ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
Rapporto Annuale Regionale 2009
Puglia
Rapporto Regionale 2009
Direttore Regionale INAIL: Luigi Sorrentini
Comitato di redazione regionale
Referente: Mario Longo – Vicario Direzione Regionale INAIL
Redazione:
Elisabetta Vox – Vicario Ufficio Attività Istituzionali
Francesco Schiavone – Responsabile Processo Lavoratori Rossella Attimonelli – Dirigente Medico I livello SMR1 Pasquale Carluccio – Professionista CTR2
Giuseppe Paradies - Coordinatore CTR
Elvira Castellaneta – Legale Avvocatura Regionale Chiara Guarnieri – Legale Avvocatura Regionale Cristina Servodio – Legale Avvocatura Regionale
Renata Meschini – Responsabile Prevenzione Regionale Teresa Nocerino – Infermiera Professionale SMR
Michele Nettis – Responsabile Informatico CRED3
Umberto de Santis – Responsabile Comunicazione Regionale
1 SMR. – Sovrintendenza Medica Regionale INAIL
2 CTR – Consulenza Tecnica Edilizia Regionale
3 CRED – Centro Regionale Elaborazione Dati
Stampato dalla Tipolitografia INAIL - Milano
Indice
Introduzione 5
Sezione 1 – Il fenomeno infortunistico e tecnopatico nella Regione 1. Il fenomeno infortunistico e tecnopatico nella Regione 9
1.1 Il quadro macroeconomico regionale 9
1.2 Infortuni 2008 – considerazioni generali 11
1.3 Gli infortuni mortali 13
1.4 Gli stranieri 13
1.5 Malattie professionali 15
Sezione 2 – Le monografie 2.1 Attività prevenzionali 25
2.1.1 Premessa 25
2.1.2 Sostegno alla Bilateralità 25
2.1.3 Accordi con le Istituzioni 25
2.1.4 Attività di Formazione 27
2.1.5 Sostegno al mondo dell’Università e della Ricerca 27
2.1.6 Rapporti con il mondo della Scuola 27
2.2 La questione della rivalutazione del danno biologico alla luce delle sentenze del Tribunale di Bari – Sez. Lavoro n. 2111/2010 e 6086/2010 29
2.3 Valutazione dei rischi da stress lavoro - correlato: indagine nel personale infermieristico degli ambulatori INAIL della Regione Puglia 32
2.3.1 Introduzione 32
2.3.2 L’attività sanitaria INAIL: i centri medico-legali 33
2.3.3 Risultati 35
2.3.4 Considerazioni 38
2.4 Una esperienza nel Salento: “Suggerimenti e informazioni per lavorare in sicurezza” 41
2.4.1 Premessa 41
2.4.2 Momento storico 41
2.4.3 Articolazione del progetto 42
2.4.4 Punti di forza e di caduta del progetto 44
2.4.5 Conclusioni 44
5
Introduzione
La tutela della salute del lavoratore, bene e diritto da proteggere in via primaria e diretta, è l’impegno che in Puglia l’INAIL persegue e realizza attraverso un sistema integrato di interventi funzionali al miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ciò avviene sia con la valorizzazione della “bilateralità” quale cerniera fondamentale nelle problematiche inerenti la gestione della sicurezza, sia con un più proficuo sviluppo delle collaborazioni tra Istituzioni e Parti Sociali sul territorio e all’interno delle stesse aziende, mediante l’adozione di soluzioni concrete, volte anche a superare la semplice prescrizione formale.
In tale contesto diviene strategico operare a fianco dell’impresa e del lavoratore nel momento dell’avvio dell’attività dell’azienda, in occasione dei mutamenti dei processi produttivi, nella fase di progettazione, realizzazione e sviluppo del sistema di gestione della sicurezza del lavoro; nonché al verificarsi dell’infortunio al fine di orientare gli interventi prevenzionali nell’ambiente di lavoro.
Tutto ciò per:
- Contribuire all’alimentazione del Sistema Informativo per la Prevenzione
- Favorire la circolazione di dati, linee guida, buone pratiche, indirizzi per l’informazione e formazione dei lavoratori sostenendo la competitività in termini di sicurezza
- Facilitare l’adozione di modelli di esercizio dell’attività di impresa in una logica di responsabilità sociale.
L’informazione, la formazione, la prevenzione e la mappatura dei rischi, rivolte in particolare a quella platea di aziende ad elevato pericolo, costituiscono le armi più efficaci che l’INAIL sta mettendo in campo con la finalità, intrinseca alla propria “mission”, di favorire la riduzione del fenomeno infortunistico.
Le sinergie tra Istituzioni, Associazioni di categoria, Enti bilaterali e Consulenti del lavoro sono, pertanto, determinanti e irrinunciabili nell’ottica del comune impegno finalizzato a diffondere capillarmente la cultura della sicurezza in tutti gli ambiti economici e sociali della Regione.
La collaborazione di tutti gli attori protagonisti del sistema salute e sicurezza sui posti di lavoro, un’adeguata pianificazione degli interventi formativi coerenti con le peculiarità del tessuto produttivo del territorio regionale, costituiscono il presupposto per l’adozione di adeguate misure di sicurezza e per la diffusione della cultura della sicurezza a partire dall’età scolare (in puero homo), condizioni imprescindibili per coniugare lo sviluppo economico con i valori universali della vita e della dignità umana.
Il Rapporto annuale regionale, si compone di due parti: la trattazione del fenomeno infortunistico regionale e l’approfondimento di alcune tematiche e attività specifiche svolte dall’INAIL Puglia nel 2009.
Nel fotografare il dato obiettivo rappresentato da numeri e statistiche, si offrono, come di consueto, spunti e riflessioni su aspetti tipici della realtà economico - sociale del territorio regionale nonchè un valido strumento conoscitivo per quei soggetti che a vario titolo si occupano di tematiche connesse al mondo del lavoro.
Il Direttore Regionale
Sezione 1
Il fenomeno infortunistico e tecnopatico nella Regione
9
1. Il fenomeno infortunistico e tecnopatico della Regione
1.1 Il quadro macroeconomico regionale
L’analisi delle variazioni quali - quantitative dell’andamento infortunistico e tecnopatico del 2009 rispetto al 2008 risulta facilitato rapportando il dato statistico alla composizione della popolazione regionale classificata per età, sesso e attività economica.
I dati numerici contenuti nelle tavole seguenti delineano il quadro macroeconomico regionale per gli aspetti inerenti popolazione, occupazione, forza e mercato del lavoro.
Si conferma la prevalenza della popolazione femminile su quella maschile (+ 6,08%) con una differenza percentuale allineata con il dato nazionale.
Il dato statistico inerente la composizione della popolazione non trova riscontro nella percentuale della forza lavoro e degli occupati in territorio regionale.
La prevalenza dei maschi occupati si attesta attorno al 50%, dato statistico sostanzialmente allineato con la realtà meridionale mentre lo scostamento con il dato nazionale risulta ridimensionato.
L’inadeguatezza del mercato del lavoro in termine di offerta di lavoro da un lato, e le insufficienze del Welfare dall’ altro, nella predisposizione di un efficace sistema di tutela della famiglia e della donna lavoratrice, rappresentano la ragione storica del gap che condiziona e influenza il processo di modernizzazione del modello famiglia nel territorio in osservazione.
Tav. 1 - Popolazione per sesso e classe di età - Media 2009 - Puglia
SESSO < 15 anni 15-24 anni 25-54 anni 55 anni e oltre Totale
Maschi 315 251 860 548 1.974
Femmine 299 239 888 667 2.093
Totale 614 490 1.748 1.215 4.067
Fonte: ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro - Valori espressi in migliaia.
Eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
Tav. 2 - Forza lavoro - Media 2009 - Puglia
In cerca di occupazione
SESSO Occupati con
precedenti esperienze lavorative
senza precedenti esperienze lavorative
Totale
TOTALE
Maschi 832 75 26 101 933
Femmine 405 53 26 78 483
Totale 1.237 128 52 179 1.416
Fonte: ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro - Valori espressi in migliaia.
Eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
10
Tav. 3 - Principali indicatori del mercato del lavoro - Media 2009 (valori percentuali) - - Puglia
SESSO Tassi di attività Tassi di occupazione
Tassi di disoccupazione
Maschi 68,5 61,0 10,8
Femmine 34,9 29,2 16,2
Totale 51,5 44,9 12,6
Fonte: ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro - Valori espressi in migliaia.
Eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento.
In relazione al settore di attività, le donne sono impiegate prevalentemente nel settore dei Servizi esercitando per lo più mansioni di tipo amministrativo.
Il tasso di occupazione femminile nel settore dell’Industria, caratterizzato da maggiore manualità, pericolosità e usura risulta nettamente inferiore a quello maschile e riporta un calo più marcato rispetto al settore Agricoltura.
Tav. 4 - Occupati per settore di attività e sesso - Media 2009 - Puglia
Sesso Totale
Settore
di attività economica
Maschi Femmine Numero %
% femmine su Totale
Agricoltura 77 30 107 8,7 28,2
Industria 263 40 303 24,5 13,3
di cui: costruzioni 112 3 115 9,3 2,9
Servizi 492 335 827 66,8 40,5
Totale 832 405 1.238 100,0 32,7
Fonte: ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro - Valori espressi in migliaia
Eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
La crisi finanziaria ed economica che nel 2009 ha interessato i mercati del “villaggio globale” ha prodotto effetti devastanti sulla economia regionale in termini di licenziamenti, chiusura di aziende, massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e a richieste di prestazioni a sostegno del reddito, determinando una forte contrazione della offerta di lavoro e un calo generalizzato di occupati, specie di manodopera non qualificata nel settore industriale.
11
1.2 Infortuni 2009: considerazioni generali
I dati statistici relativi al numero degli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL in Puglia consolidano il trend positivo degli anni 2000, registrando una flessione pari al - 8 % rispetto ad una media nazionale attestata al - 9,7% .
Gli infortuni denunciati in Puglia, riconducibili anche occasionalmente al lavoro, sono stati pari a 36.231 rispetto ai 39.393 del 2008.
Il dato confortante risulta generalizzato su tutto il territorio regionale con una particolare e significativa accentuazione rappresentata dalla Provincia di Taranto che registra una riduzione del 19,50 %.
La flessione, ancorché ancorata al decremento occupazionale e, verosimilmente, ad un maggior ricorso al sommerso, in larga misura va spiegata in relazione alle specifiche politiche di prevenzione e sicurezza messe in campo dalle Istituzioni protagoniste del sistema di Welfare e fortemente radicate sul territorio.
Tav. 5 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2008 - 2009 e denunciati all'INAIL per modalità di evento e anno
TUTTE LE GESTIONI
Totale Infortuni Mortali MODALITA’ DI EVENTO
2008 2009 Var. % 2008 2009 In occasione di lavoro
di cui: 36.250 33.207 - 8,4 50 46
- Ambiente di lavoro ordinario
(fabbrica, cantiere, terreno agricolo, ecc..) 34.025 33.632 - 1,2 28 23 - Circolazione stradale
(autotrasportatori merci/persone, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione stradale, ecc.)
2.225 2.259 1,5 22 23
In itinere
(percorso casa-lavoro-casa) 3.143 3.024 - 3,8 25 24
TOTALE 39.393 36.231 - 8,0 75 70
La percentuale di incidenza degli infortuni non riconducibili alla organizzazione e all’ambiente di lavoro ma ai rischi connessi alla circolazione stradale rimane considerevole anche nel 2009, in modo particolarmente accentuato per gli infortuni mortali rispetto ai quali si attesta su una percentuale prossima al 50%.
12
Tav. 6 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2008 - 2009 e denunciati all'INAIL per gestione e principali settori di attività
Totale Infortuni Mortali GESTIONE / SETTORE ATTIVITA’
2008 2009 Var. % 2008 2009(*)
Agricoltura 3.503 3272 - 6,6 7 11
Industria e Servizi
di cui: 33.676 30.665 - 8,9 66 56
Industrie manifatturiere 7.078 5.455 10 11
Costruzioni 4.316 3.584 14 13
Commercio 3.266 3.095 7 6
Trasporti e Comunicazioni 2.752 2.599 17 6
Dipendenti Conto Stato 2.214 2.294 3,6 2 3
TOTALE 39.393 36.231 - 8,0 75 70
Esaminando, in dettaglio, la distribuzione degli infortuni, per provincia, emerge un quadro di raffronto con il 2008 piuttosto disomogeneo: la variazione in diminuzione si assesta tra il 1,8% di Foggia e il 19,5% di Taranto complessivamente con ben 1.364 unità in meno rispetto all’anno precedente.
Tav. 7 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2008 - 2009 e denunciati all'INAIL per provincia e anno
TUTTE LE GESTIONI
Totale Infortuni Mortali PROVINCE
2008 2009 Var. % 2008 2009
Bari 15.947 14.936 - 6,3 31 22
Brindisi 4.555 4.227 - 7,2 11 6
Foggia 5.841 5.734 - 1,8 10 22
Lecce 6.045 5.693 - 5,8 9 9
Taranto 7.005 5.641 - 19,5 14 11
PUGLIA 39.393 36.231 - 8,0 75 70
13
1.3 Infortuni mortali
1.4 Gli stranieri
In Puglia nel 2009 si sono registrate 1560 denunce a fronte di 1653 di casi denunciati nel 2008. Anche per il 2009 le nazionalità maggiormente coinvolte sono quella albanese, rumena, marocchina. Sul dato statistico incidono in misura rilevante infortuni occorsi a lavoratori italiani nati in Svizzera e in Germania. Questa caratteristica tutta meridionale va correlata alla cosiddetta immigrazione di ritorno, quella immigrazione che riguarda discendenti di famiglie pugliesi emigrate in Svizzera o in Germania e ritornate nella natia Puglia.
L’assunto trova conferma nel dato degli infortuni mortali, non occultabile, le cui vittime sono tutte di origine rumena, albanese e marocchina.
Nel 2009 si sono registrati su tutto il territorio nazionale 1021 casi di infortuni con esiti mortali a fronte di 1120 casi del 2008. In percentuale la riduzione è pari al 9,69 e rappresenta un dato significativo, pur rimanendo elevato ed intollerabile, il tributo di vite umane immolate sui posti di lavoro ed a causa del lavoro, nonostante i ripetuti e forti richiami al rispetto delle norme sulla prevenzione da parte delle più alte cariche dello Stato e il dispiego di rilevanti forze e risorse da parte di istituzioni preposte ai controlli ed alla vigilanza.
In Regione Puglia, in base ai dati effettivi al 30 aprile 2010, si sono registrati 70 casi di infortunio mortale rispetto ai 75 del 2008 con una riduzione in valore assoluto di 5 casi.
Anche nel 2009 si registra una forte incidenza, pari ad un valore prossimo al 2/3 degli infortuni mortali riconducibili al rischio derivante dalla circolazione stradale e in itinere (vale a dire il percorso che il lavoratore effettua per recarsi o per tornare dal posto di lavoro qualunque sia il mezzo utilizzato).
In alcuni settori quali i Trasporti e le Comunicazioni il rapporto tra rischi professionali e prevenzione coinvolge direttamente la responsabilità del datore di lavoro tenuto al rispetto di regole fondamentali per la sicurezza del lavoratore. A titolo esemplificativo si ricordano le responsabilità del datore di lavoro rispetto alla manutenzione dei mezzi e alla gestione dei turni di lavoro, né sono da escludere, quali concause, le condizioni psico-fisiche dei lavoratori in relazione a particolari stati di stress da lavoro correlato.
Gli infortuni mortali risultano concentrati nei settori dell’Industria e dei Servizi con una percentuale pari all’80% e segnatamente nel settore delle costruzioni, delle attività manifatturiere, nei trasporti e nei servizi alle imprese.
In aumento gli infortuni mortali in Agricoltura (11 nel 2009 rispetto ai 7 del 2008) mentre si registrano tre casi di infortuni mortali di extracomunitari e due casi avvenuti durante il turno notturno.
L’infortunio mortale non è mai conseguenza ineluttabile di fatalità, di circostanze imprevedibili o incontrollabili, ma evento il più delle volte determinato dalle modalità di svolgimento del processo lavorativo o da comportamenti incongrui, spesso difformi da norme a tutela della sicurezza.
14
Tav. 8 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2009 e denunciati all'INAIL per Paese di nascita e territorio
INDUSTRIA, SERVIZI E AGRICOLTURA Totale infortuni
PAESE DI NASCITA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA ITALIA
ROMANIA 70 15 87 25 32 229 18.455
MAROCCO 30 4 9 16 5 64 16.908
ALBANIA 114 35 22 19 25 215 12.527
TUNISIA 19 3 9 8 2 41 4.396
SVIZZERA 45 25 6 150 31 257 3.785
EX JUGOSLAVIA 2 1 2 5 3.526
GERMANIA 52 33 40 67 36 228 3.220
PERU 4 4 2.754
INDIA 5 2 9 1 27 2.745 SENEGAL 2 1 1 1 5 2.727 MACEDONIA 4 1 5 1 11 2.488
MOLDAVIA 1 3 1 5 2.398
ECUADOR - 2.316
POLONIA 11 3 14 6 5 39 2.313
EGITTO 1 1 1 3 2.147
BANGLADESH 3 3 1.998
UCRAINA 4 2 10 1 17 1.971 FRANCIA 24 7 12 9 9 61 1.926
PAKISTAN 1 1 1.871
BRASILE 6 3 2 11 1.693
ARGENTINA 7 1 1 4 4 17 1.545 GHANA 2 1 1 1 2 7 1.464
SRI LANKA 6 6 1.366
NIGERIA 2 1 1 4 1.348
FILIPPINE 4 2 6 1.191
BOSNIA - ERZEGOVINA 2 1 3 1.063
ALGERIA 4 1 3 8 938
CINA 1 1 922
BELGIO 11 6 5 18 4 44 898
BULGARIA 4 2 11 7 1 25 819
COSTA D AVORIO 2 2 801
VENEZUELA 30 3 1 1 35 748
COLOMBIA 1 1 2 714
REP.CA DOMINICANA 679
CROAZIA 1 1 1 3 608
GRAN BRETAGNA 3 5 2 10 603
ETIOPIA 2 2 1 5 471
CUBA 2 1 3 464
TURCHIA 2 1 3 459
CANADA 14 3 1 1 19 434
RUSSIA 2 1 1 1 5 369 ALTRI PAESI 73 14 16 16 7 126 9.125 TOTALE 571 167 270 371 181 1.560 119.193
15
Casi mortali
Segue Tav.8
PAESE DI NASCITA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA ITALIA
ALBANIA - - - - - - 15
ROMANIA 1 - 2 - - 3 40
MAROCCO - - 1 - - 1 14
INDIA - - - - - - 9
Altri paesi 1 - - - 2 3 57
TOTALE 2 - 3 - 2 7 135
1.5 Malattie professionali
Il dato nazionale del 2009 rispetto a quello del 2008 registra uno scostamento pari al 15,7% ed il confronto con l’ultimo quinquennio evidenzia un aumento delle denunce di malattie professionali pari al 30%.
L’impennata, in particolare, ha riguardato le malattie osteoarticolari e le patologie del sistema muscolo scheletrico dovuto a sovraccarico biomeccanico e a movimenti ripetuti.
Per questa tipologia di malattie professionali le nuove tabelle (D.M.9/04/08) hanno riconosciuto la presunzione legale di origine lavorativa, e semplificato, pertanto, il processo probatorio di riconoscimento dell’eziologia professionale.
In Puglia le tecnopatie denunciate ammontano complessivamente a n.1929 (+ 12,4%) così distribuite per settore di attività: Industria e Servizi n.1721, Agricoltura 158, Gestione per conto dello Stato n.50.
L’incremento sostenuto delle tecnopatie, al di là del dato statistico, va correlato essenzialmente all’accresciuta consapevolezza dei lavoratori della possibile origine professionale della patologia, piuttosto che ad un peggioramento delle condizioni di sicurezza del sistema lavoro nonché, per alcune patologie ad una riconduzione ad esposizioni risalenti nel tempo come per le malattie da agenti chimici, silicosi e asbesto correlate.
Questa caratteristica del fenomeno tecnopatico nel 2009, va considerata come espressione dell’accresciuta percezione da parte dei lavoratori e, spesso dai loro eredi, delle possibili relazioni della malattia negli anni con il lavoro e un arricchimento culturale del mondo del lavoro, partecipe sempre più della dialettica tecnico scientifica in materia di prevenzione e sicurezza, destinatario di iniziative connesse alla conoscenza per finalità prevenzionali dei rischi professionali peculiari del tessuto produttivo pugliese.
16
Tav. 9 - Malattie professionali manifestatesi nell’anno 2009 e denunciate all’INAIL per gestione e territorio
GESTIONE Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA ITALIA
1 1
Agricoltura 13 14 87 20 24 158 3.914
1 1 2 4
Industria e
Servizi 330 154 271 368 598 1.721 30.362
Dipendenti
Conto Stato 5 1 3 4 37 50 370
TOTALE 348 169 361 392 659 1.929 34.646
17
Tav. 10 - Malattie professionali manifestatesi nell’anno 2009 e denunciate all’INAIL per tipo di malattia e territorio
AGRICOLTURA Malattie Professionali
o Sostanze che le causano Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA ITALIA
01 - AnchilostomiasI - - - - - - - 02 - Arsenico - - - - - - - 03 - Mercurio - - - - - - - 04 - Solfuro di carbonio - - - - - - - 05 - Fosforo - - - - - - - 06 - Idrocarburi alifatici - - - - - - 1 07 - Benzolo, fenoli - - - - - - - 08 - Rame - - - - - - 1 09 - Acido carbammico - - - - - - 2 10 - Bario, calcio, sodio - - - - - - - 11 - Stagno - - - - - - - 12 - Arilsolfoni - - - - - - - 13 - Fenossiderivati - - - - - - - 14 - Acido ftalico - - - - - - - 15 - Diazine e triazine - - - - - - - 16 - Dipiridile - - - - - - - 17 - Acido benzoico - - - - - - - 18 - Ammoniaca - - - - - - - 19 - Cianocomposti - - - - - - - 20 - Chinoni - - - - - - - 21 - Zolfo, anidride solforosa - - - - - - - 22 - Amminici, ammidici - - - - - - -
18 Segue Tav.10
Malattie Professionali
o Sostanze che le causano Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA ITALIA
23 - Malattie cutanee - - - - - - 2
24 - Asma bronchiale - - - - - - 55 25 - Alveoliti allergiche - - - - - - 12 26 - Ipoacusia e sordità - - - - 1 1 52 27 - Malattie.Osteoarticolari - - - - 2 2 26 Totale Malattie Tabellate - - - - 3 3 151 Totale Malattie non Tabellate
di cui 12 13 78 20 15 138 3.623
Affezioni dei dischi intervertebrali 7 3 31 1 5 47 1.221
Tendiniti - - 20 2 3 25 601
Ipoacusia 1 3 7 3 1 15 309
Artrosi - 3 7 8 - 18 443
Sindrome del tunnel carpale 1 - - - 1 2 352
Altre neuropatie periferiche - - 5 - 1 6 213
Malattie dell'apparato respiratorio - - - 1 1 2 143
Tumori 1 - - - - 1 30
Dermatite da contatto - - - - - - 29
Artropatie associate ad altre affez. - 2 - 2 - 4 62
Disturbi psichici lavoro-correlati - - - - - - 3
Indeterminata 1 1 9 - 6 17 140
IN COMPLESSO 13 14 87 20 24 158 3.914
19
Tav. 11 - Malattie professionali manifestatesi nell’anno 2009 e denunciate all’INAIL per tipo di malattia e territorio
INDUSTRIA E SERVIZI Malattie Professionali o
Sostanze che le causano Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia Italia
01 - Piombo - - - - - - 3
02 - Mercurio - - - - - - 2 03 - Fosforo - - - - - - - 04 - Arsenico - - - - - - 2 05 - Cromo - - - 1 - 1 33 06 - Berillio - - - - - - 2 07 - Cadmio - - - - - - - 08 - Vanadio - - - - - - - 09 - Nichel - - 1 1 - 2 35 10 - Manganese - - - - - - - 11 - Bromo, cloro, fluoro - - 2 - - 2 7 12 - Acido nitrico, azoto - - - - - - 10 13 - Anidride solforosa - - - - - - 2 14 - Tallio - - - - - - - 15 - Antimonio - 1 - - - 1 1 16 - Osmio - - - - - - - 17 - Selenio - - - - - - - 18 - Rame - - - - - - 1 19 - Stagno - - - - - - - 20 - Zinco - - - - - - - 21 - Acido carbammico - - - - - - 1 22 - Solfuri di bario - - - - - - - 23 - Ozono, ozonuri - - - - - - 2 24 - Acido cianidrico - - 1 - - 1 6
20 Segue Tav. 11
Malattie Professionali o
Sostanze che le causano Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia Italia
25 - Alcoli, glicoli - - - - - - 1
26 - Ossido di carbonio - - - - - - 17
27 - Cloruro di carbonile - - - - - - - 28 - Solfuro di carbonio - - - - - - - 29 - Idrocarburi alifatici - - - - - - 12
30 - Idrocarburi aromatici 1 - 1 - 1 3 32
31 - Nitrod.idrocarb.alif. - - - - - - 3
32 - Chinoni e derivati - - - - - - 1
33 - Fenoli, tiofenoli - - - - - - 2
34 - Amine alifatiche 4 - 1 - 1 6 87
35 - Derivati alogenati - - 1 - - 1 6
36 - Cloruro di vinile - - - - - - 3
37 - Chetoni e derivati - - - - - - 2
38 - Eteri ed epossidi - - - - - - 2
39 - Aldeidi, acidi organ. - - - - - - 9
40 - Asma bronchiale 1 1 1 - - 2 83
41 - Alveoliti allergiche - - - - - - 4
42 - Malattie cutanee 3 - 1 1 - 5 216
43 - Pneumoc.da silicati - - - - 1 1 68
44 - Pneumoc.da calcari - - - - - - 13
45 - Pneumoc.da alluminio - - - - - - - 46 - Pneumoc. e proc. fibrosanti - - - - - - 8
47 - Siderosi - - - - - - 1
48 - Bissinosi - - - - - - 1
49 - Bronchite cronica - - 1 - 3 4 55
21 Segue Tav. 11
Malattie Professionali o
Sostanze che le causano Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Puglia Italia
50 - Ipoacusia e sordità 32 6 7 8 24 77 1.139
51 - Radiazioni Ionizzanti 2 - 1 3 2 8 69
52 – Malat. osteoarticolari 1 - 1 1 - 3 182
53 - Malattia da lavori subacquei - - - - - - 1 54 - Cataratta da raggianti - - - - - - 7 55 - Anchilostomiasi - - - - - - -
56 - Neoplasie da asbesto 9 2 4 - 40 55 961
57 - Neoplasie polvere di legno - - - - - - 34 58 - Neoplasie polvere di cuoio - - - - 1 1 15 90 - Silicosi - - - - 1 1 200
91 - Asbestosi 12 2 - 2 20 36 611
Totale Malattie Tabellate 65 12 22 17 94 210 3.952
Totale Malattie non Tabellate
di cui 244 136 235 343 396 1.354 24.062
Ipoacusia 56 47 38 44 117 302 4.041
Tendinite 39 9 39 51 18 156 5.076
Affezioni dischi Intervertebrali 55 16 57 57 77 262 4.957
Artrosi 8 11 19 92 17 147 1.986
Malattie apparato respiratorio 19 12 12 35 38 116 1.593
Sindrome del tunnel carpale 9 1 5 2 1 18 1.805
Altre neuropatie periferiche 2 3 7 1 - 13 936
Tumori 21 19 4 10 67 121 895
Disturbi psichici lavoro-correlati 7 2 13 9 15 46 403
Dermatite da contatto 2 - - 9 4 15 281
Indeterminate 21 6 14 8 108 157 2.348
IN COMPLESSO 330 154 271 368 598 1.721 30.362
Sezione 2
Le monografie
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2.1 Attività prevenzionali
2.1.1 Premessa
Il Testo unico contiene una serie di rilevanti novità volte a rinforzare il sistema di prevenzione nei luoghi di lavoro in termini di efficacia, efficienza, condivisione e partecipazione.
In particolare, assume specifica valenza, l’individuazione di un ambito di intervento dell’azione pubblica sui temi della sicurezza in termini di garanzia della sistematicità, della sinergia, della complementarietà dei programmi di intervento e delle modalità operative tra i diversi attori coinvolti.
Ciò in funzione di una migliore efficacia delle fasi di programmazione, realizzazione e sviluppo, delle politiche prevenzionali nei diversi contesti lavorativi e individuando nella scuola il luogo privilegiato per la promozione della cultura della salute e sicurezza, mediante l’inserimento della sicurezza come materia all’interno delle discipline curriculari.
2.1.2 Sostegno alla Bilateralità
La costituzione del Comitato Misto Bilaterale Regionale, ha favorito e sviluppato, mediante l’apporto delle Associazioni Datoriali, l’accesso alla realtà produttiva del territorio, costituito da micro e piccole imprese difficilmente raggiungibili altrimenti sia per la scarsa percezione da parte dei datori di lavoro dei problemi legati alla Sicurezza sia per la storica diffidenza nei confronti dell’Istituto ancora “visto” nella veste di Ente assicurativo / sanzionatorio. Le principali azioni intraprese si possono così sintetizzare:
a) Corso SGSL (Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro) indirizzato ai rappresentanti sindacali e datoriali della regione;
b) Workshop per i dipendenti delle imprese operanti in ambienti confinati;
c) progettazione di percorsi informativi ai sensi dell’art.36 D.Lgs.81/08 - il primo, realizzato nei confronti degli addetti ai frantoi del Sud Barese, con proiezione in aula di slides e dimostrazione del corretto uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI);
d) con un Protocollo di intesa tra il Comune di Taranto, la Sede INAIL, altri Enti e Associazioni (ASL di Taranto, CGIL, CISL e UIL, L’Università LUMSA, Confindustria di Taranto, l’ ARCI Solidarietà e il Centro Servizi Volontariato) è stato portato a termine il Progetto Cantine Sicure con la realizzazione di Workshop sulla Sicurezza per gli addetti delle aziende vinicole del Salento Tarantino.
2.1.3 Accordi con le Istituzioni
Va evidenziata la convenzione con l’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia e la Direzione regionale per la messa in atto di azioni sinergiche in materia di Prevenzione e Sicurezza sul territorio e che ha portato allo sviluppo di molte iniziative tra le quali si segnalano:
• Mostra itinerante Valori Lavori:
L’obiettivo della manifestazione è la celebrazione del lavoro inteso nella sua accezione di esaltazione della personalità e dignità umana e si è concretizzato attraverso la riproduzione su pannelli espositivi di fotografie (realizzate da un ex operaio di un’azienda metalmeccanica) di ambienti, materiali e lavorazioni tipiche del territorio pugliese.
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La Mostra è stata presentata in ogni provincia presso sedi storiche prestigiose del territorio. Aperta a tutta la cittadinanza ha avuto come interlocutore “privilegiato” il mondo della Scuola con l’accesso degli studenti degli ultimi anni delle Scuole di Istruzione Secondaria di II grado, coinvolti in un dibattito, seguito alla proiezione di un filmato e preceduto da incontri informativi sul tema, condotti da professionisti Contarp e medici SPESAL.
• Convenzione Quadro tra INAIL D. R. Puglia - INAIL D.R. Basilicata – ASL Bari - ASL MT4.
Si tratta di un progetto di ricerca relativo al rischio derivante dai movimenti ripetuti contro resistenza dell’arto superiore negli addetti del comparto del mobile imbottito promosso dal Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro della ex AUSL BA/3 in collaborazione con IRCCS Fondazione Maugeri di Cassano Murge e con l’EPM CEMOC di Milano. Scopo della ricerca è la realizzazione di protocolli e dispositivi che consentano la valutazione funzionale dell’arto superiore, in particolare del polso e della mano, per la quantificazione della prestazione motoria.
Il fine ultimo è quello di definire un test di valutazione funzionale che possa avere scopo preventivo e, attraverso la sua somministrazione periodica, individuare quelle variazioni peggiorative che potrebbero avere valore predittivo sulla insorgenza di malattie muscolo-scheletriche dell’arto superiore. Le attività di ricerca sono state articolate in una serie di interventi che comprendono sia attività di Prevenzione primaria (modifica degli impianti) che secondaria (diagnosi precoce di malattia).
Sono state individuate le mansioni più esposte ai rischi descritti. Si è provveduto alla realizzazione di opuscoli informativo/formativi destinati ai diversi operatori esposti a rischio specifico. Per consentire l’attività di ricerca, articolata nel corso di due anni, è stata chiesta la collaborazione del Centro Interuniversitario di Servizi di Ingegneria Biomedica “ G. A. Borelli” (C.I.S.I.B.) dell’Università di Bari e del Politecnico di Bari mediante la stipula di un “Accordo Attuativo”.
• Convenzione INAIL D.R. Puglia e ASL BAT
La convenzione per la “Promozione ed educazione alla salute in materia di Sicurezza nei luoghi di lavoro”, da sviluppare nel territorio della provincia, ha in particolare la finalità di diffondere buone prassi in tema di Prevenzione nei cantieri edili.Le attività sono state articolate in tre moduli:
1. Campagna di comunicazione sociale per la sicurezza in edilizia: informazione capillare sulle principali indicazioni della normativa vigente, con diffusione delle buone pratiche relative alla Sicurezza.
2. Quattro corsi di formazione per allievi “moltiplicatori” della Prevenzione: preceduti dall’individuazione dei soggetti da formare tra i docenti delle scuole superiori di II grado, sindacalisti, componenti di Associazioni datoriali.
3. Somministrazione di corsi della durata di 32 ore con erogazione di test prima e dopo l’intervento normativo e aggiornamento annuale previsto per almeno tre anni.
• Giornate di studio e approfondimento per la settimana della Salute
Partecipazione organizzativa della ASL BAT, INAIL, Associazioni Civiche, Scientifiche, Culturali e di categoria. Temi da trattare: “Prevenzione e Sicurezza dei lavoratori “, “Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di vita”, “La sicurezza degli alimenti con le nuove forme comunitarie”, “L’alimentazione, attività fisica e abitudini voluttuarie”, “Sindrome da dipendenza dal gioco d’azzardo ed dai video-games”,
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”La medicina convenzionale a confronto con quella alternativa”, “La tutela dell’ambiente come futuro di sopravvivenza dell’uomo sulla terra”.
2.1.4 Attività di Formazione
Corsi per RSPP/ASPP: l’Istituto, pur essendo riconosciuto come leader nel campo della Formazione obbligatoria in materia di Sicurezza, sia dai soggetti privati/liberi professionisti sia da datori di lavoro e altre PP. AA., dopo una “vivace” fase iniziale che lo ha visto primo nell’Italia Meridionale per numero di corsi erogati nei tre moduli A, B e C, (14 edizioni da Ottobre 2006 a Dicembre 2008), ha subito una fase di rallentamento nell’erogazione. La causa principale è da ricercarsi dall’esperimento dei termini del periodo provvisorio previsto dall’ Accordo Governo/Regioni del 26.1.2006, mirato all’ aggiornamento della qualifica degli RSPP e dall’adeguamento delle offerte del “mercato locale”, Nella realtà economico-finanziaria della Puglia, infatti, i costi dei percorsi formativi INAIL non appaiono più competitivi rispetto a quanto offerto dagli altri Enti e Associazioni operanti nella materia sul territorio.
2.1.5 Sostegno al mondo dell’Università e della Ricerca
Convenzione INAIL D. R. Puglia/Politecnico di Bari – Dipartimento di Architettura e Urbanistica:
Sono state finanziate 3 borse di studio a laureati per l’attività di ricerca negli ambienti di lavoro non industriali (ambienti indoor) ai fini della caratterizzazione della qualità ambientale attraverso rilevazioni dei parametri fisici, consistenti in misurazioni oggettive e distribuzione di questionari agli addetti presso la Grande Distribuzione Organizzata. Le misurazioni sono eseguite con strumentazione CONTARP e sotto la guida di un Comitato Scientifico composto da tecnici del Politecnico e Professionisti INAIL. Il percorso, della durata triennale, avrà come risultato finale un Protocollo di Buone Prassi per il miglioramento del microclima all’interno degli ipermercati.
Convenzione INAIL D. R. Puglia/Politecnico di Bari – Dipartimento Prevenzione Incendi:
Finanziamento di una borsa di studio della durata triennale, per il dottorato di ricerca in “Ingegneria della Prevenzione Incendi“, in particolare per quel che riguarda “Studio e ricerca in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e prevenzione incendi – Modellistica e monitoraggio delle prestazioni dell’uomo nell’attività lavorativa”. Previsto l’utilizzo da parte del dottorando delle attrezzature e dei laboratori dell’INAIL.
2.1.6 Rapporti con il mondo della Scuola
Numerose iniziative sono state intraprese dall’Istituto verso il mondo della Scuola, con progetti rivolti agli studenti di ogni ordine e grado, favoriti anche da una crescente sensibilità dei Referenti scolastici nei riguardi delle norme relative alla Sicurezza e Prevenzione.
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La fattiva collaborazione della Direzione Scolastica Regionale, oltre che nelle fasi di gestione del Concorso INAIL/MIUR, ha consentito lo studio e la progettazione di programmi comuni che hanno coinvolto gli studenti della regione.
In tale ambito sono state realizzate le seguenti attività:
a) Percorso formativo sulla “Sicurezza nei cantieri edili” articolato in quattro incontri di 3 ore con cadenza mensile e esame finale, dedicato agli studenti del V anno di alcuni Istituti per Geometri individuati in regione, utilizzando una metodologia frontale interattiva e di “problem solving”. Il percorso si è concluso con spettacolo teatrale organizzato nelle città sede dei corsi.
b) “Sicurezza e Prevenzione in Laboratorio” dedicato agli studenti di due Istituti Professionali con tre incontri formativi in materia di sicurezza e prevenzione negli ambienti di lavoro, specifico per ciascuno dei due indirizzi, con cinque accessi in laboratorio per la parte relativa alla prevenzione delle malattie osteoarticolari (posture incongrue in laboratorio).
c) “Il Cielo della Domenica” è il titolo di un cortometraggio realizzato in collaborazione con la Sede Inail di Bari, gli studenti di un Liceo Scientifico della città e un’Associazione culturale. Il filmato affronta la tematica delle “Morti bianche” dei rischi e delle misure di Prevenzione sui luoghi di lavoro.
d) “La Sicurezza sul lavoro in Agricoltura”: Giornate formative presso un Istituto Agrario di Lecce dove un team di Professionisti INAIL ha illustrato ai ragazzi i compiti dell’Inail in materia di Sicurezza e Salute sul lavoro, il patrimonio informativo dell’Ente e il suo utilizzo a fini della prevenzione. Sono stati proiettati i DVD INAIL “Agricoltura Sicura” e
“Rischi in Agricoltura” “Zootecnia” con dibattiti a seguire e dimostrazioni sui terreni agricoli di pertinenza dell’Istituto Professionale.
e) In occasione delle edizioni dell’ EXPO Levante e della Fiera del Levante di Bari (da anni dedicate alla Prevenzione e soprattutto indirizzate al mondo dei ragazzi, e visitate da numerosi docenti), sono state realizzate iniziative verso il mondo della Scuola con:
- Esposizione in formato manifesto dei lavori grafici vincitori del V° Concorso INAIL/MIUR e proiezione degli elaborati presentati in formato elettronico.
- “Mini percorsi di Guida Sicura” avente ad oggetto la sicurezza stradale, dedicato ai bambini e ragazzi in età scolare (5/10 anni), realizzato in collaborazione con la Polizia Municipale di Bari e la SICES “Parco Scuola del Traffico“, società (accreditata dal MIUR e dal Ministero dei Trasporti).
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2.2 La questione della rivalutazione del danno biologico alla luce delle sentenze del Tribunale di Bari – Sez. Lavoro n. 2111/2010 e
6086/2010
Una fattispecie di particolare rilievo di cui recentemente si è occupata l’Avvocatura della Sede Inail di Bari, ottenendo peraltro esito giudiziale favorevole, è quella relativa alla riliquidazione dell’indennizzo in capitale ovvero della quota–parte di rendita relativa al danno biologico corrisposto per eventi infortunistici verificatisi dal 2001 in poi.
I ricorsi, proposti in misura rilevante al punto da poter affermare che si tratta di un vero e proprio nuovo “filone” giurisprudenziale, si fondano sul presupposto che il sistema indennitario introdotto dal decreto legislativo n. 38/2000 non prevede alcun meccanismo di adeguamento automatico dei valori della “Tabella Indennizzo Danno Biologico”, allegata al citato decreto ed introdotta dal D.M. 12/7/2000, sicché, a tutt’oggi, quelle somme non hanno subito alcuna rivalutazione; tanto, sostengono i ricorrenti, a detrimento degli infortunati e dei tecnopatici che conseguono la rifusione del danno subito sulla base di parametri determinati nell’anno 2000 e non attualizzati all’epoca dell’evento lesivo.
In buona sostanza, i postulanti sostengono che tale carenza si pone in contrasto con le disposizioni normative di cui agli artt. 116 T.U. n. 1124/65 e 11 L. n. 412/91, in virtù delle quali sarebbe operante il principio generale della rivalutazione annuale degli indennizzi e delle rendite erogati dall’Inail per gli infortuni e le malattie professionali.
Tale principio, unitamente all’espressa previsione della rivalutazione dell’indennizzo e della quota di rendita comprensiva del danno biologico stabilita dall’art. 23 della legge n.
247/2007 (pur se il successivo art. 24 demanda ad un decreto ministeriale da emanare le concrete modalità di attuazione del sistema rivalutativo), costituirebbe il fondamento della pretesa riliquidazione delle somme corrisposte per reintegrare il danno subito.
Indicano, poi, quale principio acquisito del nostro ordinamento per l’adeguamento di una somma di denaro al valore corrente di mercato, il criterio degli indici Istat di variazione di prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, sicché le cifre indicate nel decreto ministeriale 12/7/2000 devono essere rideterminate secondo la variazione Istat intervenuta annualmente a far tempo dall’anno 2000.
Asseriscono che, soltanto così operando, si garantirebbe il criterio della effettività della tutela infortunistica, con riferimento a parametri patrimoniali, sulla base del precetto costituzionale dell’art. 38, comma 2, che così recita: “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.
Peraltro, in mancanza di un efficace meccanismo di adeguamento dei mezzi alle esigenze di vita del lavoratore infortunato, anche in prospettiva temporale, si verrebbe a creare una disparità di trattamento tra beneficiari di provvidenze erogate dall’Istituto a seconda che si tratti di eventi verificatisi prima o dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 38/2000.
Questi, in breve, i capisaldi della questione proposta, conclusa con una richiesta al Tribunale di Bari – Sez. Lavoro di accertare e dichiarare il diritto dei ricorrenti alla rivalutazione dell’indennizzo in capitale ovvero della rendita in godimento, con riferimento alla quota relativa al danno biologico, sulla base degli indici Istat, intervenuta a partire dall’anno 2000 fino alla data dell’evento, con la conseguente condanna al pagamento delle spettanze dovute.
In via subordinata, essi chiedono la rimessione della questione alla Corte Costituzionale al fine di valutare la legittimità costituzionale dell’art. 13, comma 3, del decreto legislativo n.
38/2000 nella parte in cui non prevede un meccanismo di adeguamento automatico dei valori economici delle Tabelle alla progressiva perdita del valore di acquisto della moneta stante la violazione dei precetti di cui agli artt. 3, 36 e 38 Cost.
30
L’Istituto si è difeso contestando puntualmente le tesi avverse.
La prima osservazione proposta attiene la differente natura del danno patrimoniale e del danno biologico.
In particolare, la difesa dell’Istituto pone in evidenza che l’indennizzo del danno patrimoniale reintegra la perdita economica subita e la sua prevista rivalutazione mediante la variazione in aumento della retribuzione, correlata agli indici Istat, come espressamente previsto dalla legge, ed assicura l’effettività della tutela e l’adeguatezza alle esigenze di vita dell’infortunato garantendo il medesimo potere d’acquisto nel corso del tempo;
diversamente, la rifusione del danno biologico è connessa ad altri parametri, di natura non patrimoniale (quali età, sesso ed altri indici sociali) del tutto indipendenti dalla capacità di produrre reddito.
Per queste ragioni, non appare pertinente l’avverso richiamo all’art. 116 T.U. n. 1124/65 che, nel dettare disposizioni per la determinazione della retribuzione da prendere a base per la liquidazione e la riliquidazione delle prestazioni erogate dall’Istituto, fa riferimento ad un requisito di natura reddituale e, quindi, implica conseguenze esclusivamente sulla prestazione economica con funzione sostitutiva della retribuzione e non già su quella ristoratrice del danno biologico che, come detto, ha carattere areddituale.
Ne consegue che è proprio la diversità di natura e di presupposti delle due prestazioni a giustificare la sussistente difformità dei meccanismi di rivalutazione delle prestazioni.
In quest’ottica, si ritiene destituita di fondamento anche la questione della pretesa illegittimità costituzionale dell’art. 13, comma 2, lett. a) del D. Lgs. n. 38/2000 nella parte in cui non prevede un meccanismo annuale di rivalutazione automatica dell’indennizzo per danno biologico, in violazione dei precetti costituzionali di cui agli artt. 3, 36 e 38 Cost.
Peraltro, il medesimo articolo, al comma 3, disciplina il meccanismo di adeguamento della tabella dell’indennizzo del danno biologico, laddove prevede che “Le tabelle di cui alle lettere a) e b), i relativi criteri applicativi e i successivi adeguamenti sono approvati con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale su delibera del consiglio di amministrazione dell'INAIL. In sede di prima attuazione il decreto ministeriale e' emanato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo”.
Tale previsione normativa, d’altra parte, è in linea con le statuizioni della Corte Costituzionale che rimette alla volontà del legislatore la determinazione dei tempi, dei modi e della misura di concreta attuazione del dettato costituzionale sulla base di un razionale contemperamento con la soddisfazione di altri diritti, anch'essi costituzionalmente garantiti, e nei limiti delle compatibilità finanziarie, al fine della garanzia del principio di contenimento della spesa pubblica.
Ed è proprio la necessità di preservare l’equilibrio finanziario e la conseguente copertura di bilancio a motivare la riserva al potere legislativo ed esecutivo delle disposizioni relative all’eventuale rivalutazione delle prestazioni assicurative pubbliche, con la conseguente inibizione del potere Giudiziario di intervenire indicando sistemi rivalutativi non previsti.
Del resto, per la regolamentazione della fattispecie in esame è stato emanato il Decreto Ministeriale del 27/3/2009 che, in applicazione dell’art. 1, commi 23 e 24, l. n. 247/2007, disciplina i criteri e le modalità di attuazione dell’aumento in via straordinaria delle indennità per danno biologico erogate dall’Inail e stabilisce nella misura dell’8,68%, pari al 50% della variazione dell’indice Istat intervenuta da luglio 2000 a dicembre 2007, l’aumento delle indennità dovute dall’Inail a titolo di recupero dell’indennità risarcitoria del danno biologico, a decorrere dall’anno 2008.
Questa norma è stata, successivamente, recepita dalla Circolare Inail n. 37 del 7/7/2009, in base alla quale si è stabilito che l’ambito di applicazione dell’aumento in via straordinaria delle indennità per danno biologico erogate dall’Inail è costituito dai ratei di rendita maturati (con riferimento esclusivo alla quota relativa al danno biologico) ed agli indennizzi in capitale liquidati dall’1/1/2008 e si applica agli importi effettivamente erogati dall’Istituto.