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Contatto Metallo-Semiconduttore Definizioni: qF

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Academic year: 2021

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(1)

Contatto Metallo-Semiconduttore

Definizioni:

Bn= altezza di barriera (su semiconduttore n) Vbi= potenziale di built-in

Φm= funzione lavoro nel metallo

χ = affinità elettronica nel semiconduttore qVn = differenza di potenziale tra EC ed EF Di conseguenza:

ΦBn = Φm - χ Vbi = ΦBn– Vn

Si noti come ΦBn non dipende dal drogaggio del semiconduttore.

(2)

Altezza di barriera misurata nel caso di un contatto metallo- silicio e di un contatto in Arseniuro di Gallio.

(3)

Tipo p

Bp= altezza di barriera (su semiconduttore p) E’ negativa qVp= differenza EV-EF

Di conseguenza

Bp= Eg- q(Φm-χ) E quindi

q(ΦBn+ ΦBp) = Eg

Questo dice che, dato un metallo ed un semiconduttore specifici, la somma delle altezze di barriera per contatti metallo-semiconduttore p e n è sempre uguale a Eg indipendentemente dal drogaggio.

Semiconduttore a qualsiasi drogaggio.

(4)

Tipo n

La curvatura delle bande è tutta nel semiconduttore:

-si forma una regione svuotata;

-la carica fissa ND+ viene bilanciata da un sottile strato di carica negativa (elettroni) nel metallo, all’interfaccia;

-potenziale e campo, nel semiconduttore, diventano uguali a quelli di una giunzione brusca asimmetrica p+n.

(( ))

(( )) (( ))

(( )) (( ))

(( ))

x Bn

s D

bi s

D s

m D

s D

bi D s

W x x qN

W V W V

qN W W

E qN E

x qN W

x E

V qN V

W

Φ Φ

 −−







 



 −−

==

Ψ Ψ

== −−

 

 



== 

−−

==

==

−−

−−

==

−−

==

2

2 2

0 2 2

2

2

εε

εε εε

εε εε

Con polarizzazione V (il metallo fa da +)

(5)

Allo stesso modo, nel semiconduttore, per unità di area:

((

V NV

))

W

q V

C Q s

bi D s

sc εε == εε

== −−

∂∂

== ∂∂

2

(( V V ))

N q W

qN

Q

sc

==

D

== 2 εε

s D bi

−−

(( ))

dV C q d

N N q dV

C d N

q

V V

C s

D D

s D

s bi

 

 



−− 

==

==

 

 





−−

−−

==

2 2

2

1

1 2

2 1

2 1

εε εε

εε

Da questa si deduce la possibilità di utilizzare il metodo C-V:

(6)

Caso Φm < Φs

Noto Nd, si ha: EC-EF=Vn

Misurato Vbi come intercetta di 1/C2 con l’asse delle ascisse, si ottiene:

ΦBn = Vbi + Vn

(7)

Caratteristiche corrente-tensione

In un contatto metallo-semiconduttore n, la barriera non preclude completamente il passaggio agli elettroni (sia in una direzione che nell’altra), ma lo limita a quelli con energia superiore alla barriera stessa.

La quantità di questi elettroni è data da (per unità di volume):

Si osservi che nel semiconduttore ncs=ns è cioè la densità superficiale all’interfaccia.

Poiché, in un semiconduttore e poiché all’interfaccia

Si ha

In altra forma

(( )) (( ))

∫∫

==

q Bn m

m f E g E dE

n φφ nsc ==

∫∫

qBn f

(( )) (( ))

E gsc E dE

φ φ



 



−− −−

== kT

E N E

n Cexp C F

Bn F

C E q

E −− == φφ



 

−−

== kT

N q

ns C φφBn exp



 



−− −−



 

−−

== kT

q V kT

N qV

ns C n φφBn n

exp exp

densità degli stati nel metallo

densità degli stati nel

semiconduttore

(Vn=ECbulk-EF)

=n0=ND

(8)

Il flusso di elettroni che va dal semiconduttore al metallo sarà proporzionale a ns, dando luogo ad una corrente Js = -q nsvn dove vn è la velocità media attraverso la barriera:

All’equilibrio, la corrente opposta, dovuta al moto degli elettroni dal metallo al semiconduttore, avrà la stesso valore

NON EQUILIBRIO

Quando si applica una tensione V al sistema (indicheremo V positiva, in analogia alla giunzione, quando il potenziale è più negativo in n che nel metallo) il potenziale di built-in Vbi viene corretto in Vbi-V.

In queste condizioni di non-equilibrio:

1)

2)



 

 −−

==



 

 −−

==

==

kT N qV

C

kT N q

C n C J

D bi

C Bn s

s

exp

exp

1

1 1

φφ

m s s

m J

J == all’equilibrio



 



 



 

 −−

==



 



 



 

 −−

==



 



−− −−

==

kT q V q kT

N C

kT q V kT

qV N

C

kT V qV

N C J

C Bn D bi

D bi s

m

exp exp

exp exp

exp

1 1

1

φφ



 

 −−

==

C N q kT

Js m C φφBn

1 exp identica a prima,

perché la barriera, vista dal metallo è identica



 

 −−

== kT

N qV

ns D exp bi

(Vbibn-Vn) Ossia:

(9)

La corrente C1NC risulta dipendere da T2, e viene indicata con:

C1NC = A*T2

Costante di Richardson efficace (misurata in A/k-2x cm-2 ) 8

72 GaAs

110 32

Si

n p

A*

Posto

si ha

proprio come nelle giunzioni p-n.

Estrapolando la curva per V=0 (e cioè tracciando la retta che, in scala logaritmica, descrive l’andamento esponenziale puro) si ottiene il valore di JS, e da questo quello di ΦBn.















 −−



 

 −−

==

−−

== 1 exp kT 1

qV C Bn

s m m

s e

q kT N

C J

J

J φφ

In totale

kT q s

Bn

e T A J

φφ

∗∗ −−

==

2















 −−

== kT 1

qV s e J J

JS

(10)

Corrente di minoritari

In realtà, il contatto metallico consente un flusso di lacune anche tra il metallo e la banda di valenza del semiconduttore.

Questa corrente di minoritari è stimabile come nelle giunzioni p+n:

ed è significativa solo ad alti livelli di iniezione.

Il confronto tra Jp0 e Js da la prima, molti ordini di grandezza, inferiore alla seconda.

Il diodo schottky è un dispositivo unipolare. In esso l’unica corrente significativa e quella dei MAGGIORITARI.

Nel diodo Schottky NON si ha Capacità di Diffusione.

I tempi di commutazione di un diodo Schottky sono più rapidi di quelli di un diodo a giunzione p-n.

D p

i p p

kT qV p

p

N L

n J qD

e J

J

2 0

0

1

==















 −−

==

(11)

Effetti di interfaccia (teoria di Bardeen-Mead)

Nei casi pratici si osserva che indipendentemente dai valori relativi di Φm e Φs , la maggioranza delle combinazioni metallo-semiconduttore forma contatti rettificanti. Inoltre, la teoria prevede che ΦB dipende linearmente da Φm mentre ciò non si verifica nei semiconduttori a legame covalente. (es. Si, Ge).

Nei semiconduttori a legame covalente, gli atomi in superficie hanno un legame non saturato.

Questo fatto da origine ad una serie di stati superficiali le cui energie sono distribuite con continuità dentro il gap. Questi stati determinano il livello di Fermi in superficie e perciò influenzano ΦB.

E’ stato calcolato che, nel limite di una densità infinita di stati superficiali, qΦB = Eg- qΦ0 ≅ (2/3) Eg

I semiconduttore a legame ionico non hanno stati superficiali dentro il gap.

Empiricamente ΦB=Sχm0(s) per qualunque semiconduttore (con χm = elettronegatività del metallo).

(12)

Classificazione delle interfacce

Nei casi pratici, è di notevole importanza il comportamento dei due componenti della giunzione da un punto di vista fisico-chimico.

Infatti può succedere che:

1) il metallo sia solo fisi-sorbito sulla superficie del semiconduttore senza formare alcun legame chimico;

2) il metallo formi un debole legame chimico col semiconduttore senza però formare alcun composto;

3) il metallo reagisca col semiconduttore e dia luogo a uno o più composti;

4) sul semiconduttore si formi naturalmente un sottile strato di ossido che prevenga il contatto tra metallo e semiconduttore;

Nel caso 1) la teoria di Schottky ideale descrive bene il comportamento della giunzione. Il caso 2) è ben descritto dalla teoria di Bardeen. Nei casi 3) e 4) la barriera è determinata dal tipo di reazione (3) e dal tipo di preparazione delle superfici (4) durante il processo di formazione della giunzione.

Confronto Schottky - giunzione p-n Vantaggi:

- Js ≈ 10-7 A/cm2, molto maggiore che nel caso p-n a pari corrente corrisponde una caduta di tensione minore;

- fattore di idealità molto vicino a 1;

- velocità di risposta dovuta alla mancanza di Cdiff ; - minore sensibilità alla temperatura.

Svantaggi:

- grande corrente inversa;

- scarsa riproducibilità.

(13)

Deviazioni dall’idealità per un diodo Schottky

J0 è una quantità indipendente dalla tensione applicata.

In realtà non è precisamente così. Si tiene conto di questo fatto, attraverso l’uso del fattore di idealità η:

Oltre a J0, possibili motivi di deviazione rispetto all’idealità sono i seguenti:

-resistenza serie associata alla zona neutra del semiconduttore (si manifesta per alte correnti);

B non è completamente indipendente dalla tensione applicata. L’effetto di V è piuttosto lieve (∆ΦB ∝ V1/4) ma poiché compare in un esponenziale, le variazioni di J0 possono essere rilevanti;

-effetti di generazione nella regione di svuotamento.

Analogamente al caso p-n, in inversa occorre tener conto anche di:

-effetti di interfaccia.















 −−

==



 

 −−

==















 −−



 

−−

==

1 exp

1 exp

0 1 0

1

kT qV C B

kT qV C B

e J J

N kT C J

kT e N

C J

φφ φφ

















−−

==

0 kT 1

qV

e J

J ηη η = 1 ÷1,1

nei dispositivi reali

2ττ0

W JR−−G == qni

(14)

Contatti metallici (ohmici)

E’ evidente che, per valori molto bassi della barriera qΦBn, la asimmetria della conduzione elettrica tra metallo e semiconduttore scompare.

Il contatto non è rettificante, ed assume caratteristiche ohmiche. Il valore della resistenza di contatto è inversamente proporzionale alla corrente, per cui

Quanto minore è ΦBn, tanto minore è RC.



 



== 



 





∂∂

== ∂∂ ∗∗

q kT T

qA k V

RC J φφBn

1 exp

In caso di drogaggi molto intensi, tuttavia, il forte restringimento della regione svuotata porta lo spessore della barriera a valori tanto ridotti da consentire il suo attraversamento per effetto tunnel.

Anche in questo caso la conduzione è bidirezionale , ed il contatto assume caratteristiche ohmiche. (Non sorprende: un semiconduttore fortemente drogato, al limite degenere, tende ad un comportamento metallico, trasformando la giunzione da metallo-semiconduttore a metallo-metallo).

(15)

La resistenza di contatto, proporzionale a I-1, è quindi inversamente proporzionale alla probabilità di passaggio di una carica per effetto tunnel:

Poiché

si ha con

e quindi per piccoli V

In questo caso si conferma l’opportunità di scegliere bassi valori di ΦBn e si aggiunge l’indicazione di usare forti drogaggi.

(( ))



 



−− −−

2 2

2

exp η

V q

W m

I n φφBn

(( )) ((

V

))

V qN qN V

W Bn

D Bi s

D

s

−− ≈≈ −−

== 2

εε

2

εε φφ

(( ))











−− −−

D Bn

N V I C2 φφ

exp













D C Bn

N R C2φφ

exp

2 2 2

η

s

mn

C == εε

(16)

Resistenza specifica:

Per ottenere la resistenza di un contatto, occorre dividere RC per l’area di questo, espressa in cm2.

Si noti la scelta dell’Al come metallo di contatto sul silicio, oppure la sua alternativa (molto usata nei dispositivi attuali) PtSi = Siliciuro di Platino.

In quest’ultimo caso, la metallizzazione è fatta da un sottile strato di PtSi, sul quale aderisce l’Al.

1 2

cm V

RC J −−



 





∂∂

== ∂∂

Valori calcolati e valori misurati di resistenza specifica di un contatto.

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