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Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi

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Academic year: 2022

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2002! Non è semplicemente un numero, ma una ricorrenza, ebbene si!

Sono 25 anni di iscrizione al CAI, di cui ben 22 in SEM, non sembra, ma ne ho fatta di strada, eppure non mi sento vecchio, anzi sento di poter dare ancora molto.

Si, Voi direte, dare molto, ma a chi? E poi dare cosa?

Come tutti sapete, all'inizio del 2003, si è formato in SEM il gruppo di Alpinismo Giovanile, composto da istruttori titolati provenienti da un'altra sezione del CAI.

Jeff, il nostro vicepresidente, sapendomi interessato ad una esperienza di questo tipo, mi propose allora di partecipare alla presentazione dell'attività che questo gruppo intendeva intraprendere con il supporto della nostra sezione.

La proposta era interessante e vi partecipai molto volentieri. L'attività era talmente coinvolgente che misi subito a disposizione il mio entusiasmo e la mia esperienza di montagna.

Entrai nel gruppo in "punta di piedi", i componenti erano simpatici e mi accolsero con calore, come se fossi sempre stato uno di loro e furono talmente bravi nel coinvolgermi, che in breve fui immerso nella febbrile attività di un "Corso di Alpinismo Giovanile".

Per me era un mondo nuovo, pieno di novità: era importante insegnare ai ragazzi ad osservare e a conoscere l'ambiente montano, con la sua flora, la fauna, a rispettarlo, a muoversi in esso con sicurezza, valorizzando anche il lavoro svolto dall'uomo in quest'ambiente ostile.

Tutto questo senza dimenticare la giovane età dei ragazzi, per cui alle volte occorreva, farli giocare od essere anche un po' mamme ed un po' papà.

Finora personalmente avevo accompagnato in montagna oltre ai miei figli anche dei gruppi di scolaresche, ma ad interagire con i bambini erano le maestre, ora, invece, questo compito spettava a me, per cui le differenze e le responsabilità erano notevoli.

Le cose da fare erano davvero tante, l'organizzazione complessa, ma il gruppo era in gamba,

Come annunciato in uno degli ultimi numeri de La Traccia, nel mese di agosto si è svolta la spedizione speleologica organizzata del Gruppo Grotte Milano CAI SEM, in collaborazione con i gruppi friulani del Forum Julii di Cividale e delle Valli del Natisone.

La spedizione, nata da un progetto di collaborazione esplorativa e scientifica tra la Società Speleologica Italiana e la Sociedad Espeleologica Cubana, ha visto la partecipazione di 5 speleologi italiani (di cui tre del GGM: Mauro Inglese, il fotografo del gruppo, Paola Tognini, geologa, e Giuliano Trezzi, biospeleologo) e 7 speleologi cubani dei gruppi Sierra del Rosario e Guaniguanico.

La spedizione ci ha visto (faticosamente...) impegnati per 15 giorni sulla (o, meglio, nella...) Sierra di San Vicente e di Ancon, nei pressi di Viñales, 150 km a W de La Habana, alla ricerca di nuove cavità, che sono state topografate e fotografate, con raccolta di campioni di concrezioni, che verranno studiati presso l'Università di Bologna, e di insetti ipogei, studiati, in collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali di Milano, dal nostro biospeleologo.

Ai nostri colleghi cubani, che, per via dell'embargo e dei costi proibitivi, hanno difficoltà a procurarsi le attrezzature speleologiche, è stato inoltre donato del materiale tecnico e bibliografico, tra cui 100 m di corda statica e moschettoni offerti dalla Scuola Sivio Saglio, nonchè più di 40 kg di medicinali e materiale scolastico per la piccola comunità rurale di Viñales: a tutti coloro che hanno generosamente contribuito vanno i ringraziamenti degli speleologi cubani e degli abitanti ...

purtroppo è difficile rendere con le parole la felicità e la gratitudine che si leggevano nei loro sorrisi commossi ....

Per quanto riguarda i risultati della spedizione, occorre premettere che una precedente spedizione italiana, nel '98, aveva scoperto un sistema di più di 6 km di sviluppo, per cui il nostro entusiasmo e le nostre speranze erano, naturalmente, grandi.

Anche il paesaggio, bellissimo e selvaggio,

Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi

Direttore responsabile: Luca Arzuffi - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 129 del 18/02/2000 - Stampato in proprio

contribuiva: sulle pareti del "mogote", tipica forma del carso cubano, una sorta di

"panettone" calcareo coperto di foresta e di spettacolari forme di corrosione carsica, occhieggiavano decine di "buchi" neri, decorati da colate e concrezioni.

Purtroppo le nostre aspettative sono state un pochino deluse: la maggior parte degli ingressi, infatti, chiude in impraticabili strettoie o su sifoni e gallerie allagate dopo pochi metri. Abbiamo comunque esplorato 6 cavità principali, per un totale di poco più di 740 m, di cui una, la più lunga (440 m), si è rivelata essere in connessione con l'Arroyo de los Gonazales, una delle grotte più lunghe scoperte dalla precedente spedizione.

Anche se le grotte sono molto belle e ricchissime di concrezioni, dal punto di vista speleologico i risultati non sono di particolare rilievo, tuttavia le ricognizioni hanno comunque permesso di esplorare completamente il lato Nord della Sierra: un buon risultato, quindi, dal punto di vista geografico.

E' stata inoltre scoperta una nuova specie di coleottero, che contribuisce così alla conoscenza della fauna ipogea di Cuba.

Le condizioni al campo sono state piuttosto faticose, anche se il luogo è bellissimo e molto isolato, a un'ora di cammino dal più vicino gruppo di case (sarebbe troppo chiamarlo "paese"...).

Per 15 giorni abbiamo vissuto in tenda, cucinando su un fuoco a legna dentro una c a p a n n a p e r e s s i c a r e i l t a b a c c o ; i rifornimenti (riso e fagioli, fagioli e riso...) erano assicurati da un contadino del posto, con il suo sgangherato "carreton" di legno trainato da una coppia di placidi buoi: il s o l o m e z z o d i t r a s p o r t o e f f i c a c e nell'appiccicoso fango rosso che, con le piogge quotidiane, si trasforma in una micidiale trappola succhia-stivali.

Nonostante l'assuefazione al caldo grazie alla nostra torrida estate italiana, le temperature elevate e, soprattutto, un tasso di umidità altissimo, molto prossimo all'80%, ci hanno fatto boccheggiare non poco, soprattutto i primi giorni, tra i sorrisi dei nostri amici cubani, perfettamente a loro agio:

Esplorazioni nelle grotte di Cuba:

Projecto San Vicente 2003 - Alpinismo Giovanile -

Una crescita interiore

(segue a pag. 7) (segue a pag. 2)

(2)

L a Tr a c c i a - A n n o I V - n ° 2 4 - n o v e m b r e 2 0 0 3 2

Attività Varie

Un'attività sociale che non viene sufficientemente considerata, direi quasi snobbata, ed invece ha un'enorme importanza sociale: è quell'insieme di manifestazioni che non hanno un diretto collegamento con l'attività alpinistica, ma che servono mantenere unita la malgama sociale.

Non sempre la persona che va in montagna ha la possibilità fìsica di affrontare tali, seppur piacevoli, fatiche; oppure nell'arco dell'anno possono capitare impegni vari che impediscono le

uscite in montagna.

Durante la vita ci sono alti e bassi : è una cosa naturale; qualche volta non si può realizzare sogni di raggiungere alte vette oppure arrampicate.

Poco alla volta il socio si stacca dagli amici e si apparta.

Fortunatamente la SEM ha sempre organizzato con plurime attività affinchè l'amicizia sia sempre considerata la chiave dell'unione.

Molte iniziative seguivano la moda dei tempi, altre volte la precorrevano.

Già nel tempo si svolgevano in sede combattute partite di scopa con tanto di regolamento e persino la tendina che divideva i quattro giocatori. Ricordo quando la mamma Castellini con la Bolla nella sede di via Zebedia organizzavano con la collaborazione delle giovani signorine ottime cenette,

serate piene di allegria e che finivano quasi sempre con bei cori di montagna.

Che dire delle serate danzanti presso la sede dell'Azienda Elettrica Milanese con titolo "La primavera" oppure "Autunno" con l'elezione della Miss della serata. Riunioni che oltre ai giovani partecipavano molti anziani dimostrando la loro agilità nei balli.

Altro successo da ben ricordare: la caccia al tesoro che si è svolta per le vie di Milano con vari quiz e parole incrociate che nel risolverli ti indirizzavano nei vari punti storici costringendoti fare vari chilometri e la meta finale si trovava in una vecchia caratteristica trattoria in zona San Siro allora immersa nel verde, ora al suo posto trovi ampi viali e palazzi.

Tante iniziative sono state organizzate con successo :come per esempio le narcisate, le castagnate, ma il maggior successo di entusiasmo e di partecipazione sono sempre state le "Sagre di primavera". Un anno con un barcone pieno di Semini festanti al suono di una fisarmonica, partenza dalla Cassina di Pom con arrivo a Cemusco sul Naviglio. La velocità del barcone era tale che qualche giovane per sgranchirsi le gambe saltava facilmente sulla sponda del canale e seguiva a piedi.

Altra "Sagra di primavera" di grosso successo è stata a Premeno ben quattro pulman di partecipanti più macchine private; una giornata ricca di attività .dalla caccia al tesoro, corsa dei sacchi, corsa con le cariole tiro alla fune tutti giochi a punteggio con premi finali.

Per finire non si può fare a meno di menzionare la "Sagra di primavera"

effettuata a Montorfano.

Ad accogliere in gruppo dei partecipanti c'erano i "Furlinfo" di Canni con i loro strumenti in canna di bambù; poi itinerario con visita alla reggia del "Can Grande della Scala": non era altro che un casottello di campagna ben evidenziato con un grosso cartello, ed all'intemo trovavi Carlo Vighi seduto su un trono-sgabello con il suo cane al guinzaglio legato ad una scala. Durante la giornata il prestigiatore Neglio Bramani ha esibito un po' empiricamente la sua arte mentre il domatore ha avuto un bel tribolare per far eseguire al suo ribelle cavallo g l i e s e r c i z i p i ù elementari .

A l t r a

scenetta spassosa dei fratelli Maggi prodi marinaretti e per finire Giuseppe Danelli ha messo tutta la sua arte oratoriana per imitare

Cicerone.

Con la direzione di Carlo Vighi s i è f o r m a t e l a Filodrammatica con Oriani valido regista, attori oltre allo stesso Vighi ricordo Danelli, L e l l a B o l l a e molti altri.

Le recite avvenivano presso il Teatro Litta in Corso Magenta. Logico il grande successo di pubblico clamorosamente simpatizzante degli amici artisti.

La Compagnia era denominata PiSCaZaZa, nome composto dalle prime lettere dei nostri rifugi: Pialleral, Sem - Cavalletti, Zamboni - Zappa.

A questo scritto vorrei aggiungere altre attività più recenti delle quali purtroppo non sono al corrente. Menzionando sempre attività non alpinistiche ma sociali. tipo proiezioni in sede, conferenze, mostre, incontri.

Per finire è opportuno evidenziare il grosso lavoro che viene fatto da parte di Tormene , Jeff con eventuali altri, nella ricerca della storia della SEM completando a tutt'oggi il lavoro fatto da Eugenio Fasana.

Gianluigi Cielo

Il Medagliere

ma ci siamo presi la nostra rivincita in grotta, dove noi ci tuffavamo, grati, in ogni pozza d'acqua e loro soffrivano per il freddo!

Per lavarci, dovevamo contendere ad una coppia di rosei porcelli i posti migliori lungo le rive di un torrentello fangoso, e l'acqua, prima di poter essere bevuta, richiedeva lunghe operazioni di filtraggio e di depurazione con sali d'argento.

Dopo due giorni la nostra tenera e bianca pelle di occidentali era costellata da un curioso e vasto campionario di punture:

da quelle tradizionali delle z a n z a r e a q u e l l e , r o s s e e pruriginosissime, di orde di microcopici quanto famelici moscerini, che calavano all'attacco al tramonto, dai ponfi dolorosi delle piccole formiche rosse alle bolle s i e r o s e d e l l e s p i n e d e l p e s t i f e r o "chichicate", una sorta di gigantesca ortica, ai graffi delle liane rampicanti chiamate, a buona ragione, "unghia di gatto", alle innumerevoli ustioni della grande varietà di piante urticanti del sottobosco: in effetti, nelle sierras cubane, la maggior parte dei vegetali non pare essere molto ben disposta verso gli esploratori....

Insomma, chi voleva l'avventura, ha avuto ciò che desiderava!

In realtà, i disagi sono stati ampiamente ricompensati dalla bellezza del posto, severo e selvaggio nel suo isolamento, e, soprattutto, dal bellissimo rapporto che si è subito creato con i colleghi cubani.

Fin dai primi istanti, è nata una piacevolissima atmosfera di amicizia e di collaborazione e i nostri compagni di a v v e n t u r a s i s o n o r i v e l a t i p e r s o n e d a v v e r o s p e c i a l i : m o l t o p r e p a r a t i , nonostante le indubbie carenze di materiale, fortissimi dal punto di vista atletico (come hanno dimostrato con alcune impegnative arrampicate per raggiungere gli ingressi più alti, con salite on sight e rinviii.... su liana... su difficoltà stimate 6a), curiosi e desiderosi di apprendere le nostre tecniche, tutte persone di grande cultura e attentissime, nonostante l'isolamento del Paese, a q u a n t o a c c a d e n e l m o n d o , m a , soprattutto, generosi, disponibili, sempre pronti allo scherzo e al sorriso.

Nonostante la piccola delusione per le poche grotte trovate, la spedizione è stata un grande successo dal punto di vista umano e dei rapporti interpersonali.

Non solo ci ha permesso uno scambio culturale e scientifico di grande valore, ma ci ha dato la possibilità di conoscere, a t t r a v e r s o u n c o n t a t t o d i r e t t o e autentico, un Paese speciale, pieno di contraddizioni e di fascino, dove si vive con meno di 10 dollari al mese (e un paio di scarpe ne costa 30...), ma dove il sorriso e la gioia di vivere sembrano inesauribili.

Paola Tognini

(segue da pag. 1)

Projecto San Vicente 2003

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6-7 Settembre - Rifugio Gerli Porro (mt.1960) Val Ventina - Valmalenco

(Cronaca "semiseria" di un w.e. entusiasmante...) Eccoci, finalmente siam tornati dopo la lunga pausa estiva: il corso di Alpinismo Giovanile riprende l'attività, con la "chicca" del suo programma, la tanto sospirata ed attesa uscita di 2 giorni. (l'unica dell'anno). Attesa con entusiasmo dai ragazzi e (con un po' di ansia...) dagli accompagnatori.

Ci sono molte cose da fare, nei giorni precedenti l'uscita: il programma da svolgere, compiti e mansioni di ogni componente il gruppo accompagnatori ed ultimo (ma non meno importante!)....come tenere insieme "l'orda selvaggia" per due giorni consecutivi !!

Comunque, se pur fra qualche apprensione, l'entusiasmo è alle stelle: infatti, tutti i ragazzi confermano l'adesione all'uscita (fantastico, mai successo !). Solo all'ultimo momento risulteranno 3 assenti (che "marcano visita", cioè sono malati....e arrabbiati per non poter partecipare): fra questi, un accompagnatore e 2 ragazzi, che informazioni aggiornate davano "legati" in casa in quanto avrebbero voluto partecipare, malgrado fossero febbricitanti.

L'appuntamento è per il solito posto ("fontana"

Stazione Centrale): i ragazzi, che rivediamo dopo l'estate, sono cresciuti e anche alquanto eccitati all'idea della "2 giorni". Anche i loro zaini sembra siano cresciuti rispetto alle solite uscite giornaliere (infatti pesano... e non poco, sigh!).

L'entusiasmo dei ragazzi è quasi pari a quello dei genitori, che sembrano proprio contenti di riaffidarci i loro figlioli (e magari...respirare per due giorni !). Questo ovviamente ci rende parecchio orgogliosi, manco a dirlo, e allevia un po' i timori (infondati?) che da sempre accompagnano i partecipanti alle "grandi imprese" (alzi la mano chi dissente...).

Ore 9:00, ecco che ci si avvia finalmente al treno

! (partenza prevista per le 9:15) Il viaggio verso Chiareggio (l'ultimo paese della Val Malenco) sarà piuttosto lungo: infatti arriveremo all'attacco del sentiero solo attorno alle 15:00, essendo prevista una sosta obbligata di circa 2 ore a Chiesa Valmalenco, per attendere la coincidenza con il pullman proveniente dal fondovalle.

La sosta forzata comunque non è stata noiosa, essendo riusciti ad "accamparci" nel frattempo presso il parco giochi pubblico di Chiesa, dove abbiamo potuto pranzare tranquillamente e poi giocare (più esattamente, i ragazzi hanno giocato e gli accompagnatori hanno svolto turni di attenta

"sorveglianza"...).

In ogni caso, tanto per non dimenticarci che questa uscita è parte integrante di un corso e ci sono pertanto alcune cose da imparare, uno degli accompagnatori (il "mitico" Prof.) ha fatto un bel discorsetto introduttivo ai ragazzi sul comportamento da tenersi sia al rifugio che sul sentiero, spiegandone (ancora una volta!) le ragioni.

Ma ecco che il pullman non si fa attendere oltre, e ci conduce alfine alla nostra prima meta:

Chiareggio! (curioso: apprendiamo dell'esistenza, a Chiesa, di un "Market SEM" situato presso la fermata del pullman per Chiareggio...che la nostra benemerita Sezione si sia data al commercio e non ce ne abbia informati ?? )

Il pullman, attraverso un percorso non proprio

rettilineo (ma siamo armati di "sacchetti" per ogni evenienza...) e che si affaccia su un selvaggio panorama dominato da una cava di pietra, ci conduce alfine a Chiareggio.

Ecco che, quindi, si calzano gli scarponi: è il segnale che da adesso "si fa sul serio".

Zaini in spalla (ci vorrebbero dei muli), ci si inoltra per il sentiero che porta al rifugio: piu' che un sentiero è una mulattiera, che in circa 1 ora dovrebbe portarci a destinazione. Dovrebbe…

perche' alla fine ci mettiamo mezz'ora in piu' rispetto al previsto: l'estate, probabilmente per i più trascorsa sotto l'ombrellone o con i piedi sotto tavole imbandite, a quanto pare non ha certo favorito l'allenamento (benedetti ragazzi !) . Comunque, quando le lancette dell'orologio segnano circa le 16.30, compare davanti a noi la sagoma rassicurante del rifugio. Siamo piuttosto in ritardo rispetto alla tabella di marcia, per cui non lasciamo ancora gli zaini al rifugio e decidiamo di recarci direttamente alla palestrina di roccia per i

"giochi di arrampicata", come da programma.

Ci limitiamo quindi ad avvisare il rifugista, il simpaticissimo Floriano, del nostro arrivo.

Una breve consultazione per farci confermare l'ubicazione della "palestra" (è a 5 minuti dal rifugio) e il buon Floriano, contagiato dall'entusiasmo e dalla vitalità che solo i ragazzi sanno trasmettere, ha voluto accompagnarci personalmente "in loco".

La "palestrina" è proprio bella, e ben attrezzata, e si presta benissimo alla salita dei ragazzi.

Mentre salutiamo Floriano, la divisione dei compiti:

qualcuno di noi ad attrezzare almeno 2 itinerari di salita, altri ad aiutare i ragazzi ad imbragarsi correttamente, utilizzando il cordino ed i moschettoni a loro disposizione.

Breve preliminare spiegazione di come muoversi

in parete e via !

A due a due, ecco che i ragazzi, adeguatamente assicurati da due "prodi" accompagnatori all'attacco della paretina e sorvegliati (e fotografati) da un "angelo", anch'esso adeguatamente attrezzato, che veglia su di loro in cima ad essa, iniziano ad arrampicare.

Durante l'ascesa, i consigli si sprecano e l'emozione è grande: tutti a "naso in su" a guardare i primi fortunati (?) salire, giungendo presso l'

"angelo" in carne ed ossa che li attende, per immortalare la loro espressione (un misto di soddisfazione ed incredulità) all' "uscita" della paretina, sorvegliandone poi dall'alto la discesa.

Di sotto, l'attività di "fare sicurezza" prosegue fervente, con mano ferma e saggi consigli.

Purtroppo, però, il tempo gioca a nostro sfavore:

in un attimo sono le 19 (la cena è alle 19:30), per cui bisogna tornare al rifugio. Peccato, non tutti sono riusciti a salire !! (ma provvederemo piu' avanti...)

Ooh, finalmente al rifugio! Floriano ci ha messo a disposizione una camerata da 22 posti ed una stanzetta per 8 persone.

Ordine di scuderia (vista l'ora): accaparrasi un letto, cambiarsi, possibilmente lavarsi le mani e poi giù di corsa per la cena (i letti li prepareremo dopo).

La cena (come previsto) è ottima: al rifugio Porro si sta proprio bene e Floriano è un ottimo cuoco.

Il menu "à la carte" prevede, per primo, maccheroni e pizzoccheri (non potevano mancare), seguiti da cotolette, arrosto, patatine fritte e cornetti in insalata. Naturalmente, non manca il dolce, e superbo anche: budino al cioccolato e panna cotta.

In effetti un certo allenamento si evidenzia, a questo punto… quello dei muscoli mandibolari, che si dimostrano alquanto tonici...facendo un grande onore alla cucina del buon Floriano!!

Dopo cena, sistemazione dei letti e visione (nella graziosissima saletta del bar) di una videocassetta sulle caratteristiche dell'ambiente locale.

Purtroppo, contrariamente a quanto inizialmente previsto, la tanto attesa "camminata sul ghiacciaio"

non è realizzabile, a causa delle condizioni poco sicure del ghiaccio (ghiaccio "vivo", quindi molto liscio, e con molti crepacci, che rendono assolutamente sconsigliabile l'uso dei ramponcini e ci impongono di riunciare, per la sicurezza dei nostri "aquilotti"). A causa della scarsità di precipitazioni e del grande caldo, infatti, risulta completamente assente lo strato di neve che ci consentirebbe una marcia sicura alla scoperta di questo mondo affascinante.

Purtroppo, quindi il ghiacciaio lo vedremo, ma solo....da lontano. L'emozione comunque non mancherà, tanto affascinante è la visione di questo fenomeno della natura.

Comunque, il filmato sembrerebbe piuttosto interessante....ma non abbastanza per dei ragazzi stanchi (forse...) ed assonnati (più probabile, anche a causa delle abbondanti libagioni). Infatti, alcuni cominciano a dondolare la testa o a

"stramazzare" sui tavoli, per cui alla fine del film....tutti a letto di corsa!

Per i più (occupanti la camerata grande), la stanchezza ha fatto sì che la loro naturale esuberanza si sia rapidamente esaurita "fra le braccia di Morfeo". Altri, invece (quelli della stanzetta da 8), prima di partire per il "mondo dei sogni" hanno messo alquanto alla prova la residua resistenza degli accompagnatori che li avevano in custodia (e che non vedevano l'ora di riposare...).

Ma, alla fine (bontà loro) tutti gli "angioletti" (più o meno con la "coda a punta"...) si sono addormentati...

Ma ecco che tanta pace viene interrotta dal suono della sveglia: "Driiinnn !! Sono le 7:00 !! E' ora di alzarsi!" Fra uno sbadiglio e l'altro, piano piano ecco che "angioletti" e "custodi" ritornano dal dorato mondo dei sogni (purtroppo qualcuno un po' a fatica, causa una leggera insonnia...).

Comunque, si ricompongono le camere (ed anche gli accompagnatori), si rifanno gli zaini, ci si lava (bravo Floriano, i bagni sono veramente OK, si può perfino fare le doccia!) e.... giù a fare colazione !! La giornata, che promette tempo sereno, viene iniziata fra un tripudio di pane burro e marmellata, annaffiate abbondantemente da the,cioccolata e caffelatte (infatti, i "bis" si sprecano).

Alpinismo Giovanile - Corso Base 2003 - Aquilotti Junior 8 - 11 anni

segue a pag. 4)

(4)

L a Tr a c c i a - A n n o I V - n ° 2 4 - n o v e m b r e 2 0 0 3 Ma quanta fame abbiamo ? E sì che ieri sera non

ci siamo risparmiati con il cibo...

Oggi il programma prevede la traversata: Rifugio Porro, Lago Pirola, Chiareggio.

Quindi, ultimi convenevoli (Floriano ha voluto salutare personalmente i ragazzi: proprio gentile!!) ed uno sguardo rapido alla cartina prima di ripartire alla volta del lago Pirola.

La salita è piuttosto ripida e un po' faticosa, ed il peso degli zaini si fa sentire. Però, inaspettatamente i ragazzi, a differenza di ieri, non mostrano segni di sofferenza: anzi, durante le soste programmate per riposarsi e per dar loro alcune nozioni sulla formazione e struttura sia dei ghiacciai che delle rocce circostanti, sono attenti e fanno domande. Incredibile ! Ma il segreto di tanta resistenza è presto svelato (e la psicologia ci consiglia di tenerne conto...): ieri il sentiero era molto semplice e quindi, non impegnandoli particolarmente, lasciava molto spazio alla loro voglia di "raccontarsi le vacanze". Oggi, invece, trattandosi di una (facile) pietraia, si sentono tutti dei piccoli "Indiana Jones", e quindi il senso dell'avventura ha prevalso sulla fatica.

Hai capito, 'sti "briganti"??

Continuando verso il lago, per una buona parte del percorso ci accompagna una spettacolare visione del ghiacciaio del Ventina. Anche se piuttosto lontano da noi, la sua vista è davvero superba, sembra di poterlo toccare! Dopo circa 2 ore di cammino (senza un lamento da parte dei

"camoscini"), giungiamo al passo da cui si vede il lago, e....piacevole sorpresa, incontriamo un gregge di simpatiche capre che, alla nostra vista, pensano saggiamente di allontanarsi (evidentemente hanno già avuto esperienza di...marmocchi). In lontananza, si sentono i fischi delle marmotte, che avvertono di un pericolo in arrivo…

In effetti non si tratta proprio di un pericolo, ma...di un gruppo di "umani" alquanto "caciaroni" (fate stare zitti dei ragazzi, alla vista di un lago e di un gregge di animali, qualunque essi siano...) che causano la sparizione di qualsiasi marmotta (anche le più "imbranate") nel giro di qualche chilometro. Peccato, niente "incontri ravvicinati" (la prossima volta impareremo a stare in silenzio....forse!). Comunque, in breve siamo al lago, dove i panini preparati da Floriano trovano il loro momento di gloria: bresaola e prosciutto cotto, semplici ma buonissimi! L'ambiente e' stupendamente selvaggio, l'acqua del lago ha un colore particolare, come lo sono solamente i laghi alpini (anche se artificiali, come questo).

Le occasioni di gioco per gli "aquilotti" si sprecano:

nascondino, osservazioni naturalistiche (chiamiamole così...) presso le rive del laghetto e un gioco nuovo sperimentato, dalle "donzelle".

Il divertentissimo "scultore cieco" (provare per credere !).

Dopo la sosta presso il laghetto, continuiamo la nostra discesa verso Chiareggio con una breve risalita in costa al lago e ritornando poi a scendere verso valle. Arrivati presso il muraglione della diga, lo percorriamo fino al versante opposto per curiosità, ma dopo una "foto ricordo" torniamo presto sui nostri passi per continuare sul sentiero originario che ci riporterà a Chiareggio.

Il sentiero non è proprio brevissimo, e richiede un po' di attenzione (come sempre in discesa) ma qualcuno vuole proprio fare l'esperienza del

loro foto l'ambiente naturale in cui viviamo.

In breve (si fa per dire, sono quasi 2 ore di treno!!) giungiamo a Novate Mezzola, base di partenza della nostra escursione. Il rituale della cartina anche questa volta si compie: dopo la sua distribuzione, infatti, siamo tutti intenti a studiarla, sotto la competente supervisione del mitico "Prof".

In breve vengono individuati tutti i punti di riferimento segnati su di essa; bisogna proprio dire che i nostri ragazzi cominciano ad essere degli esperti!!

Ok, ora si può dire che siamo proprio pronti e, zaini in spalla, si parte alla volta della nostra meta.

Dopo aver attraversato il paese di Novate, che si trova all'imbocco della valle, arriviamo allo spazio destinato al parcheggio delle auto, da dove parte il sentiero per addentrarsi in Val Codera.

Breve sosta per prepararsi alla salita: c'e' chi si mette gli scarponi (i soliti… "comodi"), chi si rifocilla (tipico), chi si spoglia (ehi, intendiamoci si tolgono solo maglioni e "pile")….si parteee!! Finalmente, sono le 9.30.

Il sentiero, per la prima ora di cammino, e' ripido e tortuoso, ma lo sapevamo: la cartina lo riportava.

Comunque è ben fatto ed anche ben tenuto, qui il lavoro dell'uomo è stato notevole: essendo l'unico punto per accedere alla valle non poteva essere altrimenti.

Ma anche se sudiamo, non fatichiamo: ce la prendiamo con calma, ammirando il bosco di castagni che stiamo attraversando (anche secolari, immortalati dai piccoli fotografi), allietati anche da brevi soste e dalle spiegazioni sulla presenza dell'uomo in valle date dal Prof (un'esperto in materia).

Ecco, siamo fuori dal bosco: di fronte a noi si apre un panorama stupendo! Siamo deliziati, oltre che dal panorama, anche dalla comparsa del sole (e dalle libagioni nascoste negli zaini). Dopo la sosta di rito, riprendiamo il sentiero che, a mezzacosta e con saliscendi lungo un itinerario divertente, ci porta al paese di Codera.

Naturalmente i piccoli fotografi sono "lanciati" e scattano a più non posso.

Che bello! Il paese è proprio un tipico esempio di architettura alpina: solo il punto di ristoro è stato ristrutturato. Questo, però, senza intaccare minimamente la visione d'insieme del borgo.

Sorpresa!! Ci stavano aspettando, anzi per dirla tutta, " la pastasciutta" ci stava aspettando e per ben due volte (qualcuno farà il bis) le abbiamo dimostrato, a nostro modo (divorandola), riconoscenza per averci atteso.

Ma…. sorpresa delle sorprese! Il gestore, gentilmente ed inaspettatamente, arrostisce delle castagne sul fuoco vivo del camino e le distribuisce ai commensali, che naturalmente gradiscono e ringraziano.

Ooooh! A pancia piena si sta decisamente meglio! Siamo pronti per la seconda parte del programma previsto per oggi: compilazione delle schede ambientali sull'uscita, da parte dei ragazzi, e visita al museo Etnografico della valle - allestito sotto il punto di ristoro - che conserva numerose testimonianze della vita di questo borgo. Vi sono stati ricostruiti una cucina ed una camera da letto, con tutti gli utensili e gli attrezzi da lavoro antichi.

Inoltre, vi è una sezione dedicata alla flora e alla fauna, un'altra alla mineralogia ed un'altra ancora alla storia della vallata.

"ginocchio sbucciato", quindi si cimenta in qualche capitombolo per poter esibire agli amici il proprio "trofeo di guerra". Per fortuna niente di grave: con varie soste ci avviciniamo al luogo dove riprenderemo il bus del ritorno (Chiareggio).

I nostri "camoscini" sono proprio bravi (nonostante tutto) e ci consentono di giungere all'appuntamento con il pullman con un certo anticipo. Si meritano proprio un bel gelato ! (a patto di coprirsi e mangiarlo al caldo, nel bar...). La fortuna ha inoltre voluto risparmiarci, durante la discesa, le gocce di pioggia che invece iniziano a scendere mentre noi siamo tranquilli al coperto...meno male !

Iniziamo così il nostro viaggio di ritorno, con ancora negli occhi l'azzurro del lago e la maestosità del ghiacciaio (e nei piedi la lunga discesa...), e nelle orecchie i dolci "sussurri" dei nostri marmocchi che (sigh!) ci accompagnano fino al rientro... Finalmente, ore 20:31: giungiamo a Milano Porta Garibaldi, dove una piccola folla di genitori con gli occhi lucidi attende con impazienza l'arrivo dei propri piccoli "eroi".

La "riconsegna" avviene con tanti brevi racconti di avventure vissute in questi due giorni, fra la curiosità dei genitori e l'esuberanza dei ragazzi.

Da parte nostra, che dire, ancora una volta?

Senza dubbio, sono stati due giorni indimenticabili: continuate così, ragazzi, siete proprio bravi.

Alla prossima!!

19 Ottobre - Val Codera - (Giornata per l'ambiente)

Autunno. E' la stagione delle castagne, della natura dai colori caldi e vivaci, delle giornate dall'aria tersa dove gli orizzonti sembrano infiniti, del sole ormai tenue, e piacevole a sentirsi sulla pelle, ma abbastanza forte da far apparire i colori ancora più vivi, in un'aria ormai resa fresca e frizzante dalla stagione autunnale.

Non c'era meta più indovinata, per la giornata dell'ambiente che la Val Codera, uno degli ultimi avamposti della civiltà in cui l'uomo convive con la natura senza "contaminarla" con il turismo di massa.

Questa volta siamo pochini, i ragazzi sono solamente in otto: la causa sono i soliti problemi, chi marca visita (malato), chi vuol dormire al mattino (sigh! Il ritrovo è alle ore 6.45), chi ha impegni familiari, chi eccessivamente preoccupato dalle previsioni del tempo ecc.ecc..

Peccato, perderanno una gita fantastica!!.

L'appuntamento è alla Stazione di Porta Garibaldi ("Finalmente!" - dirà la fontana della Stazione Centrale - "Quei rompiscatole della SEM stavolta mi lasciano in pace!"). Il gruppetto malgrado le rinunce, è agguerrito e motivato: infatti per questa uscita è stato indetto un concorso fotografico, per il quale i ragazzi sono invitati a raccontare con le 4

Alpinismo Giovanile - Corso Base 2003 - Aquilotti Junior 8 - 11 anni

(segue da pag. 3)

(segue a pag. 7)

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Corso di Roccia Anno II Prima uscita: Yosemite National Park

Atto Secondo:

Royal Arches, ovvero Il ritorno di Kundalone Già di nuovo un parallelismo con la nostra valle, x' una volta dato un'occhio alle placche di Royal Arches, il riferimento è evidente: sulla destra ci sono tre archi di abominevoli dimensioni da qui la somiglianza in scala a Kundalini, ovviamente le due valli sono in scala 1 a 100 se non a 1000.

Domenica ci si sveglia, do un okkio a El Cap, che sfiga è bagnato, mi giro guardo l'Half Dome ed esclamo: maremma ma c'è la neve sulla via di discesa, ed allora in cerca di vioni non ci resta che Royal Arches la via più lunga in valle a parte le big walls, ma anche una delle piu' facili. Così io e Gary facciamo su i nostri stracci e si parte.

Nome della via: Royal Arches.

Tempo di percorrenza: 7-10 ore.

Discesa: 11 doppie o insidioso e lungo sentiero di discesa, diverse cordate ne sono uscite dopo giorni…

Grado: 5.10b o 5.7-8 / A0 in gradi autotoctoni 6a/b o quinto grado superiore + taroccata (ovviamente scelgo la seconda che ho detto).

Tiri: circa sedici dichiarati + cenge di collegamento.

Sviluppo: circa 550 mt

Protezioni: trovato un chiodo in via ed il cordone x azzerare il famoso traverso (gli apritori hanno fatto così…).

Proteggibilità: buona se si rapina longoni sport (NDR ho anche riesumato due grossi eccentrici in cantina da una decina di anni), alcuni run out, come si dice qui, su facili fessure fuori misura/mezzi camini improteggibili a meno di non scalare con giga cams.

Questa volta non c'è nessuno all'attacco. La partenza è un camino bastado dentro gradato 5.6. L'anno scorso, l'ho scalato ed ho deciso che il figlio di cane che l'ha gradato era allucinato od aveva le ventose (NDR si dibatte da anni su questo 5.6 sui siti climberistici americani). Ovvio che il camino mi guarda, io lo guardo, siamo ad una sfida da mezzogiorno di fuoco…è bagnato, io lo spernacchio e lo aggiro, cioè quest'anno mi faccio furba e faccio come i locals, che scalano una fessira cieca con hand jammming (5.8) e qualche cristo tirato ma sempre meglio che cercare di scaprettare incastrati ed inguainati dall'insidioso camino.

L'avventura conta diversi tiri di corda di fessure, fessure cieche ad incastro, lame, e sorprendentemente poca aderenza. Infatti qui il granito e' molto lucido e la scarligata facile. In piu' conto diverse passeggiate tra immense cengie ed un bel pendolo tarocco x traversare un lucido traverso di 5.10b. Una volta guadagnato un po' di dislivello lo scenario è favoloso. Verso valle emerge maestoso il Cap ed a monte l'Half Dome ci guarda incappucciato dalle copiose nevicate di tarda primavera. Siamo due microbi che si aggirano in una immensità di placche e tutt'intorno a me è granito. Meglio stare in campana e non sbagliare via, x' sennò da qui

non si esce più… Fra le varie techniche si fa anche un pò di "albering" quando le fessure sono bagnate e gli appigli algosi. Nel pomeriggio si fa anche una bella doccia x attraversare una placca/cascata con conseguenze orrende delle mie 5.10. Dopo il bagno le scarpette tengono bene ma il piede dentro svirgola in uno sguazzo melmoso.. Il tutto x cercare di proteggere il caro corsista Gary ed evitare che si spiaccichi nel traverso, facile ma bagnato.

Si fa tardo pomeriggio e con attenzione inizio a lumare le placche x essere sicura di non kannare il traverso di 20 mt sprotetto, che dovrebbe essere un facile 5.4 (quarto?). Mi giro e ti vedo un capellone cotonato con bulbo skonvolto. Già, sembrava sgongelato dai mitici '70, occhiali a specchio con montatura bianca/colorata (vi ricordate quello che avevano tutti x sciare..).

Bene il tipo viene su slegato con scarpe da tennis…ed io che mi sentivo quasi orgogliosa della mia impresa… Beh scuerno a parte, il tipo apre la traccia ed in un secondo sono anch'io oltre il traverso eppoi dopo altri tirelli siamo in sosta x le doppie. Con grande sorpresa trovo doppie nuove di pacca e cosi' ci siluriamo giu' in un men che non si dica.

E' sera e la fame si fa sentire, si arriva alla macchina, si raccatta il cibo dal "bear box", e si arrostiscono le salcicce nel parcheggio di camp IV, forse l'unico angolo di residua frikkettonaggine in un parco altamente regolato e pieno di divieti…

La nostra giornata si conclude e guardando questa valle penso a chi questa domenica ha arrampicato in altre valli per me ora lontane. Tutta la giornata, mentre arrampicavo, ho "portato su con me" tutti gli amici con cui ho scalato e con i quali ho condiviso le nostre piccole grandi avventure di questi ultimi dieci anni. Allora ragazzi ma quando arrivate?? Vi aspetto!

Il Dente delle Dolomiti

Correva l'anno 2001. L'idea originale prevedeva Ottoz alla Pyramid du Tacul il primo giorno, Dente del Gigante il secondo, ma siccome i giorni belli consecutivi erano esattamente uno, scattò l`operazione "Dente in giornata". Due posti al Torino, comunque, li prenoto lo stesso, si sa mai che facciamo tardi: a sprenotare si è sempre in tempo.

In funivia incontriamo una guida con relativo cliente. Tipo ciarliero, il cliente: oggi il Dente, dopodomani il Bianco, bla bla. La guida non spiccica una parola, ogni tanto lancia sguardi sconsolati.

Al Torino sono tutti pronti prima di noi, compreso il logorroico, partiamo in coda. L'avvicinamento alla gengiva, dal quale fior di falesisti ci avevano messo in guardia, per noi, animali da sfasciume, va via che è un piacere e in un paio d'ore siamo all'attacco, via gli scarponi, su le scarpine che, col freschetto, entrano come pantofole.

Primo tiro brevissimo, facile, vado io. Secondo tiro ad Andrea che si fionda verso un evidente chiodo con fettuccia annessa. Smadonna un poco, poi si butta su di slancio, striscia mirabilmente ed esce vittorioso. Io copio, mi butto su di slancio, striscio ma non ho i suoi

addominali prensili, scivolo. Andrea recupera, come è giusto, e così mi trovo appeso come una salamella dal macellaio. Pendolo, sudo, perdo un cordino, staffo, mi inerpico usando i friends come le ventose di Paperinik e alla fine, paonazzo, sono su. Ma non era terzo grado? Sì, la via giusta, mica questa. Ok, primo errore.

Traversiamo e siamo alla placca Burgener. Qui non si puo` sbagliare, c'è un canapone-gomena quasi irreale: sembra l`imbarcadero del Titanic.

Come da suggerimento saliamo in libera a un paio di metri dal gomenone, che utilizziamo solo per strozzarci dei cordini e rinviare. Andrea si spara tutta la placca godendo sonoramente.

Alla sosta incrociamo il cliente che scende: che lippa!

Parto per il tiro dopo, che è meno spettacolare ma forse più ostico della placca: cordino strozzato e via. Sul più bello mi sento strattonare verso il basso, ma non una volta: svariate volte!

Pianto le unghie nella roccia e urlo ad Andrea le peggio cose che mi vengono in mente. Andrea ha la stessa faccia della guida in funivia:

sconsolata. Come mi racconterà alla sosta successiva il cliente verboso non era affatto una lippa, era scoppiato e stava facendosi calare senza aver raggiunto la cima. Non pago della sicura dall'alto però scendeva abbarbicato al canapone, stile pompiere giù dalla pertica.

Arrivato al mio cordino strozzato ovviamente si era incastrato, era andato in paranoia e aveva cominciato a saltarci sopra con il sederone senza costrutto alcuno. Il tutto in una zona fuori dalla mia visuale, per sua immensa fortuna, viceversa gli arrivava anche un sasso in fronte.

Mi consolo alla notizia che i miei improperi precedenti sono nulla in confronto a quelli che la guida ha inflitto al pompierone: mi sa che il Bianco e il bla bla gli saltano.

Finito lo spavento siamo sull'anticima, scendiamo all'intaglio, friend di sicurezza in fessura, va che bello, ci sta proprio giusto giusto, talmente giusto che non esce più. Vabè, non ne azzecchiamo una. Cominciamo ad andare in cima, poi ci penseremo. Visita alla Madonna fulminata (nel vero senso), foto ricordo e via, che si sta facendo tardi. Un quarto d'ora di cavanut, spelamento di nocche e moccoli al cospetto di sua santità e il friend esce.

Ma non è finita. Prima doppia: la corda si incastra. Provvidenziale l'aiuto di un'altra cordata.

Doppia sulla placca: la corda si incastra. Altro provvidenziale aiuto. Al ritorno ci tocca offrire da bere a tutto il rifugio.

Dopo la placca finalmente una bella doppia vertical-strapiombante, qui la corda non si incastra di sicuro, tiè.

Scendo 50 metri a piombo ma, finita la corda, non trovo la sosta.

Guardo su: per forza, la gengiva è 49 metri sopra di me, leggermente sulla destra.

Praticamente eravamo arrivati, bastava traversare qualche metro. Incomincio a risalire pazientemente la corda tramite autobloccante, maledicendo la mia dabbenaggine. Quando mi accorgo che Andrea ha capito tutto e sta recuperando mi do all'arrampicata: un bel tiro duro e pieno di tartaro.

(segue a pag. 8)

Le scalate dell’altro mondo

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L a Tr a c c i a - A n n o I V - n ° 2 4 - n o v e m b r e 2 0 0 3 6

17/1 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E

24-25/1 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E 8/2 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E 21/2 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E 6/3 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E 7/3 Alpi Lepontine - Val Formazza BS

CORNOORIENTALE DINEFELGIU

Sci-alpinistica in ambiente poco frequentato e ampio panorama sul monte Basodino.

Piacevole discesa con neve spesso polverosa.

Dislivello: +/- 1350 m. Quota max.: 2864 m Tempo: salita h 4. Equipaggiamento: classico da sci-alpinismo. Viaggio: auto propria Direzione: Vanda Ciocca e Gianni Milite 14/3 Prealpi Varesine - Valceresio T- E SENTIERO CONFINALE DAGAGGIOLO ABESANO- 5° TRATTO Da Gaggiolo a Viggiù fino a Besano. Su e giù per le gradevoli colline della Val Ceresio. Dislivello: +/- 200 m c.a. Tempo: h. 4-5. Equipaggiamento:

escursionistico leggero. VIAGGIO: treno + autobus. Direzione:: Angelo Foglia e Marco Curioni 20-21/3 Mini-Rally dei due Mauro E - MS Gara Sci-alpinistica non agonistica in ricordo di Mauro Sala e Mauro Collecchia e Festa sulla neve di Primavera. Viaggio: auto propria. Direzione: Dante Bazzana e Giorgio Sartorelli

21/3 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E 27-28/3 Gruppo dell'Adamello OSA

M.TEADAMELLO- VEDRETTA DELPISGANA Classica sci-alpinistica: dal passo Presena al Rifugio Caduti dell'Adamello, al M.te Adamello, al P.so Venezia e discesa per la vedretta del Pisgana. Quota max.: 3539 m.

Equipaggiamento: sci-alpinistico da alta quota. Attrezzatura: corda, picozza, ramponi, imbragatura. Viaggio: auto propria Direzione: Dante Bazzana e Filippo Venerus

28/3 Gita Culturale C-T

RESIDENZESABAUDE: RACCONIGI ESTUPINIGI

Nella "Corona Verde" che circonda Torino sorgono, tra gli altri edifici sontuosi, il castello di Racconigi, residenza reale estiva, e la palazzina di caccia di Stupinigi, che vedremo dopo i recenti restauri. Viaggio: pullman. Direzione: Anna Perrera 3/4 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E

4/4 Prealpi Torinesi - Valle di Susa T/EEA SACRA DIS. MICHELE

La Sacra di S. Michele rappresenta un grande monumento romanico del Piemonte. Possibilità di effettuare un doppio percorso: turistico su mulattiera e di tipo alpinistico su ferrata. Prevista visita guidata dell'abbazia. Dislivello: +/- 400 m.

Quota max.: 600 m. Tempo: h 1,30 x 2 (T) / 3+1(EEA) Equipaggiamento: escursionistico / imbragatura, set da ferrata, casco. Viaggio: treno o auto propria Direzione: Lorenzo Dotti e Mario Sacchet 24/4 G i t a S c i E s c u r s i o n i s t i c a S E 1-2/5 Gruppo del M.te Bianco OSA

AGUILLES D'ARGENTIERE

Salita in funivia ai "Grandes Montets" e discesa fino al "Refuge d'Argentiere". Eventuale salita al Col du Tour Noire, 3535m. La mattina successiva salita all'Aguille d'Argentiere 3902m. e discesa fino a valle per più di 2000m. Dislivello: 2° giorno: + 1130 - 2000m. c.a. Quota max.: 3902m.

Tempo: h. 4,30-5 Equipaggiamento: sci- alpinistico d’alta quota. Attrezzatura:

piccozza, ramponi, imbragatura e corda.

Viaggio: auto propria. Direzione: Dante

Bazzana e Filippo Venerus

9/5 Alpi lepontine - Valgrande E PARCONAZIONALE- VELINA INVALGRANDE Spaghettata autogestita fra le bellezze naturali della Valgrande. Salita da Cicogna verso il ponte sulla forra e poi all'alpeggio abbandonato di Velina.

Dislivello: +/- 350 m. Quota max.: 830 m.

Tempo: h. 6. Equipaggiamento: escursionistico Viaggio: auto propria. Direzione: Lorenzo Dotti 15-16/5 Catena dei Mischabel - CH BSA - OSA

AL L A L I N H O R N - AL P H U B E L

Con il "metro-alpin " fino al Mitelallalin, per salire poi al Allalinhorn 4207m. Discesa alla Langluehutte. La mattina successiva salita all'Alphubel e poi discesa fino a Saas- Fee.

Dislivello: +550 /+1336 Quota max.: 4027/4206 Equipaggiamento: sci-alpinistico da alta quota.

Attrezzatura: piccozza, ramponi, imbragatura e corda Viaggio: auto propria. Direzione: Ugo Giannazza e Fulvio Festinese.

23/5 Gita Culturale C-T

GIARDINI SUL LAGO: VILLACARLOTTA E

VILLADELBALBIANELLO"

Sulla riva occidentale del lago di Como due esempi dell'armonia che nasce nell'incontro tra arte e natura.

Viaggio: pullman. Direzione: Anna Perrera 5/6 Alpi Orobie - Val seriana E

TEZZIALTI DIGIANDELLINO- LAGO DIVIGNAVAGA Da Tezzi Alti di Giandellino 969 m. si sale per mulattiere e sentieri fino al laghetto di Vigna Vaga 1821 m. che si trova alla base del caratteristico anfiteatro in fondo alla Valle Sedornia. Dislivello: +/- 850 m. Quota max.:

1821 m. Tempo: h. 6. Equipaggiamento: media montagna. Viaggio: auto propria Direzione:

Giovanni Sacilotto

13/6 71° Collaudo Anziani E

META DADEFINIRE

Viaggio: pullman. Direzione: Commissione gite 3-4/7 Dolomiti Occidentali EE- EEA ALTOPIANO DELLOSCILIAR- M.TEPEZ(m. 2564) Il primo giorno si raggiunge la sommità dell'Altopiano dello Sciliar, uno dei più famosi belvederi dellAlto Adige, per uno dei suoi accessi più selvaggi. Il secondo giorno possibilità di percorrere la panoramica ferrata "Maximilian" ai Denti di Terrarossa e discesa percorrendo interamente la suggestiva Valciamin.

Dislivello: 1° giorno + 1300 m Tempo: h 4 2° giorno: +200/-1280 m. Tempo: h 4,30 (traversata) h.5,30 (ferrata) Quota max.: 2564 m Equipaggiamento: da media montagna Attrezzatura: set da ferrata, imbragatura, casco Viaggio: auto propria. Direzione: Mauro Longari

10-11/7 Alpi Cozie Meridionali A MONTEMONVISO

Dal Pian del Re 2020m si sale al rifugio Quintino Sella 2640m. La mattina successiva si sale per la via normale per salti di roccia e un camino con possibilità di straordinario panorama. Dislivello:

+/-1200m. Quota max.: 3841 m. Tempo: h 5 Equipaggiamento: d’alta quota. Attrezzatura:

piccozza, ramponi, imbragatura, casco, corda. Viaggio: auto propria. Direzione: Dante Bazzana e Filippo Venerus

17-18/7 Alpi Retiche - Valmalenco EA PIZZOMALENCO

Da Chiareggio 1600m si sale per sentiero al rifugio Longoni 2400 m. dove si cena e

pernotta. Per la mattina successiva sono previsti due percorsi alternativi: alpinistico (con eventuale guida alpina) al Pizzo Malenco 3438 m., escursionistico consistente nella traversata all'Alpe dell'Oro 2010 m.

Ritorno a Chiareggio. Dislivello: 1° giorno:

+840m. 2° giorno: A +1000 /-1800 (E - 390) Quota max.: A 3438 m. Tempi: 1°g. h. 2,30.

2°g. A h 8 / E h 4. Equipaggiamento: E. da montagna / A. alta montagna Attrezzatura:

piccozza e ramponi. Viaggio: da definire.

Direzione: Lorenzo Dotti

12/9 Alpi Retiche - Vallespluga E DA MADESIMO AL PASSOSPLUGA

Partendo da Madesimo 1538 m. si sale con sentiero fino a Stuetta 1870 m. poi attraverso la diga si passa sulla sponda destra del lago fino ad arrivare a Montespluga 1906 m. infine si sale al Passo dello Spluga 2115 m. Dislivello: +/- 580 m.

Quota max.: 2115 m. Tempo: h 5 totali.

Equipaggiamento: da media montagna.

Viaggio: treno e autobus. Direzione: Angelo Foglia e Marco Curioni

18-19/9 Monte Rosa - Alpe Pedriola E

ANNIVERSARIO: 50° RIFUGIO ZAPPA E 80° RIFUGIO ZAMBONI

Viaggio: mezzi pubblici o auto propria Direzione: commissione gite

3/10 Prealpi Lombarde E

RESEGONE- PIZZOD'ERNA Piacevole salita da Versasio ai Piani d'Erna per mulattiere e sentieri. Dislivello: +/-727.

Quota max.: 1329 m. Tempo: h 3. Equipaggiamento:

da media montagna. Viaggio: treno e autobus.

Direzione: Mario Sacchet

16/10 Lago di Novate Mezzola E TEMPIET TO DISAN FEDELINO Camminata su un tratto dell'antico e storico percorso che collegava Como con la Val Chiavenna, con interessante visita dell'antico "Tempietto di San Fedelino".

Dislivello: +/- 300 m. Tempo: h. 4 Equipaggiamento: escursionistico. Viaggio:

mezzi pubblici. Direzione: Angelo Foglia

13/11 Prealpi Lariane T-E

ASSO- ENCO - REZZAGO- ASSO Piacevole camminata su caratteristiche mulattiere nel cuore del Triangolo Lariano.

Dislivello: +/-490 m. Quota max.: 790 m.

Tempo: h. 4,30. Viaggio: treno. Direzione:

scuola sci fondo escursionistico "Alfio Popi"

28/11 Pranzo Sociale

META DADEFINIRE

Viaggio: pullman Direzione: commissione gite Scala delle difficoltà

SCI-ALPINISMO

MS per sciatore medio BS per buon sciatore OS per ottimo sciatore

(Il suffisso A indica la presenza di difficoltà alpinistiche)

SE Sci Escursionistica A alpinistica

C culturale T turistica E escursionistica EE per erscursionisti esperti

EEA per escursionisti esperti con attrezzature NB: Tutte le Gite Sci Escursionistiche saranno effettuate in località da definire in base alle

C

ALENDARIO

G

ITE

2004

(7)

Era la sera prima della gita a S.Tomaso con la scuola. La mamma stava controllando cosa mettevo nello zaino e stavo per andare a letto…

Debora, hai messo tutto nello zaino?

Si mamma! Sei sicura? Si! Allora vai a subito a letto! Subito a letto? Pensai: che pizza queste mamme, poi dicono che la mattina ci svegliamo mezzi addormentati perché andiamo a letto tardi la sera!

Comunque, la mattina, dopo aver fatto colazione, essermi lavata e vestita, zaino in spalla, sono andata a scuola. Il ritrovo era in classe ed ho aspettato i miei compagni e quelli di terza.

Arrivati tutti, abbiamo atteso il pullman che per sbaglio era finito alla Baroni (l'altra scuola elementare).

Arrivato, abbiamo caricato gli zaini, siamo saliti e finalmente partiti per la gita a S.

Tomaso - Valmadrera.

Ci hanno accompagnato, oltre alle maestre (Grazia, Michela e Carmela), gli accompagnatori SEM di Alpinismo Giovanile , Mario (che è anche mio papà) e Dolores.

Il viaggio è stato lungo (2 ore) e noioso, ma quando siamo arrivati, eravamo tutti pronti a partire.

All'inizio, la strada era tutta una salita asfaltata, poi, arrivati a una fontanella dove abbiamo bevuto, partivano 3 sentieri tra cui quello che dovevamo prendere noi.

Allora, armati di cartina, distribuita dagli accompagnatori Mario e Dolores e controllando il percorso da fare, abbiamo imboccato il sentiero che non era più asfaltato ma bensì una mulattiera (cioè una strada fatta di sassi).

Terminata questa salita siamo così arrivati alla meta, S. Tomaso, un grande prato che finiva in uno strapiombo, dove si poteva ammirare il panorama sul lago di Garlate e la parte finale del lago di Lecco davanti a noi, di Annone, di Oggiano e quello di Pusiano alla nostra destra.

Qui c'era anche una piccola collinetta dove sorgeva la cappella di S.Tomaso e davanti ad essa ci siamo fermati per 4 ore dove abbiamo mangiato, giocato con la corda, fatto giochi di parole, rotolato nell'erba… e altro ancora.

Quando abbiamo finito la sosta, era ora di tornare. Abbiamo messo a posto tutte le cose e chiusi gli zaini, sempre cartina alla mano, siamo riscesi fino alla fontanella e imboccato un altro sentiero un po' più lungo e pieno di scalini, che ci ha riportato a valle (dove ci siamo seduti ad aspettare il pullman) davanti alla chiesa di Valmadrera.

Quando è arrivato, dopo una decina di minuti, abbiamo caricato gli zaini e siamo saliti… Molti di noi si sono addormentati, altri no.

Ma dopo 2 ore di viaggio, siamo arrivati a scuola, dove, stanchi ma contenti della giornata passata insieme, abbiamo abbracciato i genitori, salutato le maestre e siamo tornati a casa.

Maggio 2003 Debora Polla (anni 10)

Una crescita interiore

l'esperienza da loro consolidata nel tempo da anni di attività c'era e si vedeva.

Finalmente conobbi i ragazzi che avrebbero frequentato il corso, l'emozione fu grande, erano di un'età compresa fra gli otto ed i dieci anni, ed avevano addosso un' entusiasmo ed una vitalità che mi avrebbe contagiato ad ogni uscita del corso (ben otto).

Durante lo svolgimento del corso, notai che l'alpinismo giovanile era uno strumento che provocava nei ragazzi curiosità e voglia di sapere e che in questa realtà mi sentivo più spettatore che attore. La mia conclusione fu infatti che l'alpinismo giovanile era fatto dai ragazzi e che compito di noi adulti era quello di accompagnarli in questo cammino aiutandoli a scoprire e ad apprezzare un mondo ai più sconosciuto.

Era ed è comunque un cammino affascinante da fare insieme, che mi arricchisce interiormente e che dopo tanti anni di montagna non pensavo di scoprire, per questo scrivo queste righe, per ringraziare Mario, Dolores, Sergio, Paolo, Roberto, i ragazzi del corso ed ultima ma non ultima la Sem, che mi hanno offerto questa opportunità.

Bruno Tumiati

19 Ottobre - Val Codera - Il museo è aperto tutti i giorni

da maggio a settembre e solo nei fine settimana negli altri mesi.

Poco distante, nei pressi dell'oratorio, visitiamo anche la mostra "civiltà della castagna", allestita in occasione della festa che si terrà prossimamente in onore di questo generoso albero e di questo frutto che un tempo erano fondamentali per il sostentamento delle genti di questa valle.

Non si vorrebbe lasciare mai quest'oasi di pace, ma il tempo è tiranno, ed il treno che ci riporterà a casa non aspetta per cui, come si suol dire, "gambe in spalle" (oltre allo zaino) e via sulla strada del ritorno.

N e a b b i a m o f a t t a d i s t r a d a ( n o n sembrerebbe) comunque, anche se i n d o l e n z i t i d a l l a l u n g a d i s c e s a , raggiungiamo stanchi ma felici la stazione di partenza, dove prenderemo il treno che dopo un cambio a Colico, ci riporterà a Milano, alla Stazione Centrale (il

"fontanone" della Stazione è sempre nei nostri pensieri: un salutino almeno al ritorno lo si doveva fare!!).

Appuntamento alla prossima uscita (che sarà l'ultima del corso di quest'anno), quando, oltre ai ragazzi, saranno presenti anche i genitori che potranno apprezzare l'evoluzione dei loro pargoli lanciati in divertenti giochi che avranno, come tema di fondo, la nostra amica montagna.

Bruno & Dolores

Pranzo Sociale: 30/11/2003 Terza e quarta elementare

Arcadia in montagna

PER CONTINUARE...

Dal 4 dicembre è possibile effettuare il rinnovo dell’associazione al sodalizio per il 2004. Puoi provvedere il giovedi dalle ore 21 alle 22,30 in segreteria, con versamento in c/c postale 460204 e con bonifico bancario presso la Banca Antoniana Popolare Veneta agenzia 1 - c/c 12088Q - CAB 1600 - ABI 5040, indicando le seguenti quote invariate e la causale relativa.

Socio Ordinario Euro 42,00 Socio Familiare Euro 20,00 Socio Giovane (1987) Euro 13,00 Socio Aggregato Euro 15,00 Nuova Tessera Euro 4,50 Spedizione bollinoEuro 1,50

Recupero anno 2003

Socio Ordinario Euro 25,00 Socio Familiare Euro 10,00 Socio Giovane (1985) Euro 7,00 Il tentativo di organizzare una comune grande festa non è purtroppo riuscito per motivi logistici, si ritenterà il prossimo anno certi che i buoni propositi non rimarranno tali.

Non che questo possa pregiudicare la buona riuscita della manifestazione, a l l a quale i partecipanti - si spera numerosi - non mancheranno certo di contribuire come sempre. Una nutrita partecipazione gratificherà gli stessi partecipanti, coloro c h e d u r a n t e l a m a n i f e s t a z i o n e riceveranno dei riconoscimenti e tutti coloro che prestano la propria opera in Sezione. Giova ricordare che, anche se può sembrare una ricorrenza non più d’attualità e un impiego di tempo e risorse probabilmente utilizzabili in altre attività (arrampicata, escursioni, sci, ecc.), è comunque la sola occasione per un incontro gioviale fra tra i soci e quindi delle varie anime della Sezione. L'altra sola occasione d'incontro è l'assemblea annuale, che pero’ non potrà mai assumere un carattere festaiolo, per ovvi motivi.

Quest'anno il pranzo sociale si terrà presso il locale "Il Crottino" di Dorio, ci sarà la possibilità di visitare l'Abbazia di Piona.

Oltre alla consuetudine verrà presentato la monografia dei 70 anni del Collaudo Anziani, che sarà poi possibilmente data in omaggio ai partecipanti delle varie edizioni. Maggiori informazioni e iscrizioni in sede il giovedì sera dopo le ore 21,00.

VI ATTENDIAMO NUMEROSI!!!

Il Consiglio

II° Corso Base 2004 Alpinismo Giovanile

24/01 presentazione,

8 uscite dal 15/02 al 07/11, con tematiche:

la neve: bellezza e pericoli; la montagna nella storia; l'acqua: una preziosa risorsa da conservare; la montagna raccontata dai ragazzi; la montagna sotterranea; giochi di orientamento con un grande alpinista;

Ambiente e tradizioni.

11/12 festa.

Alpinismo Giovanile ...

(segue da pag. 1)

(segue da pag. 4)

(8)

I NOSTRI RIFUGI

A.OMIO- 2.100 mAlpe dell’ OroValmasino - SOtel.: 0342.640020

SEMCAVALLETTI- 1.354 mPian dei ResinelliBallabio - LCtel. e fax: 0341.590130

ZAMBONI › ZAPPA- 2.070 mAlpe PedriolaMacugnaga - VBtel.: 0324.65313

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Sezione del Club Alpino Italiano

via Ugo foscolo, 3 - 20121 Milano - tel. 02.86.46.30.70 - nuovo fax 178 604 0543

http://www.caisem.orgapertura sede: giovedì dalle 21.00 alle 23.00 orario di segreteria e biblioteca: giovedì dalle 21.00 alle 22.30 Spedizionein A.P. - Art. 2comma 20/Clegge 662/96Milano

La tradizionale serata dedicata alla festa natalizia tra i Soci, riserverà anche un’estrazione a premi alla quale si potrà partecipare con un piccolo contributo, che offrirà in opzione l’agevolazione per ottenere la videocassetta VHS o il CD-Rom, realizzati per l’Anno Internazionale dell Montagne.

Si tratta di 450 pagine della nostra storia, comprendenti:

"I 65 anni del rifugio A. Omio" (solo nel CD),

"La SEM in Valmasino e d'intorni nella prima metà del secolo scorso",

"Le immagini delle manifestazioni istituzionali del 2002".

Approfittatene.... e buona visione!

Il Consiglio Direttivo rivolge a tutti i Soci i migliori auguri!

PRESENTAZIONE

2 dicembre 2003, ore 21.30 presso la sede della SEM.

SVILUPPO del Corso

5 lezioni teoriche in sede e 6 giornate sul terreno, in 3 week-end tra gennaio e febbraio.

LEZIONI TEORICHE

ore 21.00 in sede: dal 5 dicembre 2002 al 10 febbraio.

LEZIONI PRATICHE

1 weekend in una "falesia di ghiaccio":

progressione in sicurezza della cordata, tecnica individuale, chiodatura.

2 weekend con uscite su cascata.

Le date delle lezioni pratiche dipendono strettamente dalle condizioni meteo e del ghiaccio e sono quindi soggette a variazioni, indicativamente si effettueranno dal 17/1 al 8/2/2004.

Ulteriori informazioni su: www.caisem.org

Notiziario della SEMvia U. Foscolo, 3 MilanoDirettore responsabile: Luca ArzuffiAutorizzazione del Tribunale di Milano n. 129 del18/02/2000 - Stampato in proprio

Anno IV - n° 24 - novembre 2003

Finalmente siamo agli zaini e, soprattutto, agli scarponi. Ci abbiamo messo qualcosa come 5, forse 6 vite, e nel frattempo, come previsto, siè fatto tardi, la funivia non la becchiamo di sicuro.

Telefono al Torino per avvisare, potenza della tecnologia, numero memorizzato, tac: pronto, faremo un poco tardi signora, siamo arrivati adesso alla gengiva. "Cencifa?", mi risponde un accento austroungarico. Sì, signora, alla gengiva, all'attacco del dente. "Tente?". Signora non si preoccupi, tra un paio d'ore siamo lì.

La discesa è da lacrimoni: bonaccia, climatizzazione perfetta, appagamento, tramonto. Alle otto siamo al Torino, dove cerco di far valere la mia prenotazione. Il maitre guarda sul computer e dice picche, il mio nome non risulta. Ma come, ho telefonato ieri per prenotare, e poi ho ritelefonato due ore fa e mi ha risposto una signora tedesca… ah sì, non ci sono signore tedesche qui? Strana sensazione, comunque due brande libere ci sono, problema risolto. Ma la curiosità rimane: rifaccio il numero memorizzato e chiedo con chi sto parlando: rifugio Tre Scarperi, mi dice la cosacca. Torino, Tre Scarperi, sull'elenco alfabetico sono uno dopo l'altro, sbagliare è un attimo.

D`altro canto, dopo il cinema che abbiamo messo in piedi sul dente, ci voleva un ultimo tocco di classe. A lieto fine, ovviamente.

Rolly

18 Dicembre ... gli auguri!

I

LNOSTROAUTUNNO

C

ULTURALE 27 novembre alle ore 18,00, presso la sala Emilio Romanini della Sezione CAI di Milano:

ALESSANDROPASTOREpresenta il suo volume ALPINISMOE STORIAD’ITALIA Una manifestazione organizzata con il CAI Milano in collaborazione con l’Editore il Mulino alla quale partececipano:

Franco Brevini ed Eugenio Pesci 04 dicembre ore 21,30 in sede SEM:

EVEREST SENZA MASCHERA video proiezione VHS della prima ascensione senza ossigeno, dopo 25 anni dalla prima assoluta (Cineteca CAI).

Il Dente ...

(segue da pag. 5)

10° C

ORSO DI

C

ASCATE DI

G

HIACCIO

Puoi inviare il tuo materiale da pubblicare su La Traccia, all’indirizzo e-

mail: latraccia2000@tiscalinet.it o al nuovo fax n. 178 604 0543,

oppure lo puoi consegnare in segreteria.

Ti ricordiamo che il termine ultimo per il prossimo numero è il

15 gennaio 2003

Riferimenti

Documenti correlati

Ulteriori informazioni sul corso sono disponibili presso la sede o all'indirizzo Web della SEM: http://www.caisem.org. Per richiedere altre informazioni

3) La Biblioteca della SEM è aperta al pubblico per la consultazione e il prestito del materiale bibliografico all'interno dell'orario di apertura settimanale della Sezione ed

cessità semp licemente soggettiva) di collegare certe rapprese ntazioni. Si potrebbe anche, senza aver bisogno di simi li esempi per trovare la reale esistenza di principi a

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