi, luogo di gran- de qualità che proprio per que- sto richiedeva una particolare attenzione progettuale.

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Esempio poco decoroso di pubblicità urbana: rende massima la visibilità del messaggio ma, proprio per questo, è particolarmen- te invasivo e disturba quasi sempre il paesaggio della città. Da proporre solo in casi eccezionali.

Corso Lodi su edificio

Tra le molteplici tipologie di cartellonistica pub- blicitaria vi è quella che “attrezza” le pareti late- rali cieche degli edifici. Pregi: dare “nuova vita”

nella città agli edifici, soprattutto se anonimi, nelle ore notturne, con la illuminazione. Criticità:

il rischio di diventare una presenza eccessiva- mente invasiva nel paesaggio urbano e nel de- coro dell’edificio. L’equilibrio nella scelta e nel numero dei cartelloni, dunque, è più che mai necessario.

Corso Lodi: su pensilina ATM

Utilizzare manufatti destinati ad altri usi per esporre pubbli- cità si dimostra, anche in questo caso, un esempio virtuo- so. La nuova pensilina ATM, inoltre, è un oggetto di design di discreto valore e si presta bene allo scopo.

Piazza Angilberto II

Pannello dal design semplice e decoroso utilizzato anche come barriera separatrice (in questo caso tra spazio di sosta e spazio pedonale). Dimostrazione del doppio aspetto del problema: il disegno dei manufatti, da un la- to, e il loro posizionamento nella città per evitare conflitti con gli altri oggetti, dall’altro. E, poi, dove va così di fretta quella signorina?

Il mondo è bello perché è vario?

Altre tipologie di pennellatura a terra. La proliferazione di oggetti simili è eccessiva: si spazia dal modello “full optio- nal”, compreso di improbabile seduta, a quello multiinfor- mativo con basamento monumentale. Ma un minimo di uni- formità di disegno non sarebbe utile?

Del pubblicizzare

Le foto di questa pagina sono di Simone Paloni a destra

Piazza Emilia Esempio “storico”

di cartellonistica multifronte: alzi la mano il bambino che non si è infila- to all’intero salen- do fino in cima.

Andrebbe ripen- sato e disegnato con mano più leg- gera. Da evitare anche l’intralcio al passaggio del pe- done sui marcia- piedi.

a sinistra

Piazza V Giornate Altro caso “classi- co”. Il minimalismo dell’arredo, con due semplici pali verticali e uno sfondo rettango- lare, rappresenta il suo pregio.

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L

a Milano notturna è flessibile, cambiano le mode e le tendenze, come è flessibile il lavoro che la maggior parte dei giovani frequentatori di locali svolgo- no durante il giorno.

Un ragazzo milanese difficil- mente ha un locale notturno preferito o se ce l’ha è un amo- re temporaneo, veloce, anzi velocissimo come sono i ra- gazzi milanesi. Quindi è diffi- cile trovare un locale “a cui dai del tu” come diceva la canzo- ne di Ligabue.

Noi personalmente preferiamo quei locali dove ti riconosci e ti trovi con altri tuoi coetanei anche se non ti dai per forza l’appuntamento.

Un locale che rispecchia que- ste caratteristiche è il Mom con il giardinetto di fianco che il mercoledì sera da qualche anno a questa parte rappre- senta il luogo dove trovarsi, bere qualcosa, magari una bir- ra acquistata dalla rosticceria cinese, o semplicemente farsi vedere (l’impressione è anche questa osservando l’abbiglia- mento di qualcuno…). Il nu- mero delle persone aumenta esponenzialmente nei mesi

estivi, e basta passare un mer- coledì sera in viale Montene- ro per capire quante centinaia di persone affollino la colli- netta. Per molti ragazzi il Mom rappresenta l’alternati- va a locali che per una birra ormai chiedono più di cinque euro o discoteche inavvicina- bili per costi o improbabili ri- chieste sull’abbigliamento. Il motivo di un successo che du- ra da tanto tempo è proprio qui: il Mom si propone come una risposta alla totale man- canza di spazi per l’aggrega- zione giovanile, che non siano pub o discoteche. Insieme al- le Colonne di San Lorenzo è davvero uno dei pochi posti dove trovarsi senza magari darsi appuntamento, lascian- do da parte i pregiudizi.

Purtroppo per la grande mas- sa che affluisce al Mom, il lo- cale rappresenta anche un gra- ve disagio per gli abitanti del quartiere. Oltre alle case che si affacciano direttamente sul piccolo parco, in tutte le vie circostanti si assiste ad un par- cheggio selvaggio, le vie più nascoste si trasformano in ori- natoi e non sono rari gli episo- di di vandalismo; purtroppo

quello che rappresenta un bel punto d’incontro per molti ri- schia di essere rovinato per l’inciviltà di pochi. Un merco- ledì di metà settembre è venu- ta sia la polizia guidata dal questore Scarpis sia la polizia locale ad occuparsi delle mac- chine in divieto di sosta, ma più che sequestrare bottiglie di birra vendute illegalmente non hanno potuto che constatare un gran numero di persone con il solo desiderio di stare insieme, ed il problema si è riproposto il mercoledì seguente. Ed una soluzione è forse difficile, an- che perché il problema non è nel naturale desiderio di ag- gregazione dei giovani di Mi- lano, ma nell’ormai cronica mancanza di spazi, che unita all’inciviltà di pochi, rende dif- ficile la coesistenza tra giova- ni e meno giovani. Sarebbe davvero bello che da questa si- tuazione nascesse un serio di- battito tra le istituzioni cittadi- ne per creare dei veri spazi per i giovani o per riqualificare quelli esistenti e non utilizza- ti. Non è mai troppo tardi…

Carlo Greco Francesco Mapelli

S

pesso la curiosità del cronista porta a scoprire storie curiose e interessanti, of- frendo spaccati di vita del passato; la storia poi che raccontiamo qui è affascinante per i molti fatti che vi si intrecciano quasi per un disegno del destino.

Tutto iniziò il giorno in cui, passando per ca- so in via Marco Greppi, la mia attenzione ven- ne attirata da una scritta in ottone, ricoperta dalla patina del tempo: Sito Alba d’Oro.

Scoprire quale storia si celasse dietro quelle lettere fu tutt’uno e iniziarono così le ricerche.

Non era il nome di una vecchia cascina, quan- do ancora questa parte di zona 4 era aperta campagna, non era il nome di una trattoria i cui avventori potevano essere i vicini lavoratori dell’Ortomercato. Cominciai allora a chiedere a chi ha sempre vissuto in questa zona se co- noscesse il significato di quelle parole: deter- minante fu una gentile signora che mi svelò l’arcano. “Alba d’Oro era il nome di una fab- brica di cioccolato. E mi ricordo ancora il pro- fumo che ne usciva quando le si passava da- vanti. Era all’angolo di Marco Greppi e viale Umbria”.

A quel punto la curiosità era solo parzialmente soddisfatta: era necessario andare fino in fon- do per scoprire la storia di Alba d’Oro. Su in- ternet, “Alba d’oro” sono molte pensioni del- le nostre coste o accoppiata a cioccolato ri- manda a ricette di torte e pasticcini. Possibi- le non si trovasse nulla? L’unico riferimento la foto di una scatola, che illustra questa sto- ria, dove un tempo erano contenuti biscotti o praline o altre specialità della fantomatica Al- ba d’Oro.

Poi la svolta: la Camera di Commercio di Mi- lano aveva quanto poteva soddisfare comple- tamente la mia curiosità che spero di aver tra- smesso ai lettori. E così dagli archivi uscì un polveroso fascicolo con i documenti che nar- ravano la vita della “Alba d’Oro società ano-

nima, avente per oggetto la fabbricazione ed il commercio del cioccolato, cacao in polvere, caramelle, confetture, biscotti ed altri articoli dolciari, coloniali ed affini”. Così era scritto sull’atto costitutivo della società fondata il 16 luglio del 1941, redatto dal notaio Ambrogio Giuliani. La società, il cui capitale era di 750 mila lire, aveva una durata ventennale, mai rag- giunta, e nel corso della sua attività subì nu-

merosi aggiornamenti come la trasformazione nel 1946 in Spa con il capitale portato a 30mi- lioni, i cambiamenti a livello di consiglieri e amministratori, l’introduzione di nuove figure come un tecnico di produzione e di un diretto- re vendite, segno di un’espansione sul territo- rio con mandati di vendita ad agenti nel resto dell’Italia.

Un ulteriore documento, riassuntivo dell’Alba d’Oro, racconta della messa in liquidazione nel 1953, del trasferimento di sede, presumibil- mente solo per fini fiscali e legali, in via Anel-

li e poi le definitive operazioni di liquidazione presentate quasi di- ciannove anni dopo la fondazio- ne, il 7 luglio 1960. La definitiva cancellazione dall’albo delle im- prese, dove era registrata al n.

295845, avvenne nel 1964.

A questo punto vi chiederete per- ché il titolo Il cioccolato e i bam-

bini? Perché, come scritto all’inizio, le storie a volte s’intrecciano per un disegno del desti- no. L’altra storia è quella del fondatore della società, Vittore Buzzi, amministratore unico e infine liquidatore, allora abitante in Zona 4 in viale Lazio, che dopo la Prima guerra aprì un commercio di coloniali. Nel 1941 tramutò que- sta sua attività divenendo imprenditore e fon- dando la Società anonima Alba d’Oro, e come soci la moglie e un’altra persona. Va bene, ma i bambini?

Vittore Buzzi, quando si ritirò dall’attività, era benestante ma non volle godere da solo delle sue ricchezze; nel 1967, a settantatrè anni, ma è vis- suto fino a 91, decise con un grande gesto di de- volvere una parte consistente del suo patrimo- nio all’allora Ospedale dei bambini che dopo questo magnifico gesto venne dedicato a lui.

Come il suo cioccolato aveva di certo fatti fe- lici i bambini, così la sua magnanimità conti- nua ancora oggi ad aiutare molti bambini a gua- rire e venire al mondo. Ecco il perché Il cioc- colato e i bambini.

Sergio Biagini

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Un altro contributo sul MOM

Il cioccolato

e i bambini

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N

on è la fabbrica del Duomo, fatto sta che negli ultimi anni la Biblioteca Calvairate è rimasta chiusa anche per lunghi periodi, l’ultimo dei quali per interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento alle norme della prevenzione e della sicurezza. Immediatamente pri- ma la biblioteca era stata chiusa per la nuova cata- logazione del patrimonio librario e la riorganizza- zione degli spazi interni. Ora sono in arrivo nuovi, importanti lavori che speriamo non debbano inter- rompere la fruizione degli spazi per il prestito, la lettura e lo studio.

Il progetto prevede la demolizione della parte di edi- ficio corrispondente alla sala conferenze e la rico- struzione di un nuovo volume su due livelli con un ampliamento della superficie recuperato lateral- mente lungo la via Ciceri Visconti. Si verrà quindi a creare un nuovo ingresso sulla facciata che dà su Piazzale Martini, che diventerà quindi la facciata principale dell’edificio.

A piano terra è previsto un ampio atrio con recep- tion, una saletta studio e una sala di lettura di circa 105 metri quadrati. Vi saranno anche nuovi servizi igienici, un locale macchine, un ascensore e le sca- le di accesso al primo piano.

Al primo piano, un’altra sala di lettura e la sala po- lifunzionale conferenze/lettura di dimensioni e ca- pienza pari a quella attuale (80 persone). Comples- sivamente i nuovi posti al servizio della biblioteca saranno 68.

Durante la discussione in Consiglio di Zona, i con- siglieri di opposizione hanno proprio criticato il fat- to che non sia stato previsto un ampliamento della sala conferenze, o comunque un sistema più flessi- bile di organizzazione degli spazi, che permetta di ospitare iniziative con una presenza più ampia di partecipanti: la sala della Calvairate è infatti l’uni- co spazio pubblico in zona per incontri e dibattiti e molti ritengono che la sua fruibilità andrebbe po- tenziata anche con iniziative culturali.

Uno dei vantaggi del nuovo intervento sarà che que- sto nuovo corpo di fabbrica sarà funzionalmente au- tonomo rispetto alla biblioteca, che manterrà co- munque anche l’attuale accesso, in modo che si po- trà utilizzare la sala multiuso anche in orari di chiu- sura della biblioteca (visto che adesso è chiusa in orario serale).

Il progetto si inserisce all’interno degli interventi previsti nel Contratto di Quartiere Molise-Calvai- rate per riqualificare gli spazi pubblici contigui ai quartieri ALER ed è cofinanziato dalla Regione e dal Comune di Milano, per una spesa complessiva di un miliardo e mezzo di euro.

I tempi di realizzazione sono (sulla carta) ravvici- nati: entro fine gennaio il progetto esecutivo, poi 6 mesi di lavoro e conclusione entro novembre 2007.

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Lettera aperta del comitato cittadini del- la zona Mecenate-Salomone alla Ammi- nistrazione Comunale

Siamo il comitato cittadini della zona Me- cenate-Salomone ed esprimiamo la nostra netta opposizione al progetto di apertura di una sala giochi in via Malipiero, nella ex Casa d’Aste Mecenate.

Si tratta della sala giochi forse più gran- de della Lombardia, un’attività di dimen- sioni che spaventano, una superficie di 600 mq con la presenza di 500 tra video- giochi, slot machines, videopoker ecce- tera, una struttura enorme con un’af- fluenza prevista di 5000 persone al gior- no provenienti da tutta la città e forse dal- l’hinterland!

Persone che arrivano anche per giocare d’azzardo, che hanno l’illusione di gua- dagni facili, magari con una forte dipen- denza dal gioco.

Noi abitanti del quartiere protestiamo contro l’intenzione di avviare questa nuo- va, “particolare”, attività commerciale nella nostra zona, perché si aggiunge al- le strutture già esistenti e perché la zona non è post-industriale, a pochi metri ci so- no le nostre abitazioni, un parco giochi per bambini appena ultimato dal Comu- ne, la Chiesa (la parrocchia di San Galdi- no dista solo 5 metri dalla futura sala gio- chi e ha ben ragione il parroco Don San- dro ad essere indignato!) e tutto quello che c’è in un quartiere residenziale.

Il primo “no” alla sala giochi di Via Ma- lipiero è stato dato dal Consiglio di zo- na 4 prima dell’estate. Per la seconda volta il 14 settembre il Consiglio di zo- na ha espresso a maggioranza parere ne- gativo, articolando questa volta il suo dis- senso con motivazioni di carattere tec- nico: la mancanza di parcheggi, la vici- nanza di abitazioni, la vicinanza di loft in costruzione [10 (sic!) passi di distan- za], la vicinanza della Chiesa e di un par- co giochi comunale per bambini e l’alta

probabilità di crescita dei problemi di si- curezza in un contesto abitativo di que- sta natura.

Il 14 settembre, sempre nella sede del Consiglio di zona, anche noi, come co- mitato cittadini della zona Mecenate-Sa- lomone, abbiamo presentato una petizio- ne e una raccolta di firme. Le 1300 firme raccolte contro la sala giochi sono state poi consegnate dal consigliere comunale Marco Cormio al Sindaco Letizia Morat- ti e all’Assessore Tiziana Maiolo.

Come comitato abbiamo chiesto di rive- dere il primo parere favorevole della Po- lizia Municipale in relazione alla situa- zione del contesto urbano circostante il locale. Ora vogliamo invece sia ascolta- to anche il parere del Commissariato di Polizia di Stato di via Mecenate che già ha manifestato forti perplessità sull’aper- tura di un’attività di questo genere in un contesto altamente urbanizzato, con tutte le possibili conseguenze in materia di si- curezza per i residenti (ci sono già state finora numerose rapine notturne in zona

anche senza la sala giochi!).

Quale sarà allora il danno per noi, per tut- ta la popolazione della zona e quali diffi- coltà di ordine pubblico e di sicurezza do- vremo affrontare? Quale sarà il rumore, il disturbo, magari anche fino alle due o alle tre di notte?

Dove andremo a parcheggiare le auto se già ora non si trova il posto per mettere la macchina? Nello spazio di poche decine di metri, sulla stessa via, ci sono già di- verse strutture: il locale “Bodeguita del

Pilar”, la “Piscina Mecenate” con le ma- nifestazioni agonistiche, gli “Studios Me- cenate” con la registrazione di trasmis- sioni televisive, vari show-rooms che pre- sentano sfilate di moda, tanto che, in oc- casione di eventi speciali, sbalorditi, ab- biamo visto auto costrette a parcheggia- re sul parco giochi e sui giardini.

Chiediamo che l’Amministrazione Co- munale tenga conto anche e soprattutto del nostro parere, di noi che abitiamo in questa zona, perché le nostre motivazio- ni sono forti e siamo decisi a difenderle.

Nuovi lavori in vista per la Biblioteca Calvairate

PERCHE’ DICIAMO NO

ALLA SALA GIOCHI IN VIA MALIPIERO

A sinistra la Casa d'Aste(futura sala giochi), a destra i loft in costruzione, in fondo al centro la Chiesa di San Galdino

Riferimenti

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