L’aspetto pratico dell’insegnamento del
Buddha
In questo brano tratto dal Simsapavana-Vagga, Il capitolo del boschetto di alberi simsapa (Samyutta Nihaya, Maha Vagga, Libro XII, 31- 38),1 il Buddha sottolinea lo scopo pratico dei suoi insegnamenti che non hanno interesse a soddisfare curiosità intellettuali o proporre una conoscenza fine a se stessa, ma sono invece volti alla liberazione definitiva dell'uomo. Si riafferma, in una efficace sintesi di semplicità e intensità, il fine soteriologico del Dharma: comprendere il dolore per superare il dolore. Il resto è pura proliferazione mentale che non porta a nulla né tanto meno alla liberazione. Comprendere le Quattro Nobili Verità e lavorare con consapevolezza, attenzione e senza indugio su di sé significa praticare l'insegnamento del Buddha il
1 Vi presentiamo il testo dalla prima versione italiana completa del Samyutta Nikaya, I discorsi in gruppi, edito da Ubaldini, uno dei più importanti testi canonici finalmente tradotto dall'originale pali in italiano da Vincenzo Talamo e che va a colmare uno degli innumerevoli vuoti in questo settore. L'opera di Vincenzo Talamo, traduttore da decenni dì diversi testi canonici, è altamente meritoria per l'attenzione, la cura e il lungo e paziente lavoro richiesti per far arrivare direttamente al pubblico italiano la parola del Buddha.
cui fine è la pace e la felicità per ogni essere vivente.
L'albero simsapa
2Una volta il Sublime dimorava presso Kosambi, nel bosco Simsapavana. Allora il Sublime, prese in mano poche foglie di simsapa', si rivolse ai bhikkhu3: "Che cosa pensate, bhik- khu? Sono più numerose queste poche foglie di Simsapa che ho preso in mano o quelle che si trovano nel bosco Simsapavana?". "Trascurabili sono, o signore, quelle poche foglie di simsapa che il Sublime ha preso in mano, mentre molto più numerose sono quelle che si trovano nel bosco Simsapavana". "Così, o bhikkhu, quello che io ho realizzato e non vi ho partecipato è molto di più di quel poco che vi ho partecipato.
"È perché non ve l'ho partecipato, o bhikkhu?
Perché non è profittevole, non è pertinente alla condizione di purezza, non conduce al distacco, alla rimozione, alla dissoluzione, alla calma, alla conoscenza, al risveglio, al nibbana (sanscrito:
nirvana). Per questo, o bhikkhu, non ve l'ho par- tecipato.
2 Dalbergia sisu.
3 In questo caso il Traduttore ha preferito lasciare il termine originale in lingua pali, che generalmente viene tradotto con monaco o, in senso più lato, praticante buddhista [ndr].
"Che cosa vi ho partecipato invece, o bhikkhu?
Vi ho partecipato, "questo è il dolore", "questa è l'origine del dolore", "questa è la cessazione del dolore", "questa è la via che conduce alla cessazione del dolore". "E perché ve l'ho partecipato, o bhikkhu? Perché è profittevole, è pertinente alla condizione di purezza, conduce al distacco... al nibbana. Per questo, o bhikkhu, ve l'ho partecipato". "Pertanto, o bhikkhu, è necessario applicarsi pensando: "questo è il dolore" ... "questa è la via che conduce alla cessazione del dolore".
L'acacia
"O bhikkhu, se uno dicesse: "Io, pur non avendo compreso secondo realtà la nobile verità del dolore ... della via che conduce alla cessazione del dolore, porrò ugualmente fine al dolore", questo caso non potrebbe verificarsi. "È come se uno, o bhikkhu, dicesse: "Io farò un canestro di foglie di acacia o di foglie di palasa4 o di foglie di amalaka5, e con esso trasporterò de11'acqua", oppure: "Adopererò quelle foglie come ventaglio"; questo caso non potrebbe verificarsi;
similmente, o bhikkhu, se uno dicesse: "Io, pur non avendo compreso secondo realtà la nobile verità del dolore ... della via che conduce alla cessazione del dolore, porrò ugualmente fine al dolore"; questo caso non potrebbe verificarsi. "Se
4 Butea frondosa.
5 Phyllanthus emblica.
uno invece, o bhikkhu, dicesse: "Io, avendo compreso secondo realtà la nobile verità del dolore ... porrò fine al dolore"; questo caso si verificherebbe.
"È come se uno, o bhikkhu, dicesse: "Io farò un canestro di foglie di loto o di foglie di pulasa6 o di foglie di maluva7 e con esso trasporterò dell'acqua", oppure: "Adopererò quelle foglie come ventaglio"; questo caso si verificherebbe;
similmente, o bhikkhu, se uno dicesse: "Io, avendo compreso secondo realtà ... porrò fine al dolore", questo caso si verificherebbe. Pertanto, o bhikkhu, è necessario applicarsi…
Il bastone
"O bhikkhu, come un bastone lanciato in aria una volta ricade sulla base, una volta sulla parte mediana e una volta sulla punta, così, o bhikkhu, gli esseri che, impediti dall'ignoranza e vincolati alla sete peregrinano e trasmigrano, una volta vanno da questo mondo all'altro mondo e una volta vengono dall'altro mondo in questo mondo.
E perché? Perché non vedono, o bhikkhu, le quattro nobili verità. Quali sono queste quattro nobili verità? "La nobile verità del dolore ... della via che conduce alla cessazione del dolore.
"Pertanto, o bhikkhu, è necessario applicarsi…
6 Albero della giungla a larghe foglie.
7 Specie di pianta rampicante
La veste
"O bhikkhu, se prende fuoco la veste o il turbante che cosa bisogna fare?". "Signore, se prende fuoco la veste o il turbante bisogna darsi da fare con estrema risoluzione, bisogna sforzarsi con energia e alacrità, senza indugio, con consapevolezza e attenzione per spegnere le fiamme della veste o del turbante".
"Non badando, o bhikkhu, non ponendo mente alla veste o al turbante in fiamme è necessario darsi da fare con estrema risoluzione, è necessario sforzarsi con energia e alacrità, senza indugio, con consapevolezza e attenzione alla realizzazione delle quattro nobili verità non ancora realizzate ...
Pertanto, o bhikkhu, è necessario applicarsi…
Cento picche
"O bhikkhu, è come se un uomo giungesse all'età di cento anni, vivesse cento anni, e gli dicessero così: "Orsù, uomo, vieni qui: al mattino ti colpiranno con cento picche, a mezzodì ti colpiranno con cento picche e a sera ti colpiranno con cento picche; trascorsi cento anni tu, giunto all'età di cento anni, dopo aver vissuto cento anni realizzerai le quattro nobili verità non ancora realizzate"; sarebbe vantaggioso, o bhikkhu, per un previdente nobile figlio di famiglia il sottoporsi [a quella prova]; e perché? "Perché senza principio e senza fine, o bhikkhu, è il samsara;
non si conosce il cominciamento dei colpi di
picca, dei colpi di scure, dei colpi di spada. Anche se quello avvenisse8 o bhikkhu, io dico comunque che non con dolore o con cruccio si realizze- rebbero le quattro nobili verità, bensì con gioia, con letizia. E quali sono queste quattro nobili verità? "La nobile verità del dolore ... della via che conduce alla cessazione del dolore.
"Pertanto, o bhikkhu, è necessario applicarsi ...
".
Gli esseri viventi
"O bhikkhu, è come se un uomo tagliasse erba, legna, rami e foglie di questo Jambudipa9, poi li radunasse, ne facesse delle picche e con le più grandi di queste infilzasse i grandi esseri viventi dell'oceano, con quelle di media grandezza infilzasse gli esseri viventi dell'oceano di taglia media e con quelle più piccole infilzasse i piccoli esseri viventi dell'oceano. Innumerevoli sono, o bhikkhu, i grandi esseri viventi dell'oceano, e quindi erba, legna, rami e foglie di questo Jambudipa giungerebbero ben presto a termine, ad esaurimento; ma molto più numerosi sono, o bhikkhu, i piccoli esseri viventi dell'oceano i quali difficilmente possono essere infilzati. E per quale ragione? "Per la piccolezza della loro taglia, o bhikkhu, La stessa cosa, o bhikkhu, si verifica per la grande perdizione: è al sicuro, o bhikkhu, dalla grande perdizione l'uomo dotato di retta visione il
8 La tortura a colpi di picche.
9 L’India
quale riconosce secondo realtà: "questo è il dolore" ... "questa è la via che conduce alla cessazione del dolore". "Pertanto, o bhikkhu, è necessario applicarsi ... ".
Similitudine del sole (I)
"O bhikkhu, del sorgere del sole questo è il primo annuncio questo è il primo segno: la comparsa del rosso. Similmente, o bhikkhu, della realizzazione delle quattro nobili verità questo è il primo annuncio, questo è il primo segno: la retta visione. "Il bhikkhu dalla retta-visione, o bhikkhu, questo, deve attendersi: il riconoscere secondo realtà: "questo è il dolore" ... "questa è la via che conduce alla cessazione del dolore".
"Pertanto o bhikkhu, è necessario applicarsi ...
".
Similitudine del sole (II)
"O bhikkhu, finché non sorgono sul mondo sole e luna non c'è molta luce, non c'è molto chiarore ma ci sono tenebre, c'è profonda oscurità;
non si distinguono giorno e notte, non si distinguono mesi e quindicina, non si distingue il ciclo delle stagioni.
"Ma non appena sorgono ^u^mondo sole e luna, o bhikkhu, allora^c'è molta luce, c'è molto chiarore, non ci sono tenebre, non c'è profonda oscurità; si distinguono giorno e notte distingue il ciclo delle stagioni, "Similmente, o bhikkhu,
finché non appare nel mondo un Tathagata, un Arahant, un Perfetto perfettamente Svegliato non c'è molta luce ... ma ci sono tenebre, c'è profonda oscurità; non c'è annuncio, esposizione, indica- zione, affermazione, rivelazione, distinzione, manifestazione delle quattro nobili verità. "Ma non appena appare nel mondo un Tathagata o bhikkhu ... allora c'è molta luce ... non c'è profonda oscurità; c'è annuncio, esposizione ...
manifestazione delle quattro nobili verità...".
Queste citazioni sono state tratte dalla rivista “ Paramita”.