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Massima potenza di un ciclo di Carnot ? ? ?

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Academic year: 2021

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9.19. MASSIMA POTENZA DI UN CICLO DI CARNOT? ? ?

PROBLEMA 9.19

Massima potenza di un ciclo di Carnot ? ? ?

Si vuole ricavare lavoro da una trasformazione ciclica che usa come sorgenti due bagni termici di temperatura TLe TH > TL. La trasformazione consiste in un ciclo di Carnot in cui le temperature T1e T2delle isoterme sono intermedie a quelle delle sorgenti:

TL <T1 <T2< TH (9.19.1) Quando il sistema è alla temperatura T1è in contatto con la sorgente alla temperatura TL mediante una resistenza termica RT. Analogamente quando è alla temperatura T2 è in contatto con la sorgente alla temperatura TH, sempre tramite la stessa resistenza termica.

Si vogliono determinare le temperature di lavoro T1 e T2 in modo da massimizza- re la potenza utile, considerando trascurabile il tempo necessario ad eseguire le tra- sformazioni adiabatiche. Calcolare per le temperature T1e T2ottimali l’efficienza del ciclo.

Soluzione

Consideriamo le varie fasi del ciclo di Carnot:

1. Compressione isoterma alla temperatura T1, a contatto con la sorgente a tempe- ratura TL. Il sistema riceve un calore Q1 = T1∆S1 (negativo) dalla sorgente a temperatura TL. Affinchè questo avvenga è necessario un tempo τ1 determinato dalla

Q1 =−R1

T

(T1TL)τ1 (9.19.2) 2. Compressione adiabatica dalla temperatura T1alla temperatura T2. Non si hanno scambi di calore e, come detto in precedenza, il tempo necessario è trascurabile.

3. Espansione isoterma alla temperatura T2, a contatto con la sorgente a temperatura TH. Il sistema riceve un calore Q2 = T2∆S2 dalla sorgente a temperatura TH. Il tempo τ2necessario alla trasformazione sarà determinato da

Q2= 1

RT (THT2)τ2

4. Espansione adiabatica dalla temperatura T2 alla temperatura T1. Non si hanno scambi di calore ed anche questa volta il tempo necessario è trascurabile.

Il lavoro complessivo fatto dal sistema vale per il primo principio

L=Q1+Q2 =T1∆S1+T2∆S2 (9.19.3)

709 versione del 22 marzo 2018

(2)

9.19. MASSIMA POTENZA DI UN CICLO DI CARNOT? ? ?

e quindi la potenza sarà

PW = L

τ1+τ2 = Q1+Q2

RTQ1

TLT1 + TRTQ2

HT2

(9.19.4)

Dato che dopo un ciclo il sistema torna nello stato iniziale, e che durante le adiabatiche non varia la propria entropia, dovrà essere∆S1+∆S2=0. Di conseguenza

PW = 1 RT

T2T1 T1

T1TL +T T2

HT2

= 1 RT

(T1T2) (T2TH) (T1TL) T1THT2TL

(9.19.5)

che si può riscrivere nella forma

PW = 1 RT

(1−x) (1−y) (TLx−THy)

x−y (9.19.6)

introducendo le variabili x=T1/TLe y=T2/TH. Derivando abbiamo

∂PW

∂x = (1−y)TH(1−y) +TL 2xy−yx2

(x−y)2

∂PW

∂y = (1−x)TL(1−x) +TH 2xy−xy2

(x−y)2

I valori x = 1 e y = 1 che annullano le espressioni precedenti non sono accettabili, perchè corrispondono a PW = 0 (minimi). Il massimo sarà quindi determinato dalle soluzioni contemporanee di

TH

TLy(1−y) + 2xy−yx2=0 TL

THx(1−x) + 2xy−xy2=0

Le soluzioni chiaramente dipendono solo dal rapporto TL/TH. Risolvendo il sistema si trovano le soluzioni

(x, y) = (0, 0) (x, y) = (1, 1) (x, y) = 1

2− 12 s

TH TL,1

2 −12 s

TL TH

!

(x, y) = 1 2+ 1

2 s

TH TL

,1 2 +1

2 s

TL TH

!

710 versione del 22 marzo 2018

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9.19. MASSIMA POTENZA DI UN CICLO DI CARNOT? ? ?

Solo l’ultima soddisfa le condizioni TL< T1<T2 <TH. Abbiamo quindi T1= 1

2



TL+pTLTH T2= 1

2



TH+pTLTH che corrispondono ad una potenza

PW =

TH+TL2√ THTL 4RT



(9.19.7)

e ad una efficienza

η=1− s

TL

TH = 1TTHL 1+qTTL

H

(9.19.8)

Notare che l’efficienza non dipende da RT.

711 versione del 22 marzo 2018

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