Introduzione agli acceleratori e loro applicazioni - Parte II:
Dinamica trasversa
Gabriele Chiodini
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Sezione di Lecce
Lezioni per il Dottorato di Ricerca in Fisica dell’Università del Salento Anno accademico 2018-2019 II Semestre
(20 ore, 4 CFD)
Sommario
• Dinamica trasversa
• Bending: dipoli
• Oscillazioni di betatrone
• Focalizzazione forte: quadrupoli
• Funzione beta e tune
• Stabilità
• Emittanza e fascio
• Dispersione del momento
• Dispersione nei dipoli
• Cromaticita’ quadrupoli
Dinamica trasversa e longitudinale
• La dinamica longitudinale e’ quella lungo la direzione di accelerazione
• La dinamica trasversa e’ quella ortogonale alla direzione di accelerazione
• In prima approssimazione conviene considerarle separatamente (sincrotrone per adroni)
• Useremo il sincrotrone come esempio ma concetti
applicabili direttamente a Linac (piu’ semplice) e
ciclotroni (piu’ complicato)
Dinamica trasversa
Spegniamo la radiofrequenza V=0
• Dipoli magnetici mantengono le particelle lungo l’orbita
• Le particelle girano a energia (velocita’) costante
Il problema della dinamica trasversa
• La sorgente emette un numero enorme di particelle (ad esempio 10 10 per pacchetto)
• Come fare a mantenere tutte queste particelle all’interno dell’acceleratore(appena toccano le pareti sono perse)
• Se il moto trasverso non e’ inferiore al raggio del tubo a vuoto le particelle sono perse
Iniezione o sorgente
Orbita ideale
Forza centrifuga = Forza centripeta
F
centrifuga= ma = m v
2ρ =
pv ρ
Forza centripeta = Forza di magnetica
p
q = ρ B p(GeV / c)
z = 0.3 ρ (m)B(T)
rigidita’ magnetica
F
centripeta= qvB
Dipolo (blu)
B = µ
0nI h
dove μ
0=4π10
-7H/m, n=numero di spire, I corrente nelle spire, h altezza del traferro
p
q = ρ B p(GeV / c)
z = 0.3 ρ (m)B(T)
rigidita’ magnetica 1
ρ = 0.3
B(T)
p(GeV / c)
Sezioni dritte e archi del sincrotrone
L=Sezioni dritte A=Archi
Φ=angolo dell’arco
Lunghezza orbita = C = 4xL + 4xA
ρ=raggio
di curvatura dell’arco Lunghezza arco = A=ρΦ[rad]
Bending arco = Φ[rad]=A/ρ
Somma du tutti gli archi (Φi) = 2π
• Archi riempiti di dipoli magnetici di deflessione per realizzare orbita chiusa.
• Sezioni dritte usate per: iniezione, esperimenti, cavita’ risonanti, estrazione.
• LHC ha 8 archi e 8 sezioni dritte
• Dipoli magnetici mantengono le particelle lungo la direzione di accelerazione
Sezioni dritte caso limite degli archi: raggio=infinito e B=0.
Orbita reale
orbita reale
r = ρ + x y = y s = vt
"
# $
% $
orbita ideale
r = ρ y = 0 s = vt
"
# $
% $
v
x= 0 v
y= 0 v
z= v
!
"
##
$
# #
v
x= v
xv
y= v
yv
z~ v
!
"
##
$
# #
posizioni
velocita’
v
x/ v = x' v
y/ v = y'
v
z~ v
!
"
##
$
# #
angoli trasversi
orbita ideale
orbita reale
L’orbita reale e’ piu’ semplice descriverla come deviazione dall’orbita ideale
Orbita ideale non ha moto trasverso: ρ~1-10m, x=y=0 Orbita reale ha moto trasverso: ρ~1-10m, x,y~mm
oscillazioni di betatrone
Spazio fasi trasverso: (x,y,x’,y’)
Sistema di riferimento
di Frenet (x,y,s) e lungo orbita ideale
Distanza percorsa e angoli trasversi
• Il tempo t non ci interessa.
• Interessa sapere la distanza s percorsa nell’anello per sapere dove sta la particella e se tocca le pareti.
• Il tempo e la distanza percorsa differiscono solo per la velocita’
tangenziale: s=vt.
t → s = vt
v
x→ x ' = v
x/ v a
x→ a
x' = a
x/ v
2• tempo moltiplicato per v diventa distanza percorsa
• velocita’ trasversa divisa per v diventa angolo
• accelerazione trasversa divisa per v
2è l’inverso della curvatura della traiettoria.
v
xa
x' = a
x/ v
2
x’=v
x/v=dx/ds
Equazione del moto (1)
• Radialmente (orizzontalmente) agisce la forza centrifuga e la forza magnetica
• Verticalmente agisce la forza di gravita’ che pero’ trascuriamo
• Longitudinalmente agisce l’accelerazione delle cavita’ risonanti che in questa lezione non consideriamo (vedi lezione sulla dinamica longitudinale)
F
centrifuga= mv
2r = mv
2ρ + x F
dipolo= qB
0v
ma
x= F
centrifuga+ F
dipoloma
x= mv
2ρ + x + qB
0v
r -
-
Equzione del moto (2)
1
ρ + x = 1 ρ
1 1 + x ρ
"
# $
%
&
' ( x << (( ρ → 1
ρ (1 − x ρ )
ma x = mv 2 1
ρ (1 − x
ρ ) + qB - 0 v
Equazione del moto (3)
t → s = vt
v
x→ v
x/ v
a
x→ a
x(s) / v
2→ a
x(s) = a
xv
2• Tempo diventa posizione lungo l’anello
• Velocita’ trasversa diventa angolo
• Accelerazione trasversa si moltiplica per v
2e diventa inverso della curvatura della traiettoria
ma x (s)v 2 = mv 2 1
ρ (1 −
x
ρ ) + qB - 0 v
ma x = mv 2 1
ρ (1 − x
ρ ) + qB - 0 v
’
’
Equazione del moto (4)
E’ l’equazione dell’oscillatore armonico con numero d’onda k=1/ρ=2π/λ x
a x (s) = − x ρ 2 a x (s) = 1
ρ (1 − x
ρ ) +
qB 0
- mv p
q = ρ B 0
Nella direzione di curvatura c’e’ una forza di richiamo F=-m/(v 2 ρ 2 )x
’
’
Oscillazione di betatrone con un solo dipolo
λ
x= 2 πρ (solo dipolo)
L’oscillazione e’ lungo x ma la lunghezza d’onda e’ lungo l’orbita s
P a r t i c e l l a
ideale P a r t i c e l l a
reale
p
q = ρ B 0
Oscillazioni di betatrone
con dipoli • La particella reale esegue attorno all’orbita ideale delle oscillazioni radiali dette di betatrone (orizzontale)
• Le oscillazioni orizzontali di betatrone dovute alla sola forza centripeta dei dipoli ha lunghezza d’onda pari alla circorferenza (una sola oscillazione)
• Per macchine grandi la forza attrattiva e’ piccola e la particella compie oscillazioni di betatrone molto ampie (“focalizzazione debole”)
• In assenza di una “focalizzazione forte” l’apertura dei magneti deve essere enorme ed i magneti disposti lungo tutto l’acceleratore
L’oscillazione e’ lungo x ma la lunghezza d’onda e’ lungo l’orbita
λ
xMoto verticale
• Nella direzione verticale non c’e’
neppure la “focalizzazione debole” ed il moto e’ una parabola
• Anche se la velocita’ iniziale e’ nulla prima o poi tocca le pareti perche’ c’e’
la forza di gravita’ che e’ defocalizzante nella direzione verticale
• Come si spiega che gli acceleratori senza “focalizzazione forte” funzionano?
Equazione del moto nella direzione verticale tenendo conto della gravita’ e sua soluzione (moto uniformemente accelerato).
y(t) = y
0+ v
0yt − 1 2 gt
2a
y= −g = −9.8 m
s
2h
caduta= 1
2 gt
caduta2→ t
caduta= 2 h
cadutag
h
caduta=10cm → t
caduta=0.14s
Necessita’ della
Focalizzazione forte
N e g l i a c c e l e r a t o r i c i rc o l a r i e s i s t e u n a focalizzazione debole naturale in entrambe le direzioni trasversali grazie ai dipoli guida:
• curvatura nella direzione orizzontale (debole per grandi macchine)
• effetto bordo nella direzione verticale (debolissimo)
Purtroppo la focalizzazione e’ debole:
• ampie oscillazioni di betatrone orizzontali e verticali
• magneti a larga apertura (bassi campi)
Focalizzazione
La focalizzazione consiste in un sistema che devia una particella con un angolo proporzionale alla distanza dal centro.
Elemento magnetico
di lunghezza l e B~x
Quadrupolo (rosso)
g = 2 µ
0nI r
2• g[25-220T/m] gradiente del quadrupolo
• r apertura del quadrupolo
B
x= −gy B
y= −gx
"
# $
%$
g g(T / m)
• Una particella spostata lungo l’asse x sperimenta un aumento di B verticale e una forza attrattiva lungo x (focalizza orizzontalmente)
• Una particella spostata lungo l’asse y sperimenta un aumento di B orizzontale e una forza di richiamo lungo y (defocalizza verticalmente)
Particella entrante nel foglio
F
x= −qvgx F
y= qvgy
"
# $
%$
F
y= qvgy
F
x= −qvgx
Equazione del moto con quadrupolo
k = 0.3 g(T / m) p(GeV / c) 1
ρ = 0.3
B(T) p(GeV / c)
x(s) = A
xcos( 2πs
λ
x+ ϕ
x) Soluzione focalizzata forte
in direzione orizzontale
y(s) = A
ycosh( 2 π s
λ
y+ ϕ
y) Soluzione defocalizzata
in direzione verticale
cosh(z) = e
z+ e
− z2
Coseno iperbolico
1
ρ
2→ k +
1 ρ
2Rigidita’ magnetica
(dipolo) Gradiente normalizzato (quadrupolo)
ma
x= mv
2ρ + x + qB
0v − qvgx = mv
2ρ + x + qB
0v − mv
2gx mv / q = mv
2ρ + x + qB
0v − mv
2kx ~ mv
2ρ (1 − x
ρ ) + qB
0v − mv
2kx =
- -
- -
Dipolo Quadrupolo e Dipolo
Coseno trigonometrico
a
x(s) = − k + 1 ρ
2#
$%
&
'( x a
y(s) = kx
)
* ++
,
+ + y
’
’
Oscillazioni di betatrone con quadrupoli
a
x' = − k + 1 ρ
2#
$%
&
'( x a
y' = kx
)
* ++
, + +
1
ρ
2→ k +
1 ρ
2Il quadrupolo introduce una forza di richiamo lungo una coordinata trasversa e di repulsione nell’altra molto più intensa di quella di dipolo
Le oscillazioni di betatrone sono molte lungo l’anello λ
x<<2πρ
y
Oscillazione di betatrone con un quadrupolo
L’oscillazione e’
lungo x ma la
lunghezza d’onda e’ lungo l’orbita s
P a r t i c e l l a
ideale P a r t i c e l l a
reale
p
q = ρ B 0
𝜆
x=2 𝜋/√k
x(un quadrupolo ed un dipolo lungo tutta l’orbita circolare con √k
x>> 𝜌) NB: 2 𝜋R≠q𝜆
xdove q intero
NB: Sul piano verticale l’orbita è divergente e
y√kye la particella reale toccherebbe
velocemente le pareti. Con un solo quadrupolo non puo’ funzionare.
Matrice di Trasporto lungo un quadrupolo di lunghezza finita
( x(s) = x(0)cos( p
k
xs
0) x
0(s) = p
k
x· x(0)sin( p
k
xs
0) = x
0(0)sin( p
k
xs
0) ( x(s) = x(0)[cos( p
k
xs)cos(
0) + sin( p
k
xs)sin(
0)] = x(0)cos( p
k
xs) + x
0(0)
sin(ppkkxs)x
x
0(s) = x
0(0)[sin( p
k
xs)cos(
0) cos( p
k
xs)sin(
0)] = x
0(0) p
k
xsin( p
k
xs) + x(0)cos( p
k
xs)
✓ x(s) x 0 (s)
◆
= M
✓ x(s 0 ) x 0 (s 0 )
◆
M =
cos( p
k x s) p 1 k
x
sin( p
k x s) p k x sin( p
k x s) cos( p
k x s)
Soluzione
focalizzata forte in direzione
orizzontale Soluzione focalizzata forte
in direzione verticale
Soluzione nello spazio di drift (sezioni dritte)
cos
cosh
linear k
x=0
lunghezza quadrupolo = 2L quindi formule valide per -L<s<L
un dipolo è focalizzante debole k
x=1/ 𝜌
2nel piano di bending ed è uno spazio di drift k
x=0 nel piano verticale
rotazione nello spazio fasi (x,x’)
iperbole nello spazio fasi (x,x’)
linea orizzontale nello spazio fasi (x,x’)
Approssimazione lente sottile
l !0 k lim
xl !
f1M F =
cos( p
k x l) p 1 k
x
sin( p
k x l) p k x sin( p
k x l) cos( p
k x l) =
1 0
1
f 1
l !0 k lim
xl !
f1M D =
Ch( p
k x l) p 1 k
x
Sh( p
k x l) p k x Sh( p
k x l) Ch( p
k x l) =
1 0
1
f 1
Funzione beta
x(s) = A x cos( K x s + ϕ x )
K
x= 1 β
x2A
x= ε
xβ
x#
$ %%
&
% %
β
xe’ detta funzione beta, ha le dimensioni di una lunghezza e dipende dalla posizione lungo l’anello.
La funzione beta x (2π) e’ la periodicita’ spaziale locale delle oscillazioni di betatrone.
λ
x= 2 πβ
xβ
x= 1
K
x= 1
k(Quadrupolo) + 1
ρ
2(Dipolo)
La funzione beta e’ una proprieta’ dell’ottica dell’anello (sezioni dritte, dipoli, quadrupoli, ...)
x(s) = ε
xβ
xcos( s
β
x+ ϕ
x)
K
x= k + 1 ρ
2√π √π
Moto della particella e funzione beta
• La particella esegue una oscillazione di betatrone con periodo spaziale locale 2πβ(s) nella posizione longitudinale s.
• Caso particolare facile da capire: β = costante lungo l’anello (difficile nella pratica)
x
s
λ
x=2πβ
xA
x= ε
xβ
x/√π
Il TUNE è l’avanzamento di fase delle oscillazioni di
betatrone della particella reale dopo un giro
dell’anello
Tune Q
Q
x=numero di oscillazioni di betatrone orizzontali lungo l’anello = C/(2πβ
x) = ρ/β
xQ
y=numero di oscillazioni di betatrone verticali lungo l’anello = C/(2πβ
y) = ρ/β
y4<Q<5 C=2πρ
Q=One turn phase advance
ρ
Smooth approximation
TUNE determinato dalla forza dei quadrupoli
Tune e Stabilità
Q=3/2=1.5
orbita chiusa dopo 2 giri Q=5/3=1.66
orbita chiusa dopo 3 giri
Ogni p giri una qualsiasi perturbazione in fase cresce a
dismisura come su una altalena in cui c’e’ una giusta spinta.
E’ cruciale avere il TUNE lontano dalle risonanze
Punto di lavoro: tune shift
• Acceleratori di elettroni hanno il dumping di sincrotrone basta evitare fino alla 3a risonanza
• Acceleratori di adroni non hanno il dumping di sincrotrone bisogna evitare fino alla 12a risonanza
BLOW-UP del fascio da evitare durante inizione, accelerazione e plateau
(1,2) Esempio 3rd order
p=Qx+2Qy
Qx=1/3, Qy=1/3 p=1 (risonanza)
1/3 1/2 2/3
1/3
1/2
2/3
Traiettoria nello spazio fasi di una particella
x x’
La particella nello spazio fasi ruotando nell’anello descrive una ellisse di area ε in
Ampiezza massima
Angolo massimo Particella parallela all’orbita ideale ma
lontana dall’orbita ideale
Particella divergente rispetto orbita ideale ma
vicine all’orbita ideale
x(s) = ε
xβ
xcos( s
β
x+ ϕ
x)
x '(s) = − ε
xβ
xsin(
s
β
x+ ϕ
x) ε
xβ
xπ
ε
xπβ
xArea Elisse = π ab = π ε
xβ
xε
xβ
x= ε
xε
xβ
xπ
ε
xπβ
xε
xπβ
xε
xβ
xπ
10 giro 20 giro
30 giro
…
𝛷
𝛷
Posizione sull’ellisse dipende da condizioni iniziali
Particella dopo tanti giri
x tempo 0
x tempo T
x tempo 2T
x tempo nT
Siccome il tune Q deve essere lontano da un numero razionale l’orbita non si chiude su se stessa ed ad ogni giro la fase e’ diversa.
Circonferenza dell’ellisse riempita uniformemente dopo tanti giri.
x’
x’
x’
x’
Moto di piu’ particelle
ϕ
x= ϕ
x1ϕ
x= ϕ
x1, ϕ
x2ϕ
x= ϕ
x1, ϕ
x2, ϕ
x 3ϕ
x= ϕ
x1, ϕ
x2, ϕ
x 3, ϕ
x 4v x
x
v x
x v x
v x
x
v x
x
• 10 10 particelle di fase diversa
• Circonferenza dell’ellisse e’ riempita
Ensemble statistico di piu’
particelle = fascio
• 10 10 particelle di fase, ampiezze e velocita’ trasversa diverse
• Ellisse piena
x v x
Questo e’ il fascio di particelle nella sezione trasversa
x v x
y
v y
Funzione beta ed emittanza
β
xe’ detta funzione beta, ha le dimensioni di una lunghezza e dipende dalla posizione lungo l’anello.
La funzione beta x (2π) e’ la periodicita’ spaziale locale delle oscillazioni di betatrone.
λ
x= 2 πβ
xLa funzione beta e’ una proprieta’ dell’ottica dell’anello (sezioni dritte, dipoli, quadrupoli, ...)
ε x e‘ una proprieta‘ del fascio (dipendente dalla sorgente) ed è costante lungo tutto l’anello.
ε
xe’ detta emittanza ha le dimensioni di una lunghezza x angolo ed è una costante del moto
(teorema di Liouville).
Emittanza del fascio
x x’
ε
xπβ
xε
xβ
xπ
Dimensione del fascio = ε
xπ β
xε
xπβ
xDivergenza del fascio =
• Se la funzione beta aumenta il fascio si allarga e la divergenza si riduce
• Se l’emittanza aumenta il fascio si allarga e la divergenza aumenta
sezione del fascio = π × raggio orizzontale × raggio verticale = ε
xβ
xε
yβ
yNella zona di interazione si vogliono fasci densi per (basso beta perchè emittanza è costante)
L’ensamble statistico delle particelle del fascio riempie tutta l’elisse nello spazio fasi
Tante particelle dalla sorgente o nella iniezione con una variazione nella posizione e
nella pendenza riempono l’ellisse dell’emittanza. L’emittanza non è mai nulla.
Dimensione trasversa del fascio e accettanza
sezione del fascio = π × raggio orizzontale × raggio verticale = ε
xβ
xε
yβ
yLa sezione del fascio dipende dalla emittanza orizzontale e verticale (dipende dalla sorgente) e dalla ottica che propaga il
fascio (sezioni dritte, dipoli, magneti, ...)
Fasci densi si ottengono con bassa emittanza e basso beta
L’accettanza e’ la sezione del tubo a vuoto dove circola il fascio e deve essere piu’ grande della sezione del fascio medesimo altrimenti sara’ tagliato lungo le dimensioni eccedenti.
π
Focalizzazione forte a gradiente alternato
• I quadrupoli focalizzano in una direzione trasversa ma defocalizzano in quella trasversa ortogonale
• Due quadrupoli in serie uno focalizzante e uno defocalizzante hanno come effetto una focalizzazione forte
D=Defocalizzante in x F=Focalizzante in x D
F
Principio generale: campi magnetici a gradienti alterni implicano focalizzazione forte
ax' = − k + 1 ρ2
#
$%
&
'( x ay' = kx
)
*++
, ++ ax' = − −k + 1
ρ2
#
$%
&
'( x ay' = −kx
)
*++
,
++ y y
Equazione di Hill
Lungo l’anello di circonferenza C esistono zone dritte (drift space), dipoli (bending), quadrupoli (focalizzazione) e 𝜷 dipende da s in modo periodico con periodo C.
d 2 x
ds 2 + K x (s)x = 0; K x (s + C) = K x (s) Equazione di Hill omogenea Soluzione eq. di Hill
(oscillazioni di betatrone)
Avanzamento di fase determinato dalla funzione beta
(s) =
Z s s
0ds 0 (s 0 )
x(s) =
r ✏ x
⇡ x (s)cos( (s) x x (s 0 ))
x x
x 0 (s) =
r ✏ x
⇡ x (s) [ x 0 (s)
2 cos( x (s) x (s 0 )) + sin( x (s) x (s 0 ))]
Traiettoria nello spazio fasi
La traiettoria nello spazio fasi della singola particella ha una forma ellittica ed è descritta dai parametri: 𝜶, 𝜷 e 𝜸 detti TWISS PARAMETERS.
✏ = x
2+ 2↵xx
0+ x
02= 1 + ↵
2area = A = ⇡✏
x
= p
✏ larghezza del fascio
x0
= p
✏ divergenza del fascio
Se 𝜷’(s)=0 allora i semiasse dell’ellisse coincidono con gli assi x,x’
Focalizzazione a gradiente alternato
Cella FODO=FOCALIZZAZIONE+GUIDA+DIVERGENZA
=QUAD FOC.+DIPOLO GUIDA+QUAD DIV.
Le particelle compiono delle oscillazioni di betatrone attorno
all’orbita ideale ma rimangono all’interno dell’acceleratore
Cella FODO
Collisore con periodicità 8 dell’ottica (8 FODO) F = focalizza orizzontalmente
O = spazio dritto o dipolo
D = focalizza verticalmente
O = spazio dritto o dipolo
Avanzamento di fase del FODO
La singola particella compie una oscillazione di betatrone dopo 4
celle consecutive FODO quindi 0.25 oscillazioni in un FODO.
Trasporto fascio
In generale un fascio, cioè l’ensamble statistico delle particelle può essere iniettato nella macchina con una forma qualsiasi nello spazio fasi e tutte le particelle andrebbero trasportate lungo l’anello per capire come il fascio si trasforma nel trasporto. Cioe’ il fascio dovrebbe essere parametrizzato e trasportare i parametri del fascio lungo l’anello.
Una parametrizzazione conveniente del fascio e’ la forma ellittica nello spazio fasi
descritta dai parametri: 𝜶, 𝜷 e 𝜸 così come succedeva per le soluzioni
dell’equazioni di Hill omogenea per singola particella.
dimostrazione
I n s e r e n d o n e l l ’ e q u a z i o n e
dell’elisse dell’emittanza a s0 si
ottiene una nuova ellisse di
emittanza a s con i parametri
trasportati.
Teorema di Liouville
In un sistema fisico conservativo la densita’ di particelle nello spazio fasi si conserva qv=costante:
• La forma dell’ellisse segue la periodicita’ della funzione beta cioe’ dell’anello.
• I parametri di TWISS vengono trasformati lungo l’anello
• ε
xe’ l’area dell’elisse nello spazio fasi del fascio allora e‘ costante lungo tutto l’anello..
β
x(s) e’ una proprieta’ locale dell’ottica del anello e quindi ha la sua periodicita’ spaziale
s x
v x
Grande β
x:
grande ampiezza e ridotta pendenza angolare (fascio grande a bassa divergenza: focalizzazione) Piccolo β
x:
piccola ampiezza e elevata pendenza angolare (fascio stretto ad alta divergenza: defocalizzazione)
F D F
Beam Waist
Diverging Beam Converging Beam
s
x v x
F D F
• β locale determina l’inviluppo √εβ/ 𝜋 di tutte le particelle del fascio (banda verde) quindi il fascio ha la periodicita‘ 8 di β che e’ quella del reticolo.
• Valore medio di β determina il numero di oscillazioni di betatrone Q~1.6 di singola particella (linea verde).
𝛼 𝛾
√εβ/ 𝜋
Zona d’interazione
Nella zona d’interazione le dimensioni dei fasci che collidono devono essere piccole sia in x che in y per aumentare la probabilita’ di interazione.
Nella zona d’interazione sono collocati a destra ed a sinistra dei quadrupoli a basso beta a larga apertura e separati da una sezione diritta priva di magneti (eventualmente i magneti degli esperimenti)
β = β min + s 2 β min
apertura = ε β
min+ s
2β
min#
$%
&
'(
β min
Domanda: dove non ci sono
magneti il moto di drift è in
linea retta. Perche’ il fascio è una
parabola?
dimostrazione
La traiettoria di singola particella è in linea retta ma l’iviluppo dl fascio è quadratico
Dispersione del momento
p → p + Δp
Cosa succede se l’energia della particella e’ diversa da quella della particella ideale?
• I dipoli causano lo spostamento orizzontale dell’orbita detto DISPERSIONE D
• I quadrupoli causano la variazione del TUNE detta CROMATICITA’ Q’
Motivi: sorgente e accelerazione RF implicano emittanza longitudinale finita (oscillazione di sincrotrone, vedi parte III)
Δφ
Δp
Dispersione
ρ
x
p + Δp(s) = D
x(s) Δp
x
p(s) p Valori tipici
Δp
p ~ 10
−3;D
x~ 1m;x
S~ 1mm D
x(s) = x
p + Δp(s)
Δp / p
La funzione di dispersione e’ l’orbita ideale per Δp/p=1
La funzione di dispersione D
x(s) e’ la proporzionalita’ tra lo spostamento dall’orbita ideale e la variazione percentuale del momento della particella.
p → p + Δp
Dispersione
qB
0mv = qB
0p ' = qB
0p + Δp = qB
0p 1 − Δp p
#
$%
&
'( = qB
0p − qB
0Δp
p
2= 1 ρ −
Δp ρ p
x(s) = x
omogenea(s) + x
speciale(s)
La dispersione del momento introduce un termine disomogeneo nella equazione del moto quindi la soluzione generale e’ data dalla somma delle soluzioni dell’equazione omogena (vedi slide precedenti) ed una soluzione speciale.
La soluzione speciale normalizzata rispetto alla variazione percentuale del momento e’ detta funzione di dispersione D
x(s).
p → p + Δp
D
x(s) = x
speciale(s)
Δp / p La funzione di dispersione e’ l’orbita ideale per Δp/p=1
a x (s) + xy = 1 ρ
Δp
+K
xx(s)= p K
x= k + 1
ρ
2La funzione di
dispersione Dx(s)
1. La funzione di dispersione e’ l’orbita della particella ideale per Δp/p=1 cioe’ con momento doppio
2. L’orbita di qualsiasi particella e’ l’orbita senza dispersione più la dispersione moltiplicata per dp/p
3. La funzione di dispersione come qualsiasi orbita e’
soggetta alla focalizzazione del reticolo
Dispersione causata dai dipoli
Energia ideale
Energia <
Energia ideale Energia >
Energia ideale
D x ~(L dipolo ) 2 /ρ
D y = 0
Calcolo dispersione nei dipoli
Nel dipolo Kx e’ costante
La funzione di dispersione e’ la soluzione del moto per una variazione del momento del 100%
Equazione della funzione di dispersione x(s) soluzione della omogenea e’ una sovrapposizione di seno e coseno e dipende dalle condizioni al contorno
Soluzione particolare
Dispersione e sezione
del fascio
Beta e Dispersione lungo l’anello
Orizzontale Verticale
IP: low beta q u a d r u p o l e s (No dipoli=No dispersione)