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Linee Guida AIOM e Follow Up (1.45 MB)

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Academic year: 2022

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(1)

LINEE GUIDA AIOM E

FOLLOW UP

G.NUMICO - TAVOLO DI LAVORO SUL FOLLOW UP AIOM

MILANO, 19 GENNAIO 2015

1

(2)

QUALI FINALITA’ NELLA

REVISIONE DELLE INDICAZIONI SUL FOLLOW UP?

1. Migliorare la qualità delle LG 2. Contribuire alla

organizzazione di questa attività nei singoli centri

3. Aumentare l’omogeneità dei comportamenti

4. Ridurre il ricorso a procedure non validate

5. Valorizzare i significati

trascurati della sorveglianza 6. Dare strumenti di lavoro al

MMG per favorire la

continuità ospedale-territorio

2

(3)

IL LAVORO FATTO NEL 2014

3

Tavolo di lavoro sul follow up

Referenti peri il

follow up delle LG Metodologi

Revisione dei capitoli sul follow

up di ogni LG

Esperti non AIOM:

AIRO, SIMG, FAVO …

(4)

4

(5)

I CRITERI UTILIZZATI

1

Sono disponibili dati relativi al miglioramento della sopravvivenza nei pazienti sottoposti a follow-up e all’anticipazione del trattamento della ripresa di malattia?

2

Su quali evidenze sono basate le indicazioni relative agli accertamenti da eseguire?

3

Su quali evidenze sono basate le indicazioni relative alla frequenza delle visite di controllo?

4

Sono chiaramente indicati gli esami da eseguire routinariamente e sono esclusi gli esami da eseguire in caso di sospetto clinico?

5

Se disponibile in letteratura, è prevista una distinzione delle procedure di follow-up a seconda degli stadi o della caratterizzazione istologica/molecolare della neoplasia ?

6

Sono raccomandate procedure per la sorveglianza delle tossicità tardive dei trattamenti?

7

E’ raccomandata, se considerata utile , l’adozione di stili di vita corretti? Sono raccomandate procedure per la sorveglianza dei secondi tumori?

8

E’ descritta una modalità alternativa di follow-up per i pazienti anziani e/o fragili?

9

Sono suggeriti i ruoli dei diversi attori nel follow-up e in particolare è descritto il ruolo del MMG?

10

Sono descritti i tempi e in particolare è suggerita l’interruzione del follow-up specialistico?

5

(6)

I RISULTATI

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

MAMMELLA ESOFAGO STOMACO COLON-RETTO EPATOCARCINOMA PANCREAS

POLMONE RENE

PROSTATA VESCICA TESTICOLO OVAIO

TESTA-COLLO MELANOMA SARCOMA TM LINFOMI

UTERO

6

(7)

PROBLEMI

• In alcuni casi scarso ricorso alla letteratura disponibile

• Suggerimento di esami non suffragati da evidenze

Esempi: Mammella: visita ginecologica; Stomaco: funzionalità epatica e renale

• La frequenza delle visite è suggerita in modo erratico; i range sono enormi (6-12 mesi)!

• Non sono discussi gli esiti delle chirurgie demolitive (pancreas, stomaco, testa-collo ecc.)

• Non sufficiente valutazione del ruolo della familiarità e delle sindromi eredo-familiari

• Riflessione sull’organizzazione del follow up

• È sempre detto che sia lo specialista a occuparsene?

• In caso di delega al MMG quali istruzioni operative?

7

(8)

UN PROBLEMA ‘DI PRINCIPIO’

«Anche se non esiste un consenso unanime sul tipo e sulla periodicità degli esami da eseguire nei pazienti con carcinoma prostatico, la maggior parte dei medici e dei pazienti ritiene opportuna una valutazione periodica dello stato di malattia.»

8

IN CASO DI ASSENZA DI EVIDENZA CIRCA L’UTILITA’ DI UNA PROCEDURA

NON SUGGERIRLA

(o suggerirla il meno possibile)

SUGGERIRLA

(in ogni caso)

RISERVARLA ALLA

‘CONTRATTAZIONE’

«…Quindi l’utilità della determinazione

del CA 125 nel corso del follow-up va

discussa con la paziente.»

(9)

I PRINCIPI DELLA SORVEGLIANZA:

L’AUMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA

TRATTAMENTO

RECIDIVA

TRATTAMENTO

E

TRATTAMENTO

RECIDIVA

TRATTAMENTO

E

TRATTAMENTO

RECIDIVA

TRATTAMENTO

E

(10)

COME DIMOSTRARE L’EFFICACIA DI UNA PRATICA DI FOLLOW UP

• Patologia definita e omogenea

• Interventi diagnostici e terapeutici adeguati

• Pazienti liberi da malattia dopo

trattamento primario e asintomatici

• End point:

sopravvivenza

R

Follow up strumentale

Valutazione a comparsa di

sintomi

Follow up clinico

R

R R

E

E

E

(11)

SPECIALISTA

SPECIALISTA MMG

‘SHARED CARES’

QUALE MODELLO?

(12)

OMOGENEITA’ DELLE TABELLE

12

Procedura

Raccomandazione Livello di

evidenza SIGN

Forza della Raccomandazione

Esame clinico Sono consigliati anamnesi ed esame obiettivo ogni 3-6 mesi nei primi tre anni dal trattamento primario, ogni 6-12 mesi nei successivi 2 anni e poi ogni anno.

1++

Positiva forte

Mammografia È’ consigliabile una mammografia ad un anno dopo la mammografia che ha diagnosticato la neoplasia (nelle donne sottoposte a chirurgia conservativa, una mammografia dopo almeno 6 mesi dalla fine della radioterapia), poi una volta all’anno.

3

Positiva forte

Qualità dell’evidenza

SIGN Raccomandazione Forza della

raccomandazione clinica A Il follow-up nel carcinoma colorettale comporta un beneficio in termini

di sopravvivenza. Positiva forte

D*

ESAME CLINICO: ogni 4-6 mesi per i primi tre anni (compresa l’esplorazione rettale dell’anastomosi per i pazienti operati per carcinoma del retto), ogni 6 mesi per i due anni successivi. Non vi sono evidenze che indichino l’utilità del monitoraggio degli enzimi epatici né di altri esami ematochimici (ad eccezione del CEA).

Positiva forte

D* Se CEA elevato alla diagnosi ripetere dopo 4-8 settimene

dall’intervento per verificarne la negativizzazione. Positiva forte

Procedura Raccomandazione Qualità

dell’evidenza SIGN

Forza della Raccomandazione

Esame clinico Anamnesi ed esame obiettivo ogni 3 mesi nei primi due anni, ogni 6 mesi nei successivi 3 anni, poi annualmente.

D Positiva debole

Esami ematici (routine+VES)

Ogni 3 mesi nei primi due anni, poi ogni 6 mesi nei successivi 3 anni, poi annualmente.

D Positiva debole

TC collo-torace- addome completo

Ogni 6-12 mesi dal temine del trattamento per i primi 2 anni.

D Positiva debole

(13)

LG AIOM: QUALE LAVORO FARE PER L’AGGIORNAMENTO 2015?

• Revisione delle evidenze e confronto con altre linee guida

• Revisione di testi e tabelle secondo i criteri indicati e utilizzando la griglia di valutazione

• Suggerimenti da parte delle altre società scientifiche

• Approfondimento di argomenti specifici (testa-collo?)

13

• Interazione con il gruppo di lavoro del follow up (saranno nuovamente identificati i referenti)

• Assegnazione dell’incarico a collaboratori appartenenti al gruppo di lavoro

• Revisione finale di gruppo

(14)

14

(15)

LA CONSENSUS CONFERENCE

• Ribadire i significati del follow up (survivorship care)

• Definire una linea di indirizzo condivisa rispetto alle evidenze disponibili

• Identificare il modello organizzativo a cui tendere

• Proporre una revisione dell’organizzazione del follow up specialistico (integrazione di RT,

chirurghi, specialisti d’organo)

• Proporre una collaborazione permanente con la medicina territoriale

15

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