• Non ci sono risultati.

Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi"

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)

UN INVITO A UN INVITO A COLLABORARE...

COLLABORARE...

L a T r a c c i a - A n n o I I I - n ° 1 3 - g e n n a i o 2 0 0 2

CORSI E RICORSI NELLA STORIA CORSI E RICORSI NELLA STORIA

Il 2001 si è appena concluso. Tante cose si sono fatte e si sono dette, ma come quasi sempre accade, il tempo non basta per fare e dire tutto ciò che avremmo voluto. Fra le cose che sono passate un po' in sordina, anche se comunque menzionate, c'è un evento della nostra storia che forse meritava qualche parola di più. Verso la fine del 2001 cadeva infatti il settantesimo anniversario dalla sanzione dell'atto costitutivo della S.E.M.- C.A.I. , cioè della S.E.M. come Sezione autonoma del C.A.I..

Le cose andarono così: (riporto le parole di Eugenio Fasana dal suo libro

"Cinquant'anni di vita della Società Escursionisti Milanesi" - Milano 1941) "…a Roma si era addivenuti ad una sistemazione di rapporti fra l' O.N.D.

[Opera Nazionale Dopolavoro n.d.r.] ed il C.A.I., mediante una speciale convenzione in forza della quale tutti i sodalizi aderenti all'O.N.D. che praticassero attività alpinistiche, dovevano affiliarsi al C.A.I. come "Sezioni autonome", dipendenti da quella Sede Centrale e regolate dallo statuto dello stesso, pur rimanendo, nei riguardi dell'attività dopolavoristica, iscritte all'O.N.D." Il Presidente Generale del C.A.I. dell'epoca nominò un nostro socio

"Commissario straordinario" con l'incarico di costituire la Sezione autonoma del C.A.I. . Di li a poco la nuova Sezione fu costituita e nel giro di pochi giorni aveva raggiunto la bella cifra di 700 iscritti. Non andò proprio tutto liscio, perché non si era trattato di una libera scelta dei vecchi soci (non dimentichiamo il clima politico dell'epoca). Il primo anno di vita della nuova Sezione del C.A.I. fu piuttosto travagliato. Nonostante tutto l'attività agonistica ed alpinistica dei soci non ebbe battute d'arresto. Cito di nuovo le parole di Fasana: "La prima tocca il suo culmine con la "Corsa a Staffette dello Stelvio", la seconda con le gite collettive a Cima Presena e al M. Basodino. Fanno seguito, nel corso della stagione estiva, diverse scalate famose, dal Cervino alle Guglie di Chamonix, ad opera di cordate singole, nonché altre ascensioni individuali alla cresta Signal (M. Rosa),

alla Punta Innominata (M. Bianco) e una traversata del Monte Bianco. Sono da citare inoltre, diverse scalate nelle Dolomiti e segnatamente: Campanil Basso per la via Preuss e altre non minori imprese nel Gruppo di Sella e del Catinaccio. I nostri maggiori esponenti dell'alpinismo di scuola, compiono la prima ascensione assoluta dell'Ago di Tredenus (media Val Camonica) [Elvezio Bozzoli Parasacchi e Vitale Bramani 19/6/1932 n.d.r.] e nuove salite nel gruppo dell'Adamello e nel gruppo calcareo Camino-Bagozza-Concarena.

Aprono inoltre nuove vie nelle Prealpi di Valsassina e sulle punte subalterne del M.

Disgrazia. Uno dei nostri più forti e completi alpinisti, la cui fama aveva ormai varcato i confini del nostro Paese, si aggiudica la prima salita italiana dello spigolo N. del Badile di Valmasino [Vitale Bramani con R. Barzaghi ed L. Binaghi il 15/8/1932 n.d.r.]. Specie nelle Dolomiti codesti nostri superbi campioni, fanno largo bottino di primizie. Un terzetto di giovani già distintisi da qualche anno per la loro attività, e che paiono intenti a ripristinare il gusto classico delle ascensioni [questa frase suona curiosamente attuale n.d.r. ], con l'aggiunta di un quarto compagno, tentano senza guida una bella impresa e riescono a scalare la Nordend da Macugnaga. Anche fra i nostri minori esponenti dell'alpinismo di scuola non mancarono affermazioni di personalità e di volontà, con nuove ascensioni al Monviso [l'anno prima, il 27/7/1931, Vitale Bramani con Luigi Binaghi e Aldo Bonacossa avevano aperto una classica via diretta al centro della liscia Parete Nord Ovest del M. Viso n.d.r.] e su altre vette delle Alpi Cozie. Due "Popolarissime invernali di resistenza" organizzate una all'inizio del '32 e l'altra alla fine, specie l'ultima, hanno buon successo, benché ormai, in questo settore, si tratti di sfondare porte aperte. Significativo il fatto che la neonata S.E.M.-C.A.I. riceva il premio della sua riconosciuta attività dalle mani stesse di S. E. Manaresi che le assegnava una medaglia d'oro con una

lusinghiera motivazione." segue a pag. 3 segue a pag. 2

Notiziario della SEM - Società Escursionisti Milanesi

Direttore responsabile: Luca Arzuffi - Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 129 del 18/02/2000 - Stampato in proprio

Il titolo non è un "plagio" dell'editoriale di Teresio Valsesia apparso sull'ultimo numero de "la Rivista del CAI", ed è stato volutamente scelto per trarre "forza"

dall'autorevolezza e dall'affinità letterale dell'appello, né le poche righe che seguono vogliono rappresentare un editoriale.

L'ultimo anno è stato importante per i progressi conseguiti da questo notiziario:

dalla migliorata veste grafica e qualità di stampa, alla periodicità tempestiva per assolvere l'importante compito d'informazione ai Soci sulle attività promosse dal Sodalizio.

Purtroppo questo presupposto non è stato completamente rispettato per l'ultimo numero, che ha dovuto subire un ulteriore travaglio necessario per ottenere, dalle Poste Italiane, l'autorizzazione alla spedizione in abbonamento postale.

Soluzione resa possibile dalla precedente scelta di regolarizzare legalmente l'edizione, che comporta un maggior impegno per i volenterosi "addetti" alla preparazione, ma che consente di ridurre notevolmente il costo di recapito, quasi raddoppiato nell'ultimo semestre, ottenendo il pareggio delle spese di spedizione previste per il 2001 ed un ragguardevole risparmio per il 2002 (costo annuale di spedizione inferiore al costo corrispondente per un solo numero).

Risparmio da cumulare a quello già ottenuto per la stampa: grazie all'interessamento di un "giovane" socio che attinge alle sue "conoscenze professionali" oltre che a provvedere all'impaginazione del notiziario.

Un plauso quindi al "volontariato" che provvede al contributo "esecutivo"

comunque indispensabile per l'esistenza del notiziario, contributo che sarebbe sufficiente se questo fosse finalizzato alla sola divulgazione dell'informazione.

Ma è risaputo che il notiziario è stato pensato e voluto, credendo d'interpretare il pensiero di tutti, anche per propagare ogni espressione culturale legata agli scopi e all'attività del sodalizio.

(2)

L a T r a c c i a - A n n o I I I - n ° 1 3 - g e n n a i o 2 0 0 2 Ola!

il 5/12 e´ iniziata la seconda parte del nostro viaggio, quella nella Patagonia del sud.

Appena arrivati a El Calafate abbiamo fatto l´escursione al ghiacciaio Perito Moreno. Di stampo turistico ma quando ve lo trovate davanti si rimane senza parole per uno spettacolo che e' assolutamente unico al mondo!

La mattina dopo via in bus per El Chalten (5 ore su strada sterrata). Partiamo zaini in spalla per il campo base del Fitz Roy, nevica!!!

Ma non tira vento quindi non ci lamentiamo.

Ci sistemiamo nel campeggio libero in una bellissima piazzola nel bosco riparata dal vento da un muro di rami. Quando soffia il vento infatti, non c'e' tenda che tenga se non e' al riparo.

C´é altra gente, in particolare 4 austriaci in due tende TNF che il giorno dopo alle 2:00 tentano il Fitz Roy. Il meteo infatti migliora e alle 22:00, sotto gli ultimi raggi di sole, le montagne si liberano completamente dalle nuvole. L´emozione e´ tanta, partiamo per una breve escursione in una valle che porta verso la montagna, pazienza se poi dovremo cenare alle 11 alla luce della frontale.

La mattina del 7 mi alzo alle 5:15 per l´alba e vedo di fronte a me uno spettacolo indescrivibile, il Fitz Roy, il Poincenot sono completamente rosa e sembra di poterli toccare con un dito. Piu´ tardi partiamo per una escursione al Lago de Los Tres dove si ha una vista bellissima sulle vette. Foto a go-go.

Non c'e' nessuno e rimaniamo li per almeno 2 ore. Cerco gli austriaci con il binocolo ma non riesco a vederli, a parte la traccia lasciata sul ghiacciaio. Uno spagnolo mi dira' piu' tardi che il Poincenot, che e´ poco piu´basso, e´ stato fatto in 23 ore andata e ritorno dal campeggio, ma per il Fitz Roy occorre senz'altro un bivacco ai piedi della parete.

Nel pomeriggio partiamo per il campo base del Cerro Torre dove arriviamo verso le 18:00.

Anche qui lo spettacolo e´ meraviglioso.

Dopo esserci sistemati con la tenda, saliamo su un punto panoramico e scattiamo le foto con il tramonto. Il giorno dopo mi sveglio di nuovo alle 5:00 ma c´e´ la solita cappa di nuvole sulle vette, capace di restarci per settimane.

Ancora non mi capacito della fortuna immensa che abbiamo avuto nel vedere le due vette. Parlando con altri erano giorni e giorni che soffiava un vento pazzesco con neve e pioggia. E´ stato il giorno piu´bello del viaggio fino adesso e spero che le foto lo possano testimoniare. Hasta Luego in Italia.

Lorenzo ed Elena

La direzione del CdR'99ã festeggia il fine corso nel primo uichend soleggiato scalando moreuxorio una grande classica dell' alpinismo svizzero; durante la scalata non Vi abbiamo pensato neanche un po' ma in vetta eravate tutti nei nostri cuori.

Breve relazione della vicenda.

Prefazione:

Dovevamo essere quattro e siamo rimasti in due forse per colpa delle zanzare del parco di Trenno, forse per colpa della scarsa conoscenza dell' idioma germanico;

infatti tutti coloro che sfogliando la fotocopia di - Schweiz-Plaisir / J. von Kanel / Ed Filidor alla pagina della Westgrat al Salbit leggono: "Sgjsthnpein war grunlandinsm uansuponen joeij untseen voeoirov joeijglk kgjr Bjvakkisch Obbligatorisch bfiufi oiewfoi òlpèrek podfkpfowe alzogay 8-12std" e dicono:

non ho capito un cazzo salvo che il Bjvakkisch è Obbligatorisch. In realtà come ipotizzato in vetta e confermato da Giac la domenica, la frase suona un po' così:

"Grande classica dello svizzerismo che una volta prevedeva un Bjvakkisch Obbligatorisch, ma oggi è alla portata anche dei froci in 8-12 ore di scalata".

Quindi da bravi froci eccoci in macchina alla volta del Gottardo.

C'è da dire che il dinamico duo, ancora inconsapevole della traduzione, aveva preventivato la remota ipotesi di un Bjvakkisch Obbligatorisch decidendo così di partire il venerdì. Questa decisione ha avuto risvolti positivi e negativi che vado nell' ordine ad elencare:

- Negativi:

§Nella fretta dell' abbandono del laboratorio ho 1) allagato il suddetto provocando la disistima del Dr Rocca nei miei confronti 2) mandato a secco una pompa HPLC provocando l' odio del Dr Rocca nei miei confronti.

§Nella fretta dell' abbandono del laboratorio non ho chiesto il permesso ad Dr Rebora, che anche in seguito ai punti 1) e 2) ha stracciato il mio ruolino ferie.

§A quanto mi si dice il venerdì in ufficio mi hanno telefonato un sacco di fighe disponibili e prodighe di affettuosità che, non trovandomi, hanno stracciato il mio numero e tutte le lettere boffonchiando

"me l' aveva detto mia madre che era un mascalzone".

§A quanto pare l' idea di affrontare quella via il sabato, tenendosi la domenica di scorta, è molto frequente nello svizzero- pensiero e Vi dico che c'era un gran pieno, ma non anticipiamo gli eventi.

- Positivi

§Il tutto, paradossalmente, ha ,dal primo momento, assunto un' atmosfera rilassata e morbida, certo un po' in contrasto con la spigolosità delle guglie della ovest: 1) caffè a mezzogiorno a casa mia con Giac (che mi consiglia o di fare un minimo di pulizia o di organizzare un allevamento di scarafaggi).

2) partenza alle 13 con medie di 90 Km/h senza traffico alcuno. 3) grandi temi

filosofici sviscerati durante il viaggio e la ricerca di verità imperscrutabili quali:

"Quale è l' essenza del laido nel Moiraghi?";

"UP significa veramente Un Pirla? e se no chi è capace di dimostrarlo?"; "Il culo di MVV è più duro della testa dell' Uomo Menata?"; "dove saremmo tutti senza aver conosciuto N. Berzi?, saremmo forse un po' migliori?".

§La giornata di sabato è stata forse, meteorologicamente parlando, la più bella che mi sia capitata in una gita in montagna: alle 8 eravamo in maglietta e non l' abbiamo più tolta o upgradata.

§La giornata di domenica è stata forse quella in cui ho dormito di più nell' anno.

Fazione:

Al noto parcheggio una novità: una slavina ha cancellato i primi 400 mt di bosco dove passa il sentiero… meglio, non sprecheremo tempo a cercare inutilmente funghi come tutte le volte.

Solita soluzione di compromesso nella scelta del materiale da caricarsi: tutto meno 4 rinvii e 2 friends!

Salita veloce al rifugio che è stato rinnovato ed è un vero gioiellino, un po' una specie di Omio.

Tempo permanenza al rifugio 7 ' nei quali facciamo a tempo a lumare un paio di pupe ed un nonnetto di idioma gemanico attratto dai nostri olezzi, Giac preleva un moccolo ed io già pregusto una seratina pepata a lume di candela, tet a tet.

Via verso il bivacco. Sotto un sasso molliamo parte del materiale e delle cibanze: non bivaccheremo!!!; memori di sgraditi episodi di capranza e marmottanza infagottiamo tutto secondo un' antica usanza lappone ed immoliamo una vergine (Coke) a perenne monito, imbonendo così il Dio Roditore.

"…dice che ci dovrebbe essere una specie di ferrata, che dici ci imbraghiamo?…" "ma sei fuori? Froci sì ma mica fighette!", morale:

ascensore per l' inferno - 200 mt su catene ed il baratro, anche questo fa alpinista.

Bivacco in vista, cazzo c'è gente, potevo lasciare la vasella o portarne una dose più generosa.

L' angusta scatola di tolla è abitata da 8 subumani svizzeri di differente idioma, i posti sono 10, preciso.

I rapporti con tali personaggi si fanno subito metallici quando Giac vuole incidere sul tavolo G G abbracciati da un cuore, un francofono gli suggerisce di inciderle su di un tagliere in olivo, ma non è la stessa cosa.

Ad un certo punto un' altro sub (che scopriremo in seguito avere messo una fissa sul primo tiro di corda) comincia ad investigare sugli orari di partenza delle cordate, ecco il suo incipit: "zcusate parlate foi italiano?" "fai tu, siamo italiani!"

Ore 21 tutti a letto, veramente comodo e confortevole, per noi, non per quella dozzina di altre persone che alla spicciolata hanno continuato a sopraggiungere per tutta la notte.

GREETINGS FROM EL GREETINGS FROM EL CALAFATE, PATAGONIA CALAFATE, PATAGONIA

SALBIT WESTGRAT SALBIT WESTGRAT

(DIARIETTO DI UNA GITA DEDICATO ALCdR '99) DIGUIDOVALGATTARRI

Continua sul prossimo numero

(3)

L a T r a c c i a - A n n o I I I - n ° 1 3 - g e n n a i o 2 0 0 2 Corso di escursionismo primo livello,

ovvero: vuoi vedere che la Società Escursionisti Milanesi che , prima

“d’insegnare” alpinismo, è meglio

“educare” al muoversi a piedi?

Fin da piccolo, sono sempre stato abituato a camminare concentrandomi non tanto sulla strada che stavo percorrendo, cercano di raggiungere una meta a tutti i costi e nel più breve tempo possibile, quanto guardandomi intorno, scegliendo il percorso che consente di tornare al punto di partenza, in un tempo utile per poter poi svolgere altre attività, soddisfatto per le varie esperienze sensoriali provate in quel lasso di tempo.

Parafrasando la famosa fiaba: tanto il Lupo quanto Cappuccetto rosso raggiungono la casa della nonna; la differenza è che il primo ingoia la buona fede della bambina, ingoia la strada che lo separa dalla meta, ingoia la nonna e la nipote … per poi non assimilare niente e rimettere la propria vita, mentre la seconda ha modo di gustare il percorso, di assaporare la bellezza del dialogare con qualcuno che incontri lungo il cammino, di raccogliere fiori, di ascoltare gli esseri viventi che la circondano e non si spaventano al suo passo, di riempirsi lo sguardo delle varie immagini e scorci che attraversa, di giocare, divertirsi, cantare, ballare … ha modo di fare esperienze, anche negative (cade nel tranello del Lupo) per poi tornare a casa, dalla mamma che l'aveva spinta ad uscire, nutrita da una giornata ricca di sensazioni e viva.

Fare escursionismo è un po' questo: non vantarsi di aver percorso la tal parete avendo aperto una nuova via o raggiunto quella vetta che sembrava irraggiungibile in un tempo record, ma potersi riguardare con calma le fotografie scattate o i filmati registrati lungo il percorso, ripensare agli incontri fatti, alla fatica, al camminare sotto il sole, la pioggia, la neve, nella nebbia o in mezzo alle nuvole, arrancando su strade e sentieri di vario tipo, con lo zaino in spalla o stesi su un prato a consumare un frugale pasto, ammirando albe, tramonti, cieli stellati o lune piene che creano curiosi giochi d'ombre lungo i sentieri, immergere i piedi in un gelido torrente, trovare ristoro in rifugio … ma anche il dover aspettarsi e l'aiutarsi lungo il cammino, l'arrivare per ultimi, dopo essersi accertati di non aver lasciato niente e nessuno per strada, il permettersi il lusso di sbagliare via, ogni tanto, per poi ritrovare il sentiero segnalato…

Questi e molti altri pensieri mi sono passati per la testa quando ho letto il programma esposto sulla bacheca in sede: mi sono iscritto, ho frequentato il corso e, quasi per magia, sono tornato bambino.

Stefano Ronchi

Così si esprimeva Eugenio Fasana ricordando il primo anno di attività dei nostri soci, dopo l'ingresso ufficiale della S.E.M. nel C.A.I. Lo stesso Fasana continuava così il suo racconto: "Al copioso patrimonio alpinistico messo insieme nel 1932, che pure fu "l'anno più nero", nel 1933 si aggiunge una più vigorosa ripresa delle forme collettive di attività. La S.E.M. è pronta a risalpare per il largo. Ed è l'anno in cui essa trasorta i propri penati in via Piatti N.8 per usufruire di più ampi locali." Guarda un po' i casi della vita! Oggi mentre ricordiamo quei lontani eventi della nostra storia, ci ritroviamo in procinto di dover affrontare un nuovo trasloco, ma … di questo vi farò relazione in una prossima occasione.

Enrico Tormene

R R

I F L E S S I O N II F L E S S I O N I S U LS U L

C C

O R S OO R S O D ID I

E E

S C U R S I O N I S M OS C U R S I O N I S M O

I rinnovi per l’anno 2002 saranno possibili il giovedi dalle ore 21 alle 22,30 in segreteria, con versamento in c/c postale 460204 o con bonifico bancario presso la Banca Antoniana Popolare Veneta agenzia 1 - c/c 12088Q - CAB 016006 - ABI 5040 , indicando le seguenti quote e la causale relativa.

Socio Ordinario . . . .Euro 40,00 Socio Familiare . . . .Euro 20,00 Socio Giovane (1985) . . . .Euro 13,00 Socio Aggregato . . . .Euro 15,00 Tassa iscrizione . . . .Euro 4,50 Cambio Tessera . . . .Euro 4,50 Cambio Indirizzo . . . .Euro 1,50 Spese recapito bollino . . . .Euro 1,50 Si ricorda ai soci che hanno aderito alla campagna “Costruisci la SEM del 2000”, anticipando la quota sociale per l’anno corrente, che possono ritirare il relativo bollino presso la segreteria.

30 Settembre 1934 - Presolana - Diretta per la parete Sud alla Punta Centrale

Nella fotografia da sinistra:Vitale Bramani, Maria e Silvio Saglio, Maria Bramani, Rino Barzaghi. (Per gentile concessione della fam. Bozzoli Parasacchi)

C

ORSI E RICORSI NELLA STORIA segue da pag. 1

QUOTE SOCIALI QUOTE SOCIALI

2002 2002

La storia nelle immagini La storia nelle immagini

Il Professor Ardito Desio, originario del Friuli, terra di grotte e di carso, iniziò molto presto ad interessarsi di grotte nell'ambito del Circolo Idrologico e Speleologico Friulano.

La sua prima pubblicazione in tema di grotte data al 1914 e fu pubblicata sulla rivista Mondo Sotterraneo, edita appunto dal Circolo.

A Milano entrò subito a far parte del Gruppo Grotte Milano del CAI Milano, ma che allora aveva sede presso il Museo Civico di Storia Naturale.

Nel 1926 divenne Direttore scientifico del Gruppo, sotto la presidenza del Prof.

Ernesto Mariani, fondatore del Gruppo nel 1897, mentre Cesare Chiesa aveva le fun- zioni di segretario.

Nel 1928 Desio divenne Presidente del gruppo e il suo allievo, Cesare Chiesa, direttore tecnico.

Desio rimase presidente del Gruppo sino

al 1937. Dal 1928 al 1935 con la guida di Desio e Chiesa la speleologia lombarda, e milanese in particolare, vissero un momen- to di intensa e brillante attività. Sono di questi anni le esplorazioni alla Guglielmo, al Bus di Tacoi, alla Scondurava, alla Marelli e ad altre grotte.

Nel dopoguerra, pur non essendo più pre- sidente del Gruppo, Desio condizionò ancora a lungo la speleologia milanese, tanto che il Gruppo aveva sede proprio presso l'Istituto di Geologia dell'Università, voluto e realizzato da Desio. Molti geologi e studenti di geologia in questo periodo vennero forzati da Desio ad intrapprende- re l'attività speleologica.

Il distacco di Desio dalla speleologia mila- nese avvenne quando il Prof. Giuseppe Nangeroni assunse la carica di Presidente del Gruppo Grotte e la sede tornò al Museo di Storia Naturale.

Alfredo Bini

Cosa fu Ardito Desio per la Speleologia Milanese

Cosa fu Ardito Desio per la Speleologia Milanese

(4)

L a T r a c c i a - A n n o I I I - n ° 1 3 - g e n n a i o 2 0 0 2 Pare - Bizzarrone - Casanova Lanza

La Spina Verde è quella zona collinosa che si estende tra Como e Varese, dove passa la linea di confine tra Italia e Svizzera. E’ percosa da un sentiero segnalato da “Italia Nostra” e denominato “sentiero confinale” (segnavia SC). Quest’anno ne percorreremo il secondo tratto.

La gita si svolge su sentieri, mulattiere, stra- dette comunali; si attraversano i paesi, picco- le frazioni e casolari in ambiente ondulato vario.

Il viaggio si effettuerà con treno FNM e bus extraurbano di Como (linea Como- Valmorea). Orari di massima: ritrovo atrio sta- zione Cadorna FNM ore 8:20, rientro a Milano Cadorna FNM ore 19:10.

Programma dettagliato, quota di partecipa- zione e iscrizioni in sede da giovedì 14 feb- braio 2002.

Direzione: Angelo Foglia e Marco Curioni.

Galehorn m. 2797

Partenza da Engiloch sulla strada del P.sso Sempione, dislivello m. 1078, difficoltà BS.

Gita in ambiente suggestivo, al cospetto di cime importanti come il Monte Leone, il Boshorn ed il Fletschhorn, tappe di gran respiro per ogni alpinista.

La salita non presenta difficoltà tecniche, non è troppo faticosa, e regala piacevoli tratti per riprendere fiato. La neve di solito è ottima, e dopo la salita che ci farà spaziare in un pano- rama stupendo fino ai momti dell’Oberland Bernese , la discesa è per tutti gusti e tutti i livelli, e se saremo fortunati con le condizioni nivologiche favorevoli, dalla cima un canalo- ne ci permetterà una sciata un poco ripida ma che farà divertire tutti.

Avvicinamento con auto proprie.

Andrea Baroni

Dopo aver visitato, negli ultimi anni, le

“sentinelle di pietra” (Fenestrelle, Exilles, Gavi,ecc.), la proposta culturale del 2002 si rivolge alle terre dei Gonzaga, per conoscere delle corti, minori rispetto a Mantova, ma sempre ricche d’arte e di cultura. In particolare merita di essere conosciuta Sabbioneta, “onorata come ‘piccola Atene’

per la corte illuminata e coltissima che la frequentò; è il modello esemplare di “città ideale” concepita e realizzata a misura del suo principe, secondo canoni urbanistici rinascimentali (dalla Guida Rapida d’’Italia, vol.1°, Touring Club).

Suo fondatore fu Vespasiano Gonzaga, di cultura europea, legato alla Spagna di Filippo II ed agli Asburgo, che lo nominarono Duca e Principe del Sacro Romano Impero.

Tra i Monumenti, che sono simbolo della sua grandezza, il Palazzo Ducale, la Galleria degli

1° gita dell’anno - 24 febbraio Traversata della Spina verde

A beneficio dei soci recentemente approdati al nostro sodalizio, vale la pena raccontare dell’importante tradizione riguardante le attività svolte sulla neve, che la SEM ha avuto nei tempi .

Basta dare uno sguardo alla miriade di trofei in bella vista nelle vetrine che si trovano in sede ed agli archivi della documentazione storica, per rendersi conto della partecipazione dei soci alla moltitudine d’’iniziative organizzate dal sodalizio.

Purtroppo, nell’ultimo ventennio, questa

“passione di gruppo” è andata via via scemando al punto che, per esempio, il gruppo Ski ha dovuto anche recedere dall’affiliazione FISI, non raggiungendo più il numero minimo richiesto delle adesioni.

Questo non significa certo che i soci non praticano più attività in montagna nella veste invernale, lo dimostra la puntuale ricorrenza dei corsi di scialpinismo e di fondo escursionismo, ma che quello che vien fatto, per lo più e fatte salve le gite sociali di scialpinismo, rimane circoscritto ai singoli o a gruppi di amici che si organizzano in modo indipendente.

Ed è appunto uno di questi gruppi che da diversi anni, l’attuale è l’ottavo, organizza un minirally di scialpinsmo per ricordare i due amici Mauro Sala e Mauro Collecchia, militanti aiuto istruttori di tale disciplina, scomparsi prematuramente.

Agli organizzatori di questa encomiabile iniziativa, è maturata l’idea e la voglia di sviluppare ed allargare la manifestazione, pensando ad altre attività possibili per renderla accessibile a tutti i soci, con l’intendimento di farne un momento di riunione “sociale”, ma anche famigliare, ispirato alle tradizioni semine.

Così nasce la proposta di passare insieme sulla neve, all’inizio della prossima primavera, una o due “giornate” che consentono di praticare sia attività di gruppo in ambiente e di partecipare al mini rally scialpinistico, sia assistere ed attendere ai giochi organizzati per i piccoli, ma non solo.

Per divertirsi sarà sufficiente munirsi di qualsiasi attrezzo adatto a giocare, camminare e scivolare sulla neve; chi ne fosse sprovvisto riceverà indicazioni per poterlo noleggiare.

Il tutto avverrà al rifugio “Cimon della Bagozza” sito in località Cimalbosco nel comune di Schilpario in Val Di Scalve, che si raggiunge in circa un ora dal parcheggio a piedi, con gli sci o con le racchette da neve, secondo le condizioni d’’innevamento.

Le attività organizzate sono programmate tutte alla domenica con inizio alle ore 9, per consentire la partecipazione anche di chi desidera impegnare un solo giorno.

Il rifugio offre il trattamento di mezza pensione con disponibilità di circa 60 posti, per chi preferisce sfruttare il fine settimana.

Una buona occasione di passare insieme la serata in allegria..

Gli organizzatori.

Antichi, il Palazzo Giardino, il Teatro all’antica.

Gli artisti rinascimentali non lavorarono però solo per la gloria dei principi, ma anche per abbellire chiese.

Giulio Romano, a cui Mantova deve il Palazzo Te, si occupò della riedificazione della basilica appartenente al monastero benedettino di S.

Benedetto in Polirone (dal ramo Lirone, ora scomparso del grande fiume).

Questo antico monastero, il cui primo insediamento risale circa al 1000, venne fatto ampliare da Matilde di Canossa. Dopo molti secoli di attività, l’abbazia benedettina di Polirone fu soppressa da Napoleone. Ora nei suoi chiostri ha sede il museo della cultura popolare padana, uno dei maggiori musei etnografici d’’Italia.

A. P.

In gita con la U.L.E. ai laghi del Gorzente nello splendido ambiente della zona del Gruppo del Monte Figne, che venne scelta, oltre un secolo fa, per la costruzione di un acquedotto atto a rifornire di acqua potabile la città di Genova. Tale acquedotto venne completato nel 1896 e venne denominato De Ferrari Galiera in onore della Duchessa proprietaria dei terreni. Nel tempo sono stati effettuati diversi lavori di ampliamento e oggi le acque dei diversi valloncelli (delle Figne, Preadoga, ecc.) sono catturate ed immesse nei tre bacini di raccolta. Il percorso dei Laghi del Gorzente si snoda lungo un sentiero ad anello che, attraversando i confini ammini- strativi di Campomorone e Ceranesi, dalla provincia di Genova giunge fino al comune di Bosio in provincia di Alessandria, quest'ulti- ma parte dell'itinerario è situata all'interno del Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo.

Per raggiungere l'inizio del percorso dalla Val Polcevera si deve percorrere la S.P. n°4 di Praglia fino al Km. 11,500; alla partenza del sentiero è stata posta un'edicola in legno con la descrizione dell'itinerario. Il tempo di per- correnza dell'anello è di 4 ore e 45 minuti, pari a km 13,370; superando un dislivello di 485 m.

Gli amici della U.L.E. ci faranno gli onori di casa raccontandoci tanti particolari che certo renderanno molto interessante questa gita.

Cortesia che ricambieremo in tarda estate, facendo noi gli onori di casa nel nostro rin- novato Rifugio Omio, dove potremo far loro godere un fine settimana altrettanto interes- sante.

Enrico Tormene

LE GITE SOCIALI DI FEBBRAIO E MARZO LE GITE SOCIALI DI FEBBRAIO E MARZO

Una gita sulla neve per tutti - 24 marzo

2/3 marzo - Andolla - Sempione

10 marzo - Sacro e profano in quel di Mantova...

17 marzo - Appennino Ligure

Fresco di stampa E’ disponibile in biblioteca il libro scrit-

to da Andrea Gentilini, nostro socio SEM dal 1975 ed istruttore Nazionale di Alpinismo già direttore della nostra

Scuola Nazionale di Alpinismo

“Silvio Saglio”.

Eroismo in lattina Impressioni di montagna

(5)

L a T r a c c i a - A n n o I I I - n ° 1 3 - g e n n a i o 2 0 0 2 II 25 Novembre scorso si è svolto, come da tradizione, il pranzo sociale che chiude la stagione escursionistica della nostra SEM.

Come sempre è stata l'occasione per ritrovarsi e trascorrere in lieta compagnia una bella (non solo dal punto di vista meteorologico) giornata.

Già all'inizio, la gita sociale, culturale e gastronomica ha avuto momenti di genuino divertimento; dopo circa trenta minuti di peregrinazione, dalla partenza del nostro pullman, ci siamo ritrovati ancora a Milano.

Senza condannare l'autista i commenti e le risate sono stati la nostra bonaria reazione ed un pretesto, per rendere ancora più allegro il viaggio verso la meta prestabilita;

meta che diciamolo subito è stata goduta ed apprezzata da tutti con vero entusiasmo.

II convento e il santuario dell'Annunciata ci hanno accolto con la loro storia e la bellezza di cui tutta l'Italia è ricca e non abbastanza visitata; del resto le piccole dispense di cui ci hanno dotato, ci hanno descritto con vera dovizia di particolari ogni angolo ed ogni opera di artisti italiani e non, famosi: basta citare Pietro da Cemmo.

Una visita con sorpresa non prevista nel programma, quella di ritrovarci nell'oltretomba in compagnia di ossa e teschi e quant'altro di competenza dell'aldilà, che non ci avrebbero impressionato se improvvisamente non fosse mancata la luce.

Ma nella SEM c'è sempre un capo-cordata che dal buio ci guida verso l'uscita, e come disse quel grande che risponde al nome di Dante, tornammo a riveder le stelle anche se in pieno giorno.

Soprattutto da quel balcone panoramico che ci mostrava in lontananza ben visibile, data la bella giornata, il profilo del pizzo Badile Camuno e del monte Adamello.

Poi il pullman è sceso a valle e la fame, che cominciava coi crampi a farci sentire in credito, fu presto soddisfatta.

Un menu da convivi chiuse, dopo interminabili portate, il nostro insaziabile appetito (scusate l'eufemismo).

Non ci resta che ringraziare ancora una volta i nostri organizzatori, cito i due ultimi presidenti ed i loro collaboratori, che ci hanno consentito, tradizionalmente, di vivere un giorno da ricordare.

Un giorno SEM!!!

Fernando Mauri Due mesi fa circa, in occasione del pranzo

sociale, sono stati premiati i

"venticinquenni" della SEM. Tra questi

"giovani veterani" c'ero anch'io, a ritirare un riconoscimento in verità immeritato.

Non perché non condivida con gli altri iscritti la passione per la montagna, anzi, ma perché di questi miei 25 anni di SEM (su non molti in più di vita) ne ho vissuti in prima persona solo pochi, pochi ma così intensi e caldi che sono ancora oggi ricordi in cui mi rifugio spesso.

Mi è stato detto che queste righe accompagneranno una fotografia di quella giornata che mi ritrae con i nonni. E proprio a loro, al nonno in particolare, vorrei dedicare queste parole per ringraziarlo di quanto è riuscito farmi apprendere sulla e dalla montagna, avendo fatto lo stesso con mio padre che continua ancora oggi a tenere salde le tradizioni di famiglia. Con i nonni ho fatto i miei primi passi in montagna e ho imparato a non farmi vincere dalla fatica (impossibile altrimenti, visto che il nonno è sempre stato del tutto insensibile alle lamentele della bimbetta che trotterellava alle sue spalle, minacciando di lasciarmi sul sentiero se non mi sbrigavo). Con i nonni ho vissuto periodi indimenticabili e visto albe e tramonti splendidi, ho imparato le leggende e ascoltato le imprese dei grandi della montagna, ma soprattutto ho condiviso momenti importanti con persone che mi hanno insegnato a vivere. Alcuni non sono più tra noi, molti li ho rivisti con immenso piacere prima al pranzo sociale e poi, pochi giorni fa, alla festa di Natale.

Non li nomino per non far torto a nessuno (anche la memoria di noi "giovani" non è sempre affidabile) ma ognuno di loro ha lasciato in me un ricordo indelebile, una traccia che ho cercato di seguire in questi anni di quasi adulta. Da loro e dai nonni ho imparato moltissimo, dal loro calore, dalla disponibilità, dalla passione, dall'umiltà che li hanno sempre accompagnati nei miei occhi di bambina e di adolescente. Il mio ruolo di "mascotte" in tante escursioni ha forse indorato la realtà e la visione del rapporto con la montagna ma sicuramente mi ha permesso di crescere con un forte rispetto per la montagna e per chi, come il nonno e tutti gli amici della SEM che ho conosciuto, l'ha amata e vissuta così intensamente.

Con forse un po' di nostalgia mi auguro che tutti i bambini ritratti nelle foto appese nelle salone possano avere accanto lo stesso calore e lo stesso esempio che ho potuto avere io.

Per quanto poco io possa frequentarla, la SEM continua a rappresentare per me, e spero anche per i giovani che la vivono più direttamente, un luogo speciale dove crescere e confrontarsi, una sorta di famiglia allargata che ti rimane affettuosamente vicino, come vedo fare con mio nonno e che per questo ringrazio di cuore.

Micaela Acquistapace

Farà senzaltro piacere sapere per tempo la data di questo appuntamento, in modo di consentire ad ognuno di organizzarsi per non mancare.

E’ importante partecipare perché si tratta della riunione dei soci, organo sovrano del sodalizio, che istituzionalmente provvede a determinarne il governo ed a giudicarne l’operato.

Ma è anche l’importante momento che permette ai soci di candidarsi alle seguenti cariche previste dallo statuto, candidature che dovranno pervenire alla presidenza entro il 14 febbraio 2002, contribuendo così direttamente alla gestione ed ad una auspicata pluralità e ricambio dei vertici.

CONSIGLIO DIRETTIVO

Hanno ultimato il mandato triennale:

Fava Gianfranco Gianazza Ugo Pantani Massimo Risari Piero Savoldelli Silvana REVISORIDEI CONTI

Hanno ultimato il mandato annuale:

Intra Sidola Matteo Ronchi Stefano Sacchet Mario

DELEGATOALLE ASSEMBLEEDEL C.A.I.

Ha ultimato il mandato annuale:

Risari Piero

Pranzo Sociale: Riflessioni e Cronaca Pranzo Sociale: Riflessioni e Cronaca

11 11 A A

P R I L EP R I L E

- - ASSEMBLEA ASSEMBLEA ORDINARIA

ORDINARIA

D E ID E I

SOCI SOCI

Puoi inviare il tuo materiale da pubblicare su La Traccia, all’indirizzo

e-mail: latraccia2000@tiscalinet.it oppure lo puoi consegnare in segreteria.

Ti ricordiamo che il termine ultimo per il prossimo numero è il 07 marzo 2002

Generazioni di Acquistapace (arch. NicoFoto)

E' evidente che questo ruolo può essere solo della compagine sociale se si vuole raggiungere l'auspicata pluralità culturale, che fino ad oggi è stata purtroppo vanificata dall'esiguità dei contributi proposti, ma che potrà essere sicuramente recuperata con una maggiore partecipazione dei soci alla vita del notiziario.

Ora è veramente giunto il momento di coronare questo ulteriore ed ambito progresso; considerazione che vuole anche essere un significativo, caloroso ed accorato appello, rivolto a tutti, di scrivere per narrare, informare, proporre e quant'altro….

Ognuno potrebbe essere latore delle proprie notizie perché raggiungano gli altri; compito di solito demandato al

“giornalismo”, che non è però “La Traccia” possibile per il nostro notiziario.

Con i migliori e sinceri auguri, a tutti, di soddisfare le proprie aspettative e comunque di poter trascorrere un buon anno.

Jeff

U

N INVITO A COLLABORARE

...

segue da pag.1

(6)

I NOSTRI RIFUGI

A. OMIO- 2.003 mAlpe dell’ OroValmasino - SOtel.: 0342.64.00.20

SEM CAVALLETTI- 1.354 mPian dei ResinelliBallabio - LCtel.: 0341.59.01.30

ZAMBONI - ZAPPA- 2.065 mAlpe PedriolaMacugnaga - VBtel.: 0324.46.53.13

L a T r a c c i a - A n n o I I I - n ° 1 3 - g e n n a i o 2 0 0 2 6

Sezione del Club Alpino Italiano

via Ugo foscolo, 3 - 20121 Milano - tel. 02.86.46.30.70http://www.caisem.orgapertura sede: giovedì dalle 21.00 alle 23.00 - orario di segreteria e biblioteca:giovedì dalle 21.00 alle 22.30 Spedizionein A.P. - Art. 2comma 20/Clegge 662/96Milano

Martedì 26 febbraio alle ore 21.30

Presentazione e apertura delle iscrizioni presso la sede.

Scopo del corso

Fornire le tecniche e le conoscenze di base per praticare in sicurezza l'alpinismo, sia su roccia, sia ghiaccio.

Svolgimento del corso Da aprile a giugno.

Struttura del corso

10 lezioni teoriche infrasettimanali.

2 lezioni di progressione e arrampicata su parete artificiale.

1 uscita con test sulle tecniche di assicurazione e prove pratiche sui materiali.

9 giornate di pratica in ambiente (roccia, neve, ghiaccio).

Ulteriori informazioni sul corso sono disponibili presso la sede o all'indirizzo Web della SEM: http://www.caisem.org.

Per richiedere altre informazioni scrivere a:

scuola@caisem.org.

Mercoledì13 marzo ore 21.30

Presentazione e apertura delle iscrizioni presso la sede.

Scopo del corso

Trasmettere il fascino e le emozioni dell'arrampicata su roccia, in montagna.

Fornire le tecniche di progressione e di sicurezza per guadagnare la necessaria autonomia in parete.

Svolgimento del corso Da aprile a luglio.

Struttura del corso

12 lezioni teoriche, che si svolgeranno presso la sede alle ore 21,15, e 2 lezioni pratiche in palestra artificiale,

tutte infrasettimanali.

9 giornate di pratica in ambiente che si terranno in luoghi da definirsi nei w.e.

Ulteriori informazioni sul corso sono disponibili presso la sede o all'indirizzo Web della SEM: http://www.caisem.org.

Per richiedere altre informazioni scrivere a:

scuola@caisem.org.

Notiziario della SEMvia U. Foscolo, 3 MilanoDirettore responsabile: Luca ArzuffiAutorizzazione del Tribunale di Milano n. 129del 18/02/2000 - Stampato in proprio

Anno III - n° 13 - gennaio 2002

49° C

49° C ORSO ORSO di di ROCCIA ROCCIA

SCUOLA DIALPINISMO ESCIALPINISMO

“SILVIOSAGLIO

29° C

29° C ORSO ORSO di di ALPINISMO ALPINISMO

SCUOLA DIALPINISMO ESCIALPINISMO

“SILVIOSAGLIO

Giovedì 07 marzo alle ore 21.30,

Presentazione e apertura delle iscrizioni presso la sede.

IL corso è rivolto agli allievi che hanno frequentato il corso di primo livello (base), ma anche ai frequentatori abituali della montagna, che desiderino ampliare ed approfondire le proprie esperienze.

Svolgimento del corso Dal 25 marzo al 7 luglio.

Struttura del Corso

8 lezioni teoriche infrasettimanali 2 lezioni teoriche in rifugio

9 giornate (4 weekend + 1 domenica) sul terreno tra le quali si effettuerà:

- Escursione su sentiero naturalistico con l’accompagnamento di una guida.

- Percorso di una via ferrata di media difficoltà.

- Escursione su sentiero attrezzato in ambiente di alta montagna.

Ulteriori informazioni sono disponibili in sede, oppure sul sito www.caisem.org.

2° CORSO AVANZATO 2° CORSO AVANZATO

di ESCURSIONISMO di ESCURSIONISMO

SINCERITA’

­ Quando vai in montagna devi essere prima di tutto cosciente dei tuoi mezzi e di ciò che fai.

Non puoi barare, sarebbe come imbrogliare te stesso ed il prezzo da pagare potrebbe essere troppo alto.

Una volta assimilato questo principio, potrai davvero godere in serenità ciò che ti offre non solo la montagna, ma la vita stessa.

Riferimenti

Documenti correlati

3) La Biblioteca della SEM è aperta al pubblico per la consultazione e il prestito del materiale bibliografico all'interno dell'orario di apertura settimanale della Sezione ed

La rappresentanza della SEM presente nella quasi sua totalità e la Gestione del Rifugio, hanno molto apprezzato e ringraziano della presenza per delega delle Presidenze del CAI

I settori della raccolta sono molti a testimonianza che le attività erano sempre in fermento con iniziative che alle volte anticipavano i tempi, molte altre Società hanno

Martini al posto di S. Beorchia ad una vicepresidenza generale); è stato deliberato il mantenimento delle quote sociali sui livelli precedenti ed è stato altresì ribadito che

Indirizzo postale: CONI Servizi SpA – Direzione Gestione Patrimonio e Consulenze Impianti Sportivi - Acquisti. Città:ROMA Codice postale: 00135

• Formulari d’identificazione rifiuto (FIR): enti e imprese che conferiscono in conto proprio i propri rifiuti c/o il CdRI non sono più tenuti alla compilazione del FIR,

•i vettori meccanici, come le mosche, possono trasportare l’agente infettivo sulla superficie del loro corpo e trasmetterlo per contatto fisico. Le malattie veicolate mediante

Contratto quadro per la prestazione di servizi, compresa la fornitura di materiale promozionale, a sostegno delle attività di comunicazione nel settore dell'istruzione, dello