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2. SCOMPOSIZIONE FUNZIONALE E REDAZIONE DELLA CODIFICA

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2. SCOMPOSIZIONE FUNZIONALE E REDAZIONE DELLA CODIFICA

Prima di analizzare il reparto essiccatoio è necessario avere una buona conoscenza dello stesso e dei macchinari installati al suo interno.

La conoscenza del reparto è ottenibile solamente grazie al laborioso processo di scomposizione, nel quale si vanno ad identificare i componenti presenti all’interno del reparto stesso. Con la successiva fase di codifica, si associa ad ogni equipaggiamento o parte di ricambio un codice che lo identifica univocamente. Questo consente di collezionare per ogni componente individuato durante la fase di scomposizione funzionale, uno storico di eventi di guasto e di interventi di sostituzione / riparazione tale da essere di supporto alla scelta della politica manutentiva più idonea da adottare e alla pianificazione delle attività di manutenzione. Inoltre la conoscenza approfondita dell’impianto e dei componenti è indispensabile per un efficace gestione del Magazzino Ricambi.

2.1 Scomposizione funzionale del reparto

La scomposizione ad albero del reparto analizzato (essiccatoio) è spinta fino al grado di dettaglio oggetto di manutenzione (ad esempio il ricambio). A tale livello si verifica il guasto e da qui si propaga agli assiemi superiori.

Si deve innanzitutto precisare che il lavoro di scomposizione si è basato principalmente su una analisi visiva effettuata durante la sola fermata programmata di Aprile, in quanto durante il processo non è possibile l’ingresso in alcune zone. Inoltre, per quanto riguarda molti macchinari non sono presenti disegni tecnici; per tali motivi si è proceduti ad effettuare l’analisi funzionale in collaborazione con il capo fabbrica e l’ex capo fabbrica, nonché responsabile della manutenzione.

Le macchine presenti all’interno dell’essiccatoio hanno livello di complessità molto diversi tra loro:

vi sono ad esempio macchinari di movimentazione composti da svariati componenti e semplici serrande dotate di servomotore. Inoltre molte macchine sono presenti in grande numero (un esempio sono i coni di ventilazione dell’aria), e per tale motivo sono stati raggruppati sotto un unico gruppo.

Questa scelta è legata al fatto che durante la successiva analisi di criticità si è ritenuto opportuno analizzare la criticità del gruppo in luogo della criticità del singolo macchinario; infatti, come si vedrà nel capitolo 3, è caratteristica rilevante la contemporaneità di guasti di macchinari uguali o simili, più che il guasto sul singolo macchinario. Oltre a ciò, eventuali programmi di manutenzione preventiva interesseranno il gruppo di macchine uguali o simili.

Altri elementi semplici come i binari sono stati classificati sotto una sede tecnica fittizia

caratterizzante la zona dove sono collocati.

(2)

Si è cercato, per quanto possibile di suddividere i livelli di scomposizione nel seguente modo:

1. Sede tecnica fittizia occupata dalla macchina

2. Gruppo di macchine. In tali gruppi sono raccolte le macchine dello stesso tipo, uguali o simili dal punto di vista del processo (ad esempio i 103 coni sono stati classificati nel “gruppo coni”)

3. Singola macchina 4. Gruppo funzionale 5. Sottoassieme elementare

6. Componenti significativi critici (elettrici, elettronici, idraulici, meccanici, ecc.) in cui ha origine il guasto che si propaga ai livelli superiori

La scomposizione ad albero della macchina così realizzata è stata poi utilizzata come riferimento di codifica per la gestione della manutenzione attraverso il Sistema Informativo aziendale.

Naturalmente per alcune macchine possono non essere presenti alcuni livelli di scomposizione appena presentati; ad esempio, in caso di macchinario non appartenente a nessun gruppo, il primo livello di scomposizione è la sede tecnica fittizia, mentre al secondo livello si trova la singola macchina; per macchinari elementari può non essere presente il livello del gruppo funzionale e/o del sottoassieme elementare.

Nelle fig. 2.1 e 2.2 vengono riportati, a titolo di esempio, la scomposizione funzionale di un cono di ventilazione dell’aria (macchina che appartiene al “gruppo coni”) e la scomposizione funzionale del trasbordo di ingresso, evidenziando così le differenze appena descritte.

REPARTO I livello II livello III livello IV livello V livello VI livello

essiccatoio

camera di essiccazione

gruppo coni disegni essiccatoio cono 1

motore del ventilatore

motori\Motore ventilatore novokeram LATERALI.xls motore per la rotazione

motori\Motore rotazione novokeram LATERALI.xls

giunto (motore-albero) motoriduttore catena a rulli albero cavo

giunto cardanico (albero-ventola)

ventola ventola novokeram CONI LATERALI.xls cono

apparecchiatura di base

componentistica apparecchio di base cono novok.xls azionamento elettrico

cavi di alimentazione starter

contattore

interruttore magneto termico

Fig. 2.1 “Esempio scomposizione funzionale cono”

(3)

REPARTO I livello II livello III livello IV livello V livello VI livello essiccatoio

zona ingresso

trasbordo ingressodisegni\TRASBORDO ingresso gruppo trazione

motore

motori\motore trazione trasbordo ingresso.xls

flangia di fissaggio riduttore

giunto a catena albero traino cuscinetti SG56209 (2) pignone di rinvio pignoni di trazione gruppo ruote di traino (2)

ruote

cuscinetti a rulli tipo 22208 c3 ghiera m40x1.5 tipo KMT 8 ingrossatore

vite TE 16x130 rondella distanziale anello di tenuta in vaiton catena 3/4 doppia

spintore

centalina idraulica

motore

motori\Motore centralina trasbordo essiccatoio.xls

giunto dentato pompa elettrovalvole pressostato tubi alta pressione manometro pistone spintore (corsa 1800)

tubo del pistone guide di sollevamento a "U"

standard (2811-00148) (4) cuscinetti fissi CF 4.058-88 (4) molla di spinta

denti mobili (3) dente fisso centratore

pistone centratore tubo del pistone azionamento elettrico

cavi di alimentazione carrellino porta cavi cavi linea interruttore termico contattore scheda di relais cavi da scheda di relais a PLC telaio

freni a balestra albero per ruote folli binari

gruppo ruote folli (6)

ruote folli

cuscinetti orientabili a rulli tipo 22208 c3

ghiera m40x1.5 tipo KMT 8 rondella

Fig. 2.2 “Esempio scomposizione funzionale trasbordo di ingresso”

(4)

2.2 Redazione della codifica

Scopo e campo di applicazione

Uno degli aspetti più importanti dal punto di vista operativo risulta essere la redazione di una codifica degli equipaggiamenti e parti di ricambio che è fondamentale per una efficace gestione della manutenzione e del magazzino ricambi; inoltre il sistema di codifica è il fondamentale presupposto per un efficace sistema di raccolta dati.

Un codice deve identificare inequivocabilmente un solo tipo di oggetto concreto; con questo non si intende identificare un solo e determinato oggetto, ma soltanto quel tipo di oggetti tutti perfettamente identici e non simili fra loro.

La corrispondenza fra codice e tipo di oggetto deve essere biunivoca, nel senso che a un numero di codice deve corrispondere uno e un solo tipo di oggetto, e a un tipo di oggetto deve corrispondere uno e un solo numero codice.

Attraverso il codice si deve soddisfare l’esigenza di individuazione di pezzi intercambiabili e inoltre il codice deve essere il supporto per la normalizzazione e la standardizzazione dei ricambi; esso deve pertanto permettere l’individuazione di pezzi non identici ma in grado di svolgere la stessa funzione, di essere cioè intercambiabili. Allo stesso modo il codice deve permettere il facile raggruppamento di tipi di oggetti fra loro molto simili allo scopo di agevolare una continua opera di normalizzazione delle scorte ricambi, in modo da ottenere indubbi vantaggi dal punto di vista economico.

I vari sistemi di codifica possono essere suddivisi in tre grandi categorie:

1. Codici progressivi o cronologici: le voci, una volta individuata la classe di appartenenza mediante le prime posizioni del codice, vengono elencate progressivamente secondo un criterio puramente cronologico. Questo sistema, semplice ed economico da implementare, è sicuramente sconsigliabile dal momento che non consente di rilevare agevolmente l’intercambiabilità e presenta il rischio di assegnare allo stesso tipo di oggetto più codici diversi.

2. Codici di tipo funzionale: il codice è costruito in modo da localizzare il componente all’interno dell’impianto, ma senza specificarne le caratteristiche tecniche. È chiaro come anche in questo caso viene meno l’identificazione dell’intercambiabilità e si genera il rischio di scorte multiple a magazzino.

3. Codice di tipo descrittivo generico: è la tipologia di codice che, pur se più laboriosa da costruire,

risponde meglio delle altre a tutte le esigenze sopra citate. Infatti una tale codifica consente la

raccolta sistematica di dati relativi ai componenti e il loro raggruppamento per classi di componenti

(5)

simili per funzione e struttura, benché localizzati diversamente sia nello stesso impianto che in impianti di diversa collocazione geografica ed estrazione tecnologica. Questi codici descrivono infatti le caratteristiche tecniche dei componenti ed alcune delle condizioni nominali di funzionamento a regime.

La codifica che verrà utilizzata sarà chiaramente la terza tipologia, si cercherà di redigere un codice

“parlante”.

Procedura di stesura della codifica

Ogni Equipaggiamento deve essere identificato da:

- Specifiche Tecniche necessarie per conoscerne l’intercambiabilità - Posizione nell’impianto

- Storico (interventi di manutenzione, posizioni in cui è stato installato, storico dei guasti) A tal fine verrà usato:

- Un codice Parlante per l’intercambiabilità - La posizione è indicata dall’albero funzionale

- Lo storico sarà associato alla posizione dell’equipaggiamento nell’albero funzionale Ogni Parte di ricambio deve essere identificata da:

- Specifiche Tecniche necessarie per conoscerne l’intercambiabilità

- Lo storico delle Parti di ricambio è legato alle Sedi Tecniche o Equipaggiamenti - La posizione è indicata dall’albero

Ogni codice parlante di una parte di ricambio o equipaggiamento presenta i seguenti campi:

1. Nome (massimo 3 caratteri) 2. Tipo (massimo 3 caratteri) 3. Marca (massimo 3 caratteri)

4. Specifiche Tecniche principali che consentono di individuare l’intercambiabilità, diverse da equipaggiamento a equipaggiamento (massimo quattro campi)

5. Progressivo per distinguere componenti intercambiabili (presentano infatti gli stessi valori di specifica), ma non identici, montati in diverse parti di impianto (massimo due caratteri)

I campi Nome e Marca vengono generati ogni volta che compare una nuova classe di ricambi o un nuovo costruttore, la creazione del codice deve essere tale da prevenirne la duplicazione mediante un controllo delle abbreviazioni già esistenti.

Quanto al campo Tipo esso deve essere compilato selezionando fra un insieme precostituito di

possibili tipologie di quella specifica classe di ricambio.

(6)

Infine potranno esserci fino a massimo quattro campi per le specifiche tecniche del componente, per ogni equipaggiamento o parte di ricambio verrà indicato in una legenda, riportata successivamente, quali specifiche vanno inserite e le unità di misura da utilizzare.

Redazione della codifica:

È evidente come la redazione della codifica richieda:

- Conoscenza dei componenti montati sull’impianto

- Classificazione dei componenti per nome (campo Nome), e successivamente, all’interno della stessa classe, per tipologia (campo Tipo)

- Conoscenza dei valori di specifica di interesse per l’intercambiabilità, questi possono essere rilevati o dal codice costruttore e dal rispettivo catalogo, o in assenza di questi dati, mediante ispezioni sull’impianto.

- Identificazione dei componenti i cui codici presentano gli stessi campi Tipo e gli stessi valori di specifica, quindi intercambiabili, ma non identici perché presentano un diverso valore nel campo Marca, o perché si differenziano per altri valori di specifica non presenti nel codice. Questi componenti verranno differenziati mediante il progressivo che è anche l’ultimo campo della codifica.

Lavoro svolto

Nella realtà aziendale oggetto del lavoro, la redazione della codifica assume ancora maggiore importanza in quanto rappresenta il momento in cui si vanno a verificare effettivamente quali componenti siano montati sull’impianto; nel corso degli anni, a seguito di sostituzioni dovute al verificarsi di guasti, si è persa memoria di quali componenti siano effettivamente installati sull’impianto. In particolar modo questo accade per i componenti che vengono sostituiti frequentemente come i motori.

La rilevazione dei componenti installati sull’impianto è potuta avvenire solamente durante la

fermata programmata di Aprile (della durata di una settimana), in quanto la maggior parte dei

macchinari presenti all’interno dell’essiccatoio non è accessibile durante il periodo lavorativo; per

questo motivo non si è avuto a disposizione che poco tempo per l’individuazione delle

caratteristiche tecniche dei vari macchinari. Purtroppo, dal momento che la fase di redazione della

codifica, in special modo la parte riguardante l’individuazione delle specifiche, ha una durata molto

lunga, non si è potuto terminare tale processo, ma si sono gettate le basi per una successiva

prosecuzione del lavoro. A tal proposito, si raccomanda di continuare la compilazione dei codici

anche per le altre macchine dell’impianto e in particolare di dedicare le dovute risorse durante i

prossimi fermi generali dell’impianto, per completare i rilevamenti delle specifiche tecniche.

(7)

La codifica è infatti l’elemento base per implementare un efficace sistema di raccolta dati e quindi per un efficace sistema di gestione della manutenzione. Senza un’oculata codifica gli sforzi per migliorare l’affidabilità impiantistica sarebbero vanificati.

Per quanto riguarda il reparto essiccatoio, sono state redatte delle schede per la raccolta delle informazioni necessarie alla codifica dei seguenti componenti:

- cuscinetti - alberi - motori - servomotori - riduttori - ruote - ventole - binari - catene - cinghie - freni - giunti - pignoni - pistoni - pompe - pulegge

Naturalmente, con il proseguimento dell’attività di scomposizione all’interno dell’azienda, la precedente lista di componenti verrà arricchita.

Come si può vedere dalla Fig 2.3, riportata di seguito a titolo esemplificativo, nella parte superiore della scheda è stata riportata una legenda che descrive le modalità di redazione del codice di quello specifico componente / equipaggiamento. È stato infatti indicato il codice da usare per compilare il campo Tipo al variare della tipologia del componente di quella classe, mentre per la compilazione dei campi di specifica tecnica sono state indicate le unità di misura da utilizzare. Nella seconda parte della scheda sono stati elencati tutti i componenti di quella classe presenti sull’impianto indicandone la posizione nell’albero funzionale in modo da associare i valori di specifica, e quindi il codice, alla posizione.

A titolo di esempio si riportano rispettivamente in fig. 2.3, 2.4, 2.5, 2.6 le schede per la rilevazione

delle caratteristiche dei motori e delle catene prima e dopo la compilazione:

(8)

motori Indicare per ogni motore del reparto essiccatoio:

tipo

cc Unità di misura

ca

kW

forma n

B3 B5 B3 + B5

macchina gruppo funzionale Componente

ventilatore radiale

zona 1 motore

ventilatori radiali zona

2 e 3 motore

bruciatore TE3

soffiante aria di

combustione motore

coni laterali coni centrali coni laterali

catenaria ingresso gruppo trazione motore

trasbordo ingresso gruppo trazione

trasbordo ingresso gruppo spintore motore centralina

trasbordo uscita gruppo centratore motore catenaria precamera

uscita gruppo trazione motore

trasbordo esterno gruppo trazione motore

porta uscita interna catenaria motore

porta uscita esterna catenaria motore

porta entrata gruppo motore motore

MANUTENZIONE STRAORDINARIA Aprile 2007

Rilevamento Specifiche Tecniche Componenti Meccanici ESSICCATOIO motori

potenza RPN

tipo

evacuatori laterali

potenza [kW]

marca numero giri

Marca Tipo :

forma

motore Posizione

forma

ventilatori assiali (evacuatori centrali)

codice

motore

bruciatori TE2.1

soffiante aria di

combustione motore bruciatore in vena

d'aria

ventilatore del

bruciatore motore

coni centrali

traini per coni natali motore

trasbordo uscita gruppo trazione motore coni novokeram

coni natali

trasbordo uscita gruppo spintore motore

Fig. 2.3 “Scheda Rilevamento Specifiche Tecniche ESSICCATOIO motori”

(9)

motori Indicare per ogni motore del reparto essiccatoio:

tipo

cc Unità di misura

ca

kW

forma n

B3 B3 B3 + B5

macchina gruppo funzionale Componente

ventilatore radiale

zona 1 VENTA motore ca 132 M-6 siemens 5,5 950 B5

ventilatori ASSIALI

AVHN zona 2 e 3 motore ca 160 M-4 11 1450 B5

bruciatore TE3

soffiante aria di

combustione motore ca 03/02 FX71616 1,5 2850

coni laterali motore ventilatore ca 160 L/4 2,2 1410 B3

motore rotazione ca 0,12 1335 B3

coni centrali motore ventilatore ca 100L/4A 3 1410 B3

motore rotazione ca SKg 63- 4B2 0,25 1380 B3

coni laterali ca FIMET 1,5 1410

catenaria ingresso gruppo trazione motore ca SA62 SOT100L8/28MZ SEW EURODRIVE 0,6 / 2,4 630 / 2700

trasbordo ingresso gruppo trazione ca FVO 100LB2.8 B5 ROSSI MOTORIDUTTORI 1,85 2800 B5

trasbordo ingresso gruppo spintore motore centralina ca H100LB4VE FIMEC 3 1400

trasbordo uscita gruppo centratore motore ca BA 90SA4 1,1 1400

catenaria precamera

uscita gruppo trazione motore ca

trasbordo esterno gruppo trazione motore ca BA 90LA4 MGM 1,1 1420

porta uscita interna catenaria motore ca (0.37) 1400 B5

porta uscita esterna catenaria motore ca (0.37) 1400 B5

porta entrata gruppo motore motore ca 3T132CS4 E.L.D. 5,5 1440

MANUTENZIONE STRAORDINARIA Aprile 2007

Rilevamento Specifiche Tecniche Componenti Meccanici ESSICCATOIO motori

potenza RPN

tipo

ca evacuatori laterali

potenza [kW]

marca numero giri

Posizione

motore ca Flli Ferrari 22

Marca Tipo :

forma

forma

ventilatori assiali (evacuatori centrali)

B3 codice

ELVEEFC 1406/E 9S/B- 970/1

160 M-4

motore 18,5 1465 B3

bruciatori TE2.1

soffiante aria di

combustione motore ca

siemens

bruciatore in vena d'aria

ventilatore del

bruciatore motore ca

coni centrali ca FIMET 2,2 1420

traini per coni natali motore ca

2075

M2VA63B-4 ABB 0,18 1380

1420 B5

trasbordo uscita gruppo trazione motore ca ZKIOOL8/2 SEIPEE 5

coni novokeram

coni natali

trasbordo uscita gruppo spintore motore ca IP55 90L IM B5 SIEMENS 1,5

Fig.2.4 “Scheda Compilata Rilevamento Specifiche Tecniche ESSICCATOIO motori”

(10)

Catene Indicare per ogni catena dell'ESSICCATOIO : Tipo

semplice (1) selezionare fra quelli indicati

Unità di misura

doppia (2)

tripla (3) "

normale (B) "

dritta (C)

mm

macchina gruppo funzionale sottogruppo Tipo marca Passo (")

Largh. Int.

Catena (") Ф rullo (mm)

cono laterale cono centrale

catenaria

precamera uscita gruppo trazione semplice 24 B-1 1 1/2 25,4 25,4

trasbordo di uscita gruppo trazione doppia 16 B-2 1 17,02 15,88

12,07

porta uscita esterna semplice 12 B-1 3/4 11,68 12,07

gruppo trazione semplice 12 B-1 3/4 11,68

15,88

doppia 16 B-2 1 17,02 15,88

gruppo trazione doppia 16 B-2 1

11,91

semplice 24 B-1 1 1/2

doppia 12 B-2 3/4 12,57

Marca Passo

Larghezza Interna Catena

MANUTENZIONE STRAORDINARIA Aprile 2007

Rilevamento Specifiche Tecniche Componenti ESSICCATOIO - Catene

gruppo trazione porta uscita interna

Ф rullo

cono Novokeram catenaria ingresso

Specifiche Tecniche Posizione

25,4

17,02

25,4

catenaria trasbordo ingresso

Tipo :

gruppo trazione gruppo trazione

trasbordo di uscita trabordo esterno

spintore

catenaria

Fig.2.5 “Scheda Rilevamento Specifiche Tecniche ESSICCATOIO catene”

(11)

Catene Indicare per ogni catena dell'ESSICCATOIO : Tipo

semplice (1) selezionare fra quelli indicati

Unità di misura

doppia (2)

tripla (3) "

normale (B) "

dritta (C)

mm

macchina gruppo funzionale sottogruppo Tipo marca Passo (")

Largh. Int.

Catena (") Ф rullo (mm)

cono laterale cono centrale

catenaria

precamera uscita gruppo trazione semplice 24 B-1 1 1/2 25,4 25,4

trasbordo di uscita gruppo trazione doppia 16 B-2 1 17,02 15,88

12,07

porta uscita esterna semplice 12 B-1 3/4 11,68 12,07

gruppo trazione semplice 12 B-1 3/4 11,68

15,88

doppia 16 B-2 1 17,02 15,88

gruppo trazione doppia 16 B-2 1

11,91

semplice 24 B-1 1 1/2

doppia 12 B-2 3/4 12,57

Marca Passo

Larghezza Interna Catena

MANUTENZIONE STRAORDINARIA Aprile 2007

Rilevamento Specifiche Tecniche Componenti ESSICCATOIO - Catene

gruppo trazione porta uscita interna

Ф rullo

cono Novokeram catenaria ingresso

Specifiche Tecniche Posizione

25,4

17,02

25,4

catenaria trasbordo ingresso

Tipo :

gruppo trazione gruppo trazione

trasbordo di uscita trabordo esterno

spintore

catenaria

Fig.2.6 “Scheda Compilata Rilevamento Specifiche Tecniche ESSICCATOIO catene”

Come è facilmente visibile, in alcuni casi mancano totalmente o parzialmente le informazione relative alle specifiche di alcuni componenti. In particolar modo per quanto riguarda i motori, ciò è dovuto al fatto che le targhette riportanti tali specifiche in alcuni casi si sono distaccate ed sono andate perdute, mentre in altri casi risultano essere solo parzialmente leggibili.

In Fig.2.7 si riporta la legenda utilizzata per la compilazione del codice per i componenti prima

elencati. Si deve precisare che tale lavoro parte da una base già sviluppata in una precedente tesi,

pertanto per quanto riguarda i componenti in comune si è adottato lo stesso criterio di codifica, cioè

si sono andate a rilevare le medesime specifiche tecniche.

(12)

Nome Tipo Marca Progressivo

Riduttore RDT

viti senza fine

(VSF)/coassiali(CSL)/monostadio(

MNS)/ortogonali(ORT)/rinvii angolari(ANG)/paralleli(PRL)/pend olari(PND)/epicicloidali(EPC)

Rapporto

trasmissione Coppia Potenza x

Pignone PGN

semplice(SMP),doppio(DPP),triplo (TPL)

Diametro foro (mm)

Passo denti

('') N denti x

Catena CTN

semplice (1), doppia (2), tripla (3);

normale (B), dritta (C) Passo ["]

Largh. Int.

Catena (") Ф rullo (mm) x

Puleggia PLG A/B/C/SPA/SPB/SPC/SPZ Ф (mm) N gole Ф foro (mm) x

Cinghia CNG A/B/C/SPA/SPB/SPC/SPZ

Ф (mm)

puleggia x

Albero ALB no

Diametro (mm)

Lunghezza

(dm) Materiale x

Motore MOT ca/cc

Potenza (kW) n. giri

Montaggio

(forma) x

Servomotore SMT no

Potenza

(Va) tensione (V) x

ventola VNT no

diametro (mm)

portata (m3/h)

inclinazione

pale (°) x

centralina CNT no tipo motore tipo pompa

elettrovalvol

e x

ruote RTE

con foratura (CFR)/senza foratura(SFR)

diametro rotabile

(mm) materiale

diametro foro interno

(mm) x

pompa PMP idraulica(IDR)

portata (m3/h)

prevalenza

(m) x

freni FRN

a balestra(BL)/assistito pneumaticamente(PN), con occhiello (O)/imbullonata(I)

tipo di fissaggio (con occhiello o

imbullonata x

pistone

oleodinamnico PST

corsa pistone (mm)

diametro dello stelo (mm)

camera (involucro

esterno) x

Cuscinetto CSC

radiale(RDL)/assiale(ASS)/obliquo (OBL),sfere(SFR)/rulli(RLL)/botti(B TT)/rullini(RLI)

D interno

(mm) D ext (mm)

Spessore

(mm) x

Binario BNR no

altezza

(mm) base (mm)

larghezza

fungo (mm) x

Giunto GNT

elastici(ELS)/lamellari(LAM)/a

catena(CAT)/cardanici(CAR) x

Codifica componenti

Specifiche Tecniche

D albero (mm)

Fig. 2.7 “Legenda utilizzata per la compilazione del codice”

2.3 Raccolta dati sullo storico guasti

Prima di effettuare un’analisi di criticità è necessario raccogliere lo storico guasti in un archivio

elettronico. Per fare ciò si è modificato un Data Base già esistente, creato su Access. Esso è stato

creato in un precedente tirocinio per raccogliere i dati sui guasti riguardanti l’intero impianto, e in

(13)

questo lavoro lo si è modificato rendendolo adeguato a raccogliere le informazione sui guasti relativi al reparto Essiccatoio.

Il Data Base creato utilizzando Microsoft Access è così composto:

• Tabella “Scheda Guasto” dove sono state riportate tutte le informazioni di interesse raccolte in forma cartacea nei mesi precedenti, in particolare:

- Data segnalazione operatore - Nome Operatore

- Manutenzione eseguita da operatore o manutentore - Macchina

- Gruppo funzionale - Sottogruppo - Modo di Guasto

- Data Intervento manutentivo effettuato

- Nome Manutentore o Operatore che lo ha effettuato - Descrizione intervento

- Durata intervento - Causa guasto

- Effetto sulla produzione - Componente sostituito/riparato

• Una maschera “Scheda Guasto” per il caricamento dei dati dalle schede cartacee nella

Tabella sopra menzionata. La maschera è stata progettata in modo da renderla il più

possibile semplice da utilizzare ed è stata dotata di menù a tendina per garantire la corretta

digitazione dei nomi delle parti di impianto su cui è stato registrato il guasto, presupposto

fondamentale per impostare un sistema di interrogazioni del Database efficace in modo da

calcolare gli indicatori di interesse. In Fig. 2.8 si riporta la schermata della maschera.

(14)

Fig. 2.8 “Maschera per caricamento dei dati sullo storico gasti”

• Le seguenti Query o interrogazioni del Data Base per il calcolo degli indici di interesse per la prima sommaria analisi di criticità del reparto al fine di identificare i macchinari più critici su cui effettuare una analisi più accurata:

- Frequenza di guasto macchina

- Andamento mensile della frequenza di guasto macchina

- Tempo di fermo macchina

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