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COOPERAZIONE TRENTINA

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Academic year: 2022

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COPERTINA 1

Roberto Simoni

SAIT COMPIE 120 ANNI E GUARDA AL FUTURO Enrico Leita

FORMAZIONE ESISTENZIALE, NON SOLO TECNICA

PER I GIOVANI

COOPERAZIONE TRENTINA

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM- MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA www.cooperazionetrentina.it carta ecologica N ° 1 1 D I C E M B R E 2 0 1 9

La nuova vision della Federazione:

unitaria e partecipata

Buone F este!

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COPERTINA

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La polizza multirischi tutta casa e famiglia.

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tutela adeguata per la tua abitazione.

Marketing CCB 02.2019Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il set informativo disponibile sul sito www.assimoco.it, sul sito www.assicuragroup.it o presso le filiali delle banche aderenti al circuito di Assicura Group.

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1

Periodico della Federazione Trentina della Cooperazione

Trento, Via Segantini, 10 - Tel. 0461 898111 www.cooperazionetrentina.it

[email protected] Direttore responsabile Walter Liber Coordinatrice Dirce Pradella Hanno collaborato

Franco de Battaglia, Silvia De Vogli, Laura Galassi.

Progettazione grafica

Cooperativa ARCHIMEDE - www.archimede.nu Stampa tipografica

Cooperativa NUOVE ARTI GRAFICHE

Abbonamenti

Costo singola copia: €3

Abbonamento annuale (11 numeri): € 30 Promozione 2020

Paga i primi 10 abbonamenti a prezzo pieno (30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo la metà.

Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento n. 26 Registro stampa di data 09.10.1950

INDICE

edItORIAle

3 La nuova vision unitaria IN PRIMO PIANO Vision

4 La vision della Federazione, il futuro che vorremmo

SAIT8 Sait festeggia i 120 anni con investimenti ed iniziative sociali

9 Simoni: una cura dolorosa, ma conti risanati Giovani

11 Giovani Cooperatori: rete, formazione, lavoro NeWscOOP

15 Il cicloconcorso che premia le persone, la salute, l’ambiente

16 Donne, partecipazione fa rima con formazione 17 Giudicarie-Valsabbia-Paganella e Adamello,

avviata la fusione

18 Mediocredito a sostegno della ricerca e dell’innovazione

19 A Rovereto premi per 80 bravi studenti 20 La Cassa Vallagarina

insegna il risparmio ai giovani 21 Nasce Allitude, il riferimento

per i servizi informatici e bancari

22 FEM, da 145 anni a servizio dell’agricoltura puntando su innovazione e sostenibilità 23 In memoria di Marco Guadagnini 24 Roverè della Luna, la cantina

compie un secolo di vita

25 I cooperatori trentini a confronto con i colleghi dell’Andalusia

cUltURA cOOPeRAtIvA Il ritratto

27 Enrico Leita: aggiornamenti esistenziali, non solo tecnici per i giovani

Radici

30 A Matera riscoperto il legame tra De Gasperi, la Costituzione e la cooperazione

32 Don Guetti: attualità e radici di un prete innovatore L’intervista

34 Martinelli, quando il credito diventa solidale L’evento

36 Educazione e fi lantropia c’è del nuovo

38 La Trentina e Melinda: l’intesa prosegue con successo

41 Un distretto dell’economia solidale nelle Valli di Fiemme e Fassa 42 Sant’Orsola, 2,6 milioni dall’Europa Storia

43 Caldonazzo: i ricordi, la gratitudine, il futuro Buone prassi

44 1,3 milioni per la collettività Finestra sul mondo

45 Dal Vietnam per conoscere la cooperazione trentina 46 Fincare, progetto concluso e formatori formati OPINIONI

Dati alla mano

47 100 studiosi da 26 Paesi a Trento

per la conferenza dell’agenzia ONU ed Euricse La porta aperta

48 Un patto nel nome di Sebesta

Direttore responsabile Walter Liber Coordinatrice Dirce Pradella Hanno collaborato

Franco de Battaglia, Silvia De Vogli, Laura Galassi

INDICE

Hanno collaborato

Franco de Battaglia, Silvia De Vogli,

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COO PERAZ IONE TREN TINA

COO PERAZ IONE TREN TINA

Giuliano Preghenella IL SOCIO PIÙ SOCIAL

Cooperative Agricole COOPERATIVE AGRICOLE

Come sarà il 2019?

MIGLIORE DEL 2018

PEGGIORE DEL 2018

COME IL 2018

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA - CONTIENE I.R.

DELLA COOPERAZIONE TRENTINA - CONTIENE I.R.

www.cooperazionetrentina.it www.cooperazionetrentina.it cacarta ecologicarta ecologica N ° 1 2

D I C E MB R E 2 01 9 N ° 1 2

D I C E MB R E 2 01 9

COOPERAZ IONE TRENTINA COOPERAZ IONE TRENTINA

Geremia Gios PROFESSO

RE E COOPERATORE Raffaele De Col MALTEMPO, LA RISPOSTA DEL TRENTINO UNITO

Sfatiamo i luoghi comuni sulle cooperative

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COOPERAZIONE TRENTINA COOPERAZIONE TRENTINA

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM- MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA www.cooperazionetrentina.it carta ecologica N ° 0 5 MA G G I O

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L’INCHIESTA

5 per mille alle coop sociali

Leonardo Becchetti ECONOMIA CIVILE, LA STRADA VERSO LA FELICITÀ Sant’Orsola

IL VILLAGGIO DEI PICCOLI FRUTTI È REALTÀ

COOP ERAZI ONE TRENT INA

COOP ERAZI ONE TRENT INA

Paolo De Castro VI SPIEGO LA NUOVA DIRETTIVA

Andrea Gentilini ACCOGLIENZA AL FEMMINILE

252 cooperatori trentini dal Papa

Avanti con ostinazione e tenerezza

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353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM- MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA www.cooperazionetrentina.it carta ecologica

N ° 04 A P RI L E 2 0 19

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COOPERAZION E TRENTINA COOPERAZION E TRENTINA

Mario Tonina NUOVE MOTIVAZIONI E IDEE DI CREDIBILITÀ Chiara Dossi UNA COOPERA

TIVA NON È NEUTRA

La nuova stagione della formazione cooperativa

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L.

353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COM- MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI MA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA www.cooperazionetrentina.it www.cooperazionetrentina.it carta ecarta ecologica N ° 0 6 GI U G N O 2 0 1 9 N ° 0 6 GI U G N O 2 0 1 9

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2minuti

Nel mese di novembre il Consiglio di Amministrazione della Federazione ha concluso la stesura della nuova vision unitaria.

È’ stato un lavoro impegnativo, non un semplice esercizio di stile, per avere chiarezza e condivisione sia su quali sono i contenuti prioritari, sia sulla direzione verso cui condurre insieme la Federazione. Lo scopo? Dare un contributo reale e concreto allo sviluppo, in termini di defi nizione chiara della cultura identitaria, degli obiettivi e del coinvolgimento delle persone, tenendo in armonia i quattro aspetti chiave che caratterizzano la nostra associazione e cioè la dimensione multisettoriale, istituzionale, di impresa di servizio e di autorità di controllo.

Nell’elaborazione del documento si è cercato di trovare un equilibrio fra la sinteticità e la necessità di toccare tutti i temi rilevanti per rafforzare la sintonia tra ideali e prassi cooperativa, in un contesto generale in grande evoluzione.

Senza semplifi care troppo il quadro alla ricerca di omogeneità, il percorso metodologico per la stesura del documento ha visto il coinvolgimento diretto di tutti i consiglieri di amministrazione della Federazione, coordinati dai vicepresidenti, partendo da cinque documenti settoriali elaborati e condivisi nei mesi scorsi anche dai comitati tecnici, per poi individuare i temi trasversali su cui lavorare.

In coerenza con la mission federale, è prevalso lo spirito di servizio nei confronti delle necessità e dei bisogni dei cooperatori, delle loro imprese e delle loro comunità.

La nuova vision è stata presentata in anteprima durante i convegni autunnali di settore, quindi al personale della Federazione, e sarà presto inviata a tutte le cooperative.

Identifi care la vision federale è stato quindi il primo passo per ritrovare un equilibrio e un allineamento valoriale a tutela dell’unitarietà del movimento, e per offrire alle associate un riferimento anche per il proprio sviluppo.

Il processo di costruzione di un nuovo e più solido posizionamento della Federazione, in sintonia con questa vision, richiederà la declinazione di piani strategici e operativi, la promozione di comportamenti organizzativi coerenti con la cultura cooperativa, e una puntuale rendicontazione ai soci delle azioni concrete che dovranno essere implementate.

Il movimento cooperativo e la Federazione affrontano ogni giorno una situazione socio economica e politica complessa, mettendo in campo tutto il proprio vissuto di virtù, forza e storia, ed avendo consapevolezza del peso, delle diffi coltà e della responsabilità di dare risposta ai bisogni, alle preoccupazioni ma anche alle aspirazioni delle comunità.

Questo ha spinto la nostra associazione a ricercare una vision dove le cooperative possano ancora essere strumenti attivi e vitali, per costruire un pezzo di futuro di questa autonoma comunità trentina in un’epoca di globalizzazione.

m [email protected]

LA NUOVA VISION UNITARIA

edItORIAle

COOPERAZIONE TRENTINA

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La VISION della Federazione, il futuro che vorremmo

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PRIMO PIANO

COOPERAZIONE TRENTINA vision

di Dirce Pradella 11 minuti

Scritta dal Consiglio di Amministrazione con il coinvolgimento di tutti e tutte le componenti, delinea sette punti trasversali ai settori. Un lavoro che indica obiettivi di lungo termine perché è tale l’azione delle cooperative.

Defi nire la vision della Federazione è un po’ come progettare il futuro che vorremmo: analizzare bene il contesto da cui si parte (storia, autonomia, ambiente, distintività, valori, asset politico locale e nazionale, riconoscimento della Costituzione, rete…), defi nire gli strumenti che si vogliono utilizzare (principi, competenze, azioni sostenibili, agenda 2030) e ideare. Tenendo alta l’asticella, per cercare di orientare l’azione nella direzione delle pratiche eccellenti. Progettare con la responsabilità e la consapevolezza delle grandi sfi de che il Trentino si trova ad affrontare: il cambiamento climatico, lo spopolamento delle zone montane, l’evoluzione demografi ca, il calo delle risorse naturali e fi nanziarie disponibili, le disuguaglianze e l’impatto dell’innovazione tecnologica. Una vision che serva dunque per indirizzare verso un futuro migliore il sistema delle nostre imprese, la comunità in cui viviamo e l’ambiente che ci ospita.

Questo è il lavoro che ha impegnato tutte e tutti i componenti del Consiglio di amministrazione federale. La sfi da è stata quella di produrre una vision che non fosse l’unione di cinque rappresentazioni settoriali del futuro, ma che invece fosse unitaria, con l’individuazione di sette temi trasversali strategici per tutte le cooperative, indipendentemente dal comparto di appartenenza. Ponendosi con un orizzonte temporale di lungo termine, considerato che le cooperative, per natura, sono imprese transgenerazionali.

Da sinistra la presidente della Federazione Marina Mattarei e i vicepresidenti Germano Preghenella (vicario), Walter Facchinelli, Marco Misconel, Italo Monfredini, Michele Odorizzi.

Germano Preghenella (vicario), Walter Facchinelli, Marco Misconel, Italo Monfredini, Michele Odorizzi.

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5 PRIMO PIANO

COOPERAZIONE TRENTINA vision

“Nel nostro percorso – spiega la presidente Marina Mattarei – abbiamo condiviso che l’unità è un valore importante e per questo la Federazione ha la responsabilità di continuare a porsi come soggetto di riferimento, con un ruolo fondamentale a cui è stata sollecitata da tutte le componenti istituzionali. Il riconoscimento istituzionale non può essere imposto, ma si conquista sul campo giorno per giorno, soprattutto con le buone prassi di ciascuna delle cooperative che compongono il sistema". E questo si traduce anche nei servizi della Federazione, strumenti strategici fondamentali, poiché la dimensione di governance politica e quella organizzativa sono due facce della stessa medaglia.

“Per benefi ciare di quella buona reputazione che consente alla Federazione di essere un interlocutore sui principali tavoli – prosegue la presidente –, il sistema deve però rispettare le condizioni di sostanza dell’essere cooperative, stabilite in primis dalla carta costituzionale: lo scambio mutualistico e l’assenza di scopi di lucro. Ed è qui che il tema dell’unità e della rappresentanza istituzionale si intreccia con un altro dei sette individuati dalla vision, cioè quello della vigilanza. La Federazione è un ente riconosciuto a livello regionale e per questo deve continuare a svolgere con responsabilità ed imparzialità la funzione di vigilanza, offrendo al movimento un sistema immunitario pronto a riconoscere per tempo le irregolarità affi nché esse siano risolte”. È la stessa Costituzione che consente alle cooperative di alimentare la propria buona reputazione attraverso i controlli, ponendo il sistema in posizione di assoluta orizzontalità rispetto alla politica, che ha il dovere di supportarlo.

I ragionamenti sul futuro del movimento cominciano dai temi dell’identità, della competenza e della partecipazione attiva dei soci, nuclei fondanti attorno ai quali tutte le cooperative devono attivarsi per dare consapevolezza al loro agire. “Abbiamo come base comune principi e valori condivisi a livello internazionale – commenta Walter Facchinelli, vicepresidente per il settore consumo – che infl uenzano le nostre linee d’azione a partire dalla riaffermazione della nostra identità fondativa di cooperative fi no ad arrivare alla nostra capacità generativa per l’intero ambiente che ci circonda.

Ma per farlo abbiamo bisogno di defi nire meglio i nostri processi partecipativi in tutti gli ambiti: a livello di soci, amministratori e anche dipendenti e una rete di Intercooperazione con i diversi settori della Cooperazione trentina. In questo senso è strategica la comunicazione, non come strumento di marketing, ma come mezzo di informazione e formazione, che consente a tutti di allinearsi sulle buone pratiche di coesione interna”.

strategica la comunicazione, non come strumento di marketing, ma come mezzo di informazione e formazione, che consente a tutti di allinearsi sulle buone pratiche di

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PRIMO PIANO

COOPERAZIONE TRENTINA vision

Nessuna azienda oggi è esente dalla responsabilità di approcciarsi al tema del territorio, della sostenibilità ambientale e dell’impatto, tanto meno la Cooperazione. “La sostenibilità a cui pensiamo – spiega il vicepresidente per il settore agricolo Michele Odorizzi – abbraccia trasversalmente tutti i settori.

Non ha nulla a che vedere con la contrapposizione di un modello ad un altro, ma riguarda la vita sul territorio e quindi gli aspetti economici, sociali, ambientali e gli investimenti. Riguarda un modo di vivere meno impattante e più sostenibile. Serve trovare un equilibrio nuovo tra economia e ambiente, integrando gli antichi saperi con i nuovi. In questo la Cooperazione ha un ruolo determinante, perché per natura non lucra ma guarda al territorio e alla comunità nel suo complesso”.

Un altro tema trasversale individuato dalla nuova vision è quello del welfare e della nuova sussidiarietà. “Abbiamo creato un modello di welfare di alto livello – spiega Italo Monfredini, vicepresidente per il settore delle coop sociali e di abitazione – ma che oggi risente di un nuovo contesto caratterizzato da risorse calanti e bisogni crescenti, alcuni di questi, come quelli della popolazione anziana, drammaticamente crescenti. La sfida che il sistema cooperativo intende accettare è quella di mantenere alto lo standard qualitativo dei servizi e l’attenzione ai più deboli: principio, quest’ultimo, che ci ha sempre distinto.

Riteniamo che l’unico modo per farlo sia quello di modificare l’attuale rapporto con la Pubblica Amministrazione, superando il ruolo di fornitore di servizi per approcciate il più innovativo e impegnativo ruolo di attore nella risposta

Una vision per sette temi

Il Consiglio di amministrazione della Federazione ha individuato sette priorità che contribuiranno a costruirne l’identità futura.

IdeNtItà e PARtecIPAzIONe. Le cooperative hanno valori e principi condivisi a livello internazionale che definiscono le linee guida sul come agire, stabilendo proprietà, partecipazione, responsabilità, gestione e governance. Rafforzare l’identità cooperativa richiede di investire nella cultura e nella formazione, affinché ogni cooperatore possa esercitare il proprio ruolo con consapevole responsabilità. Serve rivitalizzare ed innovare le pratiche di partecipazione di soci, amministratori e lavoratori per costruire un sistema inclusivo e democratico.

È fondamentare definire un percorso unitario e distintivo di comunicazione della Cooperazione Trentina, per differenziare e aumentare la riconoscibilità di questa forma di impresa dalle altre.

UNItà e RAPPReseNtANzA IstItUzIONAle. L’unità della Cooperazione Trentina è un bene comune storicamente determinatosi, un bene reputazionale immateriale complessivo che fa parte del patrimonio della Federazione. Serve continuare a lavorare insieme sulla base di un reciproco riconoscimento che rafforza il patto associativo e rende possibile una evoluzione culturale solida e coerente, adeguata ad epoche e generazioni diverse e in grado di interpretare i cambiamenti in atto, traducendoli in azioni conseguenti. L'unità è legata alla consapevolezza da parte della Federazione di essere il soggetto istituzionale che si assume la responsabilità di rappresentare tutto il movimento. A ciò si aggiungono le attività di servizio, consulenza e formazione come strumenti strategici indispensabili per realizzare una visione condivisa del benessere futuro della comunità trentina.

teRRItORIO, sOsteNIbIlItà e IMPAttO. Secondo la nostra tradizione, le risorse naturali vanno utilizzate sapientemente. Gli antichi saperi oggi devono integrarsi con i nuovi. Per essere un’azienda sostenibile e responsabile è necessario confrontarsi continuamente con il contesto di riferimento, capire i bisogni del territorio in un’ottica di sviluppo locale all’interno di una economia globale, e valutare gli effetti complessivi della propria attività. Misurare e valutare l’impatto in termini economici, sociali e ambientali diventa quindi una opportunità per

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COOPERAZIONE TRENTINA vision

alle necessità espresse dalla Comunità, nell’ambito di una programmazione pubblica, ma apportando progettualità originali e capitali propri”.

La vision pone grande attenzione al tema dello sviluppo imprenditoriale e reti. “Negli anni abbiamo sviluppato molte buone pratiche in quest’ambito – spiega Marco Misconel, vicepresidente per il credito – perciò non partiamo da zero: filiere, partnership, contratti di rete, consorzi, reti di commercializzazione e di promozione, per citare le principali. Per il futuro dovremo cambiare marcia e creare una rete più forte con i soggetti delle comunità che non sono necessariamente cooperative. Il ragionamento è quello di prendersi carico insieme dello sviluppo del territorio e della comunità che lo abita”.

L’azione federale dovrà anche essere incisiva nei campi del lavoro e della formazione, oggi di grande attualità. “Serve un cambio di paradigma – dice Germano Preghenella, vicepresidente vicario che rappresenta il settore delle coop di produzione e lavoro –: è necessario sviluppare approcci nuovi, che mettano sempre al centro la persona ma che attivino la leva formativa come premessa propedeutica al cambiamento. Serve investire su amministratori, soci e collaboratori, per incrementarne le competenze tecniche ma anche identitarie e di cultura imprenditoriale cooperativa. Dobbiamo far conoscere ai giovani lo strumento cooperativo e le opportunità che esso offre. Il sindaco di Matera, in una recente visita, ci ha detto che chi sogna cammina e chi non sogna resta fermo. Io credo che la nuova vision federale serva proprio a questo:

a definire cosa vogliamo diventare in un futuro in movimento”.

le cooperative di ottimizzare il valore creato, monitorare il valore distribuito ed accrescere il proprio contributo nel tempo.

WelfARe e NUOvA sUssIdIARIetà. Serve sviluppare un nuovo modello di welfare capace di salvaguardare i principi ispiratori che affermano la centralità dell’individuo e il suo legame con la comunità. Spetta ai cittadini e non solo allo Stato, farsi carico del benessere e della salute di tutta la comunità. Il lavoro comune che ci proponiamo di fare è orientato allo sviluppo di una cultura imprenditoriale e amministrativa che integri modalità innovative di relazione con la Pubblica Amministrazione e che, nel rispetto delle norme, escluda l’omologazione dei servizi alla persona.

svIlUPPO IMPReNdItORIAle e RetI. Servono iterventi di innovazione e potenziamento delle imprese e reti di cooperazione imprenditoriale, sviluppando ecosistemi sinergici e trasversali ai settori, che coinvolgano il sistema cooperativo, l'Università, gli istituti di ricerca e tutti i portatori di interesse locali (pubblici e privati). Una modalità di sviluppo necessaria per garantire successo imprenditoriale, democrazia partecipativa e sviluppo sostenibile delle nostre comunità.

lAvORO e fORMAzIONe. La Federazione si propone di offrire un nuovo modello di qualità del lavoro capace di coinvolgere anche le nuove generazioni, spesso distanti e disinformate sul mondo dell’imprenditoria cooperativa. Un modello in grado di dare risposte concrete di fronte alla precarizzazione del mercato del lavoro e alle nuove forme di emigrazione. È necessario introdurre un cambio di paradigma e porre il cambiamento al centro del processo formazione-cambiamento-lavoro. La formazione deve produrre trasformazione culturale, tecnica, relazionale ed esperienziale e richiede adeguati investimenti per formare professionalità complesse.

Serve adeguare le competenze tecniche ma anche quelle identitarie e culturali cooperative.

vIgIlANzA. La Federazione, come ente di vigilanza riconosciuto, assicura che le cooperative continuino a mantenere la loro natura costituzionale e la loro integrità sostanziale. La vision prevede la promozione di azioni e strumenti che rinforzino la funzione sociale delle cooperative nell’esercizio dell’attività di impresa e che favoriscano l’adeguamento degli assetti strategici e organizzativi necessari a rafforzare e rendicontare l’effettivo scambio mutualistico tra i soci e il territorio di competenza, con l’obiettivo di preservare le finalità proprie della impresa cooperativa.

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Sait festeggia i 120 anni con investimenti ed iniziative sociali

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COOPERAZIONE TRENTINA

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SAIT

Il traguardo dei 120 anni di storia arriva in un momento molto positivo per il Sait.

Totalmente risanato dopo “tre anni vissuti pericolosamente”, come sintetizza il direttore Luca Picciarelli, ora il Consorzio è in piena fase di rilancio.

“Quel periodo è alle nostre spalle – dice il presidente Roberto Simoni – abbiamo davanti nuove sfide e progetti ambiziosi”. Oltre tre milioni di euro saranno investiti per ristrutturare completamente il Superstore di Trento sud, che integrerà anche un ristorante.

Sono state programmate numerose iniziative per i 120 anni di Sait, sia di tipo sociale (5% sulla spesa per tre giorni finanzieranno l’acquisto di almeno 3 pulmini di Anffas), sia commerciali (in palio 120 buoni spesa di mille euro ciascuno con una lotteria degli scontrini di almeno 15 euro e multipli), sia celebrative (due convegni: sulla figura del fondatore e sulle prospettive del consorzio con l’ad di Coop Italia Maura Latini).

“Gli sforzi che sono stati profusi negli ultimi esercizi e le scelte coraggiose degli amministratori del Consorzio Sait – afferma il presidente Roberto Simoni – hanno restituito all’intero sistema l’agilità per poter competere in un mercato che è radicalmente cambiato, senza rinunciare alle proprie finalità originarie, ma anzi perseguendole con strumenti più evoluti, in grado di rafforzare il servizio ai valori fondanti del movimento cooperativo”.

Fin dalla fondazione, risalente al 23 novembre 1899, l’elemento più rappresentativo e ricorrente è stato il legame con il territorio; rapporto mutualistico, livelli occupazionali, presidio anche nelle zone più decentrate e “imprenditorialmente” meno interessanti, produzioni locali rappresentano la sintesi dei valori che hanno mosso l’impresa Sait.

Per festeggiare questa importante ricorrenza due iniziative molto importanti; la prima a vocazione sociale mira a restituire al territorio parte dei risultati raggiunti destinando il 5% dell’incasso delle giornate del 25, 26 e 27 novembre 2019 all’acquisto di almeno 3 pulmini attrezzati dell’Anffas.

La seconda attraverso un’operazione commerciale che consentirà ai clienti – dal 23 novembre alla fine dell’anno – di vincere 120 tessere precaricate da 1000 euro ciascuna attraverso una lotteria degli scontrini di almeno 15 euro di spesa (e multipli). Tecnicamente, occorrerà

“giocare” lo scontrino sul sito www.laspesainfamiglia.

coop e scoprire subito se si è vinto uno dei tre premi giornalieri da 1000 euro. In caso di esito negativo, ci sarà una seconda possibilità di vincere il buono spesa con estrazione finale.

In ricordo di lanzerotti

Il mondo della cooperazione di consumo trentina si è dato appuntamento a Romeno, dove è sepolto l’ing. Emanuele Lanzerotti, fondatore del Sait, e da lì hanno preso avvio le iniziative per i 120 anni di vita dell’ente. La figura di Lanzerotti è stata ricordata dalla nipote Mariagrazia Sironi, che ne ha ripercorso la vita mettendo in luce anche le caratteristiche umane e familiari. A cominciare dal ritratto della moglie Emma, nobile di una famiglia di Taio, che ha condiviso profondamente le idee e le iniziative del marito, divenendone anzi la più ascoltata consigliera.

La celebrazione è iniziata al cimitero di Romeno, con una preghiera e la deposizione di una corona portata dal presidente di Sait Roberto Simoni e dalla

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Simoni: una cura dolorosa,

ma conti risanati Il racconto del presidente Roberto Simoni: “Oggi non si può fare solidarietà senza essere efficienti”.

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COOPERAZIONE TRENTINA

di Franco de Battaglia 5 minuti

SAIT

Il presidente di Sait Roberto Simoni

“Non era mia intenzione fare il presidente del Sait, vi sono arrivato un po’ perché ‘pressato’, diciamo così, dal consiglio d’amministrazione, un po’ per l’esperienza cooperativa di tutti questi anni, nel consumo e nel credito. In Sait sono entrato nel 2010 come sindaco effettivo, per assumere poi l’incarico di presidente del collegio sindacale. In precedenza ero stato presidente del collegio sindacale della Famiglia Cooperativa di Pinzolo, dal 1992, e poi componente del collegio sindacale di Cooperfidi. Ho anche presieduto per 15 anni la Cassa Rurale di Pinzolo, fino alla fusione della scorsa estate che ha potato alla costituzione della Cassa Rurale Adamello, e per sei anni Promocoop, un bell’osservatorio sull’interazione fra cooperative e territorio”.

Roberto Simoni, il presidente che traghetta il Sait dopo 120 anni di attività, racconta gli incarichi ricoperti non come un curriculum, ma come tappe di una lunga scuola.

“Cosa ho imparato? Che la Cooperazione, per il Trentino, è più importante nel benessere globalizzato ma lacerato di oggi, che nel mondo contadino di ieri, povero ma unito. Peraltro ho sempre creduto nella Cooperazione.

A 18 anni mi sono fatto socio insieme della Famiglia Cooperativa e della Cassa Rurale di Pinzolo. Mi aveva spinto a farlo anche mio padre, che era operaio alle funivie di Campiglio. La famiglia viene da Montagne, ma il papà lavorava a Campiglio. Era “vetturino” alla funivia dello Spinale. Molti sciatori un po’ avanti con gli anni lo ricordano ancora. Dopo gli studi sono

presidente della Cooperazione Trentina Marina Mattarei.

Particolarmente simbolica anche la deposizione di alcuni semi, per iniziativa della nipote, “affinché il seme della cooperazione continui a germogliare”.

A seguire gli interventi istituzionali e la relazione dello storico Renzo Tommasi, che ha tracciato la biografia del fondatore soffermandosi sulle molteplici attualità del personaggio, le sue iniziative, i successi e anche gli

insuccessi, le difficoltà che ha incontrato e le incomprensioni di una società che forse non era sufficientemente preparata ad accettare le sue innovazioni. Tanto che dovette trasferirsi “in Italia”, prima a Malcesine, poi Milano e Masnago (Varese), dove morì nel 1955.

“Quello spirito innovatore, le sue invenzioni – ha affermato Simoni – noi ce le portiamo ancora dentro e sono molto attuali".

“Ha osato coltivare un sogno, e ci ha messo tutta la sua competenza, dobbiamo averne profondo rispetto – ha affermato Mattarei –. Ha avuto la capacità di traguardare la filiera, individuando la necessità di costruire una rete, avendo sempre a cuore la centralità della persona”.

Alcune immagini del convegno commemorativo dedicato al fondatore di Sait. Emanuele Lanzerotti.

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COOPERAZIONE TRENTINA SAIT

diventato commercialista a Pinzolo.

Ho fatto “tanta” cooperazione, ma non pensavo di assumere l’incarico al Sait dopo i tre mandati del presidente Dalpalù. Confesso che all’inizio non ero convintissimo. Ma poi ho accettato la sfida, per due ragioni. La prima è che sono molto legato al Sait, che è un’azienda sana nella sua struttura e identità, con dentro tanta gente di buona volontà, con voglia di fare, e mi sentivo frustrato per l’immagine non positiva che il consorzio trasmetteva in questo periodo, nel passaggio delicato che ha affrontato. Ho condiviso il percorso che ha portato all’attuale risanamento, un lavoro duro, anche doloroso per migliorane la produttività.

Abbiamo dovuto fare sacrifici, ma abbiamo sempre cercato di tenere conto delle persone. Sì, abbiamo dovuto “alleggerire” il personale, un’ottantina di persone hanno lasciato il lavoro, ma per sessanta, circa, ci siamo impegnati in alternative possibili. Il rammarico resta, è inutile negarlo, ma il Sait è una realtà che dà lavoro a tante persone, circa cinquecento, e dovevamo garantirne le po- ten zialità. Ha un fatturato im- portantissimo, circa 500 milioni di euro, siamo in espansione in Alto Adige. La seconda ragione è che il Sait dà forza e autonomia a tutto

il sistema commerciale trentino, impedendo che si riduca a un mercato da “comprati e venduti”, che diventi terreno di scorribande dei gruppi multinazionali, per i quali la presenza in una piccola realtà come quella provinciale (le dimensioni di un rione urbano!) prescinde da reddito e guadagni ma serve a “occupare” il territorio.

Anche la politica dovrebbe riflettere su una politica commerciale più attenta. Il mercato di Rovereto, ad esempio, è più che saturo. È inevitabile, ormai, che ad ogni nuova presenza qualcuno finisca fuori mercato. Che vuol dire senza lavoro. Dal canto suo il Sait, con le cooperative, tiene salda la sua quota di mercato, un terzo di quello trentino a rete costante, ed è deciso a rimarcare l’importanza di una presenza e di un’identità, che in 120 anni sono cresciute con il Trentino e la sua autonomia. Ma in questo contesto sappiamo che

“non possiamo” perdere Trento e Rovereto. La Cooperazione ha il valore aggiunto di essere presente anche nei piccoli paesi, di essere una presenza sociale oltre che economica, ma non può perdere la dimensione economica che dà al Sait la forza per essere il supporto insostituibile del sistema delle cooperative di consumo. Su queste stiamo investendo e investiremo

ancora. La ristrutturazione operata in due negozi a Trento (via Grazioli) e Rovereto, ci ha premiati, il fatturato è cresciuto del 30 per cento. Continueremo su questa stra da. Forse non siamo stati del tutto compresi, ma era una cura ne ce ssaria. Oggi non si può fare solidarietà se non si è efficienti.

Tanto è vero che la “cura”, il riordino, non ha riguardato solo il personale, ma tutti gli ambiti aziendali, dai fornitori, con contratti nuovi, ai trasporti, dalla logistica al magazzino. La Cooperazione ha due anime: una deve stare sul mercato per non esserne som- mersa, l’altra dà identità sociale alle comunità, ai quartieri, ai paesi della montagna, che sen za cooperative sono destinati a decadere, come è avvenuto nelle regioni vicine.

L’abbiamo visto più volte: quando chiude un negozio, nei paesi di montagna, non riapre più”.

Il futuro? “Stiamo lavorando duro sul presente – conclude Simoni il colloquio sui 120 anni del Sait –, senza trionfalismi, ma abbiamo affrontato questa ricorrenza impor- tante con serenità e fiducia. Il nostro obiettivo è fare “più sistema”

fra Sait e Famiglie Cooperative. In po chi anni il sistema cooperativo nel consumo è passato dall’essere in perdita ad un utile complessivo superiore ai 3 milioni di euro l’anno.

La maggior parte dei bilanci delle cooperative è stato risanato, ci sono ancora alcune realtà in rosso (sulle quali stiamo intervenendo) ma si possono contare sulle dita di una mano. La nostra forza sono però i soci, chi entra a fare la spesa, la loro affezione e fidelizzazione.

Su loro contiamo. Li seguiremo sempre di più”.

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Giovani Cooperatori:

rete, formazione, lavoro

Per festeggiare l’associazione Giovani Cooperatori, che da mezzo secolo funziona come una sorta di incubatore della nuova classe dirigente cooperativa, è stata organizzata una serie di eventi: dall’assemblea elettiva all’incontro formativo sui colloqui di lavoro, dalla tavola rotonda alla fi rma di accordi a favore dei soci.

Molti ospiti si sono avvicendati nelle sale di via Segantini, a cominciare da alcuni dei presidenti che hanno guidato l’associazione: Lamberto Forti, Sergio Oradini, Elena Cetto, Giorgio Scalet, Stefano Armellini, Giorgio Bressan, Valter Adami e Alessandro Merlini, oltre all’attuale Luca Riccadonna.

Tante quindi le testimonianze per costruire una storia fatta di entusiasmo, condivisione, spinte in avanti e un impegno costante nella formazione delle nuove leve cooperative.

La presidente della Federazione Marina Mattarei ha esortato i giovani ad essere “rivoluzionari, nel senso letterale del termine”, prendersi responsabilità, osare e non avere paura di fare errori: “Quello che dobbiamo fare noi è riuscire ad evolvere, e fornire ai giovani gli strumenti in grado di far loro conoscere la cooperazione di oggi, non legata ad una visione retorica del messaggio cooperativo. Il tema del passaggio generazionale è la priorità delle priorità per la cooperazione”.

“Sono certo – ha esortato il vicepresidente della Provincia Mario Tonina – che da voi arriveranno stimoli importanti. La politica sarà al vostro fi anco, noi contiamo su di voi e vi accompagneremo in questo percorso di crescita”.

11 PRIMO PIANO

COOPERAZIONE TRENTINA

8 minuti

giovani

L’Associazione ha celebrato il 50esimo anniversario, tra memoria e futuro.

L’appello del (confermato) presidente Luca Riccadonna: più rete tra di noi e spazio negli organismi di rappresentanza. La presidente della Federazione:

“Osate, prendetevi responsabilità e non abbiate paura di sbagliare.

La gestione del passaggio intergenerazionale è prioritaria per la Cooperazione”.

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Saluti anche da parte della presidente delle Donne in Cooperazione Nadia Martinelli (“Collaboriamo attivamente con i giovani su molti progetti”), e della vicesindaca di Trento Maria Chiara Franzoia (“L’associazione è un patrimonio di cui godiamo tutti”).

I progetti

Il presidente Riccadonna guarda avanti con entusiasmo, promuovendo dialoghi tra diverse esperienze sui territori, senza paura di mischiare il diavolo con l’acqua santa: dopo la viticoltura e la produzione di energia, è in cantiere un confronto su soci consumatori e biodiversità di impresa nel commercio al consumo. “Il futuro si gioca su tre parole chiave – spiega il presidente –: rete, formazione, lavoro. Cerchiamo di declinarli in un supporto al ricambio generazionale delle cooperative, un rinvigorimento dell’identità cooperativa e una rappresentanza forte dei giovani all’interno di questo mondo. Il messaggio che esce dalla nostra assemblea è la volontà di fare rete, soprattutto a livello nazionale, per permettere ai giovani di avere un ruolo all’interno dei vari panorami di rappresentanza”.

Ma l’assemblea è anche tempo di bilanci e a tracciarli ci ha pensato Simonetta Fedrizzi, coordinatrice dell’Associazione. Tra i principali progetti del 2018 ha raccontato quello sulla sostenibilità agroalimentare, con due seminari e una visita di studio a Fico, la partecipazione al Festival dell’Economia e il percorso formativo per una nuova partecipazione. Non solo. L’Associazione è stata protagonista di una rassegna radiofonica sul contributo di donne e giovani al cambiamento, ed ha realizzato il Progetto comune, con il Tavolo di Imprenditoria Giovanile “marchi territoriali e marchi di qualità”, con 3 incontri di approfondimento e un viaggio studio in Valtellina e Svizzera.

Nel 2019 da segnalare la rassegna ‘Confronti’, con tre incontri di riflessione sullo sviluppo della cooperazione, e il ciclo ‘Incontri d’impresa’ con il Tavolo di imprenditoria giovanile.

Durante l’assemblea, infine, sono stati rinnovati parzialmente gli organi sociali. Con tre consiglieri in scadenza, più due dimissionari (tra cui l’ex presidente Borghetti), sono stati rinnovati 5 componenti. I nuovi consiglieri eletti sono Alberto Buratti, Antonio Fontanella, Carlo Lonardi. Confermati gli uscenti Luca Riccadonna (presidente) e Simone Ribaga.

storie di successo e innovazione

Oltre 60 giovani imprenditori hanno partecipato ad un incontro formativo con Alessandro Marzadro, rappresentante dell’azienda trentina di eccellenza.

Tanti i temi affrontanti, dal passaggio generazionale all’inter na- zionalizzazione, dal rapporto tra agricoltura e turismo alla diversi- ficazione, passando anche dall’innovazione e dal cambiamento.

La serata, promossa dal PAE - Tavolo di Imprenditoria Giovanile all’interno del progetto “Incontri di Impresa 2019” e realizzata nell’ambito delle Politiche Giovanili della Provincia, è stata anche un importante momento di incontro tra i giovani imprenditori trentini con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una rete di condivisione intersettoriale efficace.

Il presidente dell’associazione Giovani Cooperatori Trentini Luca Riccadonna e alcune immagini degli eventi organizzati in occasione del 50° anniversario.

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PRIMO PIANO

COOPERAZIONE TRENTINA giovani

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La tavola rotonda

Il tema della rete di collaborazione – nazionale e internazionale – ha fatto da sfondo anche alla tavola rotonda moderata dal sociologo Flaviano Zandonai centrata sulle sfide del futuro, con la partecipazione della vicepresidente di Legacoop Liguria Anna Loscalzo, di Andrea Sangiorgi del consorzio di coop sociali di Ravenna “Solco”, e del presidente del Tavolo di Imprenditoria Giovanile Paolo Zanolli.

Un futuro che va a braccetto con le piattaforme, utilizza tecnologie come blockchain ma non rinuncia alla relazione personale, all’incontro e allo scambio di esperienze e buone pratiche. Puntando, sempre di più, sulla formazione.

“Ai corpi intermedi, come i Giovani Cooperatori – ha detto Zandonai – va la sfida di coltivare la propensione a lavorare trasversalmente rispetto alle linee che separano come silos le istituzioni tradizionali: tra pubblico e privato, profit e nonprofit, produzione e consumo, digitale e analogico.

La trasversalità e l’ibridazione agìta attraverso comunità smart orientate al cambiamento diventa quindi la modalità migliore per coltivare un talento ribelle che non è fine a se stesso, ma frutto dell’urgenza di ridefinire – e in fretta – lo spazio per un nuovo paradigma sociale ed economico”.

Costruire il futuro

A proposito di futuro, c’è chi lo immagina tra vent’anni, da qui al 2040. È Ilaria Rinaldi, che ha vinto con il progetto “Cooperazione 2040” la prima borsa di studio indetta dalla Federazione per ricordare Katia Tenni, commercialista e sindaca dell’ente, scomparsa prematuramente.

Le iscrizioni per partecipare al nuovo progetto sono aperte, con l’obiettivo di stimolare i giovani e le giovani cooperatrici ad essere i protagonisti.

I gruppi di lavoro durante i primi mesi del 2020 definiranno possibili strategie di sviluppo sperimentando i tre ruoli fondamentali per la gestione di un’organizzazione: manager, imprenditore e visionario.

L’innovazione del pensiero in prospettiva permetterà loro di costruire una strategia pro-attiva per anticipare e controllare i cambiamenti e le necessità crescenti o latenti.

Tre accordi di collaborazione

L’Associazione ha stretto tre accordi a favore dei propri soci. Il primo con Euricse, per condividere eventi e notizie, fornendo supporto comunicativo reciproco; inoltre l’Associazione sarà un osservatorio privilegiato per eventuali ricerche.

Il secondo con Car Sharing e prevede sconti a favore dei soci del 100%

sul costo dell’abbonamento annuale e della caparra cauzionale di garanzia. Vale a dire un risparmio di 550 euro per gli associati. Inoltre, l’Associazione, coinvolgerà Car Sharing Trentino per spazi espositivi e interventi nelle manifestazioni.

Infine è concordata la partecipazione dell’Associazione alle attività dell’Area formazione e cultura cooperativa della Federazione, per incontrare gli studenti, per fornire loro progetti di lavoro e per fare docenze.

come

affrontare il colloquio di lavoro

Il programma di iniziative per i 50 anni di attività dei Giovani Cooperatori ha preso avvio con l’evento “Giovani & Lavoro:

100 volte quel colloquio”. Ai partecipanti è stata offerta l’occasione per conoscere da vicino il mondo del lavoro e per raccogliere informazioni utili parlando direttamente con i recruiter di alcune importanti agenzie per il lavoro e cooperative.

Inoltre, in un ambiente in- formale, i ragazzi e le ragazze hanno potuto partecipare agli speed date per testare il loro grado di efficacia nei colloqui di lavoro.

La serata, organizzata in partnership con i Giovani del- la Cassa Rurale di Trento e coordinata da Maurizia Scaletti Life & Business Coach, ha coinvolto come selezionatrici per la simulazione del colloquio rappresentanti di Manpower, Multiservizi e Federazione.

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COOPERAZIONE TRENTINA

giovani

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IL NOSTRO

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ALBERO DI NATALE STA CRESCENDO

IN VAL DI SELLA

NATALE 2019 ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ Vaia ha cambiato l’aspetto dei nostri boschi e a distanza di un anno serve fare un atto concreto. Abbiamo deciso di aderire al progetto di Wownature, per pulire e ripristi- nare gli splendidi boschi della val di Sella.

Un Natale meno decorato ma più vero, più buono...

più sostenibile.

Filrouge Studio

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15 Trentino Pedala 2019,

il cicloconcorso che premia

le persone, la salute, l’ambiente

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COOPERAZIONE TRENTINA

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IL NOSTRO

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ALBERO DI NATALE STA CRESCENDO

IN VAL DI SELLA

NATALE 2019 ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ Vaia ha cambiato l’aspetto dei nostri boschi e a distanza di un anno serve fare un atto concreto. Abbiamo deciso di aderire al progetto di Wownature, per pulire e ripristi- nare gli splendidi boschi della val di Sella.

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“Anima mundi” è un’iniziativa formativa proposta dalla Federazione con due obiettivi:

rafforzare le competenze di chi si impegna in progetti di sviluppo di comunità inclusive e identificare un possibile percorso comune dove poter immaginare scenari futuri e condividere progettualità inedite.

“Operare nell’ambito dello sviluppo di comunità è un lavoro delicato e rischioso – è stato spiegato –. Saper cogliere e sollecitare l’anima che

abita i territori è il privilegio difficile di chi si dedica a connettere persone, gruppi, istituzioni, organizzazioni, imprese...e idee, progettualità, lavoro, volontariato. A che fine?

Costruire comunità coese e vitali”.

Lo spazio laboratoriale si è prestato a raccogliere idee, proposte, opportunità, sfide, dubbi, fatiche di quanti operano in questo settore per promuovere una elevata qualità di vita, in termini di felicità e integrazione. Un luogo per

apprendere dall’esperienza, propria e altrui, e per immaginare nuovi scenari di impegno comune”.

La premiazione del concorso Trentino Pedala.

Anima Mundi:

verso comunità accoglienti e felici

La quarta edizione del cicloconcorso Trentino Pedala si è conclusa al MuSe con la cerimonia di consegna dei premi a 45 persone: 25 omaggi (ad estrazione) per coloro che hanno percorso più di 100 km, registrati sul portale Trentino Pedala e/o sull’App; 20 buoni spesa di 50 euro ciascuno per il concorso “In bici al lavoro”, messi a disposizione dalla Federazione.

Trentino Pedala è un’iniziativa transfrontaliera di

sensibilizzazione volta ad incentivare l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Il progetto, nato in Voralberg qualche anno fa ed esportato in tutta Europa, è dedicato alla sensibilizzazione della popolazione che vive nel delicato ecosistema alpino, rispetto all’importanza di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente attraverso il semplice uso della bicicletta prioritariamente per gli spostamenti quotidiani, per lavoro e per turismo.

A questa edizione hanno partecipato 1.834 persone e i chilometri pedalati complessivi 658.324. I chilogrammi di CO2 risparmiati sono stati 120.000.

Fra gli intervenuti anche Alessandro Ceschi, direttore della Federazione, che ha fatto il punto anche sulla mobilità elettrica presentando l’importante accordo stipulato col gruppo Dolomiti Energia, grazie al quale entro fine anno nelle valli del Trentino saranno installate oltre 140 colonnine per il rifornimento elettrico di auto e bici nei pressi delle cooperative che hanno subito aderito alla proposta.

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Donne, partecipazione fa rima con formazione

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Fine anno, si sa, è tempo di bilanci e di progetti per il futuro. L’associazione Donne in Cooperazione chiude un 2019 di forte impegno sul fronte delle reti e delle relazioni e di progettualità interessanti nell’ambito della formazione e non solo. “Nei primi mesi dell’anno nuovo – racconta la presidente Nadia Martinelli – concluderemo un percorso formativo molto stimolante sugli strumenti per una nuova partecipazione, ‘Ricominciamo da tre… con te’, costruito insieme ai Giovani Cooperatori, al quale hanno partecipato 22 persone. Riteniamo che la formazione sia il tema chiave anche per il nuovo anno, poiché è proprio attraverso la preparazione e la creazione di rete che si offre alle cooperatrici la possibilità di sentirsi pronte per un impegno di maggiore spessore all’interno del movimento”.

Ed infatti anche l’attività del 2019 è stata caratterizzata da proposte formative ad ampio raggio: il percorso sulle “Parole in cooperazione”, il seminario con Vera Gheno sulla comunicazione sui social, le riunioni sui territori in collaborazione con altre cooperative. A breve partiranno anche degli incontri a tema per le amministratrici, rivolti sia alle componenti del Direttivo, sia a quelle dei Comitati dei Settori.

Molti i progetti dell’Associazione sostenuti dal bando delle Pari opportunità, come quello proseguito anche nel 2019 sulle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, quello su salute e sicurezza

Il direttivo dell’Associazione insieme a Vera Gheno dopo il percorso sulle Parole in cooperazione.

Primavera assembleare

L’associazione Donne in Coo- perazione augura buon Natale e felice anno nuovo: nel 2020 compirà 15 anni dalla fondazione e in primavera organizzerà la propria as- semblea per il rinnovo delle cariche sociali.

nei luoghi di lavoro in ottica di genere (che sarà portato a termine nei primi mesi del prossimo anno), sulle pari opportunità per i padri in partnership con la Fondazione De Marchi e sul ruolo della donna nella cooperazione del passato, in collaborazione con la Fondazione don Guetti.

È continuata inoltre l’attività sul progetto WomeNempowerment in Coop (con Confcooperative Roma e Coopermondo). Il tutto con il coinvolgimento di tante cooperative, Università e Fondazioni.

L’Associazione nel 2019 è stata anche attiva con il mondo della scuola, in particolare con il Liceo Rosmini di Trento sul progetto

“Che genere di lavoro: alternanza scuola/lavoro”, ed ha collaborato nell’implementazione del progetto vincitore della Borsa di studio in memoria di Katia Tenni.

La parola chiave per il futuro resta formazione, affi ancata dalla ricerca e dalla cura delle reti. Su quest’ultimo profi lo l’Associazione è stata molto attiva ed ha intrattenuto relazioni positive sia a livello locale che nazionale, con le cooperative, l’Università, Confcooperative, le Donne del credito cooperativo, la Commissioni nazionale Dirigenti Cooperatrici, la Commissione provinciale per le Pari opportunità tra donna e uomo, il Centro Studi Interdisciplinari di Genere dell’Università degli Studi di Trento, e tante altre realtà.

L’Associazione inoltre sta diventando un’interlocutrice importante per

le cooperative associate come supporto alla progettazione e all’implementazione di azioni positive a sostegno di modelli organizzativi innovativi orientati alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e alla valorizzazione delle differenze di genere.

Primavera

www.cooperazionetrentina.it/

Associazione-Donne-in-cooper azione Tel. 0461 898672 | simonet

ta.fedrizzi@f tcoop.it

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17 Giudicarie-Valsabbia-Paganella e Adamello, avviata la fusione

Di incerto c’è solo il nome, per il resto il percorso è delineato. I presidenti e direttori delle due Casse Rurali Andrea Armanini e Davide Donati (Giudicarie-Valsabbia-Paganella) e Fabrizia Caola e Marco Mariotti (Adamello) hanno annunciato la prossima fusione tra i due istituti di credito cooperativo.

Farà nascere, dal primo luglio 2020, un colosso di 160 milioni di patrimonio, oltre due miliardi di euro di raccolta, 1,13 miliardi di prestiti, 42 sportelli, 17mila soci, 56mila clienti e 252 dipendenti.

Servirà una comunità di centomila abitanti e dovrebbe posizionarsi tra le prime quattro Rurali del Trentino e nelle prime venti banche del Gruppo Cassa Centrale Banca.

A chi obbietta l’eccessiva “ansia da fusione”, dal momento che, la Cassa Rurale Adamello, frutto di precedenti fusioni nelle valli Giudicarie e Rendena, è di fatto appena nata, i presidenti Armanini e Caola rispondono che, in questo modo, si razionalizza la rete sul territorio e si aumenta l’efficienza con una unica regìa e organizzazione.

“Siamo una Cassa Rurale e manterremo inalterata la vicinanza con la comunità, che sarà facilitata anche dai Gol, gruppi operativi locali nominati dai territori (a regime saranno 5, con 45 persone) cui spetta il compito di fare da tramite tra le istanze del territorio e la Cassa”.

La sede sarà a Tione, con uffici centrali a Pinzolo, Darzo, Ponte Arche.

Poche settimane prima dell’annuncio

del progetto di fusione tra i due istituti di credito cooperativo, infatti, Fabrizia Caola era stata nominata prima presidente della Cassa Rurale Adamello. Vice Mirko Bonapace. A guidare il comitato esecutivo Monia Bonenti.

Già funzionaria amministrativa dell’Azienda di Promozione Turistica Madonna di Campiglio, Pinzolo Val Rendena, Caola presiede a titolo di volontariato l’Associazione Amici della Scuola di Pinzolo.

“Colgo con grande senso di responsabilità l’incarico che gli amministratori mi hanno assegnato –aveva detto la neopresidente –.

Un incarico che richiede impegno, dedizione e rispetto al quale mi dedicherò seguendo i valori cooperativi, alla base dei quali si trova la compagine sociale.

Ringrazio la nuova squadra per il supporto che mi ha garantito e la struttura organizzativa nelle persone del direttore e dei vicedirettori.

In questo momento guardiamo tutti al futuro con grande fiducia e

consapevoli dell’impegno che ci attende”.

Del consiglio di amministrazione della Rurale d'Adamello fanno parte Carlo Ballardini, Claudio Collini, Lorenzo Cozzio, Luigi Olivieri, Andrea Sartori, Pieruccio Vaglia.

Collegio Sindacale guidato da Marco Polla. Sindaci effettivi Michele Giustina e Roberto Tonezzer.

Stretta di mano tra Fabrizia Caola, presidente CR Adamello, e Andrea Armanini, presidente CR Giudicarie-Valsabbia-Paganella

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COOPERAZIONE TRENTINA

Il consiglio di amministrazione della nuova Cassa Rurale Adamello.

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Mediocredito a sostegno

della ricerca e dell’innovazione

Cles, capitale dello sport

A Trento “Pink Floyd sinfonia rock”

Arrigo Sacchi a Cles.

“I love sport: tutti per uno, uno per tutti! Per vincere e crescere insieme”. Lo slogan è della Cassa Rurale Val di Non che ha organizzato un convegno sullo sport all’auditorium del Polo scolastico di Cles. Sul palco: Arrigo Sacchi, recentemente premiato da France Football come il terzo miglior allenatore della storia, intervistato dal giornalista Paolo Ghisoni di Sky. Non sono mancati piacevoli racconti di aneddoti personali, “dietro le quinte” di storie ricche di trofei, successi e riconoscimenti.

L’evento rientrava nel percorso di valorizzazione della cultura dello sport che la Cassa Rurale Val di Non persegue da sempre. Obiettivo principale: sostenere le associazioni sportive, in particolare quelle che dedicano tempo e risorse ai giovani.

La Fondazione Cassa Rurale di Trento ha offerto un meraviglioso concerto con musica e brani dei Pink Floyd interpretati da tre realtà musicali del capoluogo: Out of Memory rock band, Orchestra Fuoritempo, Coro giovanile della Scuola di musica Eccher/Gallo.

Una magica fusione tra il rock dei Pink Floyd eseguita

da una rock band, le sonorità classiche di un’orchestra giovanile e le melodiche voci di un coro polifonico per una autentica sinfonia rock. Lo spettacolo al Teatro Sanbapolis ha preso il via come un concerto di rock tradizionale. Alla band si è affiancata l’orchestra. Infine il coro in un crescendo di emozioni e suggestioni per una dimensione musicale mai sentita prima.

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La società Innova srl, che ha sede a Storo ed opera nel settore dei sistemi avanzati per il confort climatico, ha emesso il suo primo minibond di 1

milione di euro con durata 4 anni.

Advisor e arranger dell’operazione è Mediocredito Trentino-Alto Adige.

Il minibond finanzierà l’attività dell’azienda nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, con l’obiettivo di offrire delle soluzioni tecnologiche che sappiano conciliare design, qualità e basso impatto ambientale.

Il team di lavoro è formato da giovani ingegneri – guidati dall’imprenditore Oreste Bottaro ideatore di diverse innovazioni brevettate – impegnati nella ricerca di nuove tecnologie per i sistemi di trattamento dell’aria.

Innova srl è in continua espansione:

nel 2016 è stata trasferita la sede

dal vecchio stabilimento di Pieve di Bono, non più adatto a sostenere i piani di crescita aziendali, al nuovo insediamento di Storo (25.000 metri quadrati, di cui 10.000 coperti), con all’interno l’avveniristico Padiglione della Ricerca e Sviluppo (1.000 metri quadrati) in cui vengono concepite e sviluppate le novità che verranno portate successivamente al mercato. Nel 2017 sono iniziate le collaborazioni oltreoceano (Nord America, Sud America e Australia), a conferma della vocazione internazionale dei prodotti offerti dalla società.

Da destra il direttore generale di Mediocredito Diego Pelizzari e l’amministratore unico di Innova Oreste Bottaro.

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A Rovereto premi per 80 bravi studenti

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COOPERAZIONE TRENTINA

Nell’anno del centoventesimo di fondazione, la Cassa Rurale di Rovereto ha rinnovato la tradizione del concorso “Borse di studio Maestro Elio Todeschi”

assegnate a 80 studenti meritevoli. La selezione dei premiati è stata affidata a una commissione (designata dal consiglio di amministrazione) sulla base di esclusivi criteri di merito.

La premiazione si è svolta in un luogo suggestivo della città: la Campana dei Caduti. Dopo gli interventi del presidente Geremia Gios e del direttore Ruggero Carli, l’evento è stato arricchito dai contributi di Marco Cillis, responsabile marketing della Cassa Rurale, che ha approfondito il significato di essere soci in una banca di credito cooperativo, di Luca Bisoffi, responsabile della rete di filiali, sull’importanza della previdenza integrativa per i giovani quale strumento per pensare alla sicurezza del proprio futuro, e della società Reputeka sull’imprenditoria giovanile.

Proprio per favorire l’ammissione come socio e il ricorso alla previdenza integrativa, il bando del concorso prevedeva particolari incentivi a favore degli studenti premiati.

A ogni studente è stato consegnato un attestato personalizzato ‘vintage’ su cartoncino che richiama il vinile 33 giri degli anni ’70. La manifestazione si è conclusa con l’ascolto dei classici 100 rintocchi della sera della Campana dei Caduti.

A Mezzolombardo un talk per dare spazio ai giovani

I ragazzi e le ragazze premiate

Tra i principi ispiratori dell’azione quotidiana di una Cassa Rurale c’è la valorizzazione dell’impegno espresso e dei risultati ottenuti dai giovani nel percorso di studi.

Parte da qui la motivazione che, nel cuore dell’autunno, ha visto la Cassa Rurale Rotaliana e Giovo consegnare i premi di studio.

Protagonisti sono stati i giovani che, sul palco, hanno

raccontato progetti, sogni, ambizioni. Un vero e proprio talk, sullo stile dei famosi “TED”. A introdurre la serata e a moderare gli interventi è stato Paolo Segnana, direttore generale della Cassa Rurale e ispiratore di un’innovazione nel mondo bancario che parte proprio dall’espressione più giovane della comunità.

Ventuno dei 48 premiati si sono alternati sul palco: 4 diplomati, 17 laureati. Tutti, con risultati di eccellenza, considerati i criteri per poter concorrere all’assegnazione dei premi di studio della Cassa Rurale.

“Dare spazio ai giovani, creando le condizioni per favorire la loro crescita umana e professionale – spiegano i vertici – è tra gli scopi del credito cooperativo che in questo modo pone le basi per costruire una generazione di cittadini attivi e partecipi alle scelte della comunità. La ricchezza dei curricula e degli interessi delle studentesse e degli studenti che hanno ricevuto i premi testimonia inoltre la vivacità culturale e sociale del territorio della Piana Rotaliana e Giovo”.

Due momenti della cerimonia di premiazione degli studenti meritevoli della Cassa Rurale di Rovereto.

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La Cassa Vallagarina

insegna il risparmio ai giovani

La sede della Cassa Rurale Vallagarina.

In occasione Giornata Mondiale del Risparmio i vertici della Cassa Rurale Vallagarina si erano chiesti come spiegare agli alunni delle scuole elementari l’importanza del risparmio per un futuro sostenibile.

La risposta è stata affidata a un momento di confronto tra ragazzi, insegnanti e rappresentanti della Cassa Rurale. Con semplicità hanno affrontato il tema del risparmio in ogni sua forma, riflettendo sulla gestione responsabile del denaro.

“Venti scuole primarie della provincia di Trento e della provincia di Verona hanno aderito al progetto – viene spiegato – con oltre 400 bambini e insegnanti coinvolti. I funzionari

della Rurale si sono recati in 24 classi quarte delle scuole primarie per raccontare, avvalendosi di una favola, cosa è il risparmio e per proporre ai ragazzi una specifica riflessione sulla gestione responsabile del denaro ragionando sul concetto di sostenibilità ambientale”.

“Ognuno con piccole azioni può scegliere di agire consapevolmente con i propri risparmi – è stato aggiunto –. Così fa anche la Cassa Rurale, cercando di migliorare la qualità della vita delle persone delle comunità servite prestando denaro alle famiglie e alle imprese, mettendo così a frutto i risparmi delle nostre comunità”.

La Rurale incontra le imprese

Molti gli imprenditori che hanno accettato l’invito della Cassa Rurale Val di Non.

Grande partecipazione di pubblico al convegno organizzato dalla Cassa Rurale Val di Non sul tema “La Cassa con le imprese: un rapporto in evoluzione”.

Apertura affidata al presidente Silvio Mucchi e al direttore generale Massimo Pinamonti che ha presentato la nuova area aziendale “Centro consulenza imprese e estero” dove operano quattro consulenti specializzati nelle tematiche del credito e dei servizi alle imprese.

Spazio, quindi, agli interventi dell’avvocato Danilo Galletti, professore ordinario di Diritto Commerciale all’Università di Trento, sui nuovi modelli organizzativi d’impresa, con riferimento alla nuova normativa europea e italiana in materia di continuità d’impresa.

A seguire Ettore Battaiola, vicedirettore dell’Area Crediti di Cassa Centrale Banca, sul merito di credito alla piccola e media impresa: concetti di rating (rapporto tra rating e limiti alla concessione di credito), organizzazione aziendale, novità normative per le banche, Centrale dei rischi, Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e

“bancabilità” di un progetto imprenditoriale.

La Cassa Rurale ha programmato un calendario di altri incontri per affrontare temi di pubblico interesse e di pubblica utilità per le aziende e per la comunità servite ogni giorno dalla sede e dalla rete di filiali.

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Riferimenti

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