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Una oftalmoplegia fluttuante

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Academic year: 2021

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Massaro M, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2015; 18(10) http://www.medicoebambino.com/?id=PSR1510_10.html

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MeB – Pagine Elettroniche

Volume XVIII

Dicembre 2015

numero 10

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

UNA OFTALMOPLEGIA FLUTTUANTE

Marta Massaro

1

, Iana Elkina

2

, Rosa Lualdi

2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, IRCCS Materno-Infantile “Burlo Garofolo”, Università di Trieste 2Scuola di Specializzazione in Pediatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Maria della Misericordia,

Università di Udine

Indirizzo per corrispondenza: massaro.marta@gmail.com A., 11 anni, giunge in Pronto Soccorso inviata per uno

strabismo di nuova insorgenza: da circa 6 mesi presenta saltuari episodi di strabismo all’occhio destro e diplopia, e da circa un mese questo sintomo è diventato quotidiano, più accentuato nel pomeriggio. Negli ultimi giorni si è associata anche cefalea frontale, in assenza di risvegli not-turni o sintomi riferibili a ipertensione endocranica.

All’esame obiettivo si rileva oftalmoplegia bilaterale con deficit dei movimenti oculari estrinseci in alto e in abduzione, scarsa convergenza. A. lamenta diplopia nelle varie posizioni di sguardo e deve mantenere il capo in e-stensione con il mento elevato per poter guardare in alto. Si nota inoltre un deficit dei muscoli orbicolari degli oc-chi e dei muscoli flessori del collo. La restante obiettività neurologica risulta completamente negativa. Siamo quindi di fronte a un deficit neurologico molto selettivo, bilatera-le, simmetrico e sostanzialmente localizzato al distretto oculare; soprattutto l’oftalmoplegia e la diplopia sono fluttuanti durante la giornata e peggiorano quando la ra-gazza è più stanca. La cefalea, che in associazione a un deficit focale può far porre il sospetto di ipertensione en-docranica secondaria a una lesione espansiva del SNC, in

questo caso non è associata ad alcuna bandierina rossa ed è quindi attribuibile a una cefalea tensiva dovuta alla po-sizione coatta del capo.

Tutte queste caratteristiche fanno porre il sospetto di una sindrome miastenica, confermato poi dall’elettro-miografia con stimolazione ripetitiva del nervo faciale, che ha dimostrato una caduta patologica del potenziale d’azione registrato al muscolo nasale e orbicolare della bocca. Un’ulteriore conferma della diagnosi si è avuta ex

adiuvantibus, con l’avvio della terapia con

piridostigmi-na, che ha avuto effetto immediato con scomparsa dei sin-tomi dopo 30 minuti dalla somministrazione del farmaco. La RMN del torace ha escluso un timoma. Sono risultati negativi gli anticorpi AchR mentre gli anticorpi anti-Musk sono risultati positivi, confermando una forma di

miastenia gravis autoimmune giovanile, più rara nel

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