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Imposte ed efficienza economica

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Academic year: 2021

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(1)

Imposte ed efficienza economica

(2)

Analisi dell’(in)efficienza delle imposte

• Le imposte rappresentano un costo (sacrificio) che può essere misurato in termini di minor benessere per i contribuenti.

• Per una valutazione complessiva, tale sacrificio va confrontato con i benefici connessi alla spesa pubblica.

• I benefici della spesa pubblica dipendono da diversi fattori ma sono comunque funzione del gettito.

• Pertanto, l’analisi dell’efficienza può effettuarsi:

– a parità di sacrificio

– a parità di gettito.

(3)

• L’inefficienza delle imposte dipende dalla loro capacità di generare distorsione nelle scelte attraverso l’influenza sui prezzi relativi.

• Le imposte in somma fissa non generando distorsione (i contribuenti non possono alterare il debito d’imposta) consentono di minimizzare il sacrificio dei contribuenti per ogni dato obiettivo di gettito o, alternativamente, di ottenere il massimo gettito possibile dato un certo obiettivo di sacrificio.

• La misura dell’inefficienza di un’imposta può

essere calcolata in termini di maggior sacrificio o

di minor gettito rispetto ad un’imposta non

distorsiva.

(4)

Imposta sul consumo di un bene

• Tale imposta provoca distorsioni nelle scelte di consumo.

• L’analisi dell’efficienza va effettuata raffron- tandola con imposte che non distorcono le scelte di consumo.

• Queste sono tutte quelle imposte che non alterano il rapporto dei prezzi dei beni (imposta in somma fissa ecc.)

• Possiamo analizzare il caso di un’imposta sul

consumo considerando il caso in cui l’imposta

ricada integralmente sul consumatore (offerta

perfettamente elastica)

(5)

• È possibile valutare il sacrificio e il gettito relativi all’introduzione di un’imposta sul consumo di uno specifico bene

– a livello individuale, attraverso l’utilizzo delle curve di indifferenza e del vincolo di bilancio;

– a livello di domanda aggregata del bene, misurando

l’utilità associata ad un determinato livello di consumo

in termini di disponibilità a pagare. La disponibilità a

pagare richiede l’ipotesi che l’utilità sia espressa in

termini monetari.

(6)

x y

In assenza di imposte

Introduciamo, ad esempio, un’imposta specifica sul bene x:

T(x)=tx

 p’

x

=p

x

+t

B

A

Il passaggio da A a B può essere scomposto in effetto reddito ed effetto di sostituzione

C

x’’ x x’

Un’imposta non distorsiva (in somma fissa T) provocherebbe solo un effetto di reddito…

…con un maggior gettito (CE>BD) Analisi a parità di sacrificio

y Y’

D

y’’ E

(7)

x y

In assenza di imposte

Introduciamo, ad esempio, un’imposta specifica sul bene x:

T(x)=tx

 p’

x

=p

x

+t

B A

Il passaggio da A a B può essere scomposto in effetto reddito ed effetto di sostituzione

C

x’’ x x’

y y’

Un’imposta non distorsiva (in somma fissa T) provocherebbe solo un effetto di reddito…

…con una minore perdita di benessere

T=tx ’

Analisi a parità di gettito

(8)

• La perdita di benessere, quindi, dipende esclusivamente dall’effetto di sostituzione.

• N.B.: quando i beni sono perfetti

complementi l’imposta sul consumo di uno

dei due beni non comporta alcuna

distorsione.

(9)

• La valutazione dell’inefficienza delle imposte a livello individuale ha evidenziato che

– la perdita di benessere dipende esclusivamente dall’effetto di sostituzione.

•  quando i beni sono perfetti complementi l’imposta sul consumo di uno dei due beni non comporta alcuna distorsione.

• La valutazione dell’inefficienza delle imposte a livello di domanda aggregata del bene presuppone la definizione del concetto di disponibilità a pagare.

• La disponibilità a pagare consente di esprimere

l’utilità in termini monetari.

(10)

Disponibilità a pagare e curva di domanda

10 15 18 20 21,5 Disponibilità

a pagare U(x)

U’(x)

x

1 2 3 4 5 x 10

5 3 1,5 2

La curva di domanda mi dice quanto il consumatore è disposto a pagare

per un’unità aggiuntiva di bene x

DMP

(11)

Curva di domanda compensata

• La curva di domanda derivata utilizzando il concetto di disponibilità a pagare non rappresenta la curva di domanda effettiva (marshalliana) ma la curva di domanda compensata (hicksiana).

• Lungo la curva di domanda ordinaria, al variare del prezzo i consumatori modificano la domanda a seguito di due effetti:

1. l’effetto sostituzione, che dipende solo dalla variazione nei prezzi relativi e non modifica il livello di benessere del consumatore;

2. l’effetto reddito, che dipende dalla variazione nella

ricchezza causata dalla variazione dei prezzi e

modifica il livello di benessere del consumatore.

(12)

O x

O x

y

P

x

E

P’

x’

x’’’

x’’

E’

E’’

P’’

Domanda compensata

Domanda

ordinaria

(13)

Dalla curva di domanda compensata possiamo risalire alla disponibilità a pagare calcolando l’area ad essa sottostante.

21,5 Disponibilità

a pagare U(x)

U’(x) x

1 3 5 x 10

5 3 1,5

2 4

2

(14)

Il surplus del consumatore

• Per valutare gli effetti di una politica pubblica (ad es. un’imposta) sul benessere di un consumatore si fa spesso riferimento al concetto di surplus.

• Esso rappresenta la differenza fra quanto un individuo è disposto a pagare e quanto effettivamente paga.

• Graficamente …

(15)

D

i

(x)

x P

x

Prezzo di mercato surplus

O x’

(16)

Domanda aggregata

• Per ogni livello di prezzo possiamo sommare le quantità domandate dai singoli consumatori ed ottenere la domanda aggregata di un determinato bene.

• Il surplus aggregato è rappresentato dalla

differenza fra quanto i consumatori sono

disposti a pagare per un determinato

livello di consumo del bene e quanto

effettivamente pagano.

(17)

O

i

=CMg

i

(x)

x P

x

surplus P2

x

1

O

Surplus delle imprese

Nota: π=RT-CF-CV

P1

x

2

ma Δπ=RT(x

2

)-CF-CV(x

2

)-RT(x

1

)+CF+CV(x

1

)

(18)

Perdita di benessere aggregata di un’imposta specifica T=tq

O p

q t

D

CM

CM + t E’

E

(19)

rosso 2 triangolo

Area  t Q

Q

d

p

Q  p 

Dalla definizione di elasticità possiamo concludere che:

  2

Q t

La distorsione sarà perciò:

d  p pQ

t 2 2

2

 1

Q d

p

t 2  2

1

pQ  d

2 2 1

pressione di

eccesso e

distorsion za

inefficien , ,

(20)

Come varia l’eccesso di pressione?

O p

q t

D meno elastica

D

CM

CM + t

E

E’ E’’

(21)

Come varia l’eccesso di pressione?

O p

q 2t

D

CM

CM + t

E E’

t

CM + 2t E’’

C B

F

(22)

Meglio tassare un solo bene o distribuire il carico fiscale su più beni?

O p

q D 1 (=D 2 )

CM

CM + t

E E’

t

H

q’’ q’

G

F

L M

N O

LMNF=FGE’H

E’EH>2(OEN)

(23)

Come distribuire il carico fiscale?

O p

q t

D meno elastica

D

CM

CM + t

E

E’ E’’

(24)

Tassazione ottimale di second best

• Qual’è la combinazione di imposte in grado di minimizzare il livello di perdita di benessere al fine di garantire un determinato gettito?

• Equivalentemente il problema può essere posto in termini di massimizzazione del gettito per una data perdita di benessere che si è disposti ad accettare

• Questo è un problema di second best la cui

soluzione è nota come regola di Ramsey

(25)

• La regola di Ramsey mostra come incrementare i prezzi al di sopra dei costi marginali minimizzando l’eccesso di pressione.

• Quando l’eccesso di pressione dipende solo dall’elasticità della domanda (e non dell’offerta) e non ci sono elasticità incrociate fra i beni, la regola di Ramsey è

(p i -MC i )/p i =t i /p i =K/ϵ i K=ϵ i (p i -MC i )/p ii τ i

• Pertanto dati due beni x e y con ϵ x ≠ϵ y

ϵ x τ xy τ y , cioè τ xyyx

(26)

q q MC MC

DR

DE

p’

C D

A B

E’ possibile ottenere lo stesso gettito con meno perdita di benessere?

(27)

q q MC MC

DR

DE

pE

pR E’ F’’ F

E G

G’ H’’

F’ H’ H

p’

(28)

Implicazioni redistributive (1)

• Beni a domanda rigida sono tipicamente i beni necessari che rappresentano una quota importante del paniere di consumo degli individui a basso reddito

• Beni a domanda elastica sono tipicamente i beni voluttuari, maggiormente consumati dagli individui con maggior reddito

• Pertanto tassare di più i beni a domanda

rigida che quelli a domanda elastica può

condurre ad effetti redistributivi non

desiderabili.

(29)

Implicazioni redistributive (2)

• L’analisi dell’efficienza delle imposte è strettamente connessa con quella che ne analizza le implicazioni redistributive.

• Un’ulteriore considerazione di carattere redistributivo riguarda la ripartizione dell’onere dell’imposta fra diverse categorie.

• Negli esempi fatti (CM costanti), l’onere ricadeva interamente sui consumatori.

• Consideriamo il caso opposto in cui un’imposta sulla produzione ricada integralmente sul venditore

• Un caso di questo genere si ha quando la curva

di domanda è perfettamente elastica (domanda

orizzontale)

(30)

Curva di domanda orizzontale

O p

q P e -t

E D

CM CM + t

E’’

t P e E’

(31)

L’incidenza delle imposte

• Problema equitativo: come si distribuisce l’onere di un’imposta?

– Contribuente di diritto (percosso) – Contribuente di fatto (inciso)

• Per esempio, in alcuni casi le imprese

(ossia i contribuenti di diritto) possono

traslare l’imposta sui consumatori (in

avanti) o sui lavoratori (all’indietro) che

diventano i contribuenti di fatto.

(32)

Imposte ed equità : la traslazione

• La traslazione avviene attraverso variazioni dei prezzi (beni o input)

• La traslazione può essere

– verticale: fra chi offre e chi domanda il bene o l’input colpito dall’imposta

– obliqua: su chi offre o domanda un bene o un input diverso da quello colpito dall’imposta

– in avanti: da chi offre a chi domanda

– all’indietro: da chi domanda a chi offre

(33)

• Incidenza e traslazione sono funzioni di diverse variabili

– Contesto d’analisi: equilibrio parziale (variazioni assolute dei prezzi) o generale (variazioni dei prezzi relativi e impiego del gettito)

– Dimensione temporale: breve o lungo periodo

– Entità e tipo di imposta (es. specifica o ad valorem)

– Regime di mercato (concorrenza, monopolio, ecc)

(34)

L’incidenza in mercati perfettamente concorrenziali

• In concorrenza perfetta l’incidenza non dipende da chi è il contribuente di diritto.

• In concorrenza perfetta l’incidenza non dipende dal fatto che l’imposta sia specifica o ad valorem.

• In concorrenza perfetta l’incidenza dipende solo

dall’elasticità delle curve di domanda e di offerta.

(35)

O

F

E’

Q

*

Q’ Q

P(Q)

C’(Q)

H

P Imposta sulle quantità prodotte e sulle quantità consumate

C’(Q)+t

E

t P(Q)-t

P

*

t P’

P’-t

Quando l’imposta è «a carico» delle imprese …

Quando l’imposta è «a carico» dei consumatori …

(36)

O

F

E’

Q

*

Q’ Q

P(Q)

C’(Q)

H P

E P(Q)-t

P

*

t P’

P’-t

Imposta specifica (T=tQ) vs imposta ad valorem (T=τPQ)

P(Q)- τ P

(37)

O

F

E’

Q

*

Q’ Q

P(Q)

C’(Q)

H P

C’(Q)+t

E

t P

*

P’

P’-t

L’incidenza sui consumatori è tanto maggiore quanto minore è l’elasticità della domanda

P(Q)’

Q’’

P’’

P’’-t

E’’

H’

(38)

In generale

• Quanto maggiore è l’elasticità della domanda e quanto minore è l’elastica dell’offerta

 tanto più l’onere ricadrà sulle imprese

• Quanto maggiore è l’elasticità dell’offerta e quanto minore è l’elastica della

domanda

 tanto più l’onere ricadrà sui consumatori

(39)

Casi estremi

• Domanda infinitamente elastica e offerta infinitamente rigida

–  l’onere dell’imposta ricade interamente sulle imprese

• Domanda infinitamente rigida e offerta infinitamente elastica

–  l’onere dell’imposta ricade interamente sui

consumatori

(40)

L’incidenza nei mercati non concorrenziali

• L’analisi dell’incidenza nei mercati non concorrenziali dipende da ulteriori elementi

• Ad esempio, a differenza di quanto accade in concorrenza perfetta, la presenza di costi marginali costanti non implica che l’onere sia interamente a carico dei consumatori.

• La traslazione dipende dalla forma della curva di domanda.

• Esempi:

– Cmg costanti e domanda lineare: ΔP=(1/2)Δt

– Cmg costanti e domanda isoelastica: ΔP>Δt

(41)

p

q p=a-bq

MC

O

Monopolio con domanda lineare

MR=a-2bq q’

p’

MC+t Equilibrio: MR=a-2bq=MC+t

2a-2bq=a+MC+t 2p=a+MC+t

p=(a/2)+(MC/2)+(t/2) Δp/Δt=1/2

q’’

p’’

Δt

Δp

(42)

p

q MC

O

Monopolio con domanda isoelastica

MR q’

p’

MC+t

Equilibrio: MR=p+(dp/dq)q=p(1-(1/ε

D

))=MC+t p= (MC+t)/(1-(1/ε

D

))

Δp/Δt=1/(1-(1/ε

D

))>1 quando ε

D

>1

q’’

p’’

Δt

Δp D

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