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Il colloquio. 1 Il colloquio nel nuovo Esame di Stato

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Academic year: 2022

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Il colloquio

1 Il colloquio nel nuovo Esame di Stato

L’Ordinanza Ministeriale n. 205 dell’11 marzo 2019 ha introdotto delle novità importanti nella conduzione del colloquio del nuovo Esame di Stato.

L’Ordinanza riprende le indicazioni dell’articolo 17, comma 9 del D.lgs. 62/2017 dove era già indicata la nuova modalità di svolgimento del colloquio:

«Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale della studentessa o dello studente.

1) A tal fine la commissione propone al candidato di analizzare testi, documenti, espe- rienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera.

2) Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un ela- borato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola-lavoro svolta nel percorso di studi.

3) Il colloquio accerta altresì le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’am- bito delle attività relative a cittadinanza e Costituzione».

Il colloquio presenta, quindi, tre momenti:

1) uno iniziale in cui al candidato vengono proposti materiali per svolgere una discussione;

2) un secondo momento, in cui il candidato presenta, anche in forma multimediale, il suo percorso di alternanza scuola-lavoro;

3) un terzo momento, in cui il candidato sviluppa temi inerenti ai percorsi di Cittadinanza e Costituzione svolti nel suo percorso formativo

Ci soffermeremo sul primo momento e sul terzo, perché dovrebbero essere quelli in cui «l’ac- quisizione dei contenuti e dei metodi propri» della filosofia, «nonché la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e metterle in relazione per argomentare in maniera critica e personale»

potrebbero trovare più spazio.

Nell’articolo 19 leggiamo:

«La commissione propone al candidato, secondo le modalità specificate di seguito, di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, nonché la capacità di utilizza- re le conoscenze acquisite e metterle in relazione per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera. […] Il colloquio prende avvio dai ma- teriali […] scelti dalla commissione, attinenti alle Indicazioni nazionali […] in un’unica soluzione e alla presenza dell’intera commissione. La commissione cura l’equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse. Si precisa che i materiali costituiscono solo spunto di avvio del colloquio, che si sviluppa in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluri-disciplinare che possa esplicitare al meglio il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Affinché il coinvolgimento sia quanto più possibile ampio, i commissari interni ed esterni conducono l’Esame in tutte le di- scipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla

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discussione degli elaborati delle prove scritte. […] La scelta da parte della commissione dei materiali […] da proporre al candidato ha l’obiettivo di favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline. Nella predisposizione degli stessi materiali, da cui si sviluppa il colloquio, la commissione tiene conto del percorso effet- tivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe, al fine di considerare le metodologie adottate, i progetti e le esperienze svolte, sempre nel rispetto delle indicazioni nazionali».

Il MIUR ha ripetutamente ribadito come

«il colloquio di Esame non vuole sostituirsi o, peggio, costituire una riproposizione (im- poverita nei tempi e negli strumenti) delle verifiche disciplinari che ciascun consiglio di classe ha effettuato nell’ambito del percorso formativo e il cui esito complessivo è attestato, per gli ultimi tre anni di corso, dal punteggio del credito scolastico che, non a caso, è stato significativamente accresciuto. Il colloquio ha, invece, la finalità di sviluppare una interlocuzione coerente con il profilo di uscita, non perdendo di vista, anzi valorizzando, i nuclei fondanti delle discipline, i cui contenuti rappresentano la base fondamentale per l’acquisizione di saperi e competenze».

Per quanto riguarda la la prima parte del colloquio, il Ministero ha chiarito come «i materiali costituiscono l’incipit finalizzato anche a verificare l’autonomia e la capacità di orientamento del candidato». Non è detto, ed è difficilmente immaginabile, che lo studente si trovi del materiale che gli permetta di collegare “tutte” le discipline. Le discipline potranno, comunque, inserirsi in vario modo nel prosieguo del colloquio. Inoltre, è chiaro che il percorso si costruisce in situazio- ne, cioè a dire lo stesso materiale può portare a diverse “strade”. Le connessioni “viste” e seguite da uno studente possono non essere “viste” da un altro, che può svolgere collegamenti diversi.

Delle tre parti in cui si segmenta il colloquio, la seconda parte dovrebbe essere dedicata a Cit- tadinanza e Costituzione.

Il testo recita:

«Parte del colloquio è inoltre dedicata alle attività, ai percorsi e ai progetti svolti nell’am- bito di Cittadinanza e Costituzione, inseriti nel curriculum scolastico secondo quanto previsto all’articolo 1 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modifi- cazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, illustrati nel documento del consiglio di classe e realizzati in coerenza con gli obiettivi del PTOF».

In questa parte del colloquio, il candidato potrà fare riferimento a quanto ha recepito e ha fatto propri dei vari e potenziali percorsi di educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, educazione ambientale, progetti riguardanti i diritti umani, ecc. svolti nel corso del triennio.

2 La filosofia nel colloquio

Il nuovo colloquio impone dunque di impostare i piani di lavoro dando un maggiore spazio a percorsi tematici che mettano in evidenza le connessioni fra la riflessione filosofica in un dato momento storico e la cultura di quel tempo.

Ciò è giusto: i filosofi non sono intelligenze angeliche che vivono in un mondo a-spaziale e a-temporale, in colloquio/dialogo solo con altre intelligenze angeliche, bensì esseri in carne e ossa che vivono in luoghi e tempi determinati, indirizzando, influenzando e definendo le idee del proprio tempo, dalle quali vengono a loro volta influenzati.

La cultura di un dato tempo è “figlia” delle domande che quel tempo ha posto all’attenzione degli intellettuali dell’epoca e quindi anche dei filosofi: eventi significativi e di grande impatto, nuove scoperte generatrici di domande, ecc. scuotono le coscienze e determinano gli interessi

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e le domande degli uomini del tempo. Non si tratta perciò di un problema di multi/trans/in- terdisciplinarità, quanto piuttosto di problemi, domande e concezioni/soluzioni comuni a cui filosofi, scienziati, artisti, letterati rispondevano in un data momento storico.

La filosofia si trova, o si dovrebbe trovare, più di altre discipline, a suo agio in questo approccio alla cultura. Essa è, strutturalmente, una disciplina di confine; una disciplina che abbraccia nelle sue riflessioni temi e problemi propri di molte altre scienze, dell’arte e della letteratura.

Pensiamo alla filosofia della scienza, alla filosofia della storia, alla filosofia politica, all’etica, all’estetica, ecc. Pensiamo, solo per fare un esempio, alle tematiche affrontate da filosofi come Kant o come Bergson.

È compito dell’insegnante di filosofia esplicitare e inseguire, proprio in vista della preparazione dello studente al nuovo colloquio, queste connessioni, inserendole all’interno di una program- mazione dei consigli di classe che dovrà, per forza, avere snodi interdisciplinari e vedere la collaborazione di tutti i docenti per una integrazione di saperi, troppo spesso presentati sot- tovuoto e isolati gli uni dagli altri.

Come notato da molti, nel momento del colloquio dedicato a cittadinanza e Costituzione la vostra formazione filosofica potrebbe trovare uno spazio importante. Il vostro manuale di filosofia riserva uno spazio specifico alla riflessione filosofica intorno ai temi e ai problemi che attengono all’educazione alla cittadinanza. Se bene affrontati e approfonditi in vario modo, si tratta di conoscenze e riflessioni che potranno tornarvi utili proprio in relazione all’Esame: le tematiche di filosofia del diritto, etica pubblica, filosofia politica potranno fornire spunti per condurre questo momento del colloquio, soprattutto se inseriti in percorsi interdisciplinari, curricolari ed extracurricolari che ne permettano i necessari approfondimenti.

3 Come prepararsi al colloquio

Lo scopo della prima parte del colloquio è quella di fare emergere il raggiungimento degli obiettivi formativi del percorso di studi: «Esso ha la finalità di accertare il conseguimento del PECUP [il profilo culturale, educativo e professionale dello studente]. A tal fine, la commissione propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera».

Ciò che vi si chiede è dunque di essere capaci di costruire un discorso organico e coerente che – partendo da un tema o da un argomento (fra quelli trattati e dichiarati nel documento del Consiglio di classe) che prenda il via da un’immagine, un testo, una citazione, ecc. – sviluppi l’argomento proposto nelle sue potenziali connessioni interdisciplinari.

Con nota del 788 del 06/05/2019 il MIUR ha dato indicazioni più puntuali per le modalità di svolgimento del colloquio: «Data la natura del colloquio, nel corso del quale dovranno essere privilegiati la trasversalità e un approccio integrato e pluridisciplinare, il materiale non potrà essere costituito da domande o serie di domande, ma dovrà consentire al candidato, sulla base delle conoscenze e abilità acquisite nel percorso di studi, di condurre il colloquio in modo per- sonale, attraverso l’analisi e il commento del materiale stesso».

Da queste indicazioni emerge come il materiale che deve “innescare” il colloquio deve essere tale da potervi permettere di poter “collegare” le conoscenze acquisite nelle diverse discipline durante il vostro percorso formativo.

I materiali che potrete trovare come spunti di avvio per il colloquio potranno essere:

1) testi (per esempio, brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera);

2) documenti (per esempio, spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte; ma anche grafici, tabelle con dati significativi, ecc.);

3) esperienze e progetti (per esempio, spunti tratti dal documento del 15 maggio);

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4) problemi (per esempio, situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali).

A partire da questi materiali dovrete “immaginare”, “trovare” dei collegamenti tra quante più discipline è possibile, a patto che tali collegamenti non risultino “artificiosi”.

Ma che cosa bisogna intendere con “collegamenti”? Di che tipo di collegamenti stiamo parlando?

E come distinguere un “buon” collegamento da uno “cattivo”? Facciamo qualche esempio. Non terremo conto del modo in cui il tema possa essere proposto (testo, foto, immagine, grafico, ecc.).

Esempio 1. Tema: L’infinito. Collegamento: l’infinito nella filosofia hegeliana; l’infinito nella letteratura: Giacomo Leopardi; l’infinito in matematica: Georg Cantor; l’infinito in fisica.

Che cos’hanno in comune? Che cosa collega l’infinito di Hegel o quello di Leopardi con l’infinito di Cantor? Solo la parola infinito: una parola polisemica.

Insomma, è come se di fronte all’immagine di un “albero” si cominciasse a parlare prima di botanica, poi di carpenteria nautica (l’albero maestro di una nave), poi di meccanica dei motori (l’albero motore) e, infine, di grafica e rappresentazioni grafiche (lo schema ad albero).

Esempio 2. Tema: La peste. Collegamento: la peste nella storia; la peste nell’arte; la peste nella letteratura; la peste in biologia.

In questo caso il collegamento non è più dato dalla parola “peste”, ma dal fenomeno biologi- co, visto nelle sue manifestazioni nella storia umana, nelle reazioni che la sua manifestazione pandemica ha suscitato nella cultura di quel tempo (nell’arte e nella letteratura); e poi nella sua

“eziogenesi”.

Esempio 3. Tema Il Superuomo. Collegamento: filosofia con Friedrich Nietzsche; italiano con Gabriele D’Annunzio; storia con il nazionalismo italiano. In questo caso si tratta di un tema, quello del Superuomo, che attraversa la cultura europea della fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Tema introdotto da Nietzsche; rivisitato e re-interpretato in chiave letteraria da D’Annunzio; e, infine, l’aggancio con alcune suggestioni culturali proprie del nazionalismo italiano che fece sue alcune volgarizzazioni del superuomo nietzschiano, strumentalizzandole contro la decadenza dello Stato liberale e contro le spinte egualitaristiche del socialismo.

Esempio 4. Tema: Il darwinismo. Collegamento: filosofia, il positivismo evoluzionistico e il darwinismo sociale di Herbert Spencer; biologia: la teoria evoluzionistica e i suoi sviluppi contemporanei; storia: l’ideologia dell’imperialismo europeo di fine Ottocento e il darwini- smo sociale; il darwinismo nell’arte: Francesco De Sanctis (Il darwinismo nell’arte) e Gabriele D’Annunzio (Il piacere).

Si parte da un tema, quello dell’influenza del darwinismo nella cultura di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento, e dei suoi sviluppi ideologici come darwinismo sociale, da un lato, e come segno tangibile del potere di un’applicazione del metodo scientifico a tutti i campi dell’esperienza umana, dall’altro.

Esempio 5. Tema: Il tempo. Collegamento: fisica, il tempo nella relatività di Albert Einstein;

filosofia: Henri Bergson; arte: surrealismo e cubismo; inglese: L’Ulisse di James Joyce; francese, Marcel Proust; il tempo nella letteratura del primo Novecento.

In che senso i collegamenti degli esempi dal 2 al 5 sono buoni? Possiamo notare come in questi esempi, a eccezione del primo, siano presenti alcune peculiarità:

1) i percorsi partono sempre da una problematica, un tema, che ha avuto echi e sviluppi nella cultura del tempo;

2) ogni percorso è tale per cui si può partire da un qualsiasi nodo disciplinare per collegare, senza artificiosità o forzature, tutti gli altri;

3) ogni nodo permette il passaggio a ogni altro nodo.

Potrebbe essere un criterio guida, un suggerimento, anche per individuare temi e problemi per la la programmazione interdisciplinare.

Va detto che la capacità di seguire gli snodi interdisciplinari di un tema non si improvvisa. La capacità va costruita nel tempo; essa è frutto di una conoscenza non superficiale dei temi disci-

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plinari, degli autori studiati, delle opere lette, dei dibattiti culturali affrontati nell’ultimo anno di studi (ma non solo). Tuttavia non basta. È necessaria anche una solida cultura personale (extrascolastica o extracurricolare) che ogni studente (e questo indipendentemente dall’Esame di Stato) dovrebbe curare in prima persona, leggendo, per esempio, quotidiani, riviste, ecc., in maniera regolare e sistematica.

Infine, è importante cimentarsi nella costruzione di collegamenti già dall’inizio dell’ultimo anno:

è importantissimo fare pratica e lavorare anche con l’aiuto e il consiglio dei docenti; i quali, a loro volta, dovrebbero, sempre più, creare occasioni per utilizzare questa modalità di colloquio anche nell’ordinaria attività didattica.

Proprio per questo, nel terzo volume del vostro manuale di filosofia troverete per ogni Unità la rubrica “Sinapsi”, ossia una pagina di allenamento in vista della prova orale del nuovo Esame di Stato. Per aiutarvi a sviluppare la nuova competenza richiesta per il colloquio (ma che va bene anche per la scrittura di tesine e di temi a carattere multidisciplinare) abbiamo pensa- to di fornirvi per prima cosa un’immagine oppure un documento unitamente ai principali collegamenti interdisciplinari già esplicitati. Avrete così a disposizione tutti gli strumenti per costruire un un discorso (o un tema) abbastanza ampio. Dopo aver capito come si fa, potrete dunque procedere autonomamente nella ricerca dei collegamenti, a partire dal documento o dall’immagine che vi forniamo nella seconda parte dell’esercizio. Per rendere il vostro compito e indirizzarvi nel lavoro, tutti i documenti che vi presentiamo sono sempre inerenti all’Unità che avete appena studiato.

4 Aggiornamenti

Durante la stesura di questo fascicolo, il Ministro è intervenuto a modificare, per mezzo della circolare n. 2197, alcuni aspetti riguardanti la redazione della prima prova scritta di italiano e le modalità di svolgimento del colloquio.

Per quanto riguarda la prova scritta, con il D.M. n° 1095 del 21 novembre 2019, il Ministro ha inteso prevedere «che almeno una delle tracce della tipologia B (analisi e produzione di un testo argomentativo) debba riguardare l’ambito storico. La scelta è motivata dalla consapevolezza che la storia costituisce disciplina fondamentale nella formazione degli studenti di tutti i percorsi di studio e che vada, quindi, valorizzata anche nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione».

Per quanto riguarda, invece, il colloquio, il medesimo decreto stabilisce che il candidato non debba più sorteggiare fra tre buste i materiali (testi, documenti, esperienze, progetti e problemi) dai quali prenderà avvio il suo colloquio, ma si vedrà sottoporre i materiali direttamente dalla commissione, che li avrà scelti e preparati in un’apposita sessione di lavoro.

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