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Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi

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La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004

Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi

Direttore responsabile: Luca Arzuffi - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 129 del 18/02/2000 - Stampato in proprio

Egregio Sig. Sindaco,

non è senza imbarazzo che, quale presidente e legale rappresentante della S.E.M. - Società Escursionisti Milanesi, Sezione del Club Alpino Italiano, mi accingo a disturbarLa ancora, ma mio malgrado mi trovo costretto a rivolgermi nuovamente a Lei, per la rilevanza di quanto espongo di seguito e perché il Suo intervento in proposito, del maggio 2002 presso l'Assessorato del Demanio, non ha sortito il risultato sperato e da quest'ultimo promesso. Proprio in questi giorni ho avuto la conferma che è definitivamente tramontata la possibilità di poter disporre di un'adeguata sistemazione, per la sede dell'Associazione che rappresento, attualmente ubicata da più di cinquant'anni in via U. Foscolo 3 e già da sei senza una possibile alternativa, non avendo potuto avere, per lecite e comprensibili motivazioni, il rinnovo del contratto di locazione agevolato che scade alla fine di quest'anno. Allo stato dei fatti non esistono prospettive per una possibile soluzione, essendo state vanificate quelle proposteci, in quanto poi ritrattate dal competente Ufficio, idonee alle esigenze delle attività svolte dal nostro sodalizio da più di cento anni, che oggi maggiormente assumono un valore irrinunciabile nel contesto dell'attuale società cittadina. Tale opera è stata più volte riconosciuta dall'Amministrazione della città di Milano, particolarmente anche nel 1991, in occasione del centenario dalla costituzione, con la "Medaglia d'Argento di Riconoscenza Civica" che nella motivazione ben ne esprime le peculiarità: "Nata cent'anni fa, ha portato avanti l'impegno di diffondere e rendere accessibile a tutti la pratica dell'escursionismo alpino.

La passione e l'azione propositiva dei suoi animatori, rivolte soprattutto alla formazione dei giovani ed al loro avviamento all'amore per la montagna, non sono mai venuti meno nell'intero arco della sua storia. Ispirata alla semplicità ed alla concretezza proprie del più genuino spirito ambrosiano, la Società ha accumulato numerosi e meritatissimi riconoscimenti".

Sarebbe veramente riprovevole non poter continuare quest'impegno per la mancanza di una sede adatta, né lo spirito che da sempre anima il sodalizio potrebbe consentire la dismissione della sede attuale, senza disporre di un'altra che la sostituisca adeguatamente.

Per esporre la portata delle attività del sodalizio rivolte a tutte le fasce di età della cittadinanza, con particolare rilievo ai giovanissimi ed agli anziani (alpinismo giovanile da otto anni fino a quando le forze di ognuno lo consentono), mi avvalgo della statistica risultante da quelle svolte nello scorso anno:

· 10 corsi con più di 150 allievi per complessive 75 lezioni teoriche e 76 uscite pratiche

· 6 accompagnamenti di Gruppi Scout ed Alpinismo Giovanile in grotta

· 42 gite sociali per complessive 495 presenze

· 18 tra Assemblee e riunioni

· 16 manifestazioni culturali

· 6 pubblicazioni del notiziario sezionale

· 3 aggiornamenti didattici per istruttori

· Pubblicazione di 1 monografia di 200 pagine

· Realizzazione e pubblicazione in Internet del catalogo della Biblioteca

· Spedizione speleologica nell'ambito del "Projecto San Vincente 2003" della Speleologia Italo - Cubana

· Esplorazione speleologica della grotta "Kef Aziza" sul medio Atlante marocchino.

Ciò senza contare l'attività personale dei soci che concorrono a costituire la compagine cittadina di quasi undicimila unità e regionale di novantamila, sui poco più di trecentomila dell'intero Club Alpino Italiano. Numeri molto significativi in ordine alla vocazione cittadina eregionale per le attività praticate in montagna, della quale la Società Escursionisti Milanesi è da sempre un autorevole esponente e che ritengo meriti l'attenzione di questa Spettabile Amministrazione, al fine di consentire la disponibilità di locali con caratteristiche di spazio ed ubicazione adeguati e non eccessivamente penalizzanti rispetto a quelli occupati dalla sede attuale, mantenendo le agevolazioni delle associazioni senza scopo di lucro, quale è il nostro sodalizio, riconosciuto con registrazione nella sezione provinciale dell'albo regionale delle organizzazioni di volontariato e come tale mancante delle risorse economiche, necessarie a far fronte ad un canone di locazione di mercato che una tale sistemazione richiederebbe.

RingraziandoLa anticipatamente per l'attenzione che potrà e vorrà cortesemente dedicare al rinnovo di questa istanza, rimango nella speranza di possibili sviluppi positivi della vicenda nei quali i soci, quasi novecento, confidano vivamente.

In tale attesa porgo i migliori saluti miei personali e dei soci tutti.

In fede.

Società Escursionisti Milanesi Il Presidente Ing. Enrico Tormene Milano 08 aprile 2004

P e r l a n o s t r a s e d e : u n a n u o v a i s t a n z a a l S i n d a c o d e l C o m u n e d i M i l a n o

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La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004 presentazione della monografia dedicata ai primi settanta Collaudi concludevo con questa frase: "E anche i giovani non snobbino questa manifestazione che offre loro l'opportunità di condividere momenti di serena gioia in montagna con chi ha già maturato quelle esperienze che loro stessi mirano a fare proprie". Sono davvero convinto che si tratti di un'occasione da non perdere. Io stesso ho potuto constatare in più di un'occasione che le idee di chi andava in montagna anche molto prima di noi, spesso risultano sorprendentemente attuali, addirittura precorritrici dei tempi, anche se ai loro tempi non si erano potute concretizzare, per mille ragioni, come invece è possibile fare agli alpinisti dei nostri giorni.

Quest'anno il Collaudo si svolgerà nella bassa Valtellina, all'altezza più o meno diArdenno, precisamente però sul versante orobico della valle nella zona della Val Fabiolo - Campo Tartano e il percorso, già individuato, è meglio precisato in seguito. Personalmente non conosco il posto, ma dai primi dati che ho potuto raccogliere mi pare un ambiente molto promettente. Qualcuno ne ha già avuto un assaggio l'autunno scorso, dato che proprio in quella zona si è svolta una delle nostre gite sociali. L'invito dunque è rivolto a tutti: per usare un linguaggio da alpini, ai "veci" dalle cui fila uscirà il 71°

"scarponcino d'oro" ed ai "bocia". Questi termini però sono da intendersi qui in senso molto più lato di quanto non si faccia normalmente, pensando all'ambiente militare: ovviamente mi rivolgo a signori e signore di tutte le età, nonché ai giovani ed ai giovanissimi.

Partecipate numerosi e vedrete che non resterete delusi.

Il Collaudo è realmente di più di una escursione come le tante che facciamo in montagna, perché lo spirito che la anima è del tutto singolare e bisogna parteciparvi per rendersene conto.

Enrico Tormene U

Unnaa rraaggiioonnee ddii ppiiùù ppeerr ...

“Collaudo Anziani”: molto si è detto e scritto su questa storica manifestazione della SEM. La singolare denominazione, coniata dagli ideatori, è da qualcuno considerata “stonata”, non più al passo con l’immaginario dei tempi odierni, ed addirittura ritenuta la causa di una circoscritta partecipazione di soci.

Non è certo il caso di ribadire gli scopi e i valori che l’hanno originata, ma sicuramente vale la pena di menzionare quanto Fulvio Campiotti, giornalista e cronista dei nostri Collaudi, scrisse parecchi anni fa: "Il Collaudo è un rito festoso inteso soprattutto ad una esaltazione disolidarietà, ad una rinnovata comunione di sentimenti e di poesia montanara, espressione di quell'affetto e di quella cordialità che lega i soci della S.E.M.". E più avanti ancora: "...

è soprattutto un pretesto per ritrovarsi, per riconfermare l'idealità del sodalizio,

per dire che esso rimane sempre giovane e vitale anche se i soci, per legge fatale, diventan vecchi".

Queste poche parole rivelano, con senso compiuto, lo spirito che da sempre ha animato gli organizzatori ed i partecipanti di questa settantennale manifestazione.

Ben ha colto nel segno il neo Consigliere Lorenzo Dotti pensando di titolare l’edizione di quest’anno “Gita delle famiglie Collaudo dell’Amicizia”. Sì, perché oggi più che mai, nel tempo in cui viviviamo ove prevalgono nuovi valori, è importante e fondamentale rinnovare e riaffermare un sentimento pregnante dei rapporti e delle affinità che ci accomunano, per essere insieme protagonisti nel perpetuare la nostra passione ed addivenire alla soddisfazione delle nostre aspettative.

Una emblematica motivazione ed un invito a non mancare, ricordando anche la riflessione e l’auspicio, sempre di attualità, espresso dallo scomparso past president Giuseppe Marcandalli:

“È come una fiaccola che, passando di mano in mano, è giunta fino a noi:

testimonianza di idealità, di entusiasmo, di fedeltà ad un Sodalizio. Raccogliere questafiaccola e mantenerla accesa è oggi, per noi della SEM, impegno indiscutibile. Ci auguriamo di trovare, domani, altri che questo impegno sappiano comprendere esiano disposti a tramandarlo. Se ciò avvenisse, potrebbe attuarsi l'auspicioespresso, alcuni anni fa, da Nino Sala quando scriveva della vecchia favola delloscarponcino d'oro:‘…

che si racconta e si rivive ogni anno, che non dovrebbe interrompersi mai, affinché altri ancora, con noi, possano viverla, gioirne ed ascoltarne la profonda poesia’ “.

Buon “Collaudo” a tutti!

Jeff IIll pprrooggrraammmmaa

GENERALITÀ

Da Sirta (m. 267) presso Morbegno, attraverso la Val Fabiolo ed il paesino di Sostila fino al Culmine di Tartano (m. 1301).

Discesa su Tartano e pranzo al ristorante.

Possibilità di escursione ridotta o in pullman.

DETTAGLI

Si raggiunge Morbegno con il treno, di qui si va a Forcola-Sirta con un pullman . A Sirta si aprono tre possibilità:

1) COLLAUDO: dalla piazza principale di Sirta (m.267), dietro la Chiesa si prende la "via alla Sostila", una bella mulattiera, molto spettacolare soprattutto all'inizio perché incisa nella roccia. Dopo quasi un'ora in località Bores (m.650) si abbandona la mulattiera, salendo a destra verso Sostila (m.821). Sostila è un grazioso paesino, raggiungibile solo a piedi ed abitato d'estate, privo di locali pubblici, con case in ristrutturazione ed una chiesetta.

Da Sostila si sale sul crinale del monte che divide Val Fabiolo e val Tartano, fino a raggiungere la grande croce presso il Culmine di Tartano (m.1301).

(segue a pag. 8)

1 3 G i u g n o 2 0 0 4 - 7 1 ° " C o l l a u d o " p e r i s o c i S . E . M .

Non si è ancora spenta del tutto l'eco del settantesimo Collaudo, non tanto perché si sia trattato di un collaudo speciale, quanto perché è stato sottolineato dall'uscita della monografia che raccoglie le memorie di questa nostra manifestazione sociale dalle sue origini fino ad oggi e già siamo pronti per la sua prossima edizione:

la settantunesima. Sembrerebbe quasi superfluo rammentare che, come vuole l'ormai affermatissima tradizione, anche quest'anno il Collaudo avrà luogo nella prima metà del mese di giugno, ma mi perdoneranno i più affezionati partecipanti se ancora una volta spenderò qualche parola per far conoscere la nostra più classica ricorrenza anche a tutti quei

"semini" che, o non hanno mai sentito parlare del Collaudo degli anziani della S.E.M. oppure, avendone avuto notizia, hanno ritenuto di non doversene interessare più di tanto, pensando che si tratti di un evento strettamente riservato ai soci più anziani, come il nome effettivamente potrebbe far pensare. Sì certo, il Collaudo è stato pensato appositamente per offrire ai meno giovani una simpatica occasione per ritrovarsi tutti insieme a vivere, anno dopo anno, un'intensa giornata in montagna, a dimostrazione, soprattutto per se stessi, che lo spirito che li ha sempre animati conta molto spesso assai più che non i freddi dati anagrafici di ciascuno. Questo però direbbe poco se non esaminassimo più concretamente i dati effettivi che hanno caratterizzato tutta la storia del Collaudo.

Anzitutto c'è da dire che il Collaudo non è mai stato caratterizzato da escursioni banali: il suo regolamento ha sempre imposto che si trattasse di percorsi in ambiente alpino, con meta possibilmente una vetta ed un dislivello da superare in salita di almeno un migliaio di metri. In alternativa, anche se meno spesso ciò si è verificato, si poteva prevedere che la salita fosse sostituita da una traversata "di spiccato interesse alpinistico". Negli anni più recenti si è sempre cercato di organizzare un'escursione con arrivo in una località raggiungibile da una carrozzabile ed a quota non eccessiva, così da consentire anche a quei soci che non possono partecipare attivamente alla manifestazione, di essere presenti al convivio ed ai festeggiamenti che ne coronano la conclusione. Mi riferisco in questo caso non solo a chi, in età troppo avanzata, non può più affrontare certe fatiche, ma anche a chi, per la presenza di bambini troppo piccoli o per qualsiasi altro motivo non intenda sottoporre se stesso o chi è con lui ad eccessiva fatica pur senza rinunciare agli aspetti più aggreganti a contorno della manifestazione. Non dimentichiamo che numerosissime sono state in passato le edizioni alle quali i partecipanti, anche quelli attivi, rappresentavano ben tre generazioni contemporaneamente. Nella pagina di

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La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004 4 Aprile 2004 - Sentiero Cadorna

M.te Orsa / M.te Pravello La montagna nella storia Finalmente, la seconda uscita.

Era in programma il 14 marzo e causa il maltempo rimandata al 4 aprile. Meta le fortificazioni militari del M.te Orsa presso Viggiu', dette "Linea Cadorna" e risalenti alla 1° Guerra Mondiale.

Prima di tutto, una spiegazione: cosa è la Linea Cadorna...

Durante la Prima Guerra mondiale il Gen.Cadorna fece realizzare una linea fortificata a ridosso del confine elvetico, nel timore che gli imperi centrali potessero sfondare e travolgere le fragili difese svizzere allo scopo di aprire un nuovo fronte con l'Italia.

L'atteggiamento della Svizzera stessa, nonostante la dichiarata neutralità, per una serie di ragioni, non costituiva una sufficiente garanzia contro le aggressioni austro-tedesche.

Tali preoccupazioni non erano nuove per lo Stato Maggiore del Regio Esercito che nei decenni precedenti aveva già evidenziato la necessità di rafforzare le difese in tale settore ma, per ragioni di bilancio, nessuna opera era stata avviata.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale tale deficit difensivo divenne evidente e un'aggressione in tale settore ancora più probabile.

Per scongiurare tale pericolo in poco più di un anno vennero approntati una serie di appostamenti per l'artiglieria, fortini e gallerie, collegati da linee multiple di trincee.

Questo sistema difensivo solca la provincia di Verbania, attraversa idealmente il Lago Maggiore e prosegue, lambendo i confini svizzeri, lungo la porzione settentrionale delle province di Varese, Como e Bergamo, terminando nei pressi del pizzo dei Tre Signori.

Il ritrovo è presso la stazione di P.ta Garibaldi alle 7.10, questa volta ci siamo quasi tutti, i ragazzi sono 23 su 27, compresi gli accompagnatori ed un ospite (genitore di un ragazzo, militare di carriera, interessato alle fortificazioni) in totale siamo in 30.

La fantasia dei nostri ragazzi galoppa, non hanno mai visto dal vivo delle fortificazioni militari risalenti alla 1°

guerra mondiale, e pensano di trovarci chissà che cosa…

Il viaggio in treno è comodo, solo a Varese dobbiamo aspettare circa mezz'ora la coincidenza per la stazione di Bisuschio-Viggiù, punto di partenza della nostra escursione.

All'arrivo le operazioni tattiche (oggi usiamo una terminologia militare), sono le stesse: sistemazione degli zaini, spogliazioni e vestizioni varie, calzata e s i s t e m a z i o n e d e g l i s c a r p o n i , mangiucchiatine varie, ecc…ecc…

Messa in riga la truppa, avviene la distribuzione della cartina del percorso; i soldatini vengono invitati a leggere ed a

individuare i monti segnati sulla stessa, ormai sono sgamati, in breve tutto viene risolto.

Il percorso è nuovo per molti di noi, ma ci affidiamo tranquillamente ai due volenterosi del nostro gruppo che la domenica precedente sono venuti a visionarlo.

L'ambiente è bello ed utilizziamo una scorciatoia fra prati in fiore (sono tappezzati di anemoni) e boschi di castagni, per raggiungere l'inizio vero e proprio della mulattiera per il Monte Orsa; tagliando così fuori il paese di Viggiù in quanto attraversato dalla strada statale la quale sarebbe risultata pericolosa da percorrere da un gruppo come il nostro.

Breve sosta per riprendersi, seguita da uno spuntino, ed incomincia la scalata del Monte Orsa. Scalata, perché il sentiero è in salita, Oddio non che ci si debba arrampicare, comunque il pendio a tratti non è molto dolce e ci s'inerpica su velocemente. Un po' di sofferenza che alla fine sarà ben ricompensata.

Infatti, proprio alla fine della salita, dietro ad una curva, ecco apparire l'entrata della prima galleria.

E' enorme e vista da fuori sembra anche spaventosamente buia, niente paura, è solo una questione di occhi abituati alla luce; comunque ai ragazzi, facciamo usare le pile, per qualcuno è la prima volta e li invitiamo a non giocarci ma ad usarle in modo adeguato, insegnando così loro che in caso di effettivo bisogno le batterie delle pile debbono essere funzionanti e non scariche perché ci abbiamo giocato.

La galleria ci riserva una grossa sorpresa, e' composta da cinque enormi postazioni per cannoni puntate sul paese di Porto Ceresio ; ne visitiamo una (sono tutte eguali), viene spiegato a cosa servivano e come funzionavano i cannoni, finalmente qualcuno fa delle domande: a cosa servivano gli anelli sui muri? Quali proiettili utilizzavano? E finalmente la più temuta: ma dove sono i cannoni?

Che bravi questi soldatini si sono accorti che mancava il pezzo forte.

Ebbene, non ci sono! La delusione di qualcuno per non aver trovato i cannoni è tanta ma è superata dalla visione dell'ambiente che ci sovrasta.

Fuori dal tunnel (come la famosa canzone che ci sta tormentando da un

po' di tempo), ci accorgiamo che il Monte Orsa l'abbiamo attraversato da parte a parte.

Ora ci stiamo avvicinando alle postazioni lungo la cresta del Monte Pravello, punto di arrivo della nostra escursione e segnavia di confine con la vicina Svizzera.

La cresta è una trincea unica, lunga circa un chilometro, con postazioni per mitragliatrici, cannoncini e fucilieri. Ne visitiamo alcune, sono tutte collegate da ridotte (gallerie scavate nella roccia) che percorriamo in fila indiana e dove in una troviamo anche delle stalattiti.

E' circa l'una e si sente brontolare, saranno i tuoni? Impossibile il cielo è sereno, ma certo sono le pance delle nostre reclute (e non solo) che reclamano il rancio. Trovato un bello spiazzo posto in una postazione di fucileria e con sotto una ridotta con tre postazioni di mitraglia, ci fermiamo per il rancio, inutile dire che è un momento topico e fuori le gavette non si sente più volare una mosca, l'unico rumore è quello delle mandibole che rompono la monotonia del silenzio.

La sosta dura circa un'ora, si riprende il cammino, ed in breve percorrendo la trincea, finalmente giungiamo in cima al Monte Pravello, dove sostiamo per far compilare alle reclute i formulari sull'ambiente visitato.Infine non poteva mancare la foto ricordo di gruppo che viene scattata in cima al monte Pravello proprio sotto il palo che indica il Confine Svizzero.

Finalmente la discesa, che all'inizio è abbastanza ripida, la quale richiede un po' d'attenzione da parte di tutti per non far rotolare i sassi a valle , in breve siamo ai piedi del Monte Pravello; ora ci aspetta un lungo traverso in leggera discesa che ci farà confluire sulla mulattiera che giunge dal paese di Besano e che ci riporterà al punto di partenza. Per farla breve siamo saliti da un versante e discesi dall'altro percorrendo così l'anello completo del Monte Orsa.

La discesa ci impegnerà per circa due ore e qualcuno comincerà ad accusare la fatica, che svanirà come d'incanto davanti al bar vicino alla stazione, dove viene fatta man bassa di gelati e bibite (birra) per qualche accompagnatore, cosa curiosa troviamo appese al Bar dei taglieri in legno con delle ricette di dolci locali, ed una si chiama "Crostata Dolores", ricetta che viene immortalata in una foto ricordo in mano alla nostra mitica Dolores (Dolly per gli amici).

Si avvicina l'ora del ritorno, stavolta i treni sono uno dietro l'altro, solo che l'ultimo è un locale e si ferma in tutte le stazioni (che pizza), infatti arriviamo a Porta Garibaldi all'alba (ma sarebbe meglio dire al tramonto ) delle 19.45, dove trepidanti ci aspettano i genitori.

Gruppo Alpinismo Giovanile

Alpinismo Giovanile - Corso Base 2004 - Aquilotti Junior 8 - 11 anni

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18 Aprile 2004 Torrente S. Giulio - Cittiglio (VA)

…..Dove si va? Quanto camminiamo? ...Ma allora non si cammina molto….

E' inutile, non c'è nulla da fare: certe domande dei "nostri" ragazzi sono invariabilmente le stesse. Ogni volta.

Inesorabilmente. Per fortuna, in altri frangenti la fantasia sanno ancora esprimerla: ad esempio... .raccontando

"spacconate"!

E così, fra una chiacchiera e l'altra, è iniziata anche la nostra terza uscita AG annuale.

Meta: le cascate del torrente S.Giulio, presso Cittiglio (Varese).

Argomento dell'uscita: "Acqua, una preziosa risorsa da conservare".

E a dire il vero, domenica se c'è una cosa che proprio non è mancata è giusto l'acqua.

Sia perché ci siamo a lungo soffermati presso il torrente, per fare giochi ed osservazioni varie, sia perché "Giove pluvio", anche se segretamente implorato nel nostro cuore di volgere altrove il suo….secchio, non ci ha voluto risparmiare un bell'acquazzone Comunque: ore 8:15, ci si ritrova alla Stazione FS di Porta Garibaldi.

Accipicchia, però….nonostante un tempo che non promette granché di buono (fitte consultazioni telefoniche fra gli AAG si sono intrecciate fino alla sera prima), il nostro gruppetto di "intrepidi" si è presentato ugualmente, più che puntuale, all'appuntamento.

E che bella soddisfazione è il vedere che il tempo incerto non ha affatto scoraggiato i ragazzi (ma nemmeno i genitori…), anche se qualche ragionevole dubbio in proposito in effetti sussisteva.

Questo è davvero bello: finalmente inizia a farsi strada nell'animo dei fanciulli (e delle fanciulle) il vero "spirito" della montagna. E bravi, i nostri aquilotti!

Di conseguenza, persistendo l'instabilità meteorologica ma in assenza di pioggia, si decide di comune accordo di partire.

I ragazzi, già sul treno, si dimostrano belli

"carichi", e mettono come sempre a dura prova la capacità "tamponante" degli accompagnatori.

Solo una "piccolina" accusa un po' di tristezza, perché le sue amiche più care non sono presenti. La mamma ce la affida ugualmente, certa che le nubi scure sul volto e le piccole "gocce di pioggia" discese dagli occhi della bimba spariranno presto, fugate dalla coinvolgente allegria dei compagni.

Per fortuna, Cittiglio viene presto raggiunto, e dopo l'immancabile sguardo alla cartina, si giunge in breve anche presso il torrente, che subito si rivela a noi in tutta la sua selvaggia bellezza. Ecco infatti che ci si ritrova, percorrendo il sentiero all'uopo predisposto dai gloriosi Alpini della locale Associazione, nei pressi di una impressionante forra, scavata nei secoli dal torrente in una roccia dura e resistente alla sua azione erosiva.

Poco più avanti ci raggiunge un signore, sulla sua antiquata ma robusta "Panda", il

quale ci avvisa che nella zona circostante sono state liberate delle vipere, per ripristinare l'equilibrio eco-faunistico della zona.

Fantastico, proprio la notizia che ci voleva….ma niente paura, la situazione è sotto controllo: con il "freschetto" che fa,

"coadiuvato" dalla minaccia di pioggia, pare che le "signore vipere" non amino molto andarsene in giro.

Meglio! Diremo noi: si potrà quindi lavorare in santa pace….

"Lavorare? Come, "lavorare"?? Spontanee sorgono le domande nel gruppo dei

"folletti"…

Ma la risposta degli accompagnatori ha toni accattivanti: "oggi ci divertiremo imparando…".

Ed ecco che di lì a poco incontriamo il primo dei cartelli del percorso didattico riguardante questo torrente, elaborato alcuni anni fa dalla locale Scuola Elementare in collaborazione con il Comune di Cittiglio.

I temi trattati, che anche noi svilupperemo nel corso dell'escursione, sono tutti centrati sull'ambiente tipico di un torrente di montagna ed offrono interessanti spunti per esperienze educative.

Durante la nostra escursione vedremo tutti questi cartelli, e per ognuno spenderemo due parole per dischiudere ai ragazzi l'affascinante mondo delle acque dei torrenti, con tutti i loro abituali "ospiti"

perfettamente adattati a questo ambiente così particolare.

Una piccola chiacchierata introduttiva ai ragazzi, mentre un paio di accompagnatori partono in "avanscoperta" alla ricerca dei punti del torrente più adatti per realizzare i nostri "giochi d'ambiente".

Gli esploratori tornano quasi subito, con buone notizie: proprio qui vicino c'e' un luogo adatto per il primo dei nostri

"esperimenti" !

In breve raggiungiamo il punto e, giù gli zaini (al riparo da eventuali "viperelle" in gita), si inizia la suddivisione dei compiti.

Vengono formati 4 gruppi, ognuno dei quali si occuperà di un gioco differente, da eseguire a rotazione in 4 diversi punti del torrente.

Così facendo, al termine del percorso tutti i ragazzi avranno sperimentato ciascuno dei giochi in programma.

I giochi, inusuali ma molto coinvolgenti, catturano subito l'attenzione dei ragazzi.

Essi sono:

- misura la profondità del torrente e la

velocità dell'acqua;

- cerca gli invertebrati che vivono in un torrente "pulito";

- misura la temperatura e l'acidità dell'acqua;

- osservane colore, odore e ricerca eventuali tracce di schiuma.

Beh.... avete presente le "Giovani Marmotte", piccoli esploratori dotti ed intraprendenti?

NULLA, al confronto dei nostri "aquilotti": i nuovi giochi entusiasmano anche i più recalcitranti, ed hanno anche il magico potere di far scomparire all'istante le nubi di tristezza dal viso e dagli occhi della piccola e dolce AG che pensava, senza amiche, di non divertirsi.

Incredibile! Persino gli indisciplinati "abituali"

si trasformano in piccoli scienziati e mostrano una cura per i materiali ed una attenzione ai risultati davvero encomiabili.

Bravi ragazzi!

Il nostro torrente, circondato da tanti piccoli

"studiosi" affaccendati sulle proprie rive, ha vissuto un breve ma intenso "momento di gloria" e si è sentito importante come uno dei grandi fiumi della pianura, dai quali del resto le sue acque si faranno trasportare nel lungo viaggio verso il mare.

Ma stavolta, quante le novità da raccontare ai "cugini" più grandi!!

Proseguendo nel percorso, giungiamo all'area attrezzata a "pic-nic", che fortunatamente è coperta e ci consente di metterci al riparo da un improvviso (ma breve) acquazzone.

La famigliola che, nonostante il tempo incerto, stava organizzandosi un tranquillo e solitario "barbecue" all'aperto, ha potuto godere (?) dell'imprevista compagnia di un nugolo di marmocchi entusiasti ed eccitati, le cui "attività di studio" lungo il torrente avevano messo una....fame "blu", che si apprestavano a placare con le buone (ed abbondanti) cibarie preparate dalle solerti e premurose mamme.

In un battibaleno, infatti, ecco che sui tavoli, a fianco di salsicce, vino, pane e formaggi pronti per la grigliata, spuntano cumuli (e' proprio il caso di dirlo...ma quanto mangiano, questi?) di panini, borracce, spuntini, frutta, snack, merendine, cioccolato e chi più ne ha, più ne metta!

Persino "Giove pluvio", al cospetto di tanta opulenza, si è fatto da parte, lasciando di nuovo spazio al sole, che ci ha consentito di giungere fino alla prima delle tre cascate (il sentiero per arrivare alle altre due non è consigliabile, soprattutto per dei ragazzi) e completare le ultime attività ancora in sospeso.

In quest'ultima fase, qualcuno ha trovato due piccole salamandre che stavano completando il proprio sviluppo nelle acque tranquille delle pozze laterali formate dal torrente (un esemplare adulto, invece, molto bello, si è mostrato sulle rocce della riva opposta.... molto saggiamente, direi!);

qualcun altro ha invece rischiato di perdersi lungo il torrente il contenitore del cibo (già vuoto, naturalmente, e presto recuperato).

Alpinismo Giovanile - Corso Base 2004 - Aquilotti Junior 8 - 11 anni

segue a pag. 5)

(5)

Inoltre, durante la pausa pranzo, anche allo scopo di favorire la digestione dei volumi di cibo ingeriti, i nostri AG, divisi in gruppi, si sono cimentati nell'esercizio di nodi ed imbracature di emergenza:

qualcuno ricordava (quasi) tutto, mentre per altri era la prima volta.

In contemporanea, altri tentavano invece (con molto poca fantasia: ma l'effetto delle cibarie ha avuto il suo peso...) di dare un nome ai colori ed ai suoni dell'acqua che scorreva nel torrente.

In ogni caso, tutti gli animi, "temprati" dalla intensa giornata (e dalle abbondanti libagioni) erano ancora "carichi" (ma in che senso??) e pronti a continuare l'azione.

Ma purtroppo anche le cose più belle non durano all'infinito, e giunge così anche per i nostri piccoli esploratori l'ora del ritorno...

Il percorso è breve, e subito siamo in paese:

brevissima sosta presso un bar, per un piccolo ristoro (leggi: gelato...come se non fosse bastato il resto!) ed in breve siamo di nuovo in stazione, in attesa del treno che ci riporterà a casa.

Al ritrovo con i genitori, questi comprenderanno subito che quella che pareva una incerta giornata si è rivelata invece come una entusiasmante avventura.

E osservando i ragazzi, se ne è avuta presto conferma: lo si è visto nei loro sorrisi, nella loro allegria.

La "bimba delle nuvole" accoglie gioiosa papà con un radioso sorriso, che scalda il cuore e fa tenerezza. La tristezza della partenza è dimenticata: i giochi coinvolgenti, e alcune nuove amiche, hanno rischiarato la sua (e la nostra) giornata.

E' bello vedere i nostri ragazzi così: liberi di esprimersi, di essere sé stessi, di rendere omaggio alla vita con la loro gioia...

Questo ci conforta, ci dà coraggio e ci sprona nel proseguire il nostro percorso con loro.

In attesa (e nella speranza) di vederli un giorno, ormai adulti, appassionati e rispettosi frequentatori della montagna e magari (perché no?) uniti a noi e a coloro che ci succederanno nel trasmettere alle nuove generazioni quell'amore che solo può consentire al nostro ambiente e alle nostre tradizioni di sopravvivere nel tempo.

Arrivederci ragazzi, alla prossima avventura insieme!

Gruppo Alpinismo Giovanile

Partenza bruciante per le gite di scialpinismo targate SEM. La prima domenica di marzo in fondo alla Val Formazza, oltre le cascate del Toce, al Corno Orientale di Nefelgiù. Una gita inusuale, in un angolo solitario delle Lepontine, con la fortuna (e fiuto interpretativo delle condizioni meteo) di partire e tornare a Milano con la pioggia, ma di godere una splendida giornata di sole. Il fascino di un ambiente poco battuto, e la bellezza di una discesa con 5 cm di neve fresca su neve trasformata.

Dodici gitanti tutti in cima, con panorama su Arbola, Blinnenhorn e su P.sso S.Giacomo.

Altrettanto fantastica la seconda gita, l'ultimo WE di marzo, nel gruppo dell'Adamello. Anche stavolta partenza sotto la pioggia e neve al Tonale, ma con il buon auspicio di previsioni di bel tempo per l'indomani. Saliti con gli impianti fino a Cima Presena, siamo scesi in mezzo metro di neve fresca sino al Rif. Città di Trento.

Qui ci siamo fermati aspettando che la nebbia si alzasse, ma incoraggiati dalla telefonata del gestore del Rif. Caduti dell'Adamello,che ci faceva saper che sopra il mare di nebbia si trovava il cielo sereno, ci siamo rimessi in marcia. Non è stato facile orientarsi in un muro di nebbia che rendeva tutto bianco uniforme. Fatti 500 m ci siamo bloccati con carta e bussola alla mano senza capire come fare ad uscire dal labirinto di dossetti, vallecole e pianetti che ci capitavano sotto gli sci. E' bastato però uno squarcio nella nebbia con visibilità temporanea di un centinaio di metri per capire la situazione e, azimut alla mano, indirizzarsi nella direzione corretta fino a sbucare sopra la nebbia e sotto il cielo azzurro. Accompagnati dal gestore, che ci era sceso incontro, a metà pomeriggio giungevamo al bellissimo prefabbricato al colle delle Lobbie che rimpiazza il rifugio attualmente in ristrutturazione. Ottima accoglienza da parte del gestore, che si è prodigato al massimo tanto da rendere piacevolissima la permanenza, e da un suo aiuto, vecchio socio SEM.

Cambiamento di programma per la mattina, vista la gran quantità di neve fresca caduta: decidiamo di puntare direttamente su P.sso Venezia perché salire anche l'Adamello, con tutta la traccia da battere, sarebbe stato troppo lungo. E così la mattina battiamo la traccia fino alla Cima

Venezia e da lì una discesa memorabile in neve fresca per la vedretta del Pisgana, quasi duemila m di dislivello perché arriviamo sci ai piedi alla statale poco sopra Pontedilegno. Per i diciannove partecipanti una grande soddisfazione, testimoniata dall'allegria contagiosa che ha contraddistinto la brigata per tutta la discesa e anche in seguito, allo scambio di foto via e-mail.

La gita successiva, all'Aiguille d'Argentiere, nel gruppo del Bianco, invece non ha avuto la stessa fortuna. In quattordici siamo partiti sperando in un tempo favorevole almeno la domenica 2 maggio, come prevedeva meteo Chamonix, ed invece dopo un sabato con nevicate alternate a brevi schiarite la domenica mattina ci ha accolti al risveglio una fitta nevicata, che ci ha costretto a scendere subito a valle. Unica consolazione per 7 di noi è stata salire sabato pomeriggio al Col du Tour Noire con relativa bella discesa per tornare a cena al rifugio.

In conclusione, se queste brevi note ti hanno solleticato la voglia di scialpinismo, anche se non sei più in tempo per iscriverti all'ultima gita scialpinistica della stagione, il 15 e 16 maggio al Mont Velan (invece che alla meta precedentemente indicata) perché quando leggerai questo numero della Traccia si sarà già svolta, ricorda che puoi sempre scendere in SEM il giovedì sera per trovare qualcuno dello scialpinismo. E non ti preoccupare se non conosci nessuno. E' proprio durante le gite che si ha l'occasione e la predisposizione d'animo per fare nuove conoscenze e consolidare quelle vecchie.

Buona Traccia a tutti, scialpinisti e non.

Filippo Venerus

L

A STRUTTURA DELLA

SEM

A seguito delle elezioni per le cariche sociali effettuate durante l’assemblea ordinaria dei soci del 15 aprile 2004, i relativi risultati sono stati ratificati dal Consiglio nella riunione del 19 aprile 2004, presieduta dal Consigliere Anziano Sergio Franzetti.

Nella medesima riunione sono state definite le cariche Consigliari che risultano ad essere:

Presidente: Enrico Tormene

Vice Presidenti: Roberto Crespi, Andrea Gentilini

Segretario Sezione: Sergio Franzetti Segretario Consiglio: Ugo Gianazza Tesoriere: Sergio Franzetti

Consiglieri: Alberto Buzio, Lorenzo Dotti, Gianfranco Fava (Jeff), Antonio Mattarelli, Laura Posani, Stefano Ronchi, Mario Sacchet, Giovanni Sacilotto

Revisori dei conti: Romano Grassi, Mauro Longari, Piero Risari,

Delegati all’assemblea del CAI ed al Convegno delle Sezioni Lombarde: Piero Risari, Mario Sacchet.

Alpinismo Giovanile ...

(segue da pag. 4)

Scialpinismo in grande "polvere"

Venerdì 4 giugno 2004

aallllee o orree 2211..0000 iin n sseed dee SSEEM M

Paolo Civera proporrà

"La spedizione alpinismo giovanile del CAI

alla Cordillera di Huayhuash"

eed d iill lliib brro o ssccrriitttto o d

daag gllii sstteessssii rraag gaazzzzii..

TTu uttttii sso on no o iin nvviittaattii,, m maa iin n p

paarrttiicco ollaarree ii g giio ovvaan niissssiim mii aallp piin niissttii

ee llee llo orro o ffaam miig glliiee..

(6)

La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004 E' giovedi ' sera e dopo una lunga giornata

di meetings e tensioni mi affaccio nell'ufficio del capo e dico:

"I am outta here! I am flying to Vegas".

Una espressione stupefatta gli si dipinge sul viso ed incomincia ad elencarmi i vari pregi e difetti della citta' del peccato. Lo lascio parlare 2 secondi e poi gli dico: "sei fuori mica vado ai casino' ma a Red Rocks".

La sua espressione si raddolcisce ma sottointende che per me non c'e' speranza, non ritornero' mai piu' "normale".

In effetti il trucco risiede in questa gemma di roccia arenaria, multicolore, rossa e dorata, creata molte ere geologiche prima di Las Vegas ed a pochi chilometri da essa.

Si tratta del Red Rock Canyon National Conservation Area o piu comunente di Red Rocks State Park che comprende numerose formazioni rocciose ed incredibili canyons.

Il contrasto tra lo sbrerluccichio travolgente dei neon e la purezza esaltante di red rocks e' incredibile come la differenza della fauna che popola le due zone ( umani compresi).

Arrivati a "Sin City" raggiungiamo il nostro motel, scelto perche' l'unico vicinissimo al parco. Finiamo nella camera a tema: la giungla, e' l'apoteosi del kitch con letto leopardato e lampadario maculato.. Dopo una grassa risata cerchiamo di chiudere gli occhi per dimenticare dove siamo e concentrarci sul progetto di domani...

Finalmente ci inoltriamo nel primo canyon per Whiskey Peak dove si trova la mitica Frogland. Questa via e' stata aperta nella primavera del 78 dai famosi coniugi Urostes, ed il nome deriva dal fatto che, durante l'apertura, la coppia venne deliziata da concerti provenienti da una pozza d'acqua sottostante la parete abitata da rane. La via e'cio' che si definisce una classica. In sei tiri di V+ si possono infatti snoccilare tutte le tecniche di arrampicata:

diedro, fessure , placche con tacchette , aderenza e anche un camino!!!

Il primo tiro affronta un bel diedro netto e verticale. Parto un po' circospetta in quanto della "sabbia" mi fido poco. Qui nel west US ci sono innumerevoli montagne di sabbia, ma io sono alla mia prima esperienza americana di sandstone (letteralmente roccia di sabbia ). In Italia arrampicai a Bismantova e ritornai a casa con qualche presa in tasca.. quindi parto in campanissima...

I primi passi sono su una formazione (flake) bianca appoggiata sul resto della struttura.

Il suono che produce questo "corn flakes di sabbia" e' pauroso ma in quattro zampate giungo al diedro rosso. Ovviamente qui la arrampicata e' trad, cioe' bisogna arrangarsi con le protezioni anche se qualche spit qui e la si vede e le soste talvolta sono attrezzate. Il materiale da portare comprende quindi un bella sfilza di nuts e cams e numerosi cordini e fettucce Alla prova del nove la roccia sembra essere solidissima e molto abrasiva. Il diedro di V+

e' molto elegante e mai ovvio. I nuts

vengono ingoiati dalle varie fessure e in genere ci si protegge bene. Il secondo tiro presenta una magnifica fessura che comincia ad incastro o con appoggi sulla roccia poi tutto scompare e si continua con un classicissimo "laid back". La guida da' un V ma mi sembra un po' poco generosa, i passaggi hanno un po' unto la sabbia e non ci sono molti appoggi. Il mio secondo infatti si strizza un po' a percorrere questro tratto. Il terzo tiro comprende placche e il superamento di due piccoli tetti. Il quarto e cio' che si definisce il tiro chiave. Si parte su una fessura e si attraversa senza troppe protezioni sotto un tetto, poi si raggiunge un esposto corner. Qui dopo aver piazzato un minicam, ci si alza a prendere due ottime prese nascoste e voila' di nuovo in sosta. Il quinto tiro e' il capolavoro della natura: si parte su una bella placca con microtacche dove bisogna fare attenzione dove piazzare i piede senno' si rischia di piazzare un bel volone di 4-5 mt sulla sosta.

Una volta raggiunta la protezione si guarda in su e sulla sinistra comincia una fessura che continua trasformandosi in un camino. C'e infatti un bel massone che ostrusce il passo e bisogna letteralmente passarci sotto. Molti ne sono intimiditi, io invece ho trovato il passaggio divertente e poco faticoso. Una volta seduta sul sasso faccio una comoda sosta e istruisco il mio secondo a legare il suo zaino con un cordino all'imbragatura per facilitare il passaccio dal buco (stile classico all'Oreste..).

Un'altro tiro mi porta in cima a questo piccolo picco. La vista da qui e' splendida.

Infatti in lontanaza si intravede lo "strip boulevard" di Las Vegas con la piramide e qualche altra stravagante costruzione. Ma girando lo sguardo invece si puo vedere la maestosa Black Velvet Wall dove risiede la paurosa Epinefrine (trad Adrenalina) di nome e di fatto: tre tiri della via comprendono liscissimi camini di sesto... Le foto di questa via sono paurosissime e onestamente non mi incoraggiano a correre alla base della via!!!

Scendiamo felici in uno scenario davvero insolito di piante grasse, sentiero sabbioso e rocce splendide. E' sera e al tramonto Red Rocks non si fa pregare e mantiene la sua fama. Le rocce si arrossano, la temperatura scende precipitosamente e una brezza piacevole sostituisce il sole cocente in pochi minuti. Continuando il nostro cammino passiamo un piccolo torrente e su una roccia intravedo le chiare

tracce lasciate dalle zampe bagnate di grosso felino. Probabilmente ci ha preceduto solo di pochi iminuti x' ogni traccia d'acua viere risucchiata dall'aria secchissima. Giunti alla macchina felici e incantati dal paesaggio stappiamo una birra e,azzannando un panino, sfogliamo la guida per individuare la prossima avventura: Olive Oil, il nome e' una promessa. Ma ora e' tempo di mangiare, ci ributtiamo nel marasma di Vegas e veniamo risucchiati dallo strip che mi presenta in 100 metri Venezia e Bellaggio.

Mi fa un po' obbrobrio ma poi penso con orgoglio: fate pure intanto le citta', quelle vere, sono, (ancora) in Italia.

So Long

Nome della Via Frogland - Difficolta' 5.8, 6 tiri, attrezzatura da arrampicata classica.

La SEM sopra i 4000 delle alpi

Come ogni anno, in questo periodo, torna un ormai decennale tormentone per la SEM: potremo un giorno completare la salita di tutti i quattromila della Alpi?

Queste sono le “rimanenze” ulteriormente assottigliate rispetto l’anno scorso.

La domanda è sempre la stessa: riusciranno i nostri eroi...

A buon intenditor ... basta e avanza!

ALPIBERNESI

Jungfrau 4158

Gross Grundhorn 4043

Schreckhorn 4078

Lauteraarhorn 4042

Gruppo delle ALPIPENNINE

Weisshorn 4506

Massiccio del MONTEBIANCO

Picco Luigi Amedeo 4470

Mont Bruillard 4068

Punta Baretti 4006

L'Isolée 4114

Pointe Carmen 4109

Pointe Mediane 4097

Corne du Diable 4064

Dome de Rochefort 4015 Punta Margherita 4065

Punta Elena 4042

Punta Croz 4108

Punta Whymper 4180

Aiguille Verte 4122

Grande Rocheuse 4102

Aiguille du Jardin 4035

Le scalate dell’altro mondo

di Monica Viziano

Puoi inviare il tuo materiale da pubblicare su La Traccia, all’indirizzo

e-mail: latraccia2000@tiscalinet.it o al nuovo fax n.

1 17 78 8 660044 00554433,,

oppure lo puoi consegnare in segreteria.

Ti ricordiamo che il termine ultimo per il prossimo numero è il

1 luglio 2004

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La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004

I l R e g o l a m e n t o d e l l a B i b l i o t e c a d e l l a S E M

1) La biblioteca della SEM (indicata di seguito semplicemente come la biblioteca) ha lo scopo di conservare, tramandare e far conoscere il patrimonio culturale della Società in accordo con le finalità dello Statuto della stessa. Con il termine di patrimonio culturale si intendono libri, riviste, materiale audiovisivo, documenti e testimonianze della storia della SEM, repertorio bibliografico donato da soci o da loro eredi, ecc. Per questo motivo fanno capo alla biblioteca e alla relativa Commissione l'acquisizione, la gestione del prestito e della consultazione delle opere che sono parte del deposito bibliografico della Società, ma anche la promozione di opportune iniziative atte a far conoscere il patrimonio culturale e storico della SEM.

2) La biblioteca è gestita dalla Commissione Biblioteca, costituita da un responsabile (di seguito indicato come direttore) e da alcuni incaricati (di norma non più di tre): il direttore è nominato dal Consiglio e ad esso risponde, mentre gli incaricati sono scelti dal direttore.

È preferibile che il direttore sia un membro del Consiglio. In ogni caso direttore ed incaricati devono essere soci della SEM. L'incarico di direttore dura tre anni e può essere rinnovato. Gli incaricati decadono dalla loro mansione al termine dell'incarico del direttore che li ha scelti. In caso di dimissioni del direttore prima della scadenza naturale, il Consiglio procede alla sostituzione. Analogamente procede il direttore in presenza di dimissioni anticipate di uno degli incaricati. In caso di inadempienza o di comprovato comportamento che ritenga gravemente lesivo della Società, il Consiglio può procedere alla sostituzione del direttore o di uno degli incaricati anche prima della scadenza naturale. Il direttore è responsabile della politica di indirizzo della biblioteca, si occupa del rapporto con le altre biblioteche (Centrale e sezionali del CAI, nonché di altri enti pubblici e privati) personalmente e tramite gli incaricati, segue le attività librarie e culturali in genere che possono essere di interesse per la sezione, in sede di formulazione del bilancio preventivo della sezione espone le esigenze economiche della biblioteca, risponde al Consiglio del proprio operato e in particolare della gestione dei fondi che siano stati eventualmente assegnati alla biblioteca e al momento della formulazione del bilancio consuntivo fornisce un resoconto annuale.

3) La Biblioteca della SEM è aperta al pubblico per la consultazione e il prestito del materiale bibliografico all'interno dell'orario di apertura settimanale della Sezione ed in occasione delle attività di promozione svolte dalla Commissione all'interno della sede. Fuori dagli orari ufficialmente previsti, la consultazione e/o il prestito sono riservati solo a persone preventivamente autorizzate dal direttore, purché sia presente il direttore stesso o uno degli incaricati.

4) La richiesta di prestito va inderogabilmente fatta sull'apposita scheda che deve essere consegnata agli incaricati. È possibile inoltrare la richiesta di prestito tramite l'indirizzo di posta elettronica della biblioteca, ma è comunque necessario recarsi di persona in sede per ritirare il materiale bibliografico richiesto. Per motivi di sicurezza, al momento del prestito il direttore o uno degli incaricati provvede a fotocopiare la tessera CAI o altro documento di identità valido dell'utente non appartenente alla Sezione, a registrare un recapito telefonico valido e a conservare tali dati fino alla restituzione del volume. Concomitantemente l'utente sottoscrive una liberatoria nei confronti della SEM relativa alla gestione di tali dati. Terminata la consultazione e comunque allo scadere del prestito, il materiale bibliografico ottenuto deve essere restituito esclusivamente agli incaricati, che ne controlleranno lo stato.

5) Sono esclusi dal prestito tutti i libri e le riviste rilegate che per il loro particolare e frequente uso o per il loro notevole valore economico e/o storico, la Commissione Biblioteca ritenga debbano essere sempre disponibili per i soci; per essi è possibile solo la consultazione presso i locali della biblioteca. Le riviste non rilegate sono comunque escluse dal prestito: per esse è possibile solo la consultazione presso i locali della biblioteca. È peraltro consentito fare fotocopie di parte del contenuto di libri e/o riviste, nei limiti consentiti dalla Legge. Il patrimonio culturale della biblioteca diverso da libri e riviste è disponibile solo per la consultazione in sede, sotto la diretta supervisione del direttore o di uno degli incaricati. Non è permesso introdurre nei locali della biblioteca cibi, bevande o altri oggetti che possano nuocere ai materiali in consultazione. È inoltre severamente vietato fumare.

6) Per i soci della SEM il prestito dei libri della biblioteca ha la durata di 30 giorni, il prestito dei volumi delle riviste rilegate ha durata quindicinale; per i soci di altre sezioni CAI, il prestito di libri o riviste ha durata rispettivamente quindicinale e settimanale; in entrambi i casi, nel periodo del prestito vanno conteggiati anche i giorni di chiusura della sede per le vacanze natalizie, estive o altro. Tutte le altre persone non possono di norma accedere al prestito dei volumi della biblioteca: per essi e' possibile solo la consultazione in sede. Al termine del prestito il volume va improrogabilmente restituito e non è consentito il rinnovo contestuale del prestito.

7) Speciale deroga alle disposizioni di cui ai punti 5) e 6), può essere concessa dalla Commissione, su esplicita e motivata richiesta dell'interessato/a, per motivi di studio, ricerca, attività alpinistica, scialpinistica, escursionistica, sciescursionistica, speleologica. Il periodo di deroga non può comunque superare il mese. Chi utilizza il materiale proveniente dalla biblioteca SEM per pubblicazioni, ricerche o motivi di studio, è tenuto a citare la biblioteca stessa e donare almeno una copia del proprio elaborato alla SEM; in caso di rilevante attività alpinistica, scialpinistica, escursionistica, sciescursionistica, speleologica, in cui il materiale bibliografico consultato sia stato di fondamentale apporto, è necessario consegnare alla biblioteca, nel più breve tempo possibile, un resoconto di quanto fatto.

8) Se il materiale concesso in prestito è riportato in biblioteca in ritardo, la persona interessata è esclusa del prestito per i successivi 60 giorni. Se il materiale fornito è reso gravemente danneggiato o va addirittura smarrito, l'utente è tenuto a fornirne alla biblioteca una copia nuova o, qualora ciò non fosse possibile, a risarcire la SEM del corrispettivo valore in denaro, determinato in base ai correnti parametri di mercato.

9) Al momento dell'eventuale trasferimento di un socio SEM presso altra sezione, la segreteria lo comunica alla Commissione Biblioteca, per verificare che il socio stesso non abbia ancora in prestito volumi. In tal caso il socio è obbligato a restituire tutti i volumi in oggetto.

AFFRETTATEVI!!!

PPeerr rriiaattttiivvaarree ll’’aassssiiccuurraazziioonnee ee ll’’iinnvviioo ddeellllaa ssttaammppaa ssoocciiaallee nneecceessssiittaa iill rriinnnnoovvoo ddeellllaa tteesssseerraa.. PPuuooii pprroovvvveeddeerree iill ggiioovveeddii ddaallllee oorree 2211 aallllee 2222,,3300 iinn sseeggrreetteerriiaa,, ccoonn vveerrssaammeennttoo iinn cc//cc ppoossttaallee 446600220044 ee ccoonn bboonniiffiiccoo bbaannccaarriioo pprreessssoo llaa BBaannccaa AAnnttoonniiaannaa PPooppoollaarree VVeenneettaa aaggeennzziiaa 11 -- cc//cc 1122008888QQ -- CCAABB 11660000 -- AABBII 55004400,, iinnddiiccaannddoo llee sseegguueennttii qquuoottee,, iinnvvaarriiaattee,, ee llaa ccaauussaallee rreellaattiivvaa..

Socio Ordinario Euro 42,00 Socio Familiare Euro 20,00 Socio Giovane (1987) Euro 13,00 Socio Aggregato Euro 15,00 Nuova Tessera Euro 4,50 Spedizione bollino Euro 1,50

SOS ... Segnalate Opportunità Sede

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(8)

13 giugno 71°Collaudo ...

La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004 8

Spedizionein A.P. - Art. 2comma 20/Clegge 662/96Milano

5/6 Alpi Orobie - Val seriana E TEZZIALTI DIGIANDELLINO- LAGO DIVIGNAVAGA

Da Tezzi Alti di Giandellino 969 m. si sale per mulattiere e sentieri fino al laghetto di Vigna Vaga 1821 m. che si trova alla base del caratteristico anfiteatro in fondo alla Valle Sedornia.

Dislivello: +/- 850 m. Quota max.: 1821 m.

Tempo: h. 6. Equipaggiamento: media montagna. Viaggio: auto propria

Direzione: Giovanni Sacilotto

13/6 71° Collaudo Anziani E CULMINE DITARTANO(M.1301) Viaggio: pullman. Direzione: Commissione gite 3-4/7 Dolomiti Occidentali EE- EA ALTOPIANO DELLOSCILIAR- M.TEPEZ(m. 2564) Il primo giorno si raggiunge la sommità dell'Altopiano dello Sciliar, uno dei più famosi belvederi dellAlto Adige, per uno dei suoi accessi più selvaggi. Il secondo giorno possibilità di percorrere la panoramica ferrata "Maximilian" ai Denti di Terrarossa e discesa percorrendo interamente la suggestiva Valciamin.

Dislivello:1° giorno: +1300 m /2° giorno:+200 m (traversata) - 1280 m Quota max.: 2564 m Tempo: 1° giorno: h 4 / 2° giorno: h 4,30 (sent.

normale) h 5,30 (ferrata)

Equipaggiamento: da media montagna Attrezzatura: set da ferrata, imbragatura, casco Viaggio: auto propria.

Direzione: Mauro Longari

Dalla croce si scende poi a Campo Tartano (m.1050) per il pranzo al ristorante.

Dislivello + m.1034 - m.251 ore complessive circa 4-5.

2) ESCURSIONERIDOTTA: partenza insieme con il collaudo classico, fino in località Bores (m.650) dove - anziché deviare per Sostila - si prosegue sulla mulattiera della Val Fabiolo (segnavia n° 11) che porta all'alpeggio di Sponda e di qui a Somvalle e Campo Tartano, dove ci si riunisce al 1°

gruppo. Dislivello + m 783, ore complessive circa 3.

3) INPULMAN: lasciati i primi due gruppi a Sirta, il pullman sale direttamente a Campo Tartano, dove si potrà visitare il lago artificiale e la cascata, per poi riunirsi agli altri al ristorante.

Nel pomeriggio, dopo la cerimonia di premiazione dei partecipanti al Collaudo, ritorno a Morbegno con il pullman.

Lorenzo Dotti

Notiziario della SEMvia U. Foscolo, 3 MilanoDirettore responsabile: Luca ArzuffiAutorizzazione del Tribunale di Milano n. 129 del18/02/2000 - Stampato in proprio

La Traccia - Anno V - n° 27 - maggio 2004

10-11/7 Alpi Cozie Meridionali A MONTEMONVISO

Dal Pian del Re 2020m si sale al rifugio Quintino Sella 2640m. La mattina successiva si sale per la via normale per salti di roccia e un camino con possibilità di straordinario panorama.

Dislivello: +/-1200m. Quota max.: 3841 m.

Tempo: h 5 Equipaggiamento: d’alta quota. Attrezzatura: corda, piccozza, ramponi, imbragatura, casco.

Viaggio: auto propria.

Direzione: Dante Bazzana e Filippo Venerus 17-18/7 Alpi Retiche - Valmalenco EA

PIZZOMALENCO

Da Chiareggio 1600m si sale per sentiero al rifugio Longoni 2400 m. dove si cena e pernotta. Per la mattina successiva sono previsti due percorsi alternativi: alpinistico (con eventuale guida alpina) al Pizzo Malenco 3438 m., escursionistico consistente nella traversata all'Alpe dell'Oro 2010 m. Ritorno a Chiareggio.

Dislivello: 1° giorno: +840m. 2° giorno: A +1000 /-1800 (E - 390)

Quota max.: A 3438 m. Tempi: 1°g. h. 2,30.

2°g. A h 8 / E h 4.

Equipaggiamento: E. da montagna /A. alta montagna

Attrezzatura: piccozza e ramponi.

Viaggio: da definire.

Direzione: Lorenzo Dotti

L e G i t e d i G i u g n o - L u g l i o

(segue da pag. 2)

I NOSTRI RIFUGI

A.OMIO- 2.100 mAlpe dell’ OroValmasino - SOtel.: 0342.640020

ZAMBONI - ZAPPA- 2.070 mAlpe PedriolaMacugnaga - VBtel.: 0324.65313

Sezione del Club Alpino Italiano

Iscritta all'Albo Regionale delle Associazioni di Volontariato nella Sezione Provinciale di Milano al n. MI - 205via Ugo Foscolo, 3 - 20121 Milano - tel. 02.86.46.30.70 - nuovo fax 178 604 0543http://www.caisem.orgapertura sede: giovedì dalle 21.00 alle 23.00 orario di segreteria e biblioteca: giovedì dalle 21.00 alle 22.30

3

3°° rra asssse eg gn na a d dii cca an ntto o cco orra alle e p

po op po olla arre e ““F Fa ab biio oV Va allllii””

organizzata dal Coro Aspis con la partecipazione del Coro Musirè.

“ ....quando le voci arrivano al tuo cuore....”

Centro Asteria - p.zza Carrara 17/1 Sabato 22 maggio ore 20:45 Ingresso libero fino ad esurimento dei posti.

Riferimenti

Documenti correlati

Ulteriori informazioni sul corso sono disponibili presso la sede o all'indirizzo Web della SEM: http://www.caisem.org. Per richiedere altre informazioni

La rappresentanza della SEM presente nella quasi sua totalità e la Gestione del Rifugio, hanno molto apprezzato e ringraziano della presenza per delega delle Presidenze del CAI

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[r]

152, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, recante “Approvazione