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4.3 Test di Usabilità

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Academic year: 2021

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4 Implementazione

4.1 Caricamento dati e verifiche

Una volta completata la programmazione di EPC v2 è iniziata la messa in opera, attra- verso il caricamento dei dati e l’installazione presso il cliente.

Il primo veicolo ad essere caricato è stato la metropolitana di Madrid serie 7000, che già in precedenza era stato utilizzato per verificare il funzionamento del prototipo EPC v1.

Allo stesso modo sono stati caricati tutti i veicoli citati in precedenza, ovvero il Sirio Gote- borg, il treno IC4 Danese, il treno veloce V250 Olanda-Belgio e la metropolitana di Madrid serie 9000.

Al momento del caricamento massivo di dati sono emersi tutti quei problemi che si pre- sentano quando entrano in gioco i grandi numeri, i quali tuttavia hanno favorito la rimo- zione dei bug e l’introduzione di alcune migliorie in EPC v2:

• errori di compilazione della lista: la presenza di errori nella lista parti Excel ha spinto ad introdurre la generazione di un file di log nel quale vengono memorizzate informazioni per ogni fase dell’importazione. Approfondimenti in § 4.1.1;

• coerenza tra lista e cartella delle tavole: le figure indicate nella lista parti Excel devono coerentemente essere contenute nell’apposita cartella. Eventuali incoerenze sono registrate sempre nel file di log. Approfondimenti in § 4.1.2;

• velocità di caricamento: in base alla dimensione della lista parti Excel si sono verifi- cati tempi molto lunghi per eseguire un'importazione completa. Questo fino a quando non sono state create le tabelle intermedie “imports” e “partlists” e soprattutto finché non sono stati introdotti gli indici. Approfondimenti in § 4.1.3;

• discrepanza tra riferimenti della lista e pallinatura sulle tavole: nell’ambito di quest’attività viene controllato che i “pallini” sulle tavole coincidano in numero coi riferimenti nella lista parti che si trova a lato. Approfondimenti in § 4.1.4;

• scarsa qualità delle tavole: talvolta le tavole illustrate, pur essendo conformi alla specifica, risultano avere una qualità tale da non permettere la chiara individuazione grafica dei componenti ivi contenuti. Approfondimenti in § 4.1.5;

Alcuni dei problemi precedentemente elencati hanno permesso di redigere una check list a cui il fornitore di servizi sottopone il proprio lavoro, prima della consegna all’ente

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Documentazione di AnsaldoBreda, in modo da evitare la maggior parte degli errori che possono causare la parziale o totale non conformità del materiale sviluppato.

4.1.1 Errori di compilazione della lista

Questa tipologia di errore è sicuramente la più frequente e la più svariata nelle sue forme dal momento che ogni campo di ciascun nodo può nascondere diversi tipi di errore. Di conseguenza il sistema può comportarsi in modi differenti:

1. Errore ignorato o corretto: caso auspicabile in cui la programmazione fault-tolerant di EPC rimedia all’errore, convertendo il campo in un valore utilizzabile;

2. Errore minore: caso in cui l’errore non provoca altre conseguenze se non quella di impedire ad EPC di importare il valore corretto per quel campo di quel nodo;

3. Errore maggiore: caso in cui l’errore provoca la non importazione del nodo, pertanto anche tutti i nodi figli non saranno correttamente importati. Questo tipo di errore pro- voca la necrosi del ramo d’albero coinvolto;

4. Errore fatale: caso in cui l’errore provoca l’interruzione della procedura di importa- zione ed in alcuni casi può lasciare il sistema in uno stato di deadlock. In tal caso si rende necessario riavviare l’applicazione.

A questo punto è necessario introdurre la struttura del file di log, il quale può fornire rispo- ste essenziali in caso si verifichino degli errori.

Le prime righe del log sono dedicate alle seguenti informazioni anagrafiche:

Nome catalogo: Sirio Goteborg Codice catalogo: SGO

Azienda: GS

Modalità importazione: Absolute

File di importazione: Sirio_Goteborg_09_11_09 - revised.xls ID catalogo: 136

ID nodo radice: 231182 [...]

I cambi numerici “ID” contengono informazioni di basso livello, utili agli amministratori per andare ad effettuare indagini dirette sulla base di dati, attraverso tools come phpM- yAdmin.

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Figura 4-1. phpMyAdmin logo

Alle informazioni anagrafiche seguono righe che scandiscono le fasi dell’importazione:

• importazione dalla lista parti alla tabella “imports” (o alla tabella “partlists);

• popolamento della tabella “parts”;

• popolamento della tabella “supplies”;

• popolamento della tabella “customs”;

• popolamento della tabella “drawings”;

• popolamento della tabella “nodes”.

Le diverse fasi sono contrassegnate da un orario di inizio, ed in seguito mostriamo il caso migliore in cui non si rilevano errori:

2009-11-09_16.02.32: Inizio caricamento IMPORTS - Records non inseriti Fine caricamento IMPORTS

2009-11-09_16.07.18: Inizio caricamento PARTS - Records già presenti Fine caricamento PARTS

2009-11-09_16.11.21: Inizio caricamento SUPPLIES - Records già presenti Fine caricamento SUPPLIES

2009-11-09_16.11.21: Inizio caricamento CUSTOMS - Records già presenti Fine caricamento CUSTOMS

2009-11-09_16.11.21: Inizio caricamento DRAWINGS - Records già presenti Fine caricamento DRAWINGS

2009-11-09_16.14.11: Inizio caricamento NODES - Records non importati Fine caricamento NODES

Nel caso invece in cui ci siano "errori maggiori" nel contenuto della lista parti, tra le righe di "inizio caricamento imports (o partlists)" e "fine caricamento imports (o partlists)"

saranno elencate tutte le righe della tabella Excel (nodi) che non sono state inserite nel data base. Ognuno di questi record risulterà contenere almeno un campo con un errore di

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tipo di dato non coerente con quanto atteso dal corrispondente attributo del data base, come mostrato nel successivo esempio:

2010-03-15_11.13.43: Inizio caricamento PARTLISTS - Records non inseriti

L=2 //C=185 //d=0 //S=1 //A=skey //r=1 //PN=0001204c //cpn= //DS=interiors //Q=1 //mu= //spn= //

su= //sp=0 //rp= //DW= //T= //rv= //sh=1 //F= //i=14\\01\\10

L=3 //C=185 //d=0 //S=2 //A=skey //r=2 //PN=0001285q //cpn= //DS=hydraulic system //Q=1 //mu= //

spn= //su= //sp=0 //rp= //DW= //T= //rv= //sh=1 //F= //i=14\\01\\10

L=4 //C=185 //d=0 //S=3 //A=skey //r=3 //PN=0001291r //cpn= //DS=brakes //Q=1 //mu= //spn= //su= / /sp=0 //rp= //DW= //T= //rv= //sh=1 //F= //i=14\\01\\10

[...]

Come si vede dalle prime tre righe dell’esempio riportato, il campo insertion (i), che deve corrispondere ad un formato data, ha i backslash (\) invece degli slash (/).

Allo stesso modo un errore nei nodi viene indicato dalla presenza di righe di dati tra i campi “inizio caricamento nodes” e “fine caricamento nodes”. In questo caso si nota facil- mente che la mancata importazione di un nodo, provoca la non importazione di tutti i nodi figli (necrosi), come mostrato nell’esempio seguente:

2009-09-30_12.23.51: Inizio caricamento NODES - Records non importati

L=4044 //C=130 //d= //F=6_3_34_1 //P_F=6_3_34 //r=1 //PN=aa02wc0 //cpn= //DS=door assembling / /Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4053 //C=130 //d= //F=6_3_34_10 //P_F=6_3_34 //r=10 //PN=aa00rfv //cpn= //DS=adhesive "sikaf- lex 264" //Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4054 //C=130 //d= //F=6_3_34_11 //P_F=6_3_34 //r=11 //PN=aa00rfw //cpn= //DS=cleaner activa- tor "sika cleaner 205" //Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4055 //C=130 //d= //F=6_3_34_12 //P_F=6_3_34 //r=12 //PN=aa00rfy //cpn= //DS="sika primer 206 g+p" //Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4045 //C=130 //d= //F=6_3_34_2 //P_F=6_3_34 //r=2 //PN=aa022fl //cpn= //DS=magnetic lock //

Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4046 //C=130 //d= //F=6_3_34_3 //P_F=6_3_34 //r=3 //PN=aa022fm //cpn= //DS=magnet shim //

Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4047 //C=130 //d= //F=6_3_34_4 //P_F=6_3_34 //r=4 //PN=aa008r7 //cpn= //DS=screw m4x16 - uni 7687 //Q=2 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4048 //C=130 //d= //F=6_3_34_5 //P_F=6_3_34 //r=5 //PN=aa022fn //cpn= //DS=spring washer d4,3 uni 8842a //Q=2 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4049 //C=130 //d= //F=6_3_34_6 //P_F=6_3_34 //r=6 //PN=aa022fp //cpn= //DS=plain washer d4,3/

16 uni 6593 //Q=2 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4050 //C=130 //d= //F=6_3_34_7 //P_F=6_3_34 //r=7 //PN=aa008yz //cpn= //DS=nut m4 - uni en24032(1993) //Q=2 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4051 //C=130 //d= //F=6_3_34_8 //P_F=6_3_34 //r=8 //PN=aa022fr //cpn= //DS=hinge shim //Q=1 / /mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

L=4052 //C=130 //d= //F=6_3_34_9 //P_F=6_3_34 //r=9 //PN=aa00rfu //cpn= //DS=sealing "sikaflex 265" //Q=1 //mu= //spn= //su= //sp= //rp= //DW= //T= //rv= //sh= //F= //i=

Fine caricamento NODES

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Dalla lista si evince che il nodo con FBS = 6_3_34 causa la mancata importazione di tutti i suoi nodi figli.

A chiusura della sezione che riguarda i nodi della struttura ad albero, il sistema conteggia il numero totale di records importati nella tabella “imports” ed il numero di nodi importati nella tabella “nodes”. Quindi calcola il primo indicatore come percentuale a due cifre decimali:

Equation 4-1. Indicatore nodes_vs_imports

L’indicatore esprime una misura diretta della bontà della struttura ad albero descritta dalla lista parti Excel. Vediamo due esempi:

[...]

Records importati: 7178 Nodi importati: 7178

Parametro nodes_vs_imports: 100 % [...]

Nel primo esempio abbiamo il risultato massimo, mentre nel secondo esempio ci sono alcuni nodi non importati:

[...]

Records importati: 5831 Nodi importati: 5787

Parametro nodes_vs_imports: 99.25 % [...]

Nel caso di specifica di tipo “relative” abbiamo la tabella “partlists”, la quale come da spe- cifica è composta da righe assieme e da righe componenti. Le righe assieme indicano rela- zioni di parentela padre-figlio, ma non corrispondo a nodi “reali” della struttura ad albero di veicolo, i quali sono mappati dalle sole righe componenti. Pertanto la formula deve essere corretta in relazione alla presenza di righe assieme non conteggiabile non computo dei nodi totali. La formula diviene quindi:

Equation 4-2. Indicatore nodes_vs_imports

Vediamo un esempio:

nodes_vs_imports total_nodes total_imports ---

=

nodes_vs_partlists total_nodes+total_assemblies total_partlists

---

=

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[...]

Records importati: 2229 Assiemi importati: 147 Nodi importati: 2082

Parametro nodes_vs_partlists: 100 % [...]

Mentre nei casi di “errore maggiore” è sempre possibile trovare utili informazioni nel file di log, nel caso di “errore fatale” è possibile che il log non dia alcuna risposta. In ogni caso un errore fatale ha anche il vantaggio di essere macroscopico, per cui di solito facilmente individuabile da un’analisi della lista parti stessa.

Quindi è il caso di “errore minore” ad essere il più subdolo, in quanto non essendo rilevato dal log, si propaga al data base e ne costituisce elemento di inesattezza.

4.1.2 Coerenza tra lista e cartella delle tavole

L’esperienza sul campo ci ha dimostrato che accade spesso che i campi “filename” indi- cati nella lista parti Excel non corrispondano ai nomi delle tavole contenute nella cartella, a causa dei seguenti errori:

• filename inesistente: la cartella contiene tavole che non sono citate nella lista;

• tavola inesistente: la lista riporta dei “filename” di tavole non presenti nella cartella;

• mismatch: la lista e la cartella riportano nomi di tavole che per posizione e contenuti sono chiaramente le stesse, ma per errori di digitazione tali nomi non coincidono, con conseguente errore da entrambi i lati.

Al fine di rilevare sistematicamente tutti i precedenti tipi di errore sulle tavole si ricorre ancora una volta al file di log. Infatti al caricamento della tabella “presence” il log riporta due liste:

• Files non presenti nella lista;

• Files non presenti nella cartella.

Dall’esame delle due liste si possono individuare e correggere gli errori. Vediamo un esempio:

2009-09-30_12.25.00: Inizio caricamento PRESENCE - Files non presenti nella lista aa01n5z_t001_r05.png

aa0370n_t001_r01.png aa0370n_t002_r01.png aa038fj_t001_r03.png

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aa038fj_t002_r03.png aa039ug t002_r04.png aa03f17_t008_r07.png aa03t9a_t005_r06.png aa03v4a_t001_r00.png aa03v4e_t001_r00.png aa03v4f_t001_r00.png aa03v4g_t001_r00.png aa03vlk_t001_r04.png hshr11230_t007_r00.png hshr11230_t008_r00.png hshr11230_t009_r00.png hshr11230_t010_r00.png

2009-09-30_13.04.37: Fine caricamento PRESENCE - Files non presenti nella cartella aa01n5z_t01_r01.png

aa01v6j_t002_r00.png aa01v9b_t001_r00.png aa037on_t001_r01.png aa037on_t002_r01.png aa038fj_t001_r003.png aa038fj_t002_r003.png aa039ug_t002_r04.png aa03t9a_t007_r06.png aa03vlk_t001_r04..png hshr11230_t002_r00.png hshr11230_t003_r00.png hshr11230_t004_r00.png hshr11230_t005_r00.png

Dal log precedente si nota ad esempio che la figura AA01N5Z è stata salvata nella lista con la revisione 05, mentre nella cartella è disponibile solo la revisione 01.

Anche per quanto riguarda le tavole illustrate si fa ricorso a degli indicatori oggettivi di bontà dell’importazione.

Il primo parametro esprime una misura in percentuale a due cifre del rapporto tra il numero di tavole illustrate della cartella trovate anche nella lista e il numero totale di tavole disponibili nella cartella:

Equation 4-3. Indicatore effective_files

effective_files total_files–drawings_unavailable total_files

---

=

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Il secondo parametro esprime una misura in percentuale a due cifre del rapporto tra il numero di tavole nominate nella lista trovate anche nella cartella e il numero totale di tavole citate nella lista:

Equation 4-4. Indicatore effective_files

Il seguente esempio mostra il calcolo dei due parametri appena descritti:

[...]

Immagini disponibili (files): 495 Disegni non riconosciuti (files): 76 Parametro effective-files: 84.65 %

Disegni importati (lista): 497 Immagini non trovate (lista): 62 Parametro effective-drawings: 87.53 % [...]

4.1.3 Velocità di caricamento

Un veicolo ferroviario è costituito da parecchie migliaia di parti diverse, mostrate in un numero variabile da un minimo di 1.000 ad un massimo di 3.000 disegni. Il numero di nodi della struttura ad albero si aggira in genere attorno al doppio del numero di parti.

Ad esempio il veicolo IC4 Danimarca è composto da:

• 15.000 parti

• 2.500 disegni

• 30.000 nodi

Uno dei più eclatanti difetti del prototipo EPC v1 era la lentezza riscontrata nel carica- mento di un veicolo completo. Il caricamento prevedeva lo svolgimento delle seguenti macro-operazioni in sequenza:

1. scansione completa del file Excel per il popolamento delle parti (non ridondate);

2. scansione completa del file Excel per il popolamento dei disegni (non ridondati);

3. scansione completa del file Excel per il popolamento della tabella “presence” (corri- spondenza tra parti e disegni);

4. scansione completa del file Excel per il popolamento dei nodi (struttura ad albero).

effective_drawings total_drawings–files_unavailable total_drawings

---

=

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Figura 4-2. EPC v1 caricamento dati

Con l’avvento di EPC v2 il processo di importazione è stato migliorato grazie all’introdu- zione delle tabelle intermedie “imports” e “partlists”. Senza perdita di generalità nella descrizione seguente consideriamo il solo caso della modalità di importazione “absolute”

e della tabella “imports” ricordando che considerazioni del tutto analoghe possono essere fatte per la modalità “relative” e la corrispondente tabella “partlists”.

Con questo nuovo approccio viene effettuata soltanto una lettura della lista parti Excel e tutto il suo contenuto viene riversato nella tabella “imports”, la quale contiene gli stessi campi (colonne) del file Excel in qualità di “attributi”. In questa fase viene effettuato un controllo di consistenza dei dati e vengono predisposti eventuali valori di default, in caso i campi siano vuoti.

In seguito il popolamento delle altre tabelle del Data Base passa attraverso operazioni di lettura dalla tabella “imports” dei campi di volta in volta necessari. In questa fase vengono eliminate le ridondanze ed eventuali segnalazioni o problemi vengono memorizzati nel file di log.

LISTA PARTI (XLS)

PARTS

DRAWINGS

PRESENCE

NODES 1

2

3

4

DB

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Da un punto di vista concettuale sono state ridotte le operazioni di trasferimento (lento) da Excel a MySQL da quattro ad una, introducendo delle operazioni di trasferimento intra-DB (veloci).

Il caricamento nel data base, arricchito delle tabelle “supplies” e “customs”, prevede le seguenti macro-operazioni in sequenza:

1. scansione completa del file Excel per il popolamento della tabella “imports;

2. trasferimento interno dalla tabella “imports” alla tabella “parts” delle parti non ridon- date;

3. trasferimento interno dalla tabella “imports” alla tabella “supplies” delle parti dotate di codice fornitore non ridondate;

4. trasferimento interno dalla tabella “imports” alla tabella “customs” delle parti dotate di codice cliente non ridondate;

5. trasferimento interno dalla tabella “imports” alla tabella “drawings” dei disegni non ridondati;

6. trasferimento interno dalla tabella “imports” alla tabella “presence” delle corrispon- denze tra parti e disegni;

7. trasferimento interno dalla tabella “imports” alla tabella “nodes” della struttura ad albero del veicolo;

Figura 4-3. EPC v2 caricamento dati

Relativamente ai tempi il miglioramento tra le due versioni è stato piuttosto limitato poiché l'importazione in EPC v2 prevede operazioni aggiuntive come il popolamento delle nuove tabelle (“supplies” e “customs”) e la scrittura nel file di log.

LISTA PARTI (XLS)

IMPORTS PARTS

CUSTOMS

NODES 1

6 3

5

DB DRAWINGS 2

PRESENCE

SUPPLIES 4

7

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I tempi di importazione, anche con EPC v2, erano variabili a seconda del numero di records tra un’ora e molte ore.

Per questo sono stati introdotti gli indici, su tutti i campi dove le quantità di records in gioco superavano le migliaia e sui quali erano previste operazioni di lettura (SELECT). In questo modo tutte le operazioni di trasferimento interno tra tabelle del Data Base sono state velocizzate in maniera estremamente consistente. Quindi a parte l’unica lettura (lenta) da Excel, che ha una durata massima di 20 minuti, con l’avvento degli indici tutte le altre operazioni vengono svolte in pochi secondi.

4.1.4 Discrepanza tra riferimenti e pallinatura delle tavole

Il controllo della consistenza tra riferimenti e pallinatura delle tavole rappresenta una delle verifiche sistematiche che viene effettuata ad ogni consegna ricevuta dal fornitore ed in ogni caso prima di sottomettere il prodotto al cliente.

Una volta importato un nuovo catalogo, si procede ad una navigazione sistematica della struttura ad albero controllando ad uno ad uno tutti i nodi “padre”, ovvero quelli che hanno un disegno associato ed una lista di nodi “figli”.

Nell’ambito di questo controllo viene verificata anche l’assenza dei seguenti errori:

• Tavole illustrate non visualizzabili;

• Riferimenti nella lista parti non corrisposti da pallini sulle tavole illustrate associate;

• Pallini sulle tavole illustrate non corrisposti da riferimenti nella lista parti associata;

• Rami dell’albero collocati in posizione semanticamente incorretta.

Le operazioni elencate necessitano l'allocazione di un monte ore per essere svolte e a titolo esplicativo è possibile fare una stima di questo tempo in funzione del numero di tavole presenti. Se per ogni nodo dell’albero si calcola un tempo medio di 5 secondi per verificare riferimento e corrispondente pallino, per i 30.000 nodi del veicolo IC4 Dani- marca saranno necessari 150.000 secondi, corrispondenti a circa 40 ore, che tradotti in giorni lavorativi di 8 ore corrisponde a 5 giorni (una settimana).

Una procedura semplificata per andare a verificare l’assenza di discrepanza tra riferimenti e pallinatura è quella di verificare che riferimenti e pallini siano equivalenti in numero, evitando di andare a controllare ogni singola voce. In questo caso si procede semplicemente confrontando il pallino con indice massimo reperito sulla tavola illustrata

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con il riferimento di indice massimo trovato nella lista parti associata. Dall’esperienza sul campo risulta che questa procedura semplificata rileva oltre l’80% delle discrepanze pre- senti.

Una volta individuati gli errori per apportare le correzioni necessarie non è possibile inter- venire direttamente sul catalogo caricato, in quanto su EPC le informazioni riguardanti nodi, parti e disegni non sono modificabili. Quindi è necessario andare a modificare i dati sbagliati nella lista parte Excel e procedere ad una nuova importazione. Questo se da un lato rallenta il processo di correzione, dall’altro assicura lo non corruttibilità dei dati caricati in EPC e la persistenza di una coerenza di questi con la lista parti Excel associata.

4.1.5 Scarsa qualità delle tavole

La valutazione di eventuali problemi di qualità nelle tavole illustrata può essere conside- rata un caso particolare di quanto sopra descritto al § 4.1.4.

Accade frequentemente che in uno stesso catalogo troviamo tavole di qualità molto diverse tra loro. Questo è dovuto alla fonte di tali disegni, che può essere una delle seguenti:

• Modelli 3D: questo è senza alcun dubbio il caso più auspicabile. Con la disponibilità del modello è possibile estrarre tavole adottando qualsiasi prospettiva, gli esplosi pos- sono essere creati automaticamente e la qualità che si ottiene è massima;

• Disegni CAD 2D: sono tavole di progetto che necessitano di essere “ripulite” di tutti quei layer non necessari (ad esempio quote, commenti). Anche in questo caso, essendo un formato vettoriale, la qualità ottenibile è molto elevata;

• Tavole esplose: sono immagini che spesso pervengono confezionate nel “catalogo illustrato” del fornitore. La possibilità di effettuare modifiche è limitata, tuttavia spesso hanno una buona qualità di base e quindi possono essere immediatamente uti- lizzate;

• Estrazioni tif: sono immagini esportate dai disegni di progetto, con il risultato di essere flat (tutti i livelli sono appiattiti). Avendo uno scopo diverso da quello del cata- logo non possono essere utilizzate senza effettuarvi modifiche. Spesso hanno una qua- lità insufficiente, nel senso che mostrano i componenti in modo non sempre chiaro e fruibile e non in prospettiva. Le modifiche sono lunghe e difficili ed in genere la qua- lità che si ottiene è scarsa.

Purtroppo i casi in cui le estrazioni tif sono le uniche immagini disponibili rappresentano una porzione abbastanza consistente, per cui è necessario intervenire con una valutazione qualitativa volta a scartare le immagini che non sono minimamente utilizzabili. In questo

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caso si cerca di ottenere una fonte migliore oppure, se questo non è possibile, si chiede al fornitore di servizi di ri-disegnarle ex novo.

Un altro possibile problema è l’eccessiva concentrazione di pallinatura in una tavola.

Prendiamo il caso di IC4 Danimarca, che come visto in precedenza, è composto da:

• 15.000 parti

• 2.500 disegni

• 30.000 nodi

Possiamo assumere che il numero medio di pallini per tavola sia pari al rapporto tra il numero di nodi ed il numero di disegni: nell’esempio 30.000 / 2.500 = 12. Tuttavia il pro- blema non sta nel numero medio, bensì nel massimo.

Su una tavola si possono collocare facilmente 30 pallini ed avere una visualizzazione chiara dei componenti. Purtroppo accade un singolo foglio ospiti oltre 60 pallini, con il risultato di non riuscire ad identificare i componenti.

Nei casi in cui il numero di pallini è troppo elevato la soluzione migliore è quella di sud- dividere la tavola in più fogli.

4.2 Installazione presso il cliente

Come riportato nella relativa Specifica l'installazione di EPC dal punto di vista del cliente può verificarsi in due differenti modalità:

• Remota: EPC installato in AnsaldoBreda, accesso tramite connessione remota (Figura 4-4);

• Locale: EPC installato presso il cliente, accesso tramite la intranet (Figura 4-5).

Nel primo caso si tratta di fornire al cliente accesso al Server di AnsaldoBreda tramite una connessione sicura e delle credenziali di accesso. Allo stato attuale EPC si trova installato su uno dei Server ed il servizio è disponibile per tutti i dipendenti, attraverso la intranet.

Quello che manca oggi è una connessione VPN (Virtual Private Network) con i clienti che disponga di una banda sufficiente per poter permettere di fruire di EPC in remoto con pre- stazioni accettabili. AnsaldoBreda si sta muovendo in tal senso in tal senso ed una solu- zione si auspica sia disponibile entro la fine dell'anno.

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La soluzione “remota” dal punto di vista del cliente ha dei vantaggi e degli svantaggi, elencati di seguito.

Vantaggi:

• Manutenzione ed aggiornamenti continui dell’applicazione;

• Aggiornamenti dei dati dei cataloghi a cura di AnsaldoBreda.

Svantaggi:

• Accesso più lento rispetto alla soluzione “locale”;

• Disponibilità del servizio subordinata alla disponibilità della connessione Web.

Figura 4-4. EPC - Installazione remota (AnsaldoBreda)

Nel caso di installazione “locale”, il cliente deve mettere a disposizione un Server dedi- cato oppure un’area del proprio Server dove copiare tutti gli script dell’applicazione e dove installare la base di dati (a meno che non sia già disponibile). L’installazione ed il setup di EPC sono solitamente svolti da un esperto di AnsaldoBreda, che si reca presso gli stabilimenti del cliente e si interfaccia con il personale dei sistemi informativi. Questa soluzione è stata finora praticata per i clienti di Madrid e di Goteborg.

PC

EPC

PC PC

PC

Server

PC PC

AnsaldoBreda SpA

Cliente

World Wide Web

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Anche questa soluzione presenta dei vantaggi e degli svantaggi, elencati sotto.

Vantaggi:

• Accesso più veloce rispetto alla soluzione “remota”;

• Maggiore indipendenza da AnsaldoBreda. Alcuni utenti sono addestrati ad effettuare le operazioni più complesse come ad esempio l’importazione di una nuova versione del catalogo.

Svantaggi:

• Interventi di manutenzione da richiedere e concordare AnsaldoBreda;

• Necessità di disporre di personale qualificato ed addestrato per intervenire sull’appli- cazione per installare le nuove versioni di EPC e per importare gli aggiornamenti dei cataloghi.

Figura 4-5. EPC - Installazione locale (cliente)

L’installazione di EPC presso il cliente presenta due fasi molto delicate: da una parte il setup del Server e della Base di Dati e dall’altra la disposizione del cliente dei mezzi cognitivi necessari per utilizzare l’applicazione.

4.2.1 Setup del Server e della Base di Dati

L’installazione ed il setup del Server e della Base di Dati del cliente sono sempre opera- zioni molto delicate da svolgere avendo cura di non generare malfunzionamenti sui ser- vizi presenti.

Per prima cosa è necessario valutare attentamente l’environment esistente, che si ottiene come composizioni di applicazioni tra cui almeno un sistema operativo, un Server, un data base e un supporto per l’interpretazione dei linguaggi di programmazione utilizzati. Pren- dendo come punto base il linguaggio scelto, ovvero il PHP, le più comuni combinazioni sono le seguenti:

PC

EPC

PC PC

Cliente

(16)

• Su Windows: Server IIS, base di dati MS SQL Server;

• Su Windows: Server Apache, base di dati: MySQL;

• Su Unix/Linux: Server Apache, base di dati: MySQL;

La prima e l’ultima possono essere considerate soluzioni canoniche rispettivamente su sistemi operativi Windows e su Unix/Linux. La soluzione centrale può considerarsi spu- ria, in quanto unisce il versatile e largamente diffuso mondo Windows con i rappresen- tanti del mondo open source Apache e MySQL.

Le soluzioni di cui sopra sono così diffuse da essersi meritate degli acronimi dove la “P”

finale indica la capacità di supportare il PHP come linguaggio di script:

• WIMP;

• WAMP;

• LAMP (o XAMP);

Le soluzioni che utilizzano le applicazioni open source Apache e MySQL sono disponi- bili anche in pacchetti di installazione built-in come ad esempio EasyPHP [20] e XAMPP [21], i quali offrono un supporto all’istallazione user-friendly attraverso l’ese- cuzione di un unico setup che in pochi secondi installa tutto il necessario. All’utente resta soltanto l’onere di configurare i servizi secondo le proprie esigenze.

Nel caso di EPC le operazioni di configurazione da effettuare su Apache (file httpd.conf) sono le seguenti.

• Listen: 80, per accettare richieste provenienti da qualsiasi IP;

• DocumentRoot "C:\Websource", per impostare la directory di lavoro;

• <Directory "C:\Websource">, da impostare come al punto precedente;

Configurazione da effettuare su PHP (file php.ini):

• upload_max_filesize = 16M, per poter importare liste parti Excel di dimensione fino a 16 MB;

• post_max_size = 16M, per poter passare un quantitativo di dati in post fino a 16 MB;

• magic_quotes_gpc = On, per evitare la SQL Injection (vedi § 3.7.7)

• error_reporting = 0, per evitare di riportare gli errori di sistema agli utenti finali (vedi § 3.7.7)

• max_execution_time = 1800, corrisponde ad un tempo massimo di esecuzione di uno script pari a 30 minuti;

(17)

• max_input_time = 1800, corrisponde ad un tempo massimo per il caricamento dti pari a 30 minuti;

Per quanto riguarda MySQL è necessario generare un data base nominato “epc2” (relativo alla versione 2 di EPC) e creare un utente con accesso ai privilegi sui dati e sulla struttura.

Utilizzando un’interfaccia grafica come phpMyAdmin la struttura delle tabella può facil- mente essere importata utilizzando uno dei tanti formati disponibili (.csv, .xls, .sql, .xml).

Nel caso di WIMP è necessario provvedere all’installazione “manuale” dei singoli com- ponenti, qualora non siano già disponibili sulle macchine del cliente.

Il linguaggio PHP può essere reso funzionante in due modi su IIS:

• Utilizzando ISAPI;

• Utilizzandolo come estensione CGI.

Poiché utilizzando ISAPI si ottengono migliori prestazioni solitamente si sceglie tale soluzione.

Per quanto riguarda la base di dati, se si utilizza MySQL, è necessario abilitare il relativo pacchetto di funzioni di PHP. Per fare questo è necessario eseguire le seguenti azioni sul file di configurazione php.ini:

• extension_dir = "./ext", indica a PHP in quale cartella trovare i moduli aggiuntivi da caricare;

• extension=php_mysql.dll, abilita il pacchetto di funzioni MySQL su PHP;

• extension=php_mysqli.dll, abilita funzioni addizionali MySQL nelle nuove versioni del prodotto.

Le istruzioni complete per l’installazione ed il setup di MySQL e PHP su IIS v6, solu- zione utilizzata per il cliente di Goteborg, sono disponibili in [22].

Se invece si utilizza MS SQL Server, come nel caso del cliente di Madrid, la procedura è decisamente più complessa. Non è sufficiente infatti intervenire a livello di configura- zione, ma è necessario anche utilizzare una versione alternativa degli script PHP nei quali si effettuano operazioni sul data base.

A titolo di esempio la funzione:

mysql_connect(DB_HOST, DB_USERNAME, DB_PASSWORD)

(18)

deve essere sostituita con:

mssql_connect(DB_HOST, DB_USERNAME, DB_PASSWORD)

Le modifiche non si limitano a sostituire la “y” con la “s” nelle chiamate di funzione, bensì è necessario rivedere tutte le query per verificare che siano sintatticamente accettate dal data base MS SQL Server.

4.2.2 Primo utilizzo di EPC: manuale utente ed addestramento

Per quanto siano stati effettuati sforzi volti ad aumentare semplicità ed intuitività nell’uso di EPC, l’applicazione necessita di essere accompagnata da un manuale utente ed è con- sigliato impartire agli utenti finali un addestramento specifico.

Il manuale utente, dopo un’introduzione sulle funzionalità disponibili, è suddiviso in capi- toli corrispondenti ai diversi profili utente:

1. Visitatore 2. Tecnico 3. Gestore

4. Amministratore 5. Specialista

Per ogni capitolo le funzioni a cui il relativo profilo ha accesso vengono descritte ed illu- strate con esempi tipici.

L’addestramento è suddiviso in due pacchetti a seconda dei profili utente interessati:

• Base (basic): destinato agli utenti dei primi tre livelli, ha una durata prevista di 30 minuti;

• Avanzato (advanced): destinato agli utenti dei profili “Amministratore” e “Speciali- sta” ha una durata prevista di 30 minuti.

Nel pacchetto advanced viene illustrato come gestire gli utenti e le aziende fornitrici, inol- tre viene mostrato come caricare una nuova versione del catalogo.

4.3 Test di Usabilità

In questa fase si intende ricavare una misura dell’usabilità a partire da un test con utenti.

Lo strumento più efficace per capire se un’applicazione Web o un suo prototipo presenta problemi di usabilità è il test con utenti. Vedere "all'opera" i potenziali visitatori del pro-

(19)

dotto da valutare consente l'individuazione immediata di eventuali mancanze e punti di forza. I dati raccolti in fase di test servono a identificare le difficoltà incontrate dagli utenti, individuarne le cause e porvi rimedio [14].

Il test consiste in una sequenza di operazioni comuni da svolgere su EPC v2, le quali vanno a ricoprire la varie funzionalità offerte. Il Test ha lo scopo di evidenziare eventuali lacune e difetti nella struttura logica e nell’interfaccia grafica di EPC v2 che possano essere rispettivamente colmate e corretti nella successiva versione. Il test è stato ripetuto su EPC v3 in modo da poter valutare gli effettivi miglioramenti ottenuti.

4.3.1 Questionario di screening

Al fine di avere risultati maggiormente affidabili, prima di effettuare il test gli utenti sono inquadrati in quattro diversi profili a seconda dell’interesse personale all’utilizzo di mezzi informatici attraverso un questionario di screening a risposte chiuse. Tra le domande si richiede la frequenza e la durata dell’utilizzo del PC, il tipo di applicazioni utilizzate e la disponibilità generale di una connessione ad Internet negli ambienti extra-aziendali. Le domande del questionario sono elencate in seguito, mentre per il documento completo si rimanda ad “Appendice B - Questionario di screening”:

1. A che età hai iniziato ad utilizzare un personal computer (PC)?

a. entro 14 anni b. tra i 14 e i 18 anni c. tra i 18 anni e i 25 anni d. oltre 25 anni

2. Quanti PC sono regolarmente utilizzati a casa tua?

a. uno, condiviso tra tutti

b. più di uno, utilizzo un computer condiviso c. più di uno, utilizzo un computer personale d. più di uno, ognuno è personale

3. A parte il lavoro, quante ore alla settimana utilizzi il PC per interesse personale?

a. meno di 6 ore b. tra 6 ore e 10 ore c. tra 10 ore e 18 ore d. oltre 18 ore

(20)

4. Hai a disposizione un abbonamento ad Internet al di fuori dell'azienda?

a. No, all'occorrenza utilizzo un Provider gratuito, con un modem 56k b. Sì, utilizzo un abbonamento ADSL a consumo

c. Sì, utilizzo un abbonamento ADSL flat

d. Sì, utilizzo un dispositivo di tipo Internet Mobile (pennetta)

5. Indica quanti programmi utilizzi regolarmente tra quelli elencanti di seguito: Word (scrittura), Excel (fogli di calcolo), Firefox (Browser), Messenger (instant messa- ging), Skype (telefono sul Web):

a. nessuno b. da 1 a 2 c. da 3 a 4 d. tutti

6. Hai avuto esperienze di programmazione in un linguaggio qualsiasi (es° Pascal, C, C++, Java, PHP, Visual Basic)?

a. No, mai

b. Sì, durante il periodo scolastico

c. Sì, ho prodotto alcuni programmi di piccola complessità per scopi personali o pro- fessionali

d. Sì, progetto e sviluppo programmi quando se ne presenta necessità

Le domande, ma soprattutto la scala di valutazione dei risultati, sono state accuratamente selezionate in modo da ridurre al minimo il rischio di errori nell’inquadramento del pro- filo dell’utente. A tal fine è stata adottata una scala di punteggio da 1 (minimo) a 4 (mas- simo) per ogni domanda, in modo da raccogliere gli utenti entro i seguenti profili:

• Profilo_D (da 6 punti a 10 punti): conoscenza scarsa del PC e del Web. Il tempo dedi- cato è poco ed i mezzi disponibili sono scarsi o inutilizzati. Il poco interesse è dovuto probabilmente anche ad un inizio tardivo.

• Profilo_C (da 11 a 14 punti): conoscenza sufficiente/discreta dei PC e del Web. La non disponibilità di mezzi adeguati oppure il debole interesse personale concorrono alla mancanza di esperienza nel campo.

• Profilo_B (da 15 a 19 punti): buona/ottima conoscenza dei PC e del Web. L’interesse personale assieme al tempo e le risorse spese nell’apprendimento hanno permesso di maturare una certa esperienza. Manca una qualificazione specifica nel campo.

• Profilo_A (da 20 a 24 punti): eccellente conoscenza dei PC e del Web. Il forte inte- resse personale e probabilmente una formazione specifica (scolastica o extra-scola- stica) hanno permesso di sviluppare le innate capacità personali. La capacità di produrre programmi è senza dubbio un indice del reale grado di conoscenza maturato.

(21)

I profili così ottenuti permettono non soltanto di creare una media pesata dei risultati del successivo test, ma anche di estrapolare alcune assunzioni, che sembrano avere validità generale. Tali assunzioni permettono sia di comprendere meglio i risultati, sia di preve- dere alcuni comportamenti comuni nell’esecuzione del test stesso da parte degli utenti successivi.

4.3.2 Piano di test

Come primo passo sono stati definiti gli obiettivi della valutazione. Quindi si stabiliscono i criteri e le scale di valutazione da adottare.

Gli obiettivi del test sono suddivisi in due ordini:

• obiettivi generali: valutazione della facilità d'uso, la soddisfazione e l'utilità percepita del servizio nel suo complesso attraverso la misurazione dei principali aspetti che caratterizzano l'usabilità dell'interazione (percezione, consistenza, gradevolezza);

• obiettivi specifici: valutazione dell'usabilità dei menu, dei form, delle liste di risultati ottenute.

Tra i metodi di valutazione dell’usabilità è stato scelto quello dell'analisi del compito (task analysis), il quale consiste nell'assegnare agli utenti un insieme di compiti puntuali, di vario livello di difficoltà, per ricavare il grado di efficacia, efficienza e soddisfazione di un servizio attraverso la misurazione di alcune variabili con cui un dato compito viene portato a termine, come il numero di errori e il tempo di esecuzione. L’ottenimento del successo stesso oppure al contrario il fallimento dell’operazione sono un chiaro indice dell’efficacia dell’applicazione.

I compiti da svolgere nel test sono individuati in base ai seguenti fattori:

• Criticità: operazioni che potrebbero essere facilmente fonte di errore;

• Frequenza: operazioni che sono eseguite con maggior frequenza;

• Rappresentatività: operazioni che caratterizzano il servizio.

Questa fase, estremamente rilevante, si conclude con la redazione del piano di test, un documento contenente le indicazioni relative agli obiettivi, le ipotesi sperimentali, la metodologia, i criteri di valutazione, i criteri di selezione degli utenti e la composizione del team di valutazione. Il documento verrà utilizzato come riferimento dalle figure coin- volte nell'esecuzione del test e permetterà di tener traccia dell'esperienza svolta.

(22)

Per lo svolgimento di tale test è stato caricato un catalogo ad elevato stato di avanzamento:

il progetto del treno ad alta velocità per le ferrovie Olandesi e Belga “Emu V250 High Speed Train”.

Nel dettaglio il test consiste nelle seguenti operazioni da svolgere in sequenza, mentre per il documento completo si rimanda ad “Appendice C - Test di usabilità EPC2”

1. Entrare nella pagina "Acquisto" e creare il carrello della spesa "prova". Quindi sele- zionarlo in modo da renderlo attivo.

2. Visitare la struttura del Veicolo denominato "Emu V250 High Speed Train" e navigare fino a visualizzare il montaggio dei freni "brakes mounting" di uno dei "motor bogie", quindi scegliere le pastiglie freni di destra "right brake pad" e poi di sinistra "left brake pad" ed inviarne al carrello della spesa 2 unità ciascuna.

3. Ricercare la parte del veicolo denominata ruota "wheel", visualizzare il disegno ed inviarne al carrello della spesa 4 unità.

4. Visualizzare il carrello "prova", cancellare la parte "wheel" dal carrello ed inviarlo in stampa (pdf). Quindi cancellare il carrello della spesa "prova".

5. Creare l'account "rossi", con password "mario", impostare a livello "4 - Amministra- tore" e lingua "english". In seguito modificarne la lingua in "italiano". Cancellare l'utente "rossi".

6. Ricercare il disegno "AA03DNN", visualizzarlo ed inviare in stampa (pdf) il disegno con la lista associata (solo nodo corrente).

7. Aggiungere l'azienda fornitrice di finestrini denominata "Tecnoglass" all'elenco delle aziende, specificandone il codice "TG" e la nazionalità italiana. Quindi modificarne il codice "TG" in "TGLASS". Cancellare l'azienda "Tecnoglass".

Con il task #1 si intende guidare esplicitamente l’utente verso la pagina che contiene il carrello della spesa, quindi si richiede di crearne uno assegnandogli un nome e di selezio- narlo in modo da poterlo utilizzare nel resto delle operazioni.

Con il task #2 si invita l’utente a prendere confidenza con quella che è la funzione più caratteristica di EPC, ovvero quella della navigazione attraverso l’albero delle parti. Un utente esterno ad AnsaldoBreda, privo di preparazione riguardo alla composizione di un veicolo rotabile, incontrerebbe difficoltà nel raggiungere una specifica area del catalogo, tuttavia in questa esercitazione assumiamo che l’utente finale di EPC sia un dipendente AnsaldoBreda, pertanto che sia in possesso di conoscenze specifiche nel campo. Al rag- giungimento della locazione dove si trova la parte obiettivo, all’utente è richiesto di inviarne alcune unità al carrello della spesa, precedentemente creato.

(23)

Il task #3 richiede di ricercare una parte specifica, visualizzarla sul catalogo e, come in precedenza, inviarne alcune unità al carrello della spesa. Con questa operazione all’utente viene fatto intuire che può utilizzare la pagina di ricerca, anziché navigare direttamente il catalogo, come in precedenza.

Il task #4 invita nuovamente l’utente a spostarsi nella pagina dove si trova il carrello della spesa, dove può verificare i componenti inviati in precedenza. Quindi sono richieste nuove operazioni, come quella di togliere uno dei componenti dal carrello e quella di inviare il contenuto del carrello rimasto in stampa. La richiesta finale di cancellare il car- rello della spesa è essenzialmente un'accortezza mirata a riportare la pagina alle condi- zioni iniziali in modo che il sistema sia pronto per il test dell'utente successivo.

Quindi con il task #5 l’utente incontra una nuova pagina, quella di gestione degli account, e viene richiesto tutto il set di operazioni disponibili, ovvero la creazione, la modifica ed infine la cancellazione di un utente.

Con il task #6 si riporta l’attenzione dell’utente al catalogo, e questa volta la scelta quasi obbligata deve ricadere sulla pagina di ricerca, al fine di trovare un disegno specifico nel catalogo. Quindi come nei task precedenti viene richiesto di visualizzare il disegno nella struttura del catalogo, ma in questo caso viene introdotta una nuova operazione, ovvero quella di stampa di una parte del catalogo. La stampa richiede un’ulteriore scelta (guidata) da effettuare in un sotto-menu.

Infine il task #7 richiede all’utente di effettuare una serie di operazioni riguardanti l’ana- grafica di un’azienda (fornitore o cliente), ovvero la creazione, la modifica e la cancella- zione della stessa sempre al fine di riportare la pagina allo stato iniziale in modo che il sistema sia pronto per il test successivo. L’utente dovrà quindi scegliere la pagina aziende del menu ed effettuare le operazioni previste.

4.3.3 Griglia di valutazione

Dato che il numero degli utenti previsto è abbastanza significativo (15 soggetti), l'utilizzo di una griglia di valutazione omogenea consente al conduttore, nella fase di raccolta dei dati, di poter prendere nota in tempo reale di progressi del test. La presenza della griglia inoltre, nella fase di valutazione, permette l’utilizzo di statistiche al fine di oggettivare i dati grezzi ottenuti dall'osservazione dell'interazione.

(24)

La griglia adottata è suddivisa in righe e colonne. Sulle righe si riportano le 7 operazioni previste dal piano di test, per ognuna delle quali sono dedicate più righe in relazione agli step “elementari” che devono essere effettuati per assolvere la funzione in questione.

Sulle colonne si riportano i seguenti campi:

• Time [s]: è il tempo necessario all’utente per lo svolgimento dei vari step;

• Success [ok/fail]: è un flag che identifica il completamento dell’operazione oppure il fallimento della stessa;

• Note: è un campo testuale dove il conduttore prende nota delle azioni svolte dall’utente, in particolar modo quando non sono corrette, rispetto al fine previsto.

Nel campo dedicato alle note si appuntano anche dei commenti spontanei dell’utente, il quale viene invitato esplicitamente a “pensare ad alta voce” durante lo svolgimento del test.

4.3.4 Preparazione del test

Per effettuare il test in primis è stato scelto un ufficio in disuso nell'area di Progettazione, circondato da altri uffici di cui alcuni vuoti ed altri con pochi dipendenti, in modo da garantire la privacy e il silenzio necessari per lo svolgimento dei task.

Nel suddetto ufficio è stata preparata la postazione di test:

• 2 poltrone (1 per l’utente, 1 per il conduttore);

• 1 scrivania;

• 1 notebook con schermo da 15,4”, completo di mouse ottico;

• 1 copia del questionario di screening (per l’utente);

• 1 copia del piano di test (per l’utente);

• 1 cartella con una copia della griglia di valutazione (per il conducente);

• 1 cronometro.

Con la scelta di un locale dotato del minimo arredamento necessario e totalmente privo di oggetti superflui si è voluto ridurre al minimo le distrazioni per l'utente, in modo da favo- rire la sua completa concentrazione.

Una postazione all’interno di un open-space non sarebbe stata idonea, in quanto l’utente sarebbe stato circondato da persone in movimento, voci e rumori di fondo. Tutti questi

(25)

elementi, oltre a costituire fonte certa di distrazione, non assicurano un livello di riserva- tezza adeguato allo svolgimento del test in questione.

L'assenza di privacy sarebbe un sicuro elemento di disagio, che contribuirebbe ad aumen- tare notevolmente lo "stress da esame", per cui poter disporre di un locale lontano da sguardi indiscreti è un requisito fondamentale.

Dopo aver allestito il locale di test è stato verificato il corretto funzionamento del note- book ed in particolare delle applicazioni:

• EPC (ovvero il prototipo stesso, oggetto del test);

• Heat Map (sistema di raccolta dei dati), descritto in seguito al § 4.4;

È stata effettuata inoltre una sessione di prova del test, il cosiddetto pilot-test, per verifi- care l'adeguatezza rispetto alle previsioni e poter accertare il tempo di esecuzione.

4.3.5 Svolgimento del test

Dopo la fase concettuale e la preparazione dell’ambiente di test, vengono invitati i candi- dati, informandoli che il test avrà una durata complessiva di circa 15 minuti. Ad ogni can- didato viene consegnato il questionario di screening per la raccolta delle informazioni riguardanti il proprio livello di conoscenza informatica, indicando esplicitamente che il test di usabilità ed il questionario introduttivo stesso non sono un indice di misura delle capacità del dipendente. Il candidato viene messo a proprio agio, per ridurre al massimo lo “stress da esame”, nel frattempo viene spiegato lo scopo del test, ovvero che i dati rac- colti serviranno a migliorare l’applicazione stessa, viene comunicato che l’intervistatore prenderà appunti su quanto avviene durante il test e che in ogni caso il candidato può abbandonare la sessione nell’eventualità in cui non dovesse sentirsi a proprio agio.

L'intervistatore incoraggia l'utente a dare voce i suoi pensieri durante l'interazione con il sistema (metodo del “thinking aloud"), poi osserva passivamente, senza condizionare l'esecuzione dei compiti e solitamente si esime dal fornire indicazioni nelle situazioni di difficoltà, intervenendo soltanto nel caso in cui si verifichi un malfunzionamento dell’applicazione.

Dopo una breve fase in cui l'utente viene lasciato familiarizzare con l’applicativo, l'inter- vistatore conduce l'utente passo dopo passo attraverso l'esecuzione del test chiedendogli

(26)

di esprimere i propri pensieri: che cosa sta cercando di fare, che cosa vede sullo schermo, come pensa di dover proseguire, quali dubbi e difficoltà sta incontrando.

Nel frattempo l'intervistatore annota ciò che osserva su griglie precedentemente redatte:

ad esempio l'intervistatore prende nota dei tempi impiegati dal candidato per portare a ter- mine/abbandonare il compito, i percorsi di navigazione intrapresi e gli eventuali errori commessi.

I candidati vengono informati della presenza di un mouse tracker soltanto alla fine del test stesso, altrimenti ne sarebbero stati condizionati ed avrebbero “controllato” maggior- mente i movimenti del mouse, di fatto falsando l’analisi del tool.

4.3.6 Analisi dei risultati del test

Al termine dei test i dati sono stati raccolti ed organizzati in fogli di lavoro, in modo da poter preparare statistiche e grafici.

I risultati raccolti possono essere classificati come segue:

• Analisi dei tempi di svolgimento dei task;

• Analisi della percentuale di successo dei task;

• Analisi dei commenti espliciti degli utenti;

• Analisi delle mappe di calore: si rimanda al § 4.4.4 4.3.6.1 Tempi di svolgimento

I tempi di svolgimento in secondi, rilevati dall’intervistatore con l’ausilio di un cronome- tro, sono riportati in Tabella 4-1. Sulle righe sono riportale le operazioni (task), mentre sulle colonne sono riportati i risultati dei 15 utenti che si sono sottoposto al test. Le ultime tre colonne rappresentano i tempi medio, minimo e le deviazioni standard () calcolati per ogni task.

Tabella 4-1. Test di usabilità - tempi di svolgimento delle singole operazioni in secondi

task Utenti

med

min

dev

A B C D E F G H I L M N O P Q std

1.1 50 20 20 40 60 40 20 35 40 80 80 30 40 50 90 46 20 22

1.2 30 20 10 30 5 10 20 25 30 25 20 20 10 80 60 26 5 20

2.1 120 50 80 200 50 40 40 60 40 130 60 60 50 80 70 75 40 44

(27)

La tabella dei tempi così come presentata sopra è poco significativa, ma se andiamo a rea- lizzare il grafico dei tempi di svolgimento medi e minimi, si delineano con maggiore chia- rezza le operazioni nelle quale gli utenti hanno avuto maggiori difficoltà.

2.2 10 5 10 60 40 20 10 10 80 50 30 20 10 50 5 27 5 23

2.3 10 5 5 10 5 20 5 10 5 60 5 5 20 10 5 12 5 14

3.1 40 40 50 20 80 80 90 90 60 60 50 30 40 60 120 61 20 27

3.2 15 15 10 15 20 35 10 15 10 30 45 20 30 15 45 22 10 12

3.3 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 10 5 5 5 5 5 1

4.1 50 10 10 20 60 120 10 50 100 10 25 20 40 120 180 55 10 52

4.2 20 10 10 10 5 30 10 5 30 40 5 10 10 10 40 16 5 12

4.3 160 5 5 5 5 5 10 5 5 5 5 20 5 10 30 19 5 40

5.1 100 30 110 30 20 40 40 55 50 60 70 20 35 50 60 51 20 26

5.2 30 30 130 80 10 10 10 40 10 20 40 10 10 30 20 32 10 33

5.3 30 20 10 10 10 40 5 10 30 60 80 20 10 80 50 31 5 26

6.1 20 20 20 20 10 20 20 30 20 30 10 10 10 20 20 19 10 6

6.2 10 10 20 10 20 10 5 10 10 5 30 10 5 5 50 14 5 12

6.3 40 5 10 20 30 10 10 10 5 40 5 5 10 40 10 17 5 14

7.1 70 30 55 70 40 40 40 100 40 60 40 20 25 55 40 48 20 21

7.2 20 20 20 5 20 20 10 60 10 5 80 10 10 45 30 24 5 22

7.3 150 10 10 30 80 10 5 20 90 10 40 10 5 10 10 33 5 42

Tabella 4-1. Test di usabilità - tempi di svolgimento delle singole operazioni in secondi

task Utenti

med

min

dev

A B C D E F G H I L M N O P Q std

(28)

Figura 4-6. EPC2 - Test di usabilità - tempi di svolgimento medi e minimi

Tabella 4-2. EPC2 - Legenda tasks

Dal grafico si possono evidenziare immediatamente i casi in cui il tempo medio di svol- gimento è superiore di oltre 3 volte al tempo minimo, il che presumibilmente è sintomo di operazioni in cui gli utenti non hanno saputo intuire la soluzione in tempi brevi o hanno manifestato difficoltà varie. Tuttavia trattandosi di un parametro non “rigoroso” e di un’interpretazione empirica, per confermare le supposizioni è stato effettuato un test Chi- quadro sulle categorie: “tempo di svolgimento sopra la soglia” e “tempo di svolgimento

1.1 Carrello della spesa - creazione 1.2 Carrello della spesa - attivazione 2.1 Struttura - navigazione 2.2 Struttura - passaggio ai dettagli 2.3 Dettagli - invio al carrello 3.1 Ricerca - ricerca per parte

3.2 Ricerca (parte) - visualizzazione su struttura 3.3 Ricerca (parte) - dettagli - invio al carrello 4.1 Carrello della spesa - cancellazione articoli 4.2 Carrello della spesa - stampa

4.3 Carrello della spesa - cancellazione 5.1 Utenti - creazione 5.2 Utenti - modifica 5.3 Utenti - cancellazione

6.1 Ricerca - ricerca per disegno 6.2 Ricerca (disegno) - visualizzazione su struttura 6.3 Stampa - nodo corrente 7.1 Aziende - creazione

7.2 Aziende - modifica 7.3 Aziende - cancellazione 0

10 20 30 40 50 60 70 80

Tempo [s]

1.1 1.2 2.1 2.2 2.3 3.1 3.2 3.3 4.1 4.2 4.3 5.1 5.2 5.3 6.1 6.2 6.3 7.1 7.2 7.3 Task

Medio Minimo

(29)

sotto la soglia”, utilizzando come variabile di confronto il numero di utenti che hanno o non hanno rilevato il problema.

Dal test Chi-quadro si rileva un valore di P < 0,001 che conferma che tempi di svolgi- mento sopra la soglia indicata e criticità rilevate sono legati da una relazione di dipen- denza.

Vediamo nel dettaglio tali operazioni, illustrando le difficoltà riscontrate:

• Task_1.2 (Carrello della spesa - attivazione): gli utenti non sapevano come rendere attivo il carrello della spesa appena creato, in quando non c’era un comando evidente.

Una volta realizzato che era sufficiente cliccare sul nome del carrello nella lista non era evidente il feedback in quando il nome del carrello attivo nell’intestazione cen- trale non è sufficientemente visibile;

• Task_2.2 (Struttura - passaggio ai dettagli): l’automatismo realizzato secondo cui quando non ci sono più nodi figli nella struttura si passa automaticamente alla visua- lizzazione “dettagli” non è stata colta dagli utenti. Gli utenti risultano quindi confusi e prendono tempo per decidere cosa fare. Ancora peggio quando devono navigare indietro dai dettagli alla struttura, alcuni utilizzano il comando “Indietro” del Brow- ser, altri temporeggiano temendo che premere “Struttura” li riporti sul nodo radice del catalogo, ovvero che la navigazione non sia memorizzata;

• Task_3.2 (Ricerca per parte - visualizzazione su struttura): gli utenti cliccano sulla riga o sul nome della parte trovata, non realizzano che solo il campo FBS costituisce un collegamento ipertestuale alla visualizzazione della parte nella struttura del vei- colo;

• Task_4.1 (Carrello della spesa - cancellazione articoli): questa operazione ha com- portato difficoltà non tanto nella cancellazione degli articoli dal carrello, resa in modo intuitivo da una “X” rossa a fianco di ogni articolo, bensì nel raggiungere la pagina giusta. Infatti la nomenclatura “Acquisto” non è risultata intuitiva come lo sarebbe stata ad esempio “Carrello della spesa” o ancora meglio un’icona raffigurante il car- rello stesso;

• Task_4.2 (Carrello della spesa - stampa): gli utenti hanno cercato il comando per la stampa, che si aspettavano localizzato in alto a destra. Non è risultato evidente il comando “Stampa” immerso tra gli altri comandi del menu di navigazione;

• Task_4.3 (Carrello della spesa - cancellazione): anche in questo caso è stato neces- sario più tempo del previsto per intuire che l’intero carrello si cancella utilizzando la

“X” rossa a fianco del nome carrello. Alcuni hanno dapprima eliminato tutti gli arti-

Test Chi-Quadro

Tempo sotto la soglia

Tempo sopra la soglia Problema non rilevato 95 utenti 84 utenti Problema rilevato 25 utenti 81 utenti

(30)

coli contenuti uno ad uno. In effetti forse siamo in presenza di un problema di con- cetto: gli utenti sono abituati ad utilizzare siti Web dove esiste un solo carrello della spesa, dove aggiungono e tolgono articoli, per cui averne più di uno li disorienta;

• Task_5.2 (Utenti - modifica): la modifica delle informazioni di un utente non risulta così evidente dall’icona della matita posta a fianco di ogni voce della lista. In molti sono andati a cliccare sul nome utente, pensando che sarebbe comparso un pop-up di modifica;

• Task_5.3 (Utenti - cancellazione): la cancellazione di un utente richiede di inserire per intero il nome utente nel form di cancellazione, in modo da evitare eliminazioni accidentali. Gli utenti si aspettavano un comando tipo “X” rossa a fianco di ogni voce della lista, senza contare che il titolo del form nella riga di intestazione inferiore sini- stra non è sufficientemente evidente;

• Task_6.3 (Stampa - nodo corrente): anche in questo caso, come per la stampa del carrello della spesa, il comando di stampa si trova in una locazione non intuitiva per gli utenti;

• Task_7.2 (Aziende - modifica): questa operazione presenta problemi analoghi a quelli del Task_5.2 con in più l’aggravante contestuale dato dal fatto che la lista aziende è molto lunga per cui è necessario utilizzare la barra di scrolling per andare ad individuare l’azienda da modificare (che oltretutto casualmente si trova vicino alla fine della lista). Questo ha evidenziato un ulteriore problema, che è quello dell’assenza di un feedback di modifica evidente.

• Task_7.3 (Aziende - stampa): questa operazione presenta problemi analoghi a quelli del Task_5.3. Come per la modifica gli utenti si lamentano dell’assenza di un feed- back maggiormente evidente.

Si osservi anche il grafico delle deviazioni standard () per ogni task, riportato in Figura 4-7.

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